Nazione e popolo nella rivoluzione irlandese

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Il volume ricostruisce eventi e teorizzazioni della “rivoluzione in Irlanda”. Nel 1798 l’isola, da secoli assoggettata al dominio coloniale dell’Inghilterra, separata da differenze politiche, confessionali e sociali, fu sconvolta da agitazioni e tumulti, culminati nel tentativo di dar vita a una repubblica con l’appoggio delle armate francesi. Ne furono protagonisti gli United Irishmen (Irlandesi Uniti). Essi, dando forma compiuta al concetto di nazione, cercarono di unire in un sol popolo la gente d’Irlanda. Testi editi e documenti inediti sono alla base di un dibattito che ebbe conseguenze dirompenti nella storia del Paese, segnato nell’età moderna da conflitti volutamente esacerbati e da vani tentativi di comporre contrasti e differenze confessionali. La proposta degli United Irishmen fu l’apice di una discussione che, dopo la Gloriosa rivoluzione, diventati i protestanti egemoni su cattolici e dissenters , ruotò specie attorno alla definizione di “popolo” e vide impegnati personaggi come Molyneux, Toland e Swift, infine Burke. Intensi furono anche gli intrecci con gli effetti delle prevaricazioni economiche britanniche e con le dinamiche dell’assetto costituzionale insulare. Nei decenni finali del Settecento, le rivoluzioni d’America e di Francia accentuarono la radicalizzazione delle istanze già presenti. Sconfitti dalle armate inglesi e dall’ignoranza di parte della popolazione, gli United Irishmen elaborarono un’idea di nazione – indipendente, laica, democratica e pluralista – che ancor oggi conserva intatto il suo fascino.

Brossura, 15,5 x 23 cm. pag. 358

Stampato nel 1999 da Franco Angeli

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Descrizione

Manuela Ceretta

Il volume ricostruisce eventi e teorizzazioni della “rivoluzione in Irlanda”. Nel 1798 l’isola, da secoli assoggettata al dominio coloniale dell’Inghilterra, separata da differenze politiche, confessionali e sociali, fu sconvolta da agitazioni e tumulti, culminati nel tentativo di dar vita a una repubblica con l’appoggio delle armate francesi. Ne furono protagonisti gli United Irishmen (Irlandesi Uniti). Essi, dando forma compiuta al concetto di nazione, cercarono di unire in un sol popolo la gente d’Irlanda. Testi editi e documenti inediti sono alla base di un dibattito che ebbe conseguenze dirompenti nella storia del Paese, segnato nell’età moderna da conflitti volutamente esacerbati e da vani tentativi di comporre contrasti e differenze confessionali. La proposta degli United Irishmen fu l’apice di una discussione che, dopo la Gloriosa rivoluzione, diventati i protestanti egemoni su cattolici e dissenters , ruotò specie attorno alla definizione di “popolo” e vide impegnati personaggi come Molyneux, Toland e Swift, infine Burke. Intensi furono anche gli intrecci con gli effetti delle prevaricazioni economiche britanniche e con le dinamiche dell’assetto costituzionale insulare. Nei decenni finali del Settecento, le rivoluzioni d’America e di Francia accentuarono la radicalizzazione delle istanze già presenti. Sconfitti dalle armate inglesi e dall’ignoranza di parte della popolazione, gli United Irishmen elaborarono un’idea di nazione – indipendente, laica, democratica e pluralista – che ancor oggi conserva intatto il suo fascino.

Brossura, 15,5 x 23 cm. pag. 358

Stampato nel 1999 da Franco Angeli

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