Attività in Mar Nero e Lago Ladoga

P. F. Lupinacci

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    Attività in Mar Nero e Lago Ladoga

    34.00

    Dopo accordi tra i due Stati Maggiori, destinati ad operare sul lago Ladoga dietro richiesta tedesca, i Mas 526-527-528-529, costituenti la 12º squadriglia MAS. Vennero trasferiti per strada e ferrovia fino a Sortanlhati, località destinata a fungere da base operativa. Operativamente erano alle dipendenze del Comando finlandese per la difesa del lago, con sede a Lahdenpohja, ma la parte disciplinare ed ispettiva dipendeva dall’Ufficio MM di collegamento con la Marina tedesca, a Berlino. Il totale degli uomini inviati in Finlandia fu di 7 ufficiali, 19 sottufficiali e 63 marinai, con inizio dei trasferimenti il 25 maggio 1942, ed arrivo a destinazione tra il 20 ed il 22 giugno. I compiti dei Mas vennero individuati dal Comando di zona nell’interdizione delle comunicazioni lacustri sovietiche tra Uusi Laatokka (Novaja Ladoga) e Morja. In seguito l’arrivo presso la base italiana di mezzi tedeschi (posamine e pontoni) suggerì l’idea di cooperare con questi mezzi per proteggere l’azione di sbarco lungo le rive sovietiche del lago di contingenti di truppe tedesche. Ma già ad agosto si sottolineavano le difficoltà d’impiego di mezzi siluranti in un ambiente lacustre. In definitiva i Mas affondarono il 15 agosto una cannoniera circa 20 km a nord est di Morja, il 28 un piccolo vascello da carico, e qualche inconcludente scontro con similari unità sovietiche. Ad ottobre con il lago prossimo agelare, i Mas sbarcarono armi e siluri e vennero ritirati dal settore.

    Rilegato, 17,5 x 25 cm. pag. 174 con circa 9 foto b/n e 8 cartine

    Stampato nel 1993 dall’Ufficio Storico della Marina Militare

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    La guerra di mine

    34.00

    L’impiego delle mine in Mediterraneo, tanto da parte italiana quanto da parte britannica durante la Seconda Guerra Mondiale, si è ispirato al duplice criterio di proteggere le frontiere marittime da incursioni offensive di unità di superfice e subaque, e di insidiare le più probabili direttrici operative delle forze navali avversarie. L’utilizzo maggiore fu quello effettuato nel contrasto al naviglio nemico lungo determinate zone di mare percorse dalla flotta britannica. Il volume descrive il poderoso lavoro della Marina per la posa delle mine in Mediterraneo e in Mar Rosso. Le perdite di unità, gli sbarramenti posti, i successi conseguiti. Le operazioni di rimozione dei grandi sbarramenti divenuti pericolosi con il mutare delle esigenze del traffico. Le mine posate o lanciate dalle navi o dagli aerei britannici.

    Rilegato, 17,5 x 25 cm. pag. 513 con circa 16 foto b/n, 30 cartine e 22 grafici

    Stampato nel 1988 dall’Ufficio Storico della Marina Militare

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