Contro la folla – Il tempo degli uomini sovrani

Emanuele Ricucci

Visualizzazione di 3 risultati

  • 0 out of 5

    Contro la folla – Il tempo degli uomini sovrani

    15.00

    Cosa può sovvertire l’epoca in cui le emozioni governano il mondo? Ancor prima delle idee, bisogna recuperare gli uomini, i grandi assenti della contemporaneità. Non c’è più tempo da perdere. Soggiogati e contenti, incapaci di reagire, replicanti schiavi del profitto. E se il sovranismo, oltre le bagattelle e le vicende passeggere dei leader politici, fosse una via utile nel rispondere a questa domanda? Può spettare al sovranismo – forse – il compito di riequilibrare questa sciocca adolescenza? L’autore estende il significato di “sovranismo” e ritiene necessaria – al di là di ogni collocazione politica – la ricerca di una nuova integrità che sviluppi gli anticorpi alle follie del progresso, alla putrefazione degli individui in scatola e allo scenario infernale dell’uomo-folla. Ciò che serve – in questo contesto liquido, globale e virtuale – è la volontà di edificare l’uomo sovrano di sé stesso.

    Brossura, 12 x 16,5 cm. pag. 242

    Stampato nel 2020 da Passaggio al Bosco

    Quick view
  • 0 out of 5

    Indecenti. Uomini e donne oltre il politicamente corretto: per una rinascita antropologica e spirituale

    15.00

    Emanuele Ricucci

    Social network e alienazione, denaro e solitudine, politica e compravendita, sesso e identità, sondaggi e illusioni, pornografia delle emozioni e consumo di massa. Nel tempo del delirio politicamente corretto, dove le opinioni autoritarie soppiantano le idee autorevoli, cosa sta accadendo all’uomo occidentale? Sempre più assente e sradicato, esso si è trasformato in un perfetto ingranaggio del conformismo, astratto e ripetibile, senza Dio e senza confini, perennemente migrante e precario, spogliato di ogni profondità e di ogni connessione con lo spirito. È questo il tanto decantato “progresso” della democrazia liberale? Come siamo passati dalla “morale del Bene” alla moralizzazione della società? Tra le pagine di questo testo Emanuele Ricucci non pone un problema già noto, ma offre una possibile soluzione: la ricerca di una nuova integrità.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Jan Palach – Praga 1969. Una torcia nella notte

    15.00

    Jan Palach, la “torcia n.1”, il 16 gennaio 1969, in Piazza San Venceslao a Praga, scelse di darsi fuoco come estremo atto di protesta contro il fagocitante comunismo sovietico che invadeva la Cecoslovacchia impedendole di evolvere, di riunire la propria comunità in un socialismo moderno, dal “volto umano”. La Primavera di Praga veniva fermata militarmente dalla Russia in un bagno di sangue negli anni in cui, come scrive Marcello Veneziani, «i sessantottini incendiavano il mondo pensando a sé stessi, mentre Palach incendiava sé stesso pensando al mondo». Jan Palach si mostra ora in un fumetto originale nel tratto (che qua e là sembra appena abbozzato per poi prendere vigore, forza, materia) e nella sceneggiatura (un crescendo di veri e propri versi – leggeri, privi di retorica). Il ricordo vivo di uno degli ultimi grandi, giovani europei. «Io non sono un suicida» disse Jan, «sono la luce che ha illuminato il buio che è sceso sulla Cecoslovacchia. Anche una piccola torcia, nel buio, può diventare un faro che illumina il mondo. I giovani cecoslovacchi sono disposti a morire per dare luce». Prefazione di Emanuele Ricucci e postfazione di Umberto Maiorca.

    Brossura, 19 x 27 cm. pag. 112 con illustrazioni b/n

    Stampato nel 2019 da Ferrogallico

    Quick view
X