Campo della Memoria. Il Campo dell’Onore di Nettuno

Pietro Cappellari

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    Campo della Memoria. Il Campo dell’Onore di Nettuno

    40.00

    Pietro Cappellari

    Il Campo della memoria di Nettuno (Roma) è uno dei pochi cimiteri di guerra della Repubblica Sociale Italiana presenti in Italia. Di proprietà del Ministero della Difesa, venne inaugurato nel 1993 come realizzazione di un progetto a lungo sognato da alcuni reduci del Battaglione “Barbarigo” della Decima MAS che, proprio in queste zone, nella lontana primavera del 1944, si opposero all’invasore angloamericano. Il Campo della Memoria rappresenta un’oasi di onore e patriottismo in un territorio che vide decine di migliaia di giovani scontrarsi in quella che fu una delle più cruenti battaglie della Seconda Guerra Mondiale. La sua presenza ci ricorda una storia per decenni negata: il sacrificio dei combattenti della Repubblica Sociale Italiana sul fronte di Nettunia. Centinaia di reduci hanno visitato questo luigo per amor di Patria. Questo volume è dedicato a loro, a tutti i reduci che, nel dopoguerra, rivendicando la giustezza di un sacro ideale vollero mantenere fede al giuramento prestato.

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    D’Annunzio in libertà. Il Vate e il fascismo, oltre le manipolazioni del «politicamente corretto»

    12.00

    Pietro Cappellari

    Con il Centenario dell’Impresa di Fiume è scoppiato il “caso d’Annunzio”, annunciato da libri patinati e contributi cinematografici. Secondo l’autore, quell’intellighenzia che tiene in ostaggio la nostra cultura e che non è riuscita a cancellare il Poeta-eroe dal dibattito storico e politico, ha adottato una nuova formula: la disinformatja. Se ancora non si possono abbattere le statue di d’Annunzio – infatti – si è trovata una “scappatoia”: orchestrare quell’operazione “nebbiogena” e politicamente corretta che tenta di offrire un d’Annunzio defascistizzato e “presentabile”, arrivando addirittura ad arruolarlo nelle fila del sistema democratico o dell’antifascismo di mestiere. Forse un po’ troppo per un Uomo schierato a suo tempo nel Pantheon degli eroi e dei precursori del Fascismo.

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    Da Vittorio Veneto alla Marcia su Roma Vol. II. Il centenario della Rivoluzione fascista 1920

    22.00

    Pietro Cappellari (a cura di)

    Un secolo fa, l’Italia viveva una stagione turbolenta ed incendiaria: iniziata con l’interventismo, la fiamma era avvampata nel socialismo nazionale delle trincee, resistendo alla “Vittoria mutilata” e alla ferocia sanguinaria della vendetta di classe. Il presente tomo – il secondo della tetralogia – raccoglie una serie di saggi sul 1920: un cammino che parte dal Secondo Congresso dei Fasci Italiani di Combattimento (23-25 Maggio 1920), passa per gli incidenti di Trieste e l’incendio del “Balkan” (13 Luglio 1920) ed arriva alla strage di Palazzo d’Accursio (21 Novembre 1920)

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    Da Vittorio Veneto alla Marcia su Roma. Il centenario della rivoluzione fascista

    20.00

    AA.VV. a cura di Pietro Cappellari

    Un secolo fa, l’Italia ardeva di una fiamma inconsueta che si era accesa nell’interventismo ed era avvampata nel socialismo nazionale delle trincee, aristocratico nell’animo e popolare nel tratto cameratesco. Quella fiamma, lontana dall’utopia feroce della lotta di classe, bruciò sempre più viva: l’incendio si propagò da Vittorio Veneto alla Marcia su Roma, assumendo una forma politica, una coscienza nazionale e una profondità spirituale. Questo testo – curato dal “Comitato pro Centenario 1918-1922” – è il primo di una serie di volumi che ripercorrono le vicende e i protagonisti di quel quadriennio, connettendole alle iniziative identitarie del presente: una raccolta di saggi che attraversano la Grande Guerra, la fondazione dei Fasci di Combattimento e l’impresa di Fiume. Un’analisi che accende i riflettori sulla genesi di una Rivoluzione che ha segnato profondamente la storia della nostra Nazione. Introduzione di Gabriele Adinolfi.

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    Da Vittorio Veneto alla Marcia su Roma. Il centenario della Rivoluzione fascista. Vol. 3: 1921

    22.00

    AA.VV. a cura di Pietro Cappellari

    l presente volume – il terzo della tetralogia dedicata al quadriennio rivoluzionario che caratterizzò l’Italia all’indomani della Grande Guerra – è uno straordinario contributo storico a cura del “Comitato pro Centenario 1918-1922”: un’opera coraggiosa e completa, che ripercorre senza filtri gli eventi del 1921, anno cruciale per l’affermazione nazionale del fenomeno squadrista. Un nuovo movimento generazionale – rivoluzionario e reazionario al tempo stesso – pose improvvisamente fine al Biennio Rosso, spalancando le porte alla successiva affermazione del Fascismo: un evento traumatico per il sovversivismo italiano, che si vide letteralmente spazzato via dall’audace volontarismo delle prime “squadre”, capaci di trasformare il mito della Rivoluzione

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    Da Vittorio Veneto alla Marcia su Roma. Il centenario della Rivoluzione fascista. Vol. IV. 1922

    22.00

    AA.VV. a cura di Pietro Cappellari

    Questo volume – il quarto in ordine di uscita – chiude la tetralogia “Da Vittorio Veneto alla Marcia su Roma”. Un lavoro monumentale, che si pone l’obiettivo di fornire nuove chiavi di interpretazione e fare luce sui tantissimi episodi storici dimenticati o mistificati. Il 1922 passerà alla storia come l’anno della vittoriosa insurrezione fascista di Ottobre. Un percorso che parte da lontano e che porta con sé un pesante tributo di sangue. I fascisti, sconfitto ormai il sovversivismo, si apprestarono a dare l’ultima spallata al sistema liberaldemocratico italiano, nel nome della rivoluzione nazional-popolare e di un rinnovamento che voleva essere politico, culturale e spirituale al tempo stesso. Più che i programmi, contò il mito: quello della Vittoria mutilata, della Grande Italia, di Fiume, della lotta al bolscevismo

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    Figli di Enea. La stirpe di origine divina, la Missione di Roma, il Primato dell’Italia

    20.00

    Pietro Cappellari

    In questa epoca di decadimento sembrano sprofondare tutti i valori sui quali la Civiltà europea ha creato il suo imperio nel mondo. Tipico di questo periodo è l’inversione dei significati, per cui le tenebre diventano luce, il brutto si trasforma in bello, le devianze in virtù, il vile in eroe. Già Evola e Guénon avevano cantato la loro rivolta contro il mondo moderno e lo stesso Spengler parlava di “tramonto dell’Occidente”, ossia della civiltà europea. Quella civiltà, asse portante dell’umanità per millenni, costruita sul mito degli Eroi, sembra sempre più sprofondare in uno scenario in cui gli Eroi vengono cancellati o addirittura trasformati nel loro opposto. Davanti a questo sembra impossibile vedere la luce del mattino nell’oscurità del tramonto in cui viviamo. Per questo il mito di Enea – dell’Enea-Eroe, il fondatore della stirpe romana – è fondamentale. L’Uomo deve ripartira alla riconquista delle proprie radici, smascherando la vulgata che diffama Enea dipingendolo come un profugo apolide, riscoprendo invece la sua storia , il suo messaggio, il suo eroismo solare.

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    I Legionari di Nettunia – I caduti della Repubblica sociale italiana di Anzio e Nettuno (1943-1945)

    20.00

    Mentre, dopo l’8 settembre 1943, tutto un mondo crollava vi fu chi, pur sapendo di andare di fronte ad una sconfitta certa, prese le armi “per l’Onore d’Italia”; l’Italia poteva ancora vantare i suoi “Legionari”. In questo saggio vengono ricostruite le storie dimenticate di tutti quei volontari che, arruolandosi mella R.S.I., non fecero più ritorno alle loro case. Difficile ricerca, operata ricostruendo fatti avvenuti in diverse località dell’Italia settentrionale, dimenticati e sui quali mancavano studi come il disarmo del Presidio di Trino della VII Brigata Nera “Bruno Ponzecchi”; lo scontro di Monforte d’Alba sostenuto dalla Compagnia OP della GNR di Imperia o le stragi partigiane del dopoguerra a Milano.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 247 con 61 illustrazioni b/n e colori

    Stampato nel 2009 da Herald Editore

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    La guardia della rivoluzione – La GNR nel 1944: organizzazione ed impiego militare

    20.00

    I primi mesi del 1944 furono dedicati all’organizzazione della nuova Milizia fascista che, prendendo per esempio le SS germaniche, si apprestava a diventare una vera e propria superpolizia politica, senza dimenticare, naturalmente, la “proiezione militare” con l’allestimento dei Battaglioni d’Assalto composti quasi esclusivamente da giovani e giovanissimi Volontari di Guerra, sui quali il Comando Generale della Guardia investì tutte le sue speranze. Si dispose l’assorbimento nei ranghi della GNR dei Carabinieri e della Polizia dell’Africa Orientale (cui si aggiunsero anche le Squadre di Polizia Federale allestite dal Partito nell’Autunno 1943). I Carabinieri erano fondamentali per avere una copertura capillare di tutto il territorio nazionale; le Squadre di Polizia Federale, invece, dopo la nascita della GNR, avrebbero solo rappresentato un doppione di “milizia politica”, oltretutto poco gestibile. Questo secondo volume vuole evidenziare il processo di organizzazione della Guardia Nazionale Repubblicana e il ruolo che questa Forza Armata ricoprì nel 1944, in particolare evidenziandone l’impiego sui fronti di guerra non solo italiani, ma anche all’estero. Infatti, dopo l’8 Settembre, in Balcania, numerosi Battaglioni CC.NN. non disarmarono e rimasero al fianco dell’alleato germanico. Di loro si è persa memoria storica. Pochi furono i Legionari che riuscirono a farsi rimpatriate. Per tutto il resto della guerra le Camicie Nere, inquadrate nelle Divisioni germaniche, continuarono una battaglia dimenticata da tutti in difesa dell’Europa perfino dall’avanzata sovietica.

    Brossura, 15 x 20,5 cm. pag. 424 con varie illustrazioni e foto a colori e b/n

    Stampato nel 2017 da Herald

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    La guardia della rivoluzione – La GNR: controguerriglia e difesa della Repubblica Sociale

    20.00

    La lotta antipartigiana, sebbene non preventivata all’atto della costituzione della Guardia, fu alla fine l’impiego principale delle unità della GNR. In questo terzo ed ultimo volume analizzeremo proprio questo aspetto di impiego dei reparti in camicia nera, evidenziandone i limiti ma anche i successi operativi. Se la Resistenza non riuscì mai ad avere quel peso militare su cui tanto si speculò nel dopoguerra, lo si deve proprio ai reparti della RSI e, in particolare, a quelli della Guardia Nazionale Repubblicana che fino agli ultimi giorni del conflitto tennero salde le proprie posizioni, impedendo alle unità partigiane non solo il – facile – successo sulla scia dell’avanzata angloamericana, ma anche la tanto proclamata insurrezione. In gran parte dei casi, le bande ribelli calarono sui paesi e sulle città dopo l’inizio dell’evacuazione dei reparti italo-tedeschi. Quello che avvenne dopo, nella Primavera di sangue del 1945, evidenzia il contributo della GNR al mantenimento dell’ordine pubblico durante la RSI: si impedì che lo stillicidio continuo di singoli esponenti fascisti si tramutasse in quel bagno di sangue “rigeneratore” ed epuratore di cui si facevano sostenitori quelle componenti più estremiste dei Comitati di Liberazione Nazionale. Solo dopo che si arresero volontariamente gli ultimi reparti in camicia nera iniziò quella mattanza che non ha precedenti nella storia d’Italia. In questo enorme sacrificio di sangue donato alla Patria dalla Guardia Nazionale Repubblicana vi è il significato più profondo della sua esistenza.

    Brossura, 15 x 20,5 cm. pag. 408 con numerose tabelle

    Stampato nel 2017 da Herald

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    La guardia della rivoluzione – La Milizia fascista nel 1943: crisi militare – 25 lugio – 8 settembre – Repubblica Sociale

    20.00

    Lo studio rappresenta un primo volume di un’opera complessiva in tre tomi che ha l’ambizione di descrivere in maniera nuova ed esaustiva gli ultimi due anni di vita di quella che fu chiamata “la Guardia Armata della Rivoluzione”. Infatti, sugli ultimi due anni di vita della Milizia, ossia l’organizzazione militare creata originariamente per difendere la Rivoluzione fascista, non esistono studi esaurienti. Questo per una serie di fattori. Il 1943-1945, infatti, è un periodo straordinariamente, quanto drammaticamente, ricco di eventi: si pensi solo che nel primo anno di questo biennio si verificarono il 25 Luglio, ossia la caduta di Mussolini; l’8 Settembre, la resa incondizionata del Regno d’Italia agli Angloamericani; la nascita della Repubblica Sociale Italiana. Con questo primo volume si è evidenziato il ruolo della MVSN nel drammatico 1943. Fu un anno cruciale per la storia d’Italia. Lo studio di come la Milizia abbia reagito davanti agli eventi che si succedettero con rapidità impressionante ha permesso di revisionare alcune pagine di storia molto spesso travisate.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 307

    Stampato nel 2013 da Herald

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    La rivolta ideale 1993-1995. Nascita e tramonto del Movimento Sociale Italiano Vol. 2. L’ opposizione alla svolta di Fiuggi e la continuità ideale

    20.00

    Pietro Cappellari – Italo Linzalone

    A differenza di tutti i partiti della Prima Repubblica, il MSI è ancora fonte di ispirazione: il suo simbolo sopravvive, Almirante è spesso citato come un esempio e la parabola missina – uscita intonsa da Tangentopoli – è tuttora richiamata pubblicamente. Eppure il Movimento Sociale Italiano è stato, per mezzo secolo, la casa comune di tutti gli italiani che riconoscevano nel Fascismo un riferimento ideale, manifestando contenuti culturali e basi politiche estranee all’universo liberale. Queste pagine – che formano il primo dei due volumi – ripercorrono una parabola iniziata nel “cupo tramonto” della disfatta bellica e terminata a Fiuggi nel 1995. Ma c’è di più: raccontano la storia mai scritta di coloro che lottarono per rimanere fedeli alle idee di sempre e e per impedire che il bagaglio politico, culturale e spirituale – trasmesso loro dai reduci della RSI – andasse disperso.

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    La rivolta ideale 1993-1995. Nascita e tramonto del Movimento Sociale Italiano. Vol. 1. Le radici, l’identità e l’opposizione al sistema

    20.00

    Pietro Cappellari – Italo Linzalone

    A differenza di tutti i partiti della Prima Repubblica,  il MSI è ancora fonte di ispirazione: il suo simbolo sopravvive, Almirante è spesso citato come un esempio e la parabola missina – uscita intonsa da Tangentopoli – è tuttora richiamata pubblicamente. Eppure il Movimento Sociale Italiano è stato, per mezzo secolo, la casa comune di tutti gli italiani che riconoscevano nel Fascismo un riferimento ideale, manifestando contenuti culturali e basi politiche estranee all’universo liberale. Queste pagine – che formano il primo dei due volumi – ripercorrono una parabola iniziata nel “cupo tramonto” della disfatta bellica e terminata a Fiuggi nel 1995. Ma c’è di più: raccontano la storia mai scritta di coloro che  lottarono per rimanere fedeli alle idee di sempre e e per impedire che il bagaglio politico, culturale e spirituale – trasmesso loro dai reduci della RSI – andasse disperso.

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    Nicola Bonservizi. Fondatore del Fascio di Parigi. Vittima dell’Antifascismo (1890-1924)

    20.00

    Pietro Cappellari – Luca Bonanno

    Bonservizi, classe 1890, fu socialista. Fin dai primi anni del suo impegno politico aspirò alla giustizia sociale, trasfigurandola nella gloria di Roma. Nei suoi scritti, nei suoi primi discorsi, vi è questo connubio: il riscatto delle masse e il mito della grandezza dell’Impero romano, rinnovando un filone del pensiero risorgimentale vivo più che mai in un giovane di grandi speranze, di grandi idee, di grandi sogni. Al fianco di Mussolini nella redazione de “Il Popolo d’Italia”, “interventista intervenuto”, sansepolcrista, inviato a Parigi e fondatore di quel Fascio. Fu ferito mortalmente il 20 Febbraio 1924 da un anarchico italiano esaltato dal clima d’odio diffuso dagli antifascisti in quei mesi. Divenne ben preso un simbolo. “Visse con semplicità esemplare: fu soldato perfetto e perfetto fascista; amò l’Italia e credette nel Duce; fu lieto, orgoglioso di morire, in terra straniera, per la Causa. In queste poche parole c’è tutta la sua vita, tutta la sua anima e la mistica bellezza della sua fede”.

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    Tora Tora. Una storia d’amore e d’avventura nell’Italia del «Golpe Borghese»

    12.00

    Pietro Cappellari

    “Il Comandante, inclinando un po’ il busto all’indietro, chiese: “Siamo pronti?” Una densa nuvola di fumo uscì dalla sua bocca, disegnando uno scenario irreale. “Quello che stiamo tentando di fare – aggiunse Borghese – è creare un centro di potere su scala nazionale. Noi ci inseriremo nel vuoto di potere che paralizza l’Italia. La classe politica si è arresa totalmente ai comunisti. Il dilemma è: Roma o Mosca”. In queste pagine, sotto forma di romanzo, vengono ripercorsi i giorni più caldi di quella che passò alla storia come l’operazione “Tora Tora”, meglio conosciuta come “Golpe Borghese”. Una vicenda controversa e avvolta nel mistero, che a mezzo secolo di distanza continua a far parlare di sé. Sullo sfondo di un’Italia in fermento – trascinata nelle tensioni della Guerra Fredda – si mescolano le storie d’amore e d’avventura di alcuni giovani ribelli, ignari dei retroscena e pronti a sacrificarsi per la causa.

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