‘Sutiles naves’ del Mediterraneo antico

Storia Militare antica

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    ‘Sutiles naves’ del Mediterraneo antico

    25.00

    Le imbarcazioni cucite (Sutiles naves) rappresentano il momento di transizione nell’ambito della cantieristica mediterranea, tra il sistema di costruzione a cucitura e quello a chiodatura e a mortase e tenoni. Con dovizia di esempi, descrizioni, interpretazioni e iconografie, Moschella ha ampiamente e esemplarmente documentato e compreso questo settore della cantieristica antica. Una piacevole e illuminante lettura di un saggio che certamente avrà successo, non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche nella vasta schiera di chi ama il mare e ne vuole conoscere gli aspetti più reconditi.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 155

    Stampato nel 2015 da Ireco

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    1177 a. C. Il collasso della civiltà

    24.00

    Vennero dal mare. Sappiamo il loro nome e poco altro: li chiamiamo “Popoli del Mare” e al loro arrivo caddero regni millenari e l’intera Civiltà del Bronzo collassò repentinamente. Dopo, seguirono solo lunghi secoli bui. L’Età del Bronzo era stata un’epoca di fiorenti commerci, di evoluzione tecnica e culturale, di rapporti diplomatici internazionali, di sottili equilibri politici. A lungo si è pensato che il mondo di tremila anni fa fosse un luogo primitivo, con un’economia ridotta su breve scala, ma gli ultimi decenni di scavi archeologici hanno invece portato alla luce un mondo incredibilmente organizzato e vasto, sorprendentemente simile al nostro, tanto da poterlo definire “globalizzato”. Il quadro archeologico ci restituisce un’organizzazione solida e funzionale, che sembrava intramontabile, come la nostra, ma che cadde di schianto. Lo stagno, necessario per ottenere il bronzo delle armi e degli utensili, proveniva dall’Afghanistan, il rame da Cipro: come il petrolio di oggi, erano le merci più ambite, e sul loro commercio era fiorita un’intesa internazionale che coinvolgeva tutti i grandi imperi del Mediterraneo e della Mezzaluna fertile. I nomi dei regni antichi evocano avvenimenti lontani – Egizi, Ittiti, Assiri, Babilonesi, Mitanni, Minoici, Micenei, Amorrei, Ugariti, Cretesi, Ciprioti, Cananei -, ma le loro vicende sono così “moderne” che la loro storia suona ormai come un monito rivolto al nostro mondo.

    Brossura, 14 x 22 cm. pag. con alcune illustrazioni

    Stampato nel 2014 da Bollati Boringhieri

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    69 d.C. L’anno dei quattro imperatori

    26.00

    All’indomani della morte di Nerone le fonti antiche ci raccontano a tinte fosche dell’anno dei quattro imperatori (Galba, Otone, Vitellio e infine Vespasiano), che a pieno titolo possiamo collocare tra i momenti più caotici, violenti e terribili di tutta la storia romana. Assassinii e guerre civili, eserciti talmente fuori controllo da occupare la stessa Città Eterna senza scrupoli, mentre uomini ambiziosi e feroci accumulavano potere solo per vederlo poi svanire in pochi attimi convulsi. Due sono gli elementi con cui l’autore getta nuova luce su questo snodo della storia antica: il primo riguarda le ragioni delle importanti discrepanze fra le narrazioni rispettivamente di Tacito, Plutarco e Svetonio, i principali storici dell’epoca. In secondo luogo, viene ripercorso il ruolo autonomo degli eserciti rispetto ai comandanti, forse esagerato dalla successiva storiografia. Ne emerge un quadro vivido e originale, in grado di rendere chiara questa confusa ma determinante parentesi, tenendo il lettore col fiato sospeso tra i tumultuosi flutti della storia politica romana.

    Brossura, 16 x 23 cm. pag. 336

    Stampato nel 2019 da Goriziana

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    A cavallo del tempo – L’arte di cavalcare dall’antichità al medioevo. Catalogo della mostra (Firenze, 26 giugno-14 ottobre 2018)

    30.00

    Il cavallo figura fra gli ultimi animali ad essere addomesticato. Solo sul finire del IV millennio a.C., nelle steppe dell’Asia centrale, per la prima volta il cavallo cessò di essere semplicemente una preda da carne per intrecciare sempre più strettamente il suo destino con quello dell’uomo. La mostra, a cura di Lorenza Camin e Fabrizio Paolucci e ospitata nella settecentesca Limonaia del Giardino di Boboli a Firenze dal 26 giugno al 14 ottobre, vuole raccontare proprio questo antico rapporto con una selezione di oggetti che, spesso trascurati nell’esposizioni museali a vantaggio di opere più appariscenti, sono invece in grado di narrare le mille sfaccettature di una relazione che coinvolgeva ogni aspetto della vita quotidiana. Strumenti necessari al controllo dell’animale (morsi, filetti, speroni, staffe etc.) sono esposti in mostra accanto a una serie di opere scelte per illustrare, nel modo più diretto e realistico, il ruolo primario che il cavallo ebbe nel mondo antico. I reperti presenti, quasi un centinaio, provengono da decine di musei italiani e stranieri e illustrano un arco di tempo di oltre duemila anni, dalla prima Età del Ferro sino al Tardo Medioevo. Il percorso, incentrato soprattutto sul mondo italico, è articolato in cinque sezioni, ognuna delle quali è dedicata a un particolare momento storico: la Preistoria, il mondo greco e magno greco, il mondo etrusco e venetico, l’epoca romana e il Medioevo.

    Brossura, 24 z 28 cm. pag. 415 completamnete illustrato con foto e illustrazioni a colori

    Stampato nel 2018 da Sillabe

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    A Naval History of the Peloponnesian War – Ships Men and Money in the War at Sea 431-404 Bc

    30.00

    Il potere navale giocò un ruolo vitale nella guerra del Peloponneso. Il conflitto oppose Atene a una potente coalizione, tra cui, la principale potenza terrestre del momento, Sparta. Solo la flotta superiore di Atene, le sue mura di legno, proteggendo le sue vie vitali di approvvigionamento, le permisero di sopravvivere. Questo stato di cose, permise anche una libertà di movimento strategica finalizzata a colpire nei momenti e nei luoghi più appropriati, come a Sphacteria, dove una forza spartana fu “tagliata fuori” e costretta ad arrendersi. La superiorità tattica iniziale di Atene è stata dimostrata nella Battaglia di Calcide, dove le sue navi seppero prevalere, nettamente, nel confronto con la flotta nemica. La grande spedizione anfibia in Sicilia fu uno spartiacque, un errore strategico aggravato da errori tattici che causarono sconfitte e perdite insostituibili. Sebbene Atene continuasse a prevalere sul mare, ad Arginusae per esempio, la sua forza navale era stata gravemente indebolita, mentre gli Spartani costruivano le loro nuove flotte, anche con i sussidi persiani. Fu un’altra sconfitta navale, ad Aegispotomi (405 aC) che sancì definitivamente il destino di Atene. Marc De Santis racconta questi eventi militari, analizzando gli aspetti tecnici, tattici e strategici della guerra in mare del mondo greco.

    Rilegato, 16,7 x 24 cm. pag. 261 illustrato

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2017 da Pen & Sword

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    A Roma da Cartagine. La spada e lo scudo del legionario repubblicano

    20.00

    Gioal Canestrelli

    “A Roma da Cartagine. La spada e lo scudo del legionario repubblicano” è un percorso attraverso le fonti storiche, letterarie e archeologiche, che esplora la nascita di due degli elementi più caratteristici della panoplia romana: la spada e lo scudo. L’ipotesi affascinante che viene offerta e illustrata nel dettaglio è quella di un tramite cartaginese, poiché sarebbe stato proprio l’esercito di Annibale Barca a portare per la prima volta in Italia alcune delle armi che sarebbero diventate tra le più iconiche dell’armamento dei legionari. Attraverso un approccio pluridisciplinare, corredato da un importante apparato di tavole illustrative, l’Autore ricostruisce le tecniche, innovazioni e influenze che hanno caratterizzato la produzione di armi nell’antica Roma.

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    Adriano

    12.00

    Imperatore fra il 117 e il 138 d.C, Adriano, grazie al suo grande talento politico e amministrativo, conseguì notevoli successi sulla scena sia interna sia esterna. Uomo pieno di contraddizioni, letterato, fervido ammiratore della cultura greca, ha lasciato traccia della sua grandezza nella Villa Adriana di Tivoli. Il volume ne ricostruisce la figura e ne racconta le imprese, collocandole sullo sfondo di Roma all’epoca del suo massimo splendore.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 148

    Stampato nel 2015 da Il Mulino

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    Agrippa – Il braccio destro di Augusto

    24.00

    Marco Agrippa fu la personificazione dell’espressione “braccio destro”. Come uomo di fiducia di Augusto condusse guerre, pacificò province, adornò Roma e giocò un ruolo cruciale nello stabilire la Pax Romana dei successivi due secoli: tutto ciò nella consapevolezza che non avrebbe mai governato di persona. Per secoli gli storici si sono interrogati sulla sua apparente mancanza di ambizione, sul rapporto di amicizia che dalla giovinezza lo legò a Caio Ottavio, nipote di Cesare. Già dalla lotta contro i cesaricidi Agrippa si rivelò necessario per la vendetta di Ottaviano, acquisendo la reputazione di ottimo ammiraglio nella lotta contro Sesto Pompeo e nell’epica battaglia di Azio che segnò la fine di Marco Antonio e Cleopatra nel 31 a.C. Condusse le legioni nel Bosforo Cimmerio, in Gallia e in Illiria. Sempre in Gallia Agrippa estese la rete via ria abozzata da Cesare, in Giudea consolidò i rapporti con Erode e stabilizzò la regione. Si occupò del restauro di Roma e di vitali opere pubbliche, fino alla costruzione di un monumento simbolo come il Pantheon. Agrippa fu insomma un alter ego dell’imperatore, che gli diede in sposa la figlia Giulia e adottò i tre figli della coppia, sperando di farne eredi al trono. La morte precoce di Agrippa il 12 d.C. privò Augusto del suo miglior collaboratore, ma il sangue di Agrippa continuò a scorrere nelle vene di esponenti della dinastia più ambiziosi, come Caligola e Nerone.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 456 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2019 da Goriziana

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    Alésia – l’archéologie face à l’imaginaire

    40.00

    Nel 52 a.C. alla fine di sette anni di campagne, Giulio Cesare pone l’assedio davanti ad Alesia in cui vengono a rifugiarsi Vergingetorige e le sue truppe. Un’immenso esercito viene chiamato in soccorso dei Galli. Il generale romano intraprende giganteschi lavori, una doppia linea di fortificazioni, l’una per assediare l’oppidum e l’altra per premunirsi contro gli assalti esterni. Vinse ela parola “Alesia” divenne mitica. Alla luce delle più recenti ricerche archeologiche è possibile rileggere la documentazione antica e presentare dati recenti sia sull’oppidum che sui lavori di Cesare. Quest’opera presenta la sintesi dei lavori di scavo di una equipe franco-tedesca eseguiti sulle linee romane dal 1991 al 1997, mentre un’altro gruppo lavorava sul sito di Alise-Sainte-Reine.

    Rilegato 24,5 x 29,7 pagg. 209 completamente illustrato a colori

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2012 da Errance

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    Alesia 52 BC

    19.00

    I Romani sono stati in contrasto con i “Galli” veramente per lungo tempo. I celti innanzitutto invasero il nord dell’Italia attraverso le Alpi già verso il 400 a.C. , con Cenomani, Boi e Senonui. Fra il 390 e il 386 a.C. il condottiero Brenno riuscì a invadere e saccheggiare Roma e divenne famoso il suo Vae Victis. Ma la sua autorità durò poco tempo, il sacco della capitale contribuì a creare centurie odiate fra i Romani, vergognosi della capitolazione con Brenno, e i Galli, orgogliosi del loro trionfo. Il passo successivo fu una grande competizione fra i “Poteri forti” del periodo. Molto pragmatici i Galli misero le mani sul potere politico dei triumviri Pompeo, Crasso e Cesare, dopo che questi avevano preso il controllo della Repubblica. La battaglia di Alesia fu l’ultima manifestazione della profonda sfiducia fra i due popoli. Completamente illustrato con disegni, piantine e fotografie, questo volume ricostruisce nel dettaglio la battaglia e l’organizzazione romana.

    Brossura 20 x 24 cm. pag. 66 interamente illustrate con foto, disegni e tavole b/n e colori

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2011 da Histoire & Collections

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    Alessandro al bivio. I Macedoni tra Europa, Asia e Cartagine

    19.00

    Lorenzo Braccesi

    E se Alessandro fosse arrivato a Cartagine? Se i Macedoni avessero oltrepassato il canale d’Otranto e, con Annibale, un secolo dopo, si fossero diretti verso Roma? La storia non si fa con i “se”, eppure è concretamente esistita la possibilità che Alessandro avanzasse contro Cartagine prima di dirigersi a Oriente. Lo dimostra in questo libro Lorenzo Braccesi, tra i massimi storici dell’antichità. L’autore indaga l’espansione macedone con una nuova chiave di lettura: quella di un circolare progetto di conquista, che viene qui inteso come il sogno di Filippo di allargarsi allo spazio mediterraneo. Tale padre, tale figlio dunque. Le gesta dei Macedoni – indomabile popolo di stirpe greca, originario di un piccolo territorio periferico dell’area balcanica – vengono intese come un’unica grandiosa impresa durata due secoli. Dalla Macedonia comincia dunque la conquista del mondo, che avrebbe dovuto cingere sotto un unico dominio i Balcani e, attraverso il controllo dei canali adriatici ed ellespontici, l’Asia, l’Europa e Cartagine. Il grande sogno nasce con Filippo, sarebbe diventato il bivio di Alessandro e dei suoi successori.

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    Alessandro il Grande

    12.00

    Il volume presenta in una nuova traduzione due fra i testi più importanti per la ricostruzione della vita e delle gesta del condottiero macedone: il “Romanzo di Alessandro” (III a.C.-I d.C.), che assembla materiali storici e leggendari eterogenei, e la “Vita di Alessandro” (115 d.C. circa) in cui Plutarco mette in luce il carattere del condottiero, le sue virtù di magnanimità, di nobiltà d’animo, di coraggio, ma anche la sua ira, i suoi scatti capricciosi e violenti, la sua nervosa e incontenibile passionalità.

    Brossura 10,5 x 17 cm. pag. 196 + 32 illustrazioni b/n fuori testo

    Stampato nel 2005 da Bruno Mondadori

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    Alessandro Magno – Una biografia militare

    20.00

    Comandante dal fascino ineguagliato, Alessandro Magno fu l’incarnazione del genio militare: già dall’ascesa al trono in giovane età la Storia sembro accelerare e piegarsi alla sua volontà di conquista, che lo portò ad avviare una serie spettacolare di battaglie che avrebbero messo fine all’impero persiano. Asia Minore, Fenicia, Siria, Egitto, Mesopotamia, Persia, le rive dell’Indo… ogni tappa delle campagne di Alessandro è seguita attentamente in questo libro, grazie anche all’ausilio di mappe, illustrazioni e ricostruzioni che permettono al lettore di comprendere gli aspetti strategici e tattici delle operazioni militari. Allo stesso tempo, la brillante narrazione restituisce appieno la storia dell’artefice di un impero che non sarebbe sopravvissuto ai suoi 32 anni, la cui fama avrebbe però percorso intatta i millenni.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 290 riccamente illustrato a colori e b/n

    Stampato nel 2019 da Goriziana

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    Alessandro Magno e pensiero strategico moderno

    25.00

    Sotirios Fotios Drokalos

    Un saggio critico di teoria strategica, uno studio storico comparato e tre monografie di Storia militare insieme. Lo spunto, l’osservazione di una divergenza tra la concezione militare di Alessandro Magno e un principio cardine della teoria strategica moderna, teorizzato prevalentemente da Carl von Clausewitz e Antoine Henri de Jomini. Quello della concentrazione dello sforzo bellico esclusivamente sull’annientamento delle forze armate nemiche come certezza di vittoria. L’autore compara quindi l’operato di Alessandro Magno e alcuni casi di Storia moderna che rappresentarono un’evidente applicazione di tale principio: la campagna di Napoleone Bonaparte in Russia, nel 1812, e l’invasione dell’Unione Sovietica da parte di Hitler nel 1941. Queste ultime terminarono in un tragico fallimento, a differenza di quanto accaduto invece alla spedizione di Alessandro Magno. Il saggio vuole dimostrare dunque come lo studio e l’analisi delle strategie e delle tattiche adottate da Alessandro Magno, ma anche delle basi politico-culturali delle sue imprese e dei suoi atteggiamenti verso i popoli conquistati, possano rappresentare un valido aiuto nell’integrazione del pensiero strategico moderno.

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    Alia ratio. Cesare e la guerriglia

    18.00

    Vincenzo Bellino

    Cesare fu costretto a confrontarsi con la guerriglia (alia ratio) durante tutte le sue campagne militari e questo metodo di combattimento gli creò molti problemi, rallentando le sue conquiste. Fu però in grado di adattarsi e di adottare tutte le misure necessarie per combattere con successo la guerriglia sia in contesto rurale che in ambiente urbano e questa sua capacità, finora poco sottolineata, fa di lui uno dei più grandi generali della Storia.

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    Ambush

    25.00

    Una delle figure più conosciute delle guerre dell’antica Grecia è sicuramente Achille, l’eroe che combatte corpo a corpo con il nemico, ma in tema di tattiche sicuramente predomina l’immagine del cavallo di Troia. In effetti le modalità di affrontare la guerra da parte dell’antica Grecia erano molteplici: spionaggio, raccolta di informazioni, imboscate, attacchi di sorpresa di notte o all’alba, scelta del terreno più favorevole per gli scontri, sia di terra che di mare. Dedicato agli appassionati di storia militare questa bella opera, che documenta alcuni secoli di tattiche militari greche dall’epoca di Omero ad Alessandro il Grande, vuole dissipare ogni pregiudizio contro i loro modi irregolari di agire in guerra e offre una nuova visione delle tattiche degli antichi greci.

    Rilegato con sovracopertina 16 x 24 pag. 282 + pag. 10 di cartine

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2012 da Frontline

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    American Legacy – La Sism ricorda Raimondo Luraghi

    25.00

    Se Piero Pieri è stato il Delbruck italiano, Raimondo Luraghi (1921-2012) e Giorgio Rochat (1936), hanno inpersonato, nella generazione successiva, le due possibili declinazioni di queasta eredità. Rochat ha declinato la storia militare all’interno della storia nazionale italiana, come pate della nostra identità politica, e in particolare di quel segmento rappresentato dalla politica militare e dalle guerre del Fascismo. Anche Luraghi ha esordito come storico politico-sociale, dedicando il suo primo lavoro sulla resistenza non agli aspetti militari, pur da lui vissuti con responsabilità di comando, ma agli scioperi torinesi. Fu però con la “storia della Guerra Civile Americana” che Luraghi dimostro le sue eccezzionali capacità si scrittore e storico militare, tanto da essere stimato moltissimo negli stessi Stati Uniti. A questo volume seguì un’altro capolavoro: Marinai del Sud sulla marina confederata e altri volumi, meno impegnativi, ma di eguale valore e interesse storico e sociale. Questo volume vuole essere un omaggio della SISM (Società Italiana di Storia Militare) presieduta dal Professor Virgilio Ilari a Raimondo Luraghi, la cui eredità più importante è stata di aver importato la lezione americana della storia militare come Krigsgeschichte. Questo è il modo in cui la storia militare viene cocepità e praticata in tutto il mondo tranne che in Italia.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 658 con circa 150 illustrazioni

    Stampato nel 2013 da Società Italiana di Storia Militare

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    An illustrated encyclopedia of the uniforms of the Roman world

    35.00

    L’opera rappresenta un dettagliato studio degli eserciti di Roma e dei suoi nemici, compresi Etruschi, Sanniti, Cartaginesi, Celti, Macedoni, Galli, Unni, Sassanidi, Persiani e Turchi. Il volume, che offre una concisa ma interessante panoramica dei movimenti dell’Impero romano, delle sua campagne, tattiche, conquiste, leggi, illustrato con più di 600 immagini (riproduzioni di opere antiche e coeve, piantine e foto di attuali ricostruzioni), presenta nel dettaglio abiti militari, armature, armi, navi, macchine da assedio e fortificazioni.

    Sovracopertina lievemente danneggiata nella parte superiore del dorso

    Rilegato con sovracopertina, 24 x 30 cm. pag. 256 interamente illustrato a colori

    Stampato nel 2012 da Lonrenz Book

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    An Invincible Beast – Understanding the Hellenistic Pike Phalanx in Action

    45.00

    La tattica ellenistica della falange, costituì una vera innovazione militare, trasformando il volto della guerra nel mondo antico. Per quasi 200 anni, dall’avvento dei macedoni come potenza militare nella metà del IV secolo aC, e la loro sconfitta ad opera dei romani a Pydna in 168BC, il fante pesante armato di scudo rotondo e lancia lunga, ha costituito la base di quasi tutti gli eserciti ellenistici, impiegati sui campi di battaglia dall’Italia fino alla lontana India. Eppure, nonostante questa posizione dominante, e la vasta letteratura dedicata al mondo ellenistico, permane un acceso dibattito tra gli studiosi moderni, su come si svolgeva in realtà il combattimento di fanteria nel mondo antico. Christopher Matthews esamina criticamente il combattimento con la tattica della falange, utilizzando tecniche come la ricostruzione storica, l’archeologia sperimentale, e le prove di balistica, e, poi confrontando i risultati di questi test con le testimonianze letterarie antiche. Il risultato è il più completo e integrato studio su quello che riguarda i combattimenti di fanteria nell’era di Alessandro Magno e dei suoi Successori.

    Rileegato, 15,5 x 23,5 cm. pag. 513 con circa 50 illustrazioni

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2015 da Pen & Sword

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    Anabasi

    13.90

    L’Anabasi, scritta in terza persona e sotto pseudonimo, narra la spedizione (a cui Senofonte partecipò in posizione di rilievo) dei cosiddetti Diecimila a favore del persiano Ciro contro il fratello Artaserse e la difficile ritirata verso il mar Nero. L’opera è una straordinaria odissea in prosa che anticipa il romanzo d’avventure. L’Anabasi infatti non è altro che un viaggio per via di terra, attraverso tremende peripezie, pericoli, incontri con popoli strani, minacciosi, inquietanti. Ma Senofonte è un Odisseo sui generis: abile in stratagemmi, con il gusto dell’avventura, affascinato da terre remote e sconosciute, è però privo di quell’ansia di conoscenza che ha fatto di Ulisse l’archetipo della cultura occidentale. E paradossalmente l’Anabasi è un viaggio senza ritorno e senza neppure una vera conclusione: la lunga vicenda di Senofonte e dei mercenari superstiti non si conclude con il ritorno a casa, né conosce un punto di approdo definitivo, ma termina come i romanzi salgariani indicando all’orizzonte il profilarsi di nuove battaglie e di altre avventure.

    Brossura 13 x 20 cm. pag. 278

    Stampato nel 2008 da Rizzoli

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    Ancient and Medieval Siege Weapons – A Fully Illustrated Guide to Siege Weapons and Tactics

    39.00

    Questa bellissima opera ricrea e analizza le armi da assedio di Egitto, Giudea, Assiria, Persia, Grecia e Roma, quelle dei Galli e dei Teutoni, dell’Impero Bizantino, del mondo islamico e dell’Europa medioevale. Il lavoro, completato da un utilissimo glossario, basato sui testi di autori antichi e medioevali come Vitruvio, Vegetio, Apollodoro, Filone, e molti altri, offre un’ampia visione di queste armi da assedio descritte in modo assolutamente dettagliato e accompagnate da illustrazioni e fotografie. Diversi capitoli inoltre sono specificatamente dedicati alla storia della guerra da assedio, ai differenti stratagemmi, metodi e strategie di attacco e difesa.

    Cartonato con sovracopertina, 19,5 x 24 cm. pag. 306 illustrato con circa 159 disegni e 29 foto b/n + 24 pagine fuori testo con 47 tavole a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2006 da Spellmount

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    Andare per le vie militari romane

    12.00

    Giovanni Brizzi

    Tre sono le strade che più delle altre hanno scandito la conquista e il controllo della penisola da parte di Roma: l’Appia, la Flaminia e l’Emilia, vie consolari sorte nell’arco di 125 densissimi anni. Inizialmente, progettando l’Appia, Roma si propose di difendere la «prima Italia», il versante tirrenico raccolto intorno all’Urbe. La Flaminia, via militaris per eccellenza, permise poi di tener separati i principali nemici, i Galli e i Sanniti, consentendo di disporre da mare a mare una fascia di territorio fedele alla res publica. L’Emilia (187 a.C.), infine rappresentò per molto tempo la chiusura a settentrione dell’Italia politica legata a Roma, prefigurando il modello di limes destinato a divenire canonico lungo le frontiere presidiate del suo futuro impero mondiale, dalla Britannia all’Eufrate. Un itinerario da percorrere cercandone per ognuna anima e vocazione.

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    Andrea Palladio e l’architettura della battaglia

    60.00

    Ritenuto perduto per secoli, viene qui ricomposto l’originario Polibio palladiano incrociando tre testimoni: il menabò con cui Palladio ha progettato l’edizione, scoperto da John Hale nel 1977 presso la British Library di Londra, un secondo esemplare messo in vendita nel 1986 dalla Libreria Gonnelli di Firenze, e un terzo esemplare appena ritrovato presso la New York Public Library. Grazie ad essi, e ai contributi degli studiosi Stephen Parkin, Sara Mazzarino, Marco Formisano, Luciano Pezzolo, Claudio Povolo, Paolo Fiore e Guido Beltramini, si possono finalmente ammirare le 43 acqueforti che illustrano le vicende narrate dal grande storico greco. Accanto alle riproduzioni delle incisioni polibiane, anche le 42 dedicate da Palladio alle gesta di Cesare, in modo da poter avere un quadro completo del suo impegno nella ricostruzione. Con le illustrazioni inedite alle storie di Polibio.

    Cartonato con sovracopertina 24,5 x 31 cm. pag. 330 interamente illustrate

    Stampato nel 2009 da Marsilio

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    Annibale

    35.00

    Il più grande nemico di Roma è un eroe paradossale, grande capitano e uomo di stato, geniale stratega e tattico consumato, condottiero senza eguali e politico sottile. Vissuto in un’epoca di grandi personaggi: Scipione, Catone, fabio Massimo, Filippo di Macedonia, Filopemene, Antioco di Siria, li sovrasta tutti, unico degno di essere collocato tra Alessandro Magno e Caio Giulio Cesare. Cartagine ha trascinato nella propria rovina l’immagine del suo figlio più glorioso, la cui figura non ha potuto svilupparsi nella sua pienezza e coerenza storica.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 368 con circa 51 illustrazioni fuori testo

    Stampato nel 2014 da Jouvance

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    Annibale

    14.00

    Con stile piano e scorrevole il libro rievoca la vita e le imprese leggendarie di Annibale, il condottiero cartaginese che nel corso della seconda guerra punica (218-201 a.C.) inflisse ai Romani una serie di spaventose disfatte (la più devastante nella battaglia di Canne, 216 a.C.). Annibale venne infine sconfitto a Zama, sul suolo africano, ad opera di Scipione, che della lezione del Barcide aveva sagacemente fatto tesoro, e che, in questo modo, avviò Roma verso il predominio sul Mediterraneo. Ne emerge la figura di un generale tra i più grandi di ogni tempo, genio militare innovativo dalle insuperate doti di condottiero, dotato di sicura padronanza delle concezioni tattiche più raffinate.

    Brossura, 12,5 x 20,5 cm. pag. 177

    Stampato nel 2014 da Il Mulino

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    Annibale

    18.00

    Annibale, come Alessandro Magno e Napoleone, è tra i pochi comandanti che hanno allargato il concetto di civiltà. Baker, oltre a raccontare la vita e le battaglie di uno dei più straordinari condottieri della storia, colloca la sua figura nel contesto socioeconomico del periodo, restituendo a Cartagine il suo ruolo mercantile e il suo interesse primario nei commerci del Mediterraneo, non nell’arte della guerra. Figlio di Amilcare Barca, che gli fece giurare in tenera età odio eterno nei confronti dei Romani, e cresciuto in Spagna, da dove partì per la conquista della penisola italica e di Roma, Annibale era un cosmopolita, cittadino della grande civiltà mediterranea, che vedeva rigorosamente identica nella sua essenza, nonostante le varietà e le differenze locali. Il suo genio di stratega e lo spirito dei suoi discorsi infiammarono l’animo delle sue turbolente truppe mercenarie, che tanto avevano fatto penare Amilcare alla fine della Prima guerra punica, e suscitarono vivo terrore e ammirazione nei suoi avversari, tra cui il celebre Scipione “l’Africano” che, secondo Baker, fu una vera e propria “creazione diretta, per quanto involontaria” del cartaginese.

    Brossura, 15,5 x 21 cm. pag. 288 illustrato con foto, disegni e mappe b/n

    Stampato nel 2016 da Odoya

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    Annibale alle porte! – La guerra totale tra Roma e Cartagine

    20.00

    Il conflitto tra la repubblica romana e lo stato africano di origine fenicia è stato uno dei maggiori eventi del mondo antico in cui, per oltre un secolo, Roma e Cartagine si sono combattute per mare e per terra. Due grandi strateghi di questo conflitto “totale” passeranno alla storia: Annibale, leggendario condottiero che invade l’Italia, mette in scacco Roma e le infligge la bruciante disfatta di Canne, e Scipione l’Africano che in una memorabile battaglia sconfigge Annibale e spezza per sempre il potere di Cartagine. Quest’epica sfida tra le superpotenze del Mediterraneo vede opposti due modelli di organizzazione militare: le multietniche armate cartaginesi, coadiuvate dalla cavalleria e dagli elefanti, e la micidiale forza d’urto delle legioni romane temprate nelle guerre con i popoli italici. Con la vittoria di Scipione a Zama (202 a.C.) nasce l’Impero Romano. Pochi anni dopo Annibale si uccide e Cartagine verrà rasa al suolo.

    Rilegato, 14 x 21 cm. pag. 304

    Stampato nel 2018 da Giunti

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    Aquila nella neve (Romanzo)

    19.50

    Relegato nel più estremo lembo dell’Impero, il veterano di guerra Paulinus Maximus deve difendere i confini della Britannia dalla costante minaccia barbarica. Il coraggio, la lealtà, l’esperienza dimostrati in un’impresa tanto ardua gli valgono la nomina a Generale dell’Occidente, l’ambizione di una vita. Ma insieme al titolo giunge l’ordine di una missione destinata a segnare il futuro di Roma: Maximus deve raccogliere e guidare una legione romana per difendere la frontiera del Reno, confine cruciale nello scacchiere imperiale. Sull’altra riva del fiume, le popolazioni nemiche sono unite e preparano la conquista della Gallia, una scorribanda che in breve potrebbe arrivare dritta al cuore dell’Impero. Solo un grande generale può riuscire a impedire il disastro.

    Rilegato, 15 x 22 cm. pag. 380

    Stampato nel 2012 da Castelvecchi

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    Aquilifer – Ejercito romano I . La dinastia de los Severos

    14.40

    Questa pubblicazione, primo volume di un’opera dedicata alla comquista dell’Italia da parte di Roma, basata su fonti scritte, archeologiche, numismatiche ed epigrafi, non è solo un libro di storia, è un libro di Storia Militare. Per comprendere gli avvenimenti di questa conquista militare il volume, si occupa degli avvenimenti che hanno portato i Romani a combattere e sottomettere e conquistare i popoli della Grecia tra il III e il II secolo a.C. Viene esaminata sia l’organizzazione militare romana, sia quella dell’avversario di turno, le loro caratteristiche, il territorio e gli armamenti, così come la Repubblica Romana e le sue istituzioni politiche. Il testo è accompagnato da diverse illustrazioni.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 152 con alcune illustrazioni b/n

    Testo in lingua spagnola

    Stampato nel 2018 da Almena

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    Aquilifer – Ejercito romano II – La conquista de Italia por Roma

    14.40

    Questa pubblicazione, secondo volume di un’opera dedicata alla comquista dell’Italia da parte di Roma, basata su fonti scritte, archeologiche, numismatiche ed epigrafi, non è solo un libro di storia, è un libro di Storia Militare. Per comprendere gli avvenimenti di questa conquista militare il volume, si occupa degli avvenimenti che hanno portato i Romani a combattere e sottomettere popoli come gli Etruschi, i latini, i Sabini, i Volsci ecc. Viene esaminata sia l’organizzazione militare romana, sia quella dell’avversario di turno, le loro caratteristiche, il territorio e gli armamenti, così come la Repubblica Romana e le sue istituzioni politiche. Il testo è accompagnato da diverse illustrazioni.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 239 illustrato con circa 110 foto b/n

    Testo in lingua spagnola

    Stampato nel 2011 da Almena

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    Aquilifer – Ejercito romano III – La conquista de Italia por Roma

    13.20

    Questa bella pubblicazione, terzo volume di un’opera dedicata alla comquista dell’Italia da parte di Roma,basata su fonti scritte, archeologiche, numismatiche ed epigrafi, non è solo un libro di storia, è un libro di Storia Militare. Per comprendere gli avvenimenti di questa conquista militare il lavoro, dedicato agli anni dal 396 a.C fino al 25 a.C., prende in esame innnanzitutto i contendenti, le loro caratteristiche, il territorio e gli armamenti, così come la Repubblica Romana e le sue istituzioni politiche. Il testo è accompagnato da adiverse illustrazioni.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 264 con molte illustrazioni b/n

    Testo in lingua spagnola

    Stampato nel 2012 da Almena

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    Arcana. I Servizi Segreti dei Romani

    34.00

    Giuseppe Cascarino

    L’idea dell’apparente disinteresse dei Romani per un servizio informazioni adeguato o, in termini più popolari, per lo spionaggio, nasce, come per molti altri aspetti della vita del mondo antico, da una mancata o incompleta analisi dell’etica e del modo di pensare dei nostri antenati. In realtà i Romani, a prescindere dai tradizionali vincoli morali e da un’apparente ingenuità iniziale, svilupparono un’organizzazione dei servizi di informazione e sicurezza estremamente efficace. Il testo, arricchito da oltre 250 disegni, schemi, foto, tabelle e utili appendici, delinea un quadro completo dei servizi informativi dei Romani, dalle origini fino alla caduta dell’impero d’occidente e oltre.

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    Architecture in Roman Britain

    14.00

    Paragonado i reperti architettonici romani ritrovati negli scavi esistenti in Gran Bretagna a quelli trovati in costruzioni molto meglio conservate nel resto dell’Europa e in nord Africa, è possibile ricostruire molti esempi di questa architettura. Questo libro offre un ampio sguardo su incredibili costruzioni romane, da quelle per la pubblica amministrazione ai templi, da ambiziose costruzioni private a fortificazioni militari. Attraverso le fotografie dei siti e accurati disegni il volume, accompagnato da un comodo glossario, ci mostra fortificazioni, basiliche, teatri, bagni, archi, templi, ville e ponti.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 72 con 56 illustrazioni b/n

    Testo in lingua in lingua inglese

    Stampato nel 2002 da Shire Publications

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    Armageddon – La valle di tutte le battaglie

    24.00

    C’è un luogo della bassa Galilea, nell’odierno Stato d’Israele, che ha: forse visto il maggior numero di battaglie al mondo: è la valle di Jezreel, Esdraelon nella Bibbia. Su una collina, ai margini della fertile piana sottostante, sorge Megiddo, una delle città più antiche di cui si abbia notizia. Abitata fin dal 7000 a.C, oggi è un sito archeologico offerto ai turisti, ma a suo tempo fu una potente città-stato, situata strategicamente sul crocevia degli antichi sentieri che collegavano tra loro le superpotenze dell’antichità: Mesopotamia (a Oriente), Egitto (a Meridione) e Anatolia (a Settentrione). Pochi chilometri verso Occidente si apre il Mar Mediterraneo, con le sue rotte commerciali e le sue navi da guerra a solcarne le onde. Qui il faraone Pepi I combatté nel 2350 a.C. una delle prime battaglie di cui si abbia notizia storica. Luogo strategico di un’eterna “periferia contesa”, Megiddo vide passare le armate di tutti gli eserciti, dalle truppe romane di Vespasiano (67 d.C.) all’ondata irresistibile degli arabi (946), dai bizantini (975) ai Crociati (1187), dai Mamelucchi (1270) a Napoleone (1799), per finire con gli inglesi del generale Allenby (1918) e gli israeliani della base aerea di Ramat David (1973). L’ebraico Har Megiddo, “monte di Megiddo”, a un orecchio greco suona “Armageddon”, e non è un caso che proprio qui venga posta nel libro dell’Apocalisse la battaglia definitiva tra il Bene e il Male.

    Brossura, 14 x 23 cm. pag. 248 con numerose mappe b/n

    Stampato nel 2016 da Bollati Boringhieri

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    Armes et Armures tome 1. Tome 1 : VI – XII siecles

    45.00

    Nicolas P. Baptiste

    Questo lavoro, in due volumi, presenta armi e armature dal Medioevo al Rinascimento. Il primo volume affronta il primo periodo, dal VI al XII secolo; il secondo volume analizzerà i periodi dal XIII al XVI secolo. L’autore e le edizioni Heimdal hanno unito le forze per affrontare un tema classico, ma raramente interessato negli ultimi anni dalle pubblicazioni in lingua francese. Questi due volumi sono il risultato di una riflessione condivisa, rinnovando alcune teorie sulla cultura materiale, e traendo il meglio dalla ricerca archeologica e storica degli ultimi anni. Il libro beneficia anche di foto di alta qualità, scattate durante studi o collaborazioni con istituzioni che le custodiscono, illustrando oggetti raramente pubblicati. Con l’aiuto delle competenze di colleghi illustri, l’autore ha raccolto i contributi delle più recenti attività di ricerca, il libro è quindi anche la riflessione di una comunità di storici e ricercatori su armi e armature. Riccamente illustrate con iconografia, ma anche con schizzi e disegni, le pagine del libro beneficiano di magnifiche foto in ambito di ricostruzione storica. Ci sono anche testimonianze delle attività degli artigiani più coinvolti nello studio sperimentale dei metodi di produzione di armi e armature antiche, e delle arti dei fabbri del medioevo, che a volte restano ancora enigmatiche ai nostri occhi.

    Rilegato, 21,5 x 30,5 cm. pag. 206 riccamente illustrato con immagini b/n e a colori

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2022 da heimdal

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    Armi e guerrieri di Roma antica

    36.00

    Dell’esercito romano del IV e V secolo si sa poco. Eppure, il suo ruolo è stato determinante, in un contesto storico dominato dall’incertezza, accresciuta costantemente dalle guerre civili, dalle contese dinastiche, dalla pressione continua dei barbari sulle frontiere, che ha portato ad eventi tragici come il disastro di Adrianopoli del 378 o la presa di Roma del 410. In un simile contesto, l’esercito romano non ha soltanto tentato di difendere l’Impero, ma ha interagito profondamente con le strutture della società, influenzando i giochi politici, il funzionamento dell’economia, le strutture sociali e persino lo sviluppo delle religioni. Questo libro, scritto sulla base di fonti spesso trascurate (leggi, compilazioni amministrative, monete, papiri, iscrizioni, testimonianze archeologiche), restituisce un quadro inedito e affascinante delle istituzioni militari romane, fornendo soluzioni nuove a problemi antichi, senza nascondere le questioni ancora irrisolte.

    Brossura 15 x 22 cm. pag. 440 con 73 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2008 da Carocci

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    Armies of Celtic Europe 700 BC to AD 106 – History Organization and Equipment

    29.00

    Sebbene comprendessero molte tribù e raggruppamenti distinti, i Celti condividevano una cultura distintiva che ha dominato gran parte dell’Europa per secoli. Godevano di una formidabile reputazione di feroci e coraggiosi guerrieri, abili cavalieri e bravi fabbri. Nel 390 a.C. un’alleanza di tribù celtiche sconfisse un esercito romano sul fiume Allia e continuò per un certo periodo a saccheggiare Roma, incutendo nel popolo romano un timore reverenziale. All’inizio del terzo secolo a.C. un esercito celtico spazzò via la Macedonia e la Grecia, conseguì un’importante vittoria a Termopili e saccheggiò il sacro santuario di Delfi. Tale era la loro abilità guerriera che, quando non combattevano le loro stesse guerre, erano ricercati come mercenari da molti eserciti, infatti guerrieri celti prestarono il loro servizio fino nel lontano Egitto. Quando i romani invasero la Gallia (Francia e Belgio) e le Isole britanniche, gli eserciti celtici resistettero con forza e si rivoltarono spesso contro le legioni. Gabriele Esposito studia questa affascinante cultura guerriera, i loro eserciti, strategia, tattica ed equipaggiamento (inventarono la cotta di maglia e gli eserciti britannici furono gli ultimi in Europa ad usare i carri sul campo di battaglia). Dozzine di fotografie a colori di reenactors storici aiutano a comprendere meglio la vita di questi magnifici guerrieri.

    Rilegato, 17 x 24,5 cm. pag. 184 con circa 102 illustrazioni a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2019 da Pen & Sword

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    Armies of the Hellenistic States 323 BC to AD 30 – History Organization and Equipment

    29.00

    Questo libro fornisce un’analisi completa e dettagliata dell’organizzazione e delle attrezzature impiegate dagli eserciti degli Stati ellenistici. Dopo la morte di Alessandro Magno nel 323 a.C., il suo immenso impero macedone fu diviso tra i suoi ambiziosi generali, che a loro volta formarono le loro monarchie in Europa orientale, Asia e Nord Africa. Questo lavoro seguirà lo sviluppo delle forze militari ellenistiche dall’esercito lasciato in eredità da Alessandro Magno alle complesse macchine militari che hanno ceduto uno ad uno nelle guerre che si sono susseguite contro i romani nel pieno della loro espansione. Col passare dei decenni e dei secoli, la guerra ellenistica divenne sempre più sofisticata: i “diadochi” (i successori di Alessandro) potevano schierare eserciti con migliaia di uomini, carri, elefanti e macchine d’assedio; questi provenivano da tutti i territori dell’ex impero macedone. Il libro mostrerà anche come le forze ellenistiche furono fortemente influenzate dai modelli romani durante gli ultimi anni di indipendenza dei loro regni. Gli stati analizzati sono: quello Macedone, l’Impero seleucide, l’Egitto tolemaico, il Regno greco-battriano, l’Armenia, Pergamo, Ponto, Cappadocia, Galazia, il Regno dei Bosfori, Epiro, Sicilia, Lega acheea e Lega etolica.

    Rilegato, 17 x 24,5 cm. pag. 176 con 80 illustrazioni e 8 mappe

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2019 da Pen & Sword

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    Armies of the Late Roman Empire AD 284 to 476 – History, Organization and Equipment

    34.00

    Questa studio sulle armi del tardo impero romano, si concentra sul periodo drammatico e cruciale che iniziò con l’elezione di Diocleziano e si concluse con la caduta definitiva dell’impero romano d’occidente. Questo fu un periodo turbolento durante il quale lo stato romano e le sue forze armate cambiarono profondamente fisionomia. Gabriele Esposito sfida molti stereotipi e idee sbagliate riguardanti l’esercito tardo romano; per esempio, sostiene che la macchina militare romana è rimasta affidabile ed efficiente fino agli ultimi decenni dell’impero occidentale. L’autore descrive l’organizzazione, la struttura, le attrezzature, le armi, la storia dei combattimenti e le tattiche delle forze militari tardo-romane. Sono contemplati i Comitatenses (eserciti di campo),i limitanei (unità di frontiera), i Foederati (soldati alleati), i Bucellarii (mercenari), le Scholae P alatinae (guardie del corpo a cavallo), i Protettori (guardie personali) e molti altri tipi di truppe. Il libro è molto ben illustrato a colori, inclusi i “dispositivi” della Notitia Dignitatum. Le origini e le cause della definitiva caduta militare dell’Impero sono discusse in dettaglio, così come l’influenza delle etnie “barbariche” sull’esercito romano.

    Rilegato, 16,5 x 24 cm. pag. 208 riccamente illustrato

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2018 da Pen & Sword

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    Arms and Armour of the Imperial Roman Soldier

    50.00

    Questo importante libro, il primo di tre, completamente illustrato con centinaia fotografie di reperti archeologici, di opere d’arte e di disegni – affreschi, mosaici, bassorilievi, sculture, pezzi di armi ed armature, ecc -, che mostrano i più piccoli dettagli e particolari, ricostruisce e mette in evidenza i dffernti tipi di equipaggiamento usati dai soldati romani dal periodo di Mario fino a Commodo. L’equipaggiamento molto vario, adatto ai differentii climi dei territori dell’immenso impero, l’utilizzo di materiali molto diversi come lino, pelle e lana, le sue armature e le sue armi fecero sì che l’esercito romano cambiasse il volto al sistema di fare la guerra.

    Cartonato con sovracopertina 22 x 28,5 cm. pag. 290 con oltre 350 foto b/n e colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2009 da Frontline Books

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    Athens’ claim to greatness. The battle of Marathon

    19.00

    Numero speciale della rivista “Ancient warfare”, dedicata appunto alla guerra nel mondo antico, presenta dettagliatamente la battaglia di Maratona. Tra i diversi capitoli troviamo: I preludi: le relazioni greco-persiane e la rivolta ioniana – Le fonti – La battaglia – L’esercito greco e l’esercito persiano – Il terreno di battaglia – I reperti archeologici. Il testo è totalmente accompagnato da disegni e fotografie a colori di molti reperti archeologici.

    Brossura 21 x 30 cm. pag. 98 interamente illustrate a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2011 da Ancient Warfare

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    Augusto

    6.90

    Nel ricostruire le vicende che videro protagonista Augusto, l’autore cerca di dimostrare non tanto come il “principato” abbia rappresentato la conclusione non l’unica possibile – della crisi della repubblica, quanto come lo stesso Augusto abbia costruito lentamente e sistematicamente la sua egemonia (egli avrebbe detto la sua auctoritas) e si sia imposto alla fine come unico referente, a Roma, del quotidiano dei propri concittadini, fornendo loro non solo una nuova stabilità politica, non solo rifornimenti annonari più sicuri, ma anche una nuova vita civile, nuovi culti e pratiche religiose che facevano perno attorno a lui e alla sua famiglia. Così il “principe” lasciando apparentemente inalterate le tradizionali strutture repubblicane, pervase silenziosamente ogni aspetto della vita civica, anche grazie alle magistrature da lui ricoperte.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag 171

    Stampato nel 2013 da Editori Laterza

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    Augusto e il Principato

    18.00

    Una sintetica quanto originale presentazione del Principato dalla fondazione augustea lungo gli sviluppi dei primi tre secoli della nostra era. Sono messi in luce la discontinuità con le precedenti istituzioni repubblicane e gli epocali elementi organici e mentali che lo apparentano a quel processo di formazione dello “Stato” che prenderà corpo oltre un millennio dopo.

    Brossura, 12,5 x 19,5 cm. pag. 210

    Stampato nel 2013 da Il Mulino

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    Augusto e l’impero

    18.00

    Pietro de Francisci

    Il libro analizza personaggi e fatti di quel convulso periodo della storia di Roma compreso tra le fratricide Guerre Civili e la costituzione del Principato augusteo. Dei due massimi protagonisti di quegli eventi destinati a cambiare il volto dell’Europa e la storia d’Occidente, Cesare e Augusto, l’autore ricorda e interpreta il significato delle imprese e di entrambi traccia il profilo caratteriale evidenziando le doti carismatiche, la vocazione riformatrice retta da una sapiente visione, politica ed etica, rispettosa del mos maiorum e, insieme, confacente alle nuove esigenze culturali, sociali e storiche. Di Augusto, cui in modo speciale sono dedicati i saggi di questa raccolta, de Francisci evidenzia il ruolo di continuatore della renovatio coraggiosamente intrapresa da Cesare, con la quale il giovane princeps doveva impugnare saldamente l’aratro per procedere alla nuova conditio Urbis che sarebbe stata innanzitutto rifondazione della coscienza romana.

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    Augusto e l’impero

    18.00

    Pietro De Francisci

    Gli scritti di Pietro de Francisci, che in questa raccolta, alcuni dopo oltre un secolo, vedono nuovamente la luce, analizzano personaggi e fatti di quel convulso periodo della storia di Roma compreso tra le fratricide Guerre Civili e la costituzione del Principato augusteo. Dei due massimi protagonisti di quegli eventi destinati a cambiare il volto dell’Europa e la storia d’Occidente, Cesare e Augusto, l’autore ricorda e interpreta il significato delle imprese e di entrambi traccia il profilo caratteriale evidenziando le doti carismatiche, la vocazione riformatrice retta da una sapiente visione, politica ed etica, rispettosa del mos maiorum e, insieme, confacente alle nuove esigenze culturali, sociali e storiche.

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    Augusto in guerra – La lotta per la pax romana

    32.00

    L’espressione pax romana (o pax augusta) evoca un periodo di pace ininterrotta nei vasti domini sottoposti all’autorità romana: Lindsay Powell decostruisce questa immagine non congruente con la realtà storica, ripercorrendo il lasso di tempo dal 31 a.C. al 12 d.C., durante il quale quasi ogni anno vide l’esercito romano in azione da qualche parte, si trattasse di combattere nemici oltre le frontiere per raid punitivi o di vere e proprie conquiste, oppure di contrastare banditi o sopprimere rivolte interne. E nello stesso tempo Augusto riuscì quasi a raddoppiare le dimensioni dello Stato, pur essendo un comandante di seconda categoria, noto per la salute precaria che lo accompagnò anche nel corso delle campagne cui prese personalmente parte. Come fu possibile? Aveva davvero una grande strategia? L’autore mette in luce mirabilmente proprio le capacità di Augusto come stratega e comandante in capo, in grado di cambiare le istituzioni militari per implementarne l’efficacia e concentrare il potere nelle sue stesse mani, anche attraverso una cerchia di collaboratori devoti e abilissimi, capaci di conseguire importanti obiettivi e disponibili a lasciarne il merito all’imperatore. Prefazione Karl Galinsky.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 562 con 11 foto e 25 mappe b/n

    Stampato nel 2019 da Goriziana

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    Aureliano l’imperatore soldato

    9.00

    Roberto Toppetta

    Il nome di Aureliano è legato alle Mura di Roma che costruì per preservarla dai barbari, ma il capolavoro di ingegneria militare non basterebbe per porlo tra i grandi imperatori romani, da Augusto a Costantino, tra i quali si erge come ponte di collegamento. Anche per lui valgono l’azione di governo e il talento bellico cesariano, che gli consentirono di fugare le nubi di morte addensatesi sull’immenso mondo romano, smembrato dalle secessioni delle Gallie e del Regno di Palmira, guidato dalla regina Zenobia. Questa biografia riempie finalmente un vuoto. In Italia mancava uno studio a tutto a tondo sul sovrano illirico e quelli in lingua straniera si contano con le dita di una mano.

    Brossura, 14,5 x 20,5 cm. pag. 144

    Stampato nel 2021 da Chillemi

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    Barbari, immigrati, profughi, deportati nell’impero romano

    10.50

    Un mondo che si considera prospero e civile, segnato da disuguaglianze e squilibri al suo interno, ma forte di un’amministrazione stabile e di un’economia integrata; all’esterno, popoli costretti a sopravvivere con risorse insufficienti, minacciati dalla fame e dalla guerra, e che sempre più spesso chiedono di entrare; una frontiera militarizzata per filtrare profughi e immigrati; e autorità di governo che debbono decidere volta per volta il comportamento da tenere verso queste emergenze, con una gamma di opzioni che va dall’allontanamento forzato all’accoglienza in massa, dalla fissazione di quote d’ingresso all’offerta di aiuti umanitari e posti di lavoro. Potrebbe sembrare una descrizione del nostro mondo, e invece è la situazione in cui si trovò per secoli l’impero romano di fronte ai barbari, prima che si esaurisse, con conseguenze catastrofiche, la sua capacità di gestire in modo controllato la sfida dell’immigrazione.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. XVIII + 337

    Stampato nel 2007 da Laterza

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