Campo della Memoria. Il Campo dell’Onore di Nettuno

Nettuno

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    Campo della Memoria. Il Campo dell’Onore di Nettuno

    40.00

    Pietro Cappellari

    Il Campo della memoria di Nettuno (Roma) è uno dei pochi cimiteri di guerra della Repubblica Sociale Italiana presenti in Italia. Di proprietà del Ministero della Difesa, venne inaugurato nel 1993 come realizzazione di un progetto a lungo sognato da alcuni reduci del Battaglione “Barbarigo” della Decima MAS che, proprio in queste zone, nella lontana primavera del 1944, si opposero all’invasore angloamericano. Il Campo della Memoria rappresenta un’oasi di onore e patriottismo in un territorio che vide decine di migliaia di giovani scontrarsi in quella che fu una delle più cruenti battaglie della Seconda Guerra Mondiale. La sua presenza ci ricorda una storia per decenni negata: il sacrificio dei combattenti della Repubblica Sociale Italiana sul fronte di Nettunia. Centinaia di reduci hanno visitato questo luigo per amor di Patria. Questo volume è dedicato a loro, a tutti i reduci che, nel dopoguerra, rivendicando la giustezza di un sacro ideale vollero mantenere fede al giuramento prestato.

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    Gli uomini dello sbarco – Anzio/Nettuno 1944

    35.00

    Questa bella opera, che fa parte di una collana che ha lo scopo di presentare e ricordare episodi legati a vicende di forte impatto sociale, raccoglie le testimonianze dei veterani che parteciparono allo sbarco di Anzio. Soldati semplici, non generali, testimoni oculari che non solo documentano straordinari momenti del tempo di guerra, ma rivelano i loro pensieri e le loro emozioni e riflettono le varie sfaccettature della guerra. Le loro storie, attraverso episodi cruciali come bombardamenti, battaglie, morti e feriti, illustrano una Storia diversa. Il volume è completamente illustrato con centinaia di fotografie originali, molte delle quali inedite.

    Brossura 21 x 30 cm. pag. 335 interamente illustrato con circa 390 foto b/n

    Testo bilingue italiano/inglese

    Stampato nel 2006 da Herald

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    La Battaglia di Anzio e Nettuno. 22 gennaio-4 giugno 1944

    12.00

    Giovanni Cecini

    Nell’ultimo trimestre del 1943 la Campagna d’Italia mostrava già segni di marginalità all’interno dell’economia dei fronti terrestri degli Alleati nella via, che avrebbe dovuto portarla a Berlino. Nonostante ciò, fu Winston Churchill a voler puntare sul cosiddetto “ventre molle” dell’Europa.  Seguendo questa vocazione, l’idea di aggirare il ridotto di Montecassino e l’aspro scenario appenninico rappresentava un’operazione dagli sviluppi molto interessanti, salvo non dimostrarsi incisiva in tal senso, come poi disgraziatamente per gli Alleati fu. Questa è la sintesi di quel che accadde nel primo semestre del 1944, fino alla liberazione di Roma, quando il fronte italiano copriva ancora le prime pagine dei giornali internazionali.

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    Lo sbarco di Anzio e Nettuno

    13.00

    Enrico Canini

    Opera che ripercorre le fasi dello sbarco alleato di Anzio e Nettuno del 1944, passando per Aprilia e le aree circostanti. All’interno, sono presenti foto inedite in b/n ed alcune foto scattate dai ricognitori alleati negli anni 1943 e 1944. Il volumetto contiene un’ampia sezione dei luoghi da visitare, corredata da foto moderne e risalenti all’epoca dello sbarco. Si tratta, in sostanza, di una piccola guida storica tascabile concepita per apprezzare al meglio il territorio che è stato lo scenario di grandi battaglie per la liberazione di Roma nel giugno 1944.

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    Nettuno. Il “Barbarigo” e in linea marzo 1944

    19.90

    Massimiliano Afiero

    Il Battaglione Barbarigo fu tra le prime unità italiane ad essere impiegata sul fronte di Nettuno per contrastare lo sbarco alleato avvenuto nel gennaio del 1944 sulla costa laziale, nei pressi delle località di Anzio e Nettuno (allora riunite in un solo comune chiamato Nettunia). Il 19 febbraio 1944, gli uomini del Barbarigo partirono per Roma, a bordo di autobus civili: il battaglione era strutturato su un Comando e quattro compagnie, per un totale di 980 uomini tra ufficiali e marò. Come armi c’erano i mitra MAB, alcuni fucili mitragliatori Breda 30 e qualche mitragliatrice Breda 37. Non faceva parte della dotazione l’artiglieria, mancavano le mitragliere pesanti e anche l’equipaggiamento, lasciava a desiderare. Di fronte ai marò era schierata la First Special Service Force, un reparto d’élite misto canadese e statunitense. Pur senza grande esperienza di guerra, i marò del Barbarigo, sotto l’incessante fuoco nemico che pioveva da terra, dal mare e dal cielo, su un terreno fradicio, subendo continue perdite, riuscirono a mantenere le loro posizioni con grande spirito di sacrificio. Restarono in linea per ben tre mesi, durante i quali impararono il mestiere delle armi sul campo.

    Brossura, 17,5 x 25 cm. pag. 70

    Stampato nel 1944 da Soldiershop

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