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Breiz Atao – Lainé il nazionalismo Bretone e la collaborazione
€25.00Con un puntiglioso lavoro storiografico l’Autore ricostruisce in questo libro uno spaccato di lotta identitaria, la storia di una rivolta politica contro il mondo moderno. Quella di una delle tante “piccole patrie” che costituiscono ancora oggi la spina dorsale della barcollante identità europea: la Bretagna. Attorno alla figura straordinaria di Célestin Lainé, il capo del separatismo bretone che tra i primi in Europa alzò la bandiera delle piccole nazioni irredente, si animarono le coscienze militanti, si risvegliò il mito etnicista, risorse l’orgoglio celtico, si combatté, insomma, e a lungo si soffrì, per la libertà del popolo bretone contro i poteri giacobini del centralismo democratico e cosmopolita. Dopo il crollo francese del 1940, le SS di Himmler – la Ahnenerbe, un ricco ambiente di intellettuali, funzionari e studiosi tedeschi – favorirono l’irredentismo bretone e ne incoraggiarono la collaborazione con la Germania nazionalsocialista. Si creò un clima politico che fece della Bretagna dell’epoca un vero laboratorio di europeismo. Si incontrano così personaggi straordinari, seppure poco conosciuti dal grande pubblico, come Olivier Mordrelle, François Debauvais e Maurice Marchal, portatori di un’ideologia anti-vichysta di socialismo nazionale bretone. Accanto a questi le figure degli europeisti attivi nel Terzo Reich come Werner Daitz, Heinrich Hunke, Otto Olendorf o Alexander Dolezalek, propugnatori di un sensazionale progetto di comunità europea nazionale e popolare, culminato nell’Europa-Charta, steso dalle SS nel 1943.
Brossura, 15 x 21 cm. pag. 241 con circa 87 tra foto b/n, immagini e riproduzioni di documenti
Stampato nel 2013 da Ritter
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I giorni dell’ETA – La storia vera di Argala leader del movimento indipendentista basco
€15.00In un mondo in cui sussistono eccezioni quali il Kosovo, cui viene garantita la possibilità di autoproclamarsi Stato Indipendente è naturale chiedersi perché ad altri tale diritto debba essere negato. Ed è obbligo pertanto sollevare la questione per i paesi baschi, che da decenni lottano perché gli sia riconosciuto. All’interno dell’Eta, sia essa intesa come organizzazione terroristica o movimento di resistenza, si celano le inquietudini, le idee e le speranze di tutti gli uomini e le donne che ne hanno determinato la costituzione e che, nel bene e nel male, con la loro capacità di lottate e compromettersi, la mantengono in vita. Sebbene i toro metodi siano umanamente criticabili e alcuni presupposti possano risultare sbagliati, non si può dimenticare che questi, come tanti altri combattenti nel mondo, anelino a costruire quel mondo più giusto cui tutti auspichiamo. Punto di riferimento politico di prim’ordine nella società basca e principale baluardo teorico dell’Età militare, José Miguel Beneran Ordenada, alias Argala, divenne, dopo la tragica uccisione – avvenuta alla precoce età di ventinove anni – un vero e proprio mito. Questo libro si propone di raccontare la biografia di colui che senza dubbio divenne in breve un leader della sinistra indipendentista basca, tracciando al tempo stesso una panoramica del contesto in cui egli visse.
Brossura, 13,5 x 20,5 cm. pag. 334
Stampato nel 2009 da Edizioni Clandestine
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Le Mur de L’Atlantique en Bretagne. Bunkers et lieux de mémoire 39-45
€24.00Emmanuelle Delaigues
Bunker, fortini, casematte, tobrouk… Questi edifici sono la seconda costruzione più titanica mai realizzata dall’uomo dopo la Grande Muraglia cinese. Questo muro lungo l’Atlantico rappresenta “l’occupazione” tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale. Per decenni i francesi lo abbandonarono, come se coprirlo di spazzatura lo facesse sparire. Sono passati più di 75 anni e la maggior parte dei protagonisti di quell’epoca, non ci sono più. I loro discendenti, desiderosi di non vedere la Storia sepolta o semplicemente caduta sotto l’incantesimo di questi blocchi di cemento, li riportano in vita. Tre basi sottomarine rimangono ancorate sul lungomare bretone: Saint-Nazaire, Lorient e Brest. Nel 1941 Hitler decise di proteggere a tutti i costi la costa bretone da un potenziale sbarco alleato. Poi iniziò la costruzione di migliaia di fortini. Tra Cancale e Pornic ce ne sono più di 3.000. Quest’opera non pretende di elencarli tutti ma di mostrare quelli salvati dall’erosione, dalla sepoltura e dall’oblio. Interamente illustrato.