L’arte della guerra nel mondo antico

Storia Militare antica

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    L’arte della guerra nel mondo antico

    18.00

    La guerra non è un’arte fine a se stessa, bensì un’arte strumentalizzata che riflette le concezione delle varie civiltà. Studiare le sue caratteristiche significa, allora, indagarne i fattori dinamici in relazione alla loro logica funzionale. Ed è proprio questo che fa Jacques Harmand in questo libro. Illustrando con estremo rigore come si struttura e quali caratteristiche possiede l’arte bellica nel mondo antico, Harmand ne delinea i fondamenti, le forme e i mezzi, con l’aiuto delle arti figurative e dei documenti letterari, sino a prendere in considerazione azioni psicologiche quali l’inganno o l’intimidazione.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 174 + 16 pagine fuori testo con 21 foto b/n

    Stampato nel 2017 da Res Gestae

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    L’arte militare

    35.00

    La nuova collana “I Trattati delle Arti” intende riproporre a un prezzo contenuto opere fondamentali per lo sviluppo della cultura europea reperibili oggi solo con difficoltà o in edizioni adalto costo. Ogni volume si apre con un ampio saggio introduttivo che puntualizza l’importanza e l’originalità del trattato preso in esame. Il De Re Militari di Vegezio, che ha rappresentato nella cultura europea un fondamentale riferimento per i successivi studi e teorie sulla guerra almeno fino al Vom Kriege di Karl von Clausewitz (1831), costituisce una preziosa fonte di notizie sull’esercito romano; il testo fa riferimento alle caratteristiche dei tempi migliori, pur essendo stato redatto tra la metà del IV e quella del V secolo d.C. Vegezio fu un importante riferimento per il Machiavelli e venne tradotto e pubblicato anche in inglese nel 1572 da John Sadler che lo riteneva attualissimo nell’età rinascimentale. L’opportunità di fare affidamento su una rigorosa disciplina piuttosto che sulla forza e l’ardimento, e su eserciti di leva piuttosto che mercenari, influenzò sicuramente l’evoluzione degli ordinamenti militari europei dei secoli successivi. Il principe de Ligne (1735-1814), Feldmaresciallo dell’esercito asburgico, ancora considerava Vegezio un testo fondamentale e, assai prima, Riccardo Cuor di Leone (1157-1199) ne portavasempre con sé una copia nelle campagne di guerra. Il V libro dell’opera rappresenta inoltre l’unico testo rimastoci dell’antichità in materia di guerra navale.

    Brossura 22 x 28 cm. pag. 222 con 38 tavole b/n

    Stampato nel 2009 dalla Libreria dello Stato

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    L’arte perduta di combattere con lo scudo secondo la scuola italiana

    38.00

    L’antica arte di combattere con lo scudo, una disciplina che si rivela sofisticatissima e di grande valore tecnico, riportata alla luce tramite anni di studio, comparazione e sperimentazione pratica. Il testo raccoglie dalle scuole regionali e dai Maestri tutte le tecniche e le indicazioni per prevalere in uno scontro con spada e rotella, spada e imbracciatura, partigiana e rotella, spada e scudo contro armi in asta.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag.

    Stampato nel 2018 da Il Cerchio

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    L’arte tattica – Trattato di tecnica militare

    20.00

    Uomo con interessi nella vita pratica e negli studi teorici, attento sia al mondo greco che a quello romano, Arriano di Nicomedia integra, nel trattato “Sulla tattica” scritto nel 136-137 d.C., informazioni desunte da fonti precedenti sulla tattica militare greca e macedone (capp. 1-32) con una descrizione originale delle manovre dei reparti di cavalleria romana. La “Spedizione contro gli Alani”, documento unico nel suo genere poiché tratta la disposizione di marcia e l’ordine di battaglia – operazioni realmente adottate da Arriano -, rappresenta l’applicazione pratica di quella scienza della guerra che egli possedeva e che mancava, invece, a tutti i tattici antichi. Sui volumi editi da Aracne Edizioni e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 310, testo greco a fronte

    Testo greco a fronte

    Stampato nel 2011 da Aracne

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    L’ascesa dell’impero romano – 753 a.C-I secolo d.C.

    24.00

    La caduta di Roma, ampiamente analizzata, eclissa troppo spesso la storia senza pari della sua ascesa e del suo successo. Eppure, l’Impero romano fu una grande costruzione politica che unì per cinque secoli una moltitudine di etnie che parlavano decine di lingue e veneravano una cifra perfino superiore di dèi. Quali segreti hanno permesso ai romani di conquistare territori talmente vasti? E, data l’eccezionalità di tale conquista, che dire della loro capacità di tenere unito quell’enorme spazio? Per capire queste differenti imprese, l’autore esamina i miti fondanti della città latina, gli impulsi della politica imperialista, le ragioni delle vittorie militari, la forza morale della res publica e la capacità di integrare gli stranieri. I segreti dei successi e della durata dell’Impero romano, poco studiati, diventano un argomento dal fascino senza fine.

    Brossura,17 x 24 cm. pag. 252

    Stampato nel 2016 da Goriziana

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    L’assedio di Alesia

    19.00

    Generale, politico, storico, legislatore: Giulio Cesare era tutto questo e anche di più. Il personaggio storico è diverso dal mito che le leggende hanno creato nei secoli. Per riuscire almeno parzialmente nell’impresa questo lavoro ne analizza esclusivamente l’aspetto militare. Se si sfoglia il “De bello gallico” emerge subito la genialità del condottiero, l’eccezzionale capacità tattica e strategica del più grande comandante che la storia abbia mai espresso.

    Brossura 14,5 x 20,5 cm. pag. 154

    Stampato nel 2009 da Seneca Edizioni

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    L’Assiria e l’Egitto – Scontro di potenze tra VIII e VII a.C

    22.50

    Il tardo VIII secolo a.C. fu testimone, nel Vicino Oriente, della crescita politica e militare di due grandi entità statali, l’Egitto e l’Assiria. Il coinvolgimento di entrambe nel Levante avrebbe portato alloro scontro fisico, culminato, almeno temporaneamente, con l’invasione dell’Egitto da parte delle forze assire. Ma a differenza di tutti gli altri conquistatori stranieri Hyksos, libici, nubiani, persiani, macedoni e romani – che si presentarono come faraoni, fondando proprie dinastie e con i loro nomi scritti nei cartigli reali -, gli assiri, preoccupati di salvaguardare i propri interessi commerciali nel Levante, invasero l’Egitto con l’intento precipuo di mettere fine al controllo nubiano su di esso e non per occupare la Valle del Nilo per sé stessi. Il libro cerca di ricostruire la storia di questo affascinante periodo storico, attingendo alle fonti antiche, in particolare alle ricche descrizioni annalistiche dei sovrani assiri, ma anche alle scarne informazioni lasciateci dai “faraoni neri” e anche alle notizie desumibili dalla Bibbia. A complemento, viene fornito pure il testo cuneiforme, con relativa traslitterazione, trascrizione e traduzione, delle spedizioni di Assurbanipal contro l’Egitto, e il testo geroglifico, con traslitterazione e traduzione, della “Stele del Sogno” di Tanutamon.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 231 con numerose foto e illustrazioni b/n

    Stampato nel 2016 da Kemet

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    L’eredità del mondo antico

    25.00

    È solo nel Medioevo che prende forma l’idea di uno spazio comune chiamato Europa. Ma l’Europa che nasce allora e che arriva a noi è tale anche perché si è riconosciuta in un passato più lontano, in alcune idee ereditate da un tempo più antico, rimodulate, magari fraintese, ma comunque fatte proprie. Questa sintesi intende ripercorrere quelle “radici” (propriamente mediterranee) che hanno segnato l’evoluzione politica e l’identità culturale dell’Europa. L’autore identifica in particolare tre grandi idee-guida: la libertà, l’impero e la vera fede. Seguendone la vicenda, l’autore ricapitola la storia del mondo antico nella prospettiva di quanto l’Europa ne ha tratto: la libertà frutto della democrazia greca che evolve nell’idea di libertà individuale; l’impero sovraregionale dei tempi di Roma come strumento di pace e prosperità; la fede del cristianesimo come strumento di grande forza individuale.

    Brossura 13,5 x 21,5 cm. pag. 256

    Stampato nel 2012 da Il Mulino

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    L’eredita’ di Roma – Storia d’Europa dal 400 al 1000 d.C.

    38.00

    Dopo il crollo dell’impero romano d’Occidente, dal V al X secolo, sullo sfondo di un’Europa ampia che va dall’Irlanda a Costantinopoli e alla Russia, dalla Scandinavia a tutta l’area mediterranea, si incontrano, si scontrano, si organizzano popoli diversi come i Goti, i Franchi, i Vandali, i Bizantini, gli Arabi, i Vichinghi. Sono loro i protagonisti dell’Occidente post-romano, dell’impero bizantino e degli imperi d’Oriente, dell’impero carolingio e post-carolingio. Saranno loro a dare una nuova forma al mondo dopo Roma: tutti si dovranno confrontare con la sua eredità, mediandola, traendone spunto, rinnegandola. Solo dopo sei secoli dal tracollo dell’impero, l’ombra di Roma comincerà così lentamente a scomparire. L’alto Medioevo è stato spesso ridotto dalla storiografia tradizionale a puro intermezzo temporale tra l’impero romano e l’alba del Rinascimento, o all’opposto esaltato come origine quasi mitica delle identità nazionali europee. Per la prima volta un grande storico restituisce la complessità, i cambiamenti sociali, politici, culturali di un pezzo di storia spesso trascurato, dove l’Europa odierna affonda le sue radici.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 755 inserto con foto a col e b/n, alcune mappe

    Stampato nel 2014 da Laterza

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    L’esercito di Bisanzio in Italia (535-1071) – Dalla riconquista giustinianea alla caduta di Bari

    20.00

    Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente fu Costantinopoli a mantenere vive le vestigia e tradizioni romane. Dalla nuova capitale sul Bosforo, opulenta città e ricca di fascino, ripartirono i tentativi di ricostruire l’unità spezzata. Ci volle quasi un secolo per organizzare una valida spedizione militare con l’ambizione di riconquistare le antiche terre perdute e questo fu possibile grazie al governo di Giustiniano I. La guerra che ne seguì, conosciuta come “guerra gotica”, durò quasi 20 anni, unificò la provincia con l’Impero, ma distrusse la penisola. L’unità ebbe però vita breve, i Longobardi giunsero in Italia nel 569 e la designarono come loro nuova dimora. Gli Imperiali, così, si trovarono sulla difensiva per quasi due secoli mantenendo gran parte dei territori, almeno fino all’avvento di Rotari che nel 643 ne conquistò gli ultimi brandelli. Ravenna cadde nel 751 sotto le lame longobarde. La risposta imperiale poté concretarsi solamente un secolo dopo, quando fu inviato il generale Niceforo Foca “il vecchio”, che riuscì a conquistare tra il 885 e il 886 gran parte della Puglia, della Calabria e parte del beneventano. II controllo imperiale si mantenne forte per quasi due secoli. Con l’arrivo di Roberto il “Guiscardo” nel 1050, le bande normanne trovarono finalmente il loro capo indiscusso e questo permise la rapida conquista di diverse porzioni del territorio imperiale fino a conquistarne la capitale politica, Bari nel 1071.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 80 con circa 44 illustrazioni e foto b/n, 15 tavole e 2 cartine a colori

    Stampato nel 2016 da Soldiershop

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    L’esercito di Roma

    32.00

    La figura del legionario romano ci è familiare oggi quanto lo era ai cittadini – e ai nemici – dell’Impero romano duemila anni fa. Questo libro, superando gli stereotipi più diffusi, vuole mettere in evidenza ciò che l’esercito di Roma fu dal costituirsi della prima milizia cittadina, all’inizio della Repubblica, fino all’eccellenza della legione imperiale, e ancora oltre, nel momento delle mortificanti sconfitte subite per mano dei Goti e degli Unni nel Basso Impero. Ricostruendone l’evoluzione di tattiche, armamento e addestramento, l’opera ci permette di conoscere a fondo le forze che consegnarono a Roma il più grande impero che la storia ricordi. Il volume, tuttavia, non si limita a ripercorrere i mutamenti di questo formidabile apparato militare attraverso i secoli, ma si sofferma anche sull’eccezionalità degli uomini che condussero quei soldati in guerra, in particolare nella rievocazione delle grandi battaglie, quali Canne, Farsalo, Adrianopoli. Corredato di illustrazioni, fotografi e e mappe dettagliate, il volume è un fondamentale testo di riferimento sulle forze armate romane dall’VIII secolo a.C. fino al V secolo d.C., dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 342 con molte illustrazioni b/n e tavole a colori

    Stampato nel 2011 da Libreria Editrice Goriziana

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    L’esercito romano

    17.90

    Dalla penisola iberica alle rive dell´Eufrate, dall´isola britannica al deserto africano, strade e acquedotti, teatri, terme e difese militari ci parlano ancor oggi efficacemente di una presenza che ha unificato tutto il mondo occidentale nei primi secoli della nostra era: la presenza dell´esercito romano. Strumenti del potere e oggetto privilegiato delle attenzioni degli imperatori, le armate romane sono state un veicolo essenziale dell´irraggiamento della prosperità e della cultura dell´Urbe. Ma in che modo hanno potuto svolgere questa azione nel corso di più secoli’ Colmando una vistosa lacuna della storiografia, Le Bohec elabora qui in sintesi unitaria i risultati delle ricerche più recenti e illustra tutti gli aspetti di quel riconosciuto pilastro del dominio di Roma nel mondo antico che è stato l´esercito: quali corpi ne facevano parte e quali erano i compiti specifici di ognuno; dove e come venivano reclutati i soldati e in che modo erano inquadrati; quali furono e come si modificarono le strategie d´insieme degli imperatori e dei generali; quale la vita dei soldati nei campi e quale il loro addestramento; come la loro presenza incideva sulla quotidianità del mondo civile circostante. Un quadro d´insieme che aiuta a capire molti aspetti della storia di Roma e del suo impero; fino al suo lento disfacimento in cui pure gli sviluppi dell´esercito ebbero larga parte.

    Brossura 13 x 21 cm. pag. 354 + 36 di foto b/n

    Stampato nel 1992 da Carocci

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    L’esercito romano

    13.00

    Dall’età repubblicana all’impero, l’esercito fu lo strumento con cui Roma poté porre sotto il proprio controllo l’intero mondo conosciuto. Il libro illustra la parabola della macchina da guerra più longeva ed efficace della storia, dalla formazione all’apogeo, al tramonto, descrivendone la struttura e la strategia attraverso le principali battaglie, ricostruendo l’organizzazione pratica delle campagne – armi, accampamenti, fortini -, come pure la vita quotidiana delle guarnigioni, la carriera dei soldati, la funzione delle legioni in tempo di pace.

    Brossura, 12,5 x 20,5 cm. pag. 162 con circa 31 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2019 da Il Mulino

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    L’esercito romano – Armamento e organizzazione Vol. II. Da Augusto ai Severi

    29.00

    Con questo secondo volume sull’esercito romano, compilato con la consueta rigorosa attenzione per le fonti e per le evidenze letterarie, archeologiche e iconografiche, vengono analizzati nel dettaglio l’organizzazione, l’equipaggiamento, la tecnica militare e la vita quotidiana delle legioni e delle truppe ausiliarie nel periodo dell’alto impero, compreso tra il principato di Augusto e quello di Alessandro Severo, dove si concentra il maggiore interesse tra gli appassionati di storia militare romana. Una trattazione ampia e approfondita, per alcuni aspetti inedita, di tutti gli aspetti teorici, pratici e di vita comune dell’esercito più potente della storia, nei secoli in cui le legioni garantivano la sicurezza e il consolidamento della civiltà romana su un territorio che si estendeva dalle brume della Scozia ai deserti della Mesopotamia.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 352 con centinaia di illustrazioni b/n + 16 tavole a colori

    Stampato nel 2008 da Il Cerchio

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    L’esercito romano – Armamento e organizzazione Vol. III. Dal III secolo alla fine dell’Impero d’Occidente

    29.00

    Giuseppe Cascarino

    Questo terzo volume, realizzato in collaborazione con Carlo Sansilvestri, affronta un periodo storico ricco di eventi epocali e di cambiamenti, anche se caratterizzato da una minore disponibilità di fonti e di informazioni rispetto all’alto impero. L’esercito romano del tardo impero continuò a costituire una formidabile macchina da guerra, virtualmente imbattibile e fonte di ispirazione sia per gli alleati che per i numerosi nemici che minacciavano le frontiere dell’Impero. In Occidente cessò di esistere formalmente solo quando, con la graduale dissoluzione del potere politico di Roma, venne meno il punto di riferimento ideale e istituzionale, continuando tuttavia ad esportare e ad ispirare l’arte della guerra in Europa per tutto l’alto medioevo. Come per i precedenti volumi il testo analizza nel dettaglio l’organizzazione, le tattiche di battaglia, l’armamento e le condizioni di vita dei soldati romani dell’epoca, avvalendosi di oltre 200 disegni originali, schemi e tabelle, ed è accompagnato da 16 tavole a colori, con- tenenti tra l’altro la ricostruzione degli scudi riportati nella Notitia Dignitatum.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 292 con 174 disegni b/n + XVI tavole a colori

    Stampato nel 2009 da Il Cerchio

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    L’esercito romano – Armamento e organizzazione Vol.I. Dalle origini alla fine della Repubblica

    29.00

    Da un’accurata e rigorosa analisi delle fonti storiche e letterarie, dell’iconografia e dei più recenti ritrovamenti archeologici, nasce un’opera fondamentale per gli appassionati italiani di ricostruzione dell’esercito Romano. In questo illustratissimo libro – il primo di tre volumi – vengono minuziosamente descritti e analizzati l’armamento, l’equipaggiamento, l’addestramento e le tecniche di battaglia dell’esercito romano, nel periodo che va dalla fondazione della Città Eterna alle imprese di Giulio Cesare. Un lavoro rigoroso e completo che, con l’aiuto dell’esperienza acquisita dall’autore nell’ambito dell’archeologia sperimentale, copre una grave lacuna ormai dolente nel campo della conoscenza della materia, finora affrontata solo da pochi testi e articoli specialistici in lingua inglese, spesso di difficile reperibilità.

    Brossuta, pag. 270 con 214 illustrazioni b/n + 16 tavole a colori

    Stampato nel 2007 da Il Cerchio

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    L’esercito romano – Un esercito modello?

    20.00

    Conquistare il mondo e governare i popoli è la missione di Roma, specie nella visione di Augusto dopo le tormentate guerre civili. La maggior parte delle conquiste avvenne in età repubblicana e all’inizio del Principato, durante il regno di Augusto, e portò sotto il controllo di Roma l’intero bacino mediterraneo. Strumento delle conquiste fu l’esercito, che inoltre consentì di conservarle. Le autorità romane disponevano di uno strumento eccellente, grazie al quale furono sconfitti popoli notoriamente bellicosi. Ma, nonostante ciò, l’esercito romano può essere definito un esercito modello? Il libro mira a rispondere criticamente a questo quesito, proponendo nuovi spunti interpretativi ed esaminando in particolare quattro ambiti: natura e composizione dell’esercito, diserzione e passaggio al nemico, ammutinamento e insubordinazione, le ragioni del successo dell’esercito romano.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 162 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2018 da Goriziana

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    L’esercito romano ai tempi di Giulio Cesare

    22.00

    Il fondamento e il nerbo dell’esercito romano, per tutto il tempo della repubblica, fu la fanteria, la cui unità tattica era la legione (legio), composta esclusivamente di cittadini romani. La cavalleri a era un’arma che semplicemente collaborava con la fanteria e le macchine, che corrispondevano alla nostra artiglieria, erano usate soprattutto nelle operazioni di assedio. Accompagnato da un bel dizionario di termini militari, questo saggio esamina nel dettaglio l’intero esercito romano, dai requisiti necessari per essere ammessi nella legione alle armi in dotazione, dalle tattiche di battaglia alle disposizioni dell’accampamento, attingendo alle opere dei principali storici latini e di Cesare in particolare.

    Brossura 14 x 21 pag. 140 diverse illustrazioni al tratto

    Stampato nel 2012 da Effepi

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    L’esercito romano ai tempi di Tacito – L’organizzazione gli ufficiali e la tattica delle Legioni nell’età Imperiale

    12.00

    Nel nono anno di Tiberio troviamo le forze romane disposte come segue: a tutela dell’Italia l’armata del Miseno nel mar Tirreno, dirimpetto all’isola di Procida; nell’Adriatico l’armata di Ravenna; il vicino lido di Gallia guardato dalle navi rostrate di stazione a Forum Iulium (Fréjus); otto legioni sul Reno a tenere in soggezione la Germania e la Gallia; tre legioni in Spagna; una nella provincia d’Africa; due nell’Egitto; quattro in tutto quel paese che comincia dalla Siria e si estende fino all’Eufrate; tre per lo più in Pannonia; due in Mesia e due in Dalmazia, quasi a mezza strada fra l’Italia, la Pannonia e la Mesia, sicché potevano facilente accorrere da una parte o dall’altra dove più stringente fosseil bisogno.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 71

    Stampato nel 2014 da Effepì

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    L’esercito romano d’Oriente

    12.00

    Dalla seconda metà del X secolo l’Impero Romano d’Oriente passò decisamente all’offensiva, sotto la guida di Imperatori quali Niceforo Foca, Giovanni Zimisce e Basilio II; la macchina bellica di questi sovrani era la più potente a disposizione dell’Impero dai tempi del grande Eraclio.

    Brossura 14,5 x 20,5 cm. pag. 96 con 2 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2009 da Chillemi

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    L’esercito romano da Romolo a Re Artù vol. 1

    Il prezzo originale era: €23.00.Il prezzo attuale è: €16.10.

    In questo libro di 80 pagine, primo di una serie di tre, gli autori raccontano l’incredibile avventura che portò un villaggio di pastori a diventare la più grande potenza militare che il mondo anticoa bbia mai conosciuto. La storia delle legioni e la descrizione delle tattiche e delle battaglie sono accompagnate danumerose immagini e da 16 tavole acolori.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 80 interamente illustrate con foto b/n + 16 tavole a colori

    Stampato nel 2011 da Soldiershop

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    L’esercito romano da Romolo a Re Artù vol. 2 – da Augusto a Caracalla 30 a.C. 217 d.C.

    25.00

    In questo libro di 80 pagine, secondo di una serie di tre, gli autori raccontano l’incredibile avventura che portò un villaggio di pastori a diventare la più grande potenza militare che il mondo anticoa bbia mai conosciuto. La storia delle legioni e la descrizione delle tattiche e delle battaglie sono accompagnate danumerose immagini e da 16 tavole a colori.

     

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    L’esercito romano da Romolo a Re Artù vol. 3

    20.00

    Inizia la decadenza dell’impero ed anche il suo esercito è sottoposto a continui mutamenti, per adeguarsi ai Barbari che, sempre più potenti, invadono i territori di Roma. Caduto l’Impero d’Occidente, con Giustiniano e Arturo la tradizione dei soldati romani rivivrà ancora momenti di gloria. Il periodo del tardo Impero e della sua caduta,raccontato attraverso le battaglie e le vite degli ultimi Magistres Militum, 16 splendide tavole a colori e numerose illustrazioni.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 80 interamente illustrate in b/n + 16 tavole a colori

    Stampato nel 2012 da Soldiershop

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    L’esercito romano nelle guerre puniche

    12.00

    Agile collana di monografie dedicata alla storia militare, l’uniformologia, il modellismo e il wargame. Si prendono in esame avvenimenti, eserciti, personaggi, armi, battaglie e tattiche di guerra, per questa ragione ogni monografia è ampiamente illustrata con fotografie e disegni in bianco e nero e quasi sempre una sezione centrale a colori, raffigurante uniformi e distintivi. Il punto di forza della serie è che prende in esame tutti i periodi storici, così da accontentare un notevole numero di appassionati.

    Brossura 21 x 29,5 cm. pag. 48 con 41 illustrazioni b/n + 8 tavole a colori

    Stampato da Chillemi

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    L’esercito romano. Armamento e organizzazione. Vol. IV – L’impero d’Oriente e gli ultimi romani.

    29.00

    Questo quarto volume, realizzato in collaborazione con Carlo Sansilvestri, completa la storia dell’armamento e dell’organizzazione dell’esercito romano, che ad oriente, nel VI e VII secolo, svolge ancora un ruolo determinante per la sopravvivenza dell’impero contro potenti nemici, vecchi e nuovi, arrivando quasi a ristabilire l’antico impero indiviso con le imprese del generale di Giustiniano. Contemporaneamente in occidente, nell’ambito, e spesso al servizio, dei nascenti regni romano-barbarici che segneranno la storia dell’Europa medievale, resistono ancora per qualche tempo comunità e combattenti che continuano a definirsi Romani, e che lottano per mantenere vive le antiche tradizioni guerriere, emergendo appena dalla storia e confondendosi con la leggenda. In linea con l’impostazione dei precedenti volumi, il testo analizza nel dettaglio l’organizzazione, le tattiche di battaglia, l’armamento e le condizioni del servizio dei soldati romani dal V al VII secolo, avvalendosi di oltre 200 disegni originali, schemi e tabelle.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 258 con circa circa 200 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2012 da il Cerchio

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    L’Europa dei barbari – Le culture tribali di fronte alla cultura romano-cristiana

    42.00

    Una storia dell’Altra Europa: quella degli scandinavi e degli abitanti dei mari ghiacciati del Nord, dei germani e degli slavi delle foreste del Centro, delle genti che vivevano, a Oriente, nelle immense distese fino agli Urali. Quei popoli, chiamati genericamente e con disprezzo “barbari”, lontani dalla Grecia, da Roma e dalla Chiesa cristiana. Una nuova interpretazione delle origini dell’Europa, attraverso la ricostruzione di quel mondo ancora poco conosciuto. Quel mondo fa parte a tutti gli effetti delle radici dell’Europa odierna. L’autore mette assieme fonti e testimonianze di popoli diversi e scritte in tempi diversi (qualora le accomuni una situazione antropologica simile). Ne risulta un quadro di società tradizionali, nelle quali il singolo era trattato come un elemento del gruppo, non venivano distinti il sacro e il profano, e le istituzioni del culto pagano erano strettamente legate alle istituzioni politiche della comunità tribale. Il cristianesimo fu l’inizio della fine del mondo dei barbari, ma quel mondo non scomparve senza tracce. La sua eredità, oggi in differenti gradi in diversi paesi, rimane un importante indicatore dell’eterogeneità delle culture europee.

    Brossura, 14,5 x 22 cm. pag. 482

    Stampato nel 2008 da Bollati Boringhieri

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    L’identita’ romana – Dinamiche del dominio e dell’integrazione nel millennio di Roma antica

    21.90

    Da piccolo borgo laziale di pastori, Roma divenne nel giro di qualche secolo la capitale di un immenso impero, fra i più vasti mai esistiti sulla terra. In questo sterminato dominio si trovarono a convivere popoli diversissimi per etnia, provenienza, abitudini, cultura, religione. Quelli che si chiamavano Romani – i dominatori – erano tolleranti o razzisti? governavano con la sferza o col consenso? L’indagine muove da una ricognizione sull’identità romana, quale si venne a configurare nel lungo periodo che intercorre fra le remote e mitiche origini e la “guerra sociale”, la quale agli inizi del I secolo a.C. sancì l’unificazione dell’Italia peninsulare sulla base del sofferto raggiungimento di una comune cittadinanza. La cittadinanza, appunto, è uno dei principali fili conduttori dell’intera esposizione, centrata sulle complesse relazioni fra l’Impero e i molti popoli – sia “civili” che “barbari” – che lo combatterono, vi si integrarono e infine ne precipitarono la crisi. Questo saggio non viene appesantito da note, essedo stato concepito con finalità divulgative e in funzione di una lettura continua, agevole e del tutto autonoma. Numerosi sono i riferimenti a testi antichi (greci e latini). Altre citazioni sono state attinte dalla letteratura storiografica moderna, con l’intenzione di fornire una essenziale antologia critica e stimolare l’autonoma riflessione del lettore. A supporto, un essenziale “Atlante” composto da 34 tavole a colori, a cui si fa riferimento nel saggio con puntuali rinvii.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 294 con circa 34 illustrazioni a colori e b/n

    Stampato nel 2014 da Dielle Editore

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    L’imperatore prigioniero – Valeriano la Persia e la disfatta di Edessa

    20.00

    Nel 260 d.C. l’imperatore Valeriano viene catturato dal ‘re dei re’ Shapur I: finirà i suoi giorni in Persia in una vergognosa prigionia. Per i Romani è una catastrofe senza precedenti, ancor più terribile di quella avvenuta a Carre nel 53 a.C. Roma si trova così a dover affrontare la fase peggiore della crisi che affligge l’impero nel terzo secolo. I Persiani premono sui confini orientali, i territori dell’Europa occidentale sono sconvolti dalle incursioni delle popolazioni barbariche, mentre in tutto l’impero infuria la persecuzione dei cristiani voluta dall’imperatore, che vede in questa religione una minaccia per la tenuta dello Stato. La cattura di Valeriano provoca movimenti separatisti all’interno dell’impero stesso che portano l’usurpatore Postumo a creare un impero delle Gallie. Ancora più della disfatta di Carre, la fine ingloriosa di Valeriano peserà come una macchia indelebile nell’immaginario romano.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 195

    Stampato nel 2017 da Laterza

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    L’impero che non voleva morire – Il paradosso di Bisanzio (640-740 d.C.)

    29.00

    Se nel VI secolo l’Impero romano d’Oriente era il più vasto stato nell’Eurasia, appena un secolo dopo esso si era ridotto drasticamente. Circondato da nemici, devastato da conflitti e malattie, sembrava destinato al collasso, ma non fu così, e questo saggio ci spiega tutti i motivi per cui ciò non avvenne. Nel 700 d.C. l’Impero aveva perso tre quarti del suo territorio a vantaggio del Califfato islamico. Ma l’accidentata geografia dei territori rimanenti in Anatolia e nell’Egeo fu strategicamente vantaggiosa, poiché impedì ai nemici di occupare permanentemente le città, rendendoli vulnerabili ai contrattacchi romani. Più l’Impero si riduceva, più si calamitava intorno a Costantinopoli, la cui capacità di resistere ai diversi assedi si rivelò decisiva. Anche i cambiamenti climatici ebbero un ruolo, poiché imposero di diversificare la produzione agricola, aiutando così l’economia imperiale. La crisi costrinse la corte ad avvicinarsi alle classi dirigenti delle province e alla Chiesa. Nonostante le perdite territoriali, l’Impero non patì gravi crisi politiche. Ciò che restava divenne il cuore di uno stato romano cristiano medievale, la cui potente teologia politica predisse che l’imperatore avrebbe infine prevalso contro i nemici, sancendo il dominio mondiale del cristianesimo ortodosso. Unendo gli esiti più recenti della ricerca storica ai dati economici e climatici, questo libro ricostruisce un’epoca di tumultuose trasformazioni.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 420

    Stampato nel 2019 da Einaudi

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    L’impero in quota – I romani e le Alpi

    28.00

    Le Alpi sono state un territorio, per molti aspetti esemplare, di radicali trasformazioni politiche, sociali e culturali nei secoli in cui si è dispiegata la civiltà romana. Prioritario a qualunque discorso storico è comprendere la visione che gli antichi Romani avevano delle Alpi e dei popoli che le abitavano: luoghi marginali, difficili e inospitali; barriere a difesa di Roma e della penisola; cerniere di comunicazione con la realtà transalpina; spazi estremi ove il sacro e il sacrilego si incontravano; attraversamenti imperiali carichi di implicazioni geopolitiche; vettori di comunicazioni, di commerci, di idee; luoghi di resistenza a difesa del territorio. Questo volume non ha una sequenza cronologica. Esso segue l’indispensabile snodarsi storico degli eventi importanti con approfondimenti sulla vita materiale, sulle mentalità, sulle strutture sociali, economiche e religiose entro cui si sono formati e hanno operato uomini e donne vissuti nel territorio alpino. I Romani hanno scritto un capitolo importante nella storia delle Alpi. Anche se a loro non piacevano affatto: troppo alte, troppo fredde, troppo lontane dal mare Mediterraneo e da Roma. Per ragioni politiche e strategiche essi decisero di occuparle, abbastanza tardi nella loro storia, per riuscire a valicarle in sicurezza e completare la costruzione del loro grande impero. Il baluardo inaccessibile che, in origine, costituiva il confine netto e la presunta naturale protezione dell’Italia diventò progressivamente un luogo di passaggio frequentato.

    Rilegato, 16 x 23,5 cm. pag. 168

    Stampato nel 2019 da Einaudi

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    L’Impero Romano

    35.00

    Santo Mazzarino

    Le drammatiche vicende del potere imperiale ci parlano di uomini e donne senza nome ma anche di coloro che vivevano nei centri del potere, i senatori, i cavalieri, i rappresentanti delle élites locali. E naturalmente dei grandi protagonisti che di rado morivano nel loro letto, gli imperatori: in questo libro restano indimenticabili i ritratti di Augusto, che da ragazzo giocò da maestro la partita dell’ultima guerra civile e morì chiedendo ai presenti se aveva recitato bene la commedia della vita; di Nerone, il despota amato dal popolo per la sua politica monetaria ‘democratica’; di Callisto, lo schiavo banchiere che divenne vescovo della comunità cristiana di Roma; di Massimino il Trace, il semibarbaro sfortunato difensore della patria romana; di Diocleziano, il sovrano utopista che inventò affascinanti e imponenti ingegnerie per il futuro di Roma; di Costantino, il rivoluzionario che fece trionfare la Chiesa cattolica e costruì una società ‘piramidale’; di Giuliano, che volle ripristinare la gloria degli antichi dèi e morì combattendo contro i Persiani. I collanti di tante storie plurali e singolari sono alcune linee generali che intessono il racconto, in primo luogo la documentazione monetaria come chiave per intendere gli orientamenti sociali dei sovrani e la storia del cristianesimo come trama stabile della storia generale. Una leggenda molto vera vuole che Mazzarino ‘sapesse tutto’, perché non gli sfuggiva nessun documento, nessuna testimonianza antica, nessun angolo della storiografia moderna. Spesso la vasta erudizione produce studiosi chiusi nelle loro biblioteche, incapaci di trasferire nella vita le pagine dei libri. Per Mazzarino valeva il contrario: la sua straripante cultura era la chiave per far vibrare le anime morte.

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    L’impero romano in 200 mappe. Costruzione, apogeo e fine di un impero III secolo a.C. – VI secolo d.C.

    30.00

    Otre 200 mappe e grafici originali a colori accompagnano la storia dell’Impero romano, che il libro esamina a partire dalle guerre puniche, per giungere fino all’età di Giustiniano. Le mappe e l’andamento cronologico sono accompagnati da un denso contributo storiografico, che propone gli studi e le questioni più recenti, bene evidenziando i temi fondamentali della storia romana e proponendone anche alcuni inaspettati. La costruzione dell’impero, le politiche amministrative e territoriali dei Romani, la gestione di una realtà così ampia e complessa vengono svelate mappa dopo mappa, in un libro capace di orientare saldamente studenti, appassionati e curiosi della storia romana.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 374 con circa 200 mappe a colori

    Stampato nel 2015 da Goriziana

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    L’Italia dei barbari

    11.00

    Con questo libro, Claudio Azzara offreun’immagine sintetica dei secoli “barbarici” dell’Italia, ossia di quelperiodo che va dalla crisi dell’Impero Romano nel corso del quintosecolo all’assoggettamento dei longobardi da parte dei franchi di CarloMagno alla fine dell’ottavo. È il periodo dei regni barbarici: degliostrogoti di Teodorico prima, e dalla fine del sesto secolo deilongobardi. Il volume espone gli avvenimenti, discute le conseguenzepolitiche, sociali ed economiche del successivo insediamento delle duepopolazioni sul territorio italiano, e mostra come la ricerca storica earcheologica più recente finisca per correggere l’immagine tenebrosa etragica di quei secoli.

    Brossura 12 x 20 cm. pag. 152

    Stampato nel 2002 da Il Mulino

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    L’Italia e i suoi invasori

    8.50

    “Un grande storico, noto nel mondo degli studiosi come uno dei maggiori eruditi di storia medievale, ha pubblicato un libro di divulgazione, eccezionale per qualità e interesse. Un libro non solo leggibile ma attraente, che al tempo stesso informa e induce a riflettere” (Jacques Le Goff). Da Odoacre agli Alleati, la storia di un paese da sempre terra di conquista e di incontro fra culture, ma anche dotato di un’identità profonda e sostanziale, acquisita e maturata nel corso dei secoli.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. IX + 216

    Stampato nel 2008 da Laterza

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    L’ultima speranza di Roma

    Il prezzo originale era: €12.00.Il prezzo attuale è: €7.20.

    Ferdinando Angeletti       Prezzo di listino  12.00 (sconto 40%)

    La figura dell’Imperatore Iulius Valerius Maioranus, presenta la gradita sorpresa di un grande ed eroico personaggio, quali tavolta appaiono, nelle “epoche degenerate”, per vendicare l’onore di quello che fu una volta il “Grande Impero Romano”.

    Brossura 14,5 x 20,5 cm. pag. 96 con 42 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2009 da Chillemi

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    L’ultimo limes Vol. 2. La Dacia. L’ultima conquista e la prima rinuncia dell’impero

    29.00

    Martine Chantal Fantuzzi

    La prima impresa estera militare che Traiano intraprese, nel 101 d.C., fu quella di conquistare la Dacia per porre fine all’erogazione dei fondi che Roma si vedeva costretta a versare annualmente, in nome di una fragile alleanza stipulata nell’89 da Domiziano con Decebalo, il rei dei Daci, il quale, nonostante i finanziamenti stava presumibilmente arruolando un esercito in funzione antiromana. Traiano decise così di conquistare la Dacia per azzerare un rischio che l’Impero, nel massimo della sua espansione, non poteva più permettersi di temere. L’operazione militare condotta da Traiano non fu solo motivata dalle ricchezze del territorio dacico, ma anche e soprattutto dalla necessità di debellare un serio pericolo per la sicurezza dell’Impero. In questo secondo volume vengono trattati la riorganizzazione della nuova colonia appena conquistata e viene analizzato l’esercito romano in tutti i suoi aspetti, e nello specifico i combattimenti coi daci. Chiude la serie dei due volumi una ricca e completa bibliografia.

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    L’ultimo pagano – Vita dell’imperatore Giuliano

    18.00

    Giuliano fu un sacerdote degli antichi dèi, un paladino della immensa cultura greca di cui era permeata la società romana. Non una cultura fredda e inerte, ma viva e vivificante perché aveva dato all’umanità religione, scienza, arte. E di questa civiltà gli dèi erano un elemento fondamentale e rinnegarli significava rifiutare quella civiltà. Ma da oltre tre secoli era spuntata una nuova religione, una dottrina nuova, basata sul perdono, sull’amore del prossimo e la non violenza. Una fede che aveva dato una speranza ai milioni di diseredati che popolavano l’impero. I sapienti dell’Ellade non potevano accettare una simile dottrina, loro che avevano creato le più belle opere letterarie, organizzato mirabili sistemi filosofici, razionalizzato l’esistenza umana. Ma la storia non teneva conto del passato, guardava al futuro, maturo per un cambiamento che avrebbe segnato il mondo per i prossimi millenni.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 165

    Stampati nel 2013 da il Cerchio

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    L’utopia di Pirro – Una monarchia ellenistica in Occidente

    16.00

    Lo studio evince dalla complessiva vicenda storica di Pirro, Re dell’Epiro e il suo tentativo di costruire uno Stato che comprendesse oltre al territorio balcanico, la Magna Grecia, la Sicilia e l’Africa cartaginese. Il modello riporta a quello postalessandrino contemporaneo alle lotte tra gli Epigoni per l’acquisizione di potentati che saranno, nel rovesciamento di ogni equilibrio rilevato da Toynbee, le prede di Roma. Nel suo disegno intendeva avanzare in Sicilia, avvalersi della tecnica militare macedone, nonché della capacità di condottiero: Pirro, come afferma Lèveque, voleva essere l’Alessandro Magno dell’Occidente ed il giudizio sulla sua figura oscillerà tra quello di un conquistatore o di un “War-Lord”.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 147

    Stampato nel 2007 da Bonanno

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    L’esercito romano da Romolo a Re Artù vol. 1. da Romolo all’avvento di Ottaviano, VIII sec. fine I sec

    25.00

    Marco Lucchetti – Luca Cristini

    In questo libro di 80 pagine, primo di una serie di tre, gli autori raccontano l’incredibile avventura che portò un villaggio di pastori a diventare la più grande potenza militare che il mondo antico  abbia mai conosciuto. La storia delle legioni e la descrizione delle tattiche e delle battaglie sono accompagnate da numerose immagini e da 16 tavole a colori.

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    L’Esercito Romano da Stilicone a Giustino I. Collasso e sopravvivenza 395-527 d.C.

    12.00

    Gianfranco Cimino

    Questo libro, si pone come scopo di smentire i falsi miti che da sempre aleggiano sulla fine dell’Impero Romano d’Occidente dal punto di vista militare, dando nel contempo una descrizione accurata per quanto possibile della storia militare romana del V secolo. Si concentrerà l’attenzione su problematiche come il ruolo dei foederati e dei capi militari barbari, sulla barbarizzazione dell’esercito romano e si illumineranno le azioni di uomini come Stilicone ed Ezio, collocandoli al giusto posto nella grande tragedia collettiva della fine di un mondo

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    L’ultimo limes. Vol. 1. Il trionfo di Traiano l’imperatore-soldato

    29.00

    Martine Chantal Fantuzzi

    Il trionfo di Traiano l’imperatore-soldato La prima impresa estera militare che Traiano intraprese, nel 101 d.C., fu quella di conquistare la Dacia per porre fine all’erogazione dei fondi che Roma si vedeva costretta a versare annualmente, in nome di una fragile alleanza stipulata nell’89 da Domiziano con Decebalo, il rei dei Daci, il quale, nonostante i finanziamenti stava presumibilmente arruolando un esercito in funzione antiromana. Traiano decise così di conquistare la Dacia per azzerare un rischio che l’Impero, nel massimo della sua espansione, non poteva più permettersi di temere. L’operazione militare condotta da Traiano non fu solo motivata dalle ricchezze del territorio dacico, ma anche e soprattutto dalla necessità di debellare un serio pericolo per la sicurezza dell’Impero. Le guerre di Dacia si fecero, in due riprese, dal 101 al 106 d.C., e si conclusero con l’annessione della provincia romana di Dacia all’Impero, e con l’estensione dell’Impero stesso al suo ultimo limes

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    La battaglia che fermò l’impero romano – La disfatta di Quintilio Varo nella selva di Teutoburgo

    20.00

    In una manciata di secoli, da piccola città stato sulle rive del Tevere, Roma si trasforma nella sovrana del mondo conosciuto: il suo dominio si estende dalla Gallia all’Africa del Nord, dalla Spagna all’Asia Minore, e la sua capacità di espansione sembra illimitata. Nelle regioni a est del Reno, tuttavia, le tribù germaniche sono irrequiete e minacciano i confini. E così nel 9 d.C. il generale Publio Quintilio Varo parte con tre legioni per sedare le rivolte nei territori settentrionali. Né lui né i suoi soldati faranno mai ritorno a Roma: nella selva di Teutoburgo un’orda di guerrieri capeggiati da Arminio tende un’imboscata alle truppe imperiali; i romani, stanchi e impreparati, vengono colti alla sprovvista e trucidati uno a uno. Dopo aver perso tutti gli uomini e le insegne, Varo e i suoi ufficiali, per il disonore, si tolgono la vita. È il momento in cui Roma si rende conto di non essere invincibile; ed è la spaventosa sconfitta che segna definitivamente l’arresto dell’espansione romana nell’Europa centrale. Peter S. Wells, con sicuro dominio delle fonti antiche – letterarie e archeologiche – e accattivante piglio affabulatorio, conduce il lettore sulle orme dei legionari romani e fa rivivere i loro ultimi istanti di vita, il panico e il dolore della disfatta. Ma racconta anche la prospettiva degli aggressori, di quei popoli sempre ritenuti barbari che, in definitiva, non hanno fatto altro che difendere la propria libertà e autonomia. Con “La battaglia che fermò l’Impero” – narrazione e documentato saggio storico – il Saggiatore invita a riscoprire la cronaca di un punto di svolta epocale, che spiega come da quel giorno sia cambiata la storia d’Europa e dell’umanità intera. Nel suo saggio Wels, come molti altri autori, tende a dimenticare che Armininio era un cittadino romano (seppur di stirpe germanica), che comandava la cavalleria ausiliaria romana. Di solito un simile atteggiamento viene denominato “tradimento”…..

    Brossura, 15 x 23 cm. pag. 260

    Stam

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    La battaglia di Azio – 31 a. C. La caduta di Antonio e Cleopatra

    18.00

    Si Sheppard

    Nel 32 a.C. Roma repubblicana era sconvolta dalla guerra civile che contrapponeva le forze di Ottaviano, a occidente, a quelle di Antonio e Cleopatra ad oriente. Nelle acque prospicienti Anzio – sulla costa occidentale della Grecia – avvenne il decisivo scontro tra le flotte di Ottaviano e Antonio, conclusosi con la pesante sconfitta di quest’ultimo. La battaglia navale di Anzio è una delle più famose di tutti i tempi e concluse la secolare esperienza della Repubblica romana.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 151 con molte illustrazioni b/n e colore

    Stanmpato nel 2013 da Libreria Editrice Goriziana

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    La battaglia di Canne

    24.00

    Questo libro tenta di esaminare “la realtà” di Canne affrontata dai singoli soldati che vi parteciparono, senza perdere di vista il quadro generale della battaglia nel suo complesso. Comincia di conseguenza, a prendere in esame la battaglia sulla base dei criteri convenzionali come il significato strategico, la tattica, la topografia e le forze in campo. Fatto questo, compie una digressione per studiare gli eserciti contraposti, quello romano e quello cartaginese; grazie a questo quadro diventa possibile mettere a fuoco in modo specifico l’azione stessa, prima studiando la parte svolta dai comandanti contraposti, allo scopo di capire fino a che punto ed in quale modo essi abbiano influenzato l’esito dello scontro. Dopo di che il libro cerca di individuare l’esperienza dei singoli combattenti a canne.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 322

    Stampato nel 2008 da Libreria Editrice Goriziana

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    La battaglia di Cornus (Romanzo)

    18.00

    Nell´aspro e lungo contrasto fra le due grandi città del Mediterraneo antico – Roma e Cartagine – la Sardegna divenne terra di contesa. La prospettiva di una prolungata schiavitù non si confaceva con l´animo insofferente dei sardi. In piena Seconda Guerra Punica, Ampsicora seppe unire i focolai di sommossa in un unico esercito e stringere alleanza con la potente rivale di Roma. La trama si evolve tra gli ambienti delle città costiere di Cornus e Tharros, la metropoli nord-africana, il deserto del Maghreb e i riti ancestrali di una Sardegna post nuragica, in una successione di sorprendenti colpi di scena. Le premonizioni di una maga, l´aggrovigliarsi delle passioni dei personaggi e i sottili intrighi di spie fanno da sfondo alle gesta eroiche di un popolo che tenta di liberarsi dal suo stato di sottomissione. Il racconto ci fa rivivere l´epopea di una narrazione epica, diventata leggenda con la misteriosa quanto incomprensibile morte del suo protagonista, che attinge con dovizia di particolari da una documentazione storica precisa.

    Rilegato, 15,5 x 22 cm. pag. 207

    Stampato nel 2012 da Condaghes

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    La battaglia di Filippi 42 a.C.

    18.00

    Uno sguardo sulla vita quotidiana di uomini e donne in guerra, passati e presenti; le loro motivazioni, l’addestramento, le tattiche, l’armamento, le imprese. Resa immortale dal Giulio Cesare di Shakespeare, la battaglia di Filippi rappresentò lo scontro finale tra le forze di Antonio e Ottaviano da una parte e quelle di Bruto e Cassio dall’altra. In questo libro Si Sheppard prende in esame la campagna intrapresa intorno alla città macedone di Filippi. Nella sanguinosa battaglia i legionari si scontrarono con altri legionari, finché l’esercito di Bruto fu sconfitto: Bruto stesso scappò e si suicidò il giorno dopo. Cadde la causa repubblicana, e Roma restò nelle mani del secondo triumvirato. Ricco di fotografie, immagini di battaglia e dettagliate mappe che illustrano il corso degli scontri sulla terra e sul mare, questo libro racconta la storia della campagna che fece suonare l’ultimo rintocco del movimento repubblicano.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 142 con circa 55 illustrazioni b/n, 24 illustrazioni a colori, 4 tavole a colorie 7 cartine

    Stampato nel 2013 da Libreria Editrice Goriziana

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    La battaglia di Maratona

    25.00

    La battaglia di Maratona, una delle battaglie più famose della storia, fu combattuta e vinta nel settembre del 490 a.C. dagli ateniesi contro il potentissimo esercito persiano su una piana costiera a una quarantina di chilometri da Atene. L’episodio, riferito da Erodoto, è stato sempre un rompicapo per gli storici dell’antichità. Come è possibile che gli ateniesi uscissero vincitori da uno scontro così impari? Come è possibile, ad esempio, che essi andassero all’assalto dei persiani correndo, armati, per un chilometro e mezzo, come racconta Erodoto? Krentz ricostruisce pazientemente lo stato originario del luogo dello scontro, la dislocazione degli eserciti, gli armamenti (persino il loro peso), le tattiche, giungendo a quella che si può considerare la più documentata e dettagliata descrizione della battaglia che, ponendo fine all’invincibilità persiana, costituì un punto di svolta decisivo nella storia della Grecia e, alla lunga, dello stesso Occidente.

    Cartonato con sovracopertina 15,5 x 21,5 cm. pag. 280 con 31 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2011 da Il Mulino

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    La battaglia di maratona 490 a.C. – La prima invasione persiana della Grecia

    14.00

    La storia della campagna di Maratona è una tappa epica e determinante per il mondo antico. Quando i greci ionici si ribellarono contro i dominatori persiani nel 499 a. C. le città di Atene ed Eretria andarono in loro soccorso. Il re persiano Dario giurò vendetta e nel 490 a.C. una flotta di 600 navi cariche di soldati venne inviata a punire gli ateniesi. Questo libro spiega in dettaglio, grazie ai reperti archeologici e alle fonti, come i greci si scontrarono con i persiani a Maratona e li misero in rotta costringendoli a rifugiarsi sulle navi. L’effetto morale di questa vittoria fu enorme: per la prima volta un esercito greco aveva sconfitto i persiani e dimostrato la superiorità della tattica degli opliti. Arricchiscono il testo numerose mappe, illustrazioni e fotografie.

    Brossura, 16,7 x 23,5 cm. pag. 146 illustrato con foto b/n e tavole a colori

    Stampato nel 2019 da Goriziana

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