Atlente Storico degli Indoeuropei

Alberto Peruffo

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    Atlente Storico degli Indoeuropei

    25.00

    Alberto Peruffo

    Questo lavoro si premette di studiare un tema antico e controverso, riguardo l’origine e lo sviluppo dei popoli di lingua indoeuropea, antenati della maggior parte delle etnie occidentali odierne. Da quì l’utilizzo delle cartine, per rappresentare con semplicità, la situazione contigente di queste popolazioni, nelle varie fasi del loro sviluppo, seguendo le indicazioni archeologiche, genetiche, etniche, culturali e linguistiche. L’intento vuole essere sia quello di focalizzare le attuali conoscenze sull’argomento, sia di divulgazione storica dell’origine e del percorso compiuto dai nostri antenati più lontani. Particolare attenzione viene riservata alla conquista dei territtori dell’Europa occidentale e centrale, studiando l’interazione con le popolazioni autoctone preesistenti, in queste aree geografiche.

    Brossura, 13,5 x 21 cm. pag. 220 con alcune cartine a colori

    Stampato nel 2023 da Associazione Culturale Fonte di Connla

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    I più grandi raid aerei della storia. L’avventurosa epopea dei bombardieri strategici a lungo raggio

    29.00

    Alberto Peruffo

    I fratelli Wright non erano neppure nati quando, durante l’assedio di Venezia da parte degli austriaci, alcuni palloni aerostatici frenati, dalla quota di 500 metri, lanciarono alcune bombe a miccia lunga sulla città lagunare senza, peraltro, provocare molti danni. Da quel momento era nata l’idea del bombardamento dal cielo che non aspettava altro che l’invenzione di mezzi volanti di qualsiasi tipo, per portare la distruzione nel campo avverso, con bombardamenti di massa sempre più devastanti. Questo libro vuole, però, essere il racconto dei più lunghi e avventurosi raid aerei da combattimento della storia della guerra aerea dove, gli aviatori, dovevano superare ogni tipo di avversità per poter concludere, con successo, la loro missione e tornare alla base. Le motivazioni strategiche e le imprese più straordinarie sono l’oggetto del saggio nel proponimento di ricordare le gesta di questi ardimentosi uomini.

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    I soldati della divisione «Testa di morto». Storia della terza divisione SS Totenkopf

    29.00

    La SS Totenkopfdivision fu tra le Waffen SS (SS combattenti) la più fanatica e motivata unità della Seconda Guerra Mondiale. Nate come unità di guardia dei campi di concentramento si convertirono presto in unità di combattimento distinguendosi nel corso della guerra come i vigili del fuoco di Hitler, intervenendo nei luoghi di crisi del fronte orientale, spesso con le divisioni sorelle “Leibstandarte” e “Das Reich” dove si doveva bloccare un pericoloso sfondamento delle linee. Furono gli unici tra i reparti SS ad essere indottrinati secondo la religione pagana. Il libro ripercorre l’iter di formazione e di combattimento di questa unità. Numerose foto, mappe, organigrammi e tabelle.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 228 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2016 da Soldiershop

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    La battaglia di capo Colonna 982 – La sfida dell’impero all’Islam

    20.00

    La battaglia di Capo Colonna (conosciuta anche come battaglia di Stilo) fu combattuta nelle giornate del 13 o 14 luglio 982 nella zona prossima a Crotone, in Calabria, tra le forze dell’imperatore Ottone II ed i suoi alleati del nord, i Longobardi, da un lato, e, dall’altro, quelle di Abu l-Qasim Ali, Emiro di Sicilia della dinastia dei Kalbiti. Alcune fonti affermano che i musulmani sarebbero stati aiutati dai bizantini stanziati da tempo nell’Italia del Sud, in rappresaglia per l’invasione della provincia dell’Apulia da parte di Otto, ma non ci sono conferme a questa storica accusa. Peruffo nella sua approfondita analisi storica pone fine ad una lacuna che vedeva sostanzialmente ignorata questa grande importante battaglia del primo evo.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 68 con numerose illustrazioni a colori

    Stampato nel 2016 da Soldiershop

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    La battaglia di Desio 1277 – L’ascesa dei Visconti e la sconfitta dei Torriani

    25.00

    Era una fredda notte del 21 gennaio 1277 quando una folta schiera d’armati, sui cui stendardi garriva la biscia viscontea, faceva inaspettatamente irruzione all’interno della cerchia murata del villaggio fortificato di Desio. A guidare gli incursori vi era l’arcivescovo di Milano Ottone Visconti, deciso a chiudere definitivamente la partita con i guelfi Torriani, signori, fino a quel momento, di Milano. Sebbene la battaglia si risolvesse in una serie di violenti scontri lungo le vie e le piazze cittadine, senza avere un preciso andamento tattico, la contesa notturna vedrà, una volta per tutte, il trionfo del partito ghibellino guidato dall’alto prelato milanese. Quest’ultima fazione era, fino alla battaglia di Desio, il partito più debole nella lotta, reduce da diverse sconfitte subite precedentemente e con un seguito limitato a un gruppo di fuoriusciti ghibellini. Lo scontro non era solo tra guelfi e ghibellini fuoriusciti ma, soprattutto, tra due famiglie: i Visconti e i Della Torre, o Torriani. In una circostanza in cui la fazione ghibellina, filo-imperiale, era guidata da un alto prelato, l’arcivescovo di Milano, contraddicendo il preconcetto secondo cui i guelfi fossero sempre legati alla curia papale mentre i ghibellini dei laici anticlericali. In realtà le lotte tra guelfi e ghibellini, di quegli anni, non prescindevano dalle complesse situazioni locali di lotte intestine tra famiglie per il potere. A ciò si deve aggiungere come la zona di Milano fosse ormai da molti anni terra di rifugio per eretici e predicatori di ogni sorta che non potevano far altro che arroventare ancor di più il clima di quel periodo, in cui, Milano, stava passando dalle libere magistrature comunali alla Signoria.

    Brossura, 18 x 25,3 cm. pag. 84 con numerose illustrazioni e foto a colori

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

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    La guerra civile Longobarda e la battaglia di Cornate. 689 DC la sconfitta dell’ultimo duca pagano

    25.00

    La battaglia di Coronate fu combattuta nel 689 nella piana presso l’Adda tra Cornate d’Adda (anticamente Coronate) e Trezzo sull’Adda tra l’esercito del re dei Longobardi Cuniperto e quello dell’usurpatore Alachis. Lo scontro fu vinto dal legittimo sovrano, mentre il suo avversario cadde sul campo; la sua sconfitta segnò la fine della fronda ariana dei duchi longobardi dell’Austria, che si opponeva alla politica filo-cattolica della dinastia bavarese cui apparteneva lo stesso Cuniperto, e spianò la strada alla definitiva conversione di tutti i Longobardi al cattolicesimo. I due eserciti si scontrarono «tra lo strepitio delle trombe» e la battaglia si protrasse a lungo, perché nessuno dei due schieramenti accennò a lasciare il campo. A decidere le sorti dello scontro fu la morte di Alachis: ricevuta la notizia, le armate dell’Austria immediatamente sbandarono. L’esercito dell’usurpatore in fuga fu però incalzato da quello di Cuniperto, che passò a fil di spada quelli che riuscì a raggiungere e abbandonò all’affogamento nell’Adda gli altri. Il corpo di Alachis fu mutilato della testa e delle gambe.

    Brossura, 17,6 x 25,3 cm. pag. 80 riccamente illustrato con foto e tavole a colori

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

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    Le battaglie dei cimbri e dei teutoni (113-101 a. C.). Roma e la prima invasione barabarica

    32.00

    Alberto Peruffo

    Una volta sconfitta e rasa al suolo l’arcinemica Cartagine, Roma si stava espandendo in tutto il mar Mediterraneo, mare che sarebbe poi diventato un lago romano. Proprio in quel momento una grave e inaspettata minaccia si palesò ai confini della Repubblica. Oltre i passi alpini popoli nordici, giunti dalla lontana penisola dello Jutland in Danimarca, erano infatti intenti a una massiccia migrazione armata che andrà a sconvolgere gli equilibri etnici e politici dell’Europa centrale, a quei tempi abitata da popolazioni di stirpe celtica. Cimbri e Teutoni furono le principali popolazioni protagoniste di questa epopea che, in poco più di un decennio, devastò e terrorizzò vaste aree dell’Europa di allora.

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    Le battaglie del Barbarossa. Da Carcano a Legnano

    27.00

    Alberto Peruffo

    La quinta discesa in Italia del Barbarossa nel 1174 fu sicuramente quella più importante fatta dall’imperatore. I risultati della guerra che portò alla battaglia di Legnano furono pieni di conseguenze per la successiva storia dell’impero e del regno d’Italia. I comandanti, gli opposti eserciti: gli eserciti comunali e quelli imperiali, le loro strategie, organizzazione, reclutamento, armamento. Lo studio delle due più importanti battaglie della campagna quella di Carcano e quella assai più nota di Legnano. Lo scontro fu cruciale nella lunga guerra intrapresa dal Sacro Romano Impero per tentare di affermare il suo potere sui comuni dell’Italia settentrionale che decisero di mettere da parte le reciproche rivalità alleandosi in un’unione militare guidata simbolicamente da papa Alessandro III, la Lega Lombarda.

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    Le divisioni di cavalleria delle SS

    19.90

    Alberto Peruffo

    La divisione Florian Geyer era nata come un’unità predisposta per combattere le forze partigiane ma si trovò a svolgere anche compiti di prima linea a cui non era preparata. Rispetto alle altre divisioni delle SS la Florian Geyer si trovò svantaggiata nei combattimenti regolari soprattutto per quanto riguardava la preparazione tattica degli ufficiali intermedi. Queste carenze furono sopperite, in parte, dal forte spirito di corpo degli uomini della divisione che non venne mai meno neppure alla fine, facendone così un unità d’élite. Le vicende della 22° divisione Maria Theresia rimangono strettamente legate alla terribile battaglia di Budapest. Questa unità delle SS seppe tenere testa alle preponderanti forze nemiche, questo malgrado che la formazione della divisione risalisse a soli pochi mesi prima della decisiva battaglia.  Nonostante ciò i suoi soldati preferirono l’annientamento totale piuttosto che la resa, dimostrando un valore non comune.

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    Le ultime battaglie degli Ostrogoti

    29.00

    Alberto Peruffo – Luca Stefano Cristini

    Morto il grande Teodorico nel 526, il Regno Ostrogoto cadde in preda a contese successorie che offrirono il pretesto all’imperatore bizantino Giustiniano di poter intervenire in Italia nel 535 allo scopo di restaurare una situazione che riportasse la penisola in ambito “romano”. Belisario fu il primo grande generale bizantino mandato a cercare di recuperare l’Italia. Questi vinse su tutti i campi fino all’avvento di Baduila detto Totila che a partire dal 541 invertì la tendenza riportando gli ostrogoti alla riscossa. Alla fine, Giustiniano, mandò in Italia un nuovo generale: Narsete. Un uomo abile e capace che riuscì a portare lo scontro in campo aperto   nella grande battaglia di Tagina, l’attuale Gualdo Tadino riportando una vittoria schiacciante. A peggiorare le cose per gli ostrogoti, nella battaglia trovò la morte il grande re Totila. Il nuovo re ostrogoto, Teia non si diede per vinto e rimesso in piedi un forte esercito nel 553 cercò e trovò un nuovo scontro ai Monti Lattari presso il Vesuvio. Gli ostrogoti furono nuovamente  sconfitti e anche re Teia morì in battaglia

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    Le Waffen SS germaniche sul fronte italiano – Le divisioni Reichsfuhrer e Karstjager

    19.00

    .La campagna d’Italia, durante la Seconda Guerra Mondiale, vide diverse formazioni combattenti dell’esercito tedesco, dalla Wehrmacht alla Luftwaffe, tra queste vi furono anche reparti delle Waffen–SS che affiancavano reparti della SS Polizei e dei servizi dell’intelligence germanica. Nell’estate del 1943 le Waffen-SS in Italia erano presenti solo con la Sturmbrigade “Reichsführer”, dislocata a presidio della Corsica. La “Reichsführer” sarà l’unica unità delle Waffen SS a combattere in Italia fino a quando, all’inizio del 1944, sarà affiancata dalla 29° divisione SS “Italien”, formata da soldati italiani coadiuvati da ufficiali tedeschi delle SS, a cui si aggiunse la 24° divisone SS “Karstjäger”, una unità di montagna che si troverà coinvolta in Istria, nelle montagne slovene e nell’Italia orientale nella guerriglia contro le forze partigiane.

    Brossura, 18 x 25,5 cm. pag. 98 riccamente illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

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