1882-1941 la Cavalleria italiana in Africa orientale – La storia, le testimonianze, i ricordi raccontati da Mariano Toriello

Storia

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    1882-1941 la Cavalleria italiana in Africa orientale – La storia, le testimonianze, i ricordi raccontati da Mariano Toriello

    24.90

    Sulla scorta del Diario del Maggiore Toriello si possono seguire le gesta delle truppe di colore distintesi per spiccata resistenza alla fatica, sopportazione dei disagi, combattività, audacia, dedizione ai propri comandanti dotati di grande carisma e fedeltà alla bandiera. L’agghiacciante cronaca riguardante le tre ca­riche del Goggiam mette in risalto le spiccate virtù militari del comandante e la determinazione e l’eroismo delle truppe, il loro impeto battagliero travolgente. Nel contesto, è anche espresso il logico rammarico per le richieste di aiuti eser­citate nel corso del conflitto e rimaste inevase: rinforzi, rifornimenti di armi e munizioni che avrebbero consentito di mantenere un maggiore efficace im­pegno alle truppe del Corno D’Africa e, probabilmente, un esito diverso del conflitto.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 322 Allegate alcune cartine del Corno d’Africa e delle zone d’operazione a col e b/n

    Stampato nel 2014 da ABEditore

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    1940-1943. I Diavoli Bianchi – Gli alpini sciatori nella Seconda guerra mondiale. Storia del battaglione Monte Cervino

    18.00

    La gloriosa e affascinante storia degli alpini sciatori, dalle loro lontane origini alla fine della Seconda guerra mondiale, soffermandosi in particolare sui reparti tratti dalla Scuola Militare Alpina di Aosta e, primo fra tutti, il battaglione sciatori “Monte Cervino”, due volte costituito e due volte distrutto. La storia di questo reparto, che ha come simbolo la più bella e possente montagna del mondo, sintetizza la storia di tutti i battaglioni alpini, in quanto ognuno di essi contribuì alla formazione di questo battaglione d’assalto, predestinato alle più ardue e difficili imprese. Un grande affresco corale che raccoglie centinaia di drammatiche e inedite testimonianze: ricordi palpitanti e sconvolgenti, appena stemperati dal sorriso gioioso della “meglio zoventù”, consapevole della propria forza, ma anche di un avverso e crudele destino.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 294 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2016 da Mursia

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    1941: l’inferno nel deserto – Storie fotografie, considerazioni su un anno di guerra in Libia

    13.00

    Cosa si può ancora dire sui fatti bellici che infiammarono il Nord Africa nella Seconda Guerra Mondiale? È possibile recuperare, attraverso le immagini, fatti, sensazioni, testimonianze, è possibile, se si possiede un certo grado di sensibilità, quasi sentire gli acri odori degli spari, patire il caldo, la sete e la fame, avere l’angoscia dell’incertezza del futuro alternata all’euforia dei momenti di vittoria. L’autore ha voluto, in questo volume, pubblicare una parte della propria collezione di fotografie, affinché questi documenti possano essere apprezzati da storici, appassionati o lettori occasionali.

    Brossura, 17 x 24,3 cm. pag. 98

    Stampato nel 2019 da IBN

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    1943 i giorni più cupi – Dal 25 luglio all’8 settembre

    9.75

    Il 25 luglio 1943, definito la Lunga notte del fascismo, la Notte dei complotti e la Congiura dei collari dell’Annunziata, segna la caduta del Regime fascista ed è narrato in questo volume ora per ora, nei suoi più reconditi segreti, che spesso rasentano la farsa. Mussolini sa in anticipo cosa gli accadrà, ma non reagisce. E nessuno prenderà le sue difese. L’8 settembre 1943 si rivela invece, con l’Armistizio, una tragedia di proporzioni inaudite. E’ la saga delle furberie, dell’ingenuità, dell’incoscienza, dell’improntitudine, del cinismo e del calcolo personale. Ricostruito con particolari inediti, esso rivela un dramma vissuto nell’illusione del “Tutti a casa” da un Paese ignaro del proprio destino e vigliaccamente abbandonato a se stesso. Questo volume narra la cronaca amara di alcuni dei giorni più bui vissuti dall’Italia, in una sorta di commedia degli inganni, nella quale la prima vittima è stata la dignità di un Paese.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 127 con circa 54 foto b/n

    Stampato nel 2013 da Mattioli 1885

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    1943 linea del Mareth. Bunker e battaglie in Tunisia

    27.00

    Alessandro Bernasconi

    Cosa successe dopo la battaglia di El Alamein? Nei sei mesi che trascorsero prima dell’inevitabile resa finale, il 12 maggio 1943, le truppe dell’Asse, tallonate dall’8a Armata britannica, riuscirono a trincerarsi lungo i 600 chilometri della linea fortificata del Mareth, la “Maginot del deserto”. Il generale Montgomery, fiducioso di ottenere una rapida vittoria, si trovò a fronteggiare un’accanita resistenza che, grazie all’abile strategia difensiva messa in atto da Rommel, prima, e da Messe poi, riuscì a sostenere l’urto delle forze aglo-americane, superiori per uomini e mezzi. Questo libro affronta organicamente, grazie a inedite fonti d’archivio italiane, i combattimenti che videro protagonista la 1a Armata italiana, erede dell’Armata corazzata italo-tedesca (A.C.I.T.) che aveva pagato un così grande tributo di sangue a El Alamein.

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    1943-2023 Cagliari

    58.00

    Alessandro Ragatzu

    Nel 1943 i bombardamenti angloamericani sconvolsero Cagliari, trascinando la città nel periodo più tragico della sua storia millenaria. Ottant’anni dopo, quell’esperienza devastante per la popolazione, l’orrore dei morti e le macerie nel capoluogo distrutto, rivivono nelle pagine di questo libro. “1943-2023 Cagliari” è una eccezionale raccolta fotografica, dove spiccano per rarità le immagini della Collezione Rolfi, presentate per la prima volta in questo significativo evento cronologico..Le sue pagine riscoprono i ricordi di quell’anno tragico in quella drammatica guerra, nella consapevolezza che quei fotogrammi accrescano e rafforzino sempre più una visione di pace.

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    26 luglio 1941 – L’olocausto di Teseo Tesei e della X-MAS al Breakwater Viaduct

    24.00

    Nelle vicende della Guerra nel Mediterraneo Malta ha rappresentato nel modo più evidente la catastrofica condotta italiana, la mancata conquista dell’isola ha costituito una spina pungente delle attività aeree e navali. Il lungo e sanguinoso assedio spettò esclusivamente alla Regia Aeronautica che fu costretta a impegnare una preziosa squadra aerea sottraendola ad altri fronti. Malta col passare del tempo divenne poi quell’ossessionante emblema britannico a pochi chilometri. Per questo Moccagatta, Tesei, Carabelli – insomma la Xª – vllero a tutti i costi provare a metterla a tacere. Questo volume ricorda le vicende di questi eroi accompagnandole con una seria documentazione e un discreto apparato iconografico.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 180 con circa 63 foto b/n, 14 foto a colori, 4 illustrazioni a colori e varie riproduzioni di documenti

    Stampato nel 2011 da Sarasota

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    5 mesi sul Don – Ricordi della Campagna di Russia di un Ufficiale della Sforzesca

    18.00

    Gli eventi della prima e seconda battaglia difensiva sul Don, rivissuti attraverso le lettere e il diario di un Ufficiale della Divisione “Sforzesca”. Il dramma del 53° e 54° Reggimento di fanteria annientati dai carri armati sovietici mentre stavano abbandonando, su ordine le posizioni sullo Tcir, ove erano stati fatti schierare dopo una girandola di disposizioni, muovendosi a piedi ad oltre 30 gradi sotto zero. Gli eroismi e le miserie della tragica ritirata del dicembre 1942 descritte senza retorica nella loro realtà quotidiana. Alcune cartine.

    Rilegato 17 x 24 cm. pag. 154 con 9 foto b/n e 7 cartine

    Stampato nel 2003 da Chiaramonte

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    8 settembre 1943 – L’Italia allo sbando e gli alleati

    19.00

    L’8 settembre l’Italia proclama l’armistizio con gli Alleati. Le vicende cruciali del secondo conflitto mondiale subiscono un’accelerazione. Ma cosa accade nelle città e nella società italiana? Norman Kogan ha vissuto in Italia quella stagione di confusione e nuove energie. I documenti, i fatti, la piccola e grande storia economica di un Paese che ritrovava una collocazione nello scacchiere mondiale, con le ferite del cambio di fronte ancora aperte, sono al centro di questa ricostruzione. Un libro sia rigoroso che sentito, sia di storia che di partecipazione al dramma di una società da ricostruire.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 254 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2015 da Res Gestae

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    8 settembre 1943: la Regia Marina nella tragedia dell’Italia – Vol. 1. Come si Arrivò alla Firma e alla Dichiarazione dell’Armistizio e della Resa incondizionata con gli Anglo-Americani e il Dramma delle Forze Navali da Battaglia

    29.00

    Francesco Mattesuni

    Quest’opera descrive in due volumi, in modo esaustivo, come dopo lo sbarco degli anglo-americani in Sicilia il 10 luglio 1943, il Governo italiano, il 3 settembre a Cassibile (Sicilia), concluse con suoi rappresentanti un armistizio, “senza condizioni” e quindi “resa totale”, con emissari degli anglo-americani; armistizio che entrò in vigore il successivo 8 settembre. Le condizioni prevedevano che al momento dell’annunzio dell’armistizio, fissato per le ore 18:30, gli italiani scattassero con un sol uomo per attaccare e uccidere i tedeschi, e per mantenere il possesso delle loro posizioni; ma questo programma non si realizzò per la mancata diramazione ai reparti di ordini chiari da Parte del Comando Supremo delle Forze Armate (Comando Supremo), e la fuga da Roma a Brindisi del Re Vittorio Emanuele III; fuga giustificata per non trasformare la città di Roma in un campo di battaglia, con distruzione di chiese e monumenti, e gravi perdite tra la popolazione civile

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    8 settembre 1943: la Regia Marina nella tragedia dell’Italia. Vol. 2. L’affondamento della Corazzata Roma e il dramma della flotta Italiana

    29.00

    Francesco Mattesini

    Quest’opera descrive in due volumi, in modo esaustivo, come dopo lo sbarco degli anglo-americani in Sicilia il 10 luglio 1943, il Governo italiano, il 3 settembre a Cassibile (Sicilia), concluse con suoi rappresentanti un armistizio, “senza condizioni” e quindi “resa totale”, con emissari degli anglo-americani; armistizio che entrò in vigore il successivo 8 settembre. Le condizioni prevedevano che al momento dell’annunzio dell’armistizio, fissato per le ore 18:30, gli italiani scattassero con un sol uomo per attaccare e uccidere i tedeschi, e per mantenere il possesso delle loro posizioni; ma questo programma non si realizzò per la mancata diramazione ai reparti di ordini chiari da Parte del Comando Supremo delle Forze Armate (Comando Supremo), e la fuga da Roma a Brindisi del Re Vittorio Emanuele III. Il secondo volume dell’opera tratta invece di come la Regia Marina arrivò a conoscenza dell’armistizio, alle cui discussioni e accordi non avevano partecipato suoi rappresentanti, e di come si svolse la navigazione delle navi italiane, salpate dai porti italiani per consegnarsi agli Alleati. Attaccate da aerei e naviglio sottile tedesco, molte unità da guerra e mercantili riportarono perdite e danni; incluso quello dell’affondamento della nave ammiraglia, la corazzata Roma, avvenuto, dopo che era stata colpita, presso l’Asinara, da due bombe speciali sganciate dagli aerei della Luftwaffe.

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    8 settembre: i segreti svelati. Indagine sui giorni che hanno cambiato l’Italia

    17.00

    Paolo Ghibaudo

    L’opera, avvalendosi della più ricca raccolta sull’argomento esistente in Italia e incrociando tutte le fonti disponibili, racconta e analizza i fatti salienti legati all’8 settembre 1943 sviluppatisi tra Roma e Algeri. Introdotta da un riassunto dei numerosi tentativi falliti di contatto con gli Alleati, racconta giorno per giorno dal 27 agosto al 9 settembre le vicende, i personaggi e gli intrighi che portarono al disastro dell’8 settembre. Il volume si concentra successivamente, per la prima volta in assoluto, sui documenti conosciuti che permettono di ricostruire autori e genesi delle “note” redatte all’epoca da parte dei generali Roatta, Carboni e Rossi, e definire una volta per tutte cosa davvero sapessero i vertici militari italiani dello sbarco alleato di Salerno e del concomitante annuncio armistiziale.

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    8 settembre. Racconto immaginario di un armistizio

    14.00

    Enrico Finazzer

    Siamo nel tardo pomeriggio dell’8 settembre, il Maresciallo Badoglio sta per dare l’annuncio dell’armistizio ai microfoni dell’EIAR e, nell’attesa, presiede una riunione dei vertici militari del Paese, nel corso della quale si ripassano…i piani per la difesa del territorio nazionale e delle unità militari all’estero dalla reazione tedesca! Cosa sarebbe successo se ci fossero state volontà e capacità di prendere posizione contro la Germania nazista? Cosa sarebbe successo se le nostre unità militari fossero state messe nelle condizioni di difendersi dai tedeschi? Cosa sarebbe successo se Badoglio, la famiglia reale e i generali non fossero fuggiti senza aver predisposto alcuna misura? Partendo da queste domande, l’autore immagina un diverso destino per l’Italia e per gli italiani in quelle fatidiche ore. L’opera si colloca nel genere dell’ucronia o, per dirla all’inglese, del “what if”

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    8 settenbre 1943. Dall’armistizio al mito della difesa di Porta San paolo

    46.00

    Francesco Mattesini

    Il libro di Francesco mattesini, famosissimo storico specializzato soprattutto nella guerra aeronavale della Seconda Guerra Mondiale descrive, in forma esaustiva, basandosi in gran parte su una documentazione ufficiale d’archivio dei tre uffici Storici delle Forze Armate italiane (Esercito, Marina e Aeronautica), come il Regio Governo arrivo a stabilire gli accordi armistiziali  con gli anglo-americani: ossia l’accettazione della resa senza condizioni, che si realizzo in seguito alla firma del generale Castellano a Cassibile (Sicilia), il 3 settembre 1943. Descrive poi quale fu lo svolgimento  delle operazioni nella zona di Roma contro i tedeschi, per la cui difesa avrebbe dovuto contribuire la 82a Divisione Aviotrasportata statunitense, il cui arrivo doveva avvenire sugli aeroporti della Capitale fin dalla sera dell’8 settembre, al momento dell’entrata in vigore dell’armistizio, che fu dichiarato alla radio dal generale Eisenhower e dal maresciallo Badoglio, Capo del Governo italiano. All’ultimo momento, a Roma, i capi responsabili del Governo, i Ministri e i Capi di Stato Maggiore, che per rinforzare la difesa della Capitale attendevano la data dell’armistizio  (in quanto gli Alleati, non fidandosi degli italiani, non avevano comunicato il giorno dello sbarco a Salerno e dell’invio a Roma delle forze aviotrasportate), presi di sorpresa, ritennero che la difesa dei Roma fosse in quel momento inattuabile. La fuga del Re e dei membri militari del Governo per trasferirsi nel sud Italia, e l’ordine impartito alle forze difensive di non combattere, e di ritirarsi nella zona di Tivoli per evirare vittime fra la popolazione civile e danni al patrimonio monumentale di Roma, contribuì poi a generare quella inconsistenza difensiva che fu la causa che agevolò i tedeschi nella loro avanzata e il conseguente disastrò delle Forze Armate italiane. E ciò avvenne nell’unico punto  della penisola in cui gli italiani erano considerevolmente superiori in numero di uomini e soprattutto in artiglierie e  mezzi corazzati, rispetto alle forze tedesche. La conclusione, dopo che si era combattuto nella zona del lago di Bracciano, e soprattutto nella zona della Magliana, dell’EUR, della Laurentina e sulla via Ostiense, presso i mercati generali e a nord del cavalcavia ferroviario, per poi arrivare alla fuga da Porta San Paolo e agli ultimi scontri nella zona della Passeggiata Archeologica, fu l’accettazione della resa offerta dai tedeschi che portò al disarmo degli italiani, e alla consegna degli equipaggiamenti militari agli ex alleati entro una zona di 50 chilometri intorno a Roma.

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    A piedi sulla Linea Gotica

    13.00

    Diciotto giorni a piedi, sulla Linea Gotica, la linea fortificata che, al termine della Seconda Guerra Mondiale, tagliava l’Italia in due. Le Alpi Apuane, gli Appennini Tosco-Emiliani, la pianura. Un viaggio nei luoghi che decisero le sorti del Paese, tra storie, memoria e natura. Crinali, boschi, strade bianche e sentieri. Facendo i conti con la fatica, ascoltando i ricordi del suolo, prestando attenzione al cammino e alle memorie di chi, su quella linea, ha resistito, e vi ha lasciato i segni.

    Brossura, 14,7 x 21 cm. pag. 148 illustrato con numerose foto b/n

    Stampato nel 2017 da Pacilli Editore

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    A Travel Guide to World War II Sites in Italy – Museums Monuments and Battlegrounds

    16.00

    Una guida ai siti e località della seconda guerra mondiale in Italia. La saggista storica statunitense A. Saunders offre al turista appassionato di storia diciannove “tour” alla scoperta e visita di musei della Seconda Guerra, monumenti, cimiteri e luoghi che furono campi di battaglia in varie regioni d’Italia, dalla Sicilia a Trieste. Quasi duecento “Siti della Memoria” sono descritti lungo questo cammino, analizzati nel loro contesto storico e geografico. In più, il libro contiene stralci dal Diario di un prigioniero di guerra americano, Donald R. Waful, che passo parte della guerra nei campi militari di prigionia Italiani (POW).

    Brossura, 15 x 23 cm. pag. 174 con varie foto b/n

    Stampato nel 2016 da CreateSpace Publishing

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    Accanto agli italiani – Carabinieri e nazione due secoli di fedeltà e servizio

    20.00

    L’Arma dei carabinieri ha sempre avuto un ruolo da protagonista in tutte le fasi della storia nazionale: dalla sua nascita, nel 1814, quando Vittorio Emanuele I, ritornato sul trono sabaudo con la Restaurazione, sentì l’esigenza di dare vita a un corpo militare che si identificasse con la monarchia garantendo ordine e sicurezza ai cittadini, sino a oggi, in cui rappresenta ancora il solo volto dello Stato nei territori più sperduti. Duecento anni di fedeltà all’Italia – come recita il motto “Nei secoli fedele” – nel segno di quella “diversità” che rende i carabinieri unici, insieme corpo combattente e corpo di polizia, e sempre presenti accanto agli italiani, dalla lotta al brigantaggio nel neonato Stato unitario al contrasto del terrorismo negli anni Settanta, dall’impegno contro la mafia e le altre forme di criminalità organizzata all’intervento in occasione di gravi calamità naturali. Nel tempo le competenze e gli ambiti d’impiego dell’Arma si sono evoluti: all’ordine pubblico e all’attività investigativa si sono affiancate la tutela della salute, la salvaguardia dell’ambiente, la difesa del patrimonio artistico, senza dimenticare il ruolo d’eccellenza svolto all’interno di missioni internazionali nei teatri di guerra del mondo.

    Rilegato, 15 x 23 cm. pag. 300

    Stampato nel 2014 da Mondadori

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    Adriano Visconti – “Chi per la Patria muor vissuto è assai”

    24.00

    Questo volume si propone di raccontare la storia di un Eroe non adeguatamente ricordato dalla storiografia ufficiale, sia in riferimento alle sue imprese aviatorie, sia attraverso le parole di chi l’ha amato. Un uomo che, in difesa dei cieli d’Italia, ha combattuto coraggiosamente durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo l’8 settembre ha scelto di non cambiare fronte e di continuare l’impari lotta contro gli anglo-americani che continuavano a sganciare bombe sulle città della Penisola. Una scelta che Visconti e i suoi commilitoni hanno fatto non per politica, ma esclusivamente per patriottismo. Perché “Chi per la Patria muor, vissuto è assai”.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 314 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2019 da Ritter

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    Aeroporti di Guerra. Reggio Calabria, Vibo Valentia, Crotone e altri

    20.00

    Lorenzo Bovi – Francesco Carbone – Roberto Pacioni

    Il nuovo libro prende in esame gli aeroporti calabresi operanti durante la seconda guerra mondiale ed in particolare nell’estate del 1943, quando a seguito dello sbarco in Sicilia degli “alleati”, si trovarono improvvisamente in “prima linea”. La loro vicinanza alla Sicilia li rese un obbiettivo primario dei bombardamenti angloamericani che cercarono in tutti i modi di raderli al suolo per impedirne il funzionamento. Fotografie anche a colori, molte inedite, documenti, planimetrie e profili a colori degli aerei impiegati fanno anche di quest’opera un vero gioiello.

    DISPONIBILE DAL 7 MARZO CIRCA

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    Africa Orientale Italiana 1940-1941. La fine di un impero

    29.00

    Pierluigi  Di Colloredo Mels

    La guerra combattuta nell’Africa Orientale Italiana e nei territori confinanti è l’unico teatro operativo della Seconda Guerra Mondiale in cui in Regno d’Italia abbia operato senza l’intervento dell’alleato germanico. Le operazioni belliche sono trattate dettagliatamente, con un ampio uso di cartine per meglio seguirne lo sviluppo, approfondendo la conquista del British Somaliland, l’offensiva britannica e le battaglie di Cassala, Agordat e Cheren, la conquista britannica della Somalia e di Addis Abeba, la resistenza del Duca d’Aosta nel ridotto dell’Amba Alagi, il ruolo di Orde Wingate e della resistenza etiopica, l’estrema eroica resistenza del ridotto di Gondar, con Uolchefit e Culquabert, dove Carabinieri, zaptié e Camicie Nere scrissero l’ultima pagina della storia dell’effimero impero mussoliniano.

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    Africa orientale italiana WW2 – Foto inedite

    20.00

    Dopo i primi dieci volumi di cui otto dedicati allo sbarco in Sicilia e due alla guerra in Libia, non poteva mancare l’Africa Orientale Italiana. Circa 150 foto, quasi tutte inedite e a piena pagina illustrano splendidamente il libro. Le fotografie provengono in buona parte dalla Collezione di Alessandro Fontanesi che compare anche in copertina. Tra gli argomenti trattati segnaliamo i Forti italiani in Eritrea, iIl 10° Squadrone Carri Veloci, meravigliose foto di CV33 anche lanciafiamme a Dire Daua, le ferrovie in Africa Orientale, gli aerei de “La Disperata”, Ascari, stupende foto di Autoblindo in Abissinia, la storia del geniere Mario de Paoli, Forti italiani in Etiopia e Somalia, l’arrivo a Mogadiscio, le fantastiche foto dei Volontari Universitari, e la conclusione anche critica sulle motivazioni della guerra. I modellisti appassionati del periodo non potranno farne a meno.

    Brossura, 16,5 x 23 cm. pag. 128 completamente illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2016 da Edizioni Ardite

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    Africa orientale italiana WW2 – Foto inedite. Giacomo Mirabella in Etiopia

    20.00

    Giacomo Mirabella è un autiere appassionato di fotografia che ci presenta la sua esperienza in Eritrea ed Etiopia durante l’avanzata italiana attraverso incredibili fotografie. Ritrae di tutto, dai Caproni della famosa Squadriglia “La Disperata” e gli IMAM Ro.1 ai relitti di due aerei etiopi; carri armati veloci C.V.33, auto e camion italiani di varie tipologie e reparti di ascari. Quello che colpisce è la meticolosità con cui riporta nelle didascalie data e luogo attraverso cui possiamo ripercorrere con lui quei giorni, attraversando paesaggi fantastici ed incontrando soldati e preti abissini ma anche donne e bambini che vivono nei villaggi di capanne tra Quoram, Mai Ceu, il Lago Ascianghi, Cobbò e Ualdià.

    Brossura, 16 x 23 cm. pag. 172 completamente illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2020 da Edizioni Ardite

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    Africa orientale italiana: Cheren 1941. La battaglia per l’Impero

    22.50

    Alessandro Andò

    La battaglia di Cheren fu combattuta in Eritrea, tra il 1° febbraio e il 27 marzo del 1941, fra le forze italiane e l’esercito indo-britannico, l’Indian Army. La battaglia campale fu combattuta sull’altopiano eritreo, ma più che una battaglia per la conquista di territorio fu una battaglia per il controllo del mare. Gli inglesi infatti si impegnarono a fondo per liberare da possibili minacce presenti e future il corridoio fra il Mar Rosso, il Canale di Suez e il Mar Mediterraneo; gli italiani, dal canto loro, erano decisi a mantenere la forte posizione acquisita in cinquant’anni di presenza nel Corno d’Africa. Tali motivazioni geopolitiche furono le cause scatenanti della Campagna d’Abissinia, di cui Cheren fu la principale battaglia, tanto da poterla definire, per parte italiana, la “Battaglia per l’Impero”.

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    Albo d’oro degli Alpini

    12.00

    Questo libro parla delle guerre che hanno contraddistinto gli anni a cavallo tra il XIX e il XX secolo, ma lo fa in modo diverso da quello cui siamo abituati: non si tratta infatti di un testo di storia nel senso classico del termine. Il testo di Curiel non parla di grandi progetti politici né di complessi piani strategici; parla semplicemente di quegli uomini che, con indosso l’uniforme alpina, hanno fatto la guerra sulla linea del fuoco, combattendo e morendo per tenere fede al giuramento prestato.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 127 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2011 da Kimerik

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    All’inferno e ritorno – Europa 1914-1949

    28.00

    Estate del 1914: gran parte dell’Europa precipita in un conflitto sconvolgente. La gravità del disastro terrorizza i sopravvissuti, nessuno può credere che la civiltà modello per il resto del mondo sia sprofondata nella brutalità più assoluta. Solo vent’anni dopo la fine della Grande Guerra, nel 1939, gli Europei iniziano un secondo conflitto, persino peggiore del primo. Nonostante le crude cifre non possano restituire la gravità dei tormenti inflitti alla popolazione, la conta dei morti – oltre quaranta milioni soltanto in Europa, quattro volte di più della Prima Guerra Mondiale – ci fa percepire con concretezza questo orrore. lan Kershaw ricostruisce una nuova, monumentale storia dell’Europa contemporanea: un periodo straordinariamente movimentato e tragico che ha visto iì continente sfiorare l’autodistruzione e, solo quattro anni dopo aver toccato il fondo nel 1945, gettare le basi per una stupefacente risurrezione.

    Brossura, 15 x 23 cm. pag. 660 + 16 pagine con foto e illustrazioni a colori e b/n

    Stampato nel 2016 da Laterza

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    All’ombra della svastica – La Resistenza nella zona d’operazione delle Prealpi. Belluno, Bolzano, Trento 1943-1945

    25.00

    Dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943 Adolf Hitler e i gerarchi tedeschi stabilirono di aggregare in un’unica entità amministrativa le tre province di Belluno, Bolzano e Trento. Nasceva, così, la cosiddetta Zona d’operazione delle Prealpi o Alpenvorland. Per poco più di un anno e mezzo questo territorio fu sottoposto al diretto controllo tedesco. L’autore, non nuovo a indagini sul periodo del secondo conflitto mondiale, partendo da ciò che è stato scritto sulla Resistenza nelle tre provincie e tenendo presente le peculiarità etniche, sociali e politiche, caratteristiche di una terra di confine, indaga le forme di opposizione alle politiche naziste per ricostruire quello sguardo d’insieme che ancora mancava e per sollecitare a un nuovo confronto storiografico sull’argomento.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 351

    Stampato nel 2015 da Fondazione Museo Storico Trentino

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    Alleati al confine orientale 1945-47. Storia e memorie (Vol. 3)

    28.00

    Raimondo Domenig

    La fine della guerra mondiale trova nella piccola realtà di confine della valle del fiume Fella una traccia ideale per la grande storia, la quale ovviamente non può illustrare in dettaglio il vissuto di uomini che hanno vinto, perduto o che in ogni caso hanno sofferto il lungo periodo storico degli anni 1940 per imboccare con fresche energie un futuro incerto e assai diverso da quello che probabilmente s’erano immaginati. La piccola storia della presenza alleata negli anni 1945-1947, con qualche necessaria estensione agli anni successivi, è affrontata seguendo lo schema delle presenze militari straniere, nel caso specifico delle truppe alleate britanniche, tra cui la Brigata ebraica, ed americane. Non può trascurare inoltre i soggetti cobelligeranti quali i partigiani italiani, le truppe ed i partigiani jugoslavi…

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    Alleati del nemico – L’occupazione italiana in Jugoslavia (1941-1943)

    19.00

    Negli anni cruciali della Seconda guerra mondiale, l’Italia fascista impiega enormi risorse militari, diplomatiche, economiche e propagandistiche per imporre il suo dominio su circa un terzo dell’intero territorio jugoslavo. È una parabola breve, dai sogni di dominio sui Balcani nella primavera del 1941 al senso di sconfitta nell’estate del 1943. Efficacemente osteggiati dai partigiani di Tito, gli Italiani stringono alleanze con diverse realtà collaborazioniste. I soldati del regio esercito combattono con pochi mezzi e scarse motivazioni ideali, costretti a vivere mesi e mesi in condizioni estreme, vinti dalla noia, dalla paura, dall’abbandono e, dalla mancanza di una politica chiara da parte dello stato maggiore italiano. Lavoro estremamente interessante che però, risente “un tantino” dell’impostazione ideologica dell’Autore.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. XI + 195

    Stampato nel 2013 da Laterza

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    Allied Aircraft of World War II 1939-1945 – The World’s Great Weapons

    39.00

    Illustrato con eccezionali profili colore, questo lavoro può essere considerato il volume di riferimento, a carattere generale, per quanto riguarda i mezzi aerei utilizzati dai paesi alleati durante il secondo conflitto mondiale. Il lavoro è organizzato in due parti: la prima mostra gli aerei da caccia e gli aerei da bombardamento, la seconda parte analizza invece le operazioni nei diversi teatri bellici. il libro descrive in modo approfondito le varie tipologie di velivoli suddivisi per nazioni, dalla RAF all’USAAF, dall’aviazione sovietica, alle forze aeree dei paesi del Commonwealthe a quelle dei paesi minori.

    Rilegato, 19 x 24 cm. pag. 384 con circa 400 disegni a colori e 100 foto

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2014 da Amber Books

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    Alpi. Teatro di battaglie. 1940-1945

    19.90

    Alessio Franconi

    Un reportage fotografico tra avventura, ricerca ed esplorazione dal mare di Mentone fino al Monte Bianco, proseguendo lungo l’Alto Adige e infine dalle Alpi Giulie fino all’Istria, attraversando Francia, Italia, Svizzera, Slovenia e Croazia. Gli scatti sono corredati da puntuali didascalie che raccontano in presa diretta il viaggio dell’autore. Una guida con una decina di cartine di orientamento rendono fruibile il volume per chi voglia esplorare quei luoghi.

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    Alpini in copertina – La storia delle Penne Nere nella “Domenica del Corriere” dal 1899 al 1971. Illustrate da Achille Beltrame e Walter Molino

    24.00

    La storia degli Alpini e le tavole della “Domenica del Corriere” sembrano fatte apposta per integrarsi l’una nelle altre. Le tavole di Achille Beltrame, disegnatore unico della “Domenica del Corriere” per quarant’anni, e quelle successive di Walter Molino, hanno contribuito a veicolare nel Paese l’immagine positiva degli Alpini: l’Alpino è un “eroe” non per il gesto improbabile di lanciare la stampella contro il nemico (come il mutilato Enrico Toti), ma per la quotidianità della sua azione, per la resistenza di montanaro con la quale mantiene o conquista posizioni al limite del cielo, per il valore e l’ardimento richieste dalle scalate o dal movimento con gli sci. La ritirata nella sacca del Don, con la lunga teoria di uomini scuri che si muovono a fatica nel gelo, decimati dal freddo, dagli stenti e dal fuoco dell’Armata Rossa, trasforma però la sconfitta in epopea.

    Brossura, 21 x 29,5 cm. pag. 127 completamente illustrato con circa 99 tavole a colori

    Stampato nel 2014 da Gaspari

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    Alpini- Italian Mountain Troops. 1872 to the Present

    69.00

    Enrico Finazzer

    Si tratta di una storia completa delle truppe di montagna italiane (la fanteria alpina “Alpini” e l’artiglieria da montagna “Artiglieria da Montagna”) dal 1870 ad oggi. Nel 1896 gli alpini, insieme ad altri reparti (in buona parte per l’incapacità dei Comandi) subirono una brutta sconfitta da parte dell’esercito etiope ad Adua. Durante la Prima Guerra Mondiale, le truppe di montagna italiane combatterono contro i Gebirgsjäger austriaci nelle alte vette dele alpi italiane. Questo combattimento, noto come la guerra della neve e del ghiaccio, coinvolse alcuni dei più impegnativi combattimenti ad alta quota dell’era moderna. Durante la Seconda Guerra Mondiale continuarono estenuanti battaglie in montagna e su altri contesti bellici, come la steppa russa. gli Alpini rimasero pronti “al combattimento” durante la Guerra Fredda e oltre. Il libro affronta l’organizzazione e lo sviluppo delle unità, le missioni, le uniformi e le attrezzature, dalla loro costituzione per arrivare ai nostri tempi. Questa cronistoria degli Alpini è accompagnata da oltre 300 fotografie. Questa è la prima storia in lingua inglese di questa truppa d’élite.

    Rilegato, 23,5 x 31 cm. pag. 266 con circa 480 foto b/n, cartine e varie foto e illustrazioni a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2023 da Schiffer

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    Alpino alla macchia – Cronache di latitanza 1943-45

    25.00

    8 Settembre 1943: il Maggiore Paolo Caccia Dominioni, ingegnere, architetto e reduce di tre guerre, diviene “ribelle” e si dà alla macchia, animando e comandando la sezione nervianese della 106a Brigata Garibaldi e in seguito, come Capo di Stato Maggiore del CVL – Corpo Volontari Libertà, organizza e amministra l’intero apparato partigiano in Lombardia. In questo volume (pubblicato per la prima volta negli anni ’70 e finalmente ristampato) narra, oltre alle azioni di guerriglia e propaganda, le proprie vicissitudini personali:arrestato e detenuto due volte, la prima, pesantemente interrogato.
    8 Settembre 1943: il Maggiore Paolo Caccia Dominioni, ingegnere, architetto e reduce di tre guerre, diviene “ribelle” e si dà alla macchia, animando e comandando la sezione nervianese della 106a Brigata Garibaldi e in seguito, come Capo di Stato Maggiore del CVL – Corpo Volontari Libertà, organizza e amministra l’intero apparato partigiano in Lombardia. In questo volume (pubblicato per la prima volta negli anni ’70 e finalmente ristampato) narra, oltre alle azioni di guerriglia e propaganda, le proprie vicissitudini personali (arrestato e detenuto due volte, la prima volta torturato). – See more at: http://www.nonsolostoria.it/seconda-guerra-mondiale/1146-alpino-alla-macchia-9788889660119.html#sthash.pMOZdycO.dpuf
    8 Settembre 1943: il Maggiore Paolo Caccia Dominioni, ingegnere, architetto e reduce di tre guerre, diviene “ribelle” e si dà alla macchia, animando e comandando la sezione nervianese della 106a Brigata Garibaldi e in seguito, come Capo di Stato Maggiore del CVL – Corpo Volontari Libertà, organizza e amministra l’intero apparato partigiano in Lombardia. In questo volume (pubblicato per la prima volta negli anni ’70 e finalmente ristampato) narra, oltre alle azioni di guerriglia e propaganda, le proprie vicissitudini personali (arrestato e detenuto due volte, la prima volta torturato). – See more at: http://www.nonsolostoria.it/seconda-guerra-mondiale/1146-alpino-all

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    American Legacy – La Sism ricorda Raimondo Luraghi

    25.00

    Se Piero Pieri è stato il Delbruck italiano, Raimondo Luraghi (1921-2012) e Giorgio Rochat (1936), hanno inpersonato, nella generazione successiva, le due possibili declinazioni di queasta eredità. Rochat ha declinato la storia militare all’interno della storia nazionale italiana, come pate della nostra identità politica, e in particolare di quel segmento rappresentato dalla politica militare e dalle guerre del Fascismo. Anche Luraghi ha esordito come storico politico-sociale, dedicando il suo primo lavoro sulla resistenza non agli aspetti militari, pur da lui vissuti con responsabilità di comando, ma agli scioperi torinesi. Fu però con la “storia della Guerra Civile Americana” che Luraghi dimostro le sue eccezzionali capacità si scrittore e storico militare, tanto da essere stimato moltissimo negli stessi Stati Uniti. A questo volume seguì un’altro capolavoro: Marinai del Sud sulla marina confederata e altri volumi, meno impegnativi, ma di eguale valore e interesse storico e sociale. Questo volume vuole essere un omaggio della SISM (Società Italiana di Storia Militare) presieduta dal Professor Virgilio Ilari a Raimondo Luraghi, la cui eredità più importante è stata di aver importato la lezione americana della storia militare come Krigsgeschichte. Questo è il modo in cui la storia militare viene cocepità e praticata in tutto il mondo tranne che in Italia.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 658 con circa 150 illustrazioni

    Stampato nel 2013 da Società Italiana di Storia Militare

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    Andare per la Linea Gotica

    12.00

    Andrea Santangelo

    La Linea Gotica – l’articolato sistema difensivo tedesco che sbarrò agli eserciti provenienti dal Sud l’accesso alla pianura padana – fu teatro, tra la primavera del 1944 e l’estate del 1945, di immani tragedie belliche. Dei 320 km di muraglia che partiva da Pesaro e finiva a Marina di Massa, vengono suggeriti cinque itinerari condotti seguendo la cronologia degli eventi. Dalla grande battaglia per Rimini alla strana guerra nelle aree umide del Ravennate e del Ferrarese; dai cruenti combattimenti per la liberazione del Bolognese e dell’Imolese alla Garfagnana, zona dell’ultima offensiva tedesca e fascista, per giungere al finale delle terribili stragi nazifasciste di Sant’Anna di Stazzema e Monte Sole.

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    Anni decisivi: Europa 1939

    28.00

    Michele Rallo

    “Anni decisivi: Europo 1939” non è solo un attento diario degli avvenimenti cruciali di quell’anno, ma anche un prezioso fil rouge che lega e collega fra loro gli importanti eventi che portarono infine allo scoppio della Seconda guerra mondiale, con l’attacco tedesco-sovietico alla Polonia.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 432

    Stampato nel 2023 da Oaks

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    Anzio 1944 – La testa di sbarco assediata

    18.00

    Nel gennaio del 1944, gli Alleati decisero di sbarcare ad Anzio con l’obiettivo di porre fine allo stallo creatosi sul fronte di Cassino, ma l’operazione anfibia si rivelò una delle più controverse del Secondo conflitto mondiale. Discutibili decisioni prese dai comandanti angloamericani diedero origine a una guerra di trincea che durò tre mesi riportando alla mente i tempi della Grande Guerra, con l’intera testa di ponte sulla spiaggia sottoposta a ininterrotti bombardamenti da parte dell’aviazione tedesca. Descrivendo in modo vivido ogni attacco e contrattacco sul campo di battaglia, questo libro ci porta “in mezzo” alla disperata lotta che si scatenò fra le due parti, impegnate in continui tentativi di difendere o riconquistare la supremazia sul nemico. L’autore ci spiega inoltre per quali motivi Anzio costituì un trampolino di lancio non solo per la conquista di Roma, ma anche per la liberazione del territorio italiano.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 152 con circa 77 foto b/n, 8 cartine a colori e 3 tavole a colori

    Stampato nel 2014 da Libreria Editrice Goriziana

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    Anzio e la battaglia per Roma

    34.00

    La conquista di Roma fu uno degli episodi principali della Campagna d’Italia della Seconda Guerra Mondiale. In questo libro di potente drammaticità l’autore ricostruisce le vicende a partire dallo sbarco alleato nel piccolo porto di Anzio il 22 gennaio 1944. L’operazione avrebbe dovuto significare, nei piani alleati, la possibilità di creare una base che tagliasse fuori le lineee di collegamento viario e ferroviario delle truppe tedesche che stazionavano sulla linea Gustav e a Monte Cassino, a 70 chilometri da Roma. Cogliendo i nemici di sorpresa e conseguendo un vantaggio sul mare e nei cieli, la fanteria e le forze armate approdate ad Anzio avrebbero poi compiuto uno sfondamento fino a Roma. Ma la realtà di una delle più disperate campagne della Seconda Guerra Mondiale consisteva in un pessimo comando, incomprensioni, ordini mal coordinati e incerta leadership. Lo sbarco di Anzio divenne una trappola mortale per le truppe alleate, costrette a combattervi per quattro mesi. L’eventualità di una vittoria in maggio era cambiata amaramente e annichilita dallo sbarco in Normandia del 6 giugno. Tuttavia, il 4 e il 5 giugno 1944 le truppe americane del generale Mark Wayne Clark riuscirono a superare le ultime linee difensive dell’esercito tedesco ed entrarono a Roma senza incontrare resistenza.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 700 con alcune cartine b/n + 32 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2017 da Goriziana

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    Arditi in Sicilia. Il X reggimento nella campagna di Sicilia. Luglio-agosto 1943

    19.00

    Federico Ciavattone

    Partendo dalla genesi del Reggimento, la monografia si sviluppa analizzando le vicende del II° Battaglione Arditi (al comando del Maggiore Vito Marcianò e protagonista della Campagna di Sicilia) e delle Pattuglie Camionettisti, Paracadusti e Nuotatori del X Reggimento, rilasciate alle spalle delle truppe Alleate per eseguire rapide incursioni ed azioni di sabotaggio. L’autore, utilizzando la prospettiva del X Reggimento Arditi, prende in esame le vicende del reparto (dalla costituzione all’armistizio), l’addestramento, l’equipaggiamento ed i mezzi in dotazione, le operazioni nel corso della Battaglia di Sicilia, la ritirata oltre lo Stretto di Messina

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    Arditismo

    14.00

    Ad uno sguardo complessivo sulle varie componenti che formarono il Fascismo originario, l’Arditismo appare ricoprire un ruolo fondamentale. Costituito da quegli uomini scelti che nell’ultimo anno di guerra avevano formato i reparti di assaltatori volontari, all’indomani della fine della guerra l’Arditismo si pose il problema della ricollocazione di migliaia di uomini nel contesto della società civile. Rifiutata la soppressione del Corpo come speciale arma dell’esercito, gli Arditi ne rifiutarono anche l’apoliticità e la messa ai margini in un contesto, quello dell’immediato dopoguerra, ad alto tasso di conflittualità politica e sociale. La simbiosi fra Arditismo e Futurismo, rivendicata da Carli (che era futurista sin dall’anteguerra, e in amicizia con Marinetti), ci parla da sola dell’ideologia politica che innervava quel fenomeno combattentistico. Culto dell’azione, esaltazione dell’aristocrazia guerriera, mito assoluto dell’Italianità, esaltazione dell’ostilità al mondo borghese e conservatore, alla Chiesa. In sede storiografica, l’identificazione fra Arditismo e Fascismo è stata stabilita nel senso di una vera e propria simbiosi. Ma non mancarono, tuttavia, attriti e incomprensioni, a far data dalla fine del 1920 e per tutto il 1921, quando la creazione del PNF sulle ceneri dei Fasci di Combattimento comportò la nota “virata a destra” della strategia politica mussoliniana. Ma si trattò di una divergenza sui modi di condurre il disegno politico e non sui valori di fondo. Questa collocazione era il pendant dell’antisocialismo, che proprio in quel 1919 si era manifestato con violenza insurrezionale nel corso del giorno 15 aprile, durante la famosa “battaglia di via Mercanti”: la distruzione e l’incendio della sede dell’Avanti! con la partecipazione congiunta di Fascisti, Arditi e Futuristi, tra i quali non mancò Marinetti.

    Brossura 13,5 x 21,5 cm. pag. 100

    Stampato nel 2011 da Ritter Edizioni

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    ARMIR

    17.00

    Tra la metà del dicembre 1942 e la fine di gennaio 1943, si concluse la disfatta totale dell’8ª Armata italiana attestata sulla grande ansa del fiume Don e investita dall’offensiva sovietica lanciata per isolare le forze tedesche del maresciallo Paulus già circondate dai russi a Stalingrado. Dei 235.000 uomini che formavano gli effettivi dell’ARMIR (Armata Italiana in Russia) soltanto il 50% rientrò definitivamente in Italia dopo il mese di marzo 1943, oltre a 30.000 feriti e congelati precedentemente rimpatriati. I caduti e i dispersi ammontavano a circa 85.000 uomini dei quali, tra il 1945 e il 1954, vennero rimpatriati dalla prigionia poco più di 10.000 unità tra ufficiali, sottufficiali e soldati. L’autore, ufficiale subalterno del 3° Reggimento Bersaglieri della 3ª Divisione Celere “Principe Amedeo duca d’Aosta”, reduce dalla prigionia nel campo n. 160 di Suzdal, ricostruisce in una sintesi completa la campagna di Russia prima, durante e dopo: le operazioni militari sul fronte orientale dall’aprile 1942 al disastro finale, le vicissitudini dei dispersi e dei prigionieri nei campi di concentramento sovietici dal 22 dicembre 1942 al 7 luglio 1946, il rimpatrio e la difficile questione dei prigionieri in Unione Sovietica nel dopoguerra.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 196 + 12 di foto b/n

    Stampato nel 2012 da Mursia

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    Armir – Sulle tracce di un esercito perduto

    16.00

    “Sono un russo che abita nella regione di Voronetz, dove voi italiani state cercando i resti dei soldati morti durante la guerra tra Unione Sovietica e la Germania, cinquant’anni fa. Vorrei aiutarvi perché sono stato testimone di ciò che è successo durante la vostra ritirata e conosco tante fosse dove i prigionieri italiani sono stati sepolti. Ce ne sono centinaia: quante siano esattamente nessuno lo sa e non lo saprà mai perché il tempo le ha cancellate”. Un viaggio sulle tracce dell’Armir, l’armata italiana dispersa in quella che oggi è l’Ucraina. Tra gli archivi finalmente aperti dei ministeri sovietici e sui luoghi della disastrosa marcia del Davaj. Pino Scaccia ha dato risposte dopo tanto tempo a tremila delle ottantamila famiglie dei dispersi e ogni volta è stato un pugno allo stomaco, scoprendo il miracolo di chiudere un dubbio. Un altro pugno allo stomaco è stato assistere alla scoperta dei cimiteri nascosti, addirittura negati da Stalin e alla riesumazione ritrovando alpini italiani di allora come se si fosse ancora nel campo di battaglia con loro, sepolti da cappellani amorosi e nelle tasche le lettere scritte ma mai arrivate alle famiglie.

    Brossura, 15 x 24 cm. pag. 256

    Stampato nel 2015 da Tra le righe libri

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    Assalto a Cassino. La stazione, il castello, la collina

    26.00

    Livio Cavallaro

     Le azioni più controverse intraprese dagli Alleati durante la Campagna d’Italia nel 1944 furono i bombardamenti dell’Abbazia di Montecassino e della città di Cassino. Tre luoghi risultarono fondamentali per i combattimenti in quell’area: la stazione ferroviaria, il castello di Rocca Janula e la collina nota come Monte Calvario, situata nei pressi dell’Abbazia. Vista la loro valenza tattica, numerosi furono gli attacchi e i contrattacchi svolti da ambo le parti al fine di ottenerne il possesso. Con questo dettagliato e approfondito saggio storico, l’autore fornisce all’appassionato di storia militare una descrizione ponderata e analitica dei combattimenti avvenuti in quei tre luoghi, con un dettaglio d’informazioni mai raggiunto prima.

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    Assalto alla Linea Anton – La battaglia del Sarno alle porte di Napoli 22-30 settembre 1943

    16.00

    Lo storico militare inglese Hugh Pond lo scrisse a chiare lettere fin da subito che l’Operazione Avalanche, con cui nel settembre del ’43 gli anglo-americani erano sbarcati sulle spiagge di Salerno, non era stata altro che una colossale “Valanga” di errori, costata agli Alleati una montagna di morti. Ma se dal lato militare l’Operazione Avalanche è stata ormai sviscerata, in tutti i più segreti risvolti, da una miriade di libri, qualcuno veramente ottimo, sull’argomento, il dramma delle popolazioni civili, che poi alla fine pagarono lo scotto più alto in termini di perdite umane e di distruzione di beni, non è stato ancora del tutto esplorato. Cominciare a colmare, almeno in parte, questa lacuna è lo scopo che si propone il presente lavoro. Da qui, oltre naturalmente alla storia del susseguirsi degli eventi bellici e delle unità che vi parteciparono, il ricorso a testimonianze inedite di civili e a stralci di diaristi dell’epoca, anch’essi civili, quasi sempre non conosciuti a livello nazionale. Emerge così tutta la drammaticità di un’epoca e la disperazione della gente comune catapultata, suo malgrado, in prima linea.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 184 con circa 350 tra foto, illustrazioni e cartine

    Stampato nel 2015 da IBN

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    Ataman – L’avventura italiana dei cosacchi

    16.00

    Un lavoro che vorrebbe essere la ricostruzione di fatti ed eventi storici avvenuti nella seconda parte della II Guerra Mondiale, nel 1944, quando decine di migliaia di Cosacchi che avevano scelto l’alleanza con la Germania di Hitler, in funzione anti marxista, si videro costretti ad accettare l’offerta tedesca di una terra “provvisoria” nella Carnia, sita nell’odierno Friuli, in attesa di una riconquista delle terre orientali che non sarebbe mai arrivata. Sono stati scritti altri libri si questo argomento, libri che parlano di fatti d’arme di Cosacchi, di rastrellamenti anti-partigiani e di collaborazione. Secondo noi, questo libro presenta molte pecche…

    Brossura, 14,4 x 21 cm. pag. 206

    Stampato nel 2017 da Gaspari

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    Aviazione – 1943 Il martirio di un’isola – La guerra aerea sulla Sicilia nei diari USAAF RAF Regia Aeronautica e Luftwaffe

    45.00

    […] Il Porto non è molto danneggiato, ma le distruzioni sulla fascia costiera sono davvero spaventose. Per circa due isolati di profondità, ogni casa è praticamente un mucchio di rovine. Alcune navi, piccoli pescherecci a motore, sono state sollevate in aria e scaraventate sui moli; o almeno non so spiegarmi in quale altro modo siano finite lì. Numerose piccole imbarcazioni sono affondate nel porto e diverse sono spezzate in due […]Ma ancora più eloquenti furono le sue osservazioni su Messina all’arrivo nella città dello Stretto il 17 agosto 1943: Non credo che il bombardamento indiscriminato della città giustifichi l’utilizzo di tutte queste munizioni ed è una inutile crudeltà per i civili. La popolazione era stata piegata, affamata ed atterrita dai bombardamenti. Il tessuto sociale, sconvolto dai lutti e dalla crisi economica susseguita alla conquista Alleata, avrebbe stentato a lungo a riprendersi, senza più riuscire a riproporre quella vivacità economico-intellettuale dei primi del 1900, che aveva portato al livello della mitteleuropa la società siciliana. Le rovine dei bombardamenti, che ancora oggi si intravedono nelle città della Sicilia, permangono come un triste monumento in ricordo della guerra. ( Dal taccuino giornaliero del Generale Patton)

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 340 con circa 108 foto b/n e varie illustrazioni

    Stampato nel 2011 da Associazione Italia

    Condizioni del libro: come nuovo

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    Baia di Olivieri 1943. Le operazioni militari da Brolo a Messina durante la Seconda Guerra Mondiale

    20.00

    Tra l’inizio del 1941 e l’estate del 1943 la Baia di Oliveri, assieme all’intero Golfo di Patti, divenne terreno di scontro fra le forze angloamericane e quelle italotedesche. Dopo i primi tragici eventi della guerra sottomarina, condotta dagli inglesi soprattutto tra le Isole Eolie e la terraferma, il confronto si allargò anche al cielo, con tragici bombardamenti che interessarono l’intera riviera: Capo d’Orlando, Patti, Falcone, Novara di Sicilia, fino a Barcellona Pozzo di Gotto e soprattutto Milazzo. Il colpo di grazia giunse quando questo vasto territorio fu attraversato dal fronte terrestre, con gli americani che, vittoriosi a Brolo, proseguirono l’avanzata fino a scontrarsi coi tedeschi tra Oliveri e il Ponte Cicero. Neppure quando giunsero a pochi chilometri da Messina gli americani ebbero vita facile e dovettero contendere il terreno ai tedeschi fino all’ultimo. Il prezzo pagato dalla popolazione in termini di vite umane e di distruzioni non fu certo irrilevante. Con l’ausilio di documenti militari alleati inediti, l’autore ci svela anche degli episodi poco conosciuti.

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