“In Spagna per l’idea fascista” – Legionari trentini nella guerra civile spagnola 1936-1939

davide Zendri

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    “In Spagna per l’idea fascista” – Legionari trentini nella guerra civile spagnola 1936-1939

    14.00

    Catalogo della mostra realizzata presso il Museo della Guerra di Rovereto dedicata alla partecipazione dei volontari trentini, inquadrati nel Corpo Truppe Volontarie, alla guerra civile spagnola. L’Italia intervenne nel conflitto per questioni di politica estera (il pericolo bolscevicco), di Geopolitica (era in ballo la possibilità che il governo di Franco concedesse all’Italia basi navali e aeree sull’Atlantico), ideologicche e di prestigio personale per Mussolini e per il Fascismo. Il volume analizza, anche attraverso fotografie inedite, le operazioni militari condotte, le schede dei singoli legionari, i loro ritratti fotografici, le lettere e i diari personali.

    Brossura, 21 x 22 cm. pag. 140 completamente illustrato con circa 122 foto b/n e 1 cartina

    Stampato nel 2008 da Museo Storico Italiano della Guerra

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    L´Esercito Italiano nella Prima guerra mondiale. Armamenti, equipaggiamenti, protezioni e distintivi nella Grande Guerra Vol. 3 – 4

    169.00

    Francesco Frizzera – Davide Zendri

     Allo scoppio della prima guerra mondiale, l’Italia era un Paese in cui era iniziato il processo di industrializzazione, ma che, dal punto di vista strutturale, era in ritardo rispetto ai suoi principali concorrenti continentali. Lo Stato perseguì una politica da grande potenza e creò un esercito basato sul sistema della coscrizione obbligatoria, che in caso di conflitto poteva chiamare alle armi milioni di cittadini, come accadeva nella maggior parte degli stati e degli imperi europei. La portata della mobilitazione, che coinvolse complessivamente più di cinque milioni di uomini adulti, la durata della guerra e le innovazioni introdotte durante i combattimenti specificamente per la guerra di trincea o in relazione all’uso di nuove armi offensive – come le granate caricate con gas velenosi – misero a dura prova la produzione industriale italiana, la logistica e l’apparato di approvvigionamento. Questo doppio volume riccamente illustrato mostra i cambiamenti vissuti dall’esercito italiano durante la guerra, raffigurando oltre 500 tipologie di armi, equipaggiamenti, dispositivi di protezione, distintivi e onorificenze. In 14 capitoli, scritti da 15 autori diversi, viene descritto in dettaglio lo sviluppo delle armi leggere (pistole corte, lunghe, mitragliatrici e fucili) e la graduale introduzione delle granate a mano e da fucile. L’attenzione si sposta poi sull’equipaggiamento personale del soldato italiano, sugli indumenti speciali per la guerra in montagna, sulle tronchesi, sui medicinali e sull’equipaggiamento medico, nonché sui mezzi di comunicazione nelle trincee. Il doppio volume si conclude con una presentazione della protezione individuale del corpo (maschere antigas e indumenti protettivi sviluppati per la guerra chimica, scudi da trincea e giubbotti antiproiettile) nonché una panoramica dell’uniforme da addestramento o da lavoro, delle calzature militari, delle insegne delle armi e dei premi e medaglie ufficiali. emessi dall’Esercito Italiano durante la guerra e negli anni immediatamente successivi. I pezzi qui esposti e descritti provengono dalle collezioni del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto e da altre collezioni pubbliche e private internazionali. L’opera comprende tutto l’equipaggiamento dell’esercito, ad eccezione dei pezzi realizzati autonomamente, fino alla fine del conflitto ed è corredata da oltre 500 fotografie d’epoca in bianco e nero e oltre 700 a colori

    2 volumi rilegati in cofanetto, 25 x 30 cm. pag. 198 + 536 riccamente illustrato con circa 1200 foto b/n e a colori

    Stampato nel 2024 da Militaria Verlag

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    L´Esercito Italiano nella Prima guerra mondiale. L´Uniforme grigio-verde 1909 – 1919 Vol. 1 – 2

    165.00

    Francesco Frizzera – Davide Zendri

    Il volume illustra e descrive oltre 350 uniformi, copricapi, cappelli, elmetti in uso al Regio Esercito durante la Grande Guerra, raccontando le trasformazioni avvenute tra il 1909 e il 1919 nelle dotazioni del soldato. I materiali descritti, in gran parte inediti, provengono dal Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto e da alcune fra le maggiori collezioni pubbliche e private tra le quali il Musée Royal de l’Armée et de l’Histoire Militaire di Bruxelles, la Fondazione “Il Vittoriale degli Italiani” di Gardone Riviera, il Museo delle Forze Armate 1914-1945 di Montecchio Maggiore. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, nel 1914, l’esercito italiano contava poco meno di 300.000 effettivi. Quattro anni dopo erano stati mobilitati oltre 5,9 milioni di uomini, schierati su più fronti. La macchina militare italiana era giunta alla prova della guerra solo parzialmente preparata: l’introduzione di una nuova uniforme nel 1909 e l’esperienza della guerra di Libia con l’Impero ottomano (1911-12), avevano accelerato una revisione delle dotazioni. Rispetto alle altre potenze europee, la forza d’urto dell’esercito italiano era tuttavia relativa e la capacità del settore industriale di far fronte ai bisogni di una guerra di massa fu limitata: ciò produsse ritardi nelle forniture tessili ma anche lo sviluppo di nuovi capi per le uniformi. Nel volume vengono descritte le dotazioni dei reparti tradizionali (fanteria, granatieri, alpini, bersaglieri, artiglieria, cavalleria, carabinieri, guardia di finanza, genio, sanità, servizi) e quelle delle nuove specialità, legate allo sviluppo tecnologico cui diede impulso il conflitto (corpo aeronautico, bombardieri, mitraglieri, arditi). Viene offerto dunque un quadro complessivo dei corpi in forza all’esercito italiano, con un focus specifico sulle formazioni volontarie (garibaldini, Volontari Ciclisti Automobilisti, legionari cecoslovacchi, battaglioni neri in Estremo oriente). Il repertorio di uniformi, copricapi ed elmetti è corredato da un ricchissimo apparato fotografico in bianco e nero, che arricchisce e dettaglia la descrizione dei pezzi. Sono presenti inoltre schede biografiche e sezioni di approfondimento sui materiali appartenuti ai personaggi di rilievo come Luigi Cadorna, Armando Diaz, Gabriele d’Annunzio, Cesare Battisti o a formazioni come l’87° Squadriglia “Serenissima”, protagonista del volo su Vienna nell’agosto 1918. oltre 350 schede descrittive di uniformi, copricapi, cappelli ed elmetti in uso all’esercito italiano durante la Grande Guerra. Un ricchissimo apparato fotografico in bianco e nero e a colori, schede biografiche e approfondimenti.

    2  volumi rilegati in cofanetto, 25 x 30 cm. pag. 872 con oltre 2500 foto a colori e in bianco e nero

    Disponibile, su richiesta, anche in lingua inglese e in lingua tedesca

    Stampato nel 2022 da Militaria Verlag

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    L’Africa in Deposito. Collezioni coloniali italiane nei musei Euregio

    165.00

    Davide Zendri –  Nicola Labanca

    Questo volume, curato da Nicola Labanca e Davide Zendri e pubblicato dal MITAG Museo Storico Italiano della Guerra per i tipi di Verlag Militaria, è il frutto di un vasto progetto di ricerca e catalogazione intrapreso in occasione dell‘Anno dei Musei Euregio 2025. Non si tratta di un semplice catalogo, ma di un‘indagine su come questi oggetti – raccolti durante la vicenda coloniale italiana in Eritrea, Somalia, Libia ed Etiopia – siano arrivati a noi e quali narrazioni abbiano costruito. Il libro analizza la genesi di queste raccolte, formatesi in gran parte nel Ventennio fascista, quando musei come quello di Rovereto inauguravano “Sale Coloniali” dedicate. In quel contesto, gli oggetti non servivano solo a documentare, ma a celebrare la conquista, a ostruire l‘immagine di un nemico esotico e a rafforzare l‘identità imperiale italiana attraverso la propaganda. L‘Africa in deposito, attraverso esaustivi saggi e un approccio di catergorizzazione diviso per tipologie di area geograca di provenienza, interroga la natura stessa di queste collezioni. Studiosi come Nicola Labanca e Emanuele Ertola inquadrano i caratteri specici del olonialismo italiano. Massimo Zaccaria approfondisce il ruolo degli ascari. Alessandro Triulzi riflette sulle complesse modalità di “rappresentare la colonia”, mentre Nicola Fontana e Sabrina Meneghini indagano i fondi fotograci conservati. Il cuore del volume è dedicato alla “cultura materiale” e alla “geografia materiale” dell‘impero. Analisi dettagliate, curate da Renzo Catellani, Gabriele Zorzetto e Davide Zendri, esaminano uniformi, caschi e distintivi. Gianfrancesco Lusini traccia il lungo viaggio degli oggetti etnografici, dall‘altopiano etiopico alle vetrine europee. Questa mappatura si estende dai primi possedimenti in Eritrea e Somalia, alla guerra Mahdista in Sudan, alla conquista della Libia e alla cruenta guerra d‘Etiopia, senza dimenticare appendici su esperienze meno note come la Concessione di Tianjin e il Dodecaneso. Attraverso la catalogazione meticolosa dei fondi di musei come il MITAG, la Fondazione Museo Storico del Trentino, il Museo Caproni, il Museo Nazionale Storico Degli Alpini, il MAG di Riva e il Palais Mamming di Merano, il volume offre uno strumento essenziale per comprendere non solo cosa l‘Italia prese dall‘Africa, ma anche come scelse di raccontare a se stessa da quella conquista.

    DISPONIBILE DAL 15 DICEMBRE CIRCA

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