Il libro nero dell’impero britannico

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“Al culmine della sua estensione territoriale si diceva che sull’Impero britannico ‘il sole non tramonta mai’: il motivo, secondo una facezia popolare irlandese, era che “Dio non si fida degli inglesi al buio”. In effetti, la dominazione britannica è stata ovunque sinonimo di tirannia, razzismo ed eccidi; per dirla con il cartista Ernest Jones ‘il sole non tramonta mai, ma il sangue giammai si asciuga’. Eppure, ancora oggi, esponenti politici esibiscono il proprio orgoglio per il ruolo giocato dall’Impero nel diffondere la cultura e la civiltà, convinti che sia venuta “l’ora di smettere di scusarsi”. Tuttavia, una seria discussione pubblica su quanto avvenuto nelle colonie non c’è mai stata: ci si dimentica delle vittime, e i nomi e le date dei massacri perpetrati restano sconosciuti alla stragrande maggioranza dei britannici (e non solo). John Newsinger fa breccia in questo silenzio collettivo, adottando un punto di vista ‘dal basso’, lontano dall’idea per cui uno stato liberale si sarebbe incaricato di diffondere libertà e tolleranza. Dalla tratta degli schiavi nelle Indie Occidentali alle guerre dell’oppio in Cina, dalla carestia nel Bengala alla sanguinosa soppressione dei moti nazionali in Kenya e Malesia, la storia è ben diversa da quella che ci hanno raccontato finora.”

Brossura, 13 x 20 cm. pag. 388

Stampato nel 2014 da 21 Editore

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John Newsinger

“Al culmine della sua estensione territoriale si diceva che sull’Impero britannico ‘il sole non tramonta mai’: il motivo, secondo una facezia popolare irlandese, era che “Dio non si fida degli inglesi al buio”. In effetti, la dominazione britannica è stata ovunque sinonimo di tirannia, razzismo ed eccidi; per dirla con il cartista Ernest Jones ‘il sole non tramonta mai, ma il sangue giammai si asciuga’. Eppure, ancora oggi, esponenti politici esibiscono il proprio orgoglio per il ruolo giocato dall’Impero nel diffondere la cultura e la civiltà, convinti che sia venuta “l’ora di smettere di scusarsi”. Tuttavia, una seria discussione pubblica su quanto avvenuto nelle colonie non c’è mai stata: ci si dimentica delle vittime, e i nomi e le date dei massacri perpetrati restano sconosciuti alla stragrande maggioranza dei britannici (e non solo). John Newsinger fa breccia in questo silenzio collettivo, adottando un punto di vista ‘dal basso’, lontano dall’idea per cui uno stato liberale si sarebbe incaricato di diffondere libertà e tolleranza. Dalla tratta degli schiavi nelle Indie Occidentali alle guerre dell’oppio in Cina, dalla carestia nel Bengala alla sanguinosa soppressione dei moti nazionali in Kenya e Malesia, la storia è ben diversa da quella che ci hanno raccontato finora.”

Brossura, 13 x 20 cm. pag. 388

Stampato nel 2014 da 21 Editore

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