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    La tariffa

    9.30

    Si tratta di una testimonianza autobiografica sulla sorte dei fascisti dopo la Liberazione, di coloro che dalla guerra uscivano vinti e che l’Italia repubblicana chiamò a pagare la “tariffa” delle proprie responsabilità. Il racconto prende le mosse negli ultimi giorni di aprile quando Vincenzo Costa, l’ultimo federale fascista di Milano, è catturato dai partigiani sul lago di Como, giusto qualche ora prima che il duce, poco distante, cada fucilato. Questa memoria, cui Costa ha affidato il ricordo della sua reclusione, è una testimonianza diretta sulla sua sorte e offre una prospettiva rovesciata del dopoguerra italiano, che al fascista appare un purgatorio degradato di angherie e miserie, dove l’unica luce è la fedeltà al passato.

    Brossura, 12 x 20,5 cm. pag. 91

    Stampato nel 2000 da Il Mulino

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    La vittoria tradita – Marmarica novembre-dicembre 1941. Sulle orme di una grande battaglia

    16.00

    Nel deserto libico-egiziano le truppe italo-germaniche sotto il comando del gen. Rommel dopo clamorose vittorie sulle truppe corazzate dell’8a Armata britannica, superiore in uomini e mezzi, furono costrette a ripiegare a causa della diserzione di due alti ufficiali italiani al comando dell’intero scacchiere nordafricano. In quelle giornate rifulse il coraggio, il valore, la dedizione, il sacrificio del Battaglione Giovani Fascisti.

    Brossura, pag. 156 + 16 pagine fuori testo con 36 foto b/n

    Stampato nel 2008 da Settimo Sigillo

    condizioni del libro: come nuovo

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    Le Artiglierie del Regio Esercito nella Seconda Guerra Mondiale

    79.00

    Filippo Cappellano

    Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, le unità di artiglieria italiene ebbero un notevole sviluppo anche in relazione alle esigene di difesa del territorio, arrivando a schierare circa 20.000 pezzi di quasi 200 calibri diversi (!!!). Sebbene caratterizzata all’inizio del conflitto da materiali in gran parte obsoleti, l’artiglieria da traino e da posizione (anche grazie all’aiuto tedesco) potè successivamente impiegare, pur in numero limitato, armi tecnologicamente avanzate, paragonabili per prestazioni alle migliori realizzazioni avversarie. Questo avvenne troppo tardi per poter influire sul  conflitto, il numero limitato dei pezzi disponibili, la situazione generale ormai irrimediabilmente compromessa, furono le cause di un declino militare irreparabile. Il volume prende in considerazione le bocche da fuoco, di tutti i calibri, impegati dai reparti italiani: artiglierie da campagna, pezzi controcarro, antiaerei e da postazione fissa. Un lavoro di gran pregio su questo aspetto importantissimo dell’esercito italiano nel secondo conflitto mondiale.

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    Le battaglie in Val di Fine. Il contingente brasiliano F.E.B. a Vada. Le battaglie da Castellina Marittima fino ad Orciano Pisano nel luglio 1944. L’uso di droghe

    17.00

    Davide Filippi

    Nel primo capitolo di questa nuova appassionata ricerca l’autore evidenzia quanto sia stata storicamente importante la presenza dei soldati brasiliani della F.E.B., che qui in Val di Fine si addestrarono militarmente, essendo alleati degli angloamericani. Seguono poi in dettaglio le cruente battaglie per i luoghi della Val di Fine: Castellina Marittima, Monte Vaso, Pomaia, Il Pratagliese, Pastina, Santa Luce, Pieve di Santa Luce e Orciano Pisano, a partire storicamente dal giorno 7 luglio 1944 – vale a dire dopo la presa della famigerata collina 140, che tanto sangue costò agli statunitensi. Quest’ultimo scontro si verificò nel giorno 15 luglio 1944. Nell’ultima parte del documento Filippi illustra il tipo di assistenza medica militare, davvero all’avanguardia, che gli statunitensi impegnarono per i loro uomini.

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    Le Imprese degli Assaltatori della Marina nella IIGM attraverso i documenti originali dell’epoca Vol. 4. L’attacco ad Alessandria (18 dicembre 1941) Corrispondenza italiana ed inglese Il ruolo di Cunningham sulla H.M.S. Queen Elizabeth

    24.00

    A cura di: Stefano Foti – Gianfranco Pianigiani – Romano Pinelli

    Questa collana editoriale si compone di sei volumi, (questo che proponiamo è il quarto) ciascuno riguardante azioni compiute dagli Assaltatori della Regia Marina contro munite basi navali Inglesi nel corso della Seconda Guerra Mondiale, che saranno editi dal 2020 in poi. La particolarità della collana non sono gli argomenti trattati, che oggi fanno parte di una bibliografia ormai cospicua e spesso degna di nota per l’autorevolezza degli Autori, ma deriva dal fatto che la preparazione, lo svolgimento e gli esiti delle azioni sono tracciati attraverso i documenti originali dell’epoca (ordini di operazione – rapporti degli Alti Comandi – rapporti degli Operatori redatti al rientro dalla prigionia – lettere in codice ai familiari – analisi e conclusioni da parte dei vari Attori che presero parte alle vicende).

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    Le Nouvel Atlas de la Baionnette de Collection Vol. 3

    99.00

    Jean Pierre Vial

    Questo terzo volume di Jean-Pierre Vial sulle baionette di tutto il mondo, presenta 726 schede tecniche, complete di disegni al tratto e foto, altrettante baionette (classfficate per lunghezza da 608mm a 1312mm). Questo volume di grosso formato è la riedizione del volume apparso diversi anni fa e ben noto ai collezionisti. La presente edizione aggiunge molte nuove informazioni riguardanti baionette precedentemente non trattate. Uno dei lavori più completi in assoluto su questa tipologia di armi bianche. Un lavoro di assoluto riferimento per i collezionisti di ogni parte del mondo. Interamente illustrato in b/n.

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    Legend of Warfare Ground. M18 Hell-Cat: 76 mm Gun Motor Carriage in World War II

    27.00

    David Doyle

    Nuova collana dell’editore americano “Schiffer Publishing”, dedicata ai più famosi mezzi militari che hanno prestato servizio nelle Forze Armate statunitensi, e, in altri eserciti, nei diversi periodi storici. Ogni volume è costituito da circa 112 pagine, abbondantemente illustrate con più di 200 immagini in b/n e a colori che ripropongono, sia immagini storiche, sia quelle relative agli esemplari sopravvissuti e fotografati nei musei e nelle collezioni private. Proprio questi ultimi, forniscono immagini dettagliate e particolareggiate del mezzi presi in esame. Questo primo volume, in particolare, analizza specificatamente il cacciacarri americano M18 Hellcat, entrato in servizio sul finire del secondo conflitto mondiale.

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    Lo stato interiore. Il destino di Evola dopo Evola

    16.00

    Alessio De Giglio

    La vivacità degli studi dedicati a Julius Evola non ha risolto il mistero di quest’uomo che passa per un conservatore anche se nella sua vita non ha conservato niente, portando gradatamente a morire dapprima l’arte, poi la filosofia e infine la tradizione, arse dalla sua individualità che ha la natura della fiamma. Il Barone è diventato persino il “filosofo della libertà”, da quando la grazia accademica l’ha piantato sul terzo gradino del podio tutto italiano, accanto a Croce e Gentile. La tigre è stata infine addomesticata o è ancora capace di sorprendere le nostre vite? Alessio de Giglio scommette sulla seconda possibilità, sempre che per comprendere Evola si sia disposti ad andare “oltre Evola”, alla ricerca di quella “singolarità non normalizzabile dal logos del tempo presente”

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    Memorie di guerra aerea. Le lettere e il diario di guerra in una nuova edizione di un raro volume degli anni Trenta

    20.00

    Francesco Baracca

    A quasi cent’anni dalla prima pubblicazione, vengono qui riproposte, arricchite con materiale d’archivio, le memorie e i ricordi di guerra di quello che è forse il più famoso asso della nostra aviazione durante la Grande Guerra. Il libro ripercorre la storia di Baracca dai primi voli in Francia alle missioni di guerra nei cieli di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Attraverso il suo diario e le lettere alla famiglia veniamo coinvolti in un’avvincente narrazione in prima persona che ci porta a rivivere, fra incredibili duelli aerei, le origini dell’aviazione attraverso le parole di un pioniere dei cieli

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    Metodo della sopravvivenza

    20.00

    È arduo trovare un’intesa con l’altro da sé. Forse l’unico rapporto tra esseri umani di qualche soddisfazione è quello sessuale, affidato all’incontro dei corpi. Questo è per Dante Virgili il “Metodo della sopravvivenza”. Nessun legame che non passi attraverso la carnalità sembra capace di interrompere la solitudine del protagonista, un professore di tedesco non più giovane che consuma le sue giornate nella Milano estiva del 1990. Nessun evento particolare, non una trama. Solo pensieri, ricordi d’incontri con corpi di uomini e donne, desideri di nuove avventure. È una celebrazione dell’erotismo, che esplode in una sessualità sfrenata, non usuale, in cui il corpo si fa altare del piacere, attraverso il dolore spasmodico, che prelude all’urlo dionisiaco del nichilismo ad alzo zero. Il professore vive da solo. Pochi i contatti con il mondo esterno, teatro di eventi eccezionali, che come un’eco arrivano nel suo salotto borghese, attutiti dalla penombra, come la calura estiva. Sui giornali si festeggia la riunificazione tedesca, la caduta del muro di Berlino, mentre la televisione trasmette le semifinali dei mondiali di calcio.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 178

    Stampato nel 2016 da Italia Storica

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    Midway. La battaglia che cambiò i destini della guerra nel Pacifico

    16.00

    Massimo Capuccini

    Combattuta tra il 4 e il 7 giugno 1942 nelle acque dell’oceano Pacifico, la battaglia delle Midway viene spesso indicata, insieme a quella di Stalingrado, come il punto di svolta della seconda guerra mondiale. La sconfitta delle forze imperiali giapponesi avvenne all’apice della loro potenza militare, nel pieno della loro espansione nel Sud Est Asiatico e, sopratutto, in un momento in cui gli alleati non disponevano, almeno sulla carta, delle forze necessarie per infliggere un colpo mortale della portata di quello inferto nel corso della battaglia. Se gloria e onori devono necessariamente essere tributati al vincitore, occorre però far uscire lo sconfitto da quell’aura di “crassa stupidità” che la storiografia post guerra ha disegnato per raccontare le decisioni prese dai Giapponesi nel corso della battaglia. In realtà non fu così che andarono le cose e nuove fonti giapponesi, unite a contributi storiografici più maturi, o quantomeno più distaccati da temi di propaganda, hanno permesso nel tempo di disporre di un quadro più chiaro della situazione nella quale si trovarono a operare Yamamoto e Nagumo, restituendoci un affresco tragico ed al contempo avvincente dei dilemmi che i due comandanti si trovarono ad affrontare.

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    Mito polare e polarità di un mito nella Germania nazionalsocialista

    22.00

    La postura eretta ha mostrato il cielo agli uomini. Il Polo li ha attratti, introducendoli con naturalezza alla sua simbologia. La rotazione attorno ad un asse ha svelato una svastica brillante, disegnata dalla costellazione dell’Orsa Minore attorno a Thuban. A poco a poco l’inconscio è divenuto patrimonio collettivo, il Mito si è impossessato di quegli esseri implumi, poi si è stinto nel disincanto del quotidiano. Ma nel XX secolo ha fatto una nuova irruzione fra gli umani. Il Mito Polare è divenuto immagine macrocosmica di un’Anima che ha spinto il popolo di Arminio a riconquistare la patria antica e perduta, a un tempo terrena e superna.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 225

    Stampato nel 2019 da Ritter

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    MVSN. La Milizia per l’Impero. A cura del comando generale della milizia.

    139.00

    Giovanni Scalia ( a cura di )

    Questo rarissimo volume, stampato nel 1937, non è,  e, non può essere la storia di quanto la Milizia ha fatto in Africa Orientale, ma un quadro sintetico del suo contributo alla conquista dell’Impero. Pregio della raccolta di testimonianze è quello di aver vissuto da combattenti le vicende riportate. Così, alla sintesi delle battaglie segue una “colorata visione” di chi riportò le vicende belliche sulle onde della radio, sino alla lontana Italia. Il volume fa riferimento, non solo, ai Legionari che parteciparono all’impresa bellica ma, rende omaggio a tutti gli appartenenti alla Milizia alle Camicie nere e a tutte le forze armate dell’Italia mussoliniana.

    Brossura, 21 x 28 cm. pag. 236 con numerose foto b/n

    Stampato nel 1937 da Istituto Grafico Tiberino

    Condizioni del libro: usato . Lievi danni alla copertina nell’angolo in basso a destra. La costa è stata rifatta

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    Normandie 1944 – 2 Panzerdivision Tome 3. Falaise et Repli. 13 aout-septembre 1944

    69.00

    Frederic Deprun

    Questo volume che fa parte di un progetto editoriale strutturato in tre tomi riccamente illustrati con immanini b/n e alcune a colori, prende in esame la 2. Panzer-Division tedesca, durante la Seconda Guerra Mondiale e in particolare, sul fronte della Normandia. L’autore Frédéric Deprun ha dedicato più di dieci anni a studiare meticolosamente il percorso bellico di questa famosa divisione orazzata sul fronte normanno. La prima parte del lavoro analizza la ristrutturazione della Divisione, prima di essere scfhierata nel settore di Arras per prendere parte ai durissimi combattimenti presso le località di Caumont-l’Eventé, Cahagnes, Cheux, quindi a Maysur-Orne nel giugno e luglio 1944. Nella seconda parte del lavoro viene analizzato il ruolo dell’unità panzer nel contenere l’offensiva alleata a sud di Saint-Lô, alla fine del luglio del 1944, quella di Mortain fino all’accerchiamento degli uomini della grande unità nella sacca di Chambois/Argentan. Questo terzo volume analizza i durissimi combattimenti contro le forze akkeate tra il 13 agosto e la fine di settembre 1944. I tre volumi di circa 350 pagine cadauono, illustrati con oltre 1100 fotografie e circa 90 mappe, offrono uno spaccato completo della storia militare della 2. Divisione Panzer tedesca.

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    Odilo Globocnik. The Devil’s Accomplice

    65.00

    Max Williams

    Odilo Globocnik fu uno dei tanti esponenti del Terzo Reich che a fine guerra pagarono con la vita l’operato in nome del nazionalsocialismo. Ricoprì per un lungo periodo l’incarico di Gauleiter di Vienna, e dopo l’armistizio italiano gli vennero conferite ampie responsabilità nella Zona d’Operazione Litorale Adriatico. Applicò senza tentennamenti la dura legge di guerra nei confronti di prigionieri politici e partigiani. Proprio per questo motivo, al termine del conflitto venne condannato a morte.

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    Oh gran bontà de’ cavallieri antiqui!. Scritti sulla Cavalleria e sulla Tradizione cavalleresca italica

    45.00

    Franco Cardini          Prezzo di listino  75.00 (sconto 40%)

    Il cavaliere è una delle figure guida del nostro immaginario occidentale. Un Idealtypus. In un celebre saggio, Cristofer Dawson si è chiesto perché, per noi – che pur viviamo immersi nel mondo del capitale e dei consumi – ,il cavaliere è “tanto più bello” di un agente di cambio. La risposta al quesito del Dawson è complessa. Essa affonda le sue radici nella memoria storica; ma forse tali radici sono ancora più lontane, ancor più profonde. Forse bisogna giungere a toccare l’inconscio, le oscure fonti del Bello Terribile, il Mito, il Sacro.

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    Oltre le rocce. Il sacrificio degli italiani a Montelungo. 8-16 dicembre 1943

    24.00

    Pier Luigi Villari

    Tanti furono gli eroi che su Monte Lungo sacrificarono la loro giovane vita: il Sottotenente Giancarlo Gay, Il Tenente Branzoni, i Sottotenenti Camporota e Barbato, gli Allievi ufficiali Fossi, Cheleschi, Biancofiore, Cardone e tantissimi altri. Erano tutti ragazzi, poco più che ventenni e quasi tutti volontari. Facevano parte del I Raggruppamento Motorizzato italiano, il primo reparto del rinato Regio Esercito a cui gli scettici alleati avevano concesso di combattere. A Monte Lungo, da cui passava la linea avanzata tedesca “Reinhardt” punto chiave per il controllo della Casilina, i nostri ragazzi ebbero il battesimo di sangue. L’8 dicembre la prima difensiva fallì e i Fanti e i Bersaglieri dovettero ripiegare frettolosamente riportando un alto numero di perdite. Il pattugliamento e le azioni di studio dei giorni seguenti, insieme ad un miglior concerto con i reparti americani, consentiranno ai “nostri”, con la seconda offensiva del 16 dicembre, di conquistare il Monte.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 422

    Stampato nel 2020 da IBN

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    Paracadutisti. Le battaglie di Andrea. Paracadutista di Folgore e Nembo. La grande guerra, El Alamein, la Liberazione. Storia dei Cordedda, famiglia di combattenti

    20.00

    Marco Aru

    Eroe della Seconda Guerra Mondiale e della guerra di liberazione, due medaglie d’argento al valor militare, andrea Cordedda, sergente maggiore paracadutista della Folgore e poi della Nembo, muore a 29 anni nella battaglia di Filottrano nelle marche, combattendo contro reparti tedeschi.

    Brossura,  15 x 21 cm. pag. 172 con varie foto b/n

    Stampato nel 2017 da Edes

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni

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    Passo Uarieu. Le Termopili delle camicie nere in Etiopia

    27.00

    Pierluigi di Colloredo Mels

    Nel gennaio 1936, la Divisione 28 Ottobre si spinse sino a Passo Uarieu. I guerrieri abissini, mal valutando la possibilità di resistenza della difesa di Passo Uarieu, si gettarono in massa contro le posizioni difensive italiane, per travolgerle e lanciarsi sulla strada di Hauzien. Asserragliati, i legionari della 28 Ottobre con i resti di due Battaglioni del Console Generale Diamanti resistono eroicamente, e per tre giorni, privi di acqua e di viveri, sbarrano il Passo. Alle ore 12.30 del 24 l’arrivo del XXIV Battaglione eritreo induce i legionari ad una sortita ed il nemico fugge per non cadere tra due fuochi. Il Gruppo Camicie Nere del Console Generale Diamanti e la 28 Ottobre vengono citati dal Duce all’Ordine del Giorno della Nazione. Un capitolo tratta inoltre la questione relativa all’impiego dei gas da parte dell’aeronautica italiana nei combattimenti in Etiopia. In appendice, oltre ad alcuni resoconti della battaglia, sono elencate le decorazioni al Valor Militare concesse e le cantate dei Legionari.

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    Plan Z. Le fantasme naval allemand

    55.00

    Pascal Colombier

    Riassunto troppo spesso in un improbabile programma di costruzioni navali varato da Hitler, il Piano Z ha tuttavia origini precedenti al III. Reich e conoscerà molte evoluzioni strategiche e tecniche prima che il capo del nazionalsocialismo nazista se ne interessi davvero. Tuttavia, il Plan Z strutturerà la Kriegsmarine durante gli anni ’30, conferendole i punti di forza e di debolezza che saranno i suoi all’alba della Seconda Guerra Mondiale. Perché la Germania ha intrapreso un programma così ambizioso e costoso? Come, con quali risorse umane, industriali e tecniche? E a quale scopo, a vantaggio di quale strategia navale? Come doveva essere la flotta pianificata dal Piano Z e cosa si è potuto ottenere concretamente? In questo affascinante libro, Pascal Colombier risponde a tutte queste domande, offrendo finalmente in una storia esaustiva accessibile a tutti. La prima parte si concentra sul contesto e sui vari fattori che hanno spinto i tedeschi a sviluppare questo ambizioso programma navale. La seconda studia l’evoluzione delle tante scelte tecniche e strategiche che tale piano ha imposto. Infine, un’ultima parte analizza in dettaglio tutte le classi di naviglio previste: corazzata di tipo H, incrociatori di tipo O, M e P, portaerei, U-Boot, ecc. Il set è riccamente illustrato con fotografie d’epoca e numerose piante e viste 3D delle navi progettate più emblematiche.

    Rilegato, 21 x 29 cm. pag. 254 riccamente illustrato con foto e disegni tecnici b/n e profili di mezzi a colori

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2020 da Caraktere

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    Punta Stilo. Taranto. Gaudo e Matapan. Pagine nere della guerra italiana

    25.00

    Nicola Malizia

    Bella pubblicazione appartenente alla collana “Per non dimenticare” che si propone di fornire elementi di lettura e di riflessione per costruire il futuro e che non presenta solo storie di battaglie, vicende belliche o episodi militari, ma annovera sopratutto scritti ad andamento quasi diaristico. Il volume inizia con l’Ordine di battaglia delle forze contrapposte il 10 giugno 1940, offre una situazione generale del Mediterraneo, riporta i disastrosi attacchi prendendo in considerazione tutti gli elementi in azione e le valutazioni degli alti comandi. Nel libro inoltre, in seguito alla recenti rivelazioni del Governo inglese, viene messo in evidenza come l’ULTRA SECRET se ebbe un’influenza marginale nella battaglia di Punta Stilo e all’assalto della piazzaforte di Taranto, fu sicuramente più decisivo per la tragedia di Gaudo e Matapan.

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    Seconda Guerra mondiale. La battaglia di El Alamein e la Divisione Pavia nella battaglia

    49.00

    Filippo Stefani

    Rarissimo lavoro, a cura dell’Associazione Nazionale Combattenti d’Africa della Divisione “Pavia”, che analizza minuziosamente lo svolgimento della battaglia di El alamein, dal 23 ottobre al 6 novembre 1942. Dagli avvenimenti che precedettero lo svolgimento della battaglia, all’analisi del terreno e delle forze in campo, e ancora, lo sviluppo della battaglia stessa e le considerazioni sullo scontro. Segue un’analisi dettagliata sulla Divisione, sia prima che durante la Seconda Guerra Mondiale. Diverse utilissime cartine a alcune tabelle.

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    Soldats d’Algerie 1954-1962

    26.00

    Pablo Gallardo

    Con questa Guida, incentrata su 30 uniformi d’epoca presentate su figure viventi, l’autore invita il lettore a riscoprire le sagome dei soldati francesi della guerra d’Algeria. Un campione caratteristico che rappresenta l’Esercito, l’Aeronautica Militare, la Marina, la Gendarmeria, per non parlare del personale femminile o di altre formazioni sconosciute al grande pubblico come le unità territoriali. Questo libro, che cerca di avvicinarsi il più possibile alla realtà storica, tenta di spiegare il contesto di ciascuna unità prima di presentarne la figura. Questa guida è sicuramente utile per i collezionisti, i modellisti e tutti coloro che sono appassionati della storia dell’esercito francese nelle guerre di decolonizzazione del secondo dopoguerra.

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    Storia della Corsica italiana

    18.00

    Gioacchino Volpe

    La fioritura di studi italiani sulla Corsica è una storia che ci viene consegnata da secoli scorsi. Sempre in Italia ci si è occupati dell’isola italianissima, e non già dal punto di vista meramente pittoresco o per scrivere romanzi più o meno tendenziosi sui suoi fuorilegge e sulle sue vendette, ma per indagarne la storia nobilissima, fatta di indomite rivolte, di conati disperati verso l’indipendenza, che facevano dire, com’è noto, al Rousseau: “J’ai quelque pressentiment qu’un jour cette petite ile éttonera l’Europe”. Questo libro di Gioacchino Volpe riassume, maestrevolmente, vari lustri di studi italiani sulla Corsica, che i francesi chiamano “ile de beautè”.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 274

    Stampato nel 2021 da Eclettica

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    Sulla Russia

    20.00

    Ivan Il’in

    “Abbiamo imparato a seppellire i nostri sacrari nazionali in luoghi inaccessibili; abbiamo fatto nostro il mistero della città di Kitež, inabissata, così inaccessibile al nemico e così vicina a noi, indistruttibile e benedetta; abbiamo imparato a prestare attenzione al trascendente, arcano suono delle campane; nell’impenetrabile profondità dell’anima abbiamo trovato il lago spirituale, segreto, protetto in eterno e nei secoli inesauribile: l’occhio divino della terra russa, l’occhio della rivelazione.

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    The German Infantry . Uniforms and Equipment from 1871 to 1914

    149.00

    Ulrich Herr – Jens Nguyen

    In quest’opera completa in due volumi di 864 pagine, viene delineato l’intero sviluppo delle uniformi della fanteria tedesca – dalla costituzione del Reich nel 1871 fino alla vigilia della Prima Guerra Mondiale nel 1914 – è descritto e presentato in modo esauriente e quasi completo. Quest’opera, per l’elevato numero di copricapi, uniformi ed equipaggiamenti, è pubblicata in due volumi separati con cofanetto, ed è quindi il più importante e magnifico volume illustrato della casa editrice Militaria Werlag, con un totale di circa 1.600 foto a colori e 500 immagini contemporanee in bianco e nero – a partire dall’esercito prussiano attraverso i contingenti in esso integrati, l’esercito sassone, il corpo d’armata del Württemberg e l’esercito bavarese, hanno lavorato su uno sviluppo mai riassunto prima e lo hanno supportato con dati concreti e fotografici, così come alcune fonti di archivio precedentemente sconosciute. Poiché in un quadro così complessivo non possono mancare le unità specializzate, anche le formazioni di cacciatori e fucilieri, nonché le diverse formazioni di mitragliatrici, ricevono la dovuta considerazione. Per la prima volta la casa editrice e il Museo dell’Esercito Bavarese di Ingolstadt sono riusciti a convincere i più famosi musei di storia militare tedeschi a collaborare per realizzare questo imponente lavoro. Il Museo dell’Esercito Bavarese di Ingolstadt, il Museo Storico Tedesco di Berlino, il Museo di Storia Militare di Rastatt e il Museo di Storia Militare della Bundeswehr di Dresda hanno aperto i loro depositi per fotografare i pezzi delle loro collezioni, alcune delle quali mai mostratte al pubblico. Unendo le collezioni dei musei e, quelle private, è stato possibile tracciare un quadro quasi completo dello sviluppo dell’equipaggiamento e delle uniformi della fanteria tedesca. Pezzi dell’uniformologia appartenuta a personaggi di spicco, così come i copricapi e gli abiti dei normali fanti, mostrano al lettore lo splendore e la diversità dei reggimenti di fanteria tedeschi fino al poco prima dello scoppio della Grande Guera. Un certo numero di tabelle facilitano l’orientamento del lettore nella varietà, apparentemente complicata, delle diverse unità di fanteria dei vari contingenti. Quest’opera completa non solo è un Must indispensabile per ogni collezionista di militaria, ma un lavoro che non dovrebbe mancare nella libreria di uno storico interessato alla storia contemporanea.

    2 Volumi rilegati in cofanetto , 25 x 30 cm. pag 864 totali, con circa 2000 foto e illustrazioni, di cui buona parte a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2008 Verlag Militaria

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    Tradizioni schermistiche in Liguria e Piemonte

    20.00

    Antonio Merendoni – Gilberto Pauciullo

    Frutto di una lunga ricerca sia documentaria che iconografica e del ritrovamento di metodi schermistici tradizionali ancora superstiti, questo studio pone le basi di nuove ricerche sulle tradizioni marziali italiane, un patrimonio storico tra i più interessanti d’Europa. La ricerca si è focalizzata su Liguria e Piemonte, due regioni di rilievo nella storia d’Italia, esaminandone sei secoli, dal Quattrocento al Novecento, che hanno significativamente consolidato lo sviluppo delle tradizioni schermistiche. Il notevole apparato iconografico – in pratica il volume è completamente illustrato – è costituito dalla riproduzione di disegni originali e dalle fotografie della attuale ricostruzione delle tecniche prese in esame.

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    Uniformi N. 41

    8.50

    AA.VV.

    Nuova rivista in lingua italiana dedicata ai collezionisti di uniformi, distintivi, decorazioni, copricapo e oggetti militari in generale oltre che ai rievocatori storici. 100 pagine, splendidamente illustrate a colori e in bianco e nero, con numerosi articoli in parte inediti e in parte tradotti dal francese (originariamente pubblicati sulla nota e storica rivista francese “UNIFORMES”) dedicati agli eserciti protagonisti del ventesimo secolo.

    In questo numero:

    – Kaiserschützen Regiment Trient I Infanterie Sturmabzeichen

    – Edoardo Sala. Sempre e comunque comandante 3a parte

    – Per l’onore d’Italia ! Il bracciale dei paracadutisti della RSI.

    – I fregi della 97. Jäger-Division

    – Le uniformi della Riforma Baistrocchi secondo il comando del 21° Reggimento Fanteria “Cremona”

    – Il casco da carrista americano M-1941

    – Le croci di anzianità austro-ungariche per la truppa

    – Una Feldjacke di produzione locale

    – Il giubbotto da volo type B-3

    Brossura punto metallico 21 x 29,5 cm. pag. 82, completamente illustrato a colori e b/n

    Stampato nel 2021 da Regi Arms

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    Wagner Nietzsche e il mito sovrumanista

    15.00

    Locchi Giorgio

    Il saggio di Locchi mette in luce la lunga gestazione musicale del “Mito”, ne coglie la nascita e ne analizza le strutture, così tra l’altro permettendo una più esatta comprensione della “parentela” che unisce Nietzsche e Wagner.

    Brossura, 14,7 x 21,5 cm. pag. 210

    Stampato nel 1982 da Akropolis

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