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Come si abbatte una democrazia – Tecniche di colpo di Stato nell’Atene antica
€18.00Quick viewMorto Pericle, la guerra del Peloponneso in corso, una nuova generazione di politici irrompe sulla scena pubblica di Atene. Uomini come Alcibiade, la cui volontà di primeggiare e di promuovere le proprie personali ambizioni fa di lui, secondo Tucidide, uno dei primi responsabili della crisi della democrazia che sfocia nei colpi di Stato oligarchici del 411 e del 404 e poi nella sconfitta in guerra di Atene. O come Antifonte, Pisandro, Frinico, Teramene, protagonisti di una nuova e sconcertante stagione politica. Lo scopo è quello di assumere il potere per affermare i propri interessi personali. Alla perenne ricerca del consenso, costretta a compiacere il popolo, quella classe politica da una parte gli concede un potere eccessivo e incontrollabile, dall’altra ne manipola la volontà eccitandone le passioni. Nella gestione dello Stato, il tema dell’interesse comune passa così in secondo piano; al politico democratico si sostituisce il demagogo, nel senso moderno del termine. I colpi di Stato oligarchici sono dunque la degna conclusione di questo processo degenerativo e sono realizzati attraverso raffinate tecniche di controllo del consenso.
Brossura, 14 x 21 cm. pag. 214
Stampato nel 2013 da Laterza
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Il federalismo greco
€11.00Quick viewL’antica Grecia ebbe nella polis la forma principale di organizzazione politica; su di essa è centrato il pensiero politico greco. Non meno rilevante però fu il federalismo: stati federali esistettero accanto alle poleis nelle regioni periferiche fin dall’età arcaica, acquistarono crescente importanza a partire dal IV secolo a.C. con la crisi delle poleis e furono protagonisti dell’età ellenistica. Il volume traccia un sintetico profilo di questa particolare forma di stato e delle sue caratteristiche.
Brossura, 12,5 x 19,5 cm. pag. 116
stampato nel 2014 da Il Mulino
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La Grecia del V secolo Dal bipolarismo di Atene e Sparta al conflitto globale
€23.00Quick viewCinzia Bearzot
Il volume presenta una ricostruzione della storia della Grecia del V secolo nella prospettiva degli equilibri geopolitici. Dopo aver sinteticamente tratteggiato la fase epocale delle guerre persiane (499-478), si concentra sugli anni dal 478 al 404, caratterizzati dal bipolarismo Atene/Sparta, che garantì una relativa stabilità alla Grecia tra 478 e 431, e ripercorre, infine, le vicende che da una situazione di “guerra fredda” portarono a quello che può essere considerato un conflitto globale, la guerra del Peloponneso. Il testo mette in luce gli assetti che il mondo greco si diede per garantirsi l’egemonia e individua gli elementi di crisi di questi assetti, come il fallimento dell’imperialismo e il ruolo crescente delle cosiddette “terze forze”.
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