Il dio della guerra – Il barone Roman Feodorovic von Ungern-Sternberg (Romanzo)

Jean Mabire

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    Il dio della guerra – Il barone Roman Feodorovic von Ungern-Sternberg (Romanzo)

    20.00

    Un giorno partì a cavallo, folle di amore per la guerra e di istintivo ardore religioso, il generale barone von Ungern-Sternberg, dal golfo di Finlandia al deserto dei Gobi, e lo uccisero più per lo scandalo che davano la sua feroce vocazione e il suo inflessibile senso dell’onore e della decenza, che per autodifesa. Lo uccisero i bolscevichi, insieme agli altri dèi che minacciavano di intralciare il progresso. Il miraggio della potenza, la cavalcata del guerriero e dell’orda che gli obbediva, rendevano risibile l’umanitarismo cencioso”à la Russie’” allora in voga: i piani quinquennali, le odi coatte al sudore della fronte, quel pugnaccio isterico sul tavolo dei padroni. In questo travolgente “romanzo” il sangue scorre a fiumi, l’efferatezza si spreca, ma è come un farmaco. Non c’è mai puzza di carogna, perché Ungern e i suoi uomini, figli del vento, hanno troppa fretta, troppa sete di trionfo per fermarsi a pensare sopra la vita lasciandola marcire, per bamboleggiare nelle sociologie. Due “s”: sodalità e scelus contro gli empi, non socialismo – dicono le gesta del barone. Di assassinio in assassinio, di scoppio in scoppio, pur di progredire nella vita, non di truffa in truffa, e di guaìto in guaìto – così infuriò il magnifico Ungern, monaco guerriero, “uomo solo, uomo dell’altrove’”, uomo compiuto e radicato nel dio.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 226 con 3 foto e 1 cartina

    Stampato nel 2009 da Edizioni di AR

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    La divisione Charlemagne – I combattenti della Waffen SS francese

    35.00

    Jean Mabire

    Questo è il secondo atto della drammatica rappresentazione che Jean Mabire ha realizzato sulle vicissitudini dei volontari francesi, inquadrati nella 33ª divisione della Waffen SS denominata Charlemagne. Una delle molte pagine di storia rimosse, in primis dai governi di Francia, imbarazzati dalla testimonianza dei loro connazionali. Impegnati in una strenua lotta sul Fronte Orientale, quei soldati saranno tra gli ultimi a retrocedere, lasciando sul terreno migliaia di caduti. Gli eventi di quei mesi terribili sono raccontati con tratti incisivi, rara sensibilità e abilità pittorica. Un esempio: Proprio dietro al fronte, ad alcune decine di chilometri dai russi, una donna, sola in casa, sembra colta da un attacco di follia. Indossa il suo vestito più bello e suona un valzer dopo l’altro, aspettando la violenza e la morte. Mabire ripercorre, tappa dopo tappa, l’odissea dei vari reparti, offrendo un testo di lettura che è allo stesso tempo emozionante e scorrevole. Protagonisti e comprimari, tutti peraltro realmente esistiti, balzano fuori dal libro e, quasi si assistesse ad una recita teatrale, si presentano a noi con precisi tratti somatici e psicologici, intrecciando brevi dialoghi estremamente funzionali alla dinamica della narrazione.

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    Morire a Berlino. Le SS francesi gli ultimi difensori del bunker di Adolf Hitler

    30.00

    Jean Mabire

    Terzo volume della trilogia di Jean Mabire dedicata ai volontari francofoni racconta l’ultima strenua difesa della Cancelleria del Reich a Berlino: il Crepuscolo degli dèi. Il Crepuscolo degli dèi, è stata l’ultima difesa del bunker che il Führer Adolf Hitler non volle abbandonare. La difesa della Cancelleria non era solo un obiettivo militare. I Russi avevano come fine la sua conquista per il 1° maggio, obiettivo impedito dai giovani legionari SS lo, sacrificando le loro stesse vite. Circa 300 volontari della SS Charlemagne partirono da Neustrelitz, facendo un secondo giuramento, destinazione la morte per la morte, come il Totenkopf che portavano sul loro Feldmütze. Durante la battaglia di Berlino, le SS francesi del battaglione d’assalto “Fenet”, lo Sturmbataillon con le compagnie Labourdette, Michel, Olliver, Rostand e della Kampfschule Weber, distrussero ufficialmente sessantadue carri sovietici. Ottocento carri e veicoli blindati furono messi fuori uso, in una settimana, dagli uomini della Waffen SS a Berlino. La Cancelleria era da molti giorni sotto un fuoco ininterrotto dell’artiglieria sovietica. In quell’inferno maleodorante, i comandi vennero improvvisati presso negozi, stazioni di polizia, fermate della metropolitana, sul cui marciapiede Krukenberg conferì una Croce di ferro. Struggenti gli atti di gratitudine della popolazione tedesca nel porgere ai loro salvatori francesi viveri, bevande e aiuti di primo conforto. A Fenet venne concessa, su proposta del Brigadeführer Mohnke, la Croce di Cavaliere della Croce di ferro. Il testo è accompagnato da diversi allegati: I gradi della Waffen SS; Canto di fedeltà della Waffen SS; La difesa di Kolberg; L’assedio di Gotehafen; La ritirata dal Mecleburgo; La marcia verso la Baviera; L’esecuzione di Bad reichenhall; Edizione a tiratura limitata accompagnata da un set di cartoline.

    Brossura, 15 x 22 cm. pag. 322 con alcune mappe b/n

    Stampato nel 2021 da Novantico

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    Patrick Pearse. Una vita per l’Irlanda

    11.20

    Jean Mabire       Prezzo di listino  16.00 (sconto 30%)

    Patrick Pearse – come Bobby Sands – è stato un patriota, un poeta e un martire d’Irlanda. La penna di Jean Mabire, raccontandolo, riassume perfettamente la sua figura: “Portava tutto il destino del proprio popolo come un peso sacro. La sua missione, lo seppe fin dall’adolescenza, sarebbe stata quella di liberare l’Irlanda dal giogo straniero. La sua non fu neanche una scelta, ma un’evidenza. Era nato per essere un rivoluzionario”. Queste pagine rappresentano un viaggio coinvolgente e febbrile nei fermenti dell’Insurrezione di Pasqua e nell’eterna lotta di un popolo fiero e indomabile.

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    Thule – Il sole ritrovato degli iperborei

    28.00

    Jean Mabire

    “Se gli uomini desiderano trovare un giorno il mondo degli iperborei e divenire simili agli dei, è verso Nord che devono spiegare le loro vele e agitare i loro remi. Laddove il settentrione e l’occidente si incontrano, il sole non tramonta”. Il percorso che jean Mabire racconta in queste pagine non è un semplice viaggio, ma una vera e propria ricerca, profonda e personale di Thule delle nostre origini. Lo spirito di Thule non è venuto meno con la scomparsa di Atlantide e di Iperborea in seguito a qualche cataclisma cosmico, esso continua a vivere nei segreti degli ordini cavallereschi e dei gruppi iniziatici, il più famoso dei quali è senza dubbio la famosa “Società di Thule” che svolse un ruolo molto importante nelle vicende della rivoluzione di Monaco nel 1919, e che raccolse attorno a se un gruppo eterogeneo di individu, tra cui Hitler e altri futuri gerarchi del Nazionalsocialismo.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 360

    Stamapto nel 2016 da L’Età dell’Acquario

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    Waffen SS

    27.00

    Jean Mabire

    Negli ultimi due decenni, ormai lontani dagli anni del furore, con una più obiettiva valutazione delle vicende storiche, sono state finalmente pubblicate opere riguardanti la storia delle waffen-SS, la guardia del Partito Nazional-Socialista. Questi combattenti furono soldati duri e terribili, anche nella rappresaglia, ma la loro vicenda è legata interamente al campo di battaglia ed è doveroso il rispetto storico nel rievocare gesta guerriere spesso epiche. Forse furono gli ultimi cavalieri teutonici nel momento in cui opposero l’estremo baluardo al bolscevismo oltre l’Oder. Forse furono soldati “Perduti” quando combatterono una guerra oramai disperata perchè perduta pur di mantenere fede al loro giuramento di fedeltà. Forse furono soldati “assurdi” perchè affascinati da un mito non umano. Convinti di appartenere a un “Ordine Guerriero” di super-uomini pagarono con perdite enormi in un bagno di sangue l’ideale in cui credettero.

    Brossura, pag. 288 con 77 foto b/n

    Stampato nel 2006 da Ciarrapico

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