Talianski Karashoi. La campagna di Russia tra mito e rimozione

Italia

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    Talianski Karashoi. La campagna di Russia tra mito e rimozione

    22.00

    Pierluigi Romeo di Colloredo

    Il volume, affronta il mito della Campagna di Russia come si è andato stratificando nella memoria collettiva italiana. L’analisi è tavolta per forza di cose polemica, vengono citati più volte autori, come Nuto Revelli, che hanno sempre presentato i soldati italiani come una massa mal addestrata e per nulla motivata. Lo studio dimostra come tale interpretazione sia tanto faziosa quanto inattendibile storicamente. Sostiene anche che gli italiani condussero in Russia una “guerra ideologica”, ben consapevoli di ciò e moralmente motivati, come dimostra l’esame diretto delle fonti, dai rapporti mensili sul morale dei soldati delle varie divisioni, alla corrispondenza privata, e che combatterono bene, uscendo vittoriosi da tutti gli scontri contro l’Armata Rossa dall’estate del 1941 all’inverno del 1942, quando i sovietici sfondarono il fronte italiano sul Don. Una parte del testo è dedicata alla trattazione della presunta strage tedesca di Leopoli, dove sarebbero stati trucidati i soldati di una divisione italiana. In realtà fu una menzogna creata dal KGB verso la fine degli anni ’50 in piena Guerra Fredda.

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    Ten. Franco Storchi. Gregario del Magg. Adriano Visconti

    22.00

    Accompagnato da un bell’apparato iconografico, diario del giovane Tenente Franco Storchi, gregario del Magg. Adriano Visconti. Questo diario viene pubblicato, per rispettarne l’originalità e mantenere il sapore bellico, nello stesso carattere dattilografico in cui venne scritto.

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    Terra irredenta, terra incognita. L’ora delle armi al confine orientale d’Italia 1914-1918

    22.00

    Fabio Todero

    La Venezia Giulia è stata nell’immaginario nazionale la terra irredenta per antonomasia. Pochi però sapevano dove si trovasse Trieste e che cosa comprendesse quella mitica regione. A scoprirlo furono i milioni di italiani che vi affrontarono la guerra nelle trincee del Carso o sulle vette delle Alpi Giulie. Il libro offre uno sguardo d’insieme sulle vicende belliche della regione, sul coinvolgimento di uomini e donne nel conflitto, ma soprattutto sul modo in cui queste e il territorio vennero descritti. Memorie, articoli di giornale, pagine di diario, canti, testi di riflessione politica sono utilizzati per raccontare un momento chiave della storia di quest’area multiculturale.

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    The Battle of Taranto: Judgement Day

    15.00

    Patrick Branly

    Dalla Valiant Wings, pubblicazione squisitamente modellistica avente come oggetto, la battaglia di Taranto. Monografia riccamente illustrata con foto in bianco e nero e 16 pagine di profilo a colori di Richard J. Caruana. Analizza gli eventi che hanno preceduto l’attacco, la realizzazione dello stesso e le conseguenze per la Regia Marina, in seguito all’assalto della Fleet Air Arm: la monografia mostra una serie di kit appositamente commissionati: 1/48 Speciale Hobby Fairey Fulmar e Italeri Fiat CR.42 di Steve Evans 1/72 Airfix Fairey Swordfish e Azur Martin Maryland di Libor Jekl 1/72 Italeri Z.501 ‘Gabbiano’ di Steve Evans.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 66 con foto b/n e profili di mezzi a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2015 da Valiant

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    The battles for Monte Cassino -Then and Now

    65.00

    Le battaglie per Monte Cassino hanno rappresentato una pagina fra le più discusse del secondo conflitto mondiale: fra gennaio e maggio 1944 forze armate di Gran Bretagna, Canada, Francia, India, Nuova Zelanda, Polonia e Stati Uniti combatterono contro il risoluto esercito tedesco in una serie lunghissima di battaglie. Frutto di anni di accurata ricerca, questa bella opera, completamente illustrata e di sicuro interesse per storici e appassionati, non solo studia il conflitto dal punto di vista storico e militare, ma, soprattutto, ha il merito di accostare le centinaia di fotografie di archivio – molte inedite e provenienti da collezioni private di tutto il mondo – con fotografie attuali oltre che con mappe e ordini di battaglia.

    Cartonato con sovracopertina, 21,5 x 30,5 cm. pag. 408 completamente illustrato con circa 643 foto b/n, 392 foto a colori e 43 mappe e cartine

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2011 da After the Battle

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    The Desert War – Then and Now

    69.00

    A seguito della dichiarazione di guerra di Mussolini, nel giugno del 1940, inizialmente l’Italia ebbe ad affrontare le sole le truppe britanniche stanziate in Medio Oriente, ma con il proseguire della campagna nel deserto occidentale, le forze di altre nazioni furono coinvolte: Germania, Australia, India, Sud Africa, nuova Zelanda, Francia e, infine, gli Stati Uniti. In questo contesto geografico furono combattute le prime grandi battaglie tra mezzi corazzati. Quando i reparti dell’Afrikakorps guidata da Rommel, si unirono alle forze italiane, il corso delle operazioni si invertì, l’Asse prese il soppravento recuperato l’intera Cirenaica, meno Tobruk, entro l’estate. La campagna oscillò avanti e indietro attraverso il deserto per un altro anno, fino a quando Rommel riuscì ad espugnare la piazzaforte di Tobruk nel giugno 1942 per poi spostarsi verso est in Egitto. Nel momento di masssima espansione verso est le forze dell’Asse, ormai a corto di rifornimenti, vennero investite dalla controffensiva inglese di El Alamein nel novembre successivo. Questa battaglia segnò l’inizio dell’avanzata dell’8 Armata inglese di Montgomery fino alla Tunisia, dove le ultime forze italo-tedesche si arresero agli Alleati o, si imbarcarono per l’Italia. Jean Paul e la sua macchina fotografica hanno ripercorso i teatri bellici descritti poco prima della recente guerra civile in Libia e le rivolte in Tunisia e in Egitto nel 2011, quindi ha avuto la fortuna studiare le vecchie postazioni militari prima che la nuova guerra coprisse le tracce di 70 anni fa. Durante la campagna nel 1940-1943 gli Alleati persero oltre 250.000 uomini tra uccisi, feriti, dispersi e catturati e l’Asse 620.000. Quelli che non sono mai tornati a casa si trovano nei sacrari Militari o, nei cimiteri sparsi per il paesaggio arido di un campo di battaglia che è cambiato poco in più di 70 anni. La lunga Campagna del Nord-Africa (1940 e 1943) viene ricostruita attraverso le foto del tempo accostate a quelle attuali seco

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    The Fighting Colours. 50th Anniversary Collection. Corpo Aero Italiano. Battle of Britain and Russian Front

    29.00

    Richard Caruana

    L’artista aeronautico Richard J. Caruana commemora il Centenario dell’Aeronautica Militare Italiana con un tema che è stata la sua specialità fin dalle sue primissime opere pubblicate, oltre 50 anni fa: la Regia Aeronautica. Le campagne italiane contro Gran Bretagna e Russia sono probabilmente le meno raccontate di tutta la storia della Regia Aeronautica della Seconda Guerra Mondiale. Ciò può essere in parte dovuto alle difficoltà incontrate su entrambi i fronti, per le quali l’Aeronautica Militare italiana era scarsamente attrezzata. La maggior parte degli elementi da caccia erano prossimi all’obsolescenza: biplani FIAT CR.42 che furono contrapposti a Hurricane e Spitfire, e monoplani FIAT G.50 e Macchi C.200 i cui piloti non avevano nemmeno il “lusso” di base delle cabine di pilotaggio chiuse. Il freddo estremo, soprattutto sul fronte orientale, era un secondo nemico che i piloti e gli equipaggi di terra dovevano affrontare. Ciò che mancava in termini di risultati a queste campagne è stato più che compensato dal caleidoscopio di finiture di tutti gli aerei operanti in entrambe le campagne. Questo studio sul camuffamento e sulle insegne di questi velivoli della Regia Aeronautica fornisce una fonte inesauribile di ispirazione per i modellisti che cercano quel “qualcosa di speciale” da aggiungere alla loro collezione.

    Brossura, 30 x 21 cm. pag. 60 completamente illustrato con profili di mezzi a colori e alcune foto b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2023 da Mushroom Model Pubn

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    The Italian Vetterli Rifle – Development Variants and History in Service

    69.00

    L’autore, ha prodotto un lavoro che, rappresenta un ampliamento di almeno tre volte rispetto al suo lavoro precedente, pubblicato diversi anni fa dall’editore “Royal Armouries”. Il Vetterli italiano rimase in servizio per oltre quarant’anni, e l’autore descrive come venne sviluppato nelle diverse versioni: fucile a canna lunga, fucile a canna corta, una versione per la cavalleria e una carabina per compiti di polizia. Arma a ripetizione manuale, venne successivamente adattato per una serie di caricatori come il Vetterli-Vitali, il Vetterli-Bertoldo e il Vetterli-Ferracciù. Il libro evidenzia in maniera dettagliata le conversioni dal 10,35 millimetri al 6,5 ​​mm e in altri calibri, come il 22 per l’uso addestrativo. Il lavoro contiene nuove informazioni sulle fabbriche di armi che hanno realizzato il fucile, e, descrive l’utilizzo dell’arma, in servizio attivo, in alcune delle campagne militari meno note in Europa e in Africa, tra cui l’Etiopia, la Somalia, la Libia, l’Irlanda, la Russia, la Cina, la Turchia e la guerra civile spagnola. Questo libro si rivolge sia ai collezionisti di armi da fuoco che agli appassionati di storia militare, anche attraverso un apparato iconografico superlativo che mostra le armi nella loro interezza e nei particolari. Questo studio colma una lacuna nella storia dei primi fucili militari retrocarica.

    Rilegato, 22,5 x 28,5 cm. pag. 136 riccamente illustrato con foto a colori e b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2016 da Mowbray Publishing

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    The Weapons Encyclopaedia. Cannoni italiani 1914-1945 Vol. 3

    22.00

    Luca Cristini

    Dopo i primi due volumi sui cannoni italiani, dedicati allo studio e l’analisi dei pezzi d’artiglieria ereditati dal primo conflitto mondiale, sia di produzione nazionale che fonti di preda bellica (tipicamente austro-ungarica) a seguito della vittoria nel 1915-18; in questa terza e ultima parte tratteremo e completeremo il nostro lavoro sulle artiglierie italiane dei primi cinquanta anni del Novecento, trattando prevalentemente i mezzi di concezione più moderna, ideati dalla seconda metà degli anni ‘30. Il criterio usato sarà ancora quello già utilizzato del calibro a crescere, quindi dai pezzi leggeri in poi. In fondo al volume ci sarà la terza parte dedicata a trattrici e trattori che cosi facendo, risulteranno distribuiti in vario modo nei tre volumi ma sempre in ordine cronologico.

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    The Weapons Encyclopaedia. Cannoni italiani 1914-1945. Vol. 1

    22.00

    Luca Cristini

    In questo primo di tre volumi vengono trattati tutti i pezzi d’artiglieria di produzione nazionale, straniera e di preda bellica utilizzati e in organico effettivo al Regio Esercito italiano nella seconda guerra mondiale. Ogni mezzo viene descritto con uno o più profili a colore e relativa scheda esaustiva della tecnica e delle caratteristiche dell’arma. Nel primo volume tratteremo principalmente i cannoni ereditati dalla prima guerra mondiale costruzione nazionale o di prede belliche a partire dai calibri più piccoli. In questo volume presenteremo anche la prima parte di trattori o trattrici di artiglieria utilizzati per questo tipo di mezzi.

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    The Weapons Encyclopaedia. Cannoni italiani 1914-1945. Vol. 2

    22.00

    Luca Cristini

    Dopo il primo volume sui cannoni italiani, in questa seconda parte tratteremo e completeremo lo studio e l’analisi dei pezzi d’artiglieria ereditati dal primo conflitto mondiale, sia di produzione nazionale che fonti di preda bellica (tipicamente austro-ungarica) a seguito della vittoria nel 1915-18. Il criterio usato sarà ancora quello già utilizzato nel libro precedente, quindi dai calibri minori a crescere. Con il terzo volume che completerà il nostro lavoro sulle artiglierie italiane dei primi cinquanta anni del Novecento tratteremo prevalentemente i mezzi di concezione più moderna, ideati dalla seconda metà degli anni ‘30. Da questo volume invece parleremo espressamente anche delle bombarde in uso in quegli anni, mentre trattrici e trattori saranno distribuiti in vario modo nei tre volumi in ordine preferibilmente cronologico.

    Brossura, 18 x 25 cm. pag. 58 con foto e illustrazioni a colori

    Stampato nel 2023 da Soldiershop

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    The Weapons Encyclopaedia. Carro Leggero Italiano L6-40 e Semovente L40

    22.00

    Luca Cristini

    Il Carro Armato L6/40 fu l’unico vero carro armato leggero italiano della Seconda Guerra Mondiale, utilizzato prevalentemente dal Regio Esercito che lo impiegò praticamente in tutti i teatri di guerra: Africa settentrionale e orientale, Russia, Balcani e resto dell’ Europa. Venne utilizzato soprattutto come mezzo di ricognizione a partire alla primavera del 1941 fino all’armistizio con gli alleati nel settembre 1943. Mezzo originariamente progettato per le operazioni in montagna, si rivelò tuttavia presto inadatto alle operazioni cui venne affidato. Già prima di entrare in azione, era obsoleto sia per l’armamento che per la debolezza della corazza.

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    The Weapons Encyclopaedia. Carro medio Italiano M11-39

    22.00

    Luca Cristini

    Il carro M11/39, fu il carro armato di transizione tra il crro veloce L3 e l’M 13/40. L’M11/39 può essere considerato il primo carro medio italiano, con un peso di 11 tonnellate e l’armamento che era composto da un cannone da 37 mm in casamatta e da due mitragliatrici Breda Mod. 38 8 mm in torretta. Uno dei punti deboli era il motore di bassa potenza, del cannone posto in casamatta e della mancanza di apparecchiature radio. Poco adatto alla guerra del deserto. Nonostante le sue debolezze, l’M11/39 rappresentò un importante passo avanti nella storia dei corazzati italiani, in quanto aprì la strada alla famiglia dei carri armati medi, utilizzati per tutta la guerra.

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    The Weapons Encyclopaedia. Carro Medio Italiano M13-40, M14-41 & M15-42

    22.00

    Luca Cristini

    Il Carro Armato M13/40 è stato il più famoso carro operativo italiano della Seconda Guerra Mondiale; progettato per sostituire l’M11/39 nell’Esercito italiano all’inizio del conflitto. Fu il carro armato principale utilizzato dagli italiani per tutta la guerra. Il progetto iniziale fu influenzato dal Vickers 6-Ton britannico e si basava sul telaio modificato del precedente M11/39. La produzione dell’M11/39 fu apposta interrotta per far entrare in produzione l’M13/40. Il nome si riferisce alla “M” di Medio (medio) secondo gli standard di peso dei carri armati italiani dell’epoca, 13 tonnellate era il peso previsto e il 1940 l’anno iniziale di produzione.

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    The Weapons Encyclopaedia. Fiat 3000 e Fiat 2000

    22.00

    Luca cristini

    Il FIAT 3000 è stato un veicolo importante nell’armamento dell’Esercito Italiano, entrato in servizio dopo la Prima Guerra Mondiale. Prodotto in due versioni, il Modello 1921 e il Modello 1930, questo carro armato leggero è stato essenziale per le unità corazzate italiane fino agli anni ‘30. Originariamente basato sul Renault FT francese, presentava notevoli miglioramenti, come un motore più potente e una disposizione interna ottimizzata. Il FIAT 3000 rappresenta un capitolo importante nella storia dell’esercito italiano, in quanto è stato uno dei primi carri armati a essere impiegato in modo significativo dopo la Prima Guerra Mondiale e ha permesso agli equipaggi italiani di acquisire esperienza nell’uso dei carri armati, preparandoli alle future sfide sul campo di battaglia.  È presente anche un capitolo sul Fiat 2000, il carro armato “gigante”!

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    The Weapons Encyclopaedia. Fiat C.R. 42 Falco

    22.00

    Luca Cristini

    Il Fiat C.R.42 Falco è stato un celebre biplano italiano, monoposto e monomotore da caccia e caccia notturna con carrello fisso e struttura metallica a rivestimento misto (parte in metallo e parte in tela), realizzato dalla famosa casa torinese alla fine degli anni trenta. Venne utilizzato nella Seconda Guerra Mondiale prevalentemente dalla Regia Aeronautica, ma fu acquistato anche da paesi come Belgio, Ungheria, Finlandia e Svezia. Il “Falco”, così venne soprannominato l’aereo italiano,  fu l’ultimo caccia biplano della storia ad essere costruito in serie.  Fu anche l’ultimo caccia biplano a combattere nel secondo conflitto mondiale e l’ultimo biplano nella storia ad abbattere, nel 1945, un aereo nemico.

    Brossura, 18 x 25,5 cm. pag. 58 illustrato con foto b/n e colori e profili di mezzi a colori

    Stampato nel 2022 da Soldiershop

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    The Weapons Encyclopaedia. I carri leggeri CV L3/33-35-38

    22.00

    Luca Cristini

    Nato nei primi anni ‘30 per fornire all’esercito italiano un carro armato leggero su larga scala, l’L3 rimase in prima linea nelle unità corazzate fino al 1941. Anche se ebbe un ruolo importante solo nei combattimenti della campagna d’Etiopia e della guerra civile spagnola, la “scatola di sardine” successivamente si limitò al combattimento antipartigiani e al sostegno delle truppe d’occupazione dopo l’inizio difficile della seconda guerra mondiale. Prodotto in largo numero, in considerazione della capacità industriali del paese negli anni 30. Ne furono realizzati circa 2.000 esemplari a partire dal 1933 e fino al 1938, anno in cui cessò la produzione.

    TITOLO DISPONIBILE ANCHE IN LINGUA INGLESE – SU RICHIESTA

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    The Weapons Encyclopaedia. Semovente 75/18 e 75/34

    22.00

    Luca Cristini

    Il semovente da 75/18, così come tutte le sue varianti successive, fu progettato dalla Fiat Ansaldo. Il carro si basava sullo scafo dei carri M e fu l’unico blindato italiano della Seconda Guerra Mondiale prodotto in numero sufficiente da rappresentare un problema per le forze corazzate nemiche. Il 75/18 diede prova della sua potenza sin dal suo esordio sul fronte africano, ma anche nello sbarco alleato in Sicilia e nei successivi reparti corazzati del Regno del Sud e della Repubblica Sociale Italiana. L’idea derivava dall’entrata in servizio nell’esercito tedesco degli “Sturmgeshütz” (cacciacarri), e dei positivi risultati che questi ottennero sui vari fronti che li avevano visti impegnati.

    TITOLO DISPONIBILE ANCHE IN LINGUA INGLESE – SU RICHIESTA

     

     

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    The Weapons Encyclopaedia. Semoventi italiani Vol. 2. 75/34-75/46-90/53-102/25-149/40

    22.00

    Luca Cristini

    In questo secondo volume, completiamo la storia della dotazione dei mezzi semoventi in forza all’esercito italiano, sia quello del Regno che quello della Repubblica Sociale Italiana dopo il 1943! Dopo il grande successo del 75/18 presentato nel primo volume, ci occupiamo quindi dei fratelli maggiori, vale a dire del mezzo 75/34 già in parte presente nel primo volume, della sua variante, il 75/46, del famoso Bassotto, ovvero il semovente 105/25, forse il mezzo più potente dell’arsenale italiano, per concludere con due mezzi atipici: il 90/53 con la scudatura posteriore, e il moderno 149/40, vero cannone montato su carro, realizzato solo in un prototipo.

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    TopDrawings 131. Fiat G-55 Centauro

    24.00

    Anirudh Rao

    Ogni monografia di questa collana contiene una raccolta di dettagliati disegni al tratto a più viste (in scala 1/72 e 1/48) e 4 pagine di profili a colori del mezzo corazzato, nave o aereo trattato. Il testo è costituito dalle didascalie delle immagini ed è bilingue: inglese-polacco. Questa monografia, in particolare, verte su uno dei caccia italiani della serie 5, il Fiat G.55.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 20 con disegni tecnici e profili a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2022 da Kagero

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    Tornare potenza. Dieci tesi economiche per l’Italia

    22.00

    Si fa un gran parlare di «sovranità», declinando il tema quasi esclusivamente sul piano di quella monetaria. Ridurre tutto all’abbandono del fallimentare progetto dell’euro non è tuttavia condizione, per quanto necessaria, allo stesso tempo sufficiente. Dall’architettura economica prevista nella Costituzione al lavoro, dall’industria all’intervento pubblico, passando per il debito pubblico e il fisco: tanti sono i temi da affrontare, anche con uno sguardo al passato e a quell’«Italia quarta potenza» che possiamo, ancora, ambire a essere.

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    Tra il Bosforo e l’Egeo. La Marina italiana e la fine dell’Impero ottomano. 1919-1923

    20.00

    Alessandro Vagnini

    Il volume ripercorre le tappe dell’azione della Regia Marina a Costantinopoli, nel Mar Nero, in Egeo e in Asia Minore nel periodo 1919-1923 al fine di porre in evidenza il contributo delle forze navali alla politica italiana nei confronti dell’Impero ottomano, durante la fase del suo definitivo disfacimento e dell’affermazione delle forze kemaliste. L’opera si sviluppa in un intricato susseguirsi di azioni e interventi militari e umanitari, dove si incrociano rapporti e memorandum; una concreta attività volta a sostenere, realizzandoli sul campo, una parte non secondaria per gli obiettivi che l’Italia si era prefissata in quel contesto storico; una storia dai molti attori, dalla Russia al Regno Unito, dalla Francia all’Italia, alla Grecia, ai turchi ovviamente. Sui volumi editi dalle FFAA e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 226 con alcune cartine e foto b/n

    Stampato nel 2021 da Ufficio Storico Marina Militare

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    Tunisia 1943: Gli ultimi combattimenti dell’Asse sul fronte Africano

    19.90

    Massimiliano Afiero

    Quando si pensa alla guerra d’Africa, la mente corre subito alla battaglia di El Alamein come ultimo atto della presenza delle forze italiane e tedesche in sul fronte dell’Africa Settentionale. In realtà la guerra  si protrasse per altri sei mesi, durante i quali i reparti italo-tedeschi furono impegnati in durissimi combattimenti sul fronte tunisino,. Infatti subito dopo lo sbarco delle forze alleate in Marocco ed in Algeria (Operazione Torch) tra l’8 e il 16 novembre 1942, affluirono in Tunisia numerose forze dell’Asse per fronteggiare questa nuova minaccia. Le forze alleate avevano sperato in una facile passeggiata per arrivare a Tunisi ed invece furono affrontate tenacemente dalle truppe italo-tedesche, subendo alcune pesanti sconfitte e lamentando numerose perdite. Nel frattempo, le forze italo-tedesche in ritirata dall’Egitto, si attestarono sulla linea del Mareth, in Tunisia, per fronteggiare l’8a armata di Montgomery. Le forze italo-tedesche si ritrovarono quindi a combattere sia a nord sia a sud del fronte tunisino, contendendo ogni palmo di terreno al nemico. Sid Bou Zid, Kasserine, Sbeitla, Medenine, El Guettar, Uadi Akarit, Enfidaville sono solo alcuni nomi delle località dove si svolsero le principali ed epiche battaglie sul fronte tunisino

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    Tuonando disintegro. Storia del 66° Gruppo Intercettori Teleguidati

    20.00

    Leonardo Malatesta

    Questo volume, ricco di documentazione e di immagini d’epoca, racconta per la prima volta la storia del 66° Gruppo Intercettori Teleguidati (IT). Negli ultimi anni, accanto al tradizionale interesse per la storia aeronautica della S econda guerra mondiale, è venuto crescendo quello per l’importante evoluzione che l’arma azzurra ha avuto nell’ambito strategico e operativo della Guerra Fredda. Studiosi ed opinione pubblica stanno così imparando a conoscere il ruolo svolto dalle basi missilistiche disseminate nelle regioni del Nord Est, dai sistemi radar ed in particolare dalla moderna balistica incentrata sui missili Nike Hercules nuclear i che erano rimasti sconosciuti e per lo più oggetto di fantasiosi racconti.

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    TV Enrico Lesen D’Aston. Dal combattimento col smg Cappellini contro il Kabalo a Comandante Flottiglia CB del Mar Nero

    30.00

    Gianni Bianchi

    Allievo della Reale Accademina Navale nel 01/11/1933, consegue il grado di Primo Sottotenente di Vascello ed entra a far parte dell’equipaggio del sommergibile “Cappellini” che annovera un “certo” Salvatore Todaro come direttore di tiro. E’ lui in prima persona a dirigere il tiro del cannone di bordo che affonda il piroscafo belga “Kabalo” e quindi partecipa al leggendario episodio di salvataggio da cui è stato tratto l’odierno fil “Il Comandante”. Successivamente gli viebe assegnato il comando di una flottiglia di mini-sommergibili Caproni CB, in formazione a Salerno. Con l’assegnazione di questi mezzi d’assalto nel Mar Nero, nell’ambito dell’assedio di Sebastopoli, Lesen D’Aston vi si trasferisce con l’intera flottiglia di 6 unità. Questa operazione gli varrà l’assegnazione di una medaglia d’argento al valor militare. Con l’armistizio dell’8 settembre, Lesen D’Aston, passa alla marina della R.S.I., diventando aiutante di bandiera del sottosegretario Antonio Legnani.

    Brossura, 24 x 22,5 cm. pag. 106 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2023 da Sarasota

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    U.N.P.A. Unione Nazionale Protezione Antiaerea. La prima difesa civile italiana

    18.00

    Matteo Cornelius Sullivan

    L’ Unione Nazionale Protezione Antiaerea, nata nell’agosto del 1934, fu la prima difesa civile italiana, organizzata con lo scopo di fare azioni di prevenzione e salvataggio durante e dopo gli allarmi aerei. Fino al 1940 era composta da volontari addestrati per aiutare i Vigili del Fuoco e i militari del Genio del Regio Esercito nello spegnimento degli incendi e abili alla ricerca di sopravvissuti sepolti sotto il crollo delle abitazioni. Le squadre dell’U.N.P.A. erano dotate di motocarrozzette sulle quali si trovavano pale, picconi, asce, scale, funi ed altro materiale di salvataggio, oltre agli estintori. Con l’entrata in guerra l’U.N.P.A. fu militarizzata e con l’incedere del conflitto e l’aumento dei bombardamenti aerei sulle città italiane, diventò fondamentale nella macchina dei soccorsi.  L’U.N.P.A. fu sciolta da Re Umberto II nel marzo del 1946.

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    Un lampo rosso nel cielo. A brief history of Italian 101st Squadron

    19.50

    Pierpaolo Maglio

    Il 101° Gruppo è stato uno dei reparti più famosi della Regia Aeronautica e dell’Aeronautica Militare poi. Fu costituito a Lonate Pozzolo nel 1941 equipaggiato con i bombardieri a tuffo tedeschi Ju-87B Stuka. Il Gruppo fu duramente e lungamente impegnato in combattimento, in Albania, su Malta, in Nord Africa. Il Gruppo fu poi riequipaggiato con i CR.42 per terminare le ostilità con i Reggiane 2002, 2001 e Macchi 202. Nel dopoguerra il 101° Gruppo ricevette gli Spitfire per transitare poi sugli F-47 Thunderbolt di fornitura americana. L’era degli aeroplani a reazione vide il Gruppo utilizzare gli F-84G e gli F-84F. Nel 1964 arrivarono gli Starfighter che furono poi sostituiti ancora una volta con gli F-84F, nell’occasione il 101° Gruppo fu spostato a Cervia, base da cui operò per diversi anni. Il reparto fu l’ultimo ad utilizzare i G.91Y radiati i quali, dopo alcuni mesi in posizione “quadro” il 101° Gruppo rinacque come Gruppo OCU (Operational Conversion Unit) ad Amendola, questa volta gli aerei in dotazione erano gli AMX. Il ruolo di reparto da conversione operativa fu mantenuto fino allo scioglimento, il 3 novembre 2016.

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    Un Pilota del Turbine. Carlo Tommasi

    12.00

    Giovanni Tonicchi

    Breve biografia del tenente pilota italiano Carlo Tommasi, dalle prime esperienze in Africa Settentrionale con il 3° Stormo Caccia durante la Seconda Guerra Mondiale, fino alla fine della carriera nel secondo dopoguerra. Numerose foto, ill e mappe b/n

    Brossura,  17 x 24 cm. pag. 80 con varie foto b/n

    Stampato nel 2005 In proprio

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    Un Racconto della Guerra Perduta

    30.00

    Roberto Mieville

    Bir El Gobi, alture del Gebel: una pagina di eroismo dell’ esercito italiano, passata alla storia. La coraggiosa resistenza dei reparti della divisione corazzata Ariete e dei Giovani Fascisti alla avanzata inglese nei deserti d’ Africa, per la penna dell’ autore de ” Fascist Criminal Camp”.

    Brossura, 12 x 19,5 cm. pag. 22

    Stampato nel 1949 da Corso

    Condizioni del libro: usato in buone condizioni. Mancanza della sovracopertina

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    Uniformologia. Uniformi e Armi . L’equipaggiamento del soldato italiano nelle due guerre mondiali

    27.00

    Giovanni Rizzatti

    Questa pubblicazione della Ermanno Albertelli Editore, delinea il processo di metamorfosi dell’equipaggiamento del soldato del Regio Esercito tra due eventi storici significativi, quali i due conflitti mondiali. Un lavoro reso possibile dall’analisi diretta di oggetti d’epoca, immagini storiche, documentazione ufficiale e al fondamentale contributo di un certo numero di autori e collezionisti. Di particolare interesse è stato “lo studio” dei libretti personali, documenti sui quali venivano riportati, oltre ai dati del possessore, le assegnazioni a cura del reparto di appartenenza. Interamente illustrato con centinaia e centinaia di foto a colori e d’epoca in b/n. Utilissimo per i collezionisti.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 156 interamente illustrato con foto a colori e b/n

    Stampato nel 2013 da Albertelli

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni. Piccola piega nella copertina in basso a destra

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    Unità veloci costiere italiane – Motosiluranti Motocannoniere V.a.s. Motomissilistiche e Aliscafi Lanciamissili

    60.00

    Con questo volume si completa la riedizione dell’opera “I Mas e le Motosiluranti italiane (1906-1969)”, la cui prima parte, nella quale erano stati trattati i M.A.S. e i mezzi d’assalto, era stata già ripubblicata in precedenza ampiamente rivista e aggiornata. Anche in questo caso il testo è stato profondamente revisionato, pur mantenendo quasi inalterata l’analisi storica e tecnica, si è invece provveduto a completare il lavoro, analizzando i più recenti progressi dei tipi di unità trattati e le ultime realizzazioni nazionali nel campo delle unità veloci costiere. Inoltre è presente una nuova impostazione grafica, numerose nuove fotografie e un’ampia iconografia tecnica comprendente anche tavole fuori testo a colori in scala 1.200. Nel periodo bellico e in quello immediatamente successivo, le unità veloci costiere italiane subirono una netta divisione nella loro linea di sviluppo, determitata dalle esigenze operative che l’andamento della guerra faceva emergere sempre più chiaramente. Da una parte continuò lo sviluppom dei M.A.S., unità peculiari della Marina Italiana che rispondevano al concetto operativo del rapido colpo di mano condotto da mezzi velocissimi di ridotto dislocamento, dall’altra si originarono le motosiluranti e le motocannoniere, concepite inizialmente da mezzi di origine tedesca, che dovevano sfruttare le loro maggiori dimensioni e il loro superiore armamento per avere una maggiore flessibilità d’impiego e che nel dopoguerra conobbero un’ulteriore sviluppo da parte della cantierisstica nazionale con l’adozione dell’arma missilistica.

    Rilegato, 25 x 29 cm. pag. 386 illustrato con circa 257 foto b/n, 109 profili b/n e 10 profili in pagina ripiegata scala 1:100

    Stampato nel 1998 da Ufficio Storico della Marina Militare

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    Uomini contro bombe. Gli Specialisti delle Forze Armate in azione

    23.00

    AA.VV.

    Il libro, realizzato dallo Stato Maggiore della Difesa, passa in rassegna le capacità, le attività e il sangue freddo degli specialisti di Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri impegnati quotidianamente nel contrasto della pericolosa minaccia degli ordigni esplosivi, in Italia e all’estero, nelle numerose missioni internazionali in cui operano i nostri militari. Attraverso undici saggi, corredati da numerose fotografie di impatto, vengono illustrati gli ambiti, i protagonisti, la formazione e le tecnologie che la Difesa mette in campo contro residuati bellici, trappole esplosive e ordigni rudimentali di potenza letale. Questi ultimi sono l’arma forse più diffusa e insidiosa nei conflitti di oggi, tanto per i contingenti militari che per i civili. Lo scorso anno sono stati circa 2000 gli interventi compiuti sul territorio nazionale dagli specialisti delle Forze Armate per neutralizzare bombe d’aereo della Seconda Guerra Mondiale, munizioni risalenti alla Grande Guerra, pacchi esplosivi, ordigni sommersi e fuochi d’artificio illegali. Un lavoro rischioso al servizio della comunità, al quale si aggiunge quello svolto dai contingenti italiani nelle missioni di stabilizzazione e peacekeeping, in favore delle forze di sicurezza e della popolazione locale.

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    Varco! Genieri all’assalto. 30 mesi di storia del XXXII BTG. Guastatori del genio

    42.00

    Federico Pirola

    Nella forma di un diario di guerra, vengono narrate le vicissitudini dei guastatori del XXXII Battaglione Guastatori del Genio: dall’addestramento a Civitavecchia nell’ottobre 1939, ai combattimenti in Africa Settentrionale a Tobruk ed El Alamein, fino all’epilogo in Tunisia nel maggio 1943. Una ricostruzione in cui si intersecano le voci narranti degli stessi protagonisti – attraverso le lettere alle famiglie, i fogli d’ordine, i diari e le memorie – con i loro ideali, le loro speranze, ma anche i loro rancori e frustrazioni

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    Venaria Reale. Il Campo di Volo Centenario

    15.00

    Giovanni Tonicchi

    Il 13 gennaio 1909 a Venaria Reale, presso il Campo Volo, compì il primo volo lo SPA Faccioli, il primo velivolo completamente realizzato in Italia. Pilotato da Mario Faccioli, figlio dell’ingegnere, era spinto da un motore da 25 CV. Gabriele d’Annunzio, testimone a Venaria dell’impresa del Faccioli, ebbe modo di descrivere così la cronaca dell’evento: «Oggi, verso il tramonto, era su quel campo della Venaria che è uno dei più vasti e solenni spettacoli dell’Italia Subalpina, colla massa rossa e bianca del castello sabaudo, coi boschi della Mandria che vaporano nell’aria cinerea, colle Prealpi plumbee accosciate nella caligine, colla piramide del Monviso che ha l’ardimento fantastico di una nuvola, coll’esercito delle nevose cime sul confine che veglia l’enormità di sogni nel cielo fluido silenzioso e saturo….. Questo volume ripercorre la storia di questo campo d’aviazione, atrraverso i due conflitti mondiali, per arriavre ai tempi più recenti, quando fu utilizzato dall’Aviazione Leggera dell’Esercito.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 64 riccamente illustrato con foto b/n e alcune foto a colori

    Stampato nel 2011 In Proprio

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    Vespa 2 85ª squadriglia – Storia dell’asso dell’Aviazione da caccia italiana Luigi Gorrini, medaglia d’oro al V.M

    25.00

    Credo che qualsiasi appassionato del volo non possa provare un misto di invidia e ammirazione per chi ha combattuto nella Seconda Guerra Mondiale ai comandi di un caccia. Se poi si parla di un pilota che ha combattuto nella regia aeronautica e poi nell’Aviazione Nazionale Repubblicana si aggiunge un sentimento difficile da esprimere quando anche il solo decollare per un giro di un’ora sembra talvolta una impresa. Diventa difficile capire come si potesse volare e combattere con mezzi quasi sempre antiquati e normalmente in fortissima minoranza. Luigi Gorrini (Vespa 2) non ha bisogno di presentazioni e la sua storia scritta da Giacomo Manfredi sulla base di un dialogo continuo con Gorrini risulta veramente affascinante. Dice l’autore “Soprattutto, decisiva è stata la sua paziente collaborazione nel sottoporsi a veri e propri interrogatori sui particolari tecnici, sulle manovre compiute nei vari combattimenti, o intorno a situazioni personali e su quanto non poteva essere ricavato dagli scritti”.

    Brossura, 16,5 x 24 cm. pag. 291 con illustrazioni e foto b/n

    Stampato In Proprio

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    Vespa arrabbiata. Luigi Di Cecco gregario del Magg. Visconti della II squadriglia I gruppo caccia

    22.00

    Luigi Di Cecco

    Da un diario ritrovato in maniera fortunosa, Gianni Bianchi pubblica questo libro dedicato al sergente pilota Luigi de Cecco, gregario del Maggioer Visconti nella squadriglia “Vespa Arrabiata”. Di Cecco ricora in particolare kle missioni di contrasto alle formazioni di bombardieri americani che andavano a colpire le città industriali dell’Italia settentrionale e della Germania meridionale. Nel diario sono presenti alcune imprecisazioni in ambito temporale, probabilmente ciò è dipeso dal fatto che Di Cecco scrisse queste sue memorie molti anni dopo, rispetto ai fatti raccontati. Un’altro tassello che va ad arrichire le storie di un gruppo di piloti che rischiarono la propria vita per contrastare le preponderanti formazioni aeree alleate.

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    Via Rasella, 80 anni di menzogne

    20.00

    Pierangelo Maurizio

    Torna il libro, uscito per la prima volta nel ’96, sui fatti e sui misteri dell’azione più famosa della Resistenza. Se per mezzo secolo è stata nascosta la morte di Piero Zuccheretti, falciato dall’attentato compiuto dai Gap a Roma il 23 marzo ‘44, oggi non è facile trovare il luogo dove riposa il “bambino di Via Rasella”… Con lui morì anche un capo partigiano di Bandiera Rossa, Antonio Chiaretti. In “Via Rasella, 80 anni di menzogne” nuovi retroscena, approfondimenti, nuovi documenti. Alla luce delle 291 schede del professor Attilio Ascarelli, incaricato delle riesumazione dei martiri alle Fosse Ardeatine, rimaste segrete per oltre 70 anni, viene ripercorso lo scontro durissimo tra il Pci e i gruppi di Bandiera Rossa, sterminati nella rappresaglia nazista con il Fronte militare del colonnello Montezemolo, il Partito d’Azione e altre formazioni minori.

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    Vita di Marinaio

    29.00

    Gino Birindelli

    Ristampa del libro dal titolo “Vita di Marinaio”, scritto dall’Amm. Gino Birindelli. Come noto, l’Amm. Birindelli è  stata una figura di spicco nella storia della nostra Marina. Ufficiale dal carattere leale e battagliero, fu uno dei protagonisti della Seconda Guerra Mondiale, conquistando la MOVM quando animato da incrollabile decisione,  penetrava nella mutissima base inglese di Gibilterra a bordo del suo “maiale”. Il suo è un libro denso di memorie di vita militare, ma anche di considerazioni di tipo umano sulla guerra e sull’etica militare. L’introduzione del libro è inoltre curata dall’Amm. Luigi Binelli Mantelli.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 182

    Stampato nel 2021 da Associazione Culturale Amici di Bocca del Serchio

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    Vittorio Veneto 1918 – L’ultima vittoria della grande guerra

    16.00

    Ad un secolo esatto dalla più importante vittoria militare italiana della Prima Guerra Mondiale, si è pensato di offrire agli appassionati di storia militare un resoconto, sintetico ma completo, della terza battaglia del Piave (24 ottobre-3 novembre 1918), meglio nota come battaglia di Vittorio Veneto, e dell’armistizio di Villa Giusti, che segnò la fine dell’Impero pluricentenario degli Asburgo e l’ascesa dell’Italia nel novero delle maggiori potenze mondiali. Abbiamo cercato con questo agile lavoro di fornire uno strumento a chi sia appassionato della Grande Guerra o semplicemente curioso di saperne di più, che vada oltre l’agiografia da una parte e la dissacrazione antinazionale dall’altra, smentendo nel contempo alcune leggende ancor oggi diffuse, come quella che vorrebbe che a Vittorio Veneto ci sia stata una passeggiata militare, che non ci fu, perché gli austroungarici, a dispetto di alcuni ammutinamenti di reparti, si batterono bene, soprattutto all’inizio della battaglia e in particolar modo sul Grappa, tanto da infliggere dure perdite agli attaccanti.

    Brossura,15,5 x 22,5 cm. pag. 154

    Stampato nel 2018 da Associazione Italia

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    Vivere in un altro mondo. Storia di un pilota della ricognizione marittima 1940-1945

    20.00

    Stefano Pruneri

    Biografia dell’ufficiale pilota Vittorino Pruneri, che durante la Seconda guerra mondiale combatté inquadrato dapprima nell’83o Gruppo RML (Ricognizione Marittima Lontana), basato sull’idroscalo siciliano di Augusta, e successivamente nell’Aeronautica Cobelligerante Italiana. Il titolo fa riferimento al brano di una lettera scritta dal sottotenente Pruneri alla famiglia nel maggio 1942: «La posta è l’unico tenue legame che mi unisce al vecchio mondo e ai vecchi affetti; tutto il resto è così diverso che ho la sensazione di vivere in un altro mondo». Con corredo di fotografie storiche tratte dall’archivio di famiglia.

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    Welcome to the 36th Fighter Wing Gioia del Colle ItAB

    25.00

    Giorgio Ciarini – Giovanni Mattioli – Renzo Sacchetti

    Il volume a carattere aeronautico descrive uno degli Stormi più importanti dell’Aeronautica Militare Italiana, permette di visitare e cogliere tutti gli aspetti tecnici/operativi del reparto e della base aerea che lo accoglie.

    Rilegato, 30 x 21,5 cm. pag. 206 completamente illustrato con circa 210 foto quasi tutte a colori

    testo in lingua italiana/inglese

    Stampato nel 2017 da Segni e Parole

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    XXI-XIII Reparto d’Assalto. 1917-1920

    25.00

    Roberto Roseano

    Questo libro celebra le imprese del XIII Reparto d’assalto e dei suoi “arditissimi”. Costituito in seno alla III Armata nell’ottobre 1917, coprì il ripiegamento del XIII Corpo d’Armata dopo Caporetto. Prese parte alla prima battaglia sul Piave a Magnadola-Cessalto e a Zenson. Nel 1918 combatté più volte sull’altopiano di Asiago nella zona del Monte Valbella. Inquadrato nella Prima Divisione d’assalto partecipò alla seconda battaglia sul Piave e alla vittoriosa offensiva di ottobre. Dopo la missione in Libia nel 1919 il reparto fu sciolto nel gennaio 1920, ma alcuni dei suoi uomini parteciparono all’impresa di Fiume.

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