“Presenti arbitrari”

Emanuele Mastrangelo

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    “Presenti arbitrari”

    15.00

    Il saggio, accompagnato dalla riproduzione di documenti del fondo “Diserzioni” dello Stato Maggiore Esercito della RSI, del comando della Divisione Fanteria di Marina San Marco, e da un approfondimento sui Tribunali Militari Regionali della RSI, affronta un argomento, quello degli allontanamenti arbitrari che colpirono i reparti repubblicani, che deve essere valutato nelle sue dimensioni effettive e inquadrato nel contesto storico-militare, sociale e politico del periodo. In questa prospettiva l’opera cerca di far luce sulla situazione reale del fenomeno delle diserzioni, comparandola con quella percepita e quella tramandata dalla memorialistica, cercando di analizzare quanto questo contò nel colpire l’efficienza delle Forze Armate della RSI.

    Brossura 14 x 21 cm. 94

    Stampato nel 2012 da Italia Storica

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    1954. Trieste. Italia.

    20.00

    Umberto Maiorca – Emanuele Mastrangelo

    Il 26 ottobre 1954, dopo gli anni terribili della violenza slava, degli infoibamenti, dell’esilio, dell’occupazione straniera, il tricolore torna a sventolare sulla piazza Unità d’Italia accolta da un’immensa folla in festa. “1954” è il racconto, fatto di inedite pagine scritte che si alternano alle tavole di un fumetto, di Trieste e del suo ritorno all’Italia. Un ritorno sofferto e a lungo sognato, come nei versi – “Fummo felici, uniti, e ci han divisi” – di “Vola colomba”, canzone vincitrice del Festival di Sanremo del 1952: una storia d’amore tra due giovani separati che è la metafora di tutta la sofferenza causata dalla drastica separazione in Zona A e B di un lembo di terra che, storicamente e culturalmente, è Italia. Una canzone che, dietro la storia di un amore sofferente, racconta la disperazione di un popolo contro il quale si è accanita la volontà politica di sopraffazione e cancellazione. Rimane, tuttavia, la speranza di un incontro – che vuol dire pure “ritorno” – con quella colomba che vola sulla cattedrale di San Giusto, verso quello stesso campanile dove il 3 novembre del 1918, sbarcato dal cacciatorpediniere italiano Audace sull’allora molo San Carlo, il ventenne bersagliere Lorenzo Putzu innalzava il tricolore, portando a compimento la prima redenzione della città. La storia di Trieste è una storia di passione, di amore, di lotta e dolore, di rivendicazioni dell’identità nazionale, ma anche di culture e di linguaggi che riconducono ad un’unica appartenenza: quella italiana.

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    Iconoclastia. La pazzia contagiosa della cancel culture che sta distruggendo la nostra storia

    16.00

    Emanuele Mastrangelo – Enrico Petrucci

    Un’ondata di iconoclastia sta travolgendo la civiltà occidentale. Alle sue radici la cancel culture nata negli ambienti colti dei radical chic e nei campus universitari USA. Così al grido delle parole d’ordine del «marxismo culturale» migliaia di monumenti finiscono nella polvere: quelli alla Confederazione, quelli a Colombo e perfino ai Padri Fondatori degli Stati Uniti. L’infezione è arrivata anche in Europa, declinandosi in varie forme per ciascun paese: dall’antifranchismo della venticinquesima ora spagnolo all’attacco contro le chiese in Francia. E in Italia iniziano le prime avvisaglie di una pazzia collettiva che rischia di distruggere nel nome del politicamente corretto l’intero patrimonio culturale. Un’emergenza alla quale è necessario far fronte subito, prima che sia troppo tardi.

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