Descrizione
G. Vaccai
Negli studi e nell’insegnamento della Storia romana, non viene solitamente attribuita una particolare attenzione alla parte religiosa, limitandosi soprattutto a ricercare ed esporre gli eventi quali guerre e conquiste, mutamenti di governo, lotte e discordie intestine, usi e costumi in genere. Tuttavia, feste e ricorrenze accompagnavano costantemente la vita quotidiana nell’Antica Roma, e ne scandivano i ritmi di vita in una maniera molto rilevante, esprimendosi in riti religiosi e in manifestazioni sociali. Il calendario romano era costellato di tali ricorrenze festive, religiose e civili, e la vita della città si svolgeva in funzione di tali eventi. L’anno era diviso in mesi, che prima della riforma di Numa Pompilio erano solo dieci, e iniziavano da marzo. Ulteriori ritocchi vennero apportati da Giulio Cesare, che lo rese molto simile a quello odierno. Ciascun mese era a sua volta composto di tre serie di giorni: le Calende, le None e le Idi. I giorni, infine, si distinguevano in festi (festivi) e profesti (feriali), e inoltre in fasti, nefasti e intercisi, e avevano anche altre suddivisioni minori.
Brossura, 16 x 22 cm. pag. 280 con numerose illustrazioni b/n
Stampato nel 2012 da Edizioni Mediterranee
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