1940: battaglie nel cielo di Londra

Laurence Thompson

Visualizzazione di 2 risultati

  • 0 out of 5

    1940: battaglie nel cielo di Londra

    20.00

    Dopo la vittoriosa battaglia di Francia, lo Stato Maggiore tedesco, ormai padrone di tutta la costa atlantica dalla Norvegia a Bordeaux, cominciò a pensare all’invasione della Gran Bretagna. Solo con la sconfitta della maggiore avversaria, Hitler avrebbe potuto infatti vincere la gigantesca partita iniziata nel settembre 1939. Infatti, le sue reiterate offerte di pace erano state respinte dal nuovo premier britannico, Churchill, e una soluzione di compromesso del conflitto appariva quindi impossibile. Perché le divisioni ammassate intorno a Calais avessero buone probabilità di riuscita nel caso di un attacco alle isole britanniche, occorreva quindi che l’intera organizzazione militare, economica e civile dell’Inghilterra fosse sconvolta dalle fondamenta. Per ottenere questo risultato, Hitler non aveva che un’arma: la Luftwaffe, l’aviazione tedesca, che, nella caccia come nel bombardamento, aveva clamorosamente dimostrato la sua superiorità durante le campagne di Norvegia e di Francia. Ma le cose andarono diversamente… Un testo documentato per ricostruire l’anno più critico e decisivo della Seconda Guerra Mondiale e la leggendaria resistenza inglese.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 246

    Stampato nel 2014 da Res Gestae

    Quick view
  • 0 out of 5

    Seconda Guerra Mondiale – 1940: Londra brucia

    16.00

    Dopo la vittoriosa battaglia di Francia, lo Stato Maggiore tedesco, ormai padrone di tutta la costa atlantica dalla Norvegia a Bordeaux, cominciò a pensare all’invasione della Gran Bretagna. Solo col diretto investimento della maggiore avversaria, Hitler avrebbe potuto infatti vincere la gigantesca partita impegnata nel settembre 1939. Le sue reiterate offerte di pace erano state respinte dal nuovo premier britannico, Churchill, e una soluzione di compromesso del conflitto appariva quindi impossibile. D’altra parte, malgrado la crisi militare della Gran Bretagna, che non era ancora riuscita a riorganizzare l’esercito dopo la rotta di Dunkerque, l’impresa non era delle più facili. L’Inghilterra conservava intatta la sua potenza navale. La Home Fleet faceva buona guardia contro ogni tentativo della modesta flotta tedesca, già sensibilmente falcidiata nell’impresa norvegese. E, in appoggio alla marina, vigilava l’aviazione che gli inglesi non avevano impegnato a fondo sui cieli di Franca, malgrado i drammatici appelli dell’alleato. Perché le divisioni ammassate intorno a Calais avessero buone probabilità di riuscita nel caso di un attacco alle isole britanniche, occorreva quindi che l’intera organizzazione militare, economica e civile dell’Inghilterra fosse sconvolta dalle fondamenta. Per ottenere questi risultato, Hitler non aveva che un’arma: la Luftwaffe, l’aviazione tedesca, che, nella caccia come nel bombardamento, aveva clamorosamente dimostrato la sua superiorità durante le campagne di Norvegia e di Francia

    Brossura, 16 x 21,5 cm. pag 246

    Stampato nel 1968 da Einaudi

    Condizioni del libro: usato con sovracopertina, in buone condizioni. Tracce d’uso.

    Quick view