Magazzino 18 – Storie di italiani esuli d’Istria Fiume e Dalmazia

Istria- Fiume- Dalmazia- Foibe

Visualizzazione di 97-130 di 130 risultati

  • 0 out of 5

    Magazzino 18 – Storie di italiani esuli d’Istria Fiume e Dalmazia

    16.50

    Montagne di sedie aggrovigliate come ragni di legno. Legioni di armadi desolatamente vuoti. Letti di sogni infranti. E poi lettere, fotografie, pagelle, diari, reti da pesca, pianoforti muti, martelli ammucchiati su scaffalature imbarcate dall’umidità. Questi e innumerevoli altri oggetti d’uso quotidiano riposano nel Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste. Oltre sessant’anni fa tutte queste masserizie furono consegnate al Servizio Esodo dai legittimi proprietari, gli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia, un attimo prima di trasformarsi in esuli: circa trecentocinquantamila persone costrette a evacuare le loro case e abbandonare un’intera regione in seguito al Trattato di pace del 10 febbraio 1947, che consegnò alla Jugoslavia di Tito quel pezzo d’Italia da sempre conteso che abbraccia il mare da Capodistria a Pola. Di questa immensa tragedia quasi nessuno sa nulla. Delle foibe, delle esecuzioni sommarie che non risparmiarono donne, bambini e sacerdoti, della vita nei campi profughi e del dolore profondissimo per lo sradicamento e la cancellazione della propria identità pochissimi hanno trovato il coraggio di parlare nei decenni che seguirono. Eppure è storia recente, a portata di mano e soprattutto abbondantemente documentata: basta aprire le porte del Magazzino 18. Porte che Simone Cristicchi ha spalancato.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 158 + 16 pagine fuori testo con 27 foto a colori

    Stampato nel 2014 da Mondadori

    Quick view
  • 0 out of 5

    Magazzino 18 le foto – Immagini e racconti degli italiani d’Istria, di Fiume e della Dalmazia

    29.00

    Un libro che documenta il Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste dove dal 1947 sono accatastati i mobili e gli oggetti che gli esuli giuliano-dalmati lasciarono in deposito con la speranza di riuscire a riprenderli. Le foto di Jan Bernas in qualche modo parlano e sono rafforzate da brevi testimonianze degli esuli. Un luogo della memoria chiuso, nascosto, dimenticato (è visitabile dopo aver ottenuto il permesso dell’Irci) un po’ come tutta la tragica vicenda delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, rimossa per decenni dalla storia d’Italia e riscoperta con l’istituzione del Giorno del Ricordo che si celebra ogni 10 febbraio. La prefazione è di Simone Cristicchi che con Bernas ha scritto l’opera teatrale “Magazzino 18”.

    Cartonato, 21 x 30 cm. pag. 103 completamente illustrato a colori

    Stampato nel 2015 da Fergen

    Condizioni del libro: nuovo

    Quick view
  • 0 out of 5

    Manuale del rivoluzionario

    17.00

    Nel 150° anniversario della nascita di Gabriele D’Annunzio, ecco il libretto rosso del poeta armato. Un’opera senza precedenti che rivela un D’Annunzio sorprendente, rivoluzionario e anarchico che auspica un “comunismo senza dittatura” e una rivolta contro la “casta politica”, le potenze egemoniche e i poteri forti. Ammirato da Lenin, forte dell’esperienza di Fiume, il Vate invita a insorgere contro l’ingiustizia e l’oppressione, per un nuovo ordine politico e sociale e una vera Europa dei popoli. Un’antologia unica e attualissima dalle lettere, dalle opere e dai proclami, che svela un D’Annunzio fuori da ogni schema, che va a sedersi sui banchi della Sinistra e fustiga senza pietà l’Italia corrotta e imbelle.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 228

    Stampato nel 2013 da Tre Editori

    Quick view
  • 0 out of 5

    Mezzo secolo di Fiume – Economia e società a Fiume nella prima metà del Novecento

    14.90

    In questo volume Fiume, simbolo con D’Annunzio della passione nazionale, viene presentata sotto una forma originale. Nella complessità di una città contesa dai nazionalismi, questa ricerca evidenzia la situazione sociale ed economica dei fiumani nei cinquant’anni più drammatici della loro storia: dal benessere del periodo ungherese al blocco economico durante la presenza di D’annunzio, dalle speranze suscitate dall’annessione all’Italia alla marginalità che contraddistinse buona parte del periodo italiano. Una storia di crisi economiche, di agitazioni sociali e di insperati sviluppi che si intreccia con i controversi problemi del Novecento.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 210

    Stampato nel 2009 da Cantagalli

    Quick view
  • 0 out of 5

    Motti Dannunziani

    12.00

    La parola “motto” compendia, con valore esemplare e imperativo, l’assunto di una persona o di una comunità. Nel caso dei motti dannunziani, non c’è dubbio che essi divennero espressione non solo della persona, o meglio di un personaggio straordinario che dominò la nostra vita culturale e politica per cinquant’anni, ma anche di una intera comunità ovvero della società italiana del primo ventennio del secolo scorso.

    Brossura, 13,5 x 20,5 cm. pag. 110 con circa 51 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2010 da Carabba

    Quick view
  • 0 out of 5

    Natale di sangue – D’Annunzio a Fiume

    14.00

    Gabriele D’Annunzio entrò in Fiume alla testa di qualche migliaio di volontari provenienti da varie Armi dell’Esercito. La folla accompagnò la sua entrata con grida gioiose e lancio di fiori. Così ebbe inizio “l’Impresa di Fiume” e per sedici mesi il “poeta-soldato” regnò come Comandante sulla piccola città dalmata contesa tra l’Italia e il nascente Stato jugoslavo. Per la nuova piccola repubblica fu redatto anche uno Statuto moderno e illuminato, che attirò in città tutte le avanguardie artistiche e letterarie d’Europa e favorì una vita sociale estremamente libera: erano ammessi il divorzio, il diritto di voto alle donne, e libere erano anche le relazioni sessuali e la circolazione di droghe. Ma la vigilia di Natale del 1920 il governo di Giolitti diede ordine alle truppe regolari di attaccare la città. I volontari fiumani si difesero con rabbia, e morti e feriti furono numerosi da entrambe le parti: fu un Natale di sangue. Attraverso testimonianze e memorie, in questo libro viene ricostruita la vita di Fiume in quel breve lasso di tempo in cui fu il centro dell’interesse politico-culturale d’Europa. Eroica, retorica, goliardica, superficiale, culturalmente all’avanguardia, libertina e illecita, l’Impresa di Fiume lasciò una grande eredità al fascismo sul piano propagandistico e d’immagine.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 191

    Stampato nel 2010 da Mursia

    Quick view
  • 0 out of 5

    Nazario Sauro – Il Garibaldi dell’Istria

    14.00

    “Figlio dell’Istria, Eroe d’Italia”. Queste sono le parole che risultano scolpite sul basamento del monumento dedicato a Sauro innanzi alla Stazione Marittima di Trieste. Nel centenario dell’anniversario del supremo sacrificio dell’Eroe della Marina Italiana, questo libro continua a sfogliare le pagine gloriose del martire di Capodistria, figlio dell’Istria e fedele all’Italia.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 144 con numerose foto e alcune mappe b/n

    Stampato nel 2016 da Luglio edizioni

    Quick view
  • 0 out of 5

    Nel nome di Norma – Norma Cossetto, la tragedia dell’Istria e altre vicende a Trieste e sul confine orientale italiano

    12.00

    Norma, studentessa istriana di 23 anni, viene seviziata e gettata agonizzante in una foiba nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943 da una banda di partigiani comunisti seguaci di Tito, è il simbolo del martirio di tutto il popolo del confine orientale italiano. La sua sarà purtroppo solo l’inizio di una tragedia che mieterà, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, migliaia di vittime innocenti, colpevoli solo di sentirsi italiani e rifiutare l’imposizione del credo comunista.

    Brossura, 13,5 x 20,5 cm. pag. 149 con 8 foto b/n

    Stampato nel 2010 da Solfanelli

    Quick view
  • 0 out of 5

    Nino Benvenuti – Il mio esodo dall’Istria

    15.00

    .L’autobiografia a fumetti di Nino Benvenuti, uno dei più grandi pugili italiani, è il racconto di un ragazzo e del suo sogno, ma, anche, di un dramma… Il dramma degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia costretti all’esodo, dopo la Seconda Guerra Mondiale, per sfuggire alle terribili violenze, agli omicidi, agli infoibamenti scatenati dalle truppe comuniste jugoslave di Tito. Nino Benvenuti, istriano, è il simbolo del riscatto: la sua indimenticabile conquista della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma 1960 rappresenta una vittoria per sé e per la sua gente. “Ci sono storie che non si possono dimenticare. La mia è una di quelle. Di un popolo intero. Cacciato, umiliato, calpestato, strappato dalla propria terra senza che nessuno, dico nessuno, abbia alzato un dito per difenderlo. Di un popolo dimenticato, la cui storia è stata oscurata per anni, cancellata dai libri di storia, negata. A chi per oltre mezzo secolo ha negato le migliaia di morti, le violenze, le foibe. A chi, ancora oggi, nega. Io non ho mai dimenticato. Chi sono, da dove vengo, le mie origini. Mi chiamo Nino, Nino Benvenuti. Questa è la mia storia”.

    Brossura, 19 x 27 cm. pag. 112 riccamente illustrato b/n

    Stampato nel 2020 da Ferrogallico

    Quick view
  • 0 out of 5

    Nino Daniele – Un legionario comunista con D’Annunzio a Fiume

    16.50

    Il personaggio d’Annunzio è stato quasi sempre ambiguo, controverso, schierato a favore o contro secondo gli interessi del momento. La maggiore ambiguità si rivelò a Fiume dove apparentemente seguiva i consigli di tutti i movimenti presenti e, anche se per breve tempo, fu influenzato dalle idee della sinistra, forse sotto l’influenza del “comunista” e “legionario” Nino Daniele, che mise in atto un coraggioso quanto utopico tentativo di mettere d’accordo i comunisti con il “rivoluzionario” d’Annunzio. In questo libro l’Autore ha cercato di ripercorrerne le tappe rifacendosi addirittura al “discorso della siepe” del 1897 e al passaggio alla sinistra nella seduta parlamentare del 25 marzo 1900 e alla conseguente ricandidatura in Toscana con la perdita del seggio.

    Brossura, 12 x 19 cm. pag. 179

    Stampato nel 2013 da Carabba

    Quick view
  • 0 out of 5

    Norma Cossetto. Rosa d’Italia

    20.00

    Comitato Dieci Febbraio

    Norma Cossetto, violentata e infoibata a ventitré anni per la sola colpa d’essere italiana, è il simbolo della tragedia dell’italianità dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia. La sua sembrerebbe solo una storia di violenza come tante avvenute durante la seconda guerra mondiale eppure, dopo oltre settant’anni, sono molte le città che le dedicano strade, giardini e targhe e parlano di lei un film, un fumetto e almeno uno spettacolo teatrale. Questo libro, tra storia, racconti, testimonianze inedite ed emozioni, raccoglie le voci di chi la porta nel cuore e che, nel suo nome, prova a riattaccare al grande libro della storia d’Italia le pagine strappate con le vicende degli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia infoibati o costretti, per rimanere italiani, all’esodo.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Operationszone Adriatisches Kustenland – Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e Lubiana durante l’occupazione tedesca 1943-1945

    47.00

    Dal settembre 1943 al maggio 1945 le provincie dell’Italia nord-orientale (Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e l’allora provincia di Lubiana vennero dopo l’8 settembre occupate dai tedeschi e di fatto amministrate direttamente dalla Germania, assumendo il nome di “Operationszone Adriatisches Kustenland” (Zona d’Operazione Litorale Adriatico). Si trattava di una regione strategicamente importante, sia perchè controllava alcune tra le principali vie di comunicazione tra il Reich, l’italia e i Balcani, sia per la sua vicinanza all’Austria, che la rendeva un probabile obbiettivo di uno sbarco alleato. Tali considerazioni di ordine strategico, nonchè l’intensità della resistenza armata partigiana italiana ma, soprattutto jugoslava, obbligarono i tedeschi a mantenervi costantemente forti contigenti di truppe. Questi vennero affiancati da numerosi reparti della Repubblica Sociale Italiana nonche da varie unità collaborazioniste di varia nazionalità: Sloveni, Croati, Cosacchi, Caucasici, Serbi, Montenegrini, etc. Utilizzando particolarmente le fonti d’archivio, questo volume analizza la presenza e l’evoluzione delle FF.AA. tedesche (Esercito, SS e Ordnungpolizei), della R.S.I. e di altre nazionalità che operarono nell’O.Z.A.K., dall’entrata in Italia dei primi reparti tedeschi a fine agosto 1943 fino alle conclusione delle ostilità nel maggio 1945. Capitoli specifici sono dedicati alla descrizione delle operazioni anti-partigiane condotte nella regione.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 808 con diverse cartine b/n ripiegate + 18 cartine a colori in faldone

    Stampato nel 2005 dall’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione

    Quick view
  • 0 out of 5

    Ozna – Il terrore del popolo. Storia della polizia politica di Tito

    15.00

    Josip Broz non è stato un ideologo e neppure un trascinatore di folle. Il suo ruolo è stato tutto assorbito dalla dimensione del rivoluzionario, meglio del “cospiratore rivoluzionario” che – con gli strumenti che gli sono propri, quelli del terrore – conquista prima il partito, poi il paese. Klinger ricostruisce tale percorso e mette a fuoco quanto, in tale modus operandi di Tito, sia stato determinante il ruolo del suo apparato repressivo. Scrive Klinger nella “Conclusione”: “Forte dell’apparato repressivo che fa perno sull’OZNA Tito è l’unico leader comunista europeo che non solo ha compiuto la liberazione e la rivoluzione comunista facendo affidamento sulle proprie forze, ma è anche l’unico a disporre di un apparato di terrore completamente indipendente da Mosca.”

    Brossura, 16 x 23 cm. pag. 224

    Stampato nel 2015 da Luglio Editore

    Quick view
  • 0 out of 5

    Pola Istria Fiume 1943-1945. L’agonia di un lembo d’Italia e la tragedia delle foibe

    22.00

    Gaetano La Perna

    Questo lavoro vuol essere un contributo serio e documentato perché la storia di quelle regioni, di quelle genti, di quegli anni così travagliati possa essere riscritta con onestà e obiettività e possa così venir conosciuta e tramandata alle future generazioni”. Venezia Giulia, Istria e Dalmazia 1943-Croazia, Bosnia, Serbia 1993: migliaia di persone uccise, centinaia di migliaia cacciate dalle loro case, vittime tutte di un nazionalismo cieco e ottuso. L’Italia chiede giustizia per i suoi morti innocenti e reclama che si faccia chiarezza su questa pagina della nostra storia. In questo testo sono ripercorse le vicende che dal 1943 al 1945 portarono all’abbandono di terre sulla cui italianità non è possibile nessun dubbio.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Pola. Città perduta. L’agonia, l’esodo (1945-47)

    25.00

    Roberto Spazzali

    Questo volume narra una storia dolorosa e finora poco conosciuta. L’esodo della popolazione di Pola. È la vicenda tormentata di una città che al termine del secondo conflitto mondiale dovette essere ceduta alla Jugoslavia. E cominciò la fuga degli esuli. Tra il gennaio e il marzo 1947, 27.256 persone abbandonarono la città. Più del doppio di profughi avevano già lasciato l’Istria, Fiume e la Dalmazia nei mesi precedenti. Fu un impegno e uno sforzo straordinario a cui concorsero le istituzioni pubbliche, le autorità religiose, i militari di leva e migliaia di anonimi italiani che si prodigarono per senso del dovere e in nome del ricordo del sacrificio della generazione della Grande guerra. Ma ci furono anche ritardi, disservizi, campanilismi, disinteresse, ipocrisie, rancori, furti e truffe. In queste pagine si affollano personaggi celebri e gente del popolo, appaiono eroi noti e sconosciuti di un lembo di terra che fu italiano.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Postanske marke Rijeke Fiume 1918 – 1924- Stamps of Rijeka – Fiume 1918 – 1924

    35.00

    Francobolli, segnatasse, interi postali, falsi e usi postali relativi a Fiume in questo catalogo, che prende in considerazione gli anni dal 1918 al 1924 in cui Fiume era indipendente e aveva la propria moneta e i propri francobolli. Numerose le notizie storiche e storico-postali.
    Prefazione di Silvano Sorani.

    Rilegato, 17 x 24 cm. pag. 250 numerose illustrazioni a colori

    Testo in croato e inglese

    Stampato nel 2006 da Obol

    Quick view
  • 0 out of 5

    Quis contra nos? – Storia della Reggenza del Carnaro da D’Annunzio alla Costituzione di Fiume

    18.00

    Lo Statuto della Reggenza italiana del Carnaro (1920), redatta da Alceste De Ambris e da Gabriele d’Annunzio, costituisce un peculiare documento giuridico che, durante la sua breve vita, ha svolto le funzioni di Costituzione della Fiume dannunziana. Fiume, in quel periodo, avrebbe dovuto essere trasformata, nelle logiche dei suoi occupanti, nella “città di vita”, una città ideale in cui le stesse basi delle istituzioni e del diritto avrebbero dovuto essere ripensate. Il testo ha esercitato una profonda, anche se spesso taciuta, influenza su variegate esperienze giuridiche posteriori. Questo testo vuole proporne una rilettura, per analizzarne le origini, l’influenza successiva, ma anche per tracciarne un bilancio a quasi cento anni dalla sua redazione.

    Brossuara, 12,5 x 19 cm. pa. 302

    Stampato nel 2018 da Historica

    Quick view
  • 0 out of 5

    R.S.I. – Soli contro tutti. Friuli Venezia Giulia 1941-1945. (Guerra-guerriglia-controguerriglia)

    49.00

    Questo è sicuramente uno dei migliori lavori di Nino Arena, sia per il tema trattatto, sia per l’accuratezza con cui ha eseguito l’opera. Dopo l’8 settembre 1943 le terre del Friuli Venezia Giulia conobbero un periodo di drammatica incertezza: da un lato gli immediati tentativi slavi nei giorni successivi all’armistizio di “trovare vendetta” nei confronti degli italiani, di seguito l’istituzione della “Zona d’Operazione Litorale Adriatico”, che di fatto sottraeva alla giurisdizione della RSI le terre giuliane (le forze di salò ivi presenti avevano spesso una caratterizzazione particolare, come ad esempio la GNR che era quì denominata “Milizia Difesa Territtoriale”. Gli scontri tra l’amministrazione tedesca e i funzionari di Mussolini furono molto duri e, spesso andarono a discapito nella lotta contro le forze titine. L’altro fattore era ovviamente la forte presenza delle forze partigiane jugoslave che impegnarono non solo i reparti italiani della RSI, ma anche numerose unità tedesche e collaborazionistiche slovene, croate e ustasha, in scontri violenti e spesso sanguinari. In questa regione, a costo di immensi sacrifici, si scrissero delle pagine di italianità che in parte vennero annullate dall’esito del conflitto che privò il nostro paese di terre che slave non erano mai state: prima romane, poi veneziane ed in ultimo italiane. L’apparato iconografico è davvero notevole.

    Rilegato, 21,5 x 28,5 cm. pag. 363 + 176 pagine fuori testo con 337 foto b/n

    Stampato nel 2006 da L’Ultima Crociata

    Condizioni del libro: Usato in perfette condizioni

    Quick view
  • 0 out of 5

    Radio Venezia Giulia – Informazione, propaganda e intelligence nella «guerra fredda» adriatica (1945-1954)

    14.40

    Nell’autunno del 1945, su proposta del CLN giuliano e per iniziativa del Ministero degli Esteri, viene allestita “Radio Venezia Giulia”, l’unica emittente clandestina italiana del dopoguerra, allo scopo di garantire l’informazione e il sostegno psicologico alla popolazione italiana della regione Venezia Giulia e in particolare a quella residente in Istria sotto il controllo jugoslavo. Grazie all’impegno della missione diplomatica del conte Justo Giusti del Giardino, l’attività di “Radio Venezia Giulia”, assume pure la funzione di strumento per la raccolta di informazioni, per mezzo di propri agenti, nei territori occupati dagli jugoslavi, contrastando così i diversi tentativi di infiltrazione dello spionaggio titoista e di propaganda anti italiana, in uno scenario di piccola “guerra fredda” adriatica. Dopo un breve periodo di interruzione riprende i programmi grazie ad un accordo tra il governo italiano e la Rai che rileva la frequenza e muta denominazione in “Radio Venezia III”, premessa ad un successivo accordo che inserisce quel particolare servizio radiofonico nell’ambito della propria programmazione, con la rubrica quotidiana “Ai fratelli giuliani” e poi “L’ora della Venezia Giulia”, rivolgendosi non solo agli italiani della zona B e dei territori ceduti alla Jugoslavia ma anche, in considerazione della buona ricezione, anche agli esuli sparsi in Italia.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 234 + 16 pagine fuori testo con 6 foto b/n e 15 a colori

    Stampato nel 2013 da Goriziana

    Quick view
  • 0 out of 5

    Rose bianche a Fiume (Romanzo)

    18.00

    È possibile dimenticare un grande amore per trovare la propria felicità? E giusto ripercorrere, a ritroso, gli eventi accaduti sulle coste orientali dell’Adriatico dopo la guerra, per restituire dignità ai vinti della Storia? Amori, amicizie, speranze sconvolte, sentimenti calpestati con quel breve tratto di penna che ha creato un nuovo confine sulla carta geografica. E si può dimenticare il dolore per iniziare una nuova vita? Lontano dalle rovine che hanno travolto la sua giovinezza, quando ormai pensa che i conti con il tempo trascorso siano chiusi, Gabriele riceve un misterioso invito che lo sfida a fronteggiare il passato. Decide, allora, di ritornare nella sua Fiume dopo che la Jugoslavia si è dissolta, perdendo la propria unità politica.

    Cartonato con sovracopertina, 15 x 22 cm. pag. 245

    Stampato nel 2014 da Mondadori

    Quick view
  • 0 out of 5

    Santa Pirateria – Avventure al tempo della gesta di Fiume

    15.00

    “Yambo” è lo pseudonimo di Enrico de’ Conti Novelli da Bertinoro (figlio del grande attore drammatico Ermete Novelli) brillante giornalista della prima metà del secolo scorso e eccellente illustratore di fumetti e giornalini. Nel 1939, a vent’anni dall’impresa di Fiume (il cui ricordo era ancora ben vivo nell’immaginario collettivo degli italiani) e nel solco della migliore tradizione salgariana, Yambo pubblica questo “Santa Pirateria” che, in forma romanzata, ripropone le gesta leggendarie degli “Uscocchi” fiumani – i legionari incaricati dal Comandante Gabriele d’Annunzio di occuparsi degli approvvigionamenti in favore di Fiume assediata dal pavido governo di Cagoia.

    Brossura, 17 x 24 pag. 156 con circa 59 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2013 da A.G.A.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Scontro per Fiume. D’Annunzio e Caviglia

    15.00

    Pier Paolo Cervone

    Enrico Caviglia e Gabriele D’Annunzio. Il generale e il Vate. A dividerli, una città e una pagina di storia poco conosciute, poco studiate. Riguardano Fiume. Con fatti, misfatti, personaggi, protagonisti e (financo) comparse. Sino al dramma finale. A colpi di cannone.» Il Generale e il Poeta, l’uno imponente, l’altro mingherlino: il volume racconta l’incontro e lo scontro tra i due personaggi, alle prese con la vicenda di Fiume in un paese da poco uscito dalla guerra e alle soglie di profonde trasformazioni. La città venne occupata il 12 settembre 1919 da un esercito di irregolari comandato da D’Annunzio, che ne proclamò l’annessione all’Italia. L’occupazione fu resa possibile anche dal sostegno di Benito Mussolini, astro nascente della scena politica italiana. Caviglia ricevette l’ordine dal governo Nitti di riportare sotto controllo la città, se necessario anche con il ricorso alla forza. Entrambi uomini di azione, guidati da concezioni e visioni opposte, esprimono il contrasto che si andava definendo in Italia tra il paese reale e quello legale.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Slovenia 1945 – Ricordi di morte e sopravvivenza dopo la seconda guerra mondiale

    24.00

    Nel maggio 1945 una fiumana di civili e militari sloveni (i domobranci) aveva provato a cercare rifugio in Austria attraverso il passo Ljubeij. Consegnatisi ai britannici circa 12.000 domobranci, per una complessa serie di drammatiche circostanze (peraltro i britannici erano stati alleati di Tito) furono rimpatriati e per ciò mandati a morte certa. Altri 6.000 civili, grazie al comandante Barre, comandante canadese al campo Viktring, scamparono all’annientamento e partirono ovunque per il mondo. Ancora adesso, nella Slovenia democratica rimangono molte ferite e molte lacune nelle memorie dei sopravvissuti e degli sloveni di oggi. Questo libro, che prende il via dalle lettere scritte da John Corsellis (membro di un’organizzazione umanitaria nel campo di Viktring), con l’integrazione del diario di France Pernisek, uno dei sopravvissuti, si distingue per la trattazione imparziale, l’equilibrata analisi dei fatti, l’equidistanza nell’evidenziare gli errori e le atrocità commessi da tutte le parti in causa, con la competenza di un resoconto storiografico.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 340

    Stampato nel 2008 da Libreria Editrice Goriziana

    Quick view
  • 0 out of 5

    Sono scesi i Lupi dai Monti

    17.00

    Piero Tarticchio

    «Il lupo è sempre stato considerato creatura del demonio, incarnazione del male e della cattiveria. La sua immagine è associata all’indole dell’uomo il quale, nel corso della storia, ha dato esempio di ferocia e di malvagità oltre ogni limite dell’immaginazione.» I massacri delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata hanno segnato un capitolo doloroso della storia italiana del XX secolo. All’interno di questa terribile cornice, Piero Tarticchio racconta in prima persona la sua vita, quella di suo padre infoibato dai partigiani di Tito nel 1945, e di come fu costretto a diventare adulto a 11 anni. In una scrittura, ora romanzesca ora diaristica, i ricordi personali scorrono e si ricompongono intorno al racconto corale del popolo istriano. Uno spaccato di Storia tenuto sottotraccia per cinquantasette anni e qui esposto come un affresco avvincente e coinvolgente nel quale l’aAutore illustra, con emozione e forza, l’odissea di quanti hanno subito le conseguenze di una tragedia non ancora del tutto condivisa

    Quick view
  • 0 out of 5

    Sopravvissuto alle foibe – La vicenda di Graziano Udovisi combattente italiano al confine orientale infoibato dai titini miracolosamente sopravvissuto

    10.00

    Graziano Udovisi nel 1943 è un giovane diplomato di Pola, importante base navale italiana in Istria. Dopo lo sbando generale conseguente all’armistizio dell’8 settembre, all’età di 18 anni, decide di arruolarsi insieme ad altri giovani suoi coetanei, nella Milizia territoriale, per difendere Pola dagli attacchi dei comunisti iugoslavi del maresciallo Tito. Terminata la guerra si presenta al comando di zona, tenuto dai partigiani titini e italiani. Trattenuto, subì torture di ogni genere per alcuni giorni, poi venne infoibato insieme ad altri sventurati. Da quella voragine, riuscì miracolosamente a risalire. Ricorda come la fede gli abbia fatto forza permettendogli di uscire vivo da quell’inferno. Il suo racconto è ricco di particolari riguardo il disegno politico dei comunisti titini che perseguitavano in nome della loro nefasta utopia. Dopo i titini arriva un’altra terribile insidia: la giustizia italiana. Dopo essere stato curato clandestinamente dalle profonde ferite subite nella foiba, venne tradito. Arrestato, processato, tradotto nelle prigioni di Padova, Venezia, Udine, Gorizia, Trieste. Subì una condanna di oltre tre anni. Senza soldi e mezzi, con l’avvocato d’ufficio, che non riesce ad avere nemmeno l’appello, dovette subire il carcere. Ancora oggi la sua storia è contestata dai cosiddetti negazionisti. Graziano Udovisi risponde con lucidità ed estrema pacatezza lasciando intravedere una verità che va ben oltre ogni ragionevole dubbio.

    Brossura, 12 x 16,5 cm. pag. 125

    Stampato nel 2009 da Solfanelli

    Quick view
  • 0 out of 5

    Trieste fra Alleati e Pretendenti

    10.33

    Questo volume si occupa del territtorio di Trieste, della serie per l’Adria e per il Vorland e dei francobolli dell’Istria e di Trieste. E ancora, dai francobolli italiani con sovrastampa AMG-VG e AMG-FTT a quelli emessi dall’Armata Jugoslava per l’Istria e il “Litorale sloveno” e poi la zona B del “Territorio libero”, un campo di ricerca molto vasto su un periodo assai tormentato della nostra storia.

    Brossura, 21,5 x 29,5 cm. pag. 176 con molte illustrazioni b/n e colori

    Stampato nel 1999 da Poste Italiane

    Quick view
  • 0 out of 5

    Trilliri – Romanzo

    15.00

    In un suo famoso saggio Claudia Salaris presenta così il romanzo di Mario Carli: “La letteratura e l’arte possono aiutare a capire meglio la storia, talvolta facendo penetrare nello spirito del tempo più di quanto non lo consentono gli strumenti puramente storiografici. Un romanzo come Trillirì di Carli offre elementi molto utili per comprendere la psicologia del fiumanesimo… E’ un intreccio di verità e finzione con uno sfondo narrativo di fatti veri, con personaggi reali del milieu legionario e un protagonista inventato, ma su cui l’autore proietta evidenti elementi autobiografici.” Questa è dunque la motivazione che rende di estremo interesse Trillirì, oltre al fatto di essere l’unico romanzo fiumano scritto da chi a Fiume c’è stato davvero.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 215

    Stampato nel 2013 da AGA (Barbarossa)

    Quick view
  • 0 out of 5

    Una vita per Pola. Storia di una famiglia istriana

    15.00

    Stefano Zecchi

    L’adattamento a fumetti di “Quando ci batteva forte il cuore”, il romanzo di Stefano Zecchi dedicato all’esodo istriano. «Ho scritto un romanzo che oggi si può leggere anche in questo graphic novel, semplice, diretto, immediato nella sua scelta di campo e per la verità che vuole raccontare. La storia di una famiglia “normale” nella tragedia di quel tempo, quando Pola stava per essere consegnata a Tito e stava per diventare una città jugoslava dopo millenni di civiltà romana, italiana. Ho voluto raccontare i martirii e le torture subiti dagli italiani, attraverso le vicende di un padre, una madre, un piccolo figlio che abitavano a Pola.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Venti di bufera sul confine orientale

    10.00

    La storia del nostro Confine Orientale, nella parte finale della seconda guerra mondiale e negli anni successivi, è stata un argomento tabù per anni; anche i testi universitari, che giustamente non mancavano di trattare con risalto dei lager nazisti, raccontavano pochissimo dei gulag di Stalin e nulla su Tito e l’operazione foibe. Solo nelle ultimissime edizioni dei manuali di storia, si può trovare qualche cenno sulle foibe utilizzate per uccidere e far sparire molti Istriani, Fiumani e Dalmati. Tutto questo sovente è stato negato oppure giustificato, come la conseguenza di azioni violente compiute dal fascismo ai danni delle popolazioni slave. Solo da poco tempo, con la celebrazione ufficiale del Giorno del Ricordo, che ricade ogni 10 febbraio, si è rotto il velo su una verità per lungo tempo tenuta nascosta, aprendo la via alla narrazione della vera storia italiana. Trieste, Fiume, Pola, Zara sono luoghi ricchi di storia, che parte dai romani, attraverso la repubblica di Venezia, all’Unità d’Italia; fino ai nostri giorni quando col trattato di Osimo del 1975 caddero le ultime speranze che molte di quelle nostre terre potessero tornare a far parte dell’Italia. E’ importante conoscere questo pezzo di storia perché origine della nostra identità.

    Brossura, 12 x 16,5 cm. pag. 151 con 4 foto b/n e 2 cartine

    Stampato nel 2010 da Solfanelli

    Quick view
  • 0 out of 5

    Verità infoibate. Le vittime, i carnefici, i silenzi della politica

    15.00

    Fausto Biloslavo – Matteo Carnieletto

    Tante verità sono state infoibate per astio ideologico, opportunismo politico, paura di andare controcorrente o totale disinteresse. Questo libro riporta alla luce pagine buie e sanguinose del nostro passato sulla tragedia delle foibe e il dramma dell’esodo, rimaste nascoste per troppo tempo.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 236

    Stampato nel 2021 da Signs Publishing

    Quick view
  • 0 out of 5

    Vittorio Montiglio “l’eroe fanciullo”

    17.00

    Questa è l’incredibile biografia di un personaggio tanto grande quanto poco conosciuto. Nato in Cile da genitori italiani, a 14 anni, dopo aver falsificato i documenti, fugge di casa e attraversa l’oceano. Approdato a Genova si presenta al fronte arruolandosi come volontario: diventerà il più giovane ufficiale dell’Esercito Italiano, decorato con medaglia d’oro.Terminata la guerra, insieme ai fratelli sarà legionario a fiume, fascista della prima ora si impegnerà, prima in Italia e poi in America Latina, nella formazione dei Fasci di combattimento. Amico fraterno di Guido Keller, morirà con lui il 9 novembre 1929 in un tragico incidente stradale.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 177 + 5 pagine fuori testo di foto b/n

    Stampato nel 2014 da AGA

    Quick view
  • 0 out of 5

    Yoga – Sovversivi e rivoluzionari con d’Annunzio a Fiume

    25.00

    Nel novembre 1920 Giovanni Comisso e Guido Keller fondano a Fiume “Yoga”, una rivista settimanale di cultura e politica, di cui furono pubblicati solo 4 numeri. In quei quattro numeri vi è un piccolo tesoro di prose d’arte (Comisso, de Pisis e altri anonimi), di riflessioni sulla complessa situazione fiumana all’indomani della pubblicazione della “Carta del Carnaro” e della firma del trattato di Rapallo, di polemiche politiche e artistiche. Questo libro, oltre agli articoli in trascrizione integrale, ricostruisce la storia di “Yoga” e dell’omonimo movimento, del difficile rapporto di Comisso e Keller con l’amato/odiato d’Annunzio.

    Brossura 14,5 x 21 cm., pagg. 380

    Stampato nel 2019 da Luni

    Quick view
  • 0 out of 5

    Zara, addio

    11.20

    Spesso la letteratura dei ricordi e delle memorie è legata all’eccezionalità di un periodo storico, e la memoria storica è tanto più viva quando non si riduce a una fredda registrazione di se stessa. Zara, addio è il racconto di un periodo segnato da sviluppi drammatici per la storia di una città e di una comunità di antichissime tradizioni culturali e civili. Ed è il filo della memoria dell’autore a condurci in quest’angolo di storia nel quale, in un lasso di tempo relativamente breve, si consumano le speranze e le aspirazioni della presenza italiana, e che si riassumono nella figura su cui si impernia la narrazione, Carlo de Hoeberth, esponente dell’irredentismo dalmata e zio dell’autore. Già Commissario civile di Kmn e quindi Commissario al comune di Zara, lo “zio Carlo” è sensibile ed equilibrato mediatore nelle vicende che fra gli anni ’41 e’44 da più fronti attentano all’identità multietnica locale. Un racconto popolato da una miriade di personaggi “grandi” e “piccoli”, per ognuno dei quali viene ricavata una nicchia: ora in una vicenda dolorosa, ora in un quadretto sul quale l’autore passa una pennellata di ironia e talvolta di umorismo. Un racconto ricco di aperture liriche, in particolar modo dove l’autore colorala narrazione riportando brevi e limpide st.ofe nell’amato dialetto zaratino, che il più delle volte si rifà alla tradizione orale. E infine le note melanconiche che concludono il libro, che termina dove termina la lunghissima vita di Carlo de Hoeberth: chiuso in un pessimismo senile (“La guerra turpe ( … ) contagia anche gli animi più sereni”), lontano dalla sua città, l’aveva ormai da tempo salutata, forse con un semplice ma struggente “Zara, addio!”.

    Rilegato, 16,5 x 24 cm. pag. 140 con alcune foto b/n

    Stampato nel 1990 da Goriziana

    Quick view
  • 0 out of 5

    Zona di operazioni del litorale Adriatico – Udine Gorizia Trieste Fiume Pola Lubiana. Settembre 1943-maggio 1945. I protagonisti

    64.00

    Le provincie italiane incorporate nella “Zona di Operazione Litorale Adriatico” (Opertionszone Adriatische Kusterland), istituita direttamente dalla cancelleria del Reich ad immediato ridosso degli avvenimenti dell’armistizio dell’8 settembre 1943, hanno conosciuto lotte intestine, lotte etniche, devastazioni, atrocità, deportazioni, bombardamenti. Il presente lavoro non entra tuttavia nel merito delle motivazioni storiche, politiche, ideologiche; mancano infatti riferimenti e considerazioni di qualsiasi tipo. Gli autori , con questo lavoro molto tecnico, hanno voluto semplicemente presentare al lettore gli attori di un processo storico svoltosi in tempi brevi ai confini orientali d’Italia.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 694 con circa 97 cartine

    Stampato nel 2009 da Aviani & Aviani Editori

    Quick view
X