Popoli del mare – Minoici, Micenei, Shardana. Origine, materie prime, traffici marittimi preistorici

Giulio Capone

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    Popoli del mare – Minoici, Micenei, Shardana. Origine, materie prime, traffici marittimi preistorici

    18.00

    .La geografia del mare non è una semplice tavola blu. Da millenni, nessun impero è rimasto solido se ha trascurato l’esplorazione e il governo dei mari, e senza prevalere sulle onde non si può ambire all’egemonia sulle terre. Essendo inabitabile, chi riesce a controllarne i nodi strategici, ossia gli stretti, laddove le acque si restringono e le coste si avvicinano, disegna la supremazia del potere marittimo. Chi controlla i punti di strangolamento, così sono chiamati questi luoghi, può decidere di chiudere o aprire le arterie dell’economia. Chi occupa postazioni determinanti può dissuadere o colpire il nemico. Nell’età del Bronzo, le grandi potenze imperiali cercarono in tutti i modi di amministrare gli approdi in prossimità degli stretti: la città di Troia, la splendida Ugarit, Gibilterra e i canali di collegamento che uniscono il Mediterraneo all’Oceano Indiano. E poi le ferrovie liquide: il Nilo, l’Eufrate, il Tigri, l’Indo. Tutte le grandi civiltà hanno l’acqua come elemento essenziale. Le gerarchie politiche, economiche e militari, ancora oggi, sono segnate dalla supremazia sul mare, la talassocrazia. Ma come si conquistano le onde? Non è sufficiente vincere i duelli nave contro nave, si devono proteggere le coste, tracciare rotte verso zone ricche di materie prime, installare strutture artificiali, conoscere venti e correnti, acquisire capacità tecnologiche, studiare il movimento degli astri. In questo testo è raccontata l’alba della globalizzazione di merci e idee, sono esposte le vicende che coinvolsero i grandi popoli del passato, alla ricerca del governo dei mari. Intorno al 1200 a.C.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 160 illustrato con foto e cartine a colori

    Stampato nel 2019 da Capone

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    Rta – Di alcune parole indo-europee significanti. Diritto Legge Giustizia

    10.00

    Con questa sua scrittura l’Autore affronta il tema della ricostruzione dei vocaboli indoeuropei impiegati a esprimere le nozioni-significazioni di “diritto” “legge” “giustizia”. Egli afferma che “tra le parlate della maggior parte di Europa e di una porzione dell’Asia, la scienza del linguaggio ha dimostrato non solo l’affinità genetica, tipologica e di contatto, ma soprattutto la loro discendenza: giacché esse rimontano tutte a una Madre-lingua comune, parlata, migliaia di anni fa, da un popolo, il quale, moltiplicato e diviso, nel corso dei secoli, dette origine alle nazioni Indo-Europee”.

    Brossura, 15 x 21,5 cm. pag. 55

    Stampato nel 2013 da Edizioni di Ar

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