La quinta sponda Una storia dell’occupazione italiana della Croazia 1941-1943

Paolo Formiconi

Visualizzazione di 2 risultati

  • 0 out of 5

    La quinta sponda Una storia dell’occupazione italiana della Croazia 1941-1943

    22.00

    Alberto Becherelli – Paolo Formiconi

    La presenza del Regio Esercito in Croazia nel periodo ‘41 – ‘43 rappresenta un caso particolarissimo, unico, nella nostra storia militare e, probabilmente, non solo nella nostra. Aver ottenuto l’annessione di quasi tutta la Dalmazia rese particolarmente difficili sin dall’inizio i rapporti con il nuovo “Stato Indipendente Croato” e la situazione non migliorò quando i comandi italiani cercarono di far fronte alle persecuzioni ed alle stragi perpetrate dalle milizie nazionaliste croate “Ustascia” contro serbi ed ebrei. Con l’entrata in guerra della Russia sovietica ebbe inizio la guerriglia partigiana e le truppe italiane dovettero operare pure all’interno della Croazia, appoggiandosi anche alle formazioni dei “Cetnici”, i partigiani monarchici in maggioranza serbi e le relazioni italo-croate si fecero ancora più tese. Tali rimasero fino al settembre del 1943, mentre sempre più pesante si faceva l’ingerenza della Germania nazista che, almeno formalmente, aveva attribuito la Croazia alla sfera di influenza italiana. Il libro esamina la complessa situazione politico-militare in cui dovettero operare le nostre truppe, opponendosi ad una guerriglia durissima.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Missione in Siberia. i Soldati italiani in Russia 1915 – 1920

    42.00

    Paolo Formiconi

    Fra il 1914 e il 1915 molte migliaia di soldati austro‐ungarici di lingua italiana furono catturati dall’esercito russo sul fronte della Galizia. La loro liberazione fu offerta dallo zar al governo italiano che, nel 1916, inviò in Russia una Missione militare per censire gli “irredenti”, come furono chiamati, e organizzare il loro rimpatrio. Bloccati in Russia dall’inverno e poi dalla rivoluzione russa del marzo 1917, gli “irredenti” affrontarono da allora una anabasi che dalla Russia li avrebbe condotti avanti e indietro attraverso la Siberia e la Cina, seguendo le trame del gioco dell’Italia nell’intervento straniero in Russia, al quale molti di loro presero parte, arruolati nel Corpo di Spedizione in Estremo Oriente. La storia degli “irredenti” si snoda così per oltre tre anni, non senza incomprensioni con le istituzioni della loro “nuova Patria”, attraverso quella della Russia della rivoluzione e della guerra civile, concludendosi solo col ritorno in Italia nel 1920

    Quick view
X