Battleships and Battle Cruisers. Selected Photos from the Archives of the Kure Maritime Museum the Best from the Collection of Shizuo Fukui’s Photos of Japanese Warships

Naval Institute Press

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    Battleships and Battle Cruisers. Selected Photos from the Archives of the Kure Maritime Museum the Best from the Collection of Shizuo Fukui’s Photos of Japanese Warships

    115.00

    Kure Maritime Museum – Kazushige Todaka

    Pubblicato originariamente in Giappone nel 2005, questo volume appartiene alla serie di lavori fotografici. “The Japanese Naval Warship” e contiene fotografie ufficiali scattate dal Kure Maritime Museum, oltre a quelle scattate da privati. Questi documenti fotografici documentano i principali tipi di navi giapponesi, dalle corazzate ai sottomarini, sulla base delle migliori immagini di Shizuo Fukui, ex comandante e tecnico della Marina imperiale giapponese. Queste foto includono quelle che Fukui iniziò a collezionare da ragazzo e continuò dopo aver lavorato come costruttore navale, e quelle che gli furono date per completare una storia fotografica delle navi della Marina imperiale giapponese, che includono quelle raccolte da Nagamura Kiyoshi, un costruttore navale che ha raccolto le foto e la collezione del macchinista Amari Yoshiyuki. Inoltre, con l’aiuto del costruttore navale Makino Shigeru, tra gli altri, Fukui è stato in grado di continuare a raccogliere fotografie e altri oggetti per tutto il periodo del dopoguerra. Non è quindi esagerato affermare che Fukui ha dedicato tutta la sua vita a questo lavoro. Queste immagini sono particolarmente preziose a causa della massiccia distruzione dei documenti ufficiali alla fine della guerra. Questo volume è dedicato, specificatamente, agli incrociatori da battaglia e alle navi da battaglia giapponesi del secondo conflitto mondiale.

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    Bound for Africa. Cold war fight along the Zambezi

    33.00

    L’autore ha vissuto la sua esperienza militare in un momento storico in cui il continente africano era alle prese con le ultime schermaglie della guerra fredda. Frayed, dopo aver prestato servizio per tre anni in Vietnam, si trasferisce in africa con l’intenzione di diventare un poliziotto rurale di quella che allora era chiamata Rhodesia. La guerra d’insurrezione divampò subito dopo, un conflitto dalle caratteristiche molto simile al Vietnam. Questa è la sua storia molto personale, vissuta in una girandola di avvenimenti, tra le frustazioni di una situazione che appariva senza uscita anche per le pressioni politiche di attori esterni.

    Rlegato, 16 x 23,5 cm. pag. 301 illustrato con circa 40 foto b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2008 da Naval Institute Press

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    Crossroads of intervention – Insurgency and counterinsurgency lessons from Central America

    30.00

    Secondo l’autore, possono essere apprese molte utili lezioni dall’esperienza degli Stati Uniti nelle guerriglie irregolari dell’America centrale durante l’ultimo decennio della guerra fredda. Questo volume analizza le strategie politiche relative all’insurrezione sandinista in Nicaragua, al suo contenimento e infine alla cessazione della stessa; il decennio “di guerriglia” in salvador e le politiche di controinsurrezione poste in essere dal suo governo e svariati altri casi. Todd Greentree esamina il rapporto politico e concettuale tra il coinvolgimento degli Stati Uniti nelle guerriglie centro-americane, la guerra del Vietnam, e gli attuali conflitti in Iraq e Afghanistan, e sviluppa un quadro analitico generale per la comprensione della natura fondamentale ricorrente tra insurrezione, controinsurrezione e l’intervento armato. Il volume studia il coinvolgimento degli Stati Uniti in America Centrale nel corso del 1980, analizzando i costi, i rischi e i limiti dell’intervento.

    Brossura, 15 x 22,5 cm. pag. 196 + 8 pagine fuori testo con foto b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2009 da Naval Institute Press

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    Cruisers. Selected Photos from the Archives of the Kure Maritime Museum the Best from the Collection of Shizuo Fukui’s Photos of Japanese Warships

    115.00

    Kure Maritime Museum

    Pubblicato originariamente in Giappone nel 2005, questo volume appartiene alla serie di lavori fotografici. “The Japanese Naval Warship” e contiene fotografie ufficiali scattate dal Kure Maritime Museum, oltre a quelle scattate da privati. Questi documenti fotografici documentano i principali tipi di navi giapponesi, dalle corazzate ai sottomarini, sulla base delle migliori immagini di Shizuo Fukui, ex comandante e tecnico della Marina imperiale giapponese. Queste foto includono quelle che Fukui iniziò a collezionare da ragazzo e continuò dopo aver lavorato come costruttore navale, e quelle che gli furono date per completare una storia fotografica delle navi della Marina imperiale giapponese, che includono quelle raccolte da Nagamura Kiyoshi, un costruttore navale che ha raccolto le foto e la collezione del macchinista Amari Yoshiyuki. Inoltre, con l’aiuto del costruttore navale Makino Shigeru, tra gli altri, Fukui è stato in grado di continuare a raccogliere fotografie e altri oggetti per tutto il periodo del dopoguerra. Non è quindi esagerato affermare che Fukui ha dedicato tutta la sua vita a questo lavoro. Queste immagini sono particolarmente preziose a causa della massiccia distruzione dei documenti ufficiali alla fine della guerra. Questo volume è dedicato, specificatamente, agli incrociatori giapponesi del secondo conflitto mondiale.

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    The Battleships Yamato and Musashi. Selected Photos from the Archives of the Kure Maritime Museum

    115.00

    Kure Maritime Museum – Kazushige Todaka

    Pubblicato originariamente in Giappone nel 2005, questo volume appartiene alla serie di lavori fotografici. “The Japanese Naval Warship” e contiene fotografie ufficiali scattate dal Kure Maritime Museum, oltre a quelle scattate da privati. Questi documenti fotografici documentano i principali tipi di navi giapponesi, dalle corazzate ai sottomarini, sulla base delle migliori immagini di Shizuo Fukui, ex comandante e tecnico della Marina imperiale giapponese. Queste foto includono quelle che Fukui iniziò a collezionare da ragazzo e continuò dopo aver lavorato come costruttore navale, e quelle che gli furono date per completare una storia fotografica delle navi della Marina imperiale giapponese, che includono quelle raccolte da Nagamura Kiyoshi, un costruttore navale che ha raccolto le foto e la collezione del macchinista Amari Yoshiyuki. Inoltre, con l’aiuto del costruttore navale Makino Shigeru, tra gli altri, Fukui è stato in grado di continuare a raccogliere fotografie e altri oggetti per tutto il periodo del dopoguerra. Non è quindi esagerato affermare che Fukui ha dedicato tutta la sua vita a questo lavoro. Queste immagini sono particolarmente preziose a causa della massiccia distruzione dei documenti ufficiali alla fine della guerra. Questo volume è dedicato, specificatamente, alle navi da battaglia “Yamato” e “Musashi”.

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    Vincere. The Italian Royal Army’s Counterinsurgency Operations in Africa 1922-1940

    49.00

    Federica Saini Fasanotti

    Basato su una ricerca durata 10 anni negli archivi italiani e su soppraluoghi sui campi di battaglia, il presente volume, esamina un argomento poco conosciuto: le operazioni di controinsurrezione condotte dal Regio Esercito Italiano in Libia ed Etiopia dal 1922 al 1941. Le forze italiane hanno affrontato le popolazioni locali mentre conducevano la controinsurrezione (COIN) in quello che era, per loro, un nuovo teatro di guerra. In Libia, la ribellione venne debellata repressa nell’arco di dieci anni, a un prezzo decisamente alto per le popolazioni locali. In Etiopia, dove le operazioni COIN furono interrotte dalla Seconda Guerra Mondiale, i dati disponibili suggeriscono che le azioni militari, accompagnate da una politica più responsabile nei confronti della popolazione, avrebbero alla fine sconfitto l’insurrezione. L’uso della forza aerea in Etiopia fece un’enorme differenza e le sue lezioni furono apprese molto prima dell’esperienza francese in Algeria. Gli italiani hanno condotto operazioni di controinsurrezione per oltre 20 anni in due teatri geograficamente separati e in due ambienti operativi molto diversi. Si può imparare molto, anche applicando certe teorie nelle situazioni conflittuali attuali, prendendo spunto da queste due diverse esperienze operative.

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