Azione notturna al largo di Capo Matapan. La fatale sconfitta della flotta italiana nel mediterraneo

Matapan

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    Azione notturna al largo di Capo Matapan. La fatale sconfitta della flotta italiana nel mediterraneo

    15.00

    Stanley W. C. Pack

    Imbarcato sulla portaerei inglese Formidable, l’autore di questo libro partecipò personalmente alla battaglia di Capo Matapan, avvenuta alle porte del Mar Egeo nella notte tra il 28 e il 29 marzo 1941, in cui si affrontarono a colpi di cannone e lanci di siluri la Mediterranean Fleet britannica, comandata dall’ammiraglio Cunningham, e la Regia Marina italiana, guidata da Angelo Iachino. Arricchendo la narrazione con testimonianze e documenti di prima mano, l’autore descrive nel dettaglio l’impresa marittima più discussa della guerra – rivelatasi fatale per la forza navale italiana –, che vide impegnate per la prima volta navi dotate di radar e che rappresentò la prima azione vincente di una portaerei.

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    L’agguato di Matapan – Errori omisssioni e menzogne di una famosa battaglia navale

    30.00

    Questa pubblicazione, la terza realizzata da Francesco Mattesini sull’episodio di Matapan, e che comporta numerosi aggiornamenti, vuole doverosamente ricordare il sacrificio di 2.308 marinai di tutti i gradi della Regia Marina, che persero la vita nel corso di quella battaglia. Essa fu combattuta in due fasi, con un duello balistico d’artiglieria a grande distanza, nel corso della giornata del 28 marzo 1941 a sud dell’Isola di Gaudo (Creta), e poi proseguita nel corso della notte dell’estremità occidentale del Peloponneso (Grecia), con un attacco ravvicinato della Flotta britannica del Mediterraneo. Questa, arrivò a contatto con le navi italiane grazie alle segnalazioni della sua organizzazione crittografica Ultra, che segnalo il giorno esatto in cui la Flotta italiana si sarebbe mossa per una operazione che riguardava il Mediterraneo orientale. Ma soprattutto fu determinante l’efficacia degli attacchi degli aerosiluranti “Albacore” della portaerei Formidable. Essi colpirono dapprima la corazzata Vittorio Veneto, riducendone la velocita, e poi, in un attacco notturno, immobilizzando l’incrociatore Pola, permisero al nemico di aggredire gli incrociatori della 1a Divisione Navale, che accorrevano in suo aiuto, e che in quelle ore non si aspettavano quella sorpresa. Furono affondati gli incrociatori Zara e Fiume e i cacciatorpediniere Alfieri e Gioberti, per poi dare il colpo di grazia al Pola. Questo episodio è particolarmente importante nella strategia navale italiana, poiché da quel momento Supermarina, l’organo operativo dello Stato Maggiore della Regia Marina, ottenne da Benito Mussolini l’autorizzazione a non far più operare le sue navi al di fuori della protezione degli aerei da caccia adibiti alla scorta, e quindi entro un raggio d’azione di 100 miglia dalle base terrestri, in seguito ridotto a 85 miglia. Con questo prudente comportamento la Flotta britannica ebbe la possibilità di scorrazzare in lungo e in largo per il Mediterraneo, e quando le navi italiane furono impegnate con un nemico che appariva inferiore di forze navali e potenziale d’artiglierie i risultati, purtroppo, furono quasi sempre insufficienti.

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    Matapan. Il caso e la colpa. Dalla grande Marina alla vera Marina

    25.00

    Massimo Alfano

    Matapan fu il baratro più profondo in cui la Regia Marina venne gettata, dai propri stessi vertici, durante il secondo conflitto mondiale. Le scelte operate dal Comandante Superiore in mare trasformarono in certezza i danni paventati prima della partenza, determinando una sconfitta di enorme portata i cui effetti condizionarono la successiva condotta della guerra. Non si trattò di una battaglia né di un agguato, né tanto meno di una sorpresa, ma del sacrificio di una intera Divisione Navale alla hubris del Comandante Superiore in mare. Il Caso, spesso presentato come imprevedibile creatore di sfortuna per la parte italiana, non comparve, lasciando il campo a una precisa volontà di azione che divenne origine della Colpa. L’esistenza del grosso delle forze in mare è giustificata qualora il grosso possa venire impiegato in modo che i rischi in cui esso incorre siano in proporzione dei risultati conseguibili Romeo Bernotti, La guerra marittima – 1923.

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    Punta Stilo. Taranto. Gaudo e Matapan. Pagine nere della guerra italiana

    25.00

    Nicola Malizia

    Bella pubblicazione appartenente alla collana “Per non dimenticare” che si propone di fornire elementi di lettura e di riflessione per costruire il futuro e che non presenta solo storie di battaglie, vicende belliche o episodi militari, ma annovera sopratutto scritti ad andamento quasi diaristico. Il volume inizia con l’Ordine di battaglia delle forze contrapposte il 10 giugno 1940, offre una situazione generale del Mediterraneo, riporta i disastrosi attacchi prendendo in considerazione tutti gli elementi in azione e le valutazioni degli alti comandi. Nel libro inoltre, in seguito alla recenti rivelazioni del Governo inglese, viene messo in evidenza come l’ULTRA SECRET se ebbe un’influenza marginale nella battaglia di Punta Stilo e all’assalto della piazzaforte di Taranto, fu sicuramente più decisivo per la tragedia di Gaudo e Matapan.

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