I due legnani. Emilio MOVM con il MAS 568 all’attacco dell’Incrociatore Molotov. Antonio Comandante della Squadra sommergibili Sottosegretario Marina RSI

Italia

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    I due legnani. Emilio MOVM con il MAS 568 all’attacco dell’Incrociatore Molotov. Antonio Comandante della Squadra sommergibili Sottosegretario Marina RSI

    30.00

    Gianni Bianchi – Paolo Gulminelli

    Il volume prende in esame l azione di Emilio comandante del MAS 568 che affondò un incrociatore sovietico, il Molotov nel Mar Nero ottenendo la MOVM e, la carriera del padre Antonio, comandante di una squadra dei sommergibili e sottosegretario alla difesa, fino alla sua morte per mano dell intelligente inglese.

    Brossura, 24 x 22,5 cm. pag. 116 con varie foto b/n

    Stampato nel 2023 da Sarasota

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    I Naufraghi del Kabalo raccontano il Salvataggio di Salvatore Todaro

    25.00

    Pierre Goemaere – Gianni Bianchi

    Il libro ripercorre la carriera della medaglia d’oro, dall ingresso in Accademia a 16 anni fino a comandante la 187 Squadriglia Idrosiluranti a Cadimare, dal periodo trascorso con il sommergibile Cappellini, alle alle azioni in Mar Nero e Bona con i mezzi di superficie. Particolare  attenzione è stata  messa nell esporre il pensiero e l’agire di Todaro, non solo la sua umanità con il salvataggio dei naufraghi del Kabalo ma la straordinaria temerarieta negli attacchi a Sebastopoli e a Bona

    Brossura, 24 x 22,5 cm. pag. 150 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2023 da Sarasota

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    I sommergibili negli oceani

    40.00

    Dal volume in questione risulta che i sommergibili italiani affondarono in Atlantico 101 navi mercantili per conplessive 569.000 tonellate circa di stazza lorda. Un risultato operativo che può considerarsi soddisfacente quando lo si rapporti al numero complessivo dei battelli italiani che operavano in Atlantico e quando si tenga presente che dalla metà del 1941 in poi, i sommergibili presenti a Bordeaux alla base Betasom, superarono di poco la ventina e che di essi mai più della metà erano efficenti. Dai primi mesi del 1942 all’estate del 1943 il numero dei battelli presenti andò poi progressivamente calando per ridursi praticamente a zero alla viglia dell’armistizio. Il grafico n. 15 fornisce eloquenti e precisi ragguagli sul numero di sommergibili presenti a Bordeaux, quelli efficienti e opativi. Il volume è dedicato agli equipaggi dei sedici battelli che non sono più tornati alla base.

    Rilegato, 18 x 25 cm. pag. 390 con circa 43 foto b/n e 33 grafici

    Stampato nel 2002 dall’Ufficio Storico della Marina Militare

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    I violatori di blocco italiani. Storia di uomini e navi

    12.50

    Alberto Rosselli

    In questo piccolo libro denso di notizie, si ricordano i marinai italiani dimenticati, i “forzatori di blocco”, autentici eroi sconosciuti della Seconda Guerra Mondiale: uomini a metà strada tra militari e civil, tra pirati e gentiluomini di mare. Si tratta di una storia davvero poco nota, di una guerra asimmetrica e particolare, tra Betasom e Massaua, Kobe e Singapore, che ha interessato mercantili e sommergibili, sulle rotte del Pacifico e dell’Atlantico.

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    Il comandante Salvatore Todaro

    20.00

    Armando Boscolo

    Una Medaglia d’Oro, tre d’Argento, due di Bronzo e la Croce di Ferro di I e II Classe. Queste le decorazioni di cui fu insignito il Capitano di Corvetta Salvatore Todaro fra il 1940 e il 1942. Coraggio, comportamento cavalleresco e umano, senso del dovere erano le sue maggiori qualità. Il suo spirito ardito e un po’ ribelle, il suo desiderio di attaccare il nemico con il cannone – guardandolo in faccia e non silurandolo nell’ombra – fanno forse di lui l’ultimo dei grandi corsari.

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    Il dragaggio

    34.00

    Il dragaggio è un’attività della gueerra navale che, pur comportando non meno delle altre rischi e sacrifici, non da al combattente la gloria dello scontro diretto. Nel conflitto 1940-1943 gli equipaggi delle navi dragamine, piccole unità generalmente indifese contro gli attacchi aerei e navali nemici, hanno lottato con mezzi spesso inadeguati contro un’arma nascosta, insidiosa, sempre mutevole. Il volume descrive l’attività svolta dalle unità navali adibite al dragaggio delle mine nei diversi settori del Mediterraneo. L’operato dei tecnici della Marina per neutralizzare le insidie prodotte dalle nuove mine ad influenza e dalle innovazioni tecniche ad esse apportate dagli Alleati.

    Rilegato, 17,5 x 25 cm. pag. 262 con circa 31 foto b/n e 10 grafici

    Stampato nel 1993 dall’Ufficio Storico della Marina Militare

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    Il sommergibile Malaspina è rientrato a Betasom

    20.00

    Mario Leoni

    Durante la II G.M., l’autore ebbe il comando di un sommergibile in Atlantico e successivamente di un cacciatorpediniere nel Mediterraneo: Ciò lo portò a navigare e a combattere fin sulle coste della lontana Islanda, a scortare nel “Mare Nostrum” i nostri piroscafi per l’Africa, a seminare mine a ridosso di Malta ed infine a contenere frontalmente il passo alle navi inglesi nel Canale di Sicilia. Rivivono nel racconto anche uomini di mare dell’alleata Germania e della nemica Inghilterra, uomini comunque sempre di eccezzionale temperamento.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 176 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2007 da Sarasota

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    Il T.V. Antonio De Giacomo – Comandante del Smg. Torelli in Atlantico

    22.00

    Preceduta da un saggio di Gianni Bianchi sulle missioni in Atlantico di De Giacomo, comandante del famoso sommergibile oceanico Torelli, troviamo pubblicata in questo volume, arricchito di una trentina di fotografie e della riproduzione fotografica delle 17 pagine del rapporto del Tenente sulla seconda missione, l’opera dello stesso Comandante che reca il titolo: “I Sommergibili italiani in Atlantico”. Il presente diario dimostra il valore, la professionalità, il rispetto per i marinai, il coraggio e l’amore per la propria vocazione marinara di un mitico sommergibilista.

    brossura, 16,5 x 23,5 cm. pag. 176 con alcune cartine e circa 34 foto b/n

    Stampato nel 2015 da Sarasota

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    Il Tenete di Vascello Camillo Milesi Ferretti – Comandante del smg Berillo. Affondamento-prigionia-fuga

    25.00

    Questo volume è in effetti la ristampa dell’introvabile “20.000 rupie di taglia” (1948) diario di guerra, prigionia e fuga del Comandante Conte Camillo Milesi Ferretti. Sopravvissuto all’affondamento nel Mar Rosso del sommergile Berillo e catturato, fu il primo Ufficiale italiano che riuscì a fuggire da un campo di prigionia inglese in India. Dopo tre evasioni fallite, alla quarta , assieme ad Elios Toschi (da cui poi si separa) e con l’aiuto della resistenza indiana antinglese , con una taglia di ventimila rupie sulla testa, camuffato da indigeno, Milesi raggiunge la portoghese Goa, dove, ricatturato da agenti segreti inglesi si libera ancora e da Goa vuole rientrare per riprendere a combattere, ma riesce a tornare in patria solo dopo la fine del conflitto, dove muore improvvisamente intanto che si dà alle stampe questo suo libro di ricordo e di coraggio.

    Brossura, 16,5 x 23,5 cm. pag. 246

    Stampato nel 2018 da Sarasota

     

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    Italian Naval Camouflage of World War II

    49.00

    Questo è un nuovo importante studio sugli schemi di mimetizzazione della marina Militare Italiana sviluppato e utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale. Quando l’Italia entrò in guerra nel giugno del 1940, la Regia Marina (marina italiana) era una forza ancora in fase di sviluppo e sia le navi da guerra che le navi mercantili italiane affrontarono i primi anni di guerra senza adottare nessun tipo di mimetizzazione. Nessuno studio, in tal senso, era stato fatto negli anni precedenti. A quel tempo tutte le principali navi da guerra erano dipinte in un grigio chiaro opaco (“grigio cenerino chiaro”), che era stato adottato negli anni ’20 e nei primi anni ’30. Con l’avvento della guerra e l’inizio del traffico di convogli verso la Libia, divenne evidente la necessità di camuffare le navi per scopi di inganno, piuttosto che di occultamento definitivo, e furono intraprese le prime iniziative. Nella prima parte del libro, che utilizza disegni schematici contemporanei, fotografie e profili a colori, l’autore descrive lo sviluppo dei vari schemi adottati per le navi maggiori, come Caio Duilio e Littorio, incrociatori, cacciatorpediniere, motosiluranti, mezzi da sbarco e navi mercantili. Nella seconda e più lunga parte, vengono raffigurate tutte le navi e i loro schemi, in date diverse, mostrando entrambi i lati di una nave, quando possibile. In questa sezione vengono mostrati circa 700 disegni a colori che danno al lettore un quadro completo e dettagliato dell’intero sviluppo del camuffamento navale italiano. Questo importante nuovo libro di riferimento si rivelerà prezioso per storici, collezionisti, modellisti e wargamer e seguirà la scia delle edizioni Seaforth di grande successo riguardanti gli schemi mimetici tedeschi e britannici durante Seconda Guerra Mondiale.

    Rilegato, 26 x 20,5 cm. pag. 240 illistrato con foto e profili b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2018 da Seaforth Publishing

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    L’agguato di Matapan – Errori omisssioni e menzogne di una famosa battaglia navale

    30.00

    Questa pubblicazione, la terza realizzata da Francesco Mattesini sull’episodio di Matapan, e che comporta numerosi aggiornamenti, vuole doverosamente ricordare il sacrificio di 2.308 marinai di tutti i gradi della Regia Marina, che persero la vita nel corso di quella battaglia. Essa fu combattuta in due fasi, con un duello balistico d’artiglieria a grande distanza, nel corso della giornata del 28 marzo 1941 a sud dell’Isola di Gaudo (Creta), e poi proseguita nel corso della notte dell’estremità occidentale del Peloponneso (Grecia), con un attacco ravvicinato della Flotta britannica del Mediterraneo. Questa, arrivò a contatto con le navi italiane grazie alle segnalazioni della sua organizzazione crittografica Ultra, che segnalo il giorno esatto in cui la Flotta italiana si sarebbe mossa per una operazione che riguardava il Mediterraneo orientale. Ma soprattutto fu determinante l’efficacia degli attacchi degli aerosiluranti “Albacore” della portaerei Formidable. Essi colpirono dapprima la corazzata Vittorio Veneto, riducendone la velocita, e poi, in un attacco notturno, immobilizzando l’incrociatore Pola, permisero al nemico di aggredire gli incrociatori della 1a Divisione Navale, che accorrevano in suo aiuto, e che in quelle ore non si aspettavano quella sorpresa. Furono affondati gli incrociatori Zara e Fiume e i cacciatorpediniere Alfieri e Gioberti, per poi dare il colpo di grazia al Pola. Questo episodio è particolarmente importante nella strategia navale italiana, poiché da quel momento Supermarina, l’organo operativo dello Stato Maggiore della Regia Marina, ottenne da Benito Mussolini l’autorizzazione a non far più operare le sue navi al di fuori della protezione degli aerei da caccia adibiti alla scorta, e quindi entro un raggio d’azione di 100 miglia dalle base terrestri, in seguito ridotto a 85 miglia. Con questo prudente comportamento la Flotta britannica ebbe la possibilità di scorrazzare in lungo e in largo per il Mediterraneo, e quando le navi italiane furono impegnate con un nemico che appariva inferiore di forze navali e potenziale d’artiglierie i risultati, purtroppo, furono quasi sempre insufficienti.

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    L’eroe italiano Teseo Tesei

    20.00

    Questa è la riedizione, accompagnata da un articolo scritto nel 1945, dell’opera di Arnaldo Cappellini pubblicata nel 1947. Pur non potendo l’autore attingere all’epoca a tanti documenti pubblicati in seguito dall’Ufficio storico, il libro traccia una bella stori, dalla quale traspare una grande ammirazione per Teseo Tese. Il volume è accompagnato, oltre che da diverse fotografie degli uomini e dei mezzi in azione, anche dalla fotografia delle Medaglie d’oro della X M.A.S.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 198 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2009 da Sarasota

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    L’eroismo dei marinai italiani nella 2ª Guerra Mondiale

    8.40

    Marinai arditi, mossi da uno straordinario senso del dovere e fedeli fino all’ultimo al giuramento prestato. Mezzi tecnici ingegnosi, dovuti soltanto alla creatività italica. Missioni ritenute “impossibili e pazzesche” nelle ben protette basi nemiche, in cui il successo era solo un’esile speranza, ma al contrario, il sacrificio della vita era una concreta possibilità. È stato l’irripetibile intreccio di questi fattori a rendere leggendarie le gesta degli assaltatori navali della nostra Marina e degli incursori della “Decima Flottiglia MAS”, nonché dei nostri eroici sommergibilisti. Fatti, episodi, eroismo, poco o per nulla conosciuti dalle generazioni del dopoguerra: i successi di Suda, Alessandria d’Egitto, Gibilterra, Algeri, contro la potente flotta britannica, che misero fuori combattimento numerose unità, fra cui l’incrociatore “York” e le navi da battaglia “Valiant” e “Queen Elizabeth”.

    Brossura, 14 x 20 cm. pag. 452 illustrato con alcune foto in b/n

    Stampato nel 2011 da Greco & Greco

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    L’Italia fu grande quando fu grande la sua Marina

    22.00

    “Che dire allora di questa opera di ingegno, di questo lavoro frutto di una intensa, prolungata riflessione? Ne condivido ogni singola parola, ne sottolineo l’originalità e la profondità del ragionamento, ne esalto la ricerca storica che la sottende, lunga, appassionata, meticolosa, ne apprezzo grandemente l’esattezza dei dati e delle cifre, ricavate da documenti autorevoli a prova di confutazione. Ecco allora comparire nel panorama delle cianfrusaglie pseudostoriche, un raggio di luce che ci viene non da un paludato – o peggio ancora autoproclamato – “maitre a penser” ma da un uomo, un ufficiale, un ricercatore che non si è mai arreso né allineato al pensiero corrente, curioso e deciso a scavare alla ricerca della possibile esistenza di un’altra verità, costi quel che costi se mai ce ne fosse bisogno (…)” (Dalla presentazione di Paolo Pagnottella Ammiraglio di Squadra – Presidente Nazionale ANMI)

    Brossura, 15 x 23 cm. pag. 232 con alcune foto e mappe b/n

    Stampato nel 2019 da Aviani

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    L’attacco dei sommergibili tedeschi e italiani nei mari delle Indie occidentali (febbraio-aprile 1942) – Operazione Westindien

    35.00

    Di tutte le battaglie della Seconda Guerra Mondiale, quella dell’Atlantico fu di gran lunga la più accanita e complessa. Durante sessantotto mesi, dal settembre 1939 al maggio 1945, aerei, navi e sommergibili tedeschi, con l’appoggio dal giugno del 1940 al settembre 1943 sei sommergibili italiani, cercarono incessantemente di colpire con la massima efficacia le rotte di comunicazione avversarie sulle quali scorreva un traffico di rifornimenti e di armamenti d’importanza vitale per gli anglo-americani. A questa battaglia, che potremmo chiamare il “fronte Atlantico”, parteciparono attivamente trentadue sommergibili italiani, dal primo all’ultimo giorno di quella parte del conflitto che ci vide alleati della Germania.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 268 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

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    La battaglia aeronavale di mezzo agosto

    48.00

    All’inizio dell’estate del 1942 le condizioni dell’isola britannica di Malta, assediata dalla Marina Italiana e attaccata dalle forze aeree tedesche e italiane dislocate in Sicilia, avevano raggiunto livelli di possibilità di resistenza assolutamente preoccupanti. E Malta, nonostante la sua efficientissima aviazione, tra cui circa 150 caccia Spitfire V e Beaufightert che la difendevano, si trovava sull’orlo della resa, poiché i viveri per una popolazione di 220.000 uomini e per una guarnigione di 32.000 uomini sarebbero durati fino ai primi di settembre, mentre anche la benzina per far volare gli aerei stava per esaurirsi. In queste condizioni l’Ammiragliato britannico fu costretto ad organizzare un’operazione dei rifornimento, chiamata “Pedestal”, facendo partire il 3 agosto da Clyde (Scozia) un grosso convoglio di 13 piroscafi e una petroliera, alla cui scorta furono destinate ben 60 navi, comprese 2 corazzate, 4 portaerei, 7 incrociatori e 32 cacciatorpediniere, facendole venire dai più svariati fronti in cui la Royal Navy era impegnata contro le potenze dell’Asse, compresi l’Artico e l’Oceano Indiano. Il libro sulla Battaglia Aeronavale di Mezzo Agosto, tratta della tormentata navigazione di questo convoglio, che pesantemente attaccato dalle forze aeronavali italo-tedesche, perse 1 portaerei, 2 incrociatori, 1 cacciatorpediniere e ben 10 delle sue 14 navi mercantili, compresa la petroliera Ohio che rimasta durante la navigazione gravemente danneggiata affondò il 15 agosto, subito dopo essere arrivata a Malta, e aver scaricato il suo importantissimo carico di 11.000 tonnellate di benzina avio. Nonostante le perdite riportate, a cui si aggiunse il danneggiamento di altre navi, tra cui 1 portaerei e di 2 incrociatori, le 32.000 tonnellate di rifornimenti giunti a Malta con le 5 navi superstiti del convoglio, fu permesso all’Isola fortezza, fulcro della strategia britannica nel Mediterraneo, di superare il momento difficile e di continuare ad attaccare con efficacia

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    La battaglia aeronavale di Mezzo Giugno. Operazione Julius. Il contrasto italo-tedesco alle operazioni britanniche “HARPOON” e “ VIGOROUS”

    44.00

    Francesco Mattesini

    Nella Seconda Guerra Mondiale, l’importanza di Malta è stata uno degli elementi determinanti per il successo degli Alleati, perché è servita come importantissima base aerea e base navale, dalla quale i britannici, operando da quella invidiabile posizione strategica, poterono attaccare i convogli dell’Asse in Libia, con risultati a volta straordinari, come quello dell’annientamento del grosso convoglio Beta (“Duisburg”) la notte del 9 novembre 1941 nel Mare Ionio. Per Londra, era prioritario soddisfare le necessità di rifornimento di Malta, organizzando convogli fortemente scortati che partivano da Alessandria e da Gibilterra, ma addirittura anche da Clyde, nella Scozia sud-occidentale. E questo passaggio di navi dall’Atlantico al Mediterraneo avveniva allorché le necessità incombenti, costringevano ad organizzare i convogli nel Regno Unito con la scorta rafforzata dalle unità della Home Fleet, la cui principale base era Scapa Flow, nelle Isole Orcadi. Pertanto, il rifornimento di Malta, con carburante, munizioni, mezzi di combattimento, artiglierie e prodotti alimentari, rappresentò sempre, negli anni tra il 1940 e il 1942, non soltanto un grosso problema logistico, ma anche un ingentissimo sforzo di carattere operativo, dovendo spesso raccogliere unità navali da ogni settore di operazioni, dall’Artico all’Oceano Indiano, per poter fronteggiare, adeguatamente, le ingenti forze aeronavali messe in campo dalle potenze dell’Asse per impedire l’arrivo a Malta dei convogli stessi, sia che giungessero da occidente come da oriente.

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    La battaglia del Mediterraneo (1940-1945)

    18.00

    Per tre anni le forze contrapposte dell’Asse e degli Alleati hanno combattuto duramente la battaglia per il Mediterraneo: da un lato la Marina italiana, impegnata a garantire la corrente dei rifornimenti alle truppe combattenti sulla sponda africana, e dall’altra la Marina britannica, decisa a interromperla e mantenere aperta l’antica via imperiale, sostenendone il caposaldo tradizionale: la base di Malta. Nessun autore ha mai messo in evidenza, prima di Macintyre, quanto le varie battaglie e campagne militari per il controllo del Mediterraneo e delle rotte seguite dal traffico dei rifornimenti abbiano avuto importanza determinante ai fini della vittoria o della sconfitta degli eserciti contrapposti. Questo libro sottolinea come tale premessa della vittoria fu stabilita attraverso anni di aspra lotta combattuta dentro, sopra e sotto le acque. Una lotta nella quale i britannici, che in partenza ebbero tutti gli svantaggi derivanti dal fatto di aver trascurato in tempo di pace l’aviazione navale sia imbarcata sia con base a terra, e di dover fronteggiare forze italiane e tedesche più poderose delle proprie, conseguirono il successo chiudendo le linee marittime fra l’Italia e l’Africa settentrionale. Prefazione di Aldo Cocchia.

    Brossura, 15,5 x 21 cm. pag. 302 con circa 97 foto b/n e alcune cartine

    Stampato nel 2014 da Odoya

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    La battaglia dell’Atlantico – Le operazioni dell Regia Marina, della Kriegsmarine e l’attività di spionaggio in Sud America

    22.00

    La Battaglia dell’Atlantico, termine coniato da Winston Churchill nel 1941, fu la campagna militare che si protrasse più a lungo di tutta la Seconda Guerra Mondiale. Entrambi gli schieramenti erano consci che dalle sorti di questa battaglia dipendeva l’esito della guerra in Europa. Il volume propone una chiave di lettura innovativa del conflitto, approfondendo non solo gli episodi bellici, come il controverso caso del Regio Sommergibile Barbarigo, ma mettendo in relazione questi ultimi con l’attività politica e di spionaggio delle forze dell’Asse in Sud America. Ne risulta un quadro degli eventi quanto mai articolato e inedito, nel quale episodi apparentemente scollegati fra loro trovano una chiara spiegazione nella mortale partita a scacchi giocata sulle acque dell’Atlantico.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 240 con circa 160 illustrazioni

    Stampato nel 2019 da Itinera

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    La Battaglia di Capo Teulada (27-28 novembre 1940)

    34.00

    L’opera, frutto di anni di ricerca negli archivi militari, si basa su una vastissima documentazione italiana e straniera ed esamina la strategia navale italiana dopo lo scontro di Punta Stilo e dopo la notte di Taranto. Ricostruisce in modo preciso e dettagliato la battaglia di Capo Teulada, condotta tra la flotta italiana e la squadra navale britannica di Gibilterra, portando alla scoperta di un episodio che occupa una posizione importante nella storiografia della guerra nel Mediterraneo, elementi che danno una nuova dimensione ad una pagina della nostra stoeria militare e che, portò al cambio di responsabilità ai vertici della Regia Marina dopo quell’infelice scontro navale. Ottimo l’apparato iconografico costituito da documenti, fotografie d’epoca, cartine e tavole in b/n e a colori.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 515 con circa 158 foto b/n, 20 cartine a colori e b/n e 19 profili a colori

    Stampato nel 2000 dall’Ufficio Storico della Marina Militare

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    La battaglia navale del 2 dicembre 1942 nel canale di Sicilia

    19.90

    Francesco Mattesini

    La battaglia anche detta del banco di Skerki ebbe luogo il 2 Dicembre 1942, nel mar Mediterraneo nei pressi della costa tunisina. Un convoglio mercantile italiano, scortato da alcune navi da guerra della Regia Marina e diretto in Libia, fu attaccato da una squadra navale della Royal Navy. Il convoglio italiano era costituito da un piroscafo tedesco, e da alcune motonavi italiane. La squadra d’attacco britannica nella battaglia affondò l’intero convoglio – oltre al cacciatorpediniere Folgore facente parte della scorta, senza riportare alcun danno immediato. La battaglia fu iniziata dal comandante italiano, capitano di vascello Aldo Cocchia, imbarcato sul Nicoloso da Recco, un cacciatorpediniere della classe Navigatori, che ordinò alle sue navi di attaccare. Nel combattimento persero la vita 2.200 italiani tra quelli imbarcati sul Folgore e i marinai del convoglio, oltre a moltissimi soldati di fanteria trasportati. Più precisamente, vi furono 286 morti della Regia Marina. Dei 1.766 militari trasportati dall’Aventino e dal Puccini, in gran parte fanti della Divisione Superga, destinati al fronte tunisino se ne salvarono solo 239!

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    La fallimentare strategia della flotta in potenza (Fleet in being) della regia Marina (giugno-dicembre 1940)

    29.00

    Francesco Mattesini

    Il 10 giugno 1940 la Regia Marina Italiana entrò in guerra con una grande flotta, ma purtroppo non ancora perfettamente a punto. Dati alla mano il potenziale navale nazionale era di consistenza assai inferiore a quello della coalizione franco-britannica, visto che la Regia Marina, sulle sei navi da battaglia teoricamente disponibili, ne aveva efficienti, e in grado di combattere, soltanto due, la Giulio Cesare e la Conte di Cavour entrambe rimodernate nel 1937, a cui si dovevano ancora aggiungere altre due corazzate rimodernate del medesimo tipo, l’Andrea Doria e la Caio Duilio, tutte e quattro armate con dieci cannoni da 320 mm, un calibro inferiore a quello disponibile nelle unità delle flotte nemiche. Le altre due grandi navi da battaglia di costruzione moderna, la Littorio e la gemella Vittorio Veneto, di oltre 41.000 tonnellate ed armate con nove cannoni da 381 mm, nel maggio 1940, si trovavano ancora in periodo di addestramento, per poi entrare in servizio nell’estate.

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    La grande guerra sui mari – Le più drammatiche azioni navali durante la seconda guerra mondiale

    25.00

    Dallo scoppio del conflitto nel ’39 alla resa della marina tedesca, il volume ripercorre la cronaca di tutte le azioni navali avvenute durante la Seconda Guerra Mondiale. Con l’aiuto dello storico Elmer Potter, Chester Nimitz l’uomo che, dopo la disfatta americana di Pearl Harbor, si ritrovò a dover ricostituire una forza navale quasi azzerata – racconta in forma narrativa i momenti chiave del combattimento sui mari: le operazioni navali di superfìcie in Atlantico, la battaglia per il Mediterraneo, la battaglia dell’Atlantico, l’offensiva in Africa del Nord, le disfatte di Germania e Giappone e molte altre ancora. Cartine, tavole e diagrammi, a supporto della ricostruzione, fanno del libro una storia completa, chiara e viva di tutte le vittorie e sconfitte delle marine coinvolte nel conflitto e capitale per gli studi di arte militare marittima.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 618 con varie cartine b/n

    Stampato nel 2016 da Res Gestae

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    La guerra aeronavale nelle Indie Occidentali

    25.00

    Il volume ricostruisce in modo organico e con una dovizia di particolari difficilmente eguagliabile le operazioni aeronava- li condotte fra il 1939 e il 1945 nel Mar dei Caraibi, nel Golfo del Messico e lungo le coste atlantiche e pacifiche dei Pae-si dell’America Latina. La ricerca si basa su numerosi documenti, spesso inediti, conservati negli archivi britannici, francesi e tedeschi. Grazie al materiale consultato è stato possi-bile ricostruire sei anni di guerra aeronavale, a partire dalla missione nell’Atlantico meridionale della corazzata tascabile Admiral Graf Spee per arrivare all’affondamento dell’incrociatore brasiliano Bahia nell’estate del 1945.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 148, dvd allegatocon filmati d’epoca.

    Stampato nel 2012 da Effepi

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    La guerra di mine

    34.00

    L’impiego delle mine in Mediterraneo, tanto da parte italiana quanto da parte britannica durante la Seconda Guerra Mondiale, si è ispirato al duplice criterio di proteggere le frontiere marittime da incursioni offensive di unità di superfice e subaque, e di insidiare le più probabili direttrici operative delle forze navali avversarie. L’utilizzo maggiore fu quello effettuato nel contrasto al naviglio nemico lungo determinate zone di mare percorse dalla flotta britannica. Il volume descrive il poderoso lavoro della Marina per la posa delle mine in Mediterraneo e in Mar Rosso. Le perdite di unità, gli sbarramenti posti, i successi conseguiti. Le operazioni di rimozione dei grandi sbarramenti divenuti pericolosi con il mutare delle esigenze del traffico. Le mine posate o lanciate dalle navi o dagli aerei britannici.

    Rilegato, 17,5 x 25 cm. pag. 513 con circa 16 foto b/n, 30 cartine e 22 grafici

    Stampato nel 1988 dall’Ufficio Storico della Marina Militare

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    La guerra sul mare 1940-1943

    17.00

    Imbarcato come giornalista “militarizzato” su incrociatori, torpediniere, dragamine, navi mercantili, Vero Roberti è stato testimone della guerra sui mari durante il Secondo conflitto: dall’Egeo all’Atlantico, dalla disperata guerra dei convogli nel canale di Sicilia, alla caduta di Tunisi, alle rotte della morte tra le mine. Roberti ripercorre in questo libro ciò che, all’epoca, la censura del regime impedì agli italiani di conoscere: la tragedia di una guerra combattuta dai marinai italiani contro la più grande potenza aeronavale del mondo. Un documento crudo e vivido che si conclude con l’ultimo reportage: il viaggio a bordo del Duca degli Abruzzi che, nel maggio del 1946, portò Vittorio Emanuele III in esilio ad Alessandria d’Egitto mettendo la parola fine a uno dei capitoli più tragici della nostra storia.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 278 con foto b/n

    Stampato nel 2016 da Mursia

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    La guerra sul mare dell’Ammiraglio Luigi Biancheri (11 giugno 1940 – 28 luglio 1945)

    29.00

    Guido Biancheri

    In questo bel libro, Guido Biancheri narra le gesta militari compiute durante il secondo conflitto mondiale dal suo prozio, l’Ammiraglio di Squadra Luigi Biancheri, figura fuori dall’ordinario, che egli aveva d’altronde conosciuto negli anni della sua infanzia. Basandosi esclusivamente su documentazioni originali a disposizione della sua famiglia, l’autore ha integrato le tante informazioni ricavate dalle relazioni ufficiali, dai diari personali, dalle lettere e dai racconti di famiglia per riassumerle in una ricostruzione “autentica” del servizio prestato in guerra da questo Soldato del Mare nel difficile conflitto del 1940-1945.

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    La Kriegsmarine y la Regia Marina en la guerra del Pacifico

    15.00

    Ruben Villamor Serrano

    Collana di monografie dell’editore spagnolo Galland Books dedicata essenzialmente alla Seconda Guerra Mondiale. I volumi sono interamente illustrati con fotografie d’epoca in b/n di eccellente qualità e tavole a colori con profili dei mezzi e tavole uniformologiche e, sono indicati sia per i modellisti che per gli appassionati di storia. La presente monografia si occupa in particolaredell edella Kriegsmarine tedesca e della Regia Marina Italiana nelle azioni attuate nel Pacifico durante la II G.M.

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    La Marina italiana 1940-1945 – Segreti bellici e scelte operative

    20.00

    Poche rivelazioni hanno avuto conseguenze paragonabili a Ultra Secret, quel dispositivo escogitato dagli inglesi nel 1940 – e nascosto gelosamente fino al 1974 – con cui essi decrittavano i messaggi tedeschi, cifrati con la macchina Enigma. Operazioni grandiose e decisive, che gli storici avevano attribuito alla genialità di comandanti avversari, si sono improvvisamente rivelate sotto una luce del tutto diversa: tanto che molte pagine della nostra storia bellica hanno dovuto essere riscritte. A questo libro spetta il merito non solo di offrire un’opera completa sulle vicende belliche della Marina italiana, ma di essere il primo ad averle aggiornate in base a quelle rivelazioni. Marc’Antonio Bragadin – dopo aver comandato due squadriglie di Mas – viene promosso al Comando Centrale delle Operazioni navali (Supermarina), il cui compito consiste nell’analizzare le notizie operative che giungono dai comandi periferici e dal Sis, con incarichi che lo tengono al corrente dei principali segreti bellici. Questa circostanza conferisce al volume un valore insostituibile di testimonianza diretta che chiarisce i motivi di numerose decisioni politiche e militari.

    Brossura, 15,5 x 21 cm. pag. 430 con circa 155 foto b/n e 16 mappe

    Stampato nel 2011 da Odoya

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    La Marina Italiana ed il problema aeronavale 1919-1945

    30.00

    Il presente lavoro prende in esame il fatto che la marina italiana non riuscì a risolvere il suo problema aeronavale che includeva l’aviazione navale e le navi portaerei prima dell’entrata in guerra contro la Gran Bretagna e la Francia, nel giugno 1940. Detto problema è stato esaminato sulla base della documentazione disponibile ed in relazione allo sviluppo tecnologico ed operativo dell’aviazione navale, in particolare delle navi portaerei, nel ventennio intercorsio tra le due guerre mondiali. Dal quadro che ne è scaturito, risulta che il non aver potuto disporre di un’aviazione navale, di navi portaerei e di un collaudato sistema di procedure per la cooperazione aeronavale ha influito negativamente sulle capacità operative della Marina Italiana durante la II G.M. Il lavoro è corredato da un’appendice nella quale sono riportate informazioni, caratteristiche e profili delle navi portaerei, portaidrovolanti e navi lancia aerei sudiate, progettate e realizzate dalla Marina italiana dal 1920 al 1943.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 198

    Stampato nel 2010 da Widerholdt Frères

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    La Marina italiana nella Seconda Guerra Mondiale

    30.00

    James J. Sadkovich

    Brossura, pag. 544 + 32 di foto b/n

    Stampato nel 2006 da Libreria Editrice Goriziana

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    La Marina Militare 1861-1991 – Compendio di 130 anni di vita

    46.00

    Panoramica sintetica ma esauriente degli avvenimenti storici che hanno caratterizzato l’esistenza della Marina italiana dalla nascita alla Guerra del Golfo. L’opera non si limita all’illustrazione della politica marittima, delle operazioni navali e delle caratteristiche tecniche delle navi, ma affronta in maniera organica ed originale anche temi di carattere sociale e politico in rapporto alla nazione che sono stati generalmente poco trattati in passato. L’opera ha una connotazione generale, in modo da potersi volgere ad un pubblico più vasto possibile per far conoscere, al di là degli specialisti o degli appassionati di storia navale, le vicende della nostra Marina.

    Rilegato, 20 x 26 cm. pag 248 con circa 23 foto b/n

    Testo bilingue italiano/inglese

    Stampato nel 2007 dall’Ufficio Storico della Marina Militare

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    La mia avventura con Teseo Tesei

    20.00

    Accompagnata da disegni originali, fotografie e la riproduzione di due documenti autografi di Teseo Tesei, questa è una nuova edizione limitata del libro di Elios Toschi:”Tesei e i cavalieri subacquei”. Scritto da uno dei protagonisti della storia della navigazione, della guerra e del lavoro subacqueo, è un autentico diario, leggibile e avvincente, che esplora anche i timori, le preoccupazioni come gli ideali e le scelte di quegli uomini intrepidi.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 176 con 38 illustrazioni b/n e colori

    Stampato nel 2009 da Sarasota

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    La prima battaglia navale della Sirte (17 Dicembre 1941)

    29.00

    La notte del 8-9 novembre 1941 si verificò quella che, assieme alla Battaglia di Capo Matapan, fu la maggiore sconfitta della Marina italiana nella Seconda Guerra mondiale. Ciò avvenne a sud delle coste meridionali della Calabria quando, un convoglio di sette navi mercantili, denominato “Beta” (o “Duisburg”), che era scortato da due incrociatori pesanti e ben dieci cacciatorpediniere, fu letteralmente distrutta da un piccola formazione navale britannica (Forza K), da pochi giorni distaccata a Malta, costituita da due piccoli incrociatori leggeri e due cacciatorpediniere. Dal quel momento si determinò uno stato di crisi sulle rotte libiche che soltanto in seguito all’operazione M.42, che portò alla Battaglia della Prima Sirte, avrebbe permesso alla Regia Marina, con l’appoggio determinante della Luftwaffe, dei sommergibili tedeschi, dei mezzi d’assalto e degli sbarramenti minati italiani di riprendere il controllo nel Mediterraneo Centrale, ed assicurare un rifornimento continuo alla Libia.

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    La Regia Marina fuori dal Mediterraneo Mar Rosso-Atlantico-Mar Nero

    14.00

    La sfida della Regia Marina contro gli Inglesi nel Mediterraneo e le relative operazioni navali sono state oggetto di numerosi studi. Migliaia di pagine trattano di scontri come le battaglie di Punta Stilo, Capo Spada, Capo Teulada, Capo Matapan, Capo Bon, prima e seconda Battaglia della Sirte e le battaglie di Mezzo Giugno e Mezzo Agosto. Minore attenzione è stata posta invece all’attività della Regia Marina fuori dallo scacchiere del Mediterraneo: questo lavoro intende fare il punto su come la Marina italiana visse quegli anni di guerra negli altri mari.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 105 illustrato con circa 128 foto b/n

    Stampato nel 2012 da IBN

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    La rotta della morte

    17.00

    Dalla viva voce del corrispondente di guerra Accini, il racconto dei tragici avvenimenti che nel 1942-1943 videro, nel Canale di Sicilia, la distruzione quasi completa della nostra flotta mercantile e l’affondamento di numerose unità della Regia Marina. L’autore racconta le estenuanti missioni dei dragamine a caccia degli ordigni seminati dagli inglesi nelle acque del Mediterraneo centrale, le veloci crociere antisommergibile dei mas e delle motosiluranti, la pericolosissima navigazione di scorta ai convogli che percorrevano “la rotta della morte” fino alla resa delle forze armate italo-tedesche.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 256 + 16 di foto b/n

    Stampato nel 2012 da Mursia

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    La Seconda Battaglia Navale della Sirte. Dall’inizio del blocco aeronavale italo-tedesco di Malta, al combattimento navale del 22 Marzo 1942

    38.00

    Francesco Mattesini

    Nei mesi di novembre e dicembre 1941 la situazione sulle rotte dei convogli tra l’Italia e la Libia, erano state insediate dai britannici, non soltanto con sommergibili e aerei partenti dalle basi del Nord Africa e di Malta, ma anche da una piccola formazione navale, chiamata Forza “K”. Tale forza “K”, che era distaccata nel porto di La Valletta, aveva causato con i suoi attacchi, perdite notevoli di navi mercantili, cariche di rinforzi e rifornimenti, necessari per il proseguimento della guerra delle Forze Armate italiane e tedesche in Libia. Fu proprio a causa di questo blocco nel Mediterraneo centrale, che si impedì all’Italia di far arrivare uomini e mezzi in Cirenaica: tali rinforzi, avevano infatti il preciso obbiettivo di fermare l’avanzata britannica verso la Tripolitania. Adolf Hitler, a questo punto, decise di inviare in Italia un forte contingente di aerei, per ristabilire la situazione nel Mediterraneo e in Libia: ma soprattutto per mantenere Malta sotto pressione, attraverso attacchi aerei intensificati, e con il preciso scopo di impedire che l’isola potesse ricevere rinforzi di mezzi aerei e navali. La situazione strategica a favore della Regia Marina, all’inizio della terza decade di dicembre, fu determinata dall’affondamento, da parte dei sommergibili tedeschi, delle seguenti unità: affondamento della portaerei Ark Royal: affondamento della corazzata Barham, e dell’incrociatore Galateo, a cui si aggiunse, la perdita dell’incrociatore Neptune, affondato su di uno sbarramento minato italiano nelle acque di Tripoli. Fu inoltre grave, il danneggiamento ad Alessandria, delle due corazzate Queen Elizabeth e Valiant, le uniche rimaste disponibili alla flotta del Mediterraneo o “Mediterranean Fleet”. L’operazione avvenne attraverso i mezzi d’assalto della X MAS. Tutto questo accadde quando già, avevano iniziato a giungere in Sicilia, i primi reparti dell’Aviazione tedesca, al comando del feldmaresciallo Albert Kesselring. A questo punto, la situazione dei britannici per portare anch’essa gli indispensabili rifornimenti all’isola di Malta, sotto forma di nafta per le navi, benzina per gli aerei, mezzi di combattimento per la guarnigione, carbone, Kerosene, e cibo per la popolazione dell’isola (che era di circa 270.000 civili, con una guarnigione di 30.000 uomini) divenne quasi drammatica. Essi infatti, potendo disporre di solo pochi incrociatori leggeri e cacciatorpediniere, non potevano superare il blocco aeronavale, imposto dagli italiani e dai tedeschi, che era dotato di forze aeronavali nettamente superiori. Questo libro tratta così, di quale fu, lo sforzo che dovette affrontare la “Mediterranean Fleet”, per portare a Malta i rifornimenti nei primi tre mesi del 1942, fino al momento in cui la Regia Marina impiegò, finalmente, le sue grandi unità navali per affrontare il nemico in uno scontro navale che si combattè nel Golfo della Sirte il 22 marzo 1942: ma che non  ebbe, purtroppo, il favorevole risultato tattico e soprattutto strategico, che italiani e tedeschi si attendevano.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 354 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2023 da Ristampa

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    La Tragedia del Convoglio Duisburg. 9 Novembre 1941

    30.00

    Francesco Mattesini

    La battaglia del convoglio “Beta”, trattata in modo esaustivo in questo libro, rappresenta, nel corso delle operazioni belliche in mare aperto, il secondo più grave disastro della Regia Marina nella seconda guerra mondiale, dopo quello della battaglia di Capo Matapan della notte del 28 marzo 1941. Esso descrive infatti come le navi italiane, nettamente sorprese dall’attacco nemico, non reagirono come avrebbero dovuto, per una serie di motivi tutti biasimevoli. La sconfitta fu accolta, in Italia ed in Germania con grande costernazione, e con conseguenti proteste e malumore da parte della Regia Marina, che cercava di giustificare le cause che l’avevano determinata, nei confronti di un incredulo Capo del Governo e Ministro delle Forze Armate, Benito Mussolini.

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    La tragica fine della R. Corazzata Roma – Nell’inedito manoscritto di un ufficiale superstite

    25.00

    Il 9 settembre 1943, all’indomani dell’armistizio, affondò la Regia Corazzata Roma, nave ammiraglia della flotta italiana durante la II guerra mondiale. In questo libro è pubblicato per la prima volta l’inedito diario del ventitreenne Sottotenente di Vascello Franco Mattòli, uno dei pochi superstiti a rimanere incolume dopo il bombardamento compiuto dagli aerei tedeschi. Viene narrata, con dovizie di particolari, l’atmosfera e lo spirito che aleggiava a bordo della nave poco prima della partenza per l’ultima missione, i dettagli dell’infausta navigazione, la drammatica descrizione degli effetti causati dalle bombe alla nave ed al suo equipaggio; il salvataggio dei naufraghi ad opera del cacciatorpediniere Mitragliere e dell’incrociatore Attilio Regolo, trovando poi riparo a Port Mahón, presso le Isole Baleari. Gli avvenimenti furono scritti durante il periodo iniziale dell’internamento, dal 26 settembre al 30 ottobre 1943, ad appena diciassette giorni dall’affondamento. Una testimonianza lucida e priva dei possibili condizionamenti dovuti agli eventi bellici nonché quelli politico-istituzionali che si succedettero in Italia nei giorni, mesi ed anni successivi all’otto settembre 1943.

    Rilegato, 17 x 25 cm. pag. 255 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2015 da Gangemi

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    La XII e IV Flottiglia MAS nel Lago Ladoga e Mar Nero – TV Renato Bechi Comandante del MAS 527

    26.00

    Il corredo fotografico e di documenti di quest’opera è accompagnato dall’appassionante resoconto della vita militare del Sotto Tenente di Vascello Comandante Renato Bechi, esempio fulgido di dedizione e fedeltà alla Marina Italiana. Formatosi all’Accademia Navale di Livorno, operò in Finlandia, nelle acque del Lago Ladoga, anche nel Mar Nero. In questo periodo guadagnò la sua prima onorificenza. Rimpatriato, l’armistizio lo colse operativo a Pola. Combattè poi in acque mediterranee, in operazioni verso Albania, Corfù, coste greche. Ferito gravemente in uno scontro, diede ancora prova di coraggio mettendo in salvo l’equipaggio ed abbandonando per ultimo la sua nave. Semplicemente, come lui avrebbe detto, con la volontà di compiere in ogni occasione il proprio dovere, in osservanza del giuramento fatto alla Patria. Un rappresentante esemplare della nostra Marina Militare.

    Brossura, 24 x 22 cm. pag. 120 quasi completamente illustrato b/n

    Stampato nel 2015 da Associazione culturale Sarasota

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    Le armi delle navi italiane nella Seconda Guerra mondiale

    55.00

    Erminio Bagnasco – Elio Andò

    Questo lavoro è dedicato alla descrizione dei principali modelli di armi e di apparecchiature belliche in dotazione alle unità navali italiane tra il 1940 e il 1945. Sebbene compilato sulla base di documentazione ufficiale e illustrato con disegni ricavati o riprodotti direttamente da manuali originarli, non vuole essere nè un trattato sulle artiglierie navali nè una monografia sulle armi subaque o sui radiotelemetri, ma soprattutto una raccolta di dati, notizie e illustrazioni (oltre 300 tra foto e disegni tecnici) ai quali si possono riferire sia i modellisti, sia gli appassionati e cultori di storia navale che vogliono approfondire le proprie conoscenze riguardo le caratteristiche, le prestazioni, le armi inbarcate ecc.

    Brossura 24 x 17 cm. pag. 390 con oltre 300 illustrazioni e foto b/n

    Stampato nel 1981 da Albertelli

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    Le due battaglie dell’Atlantico – La guerra subacquea 1914-18 e 1939-45

    25.00

    I sommergibili hanno avuto un’importanza decisiva nelle due guerre mondiali. Basti pensare che nel 1917 il siluramento della nave americana “Sussex” da parte di un U-Boot tedesco determinò l’entrata in guerra degli Stati Uniti. E nella seconda guerra, il gigantesco duello che si svolse in Atlantico fra gli Li-Boote e le marine britanniche e americane fu l’episodio centrale del conflitto, quello che ne determinò l’esito. Con la competenza anche tecnica mostrata nei suoi libri precedenti, Martelli racconta la storia del sottomarino dai suoi primordi per poi mettere a fuoco l’impiego massiccio fattone dalla Germania nella Grande Guerra per forzare il blocco marittimo dell’Intesa, poi la ricostituzione della flotta subacquea nel terzo Reich, infine il grande confronto fra Germania e marine alleate fra il 1939 e il 1945.

    Rilegato, 15,5 x 21,5 cm. pag. 377 + 24 pagine fuori testo con 58 foto b/n

    Stampato nel 2015 da Il Mulino

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    Le Fanterie di marina italiane

    34.00

    Delle 330 pagine che compongono il volume, circa due terzi sono dedicate alla storia del “San Marco” che delle fanterie di marina italiane rappresenta l’espressione più nota e tradizionale. le fanterie di Marina hanno sempre rappresentato una componente essenziale del potere marittimo italiano ed un elemento fondamentale della politica estera della nostra nazione, ogni qualvolta essa abbia dovuto trovare applicazione nell’uso dello strumento marittimo. Le doti di flessibilità del reparto e le caratteristiche degli uomini che ne hannmo vestito e, ne vestono tuttora l’uniforme, sono garanzia di professionalita e capacità operativa, dimostrandosi sempre un valido strumento della nostra politica militare. Opera di notevole interesse, ricca di dati e di avvenimenti anche minori di cui sino ad oggi erano noti solo scarni riferimenti.

    Rilegato, 17,5 x 25 cm. pag. 533 con circa 91 foto b/n e colori e 9 cartine

    Stampato nel 1998 dall’Ufficio Storico della Marina Militare

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    Le Imprese degli Assaltatori della Marina nella IIGM attraverso i documenti originali dell’epoca Vol. 3. L’operazione di Suda (25 marzo 1941) Lettere cifrate degli Operatori prigionieri (P.O.W.) ai Familiari

    18.00

    A cura di: Gianfranco Pianigiani  – Stefano Foti  – Romano Pinelli

    Questa collana editoriale si compone di sei volumi, ciascuno riguardante azioni compiute dagli Assaltatori della Regia Marina contro munite basi navali Inglesi nel corso della Seconda Guerra Mondiale, che saranno editi dal 2020 in poi. La particolarità della collana non sono gli argomenti trattati, che oggi fanno parte di una bibliografia ormai cospicua e spesso degna di nota per l’autorevolezza degli Autori, ma deriva dal fatto che la preparazione, lo svolgimento e gli esiti delle azioni sono tracciati attraverso i documenti originali dell’epoca (ordini di operazione – rapporti degli Alti Comandi – rapporti degli Operatori redatti al rientro dalla prigionia – lettere in codice ai familiari – analisi e conclusioni da parte dei vari Attori che presero parte alle vicende).

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    Le navi bianche. Il rimpatrio dei civili italiani dall’AOI 1942-43

    20.00

    Decio Zorini

    Nel marzo 1942 quattro delle maggiori navi passeggeri superstiti, Tn Duilio e Giulio Cesare del Lloyd Triestino e Mn Saturnia e Vulcania della Italia S.A., furono scelte per una missione di rimpatrio. Dopo lunghe trattative segrete condotte grazie alla mediazione di vari governi, Italia e Gran Bretagna raggiunsero un accordo in pieno conflitto per l’evacuazione dei nostri connazionali civili dall’ex Africa Orientale Italiana, di cui circa 30.000 donne, bambini e anziani. Le difficoltà da superare furono notevoli, soprattutto per i rifornimenti di combustibile, acqua e viveri che si concordò di pagare in oro tramite paesi neutrali. Il percorso circumnavigando l’Africa era geograficamente di 20.000 miglia andata / ritorno, 37.000 km, ma effettive 23.000 miglia, 40.000 km…

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    Le navi da battaglia italiane nella Seconda Guerra Mondiale

    15.00

    Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, la Regia Marina italiana era considerata la quarta potenza navale del mondo; ciononostante, il suo ruolo non ha ricevuto la necessaria attenzione, a causa della sua presunta incapacità. È vero che le sue navi erano antiquate, che non conosceva l’uso del radar e che i suoi marinai avevano la fama di essere indisciplinati e male addestrati; ma il maggiore ostacolo che impediva alla Marina italiana di essere una forza all’avanguardia era costituito dal suo complesso sistema di comando, per di più afflitto da un’esasperante burocrazia. In questo libro, Mark E. Stille spiega in che modo le navi da battaglia italiane seppero comunque mantenere alta la propria reputazione, esaminandone la straordinaria potenzialità, nonché il coraggio e la determinazione che le sue flotte dimostrarono nei momenti più drammatici del conflitto nel Mediterraneo: in Calabria, nel Golfo della Sirte, a Capo Spartivento e a Matapan. A corredo del volume, una raccolta di immagini fotografiche provenienti dagli archivi della Marina italiana.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 102 interamente illustrate con foto b/n + 14 tavole a colori

    Stampato nel 2012 da Libreria Editrice Goriziana

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    Le portaerei che non salparono – Le navi portaerei e porta idrovolanti della Regia Marina

    14.00

    La Marina italiana, nel corso della II Guerra Mondiale, non avrà in linea navi portaerei, non avendone allestite in precedenza e non riuscendo a mettere in servizio le due navi portaerei Aquila e Sparviero. Di contro, gli aerei, sul mare, si dimostrarono capaci di causare seri fastidi e danni alle flotte avversarie, sia individuandole nelle immense distese d’acqua , sia attaccandole con i siluri. Tali vicende sono documentate in questo libro che contiene anche in appendice un progetto per l’ Aerosiluro.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 120 con circa 67 foto b/n

    stampato nel 2013 da IBN Editore

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    Le rotte dei convogli – La storia e l’esplorazione subacquea dei relitti della Seconda Guerra Mondiale nel Mar Jonio

    23.00

    Questo libro è un piccolo viaggio a ritroso nella nostra storia recente, su eventi bellici che interessarono un angolo di Mediterraneo estremamente importante e strategico per le rotte dei convogli nel Nord-Africa nei primi anni di guerra. Qui infatti un elevato numero di navi rifornitrici di ogni genere, come motonavi, piroscafi, navi cisterna, ecc., nonostante venissero spesso affiancate da unità di scorta della Regia Marina Italiana (incrociatori, cacciatorpediniere e torpediniere), venne affondato dai micidiali siluri dei sommergibili britannici che si dimostrarono una minaccia costante e concreta per le acque del Mediterraneo durante tutto il periodo bellico. Una rotta da sud verso nord, partendo dallo Stretto di Messina per arrivare fino al Golfo di Taranto, costeggiando la costa orientale della Calabria, per immergersi ed esplorare affascinanti relitti negli abissi del Mar Jonio, dove le immersioni possono regalare al visitatore subacqueo emozioni irripetibili.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 112 completamente illustrato con foto a colori e b/n

    Stampato n el 2014 da La Mandragora Editrice

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