False flag. Sotto falsa bandiera. Strategia della tensione e terrorismo di Stato

Enrica Perucchietti

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    False flag. Sotto falsa bandiera. Strategia della tensione e terrorismo di Stato

    18.60

    Enrica Perucchietti

    Archiviato il pericolo ISIS, grazie alla sconfitta delle truppe del Califfo in Siria, i nuovi nemici globali sono la Corea del Nord e l’Iran. L’elezione di Trump ha portato il mondo a dividersi in due blocchi, riproponendo una anacronistica Guerra Fredda e il rischio di un conflitto globale. Gli attentati che infiammano l’Occidente non si fermano, spingendo le nazioni ad adottare misure estreme com’era successo agli USA all’indomani dell’11 settembre. Le stragi, apparentemente di matrice islamica, lasciano però una scia di anomalie e dubbi, di coincidenze inspiegabili o quanto meno ambigue, che riecheggiano la strategia delle false flags. Le false flags sono operazioni belliche “sintetiche” ideate per fare credere che un attacco militare o terroristico sia stato effettuato da gruppi diversi rispetto ai reali esecutori, al fine di addossare loro la responsabilità di quanto accaduto, legittimando così eventuali rappresaglie. L’obiettivo è introdurre leggi che limitino la privacy e la libertà individuale, nascondendogli interessi delle oligarchie. I mass media entrano in scena a questo punto per veicolare la propaganda bellica e promuovere come giuste le rivendicazioni del potere.

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