Fiume trincea d Italia – La questione adriatica dalla protesta nazionale all’insurrezione fascista 1918 – 1922

Istria- Fiume- Dalmazia- Foibe

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    Fiume trincea d Italia – La questione adriatica dalla protesta nazionale all’insurrezione fascista 1918 – 1922

    30.00

    Il 27 Gennaio 2014, tra il silenzio generale, è ricorso il 90° anniversario dell’annessione alla Madre Patria di Fiume. Davanti a questo evento ci è parso giusto ripercorrere la storia di quegli anni, cercando di riportare l’analisi dell’impresa dannunziana al centro di una nostra riflessione, superando schemi preconfezionati o interpretazioni cristallizzatesi nel duello “pro” o “contro”. Soprattutto, presentando il fiumanesimo – l’espressione politica di quell’esperienza rivoluzionaria – come una delle più originali componenti di quel complesso mondo che fu il “diciannovismo”. Il diciannovismo – da non confondere con il nazionalismo propriamente detto – fu l’evoluzione politica dell’interventismo di sinistra come sviluppatosi nel 1915. Repubblicani, socialisti, anarco-interventisti, sindacalisti rivoluzionari, all’indomani della Grande Guerra, si trovarono proiettati in una nuova dimensione politica in cui il valore della Nazione si elevò a valore centrale, fondendosi con la tradizionale rivendicazione di una più vera ed alta giustizia sociale. Questa eterogenea galassia della sinistra nazionale – repubblicana, anticlericale e antisocialista – produsse quattro movimenti caratteristici del diciannovismo: il futurismo politico, l’arditismo, il fascismo e, per l’appunto, il fiumanesimo. Si può discutere se fu un acceso patriottismo o, più correttamente, un nazionalismo-individualista a spingere quel “mondo umano” a compiere l’impresa, ma certamente è questo il dato di partenza per comprendere l’essenza dell’occupazione dannunziana di Fiume. Perché è proprio su questa base comune che si ritrovano personaggi antitetici che pure rappresentarono il fiumanesimo nella sua complessità. La figura carismatica di d’Annunzio assolse la funzione di tenere unite queste diversità proprio perché rappresentò l’incarnazione di questo “nazionalismo anarchico”. D’Annunzio, in quell’Estate 1919, fu colui che riuscì a tramutare in atto concreto quella “tentazione golpista” che si era semp

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    10 febbraio 1947 fuga dall’Istria

    12.00

    In queste poche parole attraverso, infatti, le peripezie, i drammi, le speranze che hanno avvolto una famiglia originaria di Pola, si vivono i tempi terribili degli ultimi anni di guerra e quelli altrettanto drammatici delle stagioni postbelliche, per concludere con l’avvento di una primavera che tenterà di rasserenare animi e tensioni. È, forse, un racconto personale, ma assolutamente simile a quello di migliaia e migliaia di altri istriani, fiumani e dalmati. L’autore è stato un ragazzino che ha vissuto in prima persona l’Esodo da quelle terre italianissime, insieme ai quasi quattrocentomila conterranei che hanno preferito abbandonare qualsiasi cosa possedessero pur di non perdere la propria identità. Su questo argomento sono stati scritti saggi, non sempre accettabili, romanzi, a volte anche emozionanti, e altri generici pamphlet che, tuttavia, non hanno mai saputo descrivere per intero l’intimo sentimento che ha animato quasi tutti quegli esuli che scappavano in patria senza sapere a cosa andavano incontro, ma consci che soltanto l’Italia li avrebbe protetti. Non sarebbe successo proprio così, ma era comunque meglio un campo di raccolta che soggiacere a una ideologia dimostratasi, col tempo, malvagia ed effimera.

    Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 246 con circa 21 foto b/n e 2 cartine

    Stampato nel 2010 da Greco & Greco

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    Adria storia

    18.00

    Molto è stato scritto sul tema delle Foibe, vi è una lunghissima bibliografia a cui fare riferimento per conoscere, orrori e violenze. Questo testo ofre un documento esclusivo, la testimonianza e la conseguente relazione di un uomo che conobbe tutto ciò in prima persona; il maresciallo Harzarich del 41° Corpo VV.FF di Pola, che per primo procedette al recupero dei corpi straziati degli infoibati.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 185 illustrato con alcune foto b/n

    Stampato nel 1993 da Silentes Loquimur

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    Adria storia 13 – Borovnica e gli altri campi per prigionieri di guerra nell’ex Jugoslavia 1945

    25.00

    Mentre molto si è detto dui lager tedeschi, e sui gulag dell’Unione Sovietica, nessuno ha mai portato, dietro le sbarre di un tribunale i responsabili dei crimini di guerra, compiuti su prigionieri, a guerra finita in violazione della Convenzione Internazionale di Ginevra , in Slovenia, in Croazia, e nella ex Repubblica Federativa Jugoslava. L’autore è riuscito a ricostruire attraverso i diari dell’amministratore del campo di Borovnica, documentazione dell’archivio sloveno, fonti alleate e della Croce Rossa, i momenti tragici della vita dei prigionieri, in balia di carcerieri violenti o indifferenti alla sorte degli uomini, umiliati nel fisico e nella psiche, solo perchè impotenti ad essere rispettati come uomini.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 190 con circa 20 tra foto e cartine b/n

    Stampato nel 2005 da Silentes Loquimur

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    Adria Storia 27 – Esodo…

    15.00

    Questa pubblicazione vuole ricordare il dramma che colpì la popolazione italiana – istriano, giuliano-dalmata – presente nella Venezia Giulia dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Migliaia di scomparsi. Molti scomparvero dalle case, dalla famiglia. Molti fuggirono. Questo diario narra esattamente come si svolsero i fatti. Tito e i titini sono ritenuti responsabili di massacri e deportazioni in un territorio passato nelle loro mani in virtù di accordi internazionali che hanno abbandonato la popolazione con la “complicità” dello stesso Governo italiano.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 165

    Stampato nel 2014 da Centro Studi e Ricerche Storiche Silentes Loquimur

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    Ala – Pensiero e azione

    18.00

    Keller presto si impose come leader dei rivoluzionari convenuti Keller presto si impose come leader dei rivoluzionari convenuti nella città adriatica. Già asso della aviazione, mise al servizio del umanesimo anche le sue idee radicali. Libertario, critico del capitalismo, fautore di un nazionalismo del tutto diverso da quello degli anni Trenta, Keller appare come uno dei grandi capitani di ventura rinascimentali che tanto ammirava. Questo libro raccoglie per la prima volta tutti gli scritti di Keller, con numerosi inediti. Dagli articoli pubblicati su “la testa di ferro” a quelli su “yoga”, pas- sando per un commento alla carta del carnaro e a opere d’impronta futuristica rmate dopo il Natale di sangue che nel 1920 pose ne alla Magni ca avventura umana.

    Brossura, 12,5 x 19 cm. pag. 296

    Stampato nel 2019 da Giubilei Regiani

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    Alla festa della Rivoluzione – Artisti e libertari con D’Annunzio a Fiume

    12.00

    L’impresa di Fiume coagulò una quantità di esperienze diverse, di ansie di ribellione, di velleità rivoluzionarie; fu come un lungo e febbrile carnevale all’insegna della festa e della provocazione, in linea con le avanguardie del tempo ma anche “insurrezionale”, come lo sarà il ’68. Il volume, attraverso le testimonianze anche letterarie di diversi protagonisti, racconta Fiume dalla parte degli “scalmanati” che vi accorsero a vivere una festa fatta di bravate futuriste e di utopie, di trasgressione sessuale e di pirateria, di gioco e di guerra; Fiume quindi come momento significativo di quella cultura della rivolta che ha caratterizzato il secolo.

    Brossura 13,50 x 21 cm. pag. 250 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2008 da l Mulino

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    Ancora sulle foibe

    16.00

    Il volume è una sintesi di tutte le notizie raccolte e di tutti gli elementi valutati per avere un quadro sufficientemente idoneo e certo alla conoscenza di una delle realtà più crudeli e disumane abbattutasi sulle popolazioni del confine orientale a chiusura della seconda guerra mondiale.Il lavoro non indugia tuttavia sugli orrori degli aspetti umani della complessiva vicenda delle foibe, ma cerca di mettere in evidenza, tralasciando le ragioni politico-ideologiche, le motivazioni etniche e le sovrapposizioni propagandistiche, i dati utili alla conoscenza analitica e storica del fenomeno.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 180 con 39 illustrazioni b/n e 3 cartine

    Stampato nel 2010 da Aviani & Aviani editori

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    Ariel armato. Vita di Gabriele D’Annunzio

    38.00

    Angelo Sodini

    Una monumentale biografia del “Vate”, che sin dal suo apparire (1931) è diventata un classico imprescindibile. “L’Ariel Armato” di Sodini, rappresenta uno straordinario documento storico e culturale relativo ad un periodo cruciale, tutt’ora aperto a discussioni e roventi polemiche. Un periodo che conviene conoscere dettagliatamente per evitare di travisarne il senso e le conseguenze riverberate sulla storia e sui costumi del nostro paese.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 570

    Stampato nel 2022 da OAKS

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    Attilio Tamaro: il diario di un italiano (1911-1949)

    49.00

    Gianni Scipione Rossi

    Triestino di origine istriana, giornalista, storico, diplomatico, Attilio Tamaro (1884 -1956) è stato uno dei massimi protagonisti dell’irredentismo giuliano. Autore prolifico di saggi storici e politici, ha lasciato inedito il suo diario privato, che si sviluppa dalla Trieste austroungarica del 1911 alla guerra vinta, attraversa il fascismo per superare la fine del regime e affacciarsi nella guerra civile e nella ricostruzione. Un grande e intenso affresco – privo di filtri – su quasi quarant’anni di storia italiana ed europea. Di cultura nazional-patriottica, monarchico, volontario nella Grande Guerra, teorico del nazionalismo, aderì al fascismo nel 1922. Contrario all’antisemitismo, fu espulso dal Pnf nel 1943, non aderì alla Rsi e da neo-irredentista tornò a difendere l’italianità di Trieste e delle terre adriatiche. Nel diario le sue analisi, i retroscena politici e gli incontri con centinaia di persone, da Giolitti a Salandra, da D’Annunzio a Mussolini, da Grandi a Federzoni, da Balbo a Bottai. E ancora, intellettuali, politici e diplomatici incrociati nel suo peregrinare tra Trieste, Roma, i Balcani, Vienna, Parigi, Londra, Fiume, Amburgo, Helsinki, Mosca, Leningrado e Berna

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    Bandiere rosse e tricolori – Il patriottismo di sinistra nella Venezia Giulia 1945-54

    15.00

    In una Venezia Giulia occupata dagli Alleati, azionisti, socialisti e perfino importanti settori comunisti anelano il ritorno in Italia di Trieste e dell’Istria, già nel corso della “Guerra di Liberazione” e quindi ben prima dello scisma Stalin-Tito del ’48. In pochi sanno che questi antifascisti di provata fede, spesso ex partigiani del CLN giuliano o delle Garibaldi, continuano all’ombra del GMA la loro battaglia per la democrazia progressiva e l’italianità delle loro terre. Usati e gettati da un Governo italiano che li giudica troppo morbidi con i sostenitori della Repubblica jugoslava; odiati dalla destra perché irremovibili sulla pregiudiziale antifascista e responsabili di avere consegnato la Città alle truppe di Tito; ostacolati dal GMA che mal tollera il loro potenziale libertario; avversati dalle forze (filo)jugoslave perché contrari alla politica annessionista della loro nazione; i progressisti tricolore rivendicano democrazia, libertà e socialità per tutta la Venezia Giulia.

    Brossura, 15,5 x 23 cm. pag. 218 con alcune illustrazioni

    Stampato nel 2017 da Luglio editore

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    Borovnica e altri campi di Tito

    28.00

    Franco Giuseppe Gobbato

    L’autore è riuscito a ricostruire, con diversi diari e fonti dei prigionieri, con i dati scientifici forniti da Istituti sloveni, con i documenti attinti dai vari Archivi, con testimonianze di provenienza alleata, della Croce Rossa Internazionale e dell’ospedale Militare di Udine, i momenti tragici della vita dei prigionieri del Campo di Concentramento di Borovnica (SLO). Non sono stati tralasciati neanche i numerosi campi di transito e stanziali che furono aperti in altri luoghi della ex Jugoslavia. Una “storia” da scoprire ora arricchita con nuovi documenti importanti e unici a distanza di 15 anni dalla prima pubblicazione, fotografie, cartine e le liste inedite dei prigionieri di Borovnica.

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    Comandante di bande irregolari

    55.00

    Volume 1: La banda Uolisò

    L’impiego di bande irregolari, composte da guerrieri indigeni sotto il comando di ufficiali italiani per combattere la guerriglia e il brigantaggio in Etiopia all’indomani della guerra del 1935- 36, è senza dubbio una delle vicende meno conosciute della storia coloniale italiana. Il volume propone l’avvincente diario di Raffaele Rosano, avventurosa e carismatica figura di comandante di una di tali bande.

    Rilegato, 17,5 x 24,5 cm. pag. 185 con circa 65 illustrazioni in b/n, 3 cartine e 37 tavole a colori

    Raffaele Rosano

    Volume 2: La Bela Garda. Milizia Volontaria Anticomunista

    La difficoltà del controllo delle regioni slovene da parte delle truppe italiane di occupazione durante il secondo conflitto mondiale e la cruda realtà delle azioni di guerriglia e controguerriglia in tali zone sono descritte dall’autore (all’epoca ufficiale per la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale) con dovizia di particolari di interesse storico.

    Rilegato, 17,5 x 24,5 cm. pag 351 con circa 4 cartine e 9 foto b/n

    Due volumi cartonati in cofanetto 17,5 x 24,5 cm. pag. 185 + 351. Piccolo strappo sulla costa in basso del cofanetto

    Stampato nel 2008 da Chiaramonte

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    Combattenti senza onore. Le atrocità dei partigiani slavi

    30.00

    Gianfranco Stella

    Foibe, annegamenti in mare e fucilazioni boschive erano le tre metodiche di eliminazione praticate dagli slavi contro gli italiani. Questo saggio costituisce un’alternativa al pensiero dominante marxista espresso sui fatti avvenuti negli anni Quaranta nel Friuli-Venezia Giulia. La cosiddetta pulizia etnica fu un ingenuo tentativo di sterminio e la questione nazionale un violento tentativo di predominio demografico in un contesto pseudo-rivoluzionario.

    Rilegato, 15,5 x 23 cm. pag.  478 + 46 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2021 In Proprio

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    Con d’Annunzio a Fiume

    15.00

    Alla vigilia del “Natale di Sangue”, quando le navi del Regio Esercito italiano stanno per aprire il fuoco su Fiume, che d’Annunzio e i suoi legionari tengono da 16 mesi, a Milano viene arrestato il capitano degli Arditi Mario Carli, uomo di fiducia del Vate, qui mandato per impiantarvi la redazione de “La Testa di Ferro” ed esportare la rivoluzione oltre i confini della città dalmata. Mario Carli, insieme a Cesare Cerati e ad alcuni anarchici, progetta di far saltare la centrale elettrica di Milano, mentre in contemporanea dalle colonne del giornale si esorterebbero i cittadini all’insurrezione armata. Scoperto, Carli viene arrestato mentre a Fiume rombano i cannoni delle corazzate. In queste pagine Carli narra della sua partecipazione all’impresa fiumana e delle sue aspettative: sullo sfondo, l’influenza della rivoluzione leninista che sta infiammando l’Europa e l’emergere in Italia della “più audace, più originale e più mediterranea delle idee” per opera di Benito Mussolini.

    Brossura, 15 x 21 pag. 184 con circa 10 foto b/n

    Stampato nel 2013 da AGA (Barbarossa)

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    Con D’Annunzio a Fiume

    18.00

    Mario Carli

    Una penna appuntita come una baionetta a servizio del sacro ribellismo. Le prose di Mario Carli nascono da quella stagione aggrovigliata di aspirazioni di palingenesi sociale e istanze rivoluzionarie che è il diciannovismo nella politica italiana. Testimoniano l’adesione alla guerra da parte del più eversivo dei futuristi e costituiscono un memoriale in presa diretta dell’impresa dannunziana a Fiume. La parabola guerresca di Carli è compendiata in Addio, mia sigaretta! (1919) e prosegue con la prosa politica di Con d’Annunzio a Fiume (1920), dipanando il fil rouge che unisce arditismo, futurismo, fiumanesimo e fascismo.

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    Confine orientale. Italiani e slavi sull’Amarissimo dal Risorgimento all’Esodo

    16.00

    Il libro affronta la questione delle relazioni tra italiani e slavi sul confine orientale dal periodo risorgimentale sino all’Esodo giuliano-dalmata, passando per i punti cruciali del periodo tra le due guerre e l’occupazione e la repressione in Balcania. Quanto avvenuto tra guerra e dopoguerra fu solo il punto di arrivo di secoli di difficile convivenza e di scontri tra la cultura latina e quella slava, esasperato dal sorgere dell’irredentismo e del panslavismo prima, del fascismo e del comunismo poi.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 210

    Stampato nel 2020 da Eclettica

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    Contributo di analisi alla ricerca degli scomparsi da Gorizia (settembre 1943 – maggio 1945)

    15.00

    Accompagnata da una notevole quantità di documenti, questa analisi vuole fornire apporti concreti che possano diventare contributo di partenza per un dibattito che contribuisca a dare risposte alle non poche famiglie goriziane ed italiane che ancora attendono di sapere dove portare un fiore sul sepolcro dei loro congiunti.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 47

    Stampato nel 2014 da Centro Studi e Ricerche Storiche Silentes Loquimur

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    D’Annunzio – Il poeta armato

    11.00

    Il poeta delle “Laudi”, il romanziere del “Piacere” e il drammaturgo della “Figlia di Jorio”; l’audace aviatore della Grande Guerra e il focoso amante di Eleonora Duse… sono questi i volti più conosciuti di Gabriele d’Annunzio, indiscusso protagonista delle cronache letterarie e mondane degli anni a cavallo tra Otto e Novecento, sempre pronto a legare letteratura e realtà, nutrendo la sua arte delle suggestioni di una vita avventurosa e improntando la sua esistenza a modelli “alti”. Ma il Vate è stato anche il politico che, sul modello dei principi rinascimentali, ha governato per 492 giorni la città di Fiume. Antonio Spinosa in questa biografia racconta tutti gli aspetti di questa avventura non sufficientemente nota.

    Brossura, 13,5 x 20 cm. pag. 344 + 16 pagine fuori testo con 33 foto b/n
    Stampato nel 2013 da Mondadori

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    D’Annunzio – Vita di un superuomo

    16.00

    Questa biografia di Paola Sorge è il racconto di una giornata trascorsa da d’Annunzio al Vittoriale, tra i fantasmi del presente e le malinconiche rievocazioni del passato. È il 19 febbraio 1938, dal mezzogiorno alla mezzanotte: una giornata emblematica, in cui la vita del più grande interprete del Decadentismo italiano è narrata attraverso i suoi stessi ricordi. Le prime fantasie dell’infanzia, gli esordi nel mondo dell’arte, gli amori. E la storia romantica con Olga Levi, ricostruita attraverso un carteggio inedito. Inaspettata evidenza assume il particolare rapporto del poeta con la musica, da lui “tradotta” in prosa e versi. Sullo sfondo è sempre presente la figura di Benito Mussolini che lo ha emarginato dalla vita politica e rinchiuso in una prigione dorata.

    Brossura, 15 x 22,5 cm. pag. 143

    Stampato nel 2013 da Castelvecchi

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    D’Annunzio e i suoi Legionari – Il tenente Eugenio Maria Poletti e i rapporti fra Legionari e militari regolari durante l’impresa di Fiume

    20.00

    Il venti settembre ci fu una solenne cerimonia; sfilarono in piazza d’armi, presenziata da d’Annunzio, tutte le truppe armate. Fu una festa indimenticabile, tutta Fiume era imbandierata dal tricolore, la popolazione e specialmente le donne erano impazzite d’entusiasmo ed acclamavano d’Annunzio. “Si vuole ora proclamare la repubblica, per me dannoso antipatriottico e condannabile gesto. Non posso quindi, dopo quanto è accaduto in Novembre e in Dicembre e sta accadendo ora, far parte dei legionari, poiché non ho più alcuna fiducia nella tua persona.” Fu così che potè verificarsi la spedizione del dodici settembre. Spedizione che si effettuò quasi completamente con quegli elementi che avevano vissuta la tormentosa vita di Fiume dal novembre del ’18 al settembre del ’19. Spedizione che senza dubbio, è da annoverarsi tra le più belle tra le spedizioni volontarie per le sue origini per la schiettezza, per la spontaneità, per la durezza dei sentimenti patriottici che la provocarono e la decisero.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 399

    Stampato nel 2013 da Reverdito

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    D’Annunzio il «comandante» e Fiume – Fotografie e fonti documentarie della propaganda nazionalista e libertaria un percorso per immagini

    19.50

    I sedici mesi di D’Annunzio a Fiume vengono raccontati attraverso i reportage che mostrano le diverse anime della “città di vita”. Attorno al poeta si muovono tra regolamenti militari ed eccessi, arditi e futuristi, nazionalisti e internazionalisti, monarchici e repubblicani, conservatori e sindacalisti rivoluzionari. I discorsi del comandante si susseguono tra sfilate militari e feste, la stesura della Carta del Carnaro e l’organizzazione della Lega di Fiume.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 112 con illustrazioni b/n

    Stampato nel 2019 da Gaspari

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    D’Annunzio politico – Nell’impresa fiumana

    22.00

    Pubblicato nel 1928 in Brasile. In questo testo sono riportati molti retroscena della preparazione della Marcia su Ronchi, degli incontri dal Daniele provocati e riusciti di d’Annunzio con personalità allora di primo piano, come Benito Mussolini e quelli mancati, come quello con Antonio Gramsci. Il libro è introdotto da un esaustivo saggio di Caludio Siniscalchi che ben inquadra lo stato di cose relativamente agli studi storici sul d’Annunzio e chiuso da quella che fu l’introduzione di Renzo de Felice al suo saggio D’Annunzio politico (omonimia di titolo con il Daniele) del 1978 con cui lo storico metteva il Vate per la prima volta sui binari della rigorosa ricerca storica e togliendo, di pari passo, dall’oblio l’epopea fiumana, per certi versi dimenticata tanto dai “neri” che dai “rossi” per opposte ragioni. Saggio introduttivo di Claudio Siniscalchi.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 220

    Stampato nel 2019 da Aga

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    D’Annunzio diplomatico e l’impresa di Fiume

    45.00

    Eugenio Di Rienzo

    Durante i 16 mesi dell’impresa di Fiume, D’Annunzio sviluppò un’intensa attività diplomatica volta a contrastare la reazione di Francia, Inghilterra, Stati Uniti contrari all’occupazione dell’italianissimo porto dell’Adriatico, a disgregare il nuovo Stato jugoslavo, a costituire una «Lega dei popoli oppressi», estesa dai «vinti della Grande Guerra» (Russia bolscevica, Germania, Austria, Ungheria) a tutte le nazionalità calpestate sotto il tallone delle Grandi Potenze occidentali: Irlandesi, Turchi, Egiziani, Indiani, le masse mussulmane del Medio Oriente, i «negri d’America».

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    Da Quarto dei Mille a Fiume – Genova con Gabriele D’Annunzio

    16.00

    Questo lavoro riassume le vicende che legarono Gabriele D’Annunzio a Genova negli anni cruciali tra il 1915 e il 1920, dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale alla presa di Fiume, cercando di riportare alla luce situazioni e uomini protagonisti, in Genova e altrove, di quell’epoca che vide Gabriele D’Annunzio come una figura di spicco. Emerge dal passato un mondo fatto di uomini e donne genovesi largamente dimenticati dai posteri, ma che furono attori in un panorama locale e nazionale dai fortissimi impulsi di rinnovamento, uomini che tutto osarono nel rinnovare l’Italia, sacrificando anche la propria vita. Molti di essi iniziarono questo cammino trovando in D’Annunzio la guida e l’ispiratore, confermando quanta passione vi fu tra gli italiani a cavallo di due secoli verso l’uomo Poeta, Vate e Comandante, capace di interpretare con la parola e l’azione lo spirito nazionale educando tantissimi italiani alla cultura latina e mediterranea e alla sua continua presenza nella civiltà umana. Completamente illustrato con rare foto d’epoca e faleristica fiumana.

    Brossura 14 x 21 cm., pagg. 12o, ill. b/n e colori

    Stampato nel 2019 da Italia Storica

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    Di un’altra Italia. Miti parole e riti dell’impresa fiumana

    18.50

    Luca G. Manenti – Fabio Todero

    Gabriele D’Annunzio intese farsi portavoce di «un’altra Italia». Giovinezza, arditismo, Grande guerra e terre irredente: il libro arriva a risultati originali in grado di cambiare le tinte di un quadro di cui si presumeva di sapere ormai tutto. Emerge invece il ruolo giocato nell’impresa dalla massoneria. Un contributo per capire i risvolti del più famoso laboratorio politico e culturale del Novecento.

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    Diario fiumano – Il sogno incandescente di Marinetti e dei futuristi a Fiume

    19.00

    Il Diario fiumano di Filippo Tommaso Marinetti qui pubblicato è costituito dalle pagine dei Taccuini marinettiani originali del periodo che va dal 13 al 30 settembre 1919 e tra il 2 ottobre 1919 e il 3-5 settembre 1920, illustranti la partenza per Fiume e le frenetiche giornate lì trascorse da Filippo Tommaso Marinetti e dai Futuristi, tra entusiastici proclami ai Legionari fiumani, l’elettrizzante atmosfera della “Città di Vita” e i suoi contrastati rapporti intellettuali e umani con Gabriele D’Annunzio e le personalità di spicco del Governo di Fiume; oltre a raccontare anche della successiva attività della propaganda pro-Fiume del capo del Futurismo svolta tra Trieste, Milano, Roma e Firenze una volta terminata la sua esperienza tra i ribelli del Carnaro. Le pagine dei Taccuini, completamente annotate dallo studioso del Futurismo Guido Andrea Pautasso, sono precedute dal saggio inedito “Il sogno incandescente di Marinetti e dei futuristi a Fiume” e seguite in appendice da una corposa raccolta di rari scritti coevi sui rapporti tra Futurismo, Fiumanesimo e Arditismo.

    Brossura, 15 x 15 cm. pag. 150

    Stampato nel 2020 da Associazione Italia

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    Disobbedisco – Cinquecento giorni di rivoluzione. Fiume 1919-1920

    28.00

    Il 12 settembre 1919 un poeta, alla testa di duemila soldati ribelli, conquista una città senza sparare un colpo. Vi rimarrà oltre un anno, opponendosi alle maggiori potenze sotto gli occhi di un mondo ancora sconvolto dalla Grande Guerra. Lo scopo di Gabriele d’Annunzio e dei suoi legionari non era solo rivendicare l’italianità di Fiume: il Vate sognava di trasformare la sua «Impresa» in una rivoluzione globale contro l’ordine costituito, e nell’avveniristica Carta del Carnaro – una costituzione avanzatissima – teorizzò un governo della cosa pubblica lontano da quello dello Stato liberale, socialista, e in parte fascista. Per sedici mesi Fiume fu teatro di cospirazioni, feste, beffe, battaglie, amori, in un intreccio diplomatico e politico sospeso tra utopia e realtà. Militari, scrittori, aristocratici, industriali, femministe, sovversivi, politici, ragazzi fuggiti di casa componevano l’esercito del «Comandante», inconsapevoli di quanto avrebbero influenzato l’immaginario del Novecento.

    Rilegato, 17 x 25 cm. pag. 550 con 16 pagine di foto b/n

    Stampato nel 2019 da Mondadori

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    Dopo la guerra c’è solo la pace – Il coraggio e la forza di Norma Cossetto

    13.00

    Ricordare e far conoscere ciò che è avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale a Trieste, Gorizia, Pola e Fiume, in tutta l’Istria e la Dalmazia, oltre a dare una sorta di giustizia all’immane tragedia accaduta nel periodo 1943-1947 – riconosciuta dalla legge del 30 marzo 2004 n. 92 che ha istituito, ogni 10 febbraio, il “Giorno del Ricordo” -, diventa monito per le giovani generazioni. Questo libro propone una ricostruzione storica degli eventi che stravolsero e colpirono molte famiglie istriane, in particolare la famiglia Cossetto, che è stata segnata dal cruento sacrificio del suo primo fiore che stava per sbocciare in tutto il suo splendore: Norma. Norma Cossetto, giovane studentessa istriana, vittima a ventitré anni di inaudite violenze, il cui coraggio ci insegna che la guerra, per qualsiasi ragione venga combattuta, causa danni immensi, in particolare sui civili inermi. Ieri come oggi, in molte altre parti del mondo: dalla Siria, all’Iraq allo Yemen. L’Istria alla fine della Seconda Guerra Mondiale diventa teatro della tragedia del Confine Orientale italiano, dove sono attestati i partigiani del maresciallo Tito, appartenenti al IX Corpus sloveno. Nell’avanzata di Tito i civili saranno i primi bersagli: i “titini” compiono violenze su migliaia di persone, che hanno la sola colpa d’essere e di sentirsi italiani. Dal 1947 in poi circa 350 mila donne, uomini e bambini saranno costretti all’esodo dalle proprie terre.

    Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 154

    Stampato nel 2020 da Solfanelli

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    E se tornano i titini? Trieste 1 maggio ’45-26 ottobre ’54. L’esperienza del terrore

    15.00

    Era l’OZNA l’avanguardia rivoluzionaria di Tito che doveva gestire il terrore, quando una città veniva “liberata”. Ed è stata appunto l’OZNA di Lubiana a realizzare l’operazione “terrore su Trieste” dal 1° maggio 1945.Il 12 giugno ’45 i Titini lasciano Trieste, ma la città di San Giusto vivrà gli anni successivi sotto il segno di quel terrore. “E se tornano i Titini?”, sarà la domanda angosciosa che peserà fino al 26 ottobre ’54, quando ci saranno finalmente i soldati d’Italia a garantire contro il ritorno degli uomini con la stella rossa.

    Brossura, 15 x 23 cm. pag. 224 con numerose foto e illustrazioni b/n

    Stampato nel 2015 da Luglio Editore

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    Fiume – Sintesi prefilatelica e storico-postale

    40.00

    Questo interessante studio del “fenomeno postale Fiume”, correlato all’occupazione militare interalleata del novembre 1918, è una vera e propria opera storico-letteraria assolutamente consigliabile a chi sia interessato ad uno studio serio e articolato della Storia Postale fiumana. Il volume, che è introdotto da una premessa che presenta il quadro della prefilatelia e della storia, soprattutto postale, della città, è organizzato in un “primo e secondo periodo”, che hanno una valenza solo filatelica, correlata alla timbrologia ungherese e a quella fiumana, che caratterizzarono quella fase storica. Il volume termina quindi con l’annessione di Fiume all’Italia.

    Brossura, 16,5 x 23,5 cm. pag. 202 con varie illustrazioni b/n

    Stampato nel 2007 da Catalogo Enciclopedico Italiano

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    Fiume – Un racconto per immagini dell’impresa di D’Annunzio

    24.00

    A cent’anni dall’avventura dannunziana, Fiume rappresenta un passaggio decisivo nella storia dell’Italia tra le due guerre mondiali e segna l’inizio della crisi dello Stato liberale italiano. La marcia e i sedici mesi di vita della città-Stato si configurano per molti come un’esperienza esistenziale, per altri come uno scenario per futuribili assetti politico-istituzionali. Reduci della Grande guerra, arditi, studenti e futuristi vi partecipano con passione ardente. L’avventura militare per rivendicare alla madrepatria la città, abitata in maggioranza da italiani, darà rinnovata risonanza internazionale al Poeta-soldato Gabriele D’Annunzio. Ma la sua creatura, la Reggenza Italiana del Carnaro, finirà soffocata nel sangue, nel gennaio del 1921. Di lì a poco sarà Mussolini a sancire la definitiva estinzione del complesso itinerario politico e umano del fiumanesimo, incanalandone miti e parole d’ordine nella pratica della violenza squadrista. Dal punto di vista iconografico i giorni dell’impresa fiumana sono tra i più documentati della storia recente e questo libro ne è una preziosa testimonianza. L’esperimento dannunziano è raccontato nelle sue tappe essenziali in oltre trecento immagini, individuate in archivi pubblici e privati, introdotte da un saggio che delinea i lineamenti di questo suggestivo e controverso momento di storia italiana.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 236 riccamente illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2019 da Goriziana

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    Fiume 1919 – Una guerra civile italiana

    14.00

    La fine del primo conflitto mondiale aveva lasciato in eredità al vecchio continente tensioni tra vincitori e vinti, la convinzione che i trattati di Versailles avessero tradito non solo lo spirito della «pace giusta» promessa dal presidente Wilson ma anche le aspettative di rinnovamento (o di grandezza) che avevano spinto molti europei a cercare la guerra. La pace si rivelò un fallimento anche per molti italiani, soprattutto per i giovani. La nuova Italia uscita dalla Vittoria non sembrò a molti quella gloriosa potenza imperiale, ammirata e rispettata, che si aspettavano. La questione di Fiume, la città portuale, italiana di cultura, che il governo di Roma aveva omesso di chiedere tra i compensi per l’intervento del 1915 e il cui destino era appeso a pazienti discussioni con i vecchi alleati, sembrò catalizzare tutte le delusioni, le umiliazioni e le ingiustizie di un dopoguerra amaro. Questo libro racconta per la prima volta la questione fiumana nel contesto internazionale di un’Europa in crisi, squassata da rivendicazioni nazionali e generazionali e scossa da guerre non dichiarate tra gli stati successori degli imperi dissolti dal primo conflitto mondiale.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 130

    Stampato nel 2019 da Salerno

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    Fiume citta’ di passione

    24.00

    «Città di passione»: con queste parole Gabriele D’Annunzio battezza Fiume nel primo dopoguerra, imponendola all’attenzione internazionale assieme al mito della ‘vittoria mutilata’. Altre e più tragiche passioni si scatenano nel secondo dopoguerra. Questa volta nel silenzio e nella distrazione della patria ferita, molti dei fiumani devono prendere la via dell’esilio. Il guscio della città però rimane in piedi e Fiume condivide il suo destino con le altre ‘città cambiate’, Salonicco, Smirne, Königsberg: le città poste lungo quei confini attorno ai quali si sono accesi i maggiori conflitti europei del XX secolo. Parlare di Fiume vuol dire tuffarsi nel vortice della ‘grande semplificazione’ che ha travolto l’Europa centro-orientale. Vuol dire anche parlare delle storie accadute tra le pieghe di quelle più appariscenti: accanto alla vicenda di un fiero municipalismo che cerca di resistere al trionfo degli stati-nazione, c’è la storia di una grande illusione. Quella di un piccolo nucleo di operai e intellettuali italiani che, in epoca di guerra fredda, lasciano la madrepatria per edificare il socialismo in una Fiume diventata jugoslava. Ma non vi è lieto fine. Raoul Pupo, raccontandoci la storia di una città-simbolo del ‘900, ci accompagna attraverso le inquiete transizioni europee del secolo scorso.

    Brossura, 16 x 23 cm. pag. 338

    Stampato nel 2018 da Laterza

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    Fiume dannunziana: tra irredentismo e fantasia

    15.00

    Da questo conciso e ricco studio emerge con chiarezza come l’esperienza fiumana abbia rappresentato per moltissimi uomini d’azione e/o di lettere un momento unico e irripetibile, un coagulo di energie eterogenee destinate a disperdersi nelle più diverse direzioni dopo il Natale di sangue. Il fiumanesimo fu, tra l’altro, la fucina di riti e miti del futuro fascismo, dallo sprezzante “me ne frego” alla pratica del dialogo diretto con la folla inframmezzato da interrogazioni retoriche, dal culto della giovinezza a quella che sarebbe stata chiamata “L’estetica della politica”. Porto franco per patrioti e poeti, ma anche per disertori, sniffatori di cocaina, nudisti, dadaisti e contrabbandieri, Fiume fu per alcuni mesi la città del libero amore, la città della “festa”, resa possibile da un’economia pirata e dalle sovvenzioni di grandi gruppi finanziari, una città in bilico fra il nazionalismo irredentista e le istanze sociali della Carta del Carnaro.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 148

    Stampato nel 2009 da Eclettica

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    Fiume Diciannove – Il fuoco sacro della Città di Vita

    29.00

    1919 -1920. Un secolo fa Gabriele D’Annunzio entrava in Fiume d’Italia, dando vita a quella che sarebbe stata una rivoluzione durata cinquecento giorni. Un’atmosfera febbricitante e festosa, ma anzitutto sacra, qui ricostruita attraverso documenti rari o inediti, lembi di una fiamma accesa nel cuore di tenebra del Novecento.

    Brossura, 21 x 29,5 cm. pag. 227 illustrato b/n Numero monografico tirato in 300 esemplari

    Stampato nel 2019 da Bietti

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    Fiume o morte – L’epica impresa di d’Annunzio e dei suoi uomini

    20.00

    A cura di Federico Goglio. Il racconto per immagini più originale, lungo, fedele, avventuroso, eroico, ironico, divertente della mitica impresa di Fiume di Gabriele D’Annunzio e dei suoi legionari. Disegni di Yildirin Orer, Mauro Vecchi. Prefazione di Edoardo Sylos Labini.

    Brossura, 19 x 27 cm. pag. 143

    Stampato nel 2019 da Ferrogallico

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    Fiume una grande avventura – Diario 1919 – 1920

    16.00

    14 settembre 1919. Due giorni dopo la dannunziana presa di Fiume, il diciottenne Carlo Otto Guglielmino giunge nella “città di vita” come corrispondente del “Corriere Mercantile”. La censura che oscura molti dei suoi reportage non gli impedisce di annotare le impressioni a caldo di quella che è anzitutto una “festa sacra della rivoluzione”, un evento trans-storico e impolitico dalle atmosfere ancestrali. Membro dell’entourage di d’Annunzio, il giovane ha modo di conoscere personaggi di spicco, immortalati nel loro incontro con il Comandante. Pubblicato a un secolo dall’Impresa in un’edizione critica, comprendente saggi e appendici iconografiche, il diario di questo precoce cronista ci conduce nella città in cui, forse per l’ultima volta nel Novecento, la Storia si fece rito, aprendo squarci sull’Assoluto.

    Brossura, 12 x 19,5 cm. pag. 139 + pagg. 20 di illustrazioni

    Stampato nel 2019 da Bietti

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    Fiume! – Scene volti parole di una rivoluzione immaginata 1919-1920

    14.00

    Catalogo dell’omonima mostra, dedicata alla città di Fiume negli anni 1919-20, allestita presso il Museo Storico Italiano della Guerra, a Rovereto, aiuta a cogliere attraverso le immagini, dentro ad una vicenda per tanti aspetti singolare, alcune delle eredità della Grande Guerra: l’intrico diplomatico internazionale, la crisi dello Stato liberale italiano, i riti e linguaggi di una politica basata sul rapporto diretto con le masse, il peso delle aspettative generazionali sullo svolgersi degli eventi. Il volume suddiviso in tre monografie – Fiume e l’Italia del dopoguerra; I trentini a Fiume con d’Annunzio; Da Trento a Fiume – già illustrate, è completato da più di cento pagine di fotografie originali.

    Brossura, 21 x 22 cm. pag. 130 interamente illustrato con circa 120 foto b/n

    Stampato nel 2010 dal Museo Storico Italiano della Guerra

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    Fiume. La rivoluzione ardita e tradita

    25.00

    Carlo Felici

    La rivoluzione fiumana fu a tutti gli effetti una “rivoluzione ardita”, progettata, realizzata e difesa fino alla morte da ufficiali, soldati  e persino giovanissime reclute dei reparti d’assalto, combattenti che aveano dato il più valido contributo alla vittoria nella Grande Guerra o da coloro che, pur essendo troppo giovani per averne esperienza, seguivano alla lettera la formazione, il gusto e l’inclinazione  esistenziale degli stessi arditi e che restarono sino alla fine sul campo, disposti a battersi contro tutto e contro tutti pur di non cedere nemmeno un centimetro di terra al “Traditore Regio”.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 400

    Stampato nel 2023 da Mario Pascale Editore

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    Foiba rossa – Norma Cossetto storia di un’Italiana

    15.00

    Norma Cossetto, studentessa di 23 anni, fu torturata, violentata e infoibata nel settembre del 1943 da partigiani titini. Questa storia, fatta di violenze anti-italiane, uccisioni, infoibamenti, è una storia di frontiera,di confine, di un estremo angolo d’Italia che costò la vita a oltre 10.000 italiani. Una storia che, oggi, diventa un fumetto. Con diversi contributi extra delle principali associazioni di esuli istriani e fiumani ed epilogo della storia stessa.

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    Foibe

    6.00

    In queste pagine, che ricostruiscono la parte più drammatica di un conflitto politico-ideologico, scritte con semplicità e chiarezza, rivive il dramma delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia. Accompagnato da 26 pagine di immagini, un approccio sintetico e diretto ad una pagina di storia poco conosciuta e spesso travisata. Una dolorosa storia italiana.

    Brossura 13,5 x 21 pag. 80 di cui 26 di illustrazioni

    Stampato nel 2012 da Lo Scarabeo
    Stampato nel 2012 da Lo Scarabeo

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    Foibe – Una tragedia annunciata. Il lungo addio italiano alla Venezia Giulia

    20.00

    È difficile, ancora oggi, trovare nei libri di storia una esatta documentazione sulle Foibe. Spesso leggiamo menzogne, falsità, approssimazioni. Questo libro, in seconda edizione ampliata e rivista, dopo un ampio excursus sulla storia della Venezia Giulia ne traccia una verità non di parte, al fine di far comprendere la tragedia di quei popoli e del loro genocidio ed esodo a lungo dimenticato.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 250 + 24 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2012 da Settimo Sigillo

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    Foibe ed esodo – L’Italia negata

    16.00

    Il volume è la ricostruzione del doloroso percorso fatto di colpevole silenzio ed omissioni, ma anche di iniziative e battaglie intense, che ha condotto al riconoscimento da parte dello Stato italiano di una pagina di storia troppo spesso negata: quella delle foibe e dell’esodo. Presa di coscienza che si è concretizzata nel 2004 con l’istituzione del “Giorno del Ricordo”, ogni 10 febbraio, di cui quest’anno cade il primo Decennale. E proprio alla luce di questo importante anniversario il testo è anche – e soprattutto – un reportage di quanto in questi primi dieci anni si è fatto e quanto ancora è da fare.

    Brossura, 18 x 21 cm. pag. 188 + 24 pagine fuori testo con 31 foto b/n

    Stampato nel 2014 da Pagine

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    Foibe rosse – Vita di Norma Cossetto uccisa in Istria nel ’43

    12.00

    Norma Cassetto venne gettata ancora viva nella foiba di Villa Surani nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1943. Aveva ventitré anni ed era iscritta al quarto anno di lettere e filosofia, all’Università di Padova. I suoi assassini, partigiani di Tito, che dopo il crollo del regime fascista tentano di prendere il potere in Istria non ebbero pietà della sua giovinezza e innocenza e, prima di ucciderla, la violentano brutalmente. L’assassinio di Norma Cossetto e di tutti quegli uomini e quelle donne che furono infoibati o morirono a causa delle torture subite, annegati in mare e infoibati per mano dei “titini”.

    Brossura, 13,5 x 21 cm. pag. 150 + 8 pagine fuori testo con 13 foto b/n

    Stampato nel 2007 da Marsilio

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    Foibe: un conto aperto. Il testamento di Licia Cossetto

    6.00

    Licia Cossetto, sorella di Norma, la prima martire delle foibe, è stata trascinata nella tragedia che ha coinvolto anche suo padre e molti altri familiari, diventando portavoce e testimone di quella storia del confine orientale che, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, ha coinvolto Istriani, Fiumani, Dalmati, strappandoli dalle loro terre solo perché volevano rimanere italiani e non erano disposti ad accettare il regime comunista del maresciallo Tito. Della storia delle sue genti, Licia rimase testimone coerente e fedele fino alla fine, condusse con coraggio molte battaglie per far emergere la verità dei fatti contro chi tendeva e tende a confondere e sminuire gli eventi storici. Donna molto forte e saggia, sapeva ricordare senza odiare anche se non temeva di chiamare con il loro nome gli assassini.

    Brossura, 12,5 x 18 cm. pag. 55 con 3 foto b/n

    Stampato nel 2014 da Solfanelli

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    Frontiere contese a Nord Est. L’Alto Adriatico. le foibe e l’esodo giuliano-dalmata

    13.00

    Claudio Vercelli

    La storia dell’Alto Adriatico tra Ottocento e Novecento. Il nazionalismo italiano, l’irredentismo e il «fascismo di confine», tra ideologia, squadrismo e suprematismo etnico. La «bonifica etnica» dei territori italianizzati tra le due guerre. Le politiche di occupazione italiana in Slovenia e i rapporti con la Croazia nel secondo conflitto mondiale: il trattamento delle minoranze, il destino degli ebrei, i crimini di guerra italiani. L’occupazione tedesca della «Zona di Operazioni Litorale Adriatico»; la risiera di San Sabba, le deportazioni e i crimini contro i civili. Il dramma troppo a lungo dimenticato dell’infoibamento: le foibe come tragica realtà e come simbolo. L’esodo degli italiani: pulizia etnica o che cos’altro? E poi la lunga fine: il trattato di pace e le sue ripercussioni, il territorio libero di Trieste, il Memorandum di Londra. Tutta la storia delle frontiere a Nordest. Approfondimenti, un ricco apparato iconografico e una cartografia realizzata ad hoc per capire tempi e luoghi di questa tormentata vicenda. Un libro per informarsi senza pregiudizi. Per ricordare.

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    Gli allegri filibustieri di d’Annunzio

    20.00

    Fin dal primo momento della presa da parte di d’Annunzio, Fiume può a tratti evocare l’angiporto dell’Isola di Tortuga. Osterie e locande in cui si ritrovano a cantare legionari, arditi, artisti, reduci di tutte le armi. Per le strade sfilano uomini in armi con “divise” raffazzonate assieme ad impeccabili soldati in uniforme d’ordinanza. Sorgono associazioni stravaganti come la “congrega dello Yoga” di Giovanni Comisso e Guido Keller – il quale, per non farsi mancare nulla, gira con un’aquila ammaestrata sulla spalla, passeggia nudo sulla spiaggia, dorme su un albero e prende il tè sull’aereo con il quale va a compiere razzie di approvvigionamento per le truppe affamate. A Fiume assediata manca tutto: «Che fare? “Colpi di mano”. Pirateria. Per secoli gli Uscocchi, i pirati del Carnaro, hanno taglieggiato le galere della Serenissima: i Legionari han ripreso questa sana tradizione. Se no, a che servirebbe aver una flotta e i “mas” graziosi e veloci?», annota ancora Kochnitzky. Libro ormai introvabile ristampato in 500 esemplari.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 276

    Stampato nel 2013 da AGA

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