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Armi da Fuoco. Il 91
€69.00Gianfranco Simone – Ruggero Belogi – Alessio Grimaldi
Introvabile volume sul fucile italiano ’91, edito da Editrice Ravizza a Milano nel 1970. A memoria dovrebbe essere la prima pubblicazione in lingua italiana su quest’arma, in dotazione alla fanteria italiana durante il secondo conflitto mondiale, almeno fino all’armistizio dell’8 settembre 1943. Si trattava di un’arma concepita per un’altro tipo di guerra, comunque venne utilizzata al meglio dai soldati italiani su tutti i fronti. Il libro è molto dettagliato nel testo e presenta un’ampia selezione di immagini in b/n (foto d’epoca, armi nella loro interezza e molti disegni tecnici che mostrano le varie parti del fucile e del munizionamento utilizzato). Viene anche evidenziata la buffetteria in uso. Due pagine a colori con la tipologia del munizionamento utilizzato, con relativa descrizione e, una tabella con i dati di penetrazione dei bersagli, completano questo interessante e raro volume.
Brossura, 15,5 x 21 cm. pag. 194 con numerose foto b/n
Stampato nel 1970 da Ravizza
Condizioni del libro: usato in buone condizioni. Ammacattura in alto a sinistra della copertina
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Fascismo – Moschettieri del Duce. Silenziosi fedeli
€50.00Il corpo speciale dei Moschettieri del Duce, costituitosi ufficialmente l’11 febbraio 1923, traeva le sue origini da una squadra d’azione fascista che aveva operato in Roma e che, dai suoi componenti, era stata battezzata la “Moschettiera”. A far parte di questo manipolo, battezzato all’inizio “Moschettieri di Mussolini”, vennero prescelti professionisti, dirigenti d’azienda, funzionari ed impiegati dello Stato. Il requisito essenziale per essere ammessi, mantenutosi poi nel tempo, era quello di rivestire il grado di ufficiale in una delle tre Armi: tutti, naturalmente, dovevano essere in possesso di quelle doti politiche, morali e fisiche indispensabili a chi aspirava ad essere inquadrato in un’unità destinata ad essere quello che i Corazzieri erano per la persona del Re o le Guardie Nobili Pontificie per il Papa. I Moschettieri non erano in servizio permanente ma venivano chiamati quando lo esigevano le necessità del servizio e nessun compenso economico era loro devoluto. Le uniformi, confezionte dalla sartoria Principato di Roma, venivano fornite a spese della Segreteria del Duce e conservate, unitamente al pugnale che ne era parte integrante, a cura di ciascun Moschettiere. Considerato il loro elevato grado sociale e di riflesso una certa notevole disponibilità di denaro, molti Moschettieri erano usi ordinare a titolo personale i fregi metallici della loro uniforme realizzati in argento, come in questo caso. Ciò impreziosiva ancora di più un’uniforme che già così era estremamente elegante ed imponente. La forza iniziale del reparto era prevista in una trentina di uomini ma, nel tempo, lo sviluppo del Reparto dei Moschettieri fu veramente notevole tanto che venne quasi subito trasformato in Centuria e la sua forza venne portata nel 1937 a 180 uomini. Mussolini, dedicando loro una sua fotografia, ebbe a definirli “Silenziosi Fedeli”.
Brossura, 20,5 x 27,5 cm. pag. 144 completamente illustrato con foto b/n e colori
Stampato nel 1996 da Albertelli
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