Antica civiltà atlantica e ruolo dei Shardana-Tirreni

Civiltà Sarda

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    Antica civiltà atlantica e ruolo dei Shardana-Tirreni

    15.00

    L’autore ha creduto opportuno rimarcare il suo pensiero sull’origine della civiltà in senso assoluto utilizzando i reperti che gli scavi archeologici ci hanno consegnato e rifacendosi alla storia non scritta, cioè al mito. Fattore rilevante da lui osservato è come vi siano segni di civiltà che risalgono a 25.000 anni prima di Cristo nell’Europa Occidentale e non in altre parti del mondo. Almeno per quanto si sa fino ad oggi. Ciò che lo ha colpito è che sembra esserci una frattura fra il periodo medio del Paleolitico superiore e il Neolitico che vediamo poi esplodere in tutto il globo.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 159

    Stampato nel 2007 da PTM Editrice

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    Caccia grossa – Scene e figure del banditismo sardo

    10.00

    Fin dal titolo, Caccia grossa – opera di un ufficiale toscano inviato in Sardegna per combattere il banditismo – si propone come libello polemico, nonostante l’autore cerchi di dissimulare la sua decisa scelta di parte, per la giustizia e contro le connivenze di un sistema sociale che del “bandito” ha fatto il proprio eroe. Edito nel 1914, questo libro trasmette ancora oggi quella carica provocatoria che già aveva suscitato violente critiche al primo apparire. Le modalità di caccia ai banditi, ricordano, per molti versi, quelle adottate dalle forze occidentali in molte occasioni nei cosidetti conflitti di contro-insorgenza.

    Rilegato, 13 x 17,5 cm. pag. 198

    Stampato nel 2021 da Il Maestrale

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    Dalla scura terra (Romanzo)

    16.50

    Irlanda, in un prossimo futuro. Alcuni ricercatori si concentrano su un ritrovamento archeologico molto inusuale. Due corpi avvinghiati nella morte, sprofondati nella torba. Che segreto nasconde il loro decesso? Perché qualcuno si interessa così da vicino ed in modo estremamente pericoloso agli studi che la dottoressa O’Connor effettua sulle mummie? Ai suoi occhi si apre un mondo affascinante, sconosciuto, che un giovane archeologo italiano, volato fino a Dublino, cerca di decifrare, anche con l’aiuto della collega irlandese. Scopriranno a loro spese che il passato, a volte, non è solo materia per bonari studiosi. Scopriranno le tracce di Olai e dei suoi guerrieri Sherdna, venuti dal mare in cerca dello stagno, per forgiare le loro temibili armi, ed approdati laddove una popolazione locale, guidata da una affascinante sacerdotessa della Grande Madre, cerca di difendersi dai terribili demoni Fomor…

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 318

    Stampato nel 2010 da Arkaida Editore

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    Il codice della vendetta barbaricina

    10.00

    Partendo da una preparazione sociologica e giuridica e sulla base di indagini sul campo finalizzate allo studio del meccanismo della vendetta, Pigliaru riformula un vero e proprio “Codice della vendetta”. Le norme di comportamento della società pastorale barbaricina, i suoi imperativi, vengono tradotti nel linguaggio giuridico proprio dei codici scritti. Lo studio illustra così quanto le leggi elaborate nell’ambito di una lunga tradizione orale, ispirate alla necessità di regolare la convivenza sociale, non manchino della stessa tensione giuridica che appartiene agli ordinamenti della civiltà colta.

    Brossuara 11,5 x 16,5 cm. pag. 298

    Stampato nel 2016 da Il Maestrale

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    Il mare addosso – L’isola che fu Atlantide e poi divenne Sardegna

    17.00

    Atlantide, isola del mito, invenzione di Platone o realtà? La storia del mondo e dell’umanità è quella che abbiamo studiato nei libri di scuola? Le narrazioni sul diluvio universale, comuni a tanti popoli, sono solo una strana coincidenza oppure vi è un fondo di verità? Per quali ragioni gli storici continuano a difendere teorie che stanno mostrando tutta la loro fragilità? Nuove scoperte, avvenute soprattutto negli ultimi anni, stanno portando alla luce una realtà assai diversa rispetto a quella che vorrebbe la nascita della civiltà in Medio Oriente. Grazie all’appassionato lavoro di un team di ricercatori, proprio in Sardegna, a partire dal 2013, sono state rinvenute le tracce di un evento finora solo ipotizzato: la caduta di meteoriti nel Mediterraneo. E proprio a questo evento catastrofico si dovrebbe imputare il violento megatsunami che avrebbe distrutto la civiltà intorno al 9700 a.C., data in cui Platone colloca la fine di Atlantide. Un’isola a occidente dell’Egitto. Un’isola che sembra essere proprio la Sardegna. Con dovizia di particolari, testimonianze archeologiche e scientifiche, gli autori delineano uno scenario che cambia per sempre il volto della storia.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 208 illustrato con foto a colori

    Stampato nel 2016 da Arkadia

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    Il popolo di bronzo

    30.00

    Il volume presenta un inedito lavoro di ricerca che attraverso un’attenta analisi dei bronzetti sardi svela particolari finora passati inosservati. I primi due capitoli illustranoi possibili colori utilizzabili dai nuragici nell’età del bronzo. La seconda parte, in 100 schede, descrive minuziosamente con testo ed illustrazioni dettagliate, abiti, copricapi, elmi, archi, spade, scudi ed ogni sorta di attrezzo scolpito nelle statuette.

    Brossura, pag. 254 interamente illustrate con foto e disegni b/n

    Stampato nel 2005 da Condaghes

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    L’altra Atlantide – Civiltà scomparse, antiche conoscenze megalitismo e Sardegna

    17.00

    Prima dell’ultima glaciazione è esistita un’altra grande civiltà le cui tracce, nonostante i millenni trascorsi, sono giunte fino a noi sotto forma di mito e leggenda? Per rispondere a questa domanda, sgombrando il campo da ogni dubbio, ci si può affidare ai più moderni strumenti di indagine, grazie ai quali, oggi, si può certamente trovare una risposta adeguata. La spaventosa portata dei cataclismi che cancellarono la grande civiltà che precedette la nostra è stata infatti tramandata oralmente e poi riportata nei testi più antichi – dai Sumeri, nei testi egiziani, nella Bibbia, nei libri sacri indiani, da Platone – e, grazie all’esame incrociato di queste fonti, si può cominciare a delineare una storia meno nebulosa. Inoltre, sono di aiuto essenziale le recenti scoperte archeologiche che colmano in parte i vuoti che intercorrono tra la scomparsa della grande civiltà prediluviana e l’emergere dei primi popoli “storici”. In questo contesto, ruolo di primaria importanza giocò la Sardegna. In questo libro vogliamo dunque raccontare una “storia diversa”, ricca e affascinante, i cui protagonisti quasi mai rientrano nei manuali classici.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 206

    Stampato nel 2018 da Arkadia

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    La battaglia di Cornus (Romanzo)

    18.00

    Nell´aspro e lungo contrasto fra le due grandi città del Mediterraneo antico – Roma e Cartagine – la Sardegna divenne terra di contesa. La prospettiva di una prolungata schiavitù non si confaceva con l´animo insofferente dei sardi. In piena Seconda Guerra Punica, Ampsicora seppe unire i focolai di sommossa in un unico esercito e stringere alleanza con la potente rivale di Roma. La trama si evolve tra gli ambienti delle città costiere di Cornus e Tharros, la metropoli nord-africana, il deserto del Maghreb e i riti ancestrali di una Sardegna post nuragica, in una successione di sorprendenti colpi di scena. Le premonizioni di una maga, l´aggrovigliarsi delle passioni dei personaggi e i sottili intrighi di spie fanno da sfondo alle gesta eroiche di un popolo che tenta di liberarsi dal suo stato di sottomissione. Il racconto ci fa rivivere l´epopea di una narrazione epica, diventata leggenda con la misteriosa quanto incomprensibile morte del suo protagonista, che attinge con dovizia di particolari da una documentazione storica precisa.

    Rilegato, 15,5 x 22 cm. pag. 207

    Stampato nel 2012 da Condaghes

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    La civiltà dei sardi – Dal Paleolitico all’età dei nuraghi

    25.00

    Sulla civiltà nuragica l’uomo medio sa poco e niente, crede che si tratti di una civiltà avvolta nelle nebbie dei tempi e sulla quale le conoscenze degli archeologi siano poco più che approssimative. In realtà la civiltà degli “antichi sardi” fu più complessa di quello che ordinariamente si crede, e le cose che sappiamo di lei ce la presentano come una civiltà pacifica, paragonabile, per livello culturale, alla civiltà micenea. Il fatto è che la civiltà nuragica è ritenuta da molti poco interessante, sopratutto perchè pacifica, i sardi non hanno mai tentato di conquistare nessuno, e forse quella che fu la loro più grande virtù è oggi la disgrazia della loro memoria. Il manuale di Lilliu è considerato la Bibbia dell’archeologo che si occupa di questa meravigliosa civiltà. E’ un testo complesso e impegnativo, ma leggerlo vi porterà in un mondo affascinante fatti di scenari meranigliosi e di profumi intensi.

    Brossura, 16 x 22,5 cm. pag. XXXVIII + 903 illustrato con 188 foto b/n

    Stampato nel 2004 da Il Maestrale

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    La Sardegna nuragica

    20.00

    In Sardegna è durata più di 200 anni ­ anche con i suoi risvolti umoristici ­ la diatriba circa la “funzione” o “destinazione” dei nuraghi. Che cos’erano questi antichi monumenti sardi, che hanno dato il nome alla civiltà nuragica, la quale è stata la prima “civiltà” dell’Italia? Templi, tombe, abitazioni, torri di segnalazione, fortezze, case fortificate, forni fusori, edifici trionfali, edifici per evitare le zanzare? Pubblicato per la prima volta nel 1977 dal professor Massimo Pittau dell’Università di sassari, il presente volume rimane a distanza di anni, uno dei più completi sull’argomento.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 303 con circa 141 illustrazioni e foto b/n

    Stampato nel 2013 da Edizioni della Torre

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    La Sardegna preistorica e il Mediterraneo antico

    28.00

    Nell’arco di 10.000 anni, un’umanità complessa pose piede nell’isola in tempi diversi, attirata dalle terre incontaminate e dalla richezza dei depositi del sottossuolo: ossidiana e materiali metalliferi. Eerano popoli di varia provenienza e con aspetto dissimile: dai dolicocefali con cranio ovoidale ai brachicefali, dalla testa tonda. Eppure seppero integrarsi per sviluppare una civiltà tutta particolare, caratterizzata dalla capacità straordinaria di costruire torri per gli usi più svariati. Ma era anche una società mediterranea a pieno titolo; ospitava, respingeva o subiva le “genti del mare” cui apparteneva anc’essa in parte. Dopo un lungo periodo di gloria durante il quale partecipò alle vicende dei popoli mediterranei, inponendo la propria talassocrazia, i tempi cambiarono, e l’insularità rese difficoltosa la creazione di alleanze per fronteggiare i potentati militari che salivano alla ribalta. Alla fine del 2° millennio a.C. inizia l’Eta del Ferro e il declino dell’isola. Dopo un’altro mezzo millennuio parte dei suoi abitanti si adattarono al nuovo mondo, altri, si chiusero in loro imbarbarendosi conservando però, antiche virtù umane, scordate dagli uomini moderni.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 414 con molte cartine ed alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2007 daGrafica del Parteolla

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    Le torri i metalli il mare – Storie antiche di un´isola mediterranea

    39.00

    Le vaste distese mobili del Mediterraneo sono state da sempre le strade dell´incontro tra Oriente e Occidente; itinerari millenari, custodi di mostri e di portenti, luoghi di insidie, di pericoli e di meraviglie, ma, alla fine, veicoli straordinari di incontro e di scambio culturale, di una crescita che, come quelle acque infinite in perenne movimento, è sempre mutamento e trasformazione. A occidente, oltre la strettoia di Gibilterra, le mitiche colonne d´Eracle indicano una fasulla fine del mondo; perché, nell´esperienza degli antichi marinai, degli esploratori e dei mercanti, esso continua nelle vie d´acqua dell´Atlantico che scavano percorsi profondi nella terra a incontrare i grandi fiumi, il Guadalquivir, il Tago, il Loukkos e le popolazioni che vivono nelle terre fertili che essi incidono e attraversano. A oriente, oltre le grandi e le piccole isole, oltre la Grecia e il favoloso Egitto, scrigno del sapere degli uomini, le coste dell´Anatolia, della Siria e della Palestina…. Al centro di questo mare un’isola misteriosa e antica: la sardegna.

    Rilegato, 18,5 x 26 cm. pag. 252 illustrato con circa 170 tra foto cartine e disegni b/n + 80 pagine fuori testo con 181 foto b/b

    Stampato nel 2010 da Carlo Delfino Editore

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    Lo scudo del Danur – Il popolo delle torri. Libro primo (Romanzo)

    20.00

    Sotto una pioggia scrosciante, in una notte fredda e buia scossa dai lampi e dai fulmini, alle pendici del santuario di Sher-Os nasce l’ultima Figlia della Grande Luna. Nelle Terre dei Libbu e ai confini del Regno della Sabbia, giovani combattenti imparano l’arte della guerra. Nure ha uno iuke crudele che porterà solo sangue e lacrime, suo figlio dovrà scappare dalla sua follia e la Dea gli mostrerà il cammino del Lupo. Il destino condurrà i guerrieri sulle rive del Rhodan, dove gli sherdan hanno subito un’offesa. C’è tempo per la vendetta e, sull’Isola, nessuno dimentica. “Lo Scudo del Danur” è il primo volume di una trilogia di ambientazione preistorica che racconta le gesta del Popolo delle Torri.

    Rilegato, 16 x 21,5 cm. pag. 302

    Stampato nel 2015 da Condaghes

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    Rapidum – La Cohors II Sardorum ai confini dell’impero

    20.00

    Una coorte di sardi impegnata in Africa settentrionale in una missione dai tratti oscuri. Una rivolta di mauri dove operano personaggi legati a manovre di palazzo.
    Il romanzo storico Rapidum comincia con un intrigo inestricabile sullo sfondo dei primi anni del principato dell’imperatore Adriano. Il sardo Ursario combatte con i ribelli mauri, ma conserva un segreto inconfessabile. Per catturarlo si muovono due agenti, un karalitano e un turritano, inviati dal generale Marcio Turbone, comandante delle armate romane. La verità che emergerà sarà terribile. Ma la storia prosegue quando, su ordine di Adriano, un’unità militare specializzata, la Cohors II Sardorum, costruirà un forte, estremo baluardo dei confini meridionali dell’impero. Si chiamerà Rapidum. Attorno a questa fortezza nascerà un villaggio, che diventerà municipio romano. In quei luoghi vivranno le storie e le vicende dei sardi, combattenti capaci anche di difficili mediazioni, in un’Africa settentrionale sempre agitata da ribellioni. Il romanzo si muove tra azione e avventura, ma è immerso in una cornice di riferimenti storici accurati dai quali emerge anche la situazione della Sardegna dove operano proconsoli, militari, agenti frumentarii, magistrati, soldati e schiavi. Un’isola, attraversata da strade che collegano importanti città, in perenne equilibrio tra costante resistenziale e integrazione in un impero che la sfrutta per la produzione di grano e di metalli, e la utilizza come terra d’esilio.

    Rilegato, 16 x 21,5 cm. pag. 304

    Stampato nel 2015 da Condaghes

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    Sardegna – L’alba di una civiltà

    18.00

    Dopo l’invenzione della scrittura, l’uomo ci ha lasciato tantissimi documenti, le cosiddette fonti letterarie, leggerli significa ascoltare le parole che vengono da un passato piuttosto recente se rapportato a quanto abbiamo “ereditato”, invece, dagli uomini che per primi abitarono la terra. Di essi, della loro civiltà, abbiamo soprattutto fonti iconografiche – pitture o incisioni in grotta, statuine della Dea Madre, vasellame decorato, graffiti su ciottoli – ma anche resti di pasti, utensili e stoviglie, ruderi dei primi ricoveri in pietra, corredi funerari, relitti affondati lungo le coste e tanto, tanto altro. Con tutte queste fonti, ogni archeologo ha dovuto confrontarsi nel tentativo di ricostruire al meglio la quotidianità di un popolo che diede vita ad una civiltà, quella sarda, tra le più antiche e più avanzate del bacino del Mediterraneo. Testimonianze poderose di tutto questo, tuttora fruibili dall’uomo contemporaneo, sono le domus de janas, i pozzi sacri, i nuraghi nonché i dolmen e i menhir sparsi su tutta l’isola.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 128

    Stampato nel 2017 da Capone

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    Sardegna – L’isola dei nuraghi

    15.00

    Il nuraghe, originale costruzione megalitica, è il simbolo della Sardegna arcaica. Edificio suggestivo, che conserva tuttora il fascino dell’umanità più antica, non ha precedenti sulla faccia della terra. Alti, possenti, costruiti con grandi blocchi poligonali, a più piani, con corridoi e coperture a ogiva, e, quasi tutti, con coronamento sulla parte sommitale, i nuraghi impressionano quanti li osservano. Sono circa ottomila, alcuni in stato di conservazione sorprendente, altri, e sono purtroppo la maggior parte, in stato di desolante abbandono. I primi, i più antichi, risalgono al XVII sec. a. C., altri, i più recenti, all’inizio dell’Età del Ferro, X sec. a. C. L’imponenza e la tecnica costruttiva delle strutture ci ricordano le fortificazioni megalitiche di Tirinto, di Micene, di Hattusa, in Asia Minore, così come le grandi tombe a tholos dell’area egea e mediorientale. Furono gli architetti e le maestranze sarde ad “esportare” la tecnica costruttiva megalitica o ci furono intrecci culturali tra le diverse civiltà che, influenzandosi vicendevolmente, diedero vita alle monumentali costruzioni presenti in tutti i paesi che affacciano sul Mediterraneo?

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 125 illustrato con circa 104 foto a colori e 4 cartine

    Stampato nel 2012 da Capone Editore

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    Sardegna archeologica

    16.00

    La guida vuole accompagnare il lettore e turista alla scoperta dei luoghi che hanno visto nascere, fiorire e tramontare, la civiltà nuragica, attraverso l’analisi delle testimonianze architettoniche e artistiche presenti in Sardegna. Dal monumento simbolo, il nuraghe, alle tombe di giganti, passando per le varie tipologie di tempio; dai manufatti ceramici, tra cui spiccano le singolari “pintaderas”, alla grande statuaria in pietra, i “giganti” di Monti Prama, passando per la produzione metallurgica di piccole sculture in bronzo, “i bronzetti”. Ma per comprendere a fondo il carattere di questa civiltà, tra mito e realtà, tra credenze religiose e culto dei morti, non si può non dare uno sguardo a ciò che l’ha preceduta, la Sardegna prenuragica, e a ciò che l’ha seguita, la Sardegna fenicio-punica e romana. Completano la guida alcuni itinerari prettamente turistici, che hanno lo scopo di abbinare alla visione dei luoghi storici, turismo, relax e gastronomia.

    Brossura pag. 191 interamente illustrate

    Stampato nel 2010 da Mattioli

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    Sardegna nuragica

    15.00

    Giovanni Lilliu

    Con questo breve testo, ricco di illustrazioni, Giovanni Lilliu ripercorre le tappe evolutive fondamentali della civiltà nuragica. Il mondo dei nuraghi presentato nelle forme di insediamento nel territorio, nei caratteri propri dell’architettura, dell’arte, della religione, dell’economia, del comportamento sociale – si rivela quanto mai ricco, dinamico e articolato nello spazio e nel tempo.

     

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    Shardana e Sardegna – I popoli del mare, gli alleati del Nordafrica e la fine dei Grandi Regni (XV-XII secolo a.C.)

    60.00

    Al di là dell’incidenza di cause collaterali, crisi economiche, sociali etc., intorno alla fine del XIII e gli inizi del XII secolo a.C., i “Popoli del Mare” con la collaborazione dei popoli nordafricani, spazzarono via l’impero ittita, quello egizio e il regno di Micene, aprendo la strada a nuovi orizzonti, ad una nuova epoca nel Mediterraneo. Fin dall’Ottocento si cerca di dare una risposta soddisfacente alla domanda chi erano e quali tracce lasciarono queste genti marinare. Attraverso l’esame comparato degli elementi archeologici, dei testi antichi egizi e levantini e dei dati della letteratura classica, il nodo di questa problematica viene individuato dall’autore nell’identificazione degli Shardana, il primo popolo delle Isole in mezzo al Grande Verde (il Mediterraneo) a comparire nei testi egizi, con i Sardi protagonisti nell’Età del Bronzo della grande civiltà dei nuraghi.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 1024 illustrato

    Stampato nel da Edizioni della Torre

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