Guida ai forti italiani e austriaci degli altipiani – Itinerari e storia

Storia

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    Guida ai forti italiani e austriaci degli altipiani – Itinerari e storia

    12.00

    Fra il 1908 e il 1914, le zone montane comprese tra l’Adige e il Brenta vennero trasformate in quella che verrà poi definita “la cinturà corazzata degli altipiani”. Il promotore dell’opera fu Franz Conrad von Hotzendorf, alto ufficiale dell’Esercito austro-ungarico. Anche gli italiani fortificarono questa parte del confine, tuttavia le opere italiane non si discostarono mai dalla concezione medievale di postazione difensiva posizionata su picchi di difficile accesso. Edizione interamente rinnovata e completa per escursioni ai forti della Grande Guerra, corredata da interessanti articoli storici sulle fortezze e sui loro armamenti.

    Brossura, 12 x 20,5 cm. pag. 144 con circa 60 fotografie b/n e 57 tra cartine e disegni

    Stampato nel 1994 da Rossato

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    Guida ai sacrari della Grande Guerra

    14.50

    Enzo Bologna, Elvio Pederzoli

    La guida, riccamente illustrata e unica nel suo genere, contiene una vasta e analitica ricognizione dei sacrari e ossari disseminati sul territorio consentendo, a chi lo desideri, di percorrere un vero e proprio viaggio nella memoria storica del nostro Paese. Non si tratta infatti solo di località, ma di monumenti della memoria e, con essa, del lutto e del mito della Grande Guerra. Luogo per luogo, con cura e dettagliatamente, sono indicate le caratteristiche di complessi monumentali, cimiteri militari e significativi siti illustrativi della prima guerra mondiale sul fronte italiano.

    Brossura 11,5 x 20 cm. pag. 166 interamente illustrate con foto b/n e colori

    Stampato nel 2010 da Gaspari

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    Guida al campo trincerato del Monte Calisio. Capisaldi austriaci costruiti a difesa della città di Trento nell’imminenza della grande guerra

    20.00

    Marco Dorigatti

    Questo secondo libro di Marco Dorigatti si dedica ai manufatti militari che sono stati costruiti a scopo difensivo sul Monte Calisio, nell’imminenza e durante la Grande Guerra e che costituivano appunto il campo trincerato della città.  Il metodo seguito per la rilevazione è stato quello topografico: l’acquisizione cioè sul posto dei vari manufatti, con bussola giroscopica e distanziometro digitale. Successivamente, questi dati sono stati georeferenziati e riportati sulla carta tecnica della Provincia Autonoma di Trento. Il risultato finale è la costruzione della linea difensiva in ogni suo piccolo dettaglio. Ogni caposaldo può quindi essere visitato ed interpretato sul posto consultando le planimetrie allegate. In questo modo l’opera può divenire un utile strumento sia per l’escursionista, sia per l’Ente pubblico interessato a eventuali opere di ripristino dei manufatti militari o dei sentieri di accesso.

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    Guida al forte Verena – La storia. L’oggi

    20.00

    Lo chiamavano il dominatore degli Altopiani. Lo era per davvero, dall’alto dei suoi 2019 metri era il più importante e famoso forte italiano della Prima Guerra Mondiale. Fu il protagonista della Guerra dei forti che visse l’episodio principale proprio al Verena il 12 giugno 1915, quando una granata da 305 mm penetrò nell’opera, provocò la distruzione del forte e la morte di 42 militari della guarnigione. Nel centesimo anniversario dagli eventi bellici, questa guida, ispirata dagli studi di Leonardo Malatesta, vuole ricordare la storia della fortificazione. Nel contempo, grazie all’accurata ricognizione fotografica di Andrea Pozza che si è avvalso anche di un drone e al bel documentario realizzato da Vittorio Vespucci, appassionati ed escursionisti potranno effettuare con maggiore consapevolezza delle indimenticabili visite alle strutture del forte e al meraviglioso ambiente naturale che lo circonda

    Rilegato, 14 x 21 cm. pag. 88 illustrato allegato il DVD con un documentario girato da Vittorio Vespucci. Durata 23 minuti

    Stampato nel 2015 da Macchione

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    Guida al Monte Grappa – Itinerari e storia

    Il prezzo originale era: €12.00.Il prezzo attuale è: €8.40.

    Alessandro Massignani – Gianni Bellò      prezzo di listino: 12.00 (sc. 30%)

    Questa agile guida è una compagnia indispensabile per visitare il monte forse più famoso e celebrato della Grande Guerra, sacro alla Patria. Il Monte Grappa offre una vasta gamma di opportunità che l’appassionato e l’escursionista potranno sfruttare utilizzando questo libretto per percorrere sentieri, visitare monumenti e musei e soprattutto comprendere le vicende che lo hanno visto grazie ad un’ampia sintesi storica aggiornata con gli ultimi studi e documenti.

    Brossura, 12 x 20,5 cm. pag. 142 con 46 foto b/n, 15 foto a colori +e 4 cartine

    Stampato nel 2001 da Rossato

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    Guida al Monte Ortigara – Itinerari e storia

    Il prezzo originale era: €12.00.Il prezzo attuale è: €8.40.

    Vittorio Codà – Alessandro Massignani     prezzo di listino: 12.00 (sc. 30%)

    Guida ad uno dei più impressionanti e ben conservati campi di battaglia della Grande Guerra, è il risultato di un accurato esame dei percorsi più significativi e delle varianti più promettenti, nonché della documentazione nel frattempo emersa dagli archivi italiani e austro-tedeschi.

    Brossura, 12 x 20,5 cm. pag. 142 illustrato con circa 49 foto b/n , 25 foto a colori e 5 cartine

    Stampato nel 2001 da Rossato

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    Guida illustrata alla scoperta del Monte Grappa nella Grande Guerra – Itinerari musei storia e personaggi

    13.00

    Il Monte Grappa prima della Guerra; gli avvenimenti; il ripiegamento; l’organizzazione difensiva; l’attacco austriaco al Grappa; la battaglia d’arresto; la battaglia del Solstizio; la battaglia di Vittorio Veneto; importanza militare del Grappa. Itinerari ed escursioni sul monte della vittoria italiana, corredato da 220 foto d’epoca, 70 foto a colori, schizzi e cartine, una guida per appassionati, esperti e nuclei familiari.

    Brossura, 11,5 x 20,5 cm. pag. 177 illustrato con circa 220 foto b/n, 70 foto, 6 cartine a coloiri e 3 cartine b/n

    Stampato nel 2008 da Gaspari

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    Guida storico escursionistica nei luoghi della Grande Guerra nel Codroipese e sul Tagliamento

    13.50

    Dopo Caporetto la battaglia per i ponti del Tagliamento fu la più grande battaglia della ritirata. La prima guida che consente la visita ai luoghi dei combattimenti con la descrizione degli eventi, dei personaggi e la localizzazione dei forti delle Teste di Ponte di Codroipo e Madrisio. Le lapidi e le vestigia ancora presenti sul territorio.

    Brossura, 11,5 x 20,5 cm. pag. 78

    Stampato nel 2017 da Gaspari

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    Hell in the Trenches – Austro-Hungarian Stormtroopers and Italian Arditi in the Great War

    39.00

    Gli Stormtrooper austro-ungarici e gli Arditi italiani della Prima Guerra Mondiale, sono da considerarsi a tuggli gli effetti, forze speciali incaricate di eseguire audaci incursioni e attacchi audaci. Queste unità erano composte da soldati scelti, singolarmente, che possedevano un coraggio superiore alla media, abilità fisiche e abilità di combattimento specifiche. Molti storici militari hanno sostenuto che la Prima Guerra Mondiale fu principalmente un conflitto statico di attrito posizionale, ma queste truppe d’assalto furono responsabili dello sviluppo di tattiche rivoluzionarie sia di fuoco che di movimento, che segnarono un cambiamento significativo dello status quo. Entrambi gli eserciti usarono speciali distaccamenti d’assalto per catturare prigionieri, condurre incursioni dietro le linee nemiche e attaccare in profondità per preparare la strada ad una grande offensiva della fanteria. Questo volume traccia lo sviluppo delle tattiche delle truppe d’assalto austriache e italiane nel contesto della guerra di trincea condotta sul fronte montuoso delle Alpi e sulle colline rocciose dell’altopiano del Carso. Non solo esamina le loro tattiche innovative, ma anche l’adozione di nuove armi notevolmente migliorate, come mitragliatrici leggere, artiglieria super pesante, lanciafiamme, bombe a mano, pugnali, mazze d’acciaio e gas velenosi. Questo libro offre una descrizione dello sviluppo organizzativo delle truppe d’assalto, delle loro operazioni militari e dei loro metodi di combattimento.

    Brossura, 15 x 23 cm. pag. 344 con numerose foto e alcune mappe b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2018 da Helion

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    Hitler / Mussolini. Ypres 1914 – Isonzo 1915. Leur Bapteme du Feu

    23.00

    Vincent Herpin

    Questo libro offre un approccio al battesimo militare del fuoco di due personaggi del XX secolo: Hitler e Mussolini. Adolf Hitler visse la sua prima battaglia della Prima Guerra Mondiale a Ypres nel 1914, Benito Mussolini all’Isonzo nel 1915. Utilizzando i ricordi personali di entrambi gli uomini, il libro descrive ciò che entrambi sperimentarono in questo battesimo del fuoco.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 82 illustrato con numerose foto e cartine b/n

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2023 da Memorabilia

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    I Bersaglieri 1836-2007 – Storia e uniformi del corpo dalla fondazione ad oggi

    39.00

    Dal 1836 ad oggi i bersaglieri costituiscono una delle realtà e al contempo uno dei miti più consolidati delle nostre Forze Armate. L’intuizione di La Marmora di una fanteria leggera, unita poi all’adozione di mezzi celeri, doveva risultare una delle idee vincenti e felici nell’organizzazione moderna della fanteria. Questo testo ripercorre l’intero arco della vicenda storica dei fanti piumati, sostenuto da un puntuale apparato fotografico e dalle splendide riproduzioni delle divise ad opera di Pietro Compagni.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 166 + 180 pagine fuori testo con circa 75 foto b/n, 74 a colori + 44 tavole a colori

    Stampato nel 2008 da Itinera

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    I bianchi e i rossi – Storia della guerra civile russa

    20.00

    Cosa accadde in Russia nel 1917, dopo che Lenin e i suoi ebbero preso il potere? La fine della Rivoluzione non significò anche la fine degli scontri, anzi segnò l’inizio di una lunga guerra civile destinata a protrarsi fino al 1921, che vide la popolazione divisa tra i bolscevichi (i Rossi) e i controrivoluzionari (i Bianchi), appoggiati dalle forze armate di quattordici potenze straniere e da una dozzina di gruppi nazionali in lotta per l’indipendenza. Dopo le disastrose sconfitte subite dal Paese nella Grande Guerra e le due rivoluzioni del ’17, questi ulteriori quattro anni di conflitto furono per la popolazione un periodo di enormi sofferenze, atrocità, epidemie e carestie, che ebbero durature conseguenze sul piano demografico, sociale ed economico. Un’immane tragedia che in queste pagine Lincoln racconta con equilibrio e competenza, ricostruendo gli scenari e tratteggiando i protagonisti – da Trockij a Stalin a Majakovskij – di una delle più aspre guerre intestine dei tempi moderni.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 776

    Stampato nel 2018 da Mondadori

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    I Bosniaci sul fronte italiano 1915-1918

    24.00

    Un’aura particolare, ancor oggi viva in virtù della tradizione orale, circonda l’unicità dei combattenti bosniaci inquadrati in reggimenti austro-ungarici dopo l’acquisizione della Bosnia-Erzegovina da parte della monarchia danubiana. Al di là degli elementi “leggendari” e di colore, i Bosniaken, divenuti in breve tempo unità d’élite del multietnico esercito che servirono con ineguagliata lealtà e devozione, si segnalarono per il loro ardimento e per la rara tenacia dimostrata nelle circostanze più difficili e per le gesta compiute sul fronte italiano nel primo conflitto mondiale, distinguendosi in special modo nella guerra di montagna. Questo volume fornisce un apporto inedito alla conoscenza di questi reggimenti – etnicamente i più coesi della k.u.k. Armee – che combatterono nella fase crepuscolare della monarchia bicipite.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 242 con 16 cartine, + 52 pagine fuori testo con 23 foto b/n e 28 disegni a colori

    Stampato nel 2008 da Libreria Editrice Goriziana

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    I Cappellani Militari d’Italia nella Grande Guerra – Relazioni e testimonianze 1915-1919

    43.00

    Rivisitare la missione e l’opera di alcuni Cappellani Militari – 210 per la precisione – attraverso le relazioni-testimonianze inviate al Vescovo di Campo mons. Angelo Bartolomasi al termine della Grande Guerra, è un atto di amore e un’opportunità di omaggio. Facciamo così memoria di tutti i sacerdoti, Cappellani Militari e Pretisoldati, che offrirono la vita sul campo, in trincea, accanto ai soldati impegnati in duri e aspri combattimenti: in particolare ricordiamo i 93 Cappellani Militari caduti. Martiri e testimoni di una carità senza confini: 3 Medaglie d’Oro; 137 Medaglie d’Argento; 299 Medaglie di Bronzo; 94 Croci al V.M. Un atto di fraterna solidarietà ricordare l’impegno, per tutto l’arco della guerra, dei 2048 Cappellani (e dei circa 500 Aiuto- Cappellani). Né vanno dimenticati i circa 20.000 Preti-soldati e Chierici mobilitati, non tutti in cura d’anime, impiegati, la maggior parte, nelle Sezioni di Sanità.

    Rilegato, 15 x 23 cm. pag. 990 con un inserto di 16 pagg con foto d’epoca b/n

    Stampato nel 2014 da San Paolo

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    I cecchini nella grande guerra – Scharfschutzen Snipers Tirailleurs d’élite tiratori scelti italiani e i fucili di precisione

    18.00

    Sotto il profilo dello studio storico militare, le operazioni militari della Prima Guerra Mondiale rivestono ancora una certa importanza per quello che fu l’ultimo conflitto del passato, ma anche il primo conflitto moderno, in cui vennero impiegati nuovi mezzi tecnologici e nuove tattiche. Mancava nel panorama italiano un resoconto delle operazioni condotte dai tiratori scelti, sulle loro armi e sull’impatto reale che ebbero sul campo di battaglia. Le deduzioni dell’Autore ci confermano che nel conflitto 1914-18, che se in nessun caso il tiratore scelto è stato decisivo per le sorti di una battaglia, è anche vero che ha contribuito in maniera determinante al logoramento del nemico sprofondato nelle trincee e ad alimentare ansia e terrore tra gli avversari. Il lavoro è strutturato per nazionalità ed analizza sia le tattiche che le armi utilizzate.

    Brossura, 16,5 x 24 cm. pag. 158 con circa 60 foto b/n, alcuni disegni e 38 foto a colori

    Stampato nel 2015 da Gaspari

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    I combattimenti degli arditi sul Piave nel gIugno 1918

    29.00

    La Battaglia del Solstizio fu “una delle battaglie mondiali decisive” come affermò lo storico inglese G. M. Trevelyan. L’apporto dei battaglioni di arditi fu fondamentale in una battaglia entrata nella leggenda e “cantata” da ogni italiano sulle note “calde e placide” de La leggenda del Piave. Questo è il libro che demolisce il luogo comune sugli arditi e ripropone il racconto dei tanti dei 30.000 che si sacrificarono sul campo di battaglia: ne caddero più di 3.500, ci furono 20 decorati di medaglia d’oro, 1.502 d’argento, 1.542 di bronzo e 483 di croce al valore. recuperare il racconto delle loro imprese sana una grave lacuna della storiografia italiana.

    Brossura, 21 x 26 cm. pag. 208 con numerose illustarzioni a colori e b/n

    Stampato nel 2018 da Gaspari

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    I dannati del litorale. Dalla Serbia all’Asinara attraverso l’Albania

    15.00

    Giorgio Milocco

    “… in un’estremità dell’isola erano stati isolati, sotto le cure di alcuni coraggiosi frati francescani, ottocento casi di lebbra. Morivano come le mosche, all’Asinara. Durante i primi mesi centinaia di cadaveri, a volte anche sei o settecento al giorno, venivano ricoperti di calce viva e caricati su barconi della morte appesantiti con pietre. Quando raggiungevano il largo, a distanza di sicurezza dall’isola, venivano silurati e affondati mentre a bordo della nave da guerra un prete celebrava la messa e a terra le campane rintoccavano a morto”.

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    I dannati dell Asinara – L’odissea dei prigionieri austro-ungarici nella Prima guerra mondiale

    18.00

    Luca Gorgolini

    Nell’ottobre del 1915, le truppe tedesche e austroungariche da nord e le truppe bulgare da est attaccano e invadono la Serbia. L’esercito serbo tenta una fuga verso il principato fratello del Montenegro, verso l’Albania e verso il mare, trascinando al suo seguito decine di migliaia di civili, divenuti profughi, e di prigionieri austro-ungarici. Una marcia interminabile, estenuante, durante la quale trovano la morte un numero enorme di individui. I prigionieri austriaci sopravvissuti, circa 24.000, verranno presi in consegna dalle truppe italiane ed imbarcati alla volta dell’Italia, destinazione Sardegna, isola dell’Asinara. Tra questi, centinaia moriranno durante l’attraversata, sfiniti nel fisico, colpiti dal colera e da altre malattie, che una volta giunti sull'”isola del Diavolo”, causeranno in pochi giorni la morte di molte migliaia di uomini, vittime anche dell’impreparazione e dell’inadeguatezza manifestata dalle autorità militari e sanitarie italiane, messe sotto pressione dal governo, fermamente intenzionato a non concedere ad altre nazioni la custodia di quegli uomini, soldati di un esercito divenuto da pochi mesi nemico. Prendeva cosi forma uno dei più grandi campi di prigionia allestiti in Italia durante la Grande guerra. Le testimonianze dei diversi protagonisti e degli attenti osservatori di quell’odissea, vengono messe a confronto allo scopo di fare luce su una delle pagine più drammatiche della Prima guerra mondiale.

    Cartonato pag. XXV + 124

    Stampato nel 2011 da Utet

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    I forti della grande guerra – Le opere italiane ed austriache protagoniste della guerra dei forti (1915-1917)

    25.00

    Le fortificazioni ebbero un ruolo determinante nelle vicende belliche, dal 1915 al 1918, nell’intero territorio di confine fra Italia ed Austria Ungheria. Attraverso l’analisi di fonti archivistiche e memorialistiche inedite, il libro narra i vari episodi che si svolsero nelle fortificazioni e nelle zone limitrofe. Si inizia con il fronte principale della cosiddetta Guerra dei forti, l’Altipiano dei 7 Comuni e quelli cimbri di Folgaria, Lavarone e Luserna, con gli episodi del tentativo di resa ai forti Busa Verle e Luserna, il dramma del forte Verena, il disarmo dei forti italiani e la loro occupazione durante l’offensiva del maggio-giugno 1916. Il paragrafo successivo racconta ciò che successe nelle altre zone del confine dove le opere italiane eda ustriache per lo più rimasero inoperose, all’infuori che nella zona carinziana e nel Tonale. Si passa poi a parlare della ritirata di Caporetto e della storia dei forti Cima Campo e Cima Lan in Valsugana e il forte di monte Festa che riuscirono a rallentare l’avanzata delle forze austrotedesche.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 580 con centinaia di foto dell’epoca e disegni tecnici b/n

    Stampato nel 2015 da Macchione

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    I Francesi in Italia Giugno 1917 – Giugno 1918. Isonzo – Caporetto – M.Grappa – Asiago – Piave

    24.50

    Francois-Xavier Bernard – Alberto Caselli Lapeschi

    Questo primo volume permette di scoprire un aspetto poco conosciuto della Grande Guerra: l’intervento di reparti francesi sul fronte italiano a partire dal giugno 1917, pochi mesi prima della battaglia di Caporetto, e sino alla vigilia della battaglia del Solstizio. Grazie a testimonianze inedite sia in Francia che in Italia, sotto forma di diari, lettere e memorie, ma anche di fotografie e disegni realizzati da militari francesi, possiamo rivivere i terribili giorni della rotta di ottobre 1917 fino alle rive del Piave, la stabilizzazione del fronte, la vittoria del Monte Tomba nella zona del massiccio del Grappa e infine i preparativi in vista dell’offensiva austriaca del 15 giugno 1918.

    Brossura, 16 x 23 cm. pag. 180 con varie foto b/n

    Stampato nel 2024 da Ravizza Editore

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    I Fronti dell’inutile strage Vol. 1 – La grande guerra da Sarajevo alla Bainsizza

    28.00

    Terminata l’epoca delle rievocazioni epiche della grande vittoria, viene finalmente gettata una nuova luce sulle tante battaglie combattute da milioni di soldati sui più lontani fronti. Le pietraie del Carso, le pianure intorno alla Marna, le valli della Drina, i laghi Masuri e ancora i Carpazi, il Piave e le lontane paludi del Pripiat si trovano collegati in una sequenza incessante di orrori. Ovunque si è scatenata la follia di governanti e strateghi che distruggendo eserciti e popoli alla fine ha solo unito nella disperazione i vincitori con i vinti. Alessio Perin con questo suo lavoro, frutto di approfondite ricerche e ricco di documentazione, fornisce un importante contributo per una nuova chiave di lettura degli avvenimenti bellici che un secolo fa sconvolsero l’umanità intera.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 675 interamente illustrato con foto d’epoca b/n e numerose mappe a colori

    Stampato nel 2014 da De Bastiani

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    I generali delle sciabole – I protagonisti della Prima guerra mondiale

    22.00

    Correlli Barnett ci illustra l’importanza dei caratteri individuali dei comandanti supremi delle parti contendenti durante la Prima guerra mondiale. A cominciare da Moltke, che paralizzando i nodi ferroviari più vitali della Francia stava per cogliere la vittoria, ma non ebbe la forza di continuare perché malato e sensibile agli orrori della guerra. Mentre i tedeschi segnavano il passo, il loro comandante era ormai un vecchio piangente e la battaglia della Marna venne vinta senza difficoltà dai francesi. Per proseguire con l’ammiraglio Jellicoe, comandante in capo della flotta inglese, criticato per un’eccessiva prudenza, ma che in verità era fin troppo conscio dell’inferiorità tecnica britannica nei confronti delle navi avversarie più numerose e più moderne. Senza dimenticare il brillante e coraggioso Beatty, che aggredì il nemico allo Jutland e venne sconfitto duramente. Pétain: ecco un altro tecnocrate che vide subito come le forze al suo comando difettassero di organizzazione, equipaggiamento e addestramento. Quando salvò l’esercito francese dalla catastrofe durante gli ammutinamenti del 1917, Pétain introdusse quelle idee moderne di tecnologia e organizzazione di massa che erano del tutto nuove all’esercito e alla Francia stessa, schiavi degli ideali e dei metodi del secolo scorso. Ed ecco infine Ludendorff, che personifica le doti della Germania moderna con inesauribile energia, ambizione quasi maniacale, dominio assoluto dell’organizzazione di massa

    Brossura, 15,4 x 20,7 cm. pag. 392 con varie foto e illustrazioni b/n

    Stampato nel 2016 da Odoya

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    I graffiti della Grande Guerra sulle alture di Monfalcone

    Il prezzo originale era: €18.00.Il prezzo attuale è: €11.70.

    Gea Polli – Nino Cortese         Prezzo di listino  18.00 (sconto 35%)

    Questa pubblicazione quasi interamente fotografica, promossa dal Comune di Monfalcone nell’ambito del progetto “Parco tematico della grande Guerra” presenta i risultati di un primo censimento e catalogazione che ha portato gli autori a ripercorrere trincee e camminamenti, caverne e postazioni per la gran parte ostruite, diroccate o comunque invase dalla vegetazione, con la speranza di intravedere tra il muschio, un segno lasciato dall’uomo, dal soldato e riportarne alla luce il messaggio.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 106 interamente illustrate con circa 125 foto b/n, 20 foto a colori e 25 cartine

    Stampato nel 2007 da Gaspari

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    I luoghi dimenticati della Grande Guerra. Guida ai luoghi delle battaglie della ritirata di Caporetto vol. 2

    13.50

    Caporetto non fu quello che finora comunemente si è creduto. L’esercito combatté con valore durante tutta la ritirata in combattimenti che avevano il fine di rallentare l’irruzione austro tedesca. È solo dalla conoscenza di quegli episodi e di quegli uomini che si sacrificarono per consentire la salvezza degli altri reparti che gli italiani possono riacquistare una vera consapevolezza di sé. Vi sono così nella ritirata di Caporetto luoghi che ci raccontano di avventure, paure ed eroismi di quei cittadini che ci hanno preceduto nella storia e ai quali va resa giustizia. Il volume contiene gli itinerari storico escursionistici di Marco Pascoli: Un caposaldo di terza linea: il Monticello di Moggio Udinese Sui sentieri di guerra del Pizzo Collina e della Creta delle Chianevate (escursionisti esperti).

    Brossura, 11,5 x 20,5 cm. pag. 234 con circa 102 foto b/n, 32 foto a colori e 37 cartine

    Stampato nel 2011 da Gaspari

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    I manifesti nella grande guerra – Tecniche persuasive alle origini della comunicazione contemporanea

    29.00

    Come persuadere i cittadini ad arruolarsi? Come convincerli a combattere una guerra che per molti è lontana, in chilometri e in interesse? Le tecniche che incentivano il reclutamento e il sostegno finanziario sono state ereditate dalla persuasione contemporanea, sia politica sia commerciale, per edificare la fabbrica del consenso. I propagandisti manipolano i cittadini orientandone il pensiero e l’azione secondo la volontà del potere, e pertanto sono i precursori degli spin doctors e dei professionisti del marketing e della pubblicità. I loro manifesti attirano l’attenzione con immagini di bambini e di belle donne, coinvolgono alimentando bisogni interiori di benessere e prestigio sociale, motivano mostrando testimonial in situazioni di divertimento e di avventura, ispirano un modo di pensare al nemico e alla guerra stessa che rende “il mondo più sicuro per la democrazia”. Nel linguaggio di questa strategia ritroviamo lo storytelling, lo humour, la satira, la paura come pure la lingua dei gesti, di cui si riconosce l’importanza per la persuasività e completezza del messaggio. I propagandisti erano dei persuasori occulti che conoscevano le caratteristiche della mente umana? Non lo sappiamo con certezza, ma i loro manifesti hanno un’intima e coerente motivazione che il libro intende dimostrare.

    Brossura, 15,5 x 22,5 cm. pag. 240

    Stampato nel 2016 da Carocci

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    I marchi tedeschi di Lenin – Chi finanziò la Rivoluzione d’Ottobre?

    18.00

    Dove finirono gli yen del Mikado? – Anche le sterline dei saponieri inglesi nei forzieri dei bolscevichi- I rubli degli industriali ” aperturisti” per la lotta di classe – L’ombra di Stalin dietro la tratta delle bianche nel Caucaso e il controllo delle “case”- Racket, estorsioni e rapine giustificate con la “ragion di partito” – Nozze di partito per ereditiere miliardarie- Chi tradì i rapinatori della Banca di Tiflis? – Agenti dello Zar nel Comitato centrale comunista – Qualcuno denunciava alla polizia di Nicola II i compagni di partito – Massimo Gorky, grimaldello dell’intellighentia – Chi “comprò” il congresso di Londra – Come i portavalute stranieri entravano in contatto con gli emissari bolscevichi – Il misterioso ruolo degli agenti Helpland e Keskuela – Fu il controspionaggio anglo-francese a scoprire la fuga dei marchi.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 163

    Stampato nel 2018 da Il Cerchio

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    I raid inglesi sulle basi degli Zeppelin

    Il prezzo originale era: €15.00.Il prezzo attuale è: €9.00.

    Ian Castle              Prezzo di listino  15.00 (sconto 40%)

    Pensando che l’attacco rappresentasse la miglior forma di difesa, nonostante le limitate risorse, nell’ultimo quadrimestre del 1914, il Royal Navy Air Service effettuò quattro incursioni aeree sulle basi degli Zeppelin in Germania: a Dusseldorf-Colonia per due volte, poi a Fridrichshafen e a Cuxhaven. Questo libro presenta la storia completa della prima campagna di bombardamento “strategico” condotta dalla Gran Bretagna e i risultati da essa conseguiti.

    Brossura 17 x 24 pagg. 124 molto illustrato b/ne colori

    Stampato nel 2012 da Goriziana

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    I Reparti d’Assalto italiani nella Grande Guerra 1915-1918

    72.00

    Il volume prende in esame la nascita e lo sviluppo dei reparti d’assalto dell’Esercito Italiano dal 1917 al 1921. Dopo gli esperimenti dei primi due anni di guerra con reparti speciali destinati all’attacco di posizioni rafforzate, il Comando Supremo autorizzò la formazione di reparti organici di arditi sull’esempio delle Sturmtruppen che stavano prendendo piede tra le forze nemiche. Le truppe d’assalto italiane si affermarono ben presto, acquisendo fama di combattenti decisi e spietati. Nell’ultimo anno di guerra conobbero una vasta espansione con la costituzione di un intero corpo d’armata d’assalto. Gli arditi servirono soprattutto a ridare slancio offensivo all’Esercito Italiano dopo le vicende drammatiche della ritirata dell’ottobre-novembre 1917. Esaltati dalla propaganda, biasimati per la loro scarsa disciplina, impersonificarono la rinata volontà di vittoria del popolo italiano. Gli arditi costituiscono la principale novità in campo organico e della dottrina tattica italiana nella Grande Guerra. Sono descritte per la prima volta con dovizia di particolari tutte le azioni che videro protagonisti gli arditi fino al loro ultimo impiego in Albania nell’immediato dopoguerra. L’opera contiene anche una ricca appendice documentale ed iconografica tratta da vari archivi militari. Sui volumi editi dalle FFAA e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento

    2 Volumi rilegati, 22 x 31 cm. pag. 568 + 664 con centinaia di illustrazioni in b/n e colori e alcune cartine

    Stampato da Stato Maggiore dell’Esercito

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    I sardi della Brigata Reggio. Storia del 46° Reggimento Fanteria nella guerra del 1915-1918

    24.00

    Nicola Oliva

    Durante la guerra del 1915-1918 furono diverse le unità del Regio Esercito in cui gli effetti di un reclutamento «semi-territoriale» furono evidenti. Tra gli esempi più importanti rientra la Brigata Reggio, che attinse i propri uomini prevalentemente dai distretti militari sardi. Le sue vicende belliche, svoltesi perlopiù in un settore considerato d’importanza “secondaria”, quello dolomitico, sono state piuttosto trascurate dalla storiografia. Tutto ciò ha contribuito alla relegazione dell’unità sarda in uno sfondo indistinto della memoria collettiva isolana, relegazione accentuata da una massiccia opera di propaganda che esaltò le virtù della Brigata Sassari (diretta filiazione della Reggio), diventata soggetto unico nella narrazione del coinvolgimento dei sardi nella Grande Guerra. Nonostante la più volte rimarcata «straordinarietà» dei combattenti sardi, la Reggio non ebbe particolare visibilità, anzi, fu considerata alla stregua di qualsiasi altra brigata. Il suo impiego si ebbe soprattutto in impervie zone d’alta quota, con condizioni climatiche proibitive, a cui si aggiunse la tenace resistenza avversaria. Una situazione simile causò perdite piuttosto elevate. Malgrado le difficoltà notevoli, non mancarono episodi di valore sia umano, sia militare, così come le manifestazioni più tipiche di debolezza, talvolta pienamente comprensibili in tale contesto. Si è cercato qui di ripercorrere le vicende vissute dai Reggimenti «Bianco-verdi», in particolare del 46°, caratterizzate da tanti episodi che, con luci e ombre, sono parte integrante della storia della Sardegna.

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    I soldati lunghi – I granatieri di Sardegna nella guerra 1915-1918

    29.00

    Il 24 maggio 1915 ebbe inizio la Grande Guerra, quel grandissimo evento della storia d’Italia. Fu un’indimenticabile grandiosa vicenda della Patria, che unita, gettò tutte le sue forze nella lunga lotta e poi, duramente colpita a Caporetto, risorse con innovata energia e poi raggiunse la decisiva vittoria portando le bandiere italiane sino ai suoi confini naturali. In quella lotta tremenda di quattro anni, la Brigata Granatieri di Sardegna, con i suoi due eroici reggimenti scrisse, nel grande quadro dell’eroico sacrificio della nostra Fanteria, le più belle ed alte pagine della sua storia secolare. La salda Brigata combatté sin dai primi giorni della guerra nelle insanguinate alture del Carso, in quella tormentata lotta eroica contro le forti, preparate posizioni austriache, difese da incessante fuoco d’artiglieria, protette dagli asperrimi reticolati. Questo libro racconta questa tutta l’epica storia dei nostri “soldati lunghi” durante la prima guerra mondiale.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 188 illustrato con varie foto b/n

    Stampato nel 2018 da Soldiershop

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    I sonnambuli – Come l’Europa arrivò alla grande guerra

    35.00

    La mattina di domenica 28 giugno 1914, l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono austro-ungarico, e sua moglie Sofia arrivarono in treno a Sarajevo e salirono a bordo di un’autovettura, imboccando il lungofiume Appel, per raggiungere il municipio. Non apparivano affatto preoccupati per la loro sicurezza. Venivano da tre giorni di soggiorno nella cittadina di vacanze di llidze, dove non avevano incontrato che facce amiche. Avevano perfino avuto il tempo per un’imprevista visita al bazar di Sarajevo, dove avevano potuto muoversi senza essere disturbati nelle viuzze affollate di gente. Non sapevano che Gavrilo Princip, il giovane serbo bosniaco che li avrebbe uccisi solo tre giorni dopo, era anch’egli nel bazar, intento a seguire i loro movimenti. Anche l’Europa si avviava inconsapevole al dramma. Non sapeva di essere fragile, frammentata, dilaniata da ideologie in lotta, dal terrorismo, dalle contese politiche. Così l’atto terroristico compiuto con sconcertante efficienza da Gavrilo Princip ai danni dell’arciduca ha un esito fatale: la liberazione della Bosnia dal dominio asburgico e l’affermazione di un nuovo e potente Stato serbo, ma anche il crollo di quattro grandi imperi, la morte di milioni di persone e la fine di un’intera civiltà.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 736

    Stampato nel 2013 da Laterza

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    Il «circo volante» Richthofen – L’aviazione da caccia tedesca sul fronte occidentale 1916-1918

    22.00

    Senza dubbio la più famosa unità aerea della Prima guerra mondiale, il leggendario Jagdgeschwader Nr.1, chiamato con rispetto “il circo volante” dal nemici, fu il primo vero stormo da caccia tedesco. Composto dalle Jagdstaffeln 4,6,10,11, sarebbe stato per sempre associato nell’immaginario collettivo al suo primo comandante: Manfred von Richthofen. L’JG I fu creato nel luglio del 1917 e per 16 mesi I suoi giovani piloti con i loro variopinti velivoli si sarebbero battuti per il controllo dei cieli del fronte occidentale, opponendosi alla forza crescente delle aviazioni dell’Intesa. Prima della fine del conflitto sul modello di questa unità d’élite, accreditata di 644 vittorie aeree, sarebbero stati costituiti altri tre Jagdgeschwadern.

    Brossura, 24 x 17 cm. pag. 228 con circa 227 foto b/n, 1 cartina e 13 tavole a colori

    Stampato nel 2014 da Goriziana

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    Il calcio in guerra – Gioco di squadra e football nella grande guerra

    19.00

    In questo libro il calcio non è visto come un momento di pura distrazione, ma come un collante indispensabile per creare spirito di gruppo e incentivare la competizione. Non a caso nelle retrovie di tutti i paesi coinvolti nella guerra si siano svolte partite che aizzavano le rispettive tifoserie e che quì sono riportate con la puntualità di un’odierno cronista sportivo. Ma non sono solo le partite tra commilitoni o avversari a distinguere questo lavoro, quanto l’evolversi di questo sport in uno dei momenti più complessi della nostra storia. La partita di calcio nella terra di nessuno del natale 1914, l’andare all’attacco calciando i palloni non sono solo le manifestazioni esteriori, ma l’espressione di una sdramatizzazione della morte incombente attraverso lo spirito sportivo. Il libro è quindi un viaggio imperdibile che dimostra la capacità dello sport, e del calcio in particolare, a forgiare quella solidarietà e spirito di appartenenza che stanno alla base di ogni vittoria. Non solo sportiva.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 318 con circa 99 foto e illustrazioni b/n

    Stampato nel 2011 da Gaspari Editore

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    Il campo di battaglia del Piave. Il Piave da Susegana a Ponte di Piave – Vol. 1° – Itinerari storie e personaggi della Grande Guerra

    13.50

    Dieci itinerari da Treviso al Piave sia sulla riva destra che sulla sinistra, corredati da 180 foto d’epoca, foto a colori, schizzi e cartine, cippi e lapidi. Tutto quello che c’è da vedere e scoprire in un territorio in cui la guerra rivive nella memoria collettiva.

    Brossura, 11,5 x 20,5 cm. pag. 131 con circa 180 foto b/n, varie foto a colori e cartine

    Stampato nel 2014 da Gaspari

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    Il campo di battaglia del Piave. Il Montello vol. 1° – Gli avvenimenti i personaggi gli itinerari e i luoghi nascosti tra le doline e i boschi del Montello nella Grande Guerra

    12.50

    Itinerari ed escursioni sul montello, corredati da 160 foto d’epoca, 60 foto a colori, schizzi e cartine, una guida per appassionati, esperti e nuclei familiari. Il testo fornisce importanti indicazioni per chi vuole ripercorrere i tracciati della Grande Guerra nella zona del Montello.

    Brossura 11,5 x 20,5 cm. pag. 216 con 160 foto b/n e 60 foto a colori

    Stampato nel 2008 da Gaspari

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    Il campo di battaglia del Piave. Il Montello vol. 2° – Gli itinerari nei racconti dei testimoni: La via dei Croderi il Sentiero della brigata Lucca e l’itinerario dei Sopraffatti

    13.50

    Il fatto che la Marca trevigiana fra la fine del 1917 e il 1918 sia stata teatro dei combattimenti decisivi per le sorti del nostro paese nella Grande Guerra, impone una responsabilità particolare alle istituzioni locali, che hanno il compito di custodire i luoghi della memoria di una tragedia che ha visto quì scontrarsi soldati provenienti da circa quindici nazioni. In particolare, il libro apporta una serie di approfondimenti sulla fase della battaglia d’arresto, sugli aspri combattimenti della battaglia del Solstizio e sulla conclusiva battaglia della vittoria. Guida completa agli itinerari e alle escursioni sul Montello, corredato da fotografie in b/ e a colori con allegata una mappa di tutti i siti visitabili.

    Contiene la piantina 80×40 cm. con gli itinerari descritti dei volumi

    Brossura, 11,5 x 20,5 cm. pag. 120 con circa 50 foto b/n e 37 foto a colori

    Stampato nel 2008 da Gaspari

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    Il campo di battaglia del Piave. Il Montello. Vol. 3 – Gli itinerari. Resistenza e contrattacco. Con gli Arditi. Ritorno al Montello con il poeta Andrea Zanzotto.

    13.50

    Terzo e conclusivo volume degli Itinerari e delle escursioni sul Montello, nella Marca trevigiana che fra la fine del 1917 e il 1918 è stata teatro dei combattimenti decisivi per le sorti del nostro paese nella Grande Guerra e ha visto qui scontrarsi soldati provenienti da circa quindici nazioni. In particolare, il libro apporta una serie di approfondimenti sulla Resistenza e contrattacco, sugli Arditi al Piave e la difesa del fiume. Guida completa agli itinerari e alle escursioni sul Montello, corredato fotografie in b/ e a colori con allegata una mappa di tutti i siti visitabili. In appendice un “Ritorno sul Montello” con il poeta Andrea Zanzotto.

    Brossura, 11,5 x 20,5 cm. pag. 178 interamente illustrato con circa 120 foto b/n e colori

    Stampato nel 2009 da Gaspari

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    Il capitano. Emilio Lussu: il Carso, l’Altopiano e il Piave che non ha mai raccontato

    37.00

    Stefano Aluisini – Ruggero Dal Molin

    Un classico della Grande Guerra, compagno sui banchi di scuola per tanti studenti soprattutto delle passate generazioni, un libro indimenticabile di quella “letteratura con le stellette” nata in Italia nel primo dopoguerra. “Un anno sull’Altopiano”, scritto a vent’anni di distanza dagli eventi che rievoca, rivela solo parzialmente il reale vissuto di Lussu tra i “Dimonios” della gloriosa Brigata “Sassari” nel 1915-18. Ne è un esempio la profonda amicizia tra lo scrittore e Teresa Nardini, l’amatissima “Madrina” volutamente mai nominata nel libro, una figura ancor più celata di quella fanciulla sconosciuta e del suo amore che invece compaiono tra le pagine più toccanti, segnando la sottile traccia di un sentimento destinato a morire con uno dei migliori amici dello scrittore. Attraverso le testimonianze di quanti condivisero con Lussu glorie e miserie della guerra, questo libro ricostruisce un’immagine dello scrittore sardo, e della sua Brigata Sassari, poco nota se non del tutto sconosciuta. Grazie a un vasto apparato fotografico, in buona parte raro ed inedito, ripercorreremo inoltre tutti i campi di battaglia nei quali egli fu protagonista, riscoprendo i volti di chi allora gli fu vicino e rileggendo attraverso le immagini i suoi tre anni e mezzo di guerra, dal Carso all’Altopiano, dalla Bainsizza a Caporetto, dai “Tre Monti” al Piave. Lussu era destinato a diventare una vera figura iconica della Storia d’Italia: ufficiale pluridecorato nella Grande Guerra, eroe della Resistenza, membro della Costituente e Ministro della Repubblica. Un uomo deciso a non rinunciare mai e in nessun caso, sul campo di battaglia come in politica, a quanto il cuore e la coscienza gli dettavano, così come a quel codice d’onore che lo rese l’eterno “Capitano” svelato da queste pagine.

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    Il Carso dimenticato – Le spallate dell’autunno 1916 sul Carso di Comeno Vol. 2

    13.50

    Esplorando il terreno per ricostruire l’evoluzione dei combattimenti tra l’ottobre e il novembre 1916, ci si rende conto che ciascuna dolina custodisce memorie e testimonianze di grande rilievo sia storico che umano. Abbandonando i sentieri più frequentati la guida ci accompagna nelle zone meno note e più recondite del Nad Lugem, Lokvica, Nova Vas, Nad bregom e delle quote 208 sud e nord. Oggi queste doline non “affondano più nella grigia pietraia desolata”, ma in un mare di lussureggiante vegetazione che segue con i suoi colori il ritmo delle stagioni, come la storia accompagna questi itinerari.

    Brossura, 11,5 x 20,5 cm. pag. 164 interamente illustrate con circa 40 foto b/n, 80 foto a colori e alcune cartine

    Stampato nel 2010 da Gaspari

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    Il coinvolgimento dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale e la “Vittoria Mutilata” – La politica estera italiana e lo scenario egeo-balcanico dal Patto di Londra al Patto di Roma (

    22.00

    Come maturò la decisione italiana di entrare nella Prima Guerra Mondiale, quali le cause di una scelta di campo che all’epoca suscitò non poche perplessità e polemiche? Quale fu l’atteggiamento dei nostri alleati durante la guerra e dopo il conflitto? Quello della “Vittoria Mutilata”, fu soltanto uno slogan o fu invece una sofferta constatazione dei fatti? E ancora, perchè l’Inghilterra sostenne le ragioni dei Greci contro l’Italia e la Francia quelle dei Serbi? Il libro di Michele Rallo cerca di rispondere a questi interrogativi, condensando dieci anni di diplomazia italiana ed europea in un lavoro completo ed essenziale. da questo lavoro appare un unico disegno: La punizione dell’Italia e la sua cancellazione dal novero delle potenze europee. Il testo è corredato da 48 illustrazioni in b/n.

    Brossura, 15 x 20,5 cm. pag. 232 + 48 pagine fuori testo con 71 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2007 da Settimo Sigillo

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    Il Col Moschin e gli arditi di Giovanni Messe. Il IX Reparto dal Monte Grappa all’Albania

    24.50

    Filippo Cappellano – Basilio Di Martino – Paolo Gaspari

    La storia del IX reparto d’assalto s’intreccia sia con la storia del suo comandante più famoso, Giovanni Messe, che iniziò la carriera militare dal gradino più basso per finirla come capo di Stato Maggiore Generale dal 1943 al 1945, sia con quella dei suoi capitani, Mannuccio Mannucci, Teobaldo Vantini e Angelo Zancanaro (medaglia d’oro della Resistenza), nonché dei suoi soldati a cominciare da Ciro Scianna e dai sottotenenti ventenni. La riconquista del Col Moschin è entrata nel mito, tuttavia non esisteva una ricostruzione dettagliata di tutte le imprese del IX reparto

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    Il Corpo Sanitario dell’Esercito nella Grande Guerra Vol. 1- 2

    75.00

    Mario Stefano Peragallo

    La prima guerra mondiale segna una svolta epocale nella storia del Novecento. L’impiego massivo delle artiglierie, responsabili con i loro micidiali proiettili di gravissime ferite, modificò le modalità di combattimento e trasformò il conflitto in una lunga e sanguinosa guerra di posizione. Il Servizio sanitario dell’Esercito italiano, come del resto anche le analoghe istituzioni delle altre nazioni belligeranti, non era preparato a questo nuova realtà e ben presto l’enorme numero di feriti e malati determinò la saturazione degli ospedali, nei quali il personale medico e di assistenza era inizialmente inadeguato, specie in zona di guerra, ai compiti assegnati sia per numero che per esperienza professionale. L’elevato numero dei soldati da assistere e la gravità delle lesioni determinarono un profondo cambiamento nelle modalità di trattamento dei feriti, ai quali era indispensabile portare un soccorso chirurgico tempestivo e completo che non poteva più essere demandato, come nei conflitti precedenti, agli ospedali delle retrovie. Tale esigenza determinò la radicale riorganizzazione del servizio sanitario, la realizzazione di formazioni campali in grado di attuare interventi chirurgici complessi in prima linea e l’istituzione di servizi specialistici. Ma oltre alle ferite di guerra il Servizio sanitario si fece carico di patologie allora poco conosciute, come i traumi psichici da combattimento, o inedite come il piede da trincea e le patologie causate dalla guerra chimica, e operò per migliorare le condizioni igieniche di vita di centinaia di migliaia di soldati disseminati in zone impervie e per contrastare la diffusione di molte malattie infettive. La Grande Guerra impresse dunque un vigoroso impulso al progresso della Medicina in tutti i suoi campi. Sfruttando una ricchissima documentazione d’archivio e iconografica dell’epoca, quest’opera mette a fuoco aspetti ancora poco conosciuti della Grande Guerra italiana e tratteggia l’evoluzione della struttura organizzativa e funzionale del Servizio sanitario dell’Esercito di fronte alle nuove e impreviste sfide poste dall’immane conflitto

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    Il difensore della val d’Astico: il forte di Punta Corbin

    25.00

    Il nuovo libro di libro di Leonardo Malatesta sviluppa la storia costruttiva e bellica del forte di Punta Corbin, una tra le numerose opere permanenti della Grande Guerra che ancora si ergono nel settore degli altipiani, tuttavia una delle poche ad aver subito un ottimale restauro conservativo ad opera di privati proprietari. Il volume, con le prefazioni del generale Enrico Pino, Comandante del Comando Militare Esercito Veneto, del generale Carlo Maria Magnani Presidente dell’Istituto del Nastro Azzurro e del direttore di Uniformi e Armi Furio Lazzarini, tratta della storia del forte italiano. Il libro, 2° della collana storica Le Sentinelle di Pietra, analizza nel dettaglio i piani operativi, l’evoluzione dell’architettura militare attraverso i secoli, soffermandosi sul modello costruttivo Rocchi utilizzato, la costruzione utilizzando documentazione dello spionaggio austroungarico, infine la prova del fuoco durante il conflitto mondiale. Il capitolo centrale è quello delle operazioni belliche, spiegando giorno per giorno i colpi sparati dalla batteria nel periodo maggio – luglio 1915, il periodo successivo e l’occupazione austroungarica del maggio 1916, quando nel corso della battaglia del Cengio, ci fu la morte in un combattimento dell’irredento triestino Carlo Stuparich, medaglia d’oro al valor militare alla memoria. A corredo della ricerca, ci sono molto cartine e schizzi inediti che seguono lo sviluppo dei lavori di costruzione della fortificazione, ma anche le operazioni militari e della vita dei militari all’interno di Punta Corbin.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 327 con circa 101 foto b/n, 15 cartine e 35 illustrazioni

    Stampato nel 2010 da Temi

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    Il dio della guerra – Il barone Roman Feodorovic von Ungern-Sternberg (Romanzo)

    20.00

    Un giorno partì a cavallo, folle di amore per la guerra e di istintivo ardore religioso, il generale barone von Ungern-Sternberg, dal golfo di Finlandia al deserto dei Gobi, e lo uccisero più per lo scandalo che davano la sua feroce vocazione e il suo inflessibile senso dell’onore e della decenza, che per autodifesa. Lo uccisero i bolscevichi, insieme agli altri dèi che minacciavano di intralciare il progresso. Il miraggio della potenza, la cavalcata del guerriero e dell’orda che gli obbediva, rendevano risibile l’umanitarismo cencioso”à la Russie’” allora in voga: i piani quinquennali, le odi coatte al sudore della fronte, quel pugnaccio isterico sul tavolo dei padroni. In questo travolgente “romanzo” il sangue scorre a fiumi, l’efferatezza si spreca, ma è come un farmaco. Non c’è mai puzza di carogna, perché Ungern e i suoi uomini, figli del vento, hanno troppa fretta, troppa sete di trionfo per fermarsi a pensare sopra la vita lasciandola marcire, per bamboleggiare nelle sociologie. Due “s”: sodalità e scelus contro gli empi, non socialismo – dicono le gesta del barone. Di assassinio in assassinio, di scoppio in scoppio, pur di progredire nella vita, non di truffa in truffa, e di guaìto in guaìto – così infuriò il magnifico Ungern, monaco guerriero, “uomo solo, uomo dell’altrove’”, uomo compiuto e radicato nel dio.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 226 con 3 foto e 1 cartina

    Stampato nel 2009 da Edizioni di AR

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    Il Dodecaneso italiano 1912-1947 – II Il governo di Mario Lago

    40.00

    Il governo di Mario Lago segnò per il Dodecaneso l’ingresso nella “modernità”: costruzione di infrastrutture ma anche rigore nell’amministrazione pubblica, ordinamento di aspetti rilevanti della vita sociale (come catasto, censimento, sanità, assistenza all’infanzia, istruzione, bilanci comunali, elezioni amministrative), sviluppo dell’economia, promozione della cultura, apertura al turismo internazionale. Il volume ricostruisce il profilo biografico di Mario Lago (un diplomatico amico di qualificati esponenti della cultura italiana di primo Novecento, egli stesso scrittore e critico d’arte) e la sua opera di governo in Egeo sullo sfondo dei complessi rapporti tra amministrazione italiana, regime fascista, enti locali, comunità etnico-religiose nonché delle esigenze di politica estera e del ruolo di Rodi come centro d’influenza italiana in Levante particolarmente nei riguardi degli Ebrei.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 658

    Stampato nel 2013 da Solfanelli

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    Il Duca della Vittoria – Il Duca della Vittoria: Armando Diaz e la relazione ufficiale della battaglia di Vittorio Veneto

    29.00

    Nel silenzio che circonda il centenario della Grande Guerra – silenzio tutto italiano, come ci si vergognasse di aver vinto! non certo in Francia, in Gran Bretagna, negli Stati Uniti e perfino in Australia e Nuova Zelanda – c’è un silenzio ancora più profondo che riguarda il Generale Armando Diaz e la terza battaglia del Piave, meglio nota come battaglia di Vittorio Veneto. Questo lavoro, dell’autore di Luigi Cadorna: “Una biografia militare”, cerca di colmare le due lacune integrando un profilo biografico di Armando Diaz, il Duca della Vittoria, con la Relazione Ufficiale sulla battaglia, compilata dal comando Supremo, un lavoro assai dettagliato e, cosa degna di nota, assai corretto dal punto di vista storiografico, senza troppe concessioni alla retorica ed allo spirito del tempo, tanto che può essere ancor oggi letta con il massimo interesse. Vengono anche riportati i bollettini di guerra dal 24 Ottobre al 4 Novembre, che della Relazione costituiscono indispensabile corollario. Una vittoria che veniva ad un anno esatto dopo lo sfondamento tedesco a Plezzo e Tolmino, e la ritirata al piave, vittoria di cui, proprio Armando Diaz, fu uno degli artefici.

    Brossura, 18 x 25,5 cm. pag. 202 illustarto con foto e cartine b/n

    Stampato nel 2018 da Soldiershop

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    Il Feldmaresciallo Paul Von Hindenburg

    20.00

    Hindenburg è stato essenzialmente soldato; quindi in queste pagine si tenterà soltanto di mettere in luce la genesi e le caratteristiche della condotta di guerra e dell’azione di comando del glorioso maresciallo, che ha legato indissolubilmente il suo nome a vittorie militari, fra le più grandi che ricordi la storia. Fu uomo di grande tempra morale, raggiunse il grado di generale di corpo d’armata e ricopri gli incarichi più importanti nell’Alto Comando tedesco durante la Prima Guerra Mondiale.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 96 con circa 6 cartine e 30 foto b/n. In allegato Cd-Rom

    Stampato nel 2015 da Effepi

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    Il fuoco e il gelo – La Grande Guerra sulle montagne

    16.00

    Per tre anni e tre terribili inverni la Grande Guerra scaraventa migliaia di uomini sul fronte che dallo Stelvio e dall’Ortles scende verso l’Adamello, le Dolomiti, il Pasubio e Asiago. In quegli anni di fuoco, su 640 chilometri di ghiacciai, creste, cenge, altipiani e brevi tratti di pianura cadono circa centottantamila soldati. Le Alpi diventano un immenso cimitero a cielo aperto, sfigurate da una devastante architettura di guerra che scava strade e camminamenti, costruisce città di roccia, legno e vertigine, addomestica le pareti a strapiombo e spiana le punte delle montagne. Alpini e soldati del Kaiser si affrontano divisi tra l’odio imposto dalla guerra e l’istinto umano di darsi una mano, invece di spararsi, per far fronte alla tormenta e alla neve. Si ingaggiano piccole battaglie anche a tremilaseicento metri, ma la vera sfida è sempre quella di resistere per rivedere l’alba, la primavera, la fine della guerra, prima che la morte bianca si porti via le dita di un piede, o la valanga si prenda un compagno. Intanto, l’isolamento, il freddo, i dislivelli bestiali, le frane, le valanghe, la vita da trogloditi, la coabitazione tra soli uomini producono risposte sorprendenti, insolite collaborazioni umane, geniali rimedi di sopravvivenza e adattamento. Leggendo le storie di vita e di guerra raccolte in questo libro – crude e vere perché narrate dai protagonisti in prima persona attraverso le lettere e i diari – si scopre un mondo d’insospettata complessità e ricchezza.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 240

    Stampato nel 2014 da Laterza

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