Il basso impero – Antico tardoantico ed era costantiniana Vol. I

Santo Mazzarino

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    Il basso impero – Antico tardoantico ed era costantiniana Vol. I

    28.00

    In questo primo volume de “Il basso impero”, lo storico affronta il tema del rapporto fra tradizione e crisi spirituale nel mondo romano, dal II secolo d.C. al basso impero. La sua ricostruzione di questa dialettica culmina, da una parte, in una nuova interpretazione della fondazione di Costantinopoli, dall’altra, nella valutazione della personalità di Simmaco padre, “livido serpente”, a giudizio di un poeta cristiano, e tuttavia il più autorevole fra i senatori romani della generazione postcostantiniana.

    Rilegato, 14 x 21 cm. pag. 492

    Stampato nel 1975 da Dedalo

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    Il basso impero – Antico tardoantico ed era costantiniana Vol. II

    28.00

    In questo secondo volume lo storico propone, con immutato spessore critico, una nuova lettura di un nodo di particolare importanza: le relazioni tra “barbari” e mondo classico. Ne emerge una ricostruzione che, mentre illustra il modo in cui la storiografia classica seppe misurarsi con le esigenze e i valori espressi da Unni, Burgundi, Galli, Vandali e dalle altre popolazioni “barbariche”, puntualizza il grado di gravità della crisi dell’Occidente europeo nel suo complesso, ed i caratteri di quella “rivoluzione sociale” che sembrò identificarsi con la fine del mondo antico.

    Rilegato, 14 x 21 cm. pag. 456

    Stampato nel 1980 da Dedalo

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    L’Impero Romano

    35.00

    Santo Mazzarino

    Le drammatiche vicende del potere imperiale ci parlano di uomini e donne senza nome ma anche di coloro che vivevano nei centri del potere, i senatori, i cavalieri, i rappresentanti delle élites locali. E naturalmente dei grandi protagonisti che di rado morivano nel loro letto, gli imperatori: in questo libro restano indimenticabili i ritratti di Augusto, che da ragazzo giocò da maestro la partita dell’ultima guerra civile e morì chiedendo ai presenti se aveva recitato bene la commedia della vita; di Nerone, il despota amato dal popolo per la sua politica monetaria ‘democratica’; di Callisto, lo schiavo banchiere che divenne vescovo della comunità cristiana di Roma; di Massimino il Trace, il semibarbaro sfortunato difensore della patria romana; di Diocleziano, il sovrano utopista che inventò affascinanti e imponenti ingegnerie per il futuro di Roma; di Costantino, il rivoluzionario che fece trionfare la Chiesa cattolica e costruì una società ‘piramidale’; di Giuliano, che volle ripristinare la gloria degli antichi dèi e morì combattendo contro i Persiani. I collanti di tante storie plurali e singolari sono alcune linee generali che intessono il racconto, in primo luogo la documentazione monetaria come chiave per intendere gli orientamenti sociali dei sovrani e la storia del cristianesimo come trama stabile della storia generale. Una leggenda molto vera vuole che Mazzarino ‘sapesse tutto’, perché non gli sfuggiva nessun documento, nessuna testimonianza antica, nessun angolo della storiografia moderna. Spesso la vasta erudizione produce studiosi chiusi nelle loro biblioteche, incapaci di trasferire nella vita le pagine dei libri. Per Mazzarino valeva il contrario: la sua straripante cultura era la chiave per far vibrare le anime morte.

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    La fine del mondo antico – Le cause della caduta dell’impero romano

    14.00

    “In questo libro – spiega Mazzarino – si cerca, da una parte, di delineare una storia delle idee di “decadenza” e di “morte di Roma” com’esse furono intuite e svolte dal II secolo a. C. ai nostri giorni; dall’altra, di dare un’interpretazione moderna della rovina del mondo antico, attraverso la critica e la discussione delle varie soluzioni e ipotesi. Credo che, considerato in questo suo duplice aspetto, il tema della “morte di Roma” presenti un particolare interesse: sentiamo il bisogno così di percorrere il cammino delle idee di “decadenza” e “fine” del mondo antico, come di chiederci ancora, per nostro conto, quale spiegazione di quella “fine” appaia, all’uomo di oggi, necessaria e sufficiente”.

    Brossura pag. 217

    Stampato nel 2008 da Bollati Boringhieri

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