L’esercito piemontese alla vigilia della seconda guerra per l’indipendenza dell’Italia 1849-1859

Risorgimento Italiano

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    L’esercito piemontese alla vigilia della seconda guerra per l’indipendenza dell’Italia 1849-1859

    32.00

    Nel periodo storico universalmente riconosciuto come “Risorgimento italiano” un ruolo di primo piano venne ricoperto dall’Armata Sarda. Risorta nel periodo della restaurazione più come strumento per continuare a salvaguardare gli interessi della dinastia Sabauda che per essere un vero esercito nazionale, come tale fu sconfitta nella sua prima grande prova bellica durante le campagne del 1848-1849 condotte contro il meglio organizzato e potente esercito austriaco. Seppe, però, con tenacia ed orgoglio rapidamente risorgere a nuova vita, grazie soprattutto ad un’importante serie di innovative riforme nate nel periodo che va dal 1849 al 1859 su iniziativa del generale Alfonso la Marmora e che traevano origine dai lungimiranti ed ambiziosi progetti politici del conte Camillo Benso di Cavour.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 160 con molte illustrazioni b/n + 32 tavole a colori

    Stampato nel 2015 da Soldiershop

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    L’esercito Pontificio nella Prima Guerra d’Indipendenza 1848

    12.00

    Le vicende militari del Corpo di Spedizione pontificio del generale Durando rappresentano un capitolo a parte, poco raccontato, della Prima Guerra d’Indipendenza. Una lunga serie di battaglie sanguinose che si svolsero per lo più in Veneto, fino alla conquista austriaca di Vicenza. Il presente volume analizza le operazioni, l’organizzazione e le uniformi dell’Esercito Pontificio e dei suoi nemici durante la campagna in Nord Italia del 1848.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 36 con numerose illustrazioni e foto a colori e b/n

    Stampato nel 2018 da Chillemi

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    L’Inghilterra contro il Regno delle Due Sicilie

    13.00

    Fu per la regia dell’Inghilterra che il più antico e florido Stato della penisola italiana poté essere cancellato dalla storia. Fu per colpa della Gran Bretagna, dei suoi finanziamenti, della sua protezione e dei suoi apporti che i traditori si vestirono da eroi, i vigliacchi ebbero i gradi del comando e l’infamia si mascherò da virtù.

    Brossura, pag. 184 + 8 di illustrazioni b/n

    Stampato nel 2002 da Controcorrente

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    L’invasione della Svizzera. Piani di guerra italiani dal 1861 al 1943

    29.00

    Leonardo Malatesta

    Piano Vercellino è il nome dato alla pianificazione operativa che l’esercito italiano ideò contro la Svizzera. Questo progetto, sviluppato nel 1940 dallo Stato maggiore, aveva come obiettivo l’invasione e l’occupazione della Confederazione elvetica. Prevedeva lo smembramento dello stato svizzero e l’annessione del territorio a sud delle Alpi all’Italia. Il Piano Vercellino, così denominato dal cognome del comandante dell’Armata del Po, il generale Mario Vercellino, prevedeva che le operazioni si svolgessero principalmente in Ticino, ma con manovre che avrebbero potuto interessare anche il Cantone dei Grigioni e il Canton Vallese. Lo studio si basa su un’analisi dettagliata del territorio avversario, sia dal punto di vista geografico, sia per quanto riguarda la dislocazione delle forze e delle fortificazioni. L’arco temporale indagato copre un ampio periodo storico, dai primi anni dopo l’unità d’Italia alla Seconda guerra mondiale, per focalizzare poi l’attenzione sul cosiddetto Piano Vercellino.

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    L’Unità d Italia. Guida ai luoghi del Risorgimento

    19.00

    L’unità d’Italia e il Risorgimento sono stati senza alcun dubbio un’epopea particolare, densa di personaggi fuori dal comune, di vicende che hanno coniugato l’eroico con il grottesco e il grandioso con il meschino. La guida vuole condurre gli italiani sui luoghi in cui si sono compiuti i loro destini, alla conoscenza degli eventi storici e politici e dei personaggi che li hanno determinati. Completano l’opera luoghi più “sicuri” dove soggiornare, assaggiare le tipicità del territorio o fermarsi per ammirare le bellezze locali.

    Brossura 12,5 x 21 cm. pag. 192 interamente illustrate con foto a colori

    Stampato nel 2010 da Mattioli

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    L’Unità d’Italia. 1859-1861 tutti i documenti Vol. I

    26.00

    L’unificazione italiana rivive attraverso la corrispondenza, i documenti e le testimonianze dei principali protagonisti dell’epoca restituendoci un reale processo storico che, lungi dall’essere idilliaco, fu di drammatica lotta. Non si tratta di una raccolta dai toni celebrativi, ma di una ricostruzione che, dando voce agli attori stessi delle vicende che nel loro antagonismo possono simboleggiare il contrasto fondamentale tra forze politiche avverse, come Cavour e Mazzini, non edulcora la realtà, che è appunto una realtà di lotta a fondo tra due concezioni. Un archivio prezioso di documenti e testimonianze della più grande impresa compiuta nella penisola. È il destino politico d’Italia, la storia futura del nostro Paese.

    Brossura, 12 x 24 cm. pag. 429

    Stampato nel 2016 da Res Gestae

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    L’Unità d’Italia. 1859-1861 tutti i documenti Vol. II

    26.00

    L’unificazione italiana rivive attraverso la corrispondenza, i documenti e le testimonianze dei principali protagonisti dell’epoca restituendoci un reale processo storico che, lungi dall’essere idilliaco, fu di drammatica lotta. Non si tratta di una raccolta dai toni celebrativi, ma di una ricostruzione che, dando voce agli attori stessi delle vicende che nel loro antagonismo possono simboleggiare il contrasto fondamentale tra forze politiche avverse, come Cavour e Mazzini, non edulcora la realtà, che è appunto una realtà di lotta a fondo tra due concezioni. Un archivio preziosissimo di documenti e testimonianze della più grande impresa compiuta nella penisola. È il destino politico d’Italia, la storia futura del nostro Paese.

    Brossura, 12 x 24 cm. pag. 429

    Stampato nel 2016 da Res Gestae

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    L’Esercito Italiano verso il 2000 – Storia dei corpi dal 1861 Vol. 1 Tomi I – II – III

    60.00

    L’Esercito verso il 2000 tratta la storia dei Corpi in vita alla immediata vigilia dell’imponente ridimensionamento della Forza Armata resosi necessario per adeguarla all’assolvimento dei nuovi compiti che alla stessa saranno assegnati in base alle sempre più ridotte risorse disponibili ed alla mutate esigenze di impiego. L’opera contiene dati e notizie utili a ricostruire le vicende degli Enti in essa riportati, attraverso le principali mutazioni organiche, la partecipazione alle campagne di guerra, la sommaria descrizione degli stemmi araldici. L’opera contiene dati e notizie utili a ricostruire le vicende dei Corpi in essa riportati. Attraverso la conoscenza delle motivazioni delle ricompense al Valor Militare concesse alle Bandiere, possono trarsi validi motivi per mantenere vivo il sentimento di devozione alla Patria che ha animato quanti si sono battuti con fedeltà ed onore. Sui volumi editi dalle FFAA e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento

    3 Volumi rilegati, 22 x 30,5 cm. pag. 611 + 520 + 480 con 96 tavole a colori nel terzo volume

    Stampato nel 1998 daUfficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito

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    L’Italia nella Triplice Alleanza – I piani operativi dello Stato Maggiore verso l’Austria-Ungheria dal 1885 al 1915

    27.00

    Dopo una sintesi delle vicende politiche del periodo e dell’evoluzione delle fortificazioni asburgiche ed italiane sulle Alpi, è descritto lo sviluppo dei piani operativi dello Stato Maggiore Italiano contro l’alleata Austria-Ungheria. Il volume tratta dell’evoluzione dei piani operativi italiani verso l’Austria – Ungheria dalla stesura nel 1886 del primo studio ad opera del Generale Cosenz, primo Capo di SM italiano, fino all’ordine di operazioni n. 1 del 16 maggio 1915 del Generale Cadorna con cui l’Italia entrò in guerra. Sui volumi editi dalle FFAA e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento

    Rilegato, 18 x 25 cm. pag. 315 con 22 foto b/n e 33 foto a colori e numerose cartine fuori testo apribili, allegate al volume

    Stampato nel 1998 da Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito

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    La «civil difesa» – Economia, finanza e sistema militare nel Granducato di Toscana (1814-1859)

    45.00

    Nella convinzione che le strategie difensive siano leggibili solo nel quadro della politica estera, economica e finanziaria, il volume analizza il caso del Granducato di Toscana nei decenni preunitari. Grazie a un’ampia e mai utilizzata documentazione archivistica, vengono ricostruite le linee portanti di questo modello di spesa militare, nonché le scelte e i vincoli che lo determinarono, mostrando come, nonostante il radicato disinteresse per l’intero sistema difensivo, questo abbia rappresentato sempre l’istituzione più onerosa del Granducato.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. XXXVIII + 458 pag.

    Stampato nel 2009 da Olschki

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    La battaglia dell’Assietta e la campagna militare alpina del 1747

    38.00

    Giovanni Cerino Badone – Eugenio Garoglio

    La battaglia dell’Assietta. Sullo spartiacque tra la val Chisone e la val di Susa, sul piatto altopiano dell’Assietta, nel pomeriggio del 19 luglio 1747, 6000 soldati austro-sardi, agli ordini del luogotenente generale Cacherano di Bricherasio, affrontavano dietro ai loro trinceramenti un’armata francese di 16.000 uomini comandata dal cavaliere di Belle-Isle. Alle sette di sera i francesi erano in ritirata, dopo aver perso un quarto degli effettivi. La storia militare sabauda, e poi quella italiana, è tutta racchiusa nello svolgimento di questa battaglia. La vittoria venne mitizzata, divenne un dogma, ma solo in pochi tentarono di analizzarla sotto il profilo tecnico-militare. Per tali ragioni ancora oggi sappiamo poco di quale fosse la «via piemontese» alla guerra.

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    La breccia di Porta Pia. 20 settembre 1870

    16.00

    La presa di Roma da parte delle truppe italiane il 20 settembre 1870 siglò simbolicamente l’unificazione del paese. Come vi si arrivò? Un intreccio di passioni e cautele, di delicate tattiche diplomatiche e di congiunture favorevoli diede il via alla fulminea campagna che dal 12 al 20 settembre portò alla conquista del Lazio e dell’urbe. Il libro percorre a uno a uno questi piani, mettendo però al centro una dettagliata cronaca del fatto militare, della sua preparazione, del suo procedere città dopo città: fino alla famosa breccia aperta a cannonate nelle mura di fianco a Porta Pia e all’ingresso, alle 10 del mattino del 20, dei primi fanti e bersaglieri nella città eterna, mentre sulle mura e sulla cupola di San Pietro veniva issata bandiera bianca. «Romani! La mattina del 20 settembre 1870 segna una data delle più memorabili nella storia. Roma, anche una volta è tornata, e per sempre, ad essere la grande Capitale d’una grande Nazione!» Generale Raffaele Cadorna

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    La Carboneria. La Costituzione del Regno delle Due sicilie (1820)

    9.00

    Intorno al 1818 Filippo Buonarroti trasformò la società segreta dell’Adelfia nella Società dei Sublimi Maestri Perfetti, per i quali il demos va assoggettato a un regime di eguaglianza edificato da una minoranza illuminata: la minoranza di soggetti rivoluzionari. Nel 1818 poi riuscì a federare la Carboneria ai Sublimi Maestri Perfetti. La Costituzione del 1820, che qui viene riprodotta, rappresentò una delle più efficaci articolazioni tattiche in grado di suscitare attrattiva presso l’inquieto Terzo stato di una parte dell’Europa, e di sviluppare quella dinamica politica che si disegnerà nelle prime affermazioni teoriche di carattere comunista.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 86

    Stampato nel 2011 da Edizioni di Ar

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    La conquista del Sud

    16.00

    Accanto alla storia ufficiale del Risorgimento ce n’è un’altra, quella vera, rimasta a lungo semi-clandestina perché giudicata poco rispettosa delle “patrie memorie”. Solo da poco è stato avviato un processo di revisione critica, a cui l’Autore ha contribuito in modo determinante con questo saggio dedicato all’Italia meridionale, ovvero alla “conquista del Sud”. Per le popolazioni del Meridione d’Italia il Risorgimento fu sostanzialmente una conquista militare, che peggiorò le condizioni sociali ed economiche e compromise fortemente ogni possibile sviluppo.L’Autore ci mostra luci ed ombre del dominio borbonico, rivela i retroscena politici dell’invasione piemontese, i crimini e gli errori gravissimi commessi dopo l’Unità, che stremarono in pochi anni l’ex Regno delle Due Sicilie. Si sofferma in particolare sul fenomeno del brigantaggio, che in realtà fu, agli inizi, un movimento di vera e propria “resistenza” contro i liberatori rivelatisi ben preso degli oppressori.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 182

    Stampato nel 2010 da Il Cerchio

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    La difesa dei confini – Il Generale Federico Baistrocchi e la Guardia alla Frontiera.

    20.00

    Questo testo, preparato da uno dei maggiori esperti della materia, vuole affrontare in modo organico la storia del Corpo del Regio Esercito destinato alla copertura delle frontiere, la Guardia alla Frontiera (GaF). Il lavoro di ricerca è stato oltremodo complesso a causa delle regole di segretezza a cui era tenuto questo Corpo, che prevedevano, tra l’altro, la distruzione dei documenti una volta superati da nuove disposizioni. Una volta recuperate tutte le fonti disponibili è stato possibile tracciare l’evoluzione del concetto di difesa delle frontiere nel Regno d’Italia e ricostruire le vicende della GaF, dalla sua fondazione a opera del Generale Federico Baistrocchi nel 1934 fino alla sua smobilitazione, avvenuta alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Il testo, evoluzione approfondita di un lavoro precedente dell’autore, sviluppato alla luce di nuovi documenti ritrovati, è accompagnato da un ampio repertorio iconografico, costituito da mappe, da immagini d’epoca, da schemi delle fortificazioni, da cartoline celebrative e da una nutrita sezione uniformologica composta da disegni e fotografie dal vero. L’opera viene completata da un glossario della terminologia militare e da un’appendice composta da sedici tavole che descrivono in dettaglio l’evoluzione della GaF e la disposizione delle sue unità lungo la frontiera.

    Rilegato, 21,5 x 30,5 cm. pag. 160 illustrato con numerose foto a colori e b/n

    Stampato nel 2014 da Bacchilega

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    La grande mattanza – Storia della guerra al brigantaggio

    20.00

    Chi sono i banditi? Criminali comuni, assassini, ladri, disperati. E ancora: nobili decaduti, artigiani, contadini, giovani ribelli che non accettano il giogo attorno al collo, sia quando viene da un aristocratico del luogo sia quando arriva da un invasore straniero. La loro presenza causa incertezza nelle strade, difficoltà nelle comunicazioni, violenza diffusa. E tuttavia, quando c’è aria di mutamenti di regime essi rappresentano un’opportunità per i potenti che li utilizzano contro i propri nemici. Il libro offre un ampio affresco della reazione ai fenomeni di banditismo dagli albori dell’età moderna fino alla repressione messa in atto nei primi decenni dell’Italia Unita. Emerge un quadro complesso che vede al centro questioni sociali legate alla terra. La lotta del regno sabaudo contro il brigantaggio propriamente detto è quindi solo l’ultimo capitolo di una secolare storia di sanguinose repressioni, in cui i poteri statali che si sono via via avvicendati non sono stati in grado di trovare altra risposta che non fosse il sangue. Certo, è soprattutto in uno stato che si definisce liberale che colpisce la delega assoluta concessa ai militari che governano con leggi eccezionali, stati d’assedio e tribunali militari. Ma Enzo Ciconte ci ricorda che quanto è accaduto nel Mezzogiorno non può essere attribuito alla responsabilità dei soli piemontesi: le truppe venute dal Nord sono state aiutate con le armi da tanti meridionali espressione di una borghesia in ascesa.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 278

    Stampato nel 2018 da Laterza

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    La Guardia Nazionale Italiana (1861 – 1876)

    40.00

    I mutamenti nel tempo dell’abito militare sono dovuti essenzialmente a due ordini di motivi: l’adattamento dell’uniforme alla evoluzione delle armi e degli ordinamenti e l’inevitabile collegamento con il costume civile. Quindi l’uniformologia costituisce una parte, sia pur piccola, della storia di un esercito e ne consente una conoscenza più approfondita, specie sotto l’aspetto sociologico. L’Ufficio Storico con questa opera amplia però il semplice fatto unimorfologico e iconografico prendendo in esame con precisione e dovizia di particolari vari aspetti della Guardia Nazionale, nata in Italia sulla scia della formazione che si è sviluppata in Francia in seguito ai moti insurrezionali del 1789, quali l’ordinamento, l’armamento ed equipaggiamento e l’addestramento. Il volume è completamente illustrato con disegni al tratto in bianco e nero e con tavole a colori. Sui volumi editi dalle FFAA e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento

    Cartonato con sovracopertina 22 x 30 cm. pag. 194 con 34 tavole a colori

    Stampato nel 1994 dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito

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    La guardia palatina d’onore di sua santità 1850-1970 – Fedeltà onore servizio

    55.00

    La Guardia Palatina d’Onore di Sua Santità fu istituita dal B. Pio IX nel 1850 fondendo la Milizia Urbana e la Compagnia Scelta della Guardia Civica già da tempo addette ai Sacri Palazzi. Il presente volume illustra, nella storia e nella cronaca, i 120 anni di vita del Corpo attraverso un inquadramento storico operato grazie a documenti, disegni, acquarelli, fotografie e ricordi.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 442 illustrato

    Stampato nel 2015 da Libreria Editrice Vaticana

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    La guerra raccontata dal nemico. Memorie di un generale austriaco della prima guerra d’indipendenza italiana (1848)

    25.90

    Lorenzo Longhi

    Nel 1852 fu pubblicato “Memorie della guerra d’Italia degli anni 1848-1849 di un veterano austriaco”, in 2 volumi, scritte dal generale austriaco Karl Schönhals con tono decisamente anti-italiano. Il libro riprende la storia così come l’abbiamo imparata noi italiani e la confronta con brani tratti da queste memorie, leggermente riscritti per essere più leggibili per il lettore di oggi. È interessante scoprire cosa pensava il nemico e, in particolare, una persona che “c’era”.

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    La piazzaforte di Fenestrelle

    36.00

    La fortezza di Fenestrelle è senza dubbio annoverata tra le più impressionanti strutture difensive alpine, che i Re di Sardegna abbiano eretto nel XVIII secolo verso la Francia. Ha rappresentato a suo tempo la vera porta fortificata del Piemonte, che continuava sul versante opposto, allaciandosi al veccho forte, già francese, del Mutin oggi non più esistente. L’ingegnere militare Ignazio Bertola Roveda che profuse ingegno e rara perizia nella progettazione, ci ha lasciato una caratteristica paricolare: un’impressionante scala coperta che sale dal Forte San Carlo sino a toccare il Forte delle Valli, interminabile e emozionante a percorrersi con i suoi 4000 scalini. Lopera del Contino, è veramente meritevole in quanto a riproposto la problematica della conservazione delle strutture fortificate in Italia. L’apparato iconografico è degno di un tal libro: circa 150 illustrazioni a colori (foto e cartine) e 4 stupende riproduzioni di carte dell’epoca di grandi dimensioni.

    Rilegato, 20,5 x 30 cm. pag. 120 interamente illustrate con circa 135 foto a colori, 13 planimetrie e disegni + 4 grandi riproduzioni di stampe d’epoca

    Stampato nel 1993 da Chiaramonte

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    La Repubblica Romana 1849

    12.00

    La Repubblica Romana del 1849 costituisce uno degli episodi più gloriosi ed epici del Risorgimento, che consacrò Garibaldi come condottiero alla guida della lotta per l’indipendenza italiana. Questo libro vuole raccontare, da un punto di vista strettamente militare, lo sforzo eroico di poche migliaia di uomini, giunti da tutta Italia, per combattere gli eserciti di Austria, Francia, Spagna e Regno delle Due Sicilie e realizzare il sogno di una patria libera e democratica.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 50 con alcune illustrazioni b/n e colori

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    La seconda guerra d’indipendenza italiana 1859-1861

    22.00

    Nel 1859, l’Italia” era ancora soltanto un’espressione geografica. La carta politica della penisola era un mosaico di piccoli e medi Stati separati e (solo in teoria, in più di un caso) indipendenti. Nel 1861, al termine di alcune complesse campagne militari combattute da centinaia di migliaia di italiani ed europei, truppe regolari, milizie di volontari e rivoluzionari, essa diventò uno Stato unitario e una nazione. Il conflitto che vide la nascita della nazione dell’Italia unita fu al tempo stesso una guerra tra Stati italiani e una lotta tra imperi (quello austro-ungarico e quello francese) per il predominio sul continente. Si trattò di una guerra moderna e letale: gli eserciti avevano in dotazione potenti artiglierie e armi individuali rigate, e per la prima volta nella storia, si fece un uso operativo e strategico delle ferrovie. In questo libro, Frederick C. Schneid delinea le strategie, le ideologie, i personaggi e il gioco politico che condussero all’unificazione del Paese, e fa rivivere il terribile fascino della guerra alla metà del XIX secolo, dai sanguinosi campi di Magenta e Solferino all’avventurosa conquista del Meridione da parte di Giuseppe Garibaldi.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 182 con illustrazioni a colori e b/n

    Stampato nel 2015 da Goriziana

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    La spedizione dei fratelli Bandiera – Il mito e la realtà

    18.00

    Di tutte le spedizioni insurrezionali di matrice mazziniana, quella dei fratelli Bandiera è indubbiamente la più abborraccia-ta, e lo è a tal punto da far sembrare quella del Pisacane elaborata da una mente superiore. Era tale la pochezza del piano, che perfino Mazzini e il Fabrizj tentarono di dissuadere i Bandiera dall’attuarlo. I due poveretti, convinti al contrario della bontà della loro idea, la portarono a compimento con i tristi risultati ben noti…

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 128 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2020 da Efeppi

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    La storia manipolata1860-1861 – Documenti e testimonianze

    20.00

    Luciano Salera raccoglie, commentandoli ampiamente, documenti – poco o per niente noti – che gettano nuova luce sulle vicende finali del Regno delle Due Sicilie e sugli uomini che ne furono protagonisti. La lettura di questi testi farà capire una volta per tutte come sono veramente andate le cose e quali sono state le vere cause della perdita dell’indipendenza di Napoli e del Sud. Le ferite sono ancora aperte, perché molti degli storici “ufficiali” continuano a falsificare o nascondere le carte, a chiamare “patrioti” i traditori, a definire “liberazione” quella che è stata un’invasione, una conquista che mise a sacco e a fuoco tutto il Sud, una brutale colonizzazione.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag 301 + 32 pagine fuori testo con illustrazioni b/n e a colori

    Stampato nel 2009 da Controcorrente

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    La storia proibita – Quando i piemontesi invasero il Sud

    16.00

    Le Due Sicilie erano lo Stato preunitario più prospero, nel quale l’emigrazione era sconosciuta e la cui popolazione non aveva alcun desiderio di unirsi alla restante parte della penisola. La sua posizione strategica al centro del Mediterraneo e la sua politica di fiera indipendenza cozzavano contro gli interessi delle grandi potenze europee e dei Savoia. Se i vertici dello Stato non furono in grado di argnare l’unità d’Italia e la “piemontesizzazione” imposta con la forza dei cannoni e del denaro corruttore, ci pensò il popolo a reagire con una guerriglia durata oltre dieci anni, definita però “brigantaggio”. Gli autori si propongono di rendere note delle informazioni poco conosciute sulla storia del Regno delle Due Sicilie.

    Brossura, 13,5 x 21 cm. pag. 285 + 16 pagine di illustrazioni in b/n fuori testo

    Stampato nel 2010 da Controcorrente

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    La strana unità

    21.00

    L’Italia è avvolta dalla camicia di forza della retorica. La celebrazione del 150° dell’unità potrebbe essere una grande occasione per ripercorrere serenamente e senza costrizioni ideologiche avvenimenti che hanno dato origine a tutti gli attuali assetti e problemi. La storia come è stata raccontata è troppo spesso una sbrodolata di retorica patriottarda che ha deformato la realtà esaltando i vincitori – tutti eroi – e svillaneggiando i perdenti, tutti felloni, forcaioli e reazionari.Questo non è un “altro” libro di storia del Risorgimento. È un tentativo di analisi dell’intera operazione, di esame delle motivazioni, degli obiettivi dichiarati e veri, degli effetti, delle conseguenze e degli attori di entrambe le parti in gioco. Vuole soprattutto essere uno strumento per fare finalmente un bilancio. Un secolo e mezzo è un periodo sufficiente per ragionare sugli avvenimenti senza retorica, passioni di parte o manicheismi, senza dover continuare a sostenere che tutti i buoni erano da una parte e tutti i cattivi dall’altra. Soprattutto ci si può liberare dalla necessità di dover sostenere che il processo unitario era inevitabile e che i suoi risultati siano stati positivi a prescindere da tutto: da come li si sia raggiunti ma anche dal loro effettivo valore. Oggi la penisola deve affrontare grandi problemi, contraddizioni e contrapposizioni che è difficile risolvere, anche perché ci si rifiuta di collegarli e farli risalire ai cruciali momenti della formazione dello Stato unitario. È invece importante andare a vedere che cosa sia allora davvero successo, proprio perché quasi tutti i nostri guai di oggi hanno avuto origine 150 anni fa: ignorarne l’origine significa condannarci a ripeterli e riviverli in perpetuo.

    Brosura 17 x 24 cm. pag. 296

    Stampato nel 2010 da Il Cerchio

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    La vera storia dei prigionieri borbonici dei Savoia

    8.00

    La lunga “coda” delle celebrazioni del 150º della proclamazione del Regno d’Italia (1861-2011) ha portato con sé una recrudescenza della polemica delle “ragioni del Sud” contro il Nord (essenzialmente piemontese) invasore cui ha fatto da contraltare un rinnovato “partito piemontese”. Fra le voci più serie di questo schieramento c’è senz’alcun dubbio lo storico Alessandro Barbero, che in un fortunato saggio polemico, “I prigionieri dei Savoia” (Laterza 2012) ha radicalmente criticato i fondamenti storici della deportazione sabauda di migliaia di soldati borbonici sconfitti e “non cooperanti” al forte di Fenestrelle. L’autore, “encomiasticamente” citato nel saggio di Barbero, ricostruisce qui l’intera vicenda, che al di là di “meridionalismo” e “partito piemontese” mira ad un solo obbiettivo: la riscoperta della verità storica.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 75

    Stampato nel 2013 da il Cerchio

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    Le cannoniere del Garda – La vera storia delle “scialuppe cannoniere” (1859-1881) e il ritrovamento del relitto della “Sesia”

    18.00

    Poche persone sanno che nel 1858 Camillo Benso Conte di Cavour, il “tessitore” dell’unità italiana e fondatore della Regia Marina, in previsione dell’oramai prossimo confronto tra il Regno di Sardegna e l’Impero d’Austria per la liberazione del Regno Lombardo-Veneto, pensò di far allestire dai propri alleati francesi dell’imperatore Napoleone III° una flottiglia di imbarcazioni da utilizzare lungo i fiumi della Val Padana e i laghi cisalpini di Lombardia e Veneto. Nacquero così le “scialuppe cannoniere”, delle imbarcazioni armate, smontabili e con propulsione a vapore che potevano esser trasportate per ferrovia, in appositi “kit di montaggio” in grandezza naturale, per esser poi assemblate in riva a qualche fiume o qualche lago e venir utilizzate in missioni militari…. Da queste imbarcazioni derivarono le “Cannoniere del Garda” delle quali vi raccontiamo la storia in questa monografia, il risultato di un riuscito connubio tra il mondo delle ricerche d’archivio, dell’esplorazione archeologica subacquea e di quello della ricostruzione modellistica.

    Brossura 21 x 29,5 cm. pagg. 63 illustrato con 43 immagini a colori, 16 in b/n, 8 piantine ed elaborazioni di documenti originali, 6 disegni tecnici e piani di costruzione.

    Stampato da G.M.T. nel 2013

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    Le collezioni uniformologiche del Museo Storico dell’Arma di Cavalleria – Storia del costume militare di Cavalleria dal 1861 al 1943

    35.00

    Attraverso le immagini ricavate dalle collezioni in esposizione, vengono ripercorse le vicende del costume militare e degli oggetti di corredo della cavalleria italiana dall’unità nazionale al 1943. Il pregio dell’opera sta nel fatto che ogni tavola uniformologica è seguita dalla puntuale riproduzione delle norme regolamentari o disposizioni ministeriali che la concernono. L’approfondita e minuta investigazione condotta dall’autore, consente di cogliere quindi visivamente il succedersi delle modifiche via via introdotte. Illustrato con circa 30 foto in b/n e un centinaio di fotografie a colori.

    Rilegato, 17 x 24 cm. pag. 246 illustrato con circa 30 foto in b/n e un centinaio di fotografie a colori.

    Stampato nel 2003 da Chiaramonte

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    Le Fanterie di marina italiane

    34.00

    Delle 330 pagine che compongono il volume, circa due terzi sono dedicate alla storia del “San Marco” che delle fanterie di marina italiane rappresenta l’espressione più nota e tradizionale. le fanterie di Marina hanno sempre rappresentato una componente essenziale del potere marittimo italiano ed un elemento fondamentale della politica estera della nostra nazione, ogni qualvolta essa abbia dovuto trovare applicazione nell’uso dello strumento marittimo. Le doti di flessibilità del reparto e le caratteristiche degli uomini che ne hannmo vestito e, ne vestono tuttora l’uniforme, sono garanzia di professionalita e capacità operativa, dimostrandosi sempre un valido strumento della nostra politica militare. Opera di notevole interesse, ricca di dati e di avvenimenti anche minori di cui sino ad oggi erano noti solo scarni riferimenti.

    Rilegato, 17,5 x 25 cm. pag. 533 con circa 91 foto b/n e colori e 9 cartine

    Stampato nel 1998 dall’Ufficio Storico della Marina Militare

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    Le Fenestrelle – La Grande Muraglia delle Alpi

    30.00

    Travagliate vicende storiche ed umane segnarono la costruzione e la vita della piazzaforte di Fenestrelle. Opera faraonica di dimensioni ciclopiche, venne qualificata come la maggiore struttura difensiva statica di tutto l’arco alpino. Unico impianto fortificato, realizzato sulle m ontagne del Piemonte nel XVIII secolo, sfuggito alle sistematiche demolizioni napoleoniche. La valenza culturale per il Piemonte della Piazzaforte di Fenestrelle, capolavoro di arte fortificatoria unica in Europa, ne impone la salvaguardia futura in tempi brevi, poichè quest struttura trasmette ai visitatori un fascino sottile ed un’emozione impagabili. Tutte le illustrazioni sono a colori.

    Rilegato, 17 x 24 cm. pag. 269 con circa 170 foto a colori e disegni tecnici

    Stampato nel 1999 da Chiaramonte

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    Le medaglie italiane negli ultimi 200 anni

    80.00

    Seconda edizione, completamente rinnovata e aggiornata, della nota opera pubblicata per la prima volta nel 1985, della quale ha mantenuto invariata l’impostazione a “schede”. Questa nuova edizione è stata pure totalmente perfezionata nella parte didascalica, grazie alla fondamentale collaborazione di numerosi collezionisti. L’inserimento, seppur a livello di accenno, degli ordini cavallereschi istituiti o rinnovati durante lo stesso periodo storico, completa il panorama premiale ufficiale del Regno di Sardegna, poi d’Italia e di tutti gli Antichi Stati preunitari, senza tralasciare le numerose medaglie municipali e quelle cosiddette “popolari”, coniate per i fatti più significativi del Risorgimento italiano. Nel dettaglio, questo volume è strutturato su 561 schede, ordinate cronologicamente, che illustrano in dettaglio quasi 900 tra medaglie, decorazioni e distintivi. Tutte le immagini, sempre ricavate da “pezzi” originali, sono il risultato di una paziente rielaborazione al computer in modo tale da rendere evidenti anche i più piccoli particolari delle insegne, pur mantenendo la riproduzione in scala reale. Il volume contiene inoltre la catalogazione di un gran numero di “pezzi” rarissimi, inediti o di esemplari di cui, nel tempo, si erano pure perse le tracce.

    Rilegato con sovracopertina 18 x 24 608 pagine 561 schede illustrate a colori

    Stampato in proprio nel 2012

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    Le uniformi dei Granatieri 1659-1980

    16.00

    Questo volume dedicato alle uniformi dei Granatieri, nel corso di tre secoli, cerca di mettere in risalto gli aspetti più caratteristici ed interessanti di ogni periodo storico, cogliendo e rappresentando i cambiamenti di maggior rilievo. Per questo, per poter fare una ricostruzione attenta e meticolosa, gli autori hanno attinto a numerosissime fonti iconografiche, tra cui le opere di Galateri, Cenni, e Stefano Ales. Il volume è strutturato in tavole a colori, con le uniformi e i particolari dei fregi e delle mostrine, con le didascalie a fronte, in ordine cronologico.

    Brossura, 18,5 x 25 cm. pag. 40 con 16 tavole a colori

    Stampato nel 1999 da EMI

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    Le uniformi militari del Regno delle Due Sicilie 1850-1856

    39.00

    Luca Stefano Cristini – Giancarlo Boeri

    L’importanza dell’opera realizzata da Antonio Zezon, tra il 1850 ed il 1856 (anno in cui furono aggiunte le ultime tavole sul Corpo dei Tiragliatori della Guardia Reale, appena creati) è di rappresentare in modo completo ed esatto le forze armate di Terra e di Mare del Regno delle Due Sicilie negli ultimi anni della sua esistenza. L’eccellente qualità delle incisioni (i personaggi che compaiono nelle tavole sono dei veri e propri ritratti fotografici) e l’accuratezza dei particolari conferiscono all’opera la natura di un vero e proprio documento

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    Le uniformi militari dell’armata sarda 1840-1855 – I piemontesi dalla guerra del 1848 alla Crimea

    35.00

    Le tavole presentate in questo volume provengono da due antichi e rarissimi volumi appartenenti alla nostra collezione e a quelle dei nostri collaboratori. Essi contengono alcune decine di tavole litografiche in grande formato splendidamente illustrate. Il primo è opera di due insigni artisti contemporanei: Lorenzo Pedrone e Francesco Gonin e fanno riferimento all’esercito di Sua Maestà il re di Sardegna negli anni immediatamente precedenti la prima guerra di Indipendenza del 1848. Si tratta di 30 tavole accompagnate da cartigli indicanti alcune note uniformologiche. Nella seconda parte invece presentiamo una raccolta di 20 tavole litografiche a cui sono state aggiunte 2 tavole di dimensione doppia al termine del volume, relative alla guerra di Crimea del 1854-55, alla Battaglia di Cernaja e ai piemontesi sotto le mura di Sebastopoli.

    Brossura, 20 x 20,5 cm. pag. 162riccamente illustrato con tavole a colori

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

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    Le Vivandiere. Umili eroine che la storia ha dimenticato

    29.00

    Diana Nardacchione

    A partire dalla Guerra dei Trent’anni, tutti i governi trovarono conveniente accreditare e formalizzare quell’erogazione periferica dei servizi di vettovagliamento e lavanderia che, da sempre, le donne avevano, comunque, esercitato, a favore delle truppe.Progressivamente si configurarono le figure della Vivandiera, addetta all’integrazione della razione alimentare di base, e la Lavandaia, addetta all’igienizzazione dell’abbigliamento. Dipendenti civili salariate, erano tuttavia militarizzate, vale a dire sottoposte al regolamento di disciplina militare. Non potevano essere costrette a combattere ma potevano essere armate per difendersi. Erano invece obbligate, da regolamento, alla raccolta, al soccorso e alla cura dei feriti e alla partecipazione dello spegnimento degli incendi.

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    Le voloire. Un secolo di storia del III Gruppo del Reggimento Artiglieria a Cavallo e del 3° Reggimento Artiglieria Celere «Principe Amedeo Duca d’Aosta»

    80.00

    Giuseppe Agostinelli

    Il presente libro, in tiratura limitata e numerata, vuole aggiungere un nuovo tassello alle narrazioni sulla storia del Reggimento Artiglieria a Cavallo. Lo scopo è l’approfondimento delle vicende che hanno interessato il III Gruppo del Reggimento Artiglieria a Cavallo, costituito nel 1848 e sciolto definitivamente nell’anno 1989, e il 3° Reggimento Artiglieria Celere «Principe Amedeo Duca d’Aosta» costituito con reparti del Reggimento Artiglieria a Cavallo nel 1935 e immolatosi in Africa Orientale nel 1942. Ma quindi perché “LE VÒLOIRE TRA CAVALLI E CAVALLI VAPORE”? Perché sia a cavallo che motorizzati la caratteristica di questi reparti è sempre stata la rapidità di spostamento e la velocità d’azione sui campi di battaglia. Per tale peculiarità vennero definiti nel gergo militare “batterie volanti” e dalle genti piemontesi fu coniato l’affettuoso appellativo dialettale di “Volòire” (volanti), dato alle prime batterie a cavallo dell’Armata Sarda, tramandato e gelosamente mantenuto tutt’oggi dall’attuale Reggimento Artiglieria a Cavallo. Il volume è costituito da sette capitoli che coprono l’arco temporale che va dal 1848 al 1989, ed è arricchito da 16 allegati contenti l’elenco dei comandanti, le decorazioni individuali, testimonianze e stralci di diari storici. Completano il testo 588 biografie e 300 fotografie.

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    Lissa l’ultima battaglia della Serenissima (20 luglio 1866)

    15.00

    Una lettura insolita della battaglia di Lissa, svoltasi nel Mare Adriatico il 20 luglio 1866, nelle ultime battute della terza guerra d’indipendenza e che vide l’inaspettato tracollo della flotta tricolore di fronte a quella asburgica: una sconfitta che viene vissuta ancor oggi dalla marina italiana come una tragedia, come un’onta impossibile da cancellare. L’Autore la ricostruisce con un’ottica del tutto particolare, basandosi su documenti ed elenchi praticamente inediti e sui resoconti della stampa dell’epoca, una ricostruzione vista dalla parte dei veneti, o meglio, dalla parte di quei popoli che si riconoscevano nella Serenissima e che costituirono l’ossatura degli equipaggi della marina austriaca, “L’Imperial Regia Veneta Marina” come era ufficialmente chiamata fino a pochi anni prima. Nel momento decisivo, all’affondamento dell’ammiraglia “Re d’Italia”, esplose fra i “nostri” marinai un “Viva San Marco” inequivocabile, quel “Viva San Marco” che testimonia ancor oggi la volontà del popolo veneto di valorizzare la propria identità, di riacquistare la propria sovranità culturale e politica.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 130 con circa 8 illustrazioni b/n e 2 cartine

    Stampato nel 2012 da Il Cerchio

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    Medioevo e Risorgimento – L’invenzione dell’identità italiana nell’Ottocento

    15.00

    Non è facile arrivare a definire un’identità nazionale per un paese che, per secoli, ne ha avute fin troppe. Ma nell’Ottocento per storici, politici, scrittori, artisti, l’epoca nella quale tutta l’Italia può identificarsi è quella medievale. Alla costruzione dell’identità medievale nazionale contribuisce in modo determinante il Risorgimento: sui palcoscenici della lirica; nelle pagine di romanzieri e poeti; nelle architetture dei puristi; sulle tele di pittori e, in generale, in tutto l’immaginario collettivo degli italiani. Una invenzione della tradizione le cui tracce sono ancora visibili nella cultura italiana contemporanea.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 158

    Stampato nel 2015 da Il Mulino

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    Memorie in Camicia Rossa. Tirolo 1866. Nobili e popolani volontari garibaldini

    25.00

    AA.VV.

    Viene quì riproposto, in modo integrale e fedele, il testo “Memorie alla casalinga di un garibaldino. Guerra nel tirolo 1866, la cui prima edizione uscì senza il nome dell’autore. Il diario ottocentesco narra le vicissitudini dei soldati che parteciparono con le truppe garibaldine alle guerre d’indipendenza d’Italia nella campagna del Tirolo nel 1866.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 248 con illustrazioni a colori e b/n

    Stampato nel 2022 da Arnaud

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    Mentana 1867 – La disfatta di Garibaldi

    29.00

    .Nel 1867 Garibaldi era considerato uno dei migliori generali europei. I risultati ottenuti nella disperata difesa di Roma del 1848-49 e la ritirata da manuale da lui effettuata, la campagna del 1859 alla testa dei Cacciatori delle Alpi, la conquista della Sicilia e dell’Italia Meridionale nel 1860-61 con le vittorie di Calatafimi, Milazzo e Volturno, ne avevano innalzata la fama a livelli internazionali, tanto che Abraham Lincoln nel 1862 gli offrì il comando delle armate unioniste nella Guerra Civile Americana, offerta declinata dal Generale. Ma Garibaldi aveva un obbiettivo costante, la liberazione di Roma, obbiettivo sintetizzato nel motto: ROMA O MORTE. Cinque anni dopo esser stato fermato dai soldati regi all’Aspromonte, un anno dopo aver battutogli Austriaci in Trentino nell’unico successo italiano nella Terza guerra di Indipendenza, nel 1867 Garibaldi condusse in condizioni quasi disperate, con truppe raccogliticce e scarsamente armate insieme ad un piccolo nucleo di Camicie rosse veterane la campagna dell’Agro Romano, dove, dopo il successo di Monterotondo ed esser arrivato a due km dalle mura di Roma, avrebbe subito a Mentana la sua prima disfatta, ad opera dei volontari di Pio IX e dei fucili Chassepots del corpo di spedizione francese inviato da Napoleone III in sostegno al vacillante regime del papa-re.

    Brossura. 18 x 25,5 cm. pag. 190 con alcune illustrazioni e cartine b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

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    Milano marzo 1948 – Le Cinque giornate di Milano nelle parole dei protagonisti

    25.00

    Tutti, almeno in Italia e probabilmente in Austria, sia pure con chiavi di lettura diverse, hanno sentito parlare delle Cinque giornate di Milano, le hanno studiate a scuola, si sono commossi al pensiero dei Martinitt, e hanno condiviso con il Giusti quell’odio “che mai avvicina il popolo lombardo all’alemanno”… leggendo fedelmente l’episodio risorgimentale, l’episodio della 5 giornate, ne esce profondamente ridimensionato, se non negli eventi, certamente nel giudizio dei principali protagonisti.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 204 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2019 da Effepi

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    Montebello 20 maggio 1859

    29.00

    1859: l’anno più importante nella realizzazione dell’Unità d’Italia. Montebello: la prima vera battaglia della campagna militare ed il battesimo del fuoco per la giovane arma della cavalleria leggera italiana, sorta dopo l’esperienza della I Guerra d’Indipendenza (1848-49). I cavalleggeri riuscirono da soli a respingere i più numerosi austriaci, che da allora dovettero sempre ritirarsi combattendo, fino al terribile scontro di Solferino e San Martino. Il Re Vittorio Emanuele II e l’opinione pubblica ne furono tanto impressionati che quando venne istituito un nuovo reparto di cavalleria, gli si volle dare il nome di “Lancieri di Montebello”, unico reggimento a prendere il nome da una battaglia ed ancor oggi pienamente operativo.

    1859: the most important year for Italian Unification. Montebello: the very first battle of the campaign and the baptism of fire for the young Piedmontese Light Cavalry, created few years after the First Indipendence War (1848-49). Were the Italian cavalrymen alone who forced back the Austrians, making them withdrawing until the bloodly battle of Solferino and San Martino. King Vittorio Emanuele II and the public opinion had been so impressed that a new cavalry regiment was named Lancieri di Montebello and still now it is the only regiment of Italian Army which is named as a battlefield and still operating.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 136 con diverse illustrazioni b/n + 32 pagine fuori testo con tavole a colori

    Testo bilingua italiano-inglese

    Stampato nel 2011 da Ritter Edizioni

    Condizioni del libro: nuovo

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    Nacquero contadini, morirono briganti

    10.00

    Per comprendere pienamente il brigantaggio postunitario meridionale, liberandolo da ogni orpello ideologico bisogna calarsi nel mondo contadino dell’epoca che ne è il substrato culturale e sociale. Le storie riportate, sono state recuperate pazientemente in anni di scavi archivistici da Valentino Romano e aprono uno squarcio interessante, spesso inedito, su questo mondo nel quale convivono e si scontrano tutti insieme cafoni e galantuomini, idealisti e profittatori, ultimi eroi romantici e avventurieri di sempre, mestatori e doppiogiochisti, briganti e soldati, vittime e carnefici, sbirri e grassatori, giudici e imputati, carnefici e condannati, preti avidi e monaci intriganti, mogli e amanti, eroine e puttane: comparse che affollano il Sud, palco di speranze, di illusioni e di delusioni sul quale, malinconicamente dissoltosi il Regno delle Due Sicilie, va in scena la nuova Italia. I briganti ci appaiono come feroci e sanguinari individui e sono conosciuti soltanto per le loro imprese o per la loro fine tragica. Ma della loro umanita’, delle loro passioni, delle loro debolezze quasi mai nessuno se ne è occupato.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 142

    Stampato nel 2010 da Capone Editore

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    Nei secoli fedele – Le battaglie dei carabinieri (1814-2014)

    20.00

    Il 6 luglio 1815, nei sobborghi di Grenoble, uno squadrone di carabinieri a cavallo caricò i francesi che stavano già abbandonando le proprie posizioni. Era la fine delle guerre napoleoniche e l’inizio della storia militare dell'”Arma fedelissima”, istituita l’anno precedente da re Vittorio Emanuele I di Savoia: da allora i carabinieri hanno partecipato a tutti i principali conflitti in cui si è trovato coinvolto prima il regno di Sardegna e poi l’Italia unita – guerre d’Indipendenza, guerre coloniali e guerre mondiali non soltanto svolgendo il loro ruolo istituzionale di sorveglianza delle retrovie e delle comunicazioni, e in generale tutti i compiti di polizia militare, ma portando in prima linea reparti combattenti costituiti da volontari dell’Arma.

    Cartonato con sovracopertina, 15 x 23 cm. pag. 375 con numerose illustrazioni e mappe b/n

    Stampato nel 2014 da Mondadori

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    Novara 1849 – La marcia di Radetzky

    29.00

    Pierluigi Romeo Di Colloredo Mels

    La campagna culminata con la battaglia di Novara del 23 marzo 1849, oggi quasi del tutto dimenticata come tutto ciò che riguarda il Risorgimento italiano, pose fine agli avvenimenti militari della Prima Guerra d’Indipendenza dopo solo tre giorni dal riaccendersi delle ostilità tra Austria e Regno di Sardegna, iniziate con la rottura dell’Armistizio firmato dopo Custoza. Il 20 marzo l’esercito sabaudo aveva varcato il Ticino a Boffalora, avanzando fino a Magenta, con l’obiettivo di strappare agli austriaci una Milano dalla quale ci si attendeva una nuova insurrezione. Ma il giorno dopo i sardi vennero travolti dalla controffensiva asburgica e furono sconfitti a Mortara, dove gli austriaci fecero 2000 prigionieri. Quello che la mattina del 23 marzo affrontò le truppe di Radetzky nei dintorni di Novara, era un esercito cresciuto troppo in fretta nei mesi precedenti, mal finanziato, scarso di quadri e dotato di pessimi servizi logistici. Lo comandava un generale polacco, Chrzanowski, che conosceva poco il Paese e quasi per nulla la sua lingua, con i soldati che si sentivano demotivati, e trascinati in guerra dalla pressione congiunta della Camera dei deputati e di Carlo Alberto, ansioso di riscattare la sconfitta di Custoza. Per il Generalfeldmarschall Joseph Radetzky von Radetz fu una vittoria folgorante, malgrado il valore veramente strenuo dei soldati piemontesi, cui fece riscontro la straordinaria incapacità dei comandanti. La battaglia costò più di 5.000 uomini per parte tra morti, feriti, prigionieri e dispersi.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 180 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

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    Pagine di Storia Militare del Regno delle Due Sicilie

    20.00

    L’esercito borbonico nacque dall’armata di Re Carlo nel 1734, dopo il suo insediamento sul trono di Napoli, e si dissolse con la fine del Regno delle Due Sicilie nel 1861. Durò dunque 127 anni, tanto quanto la dinastia borbonica. Le istituzioni dell’antico regno vennero cancellate dal governo unitario e sull’esercito napolitano si abbatté una sistematica e reiterata campagna diffamatoria volta ora a ridicolizzarlo, ora a distruggerne la memoria o relegarlo nell’oblio. In realtà, la storia militare delle Due Sicilie, tralasciando il tradimento e l’inettitudine di alcuni generali, è piena di eventi ed episodi che testimoniarono dell’efficienza, dell’organizzazione, del valore e delle indubbie doti morali dei soldati borbonici e di quanti combatterono al servizio della Casa regnante.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 224

    Stampato nel 2018 da Controcorrente

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    Paper Soldiers by Simone Crivelli – The Italian army 1859-1911

    19.90

    Simone Crivelli

    I soldati d’ell’esercito italiano tra il 1859 e il 1911 e alcuni loro nemici, immortalati nelle splendide tavole a colori dell’artista veronese Simone Crivelli, riveduti e migliorati per questa nuova edizione.

    Brossura, 20 x 25,5 cm. pag. 52 con illustrazioni b/n

    Stampato nel 2022 da Soldiershop

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