Africa orientale italiana. Nascita e caduta di un impero 1940-41

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    Africa orientale italiana. Nascita e caduta di un impero 1940-41

    32.00

    Massimiliano Afiero

    L’avventura coloniale italiana in Africa Orientale, iniziata nel secolo precedente e terminata bruscamente con la sconfitta ad Adua nel 1896, riprese vigore con l’avvento del Fascismo che avviò da subito una campagna per espandere i possedimenti italiani nel cosiddetto ‘Corno d’Africa’. Con la guerra italo-etiopica, combattuta tra il 1935 e il 1936, l’Italia invase l’impero d’Etiopia ed il suo territorio, che insieme all’Eritrea ed alla Somalia italiana, andarono a formare il nuovo Impero, l’Africa Orientale Italiana. Tra il 1936 e il 1940, furono condotte numerose operazioni contro la resistenza etiopica che si manifestò in tutto il paese. Con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, il territorio dell’A.O.I. rimase tagliato fuori e dovette agire autonomamente senza poter ricevere aiuti e rifornimenti dalla madrepatria. Tuttavia, nella fase iniziale della guerra, furono condotte una serie di azioni offensive, che portarono alla conquista di Cassala e della Somalia britannica. Poi venne l’inevitabile e massiccia controffensiva inglese, che nel giro di pochi mesi sbaragliò completamente le forze italiane nell’A.O.I., che si batterono comunque valorosamente, soprattutto a Cheren. Dopo la caduta di Addis Abeba, la resistenza italiana proseguì prima sull’Amba Alagi, poi nella regione di Gimma ed infine a Gondar, dove i soldati italiani scrissero pagine di gloria militare. Nel libro, già pubblicato in lingua inglese dalla casa editrice Helion, vengono analizzate le principali operazioni militari italiane nell’Africa Orientale Italiana, con particolare riferimento al periodo tra il 1940 e il 1941

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    Al centro del Mediterraneo. I bombardamenti alleati sulla Sicilia (1940-1943)

    31.00

    Giancarlo Poidomani

    Tra il giugno 1940 e l’agosto 1943 la Sicilia fu pesantemente bombardata dagli Alleati. Centinaia di raid aerei, concentrati sulle infrastrutture civili e militari, provocarono migliaia di vittime tra la popolazione civile. Quello dei bombardamenti anglo-americani sull’Italia è stato un tema lungamente trascurato dalla storiografia italiana. In particolare, per quanto riguarda la Sicilia, buona parte della produzione storiografica sull’isola in guerra si è concentrata sull’operazione Husky del luglio 1943. La Sicilia, invece, fece il suo drammatico ingresso nel conflitto fin dal giugno 1940 quando Trapani e Palermo furono tra le prime città italiane ad essere bombardate. Nei mesi e negli anni seguenti la popolazione siciliana visse tutta la tragedia, gli orrori, le paure tipiche di una regione in guerra. Questo libro è il primo tentativo di fornire un’analisi esaustiva e dettagliata sugli effetti della guerra aerea in Sicilia, rifuggendo dai localismi e dal vittimismo di alcune recenti pubblicazioni sull’argomento. Non è possibile infatti comprendere le motivazioni e gli effetti delle incursioni aeree alleate sull’isola senza collocarle all’interno del più ampio contesto bellico della seconda guerra mondiale e del più complesso fronte mediterraneo e nordafricano.

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    Bunker 1943. La difesa di Palermo. Guida Storico Turistica. Opere Difensive 1

    22.00

    Lorenzo Bovi

    La difesa di Palermo, Posti di Blocco Costieri e Opere Difensive a Ovest di Palermo, la Batteria Costiera E. Grandville, Opere e Treno Armato a Tommaso Natale.

    Il caposaldo di Isola delle Femmine, Opere Difensive a Isola Femmine, Capaci e Portella Torretta.

    La difesa di Palermo – Fronte a Terra, Combattimenti a Portella di Mare. Reparti ippotrainati inviati a Palermo. Combattimenti a S. Rosalia Altofonte, Portella della Paglia e Pioppo.

    Gli americani arrivano a Palermo.

    Caduti italiani, tedeschi e americani.

    Brossura, 16 x 223 cm. pag. 172 interamente illustrato con tavole a colori, mappe e foto d’epoca inedite. Coordinate Satellitari per tutti i siti descritti, in modo da facilitarne il raggiungimento per le visite

    Stampato nel 2025 da Edizioni Ardite

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    Gli stati confederati d’America: La storia militare. Saggio sulla Guerra Civile Americana

    60.00

    Niccolò Ferrari

    L’opera fornisce un affresco completo della Guerra Civile Americana dal punto di vista degli Stati Confederati d’America. A tale scopo, nella prima parte, vengono descritti per ogni stato della Confederazione la storia, le risorse, le infrastrutture, l’economia locale, la demografia, le città e la formazione delle milizie, costruendo così le basi per comprendere gli sviluppi strategici e tattici del conflitto. Viene quindi trattata la formazione dell’esercito e marina sudisti e, dalla seconda parte in poi, sono ripercorse tutte le principali campagne e battaglie dalla prospettiva meridionale. Lavoro di altisssimo livello. Consigliato.

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    La rivoluzione tedesca

    20.00

    Maurizio Rossi

    Nella storia politica del XX secolo, il secolo dei grandi conflitti ideologici, il nazionalsocialismo occupa uno spazio difficilmente trascurabile. Nonostante un verdetto inappellabile di assoluta condanna, il nazionalsocialismo e la stessa figura del Führer del Terzo Reich non cessano di essere oggetto di interesse, di studi e di approfondimenti, continuando ad alimentare accese polemiche e altrettanto accese scomuniche. Nel complesso della sua storia, il nazionalsocialismo attraversò un lasso di tempo di ventiquattro anni, compresa la Seconda guerra mondiale; di questi, i primi dodici furono dedicati a costruire il Partito e le organizzazioni da esso dipendenti, a sviluppare il patrimonio ideologico e a delineare le strategie operative necessarie per la conquista del potere. Il gennaio 1933, l’anno della rivoluzione tedesca, inaugurò sei anni di pace, impiegati per risollevare una nazione a pezzi, prostrata dal collasso economico, dal degrado sociale, dalla disoccupazione di massa. In quel periodo i nazionalsocialisti cominciarono a realizzare i loro obiettivi programmatici, facendo leva sugli elementi chiave della loro concezione del mondo: la comunità di popolo, il socialismo, l’idea di razza.

    Brossura, 13,5 x 19,5 cm. pag. 298

    Stampato nel 2025 da All’Insegna del Veltro

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    Navi Militari delle Marine Alleate Affondate nel Mediterraneo nella Seconda Guerra Mondiale (Giugno 1940 – Maggio 1945) parte seconda

    40.00

    Francesco Mattesini

    Con inizio con il numero trimestrale di gennaio-marzo del 2001 il Bollettino d’Archivio dell’Ufficio Storico della Marina Militare iniziò la pubblicazione, a puntate regolari, di un’importante ed utile lavoro statistico di Francesco Mattesini, concernente le perdite di unità navali, da guerra e mercantili, della Gran Bretagna, degli Stati Uniti e delle altre nazioni Alleate. L’elenco, e la descrizione più o meno sintetica di queste perdite, verificatesi nel Mediterraneo nel corso della Seconda Guerra Mondiale, per azione bellica delle forze aeronavali italiane e tedesche, per sinistro marittimo, o per altri vari motivi, comprende statistiche e notizie essenziali sulla causa degli affondamenti che l’Autore, ben conosciuto negli ambienti storici, ha raccolto nel corso di moltissimi anni, con minuziose ricerche, da certosino, che lo hanno impegnato con passione e competenza. (seconda parte).

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    Ritirata nel deserto: Gli italiani da El Alamein a Enfidaville. Studi e Documenti

    26.00

    Pier Paolo Battistelli

    Le battaglie combattute tra l’estate del 1942 e la primavera del 1943 nell’Africa settentrionale furono tra le più aspre dell’intera guerra, con le forze dell’Asse ormai in minoranza strette tra l’ottava armata britannica in Egitto e le forze alleate sbarcate nel nord Africa francese. La mancata vittoria a El Alamein nel luglio 1942 portò a una situazione di stallo che vide, nell’ottobre seguente, l’Armata Corazzata Italo-Tedesca essere costretta a iniziare un lungo percorso di ripiegamento fino a Tripoli e, da lì, in Tunisia dove l’ultima resistenza in terra africana venne organizzata. Tra le varie forze italiane che presero parte al ripiegamento vi furono anche i comandi in Libia e nel Sahara libico, fino ad allora impegnati a difendere le retrovie del fronte. Le ultime battaglie in Tunisia spensero definitivamente ogni possibilità di resistenza, rendendo ormai chiara la situazione per le potenze dell’Asse. Questo libro comprende una serie di relazioni, tra cui quelle scritte da Bastico e da Messe, che illustrano in modo chiaro gli sviluppi nell’Africa settentrionale tra l’estate del 1942 e la primavera del 1943 fino all’ultima battaglia di Enfidaville

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    Sangue sulla Resistenza. Storia dell’eccidio di Porzus

    23.00

    Tommaso Piffer

    Il 7 febbraio 1945 un commando di partigiani comunisti dei GAP attaccò a tradimento un gruppo di partigiani dell’Osoppo stanziato alle malghe di Porzûs, a pochi chilometri in linea d’aria da quello che oggi è il confine italo-sloveno. Il comandante e il delegato politico dell’Osoppo vennero uccisi sul posto, insieme a una donna e a un giovane che si trovavano alle malghe. Altri quattordici partigiani furono fatti prigionieri e assassinati barbaramente nei giorni successivi. Tra le vittime, anche il fratello di Pier Paolo Pasolini, Guido. Fu il più grave scontro interno alla resistenza italiana, oggetto di un dibattito storiografico e politico che si è trascinato fino a oggi. Nel primo dopoguerra la magistratura accertò la responsabilità di parte degli esecutori, ma molti interrogativi rimasero senza risposta. Chi aveva ordinato ai GAP di attaccare il presidio osovano? Era stato il Partito comunista italiano? Oppure il comando della divisione Garibaldi Natisone, che era entrato in rotta di collisione con gli osovani sull’appartenenza della zona di confine alla Jugoslavia socialista? O era stato il IX Corpo sloveno, che non aveva mai fatto mistero di non tollerare nella zona contesa formazioni partigiane che non fossero sotto il suo controllo? Oppure era stata una iniziativa personale dei gappisti? Attraverso un imponente e accurato lavoro di archivio, che incrocia per la prima volta documenti inediti italiani e sloveni, Tommaso Piffer getta nuova luce su uno degli episodi più controversi della storia della resistenza italiana, dando un nome e un volto ai mandanti dell’eccidio e mostrando come i fatti di Porzûs non siano soltanto una storia di frontiera, ma uno «straordinario crocevia di tutta la storia del Novecento europeo».

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    Storia Militare Briefing n. 53. Fiat CR.42 Falco

    15.00

    Luigino Caliaro

    Storia Militare “Briefing”, sono delle riviste a carattere monografico, ogni numero è caratterizzato da un’accurata descrizione tecnica, operativa e storica di un singolo mezzo – terrestre, aereo, navale, – di una specifica unità/reparto o di uno specifico evento storico militare. Su queste monografie trovano spazio di notevole ampiezza anche gli aspetti iconografici, nella convinzione che una pubblicazione monografica – in abbinamento, ovviamente, a testi approfonditi ed esaustivi – deve accompagnare dati tecnici e organigrammi, immagini, disegni e schemi (con largo uso del colore), nell’ottica di fornire un quadro più completo possibile sugli argomenti che, di volta in volta, verranno trattati nella consueta alternanza “terra-cielo-mare”. Questo numero, in particolare, prende in esame il Fiat CR.42 Falco

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    The Weapons Encyclopaedia. . Carri Pesanti Italianie Mezzi Sperimentali

    25.00

    Luca Cristini

    I carri P40, P43 e il Celere Sahariano rappresentarono gli ultimi e più avanzati tentativi dell’industria italiana di dotare le proprie forze corazzate di mezzi competitivi nella fase finale della Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia, problemi industriali, ritardi e la situazione bellica impedirono a questi progetti di incidere significativamente sulle operazioni. Eppure, in questo contesto finale, nacquero progetti ambiziosi. Il P40, classificato come “pesante” nonostante le sue 26 tonnellate (ben al di sotto degli standard alleati), fu il primo vero tentativo di dotare l’Esercito Italiano di un carro in grado di competere con i Sherman e i Panzer IV. Con il suo cannone da 75/34 e una corazzatura ispirata ai mezzi tedeschi, il P40 avrebbe potuto cambiare le sorti dei combattimenti se solo fosse stato prodotto in numeri significativi prima del 1943.

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