Forte Bramafan

Pier Giorgio Corino

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    Forte Bramafan

    9.00

    Sull’altura che dominava la conca di Bardonecchia, dirimpetto all’imboccatura del Traforo del Frejus prese vita a fine Ottocento una fortificazione moderna, la più importante delle Alpi Cozie di fine secolo: Forte Bramafam. La sua realizzazione rispondeva all’esigenza di far fronte alla minaccia rappresentata dall’apertura del traforo nel settembre 1871. Non a caso il risultato fu un complesso scavato nelle viscere della montagna con tecniche d’avanguardia, con un cannone che avrebbe sparato d’infilata all’interno del tunnel. Dai progetti di realizzazione alla destinazione finale, nel secondo conflitto mondiale, l’autore ripercorre le vicende dell’importante opera, divenuta oggi un museo che illustra l’evoluzione dell’architettura militare tra Ottocento e Novecento.

    Brossura, 21 x 25 cm. pag. 40 con illustrazione e foto a colori e b/n

    Stampato nel 2003 da Edizioni del Capricorno

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    La piazza militare di Bardonecchia

    49.50

    Con la nascita del Regno d’Italia, il passaggio della Savoia alla Francia e l’apertura del traforo ferroviario del Frejus nel 1871, le Alpi persero il loro ruolo secolare di baluardo difensivo e Bardonecchia divenne la principale chiave strategica del quadro difensivo delle Alpi occidentali. Ebbero la priorità gli interventi legati al controllo del traforo ferroviario, quali la Batteria interna della galleria, una fortificazione scavata nella montagna e il Forte Bramafam, che divenne centro dell’intero complesso. Proprio nella realizzazione del Bramafam, il connubbio della pietra con il calcestruzzo e altri impianti avveniristici nell’installazione dell’artiglieria, ne fecero la più importante fortificazione delle Alpi Cozie di fine Ottocento. Oggi in questa sede è stato ricavato un Museo dedicato all’evoluzione dell’architettura militare, valido esempio di riutilizzo e valorizzazione delle strutture militari sopravvissute.

    Rilegato, 24 x 30 cm. pag. 183 con circa 200 illustrazioni b/n e colori

    Stampato da Edizioni del Capricorno

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    Moncenisio IX settore. La guardia alla frontiera

    29.00

    Pier Giorgio Corino

    Non c’è regione delle Alpi occidentali che abbia una così alta concentrazione di fortificazioni come la valle di Susa, derivata dalla sua millenaria condizione di cerniera di collegamento tra Nord e Sud Europa. Negli anni della costituzione del Vallo Alpino (1931-1942), nella valle di Susa furono realizzate circa 500 opere, in gran parte smantellate nel dopoguerra, secondo le norme previste dal trattato di pace del 1946. Scamparono alla distruzione quelle che per rettificazione di confine passarono alla Francia. Sul Moncenisio furono 120 le fortificazioni che divennero francesi. Di queste circa ottanta opere si presentano ancor oggi quasi integre nelle loro strutture e rappresentano un unicum per vedere com’era il Vallo Alpino. In questo libro si è voluto ricostruire la storia delle 178 opere del IX Settore Guardia alla Frontiera, attiva sul Moncenisio: dagli imponenti scavi in roccia delle opere della terza linea sino a quelle di prima linea, dove il fascino di salire in quota si contrappone allo sprofondare dentro la montagna fortificata. Un libro con un ricchissimo apparato iconografico: foto d’epoca, straordinarie immagini attuali realizzate con un drone, disegni e documenti del tutto inediti.

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