A Roma da Cartagine. La spada e lo scudo del legionario repubblicano

Roma Antica

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    A Roma da Cartagine. La spada e lo scudo del legionario repubblicano

    20.00

    Gioal Canestrelli

    “A Roma da Cartagine. La spada e lo scudo del legionario repubblicano” è un percorso attraverso le fonti storiche, letterarie e archeologiche, che esplora la nascita di due degli elementi più caratteristici della panoplia romana: la spada e lo scudo. L’ipotesi affascinante che viene offerta e illustrata nel dettaglio è quella di un tramite cartaginese, poiché sarebbe stato proprio l’esercito di Annibale Barca a portare per la prima volta in Italia alcune delle armi che sarebbero diventate tra le più iconiche dell’armamento dei legionari. Attraverso un approccio pluridisciplinare, corredato da un importante apparato di tavole illustrative, l’Autore ricostruisce le tecniche, innovazioni e influenze che hanno caratterizzato la produzione di armi nell’antica Roma.

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    Alia ratio. Cesare e la guerriglia

    18.00

    Vincenzo Bellino

    Cesare fu costretto a confrontarsi con la guerriglia (alia ratio) durante tutte le sue campagne militari e questo metodo di combattimento gli creò molti problemi, rallentando le sue conquiste. Fu però in grado di adattarsi e di adottare tutte le misure necessarie per combattere con successo la guerriglia sia in contesto rurale che in ambiente urbano e questa sua capacità, finora poco sottolineata, fa di lui uno dei più grandi generali della Storia.

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    Andare per le vie militari romane

    12.00

    Giovanni Brizzi

    Tre sono le strade che più delle altre hanno scandito la conquista e il controllo della penisola da parte di Roma: l’Appia, la Flaminia e l’Emilia, vie consolari sorte nell’arco di 125 densissimi anni. Inizialmente, progettando l’Appia, Roma si propose di difendere la «prima Italia», il versante tirrenico raccolto intorno all’Urbe. La Flaminia, via militaris per eccellenza, permise poi di tener separati i principali nemici, i Galli e i Sanniti, consentendo di disporre da mare a mare una fascia di territorio fedele alla res publica. L’Emilia (187 a.C.), infine rappresentò per molto tempo la chiusura a settentrione dell’Italia politica legata a Roma, prefigurando il modello di limes destinato a divenire canonico lungo le frontiere presidiate del suo futuro impero mondiale, dalla Britannia all’Eufrate. Un itinerario da percorrere cercandone per ognuna anima e vocazione.

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    Arcana. I Servizi Segreti dei Romani

    34.00

    Giuseppe Cascarino

    L’idea dell’apparente disinteresse dei Romani per un servizio informazioni adeguato o, in termini più popolari, per lo spionaggio, nasce, come per molti altri aspetti della vita del mondo antico, da una mancata o incompleta analisi dell’etica e del modo di pensare dei nostri antenati. In realtà i Romani, a prescindere dai tradizionali vincoli morali e da un’apparente ingenuità iniziale, svilupparono un’organizzazione dei servizi di informazione e sicurezza estremamente efficace. Il testo, arricchito da oltre 250 disegni, schemi, foto, tabelle e utili appendici, delinea un quadro completo dei servizi informativi dei Romani, dalle origini fino alla caduta dell’impero d’occidente e oltre.

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    Augusto e l’impero

    18.00

    Pietro de Francisci

    Il libro analizza personaggi e fatti di quel convulso periodo della storia di Roma compreso tra le fratricide Guerre Civili e la costituzione del Principato augusteo. Dei due massimi protagonisti di quegli eventi destinati a cambiare il volto dell’Europa e la storia d’Occidente, Cesare e Augusto, l’autore ricorda e interpreta il significato delle imprese e di entrambi traccia il profilo caratteriale evidenziando le doti carismatiche, la vocazione riformatrice retta da una sapiente visione, politica ed etica, rispettosa del mos maiorum e, insieme, confacente alle nuove esigenze culturali, sociali e storiche. Di Augusto, cui in modo speciale sono dedicati i saggi di questa raccolta, de Francisci evidenzia il ruolo di continuatore della renovatio coraggiosamente intrapresa da Cesare, con la quale il giovane princeps doveva impugnare saldamente l’aratro per procedere alla nuova conditio Urbis che sarebbe stata innanzitutto rifondazione della coscienza romana.

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    Augusto e l’impero

    18.00

    Pietro De Francisci

    Gli scritti di Pietro de Francisci, che in questa raccolta, alcuni dopo oltre un secolo, vedono nuovamente la luce, analizzano personaggi e fatti di quel convulso periodo della storia di Roma compreso tra le fratricide Guerre Civili e la costituzione del Principato augusteo. Dei due massimi protagonisti di quegli eventi destinati a cambiare il volto dell’Europa e la storia d’Occidente, Cesare e Augusto, l’autore ricorda e interpreta il significato delle imprese e di entrambi traccia il profilo caratteriale evidenziando le doti carismatiche, la vocazione riformatrice retta da una sapiente visione, politica ed etica, rispettosa del mos maiorum e, insieme, confacente alle nuove esigenze culturali, sociali e storiche.

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    Aureliano l’imperatore soldato

    9.00

    Roberto Toppetta

    Il nome di Aureliano è legato alle Mura di Roma che costruì per preservarla dai barbari, ma il capolavoro di ingegneria militare non basterebbe per porlo tra i grandi imperatori romani, da Augusto a Costantino, tra i quali si erge come ponte di collegamento. Anche per lui valgono l’azione di governo e il talento bellico cesariano, che gli consentirono di fugare le nubi di morte addensatesi sull’immenso mondo romano, smembrato dalle secessioni delle Gallie e del Regno di Palmira, guidato dalla regina Zenobia. Questa biografia riempie finalmente un vuoto. In Italia mancava uno studio a tutto a tondo sul sovrano illirico e quelli in lingua straniera si contano con le dita di una mano.

    Brossura, 14,5 x 20,5 cm. pag. 144

    Stampato nel 2021 da Chillemi

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    Cesare

    29.00

    Pierluigi di Colloredo Mels

    In questo libro vogliamo presentarne la vita e le imprese civili e militari di Cesare tramite le voci dei contemporanei e degli storici latini e greci di poco posteriori, in primis tramite gli scritti di Cesare, che oltre che condottiero e statista fu uno dei massimi storici e letterati della letteratura universale, insieme a Svetonio, Plutarco, Nicolao di Damasco, Plinio, Appiano, Cassio Dione.

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    Dei e miti italici. Archetipi e forme della sacralità romano-italica

    25.00

    Renato Del Ponte

    In questo saggio sono rievocati gli archetipi divini della prima Italia: alcuni aspetti o figure essenziali di quella sacralità che, appartenendo anche alla Roma dei primordi, ad essa rimarranno connaturati per tutto il corso della sua storia millenaria…

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    Etrusca Disciplina. L’indissolubile rapporto tra Etruria e Roma

    29.00

    Pierluigi Romeo di Colloredo Mels

    Contrariamente ad un luogo comune ancora oggi diffuso, gli Etruschi non scomparvero con la conquista romana, ma anzi imperatori come Augusto e Claudio favorirono la rinascita e lo studio dell’Etrusca Disciplina, l’arte di interpretare il futuro e la volontà degli dei secondo quanto rivelato agli uomini dal fanciullo divino Tagete e dalla lasa Vegoia.

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    Etruschi versus Roma. Diario storico della caduta dei Rasna

    12.00

    Enio Pecchioni

    Le guerre romano-etrusche come non sono mai state raccontate. L’autore ripercorre i rapporti tra l’ancor giovane Roma e le città dei Rasna con un’attenzione speciale per gli eventi prettamente militari. Attraverso le fonti antiche e le testimonianze archeologiche, una fase storica considerata spesso confusa e leggendaria trova nuova sintesi e fruibilità. A tratti l’esposizione prende la posa di un diario militare e sono descritte, con il supporto di brevi fiction, le singole circostanze belliche indicando per ogni evento sia la data Ab Urbe Condita, sia quella dell’antico calendario etrusco.

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    Figli di Enea. La stirpe di origine divina, la Missione di Roma, il Primato dell’Italia

    20.00

    Pietro Cappellari

    In questa epoca di decadimento sembrano sprofondare tutti i valori sui quali la Civiltà europea ha creato il suo imperio nel mondo. Tipico di questo periodo è l’inversione dei significati, per cui le tenebre diventano luce, il brutto si trasforma in bello, le devianze in virtù, il vile in eroe. Già Evola e Guénon avevano cantato la loro rivolta contro il mondo moderno e lo stesso Spengler parlava di “tramonto dell’Occidente”, ossia della civiltà europea. Quella civiltà, asse portante dell’umanità per millenni, costruita sul mito degli Eroi, sembra sempre più sprofondare in uno scenario in cui gli Eroi vengono cancellati o addirittura trasformati nel loro opposto. Davanti a questo sembra impossibile vedere la luce del mattino nell’oscurità del tramonto in cui viviamo. Per questo il mito di Enea – dell’Enea-Eroe, il fondatore della stirpe romana – è fondamentale. L’Uomo deve ripartira alla riconquista delle proprie radici, smascherando la vulgata che diffama Enea dipingendolo come un profugo apolide, riscoprendo invece la sua storia , il suo messaggio, il suo eroismo solare.

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    Flotte romane. Storia della marina militare di Roma antica

    10.50

    Giacomo Boni

    Dalle piccole barche mortuarie del sepolcreto arcaico alla prima navis longa solcante il Tirreno su cui, conquistata Veio, Roma spediva nel 394 a.C. a Delfo, per voto di Camillo, una coppa foggiata dagli ornamenti d’oro appartenuti alle matrone romane. Le piccole barche fluviali rappresentate nell’iconografia dei reperti arcaici altro non sono che zattere, strues o ratis, fabbricate per navigare il Tevere. Si passa poi al commercio marittimo e alla necessità di trovare un posto nel mar Mediterraneo, sia con trattati che con guerre. Ecco allora arrivare nei navalia del portus Tiberinus le prime navi da guerra sottratte alla flotta anziate e prenderne i rostri per esporli come trofei nel comizio del Foro Romano.  Giacomo Boni racconta la storia, magnifica e avvincente, della flotta romana fatta di poche e importanti vittorie e tantissime sconfitte, un’ascesa tanto più faticosa di quella dell’esercito perché esposta ad incognite imprevedibili e a perdite elevatissime.

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    Gens vaga. Quando Cimbri e Teutoni fecero tremare Roma

    13.90

    Luigi Mattioli

    “Gens Vaga” è la suggestiva descrizione che Tito Livio, con due sole parole, fece dei Cimbri, popolo errabondo e avvolto nelle nebbie indefinite della leggenda. Cimbri e Teutoni, a causa di una serie di catastrofi naturali e spinti dal desiderio di raggiungere una nuova “terra promessa”, partono dallo Jutland intorno al 120 a. C. Discendono il corso dell’Elba, vengono respinti dai Celti Boi, e nell’anno 113 giungono a contatto con i Romani, nell’attuale Austria. È l’inizio di una scorribanda che sconvolgerà l’Europa, fino a minacciare la potenza capitolina. Cosa sarebbe successo se non fosse intervenuto Gaio Mario, homo novus, a prendere in mano le redini dell’esercito romano? La guerra cimbrica è uno dei conflitti più pericolosi e meno trattati, di tutta la storia di Roma. Le parole dei grandi storici, da Plutarco a Mommsen, da Livio a Valgiglio, conferiscono alla vicenda una connotazione epica, romantica, indimenticabile. È una storia che non si può ridurre a quel breve cenno che compare sui libri di scuola, perché grandi sono i suoi protagonisti. “Parva nunc civitas, sed gloria ingens”, ci ricorda Tacito. Un popolo ora insignificante, ma ricco di gloria.

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    Guerre giudaiche. Perchè Dio stava dalla parte dei romani

    30.00

    Silvano Mattesini

    Questo libro, narra, in particolare, attraverso la testimonianza di Giuseppe di Mattia (Flavio Giuseppe) la guerra fra Romani e Giudei, condotta dal generale romano Tito Flavio Vespasiano e suo figlio Tito. In realtà questo racconto inizia molto lontano, fin dalla “creazione dell’uomo”, narrata nel Vecchio testamento. Così Giuseppe Flavio sente il bisogno di descrivere alla corte imperiale romana, la storia del suo popolo, dalle sue origini, fino alla distruzione di Gerusalemme, la città santa (attraverso i due testi delle “Guerre Giudaiche” prima, e delle “Antichità Giudaiche”, terminato alla fine della sua vita). Questo ampio panorama storico, ci ha consentito anche di fare osservazioni e dissertare su uno dei più antichi testi della storia dell’uomo, costringendoci anche a riflessioni inaspettate: infatti, così come ci è stato tramandato questo sacro tomo  appare e si autodenuncia come un “libro di guerra” , di tanta voglia di potere, ottenuta anche attraverso una religiosità discutibile. Si assisterà poi allo sviluppo della guerra, che coinvolge i romani, partendo dalla prima conquista di Gerusalemme da parte di Pompeo Magno, fino alla campagna di guerra definitiva di Vespasiano, iniziata nei territori del nord d’Israele.

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    I bastardi che vinsero Annibale. Il riscatto di legionari umiliati che piegarono la storia

    17.00

    Roberto Trizio

    2 agosto 216 a.C., Canne. Disposti in file serrate, i legionari romani vengono surclassati dal genio di Annibale, che infligge, tramite una manovra di accerchiamento passata alla storia, la più dura delle sconfitte di Roma. I sopravvissuti, tacciati di codardia e sospettati di tradimento, furono confinati nelle campagne siciliane, sotto il nome dispregiativo di «Cannensi».  Quattordici anni dopo, durante il confronto tra i massimi vertici del genio militare del mondo antico, Annibale e Scipione, l’odio e il violento rancore accumulato dai Cannensi si esprimerà in una resistenza sovrumana, che spiazzerà il geniale Cartaginese e consegnerà la vittoria a Roma. Nel mezzo, un lungo e doloroso esilio, durante il quale i legionari cannensi, discriminati da tutti, matureranno un incontenibile desiderio di riscatto e di vendetta.

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    I canti della Britannia (Romanzo)

    17.00

    124 d.C. Mentre il Vallo di Adriano s’innalza sempre più maestoso a separare la brughiera del sud dalle foreste inaccessibili del nord, la tensione tra Annio, Giulia e Deirdre sembra ormai prossima al punto di rottura. Le legioni di Roma sono messe a dura prova, tra attacchi sanguinosi, campagne di riconquista e rivolte di popoli che reclamano la libertà. Tuttavia una nuova speranza inizia a germogliare tra le ceneri, laddove i canti della Britannia evocano il sogno di una terra in cui tutti possano convivere. Così Deirdre, spinta dall’amore per la sua nuova famiglia, parte alla ricerca di Drest, convinta di poter promuovere un dialogo tra romani e pitti. La Caledonia, però, è ancora avida di sangue, e il prezzo della pace si rivelerà più alto che mai.

    Rilegato, 15 x 21 cm. pag. 304

    Stampato nel 2020 da Fanucci

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    I generalissimi dell’Impero romano d’Occidente

    28.00

    John Michael O’Flynn

    Nell’Impero romano d’occidente, a causa del prolungato distacco degli imperatori da un esercito in cui l’elemento germanico diventava sempre più imponente, e della graduale crescita del potere dei barbari entro le frontiere, grande rilievo assunse una serie di generali che furono in grado di conquistarsi la lealtà delle truppe. La presente ricerca circoscrive il fenomeno del trasferimento di potere dall’imperatore al suo comandante in capo, spesso d’origine germanica, che divenne il detentore dell’autorità effettuale. Questi Signori della guerra – Stilicone, Ezio, Ricimero -, dominarono sulla base del loro potere effettivo e non per una norma giuridica.

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    I legionari di Tito e la guerra giudaica (Romanzo)

    15.00

    Romano Del Valli

    La campagna condotta da Vespasiano e Tito in Giudea tra il 67 e il 70 d.C. viene qui narrata attraverso le vicende di soldati e civili tra l’Egitto e la Palestina. Conflitti spietati persino tra Giudei, assedi e cadute di città, la distruzione di Gerusalemme e del suo splendido Tempio, sono visti attraverso gli occhi dei protagonisti e delle vittime, con fedeltà storica e rispetto delle fonti. Amori, amicizie, crudeltà, coraggio e vita quotidiana dei protagonisti si dipanano da Alessandria d’Egitto, ove è stanziata la XV Legio Apollinaris in cui milita il giovane Quinto Rulliano.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 204

    Stampato nel 2015 da Arbor Sapientiae

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    I pretoriani. Soldati e cospiratori nel cuore di Roma

    18.00

    Marco Rocco

    A non molta distanza dalla stazione Termini, il profilo urbano di Roma è segnato dalla presenza di imponenti resti, integrati nelle mura della città: è tutto ciò che rimane del perimetro dei castra praetoria, la caserma che alloggiava le coorti pretorie. Ma chi erano i pretoriani? Gli storici antichi, senatori animati per lo più da sentimenti ostili nei confronti del regime imperiale, non esitavano a considerarli lo strumento di repressione utilizzato dai Principi per schiacciare l’antica libertas repubblicana, quando non addirittura una soldataglia interessata soltanto ad accrescere i propri privilegi. Ancora oggi l’immaginario comune, nutrito dalla vulgata di certa fiction, tende a vedere nei pretoriani gli sgherri in uniforme di imperatori crudeli e pazzoidi: una muta di spietati cani da caccia sempre pronti a mordere persino la mano di chi li nutriva. Questo volume si propone di ampliare la visuale sulle fonti, per meglio definire il volto degli uomini – soldati, tutori dell’ordine, funzionari – che marciarono sotto l’insegna dello Scorpione.

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    Il lato oscuro dell’Esercito romano. Gli ammutinamenti di epoca repubblicana

    14.00

    L’esercito romano. Un meccanismo perfetto. Una macchina da guerra capace di portare un piccolo popolo di pastori alla conquista dell’intero Mediterraneo, trasformandolo nel Mare Nostrum della tradizione. L’esercito di Scipione Africano, Caio Mario, Giulio Cesare è stato il modello sul quale si sono misurati tutti i successivi grandi eserciti della storia, da quello di Federico ii di Prussia a quello di Napoleone Bonaparte, ai famigerati eserciti tedeschi della prima metà del xx secolo. Ma come tutti gli eserciti, anche quello romano era fatto da uomini e, in quanto tale, aveva molti pregi ma anche numerosi difetti. Ammutinamenti, rivolte, diserzioni messi in atto per i più svariati motivi (dall’avidità alla codardia), hanno costellato l’intero arco cronologico dell’espansione romana. E proprio i più grandi fra i condottieri romani, pensiamo a Scipione o a Cesare, furono coinvolti in alcuni dei più celebri di questi casi.

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    Infografica della Roma antica

    19.90

    John Scheid – Milan Melocco

    Mai prima d’ora la lunga e affascinante storia di Roma era stata pensata e raccontata attraverso l’uso dell’infografica.  Il volume offre al lettore la possibilità di immergersi nel mondo romano antico, dalla nascita della Repubblica al sistema politico imperiale, dalle guerre civili allo scontro con Cartagine, dalla religione all’economia dell’Urbe. Tra queste pagine lo Stato di Roma, centro politico e autorità superiore di un’entità di immense proporzioni, trova una rappresentazione tridimensionale. Un approccio originale e rigoroso basato sulle migliori fonti internazionali per un libro senza pari, con una costante attenzione alla chiarezza nonostante la difficoltà di reperire dati numerici attendibili per l’epoca antica.

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    Instrumenta. Mestieri e attrezzi dei romani

    34.00

    Giuseppe Cascarino

    Sebbene Catone considerasse l’agricoltura come l’attività più utile e nobile per un autentico Romano, fù evidente sin dai primi anni della storia dell’Urbe che le attività artigianali e commerciali, oltre alle tante professioni emergenti, erano comunque indispensabili per il funzionamento di una società dinamica e in continua espansione. L’esercizio di un mestiere, di un’arte o, di una professione, divenne così per la plebe ama anche per i liberti e persino per gli schiavi, l’unica prospettiva di sviluppo e di riscatto sociale e l’occasione per la nascita delle prime corporazioni professionali della storia. Gli attrezzi, in molti casi starordinariamente moderni, nell’aspetto e nelle funzioni, costituivano non solo gli strumenti concreti con cui veniva svolta l’attività, ma anche dei veri e propri simboli qualificanti della professione e del successo personale. Il testo, arrichito da oltre 500 disegni, immagini, tabelle e utili appendici, delinea un’ampio quadro delle attività materiali, artigianali e commerciali dei Romani, con un’analisi dettagliata degli attrezzi, degli strumenti e degli oggetti professionali.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 364 con oltre 500 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2023 da Il Cerchio

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    L’ ascesa di Giuliano l’Apostata. Vicende di soldati e civili nella Gallia invasa (Romanzo)

    10.50

    Romano Del Valli

    A metà del IV secolo d. C. la Gallia orientale viene invasa e devastata da popoli barbari di stirpe germanica. Gli abitanti di un villaggio nei pressi del Reno trovano rifugio in un fortino difeso da pochi soldati della Legio XXX, anch’essi contadini. La convivenza nel fortino assediato tra soldati e civili, pagani e cristiani, col passar del tempo si fa difficile per mancanza di spazio e cibo. Nel forte si resiste a stento e si attendono soccorsi mentre non lontano comincia a brillare la stella di Flavio Giuliano, nipote di Costantino, da poco inviato in Gallia dall’imperatore Costanzo.

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    L’ ultimo anno dell’Impero. Roma 476 d.c.

    16.00

    Arnaldo Marcone

    L’Impero romano d’Occidente, diviso da quello d’Oriente da fratture sempre più rilevanti e ridotto nelle sue dimensioni, confidava ormai per la sua sopravvivenza su truppe germaniche mercenarie, potenzialmente agguerrite, ma fedeli in prima istanza ai loro comandanti. Odoacre, che governò l’Italia con il titolo di re e riconobbe l’autorità suprema ed esclusiva dell’imperatore di Costantinopoli, era uno di questi. Fu lui a deporre Romolo Augustolo nel 476, ultimo atto di una serie di eventi, in alcuni casi drammatici, che scandirono la caduta di Roma a partire dall’inizio del V secolo d.C. Questo libro racconta la crisi politica, economica e militare, che investì l’Impero romano d’Occidente sino alla sua caduta “silenziosa” nel 476

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 202

    Stampato nel 2021 da Salerno

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    L’agonia dell’Impero Romano d’Occidente

    20.00

    Luigi Cantarelli – Enrico Lupelli (a cura di)

    Seguendo l’opera storiografica e il metodo annalistico del Muratori, l’accademico dei Lincei Luigi Cantarelli compose questi “Annali d’Italia”, che coprivano l’arco temporale compreso fra la morte dell’imperatore Valentiniano III e la deposizione di Romolo Augustolo (455-476). Egli riportava gli avvenimenti storici che condussero alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, nella loro nuda e semplice essenzialità, basandosi sulle poche e talvolta oscure fonti documentarie. Cantarelli fermava la sua narrazione alla data che, secondo le convenzioni degli studiosi, segnava la fine della storia antica, anche se la detronizzazione dell’ultimo sovrano occidentale non caratterizzò il crollo dello Stato romano, ma solo quello del suo fantasma. La decadenza dell’Impero, infatti, era cominciata da almeno un secolo, fin dalla sconfitta militare di Adrianopoli (378), dove l’esercito di Valente fu annientato dalle orde gotiche capeggiate da Fritigerno; lo stesso imperatore morendo sul campo.

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    L’eredità di Annibale. Roma e il Mediterraneo dopo Annibale Vol. 2

    25.00

    Arnold J. Toynbee

    In quest’opera Toynbee analizza la storia delle guerre puniche secondo il cosiddetto approccio della “storia comparata”, di tipica derivazione spengleriana. Secondo l’autore, infatti, la storia è sempre universale e nessun evento può essere analizzato individualmente ma va considerato parallelamente ai mutamenti del contesto. Ogni civiltà nasce dal vigore originario di una “risposta” alla “sfida” dell’ambiente fisico-sociale e attraversa fasi di sviluppo e decadenza. In quest’ottica il mondo greco e quello romano rappresentano un’unica civiltà, quella ellenica. Dalla descrizione del Mediterraneo prima del conflitto con Cartagine all’analisi degli effetti dell’invasione di Annibale nell’assetto economico, sociale e politico della penisola italiana, la civiltà romana è vista in stretto rapporto a tutte le civiltà del mondo ellenistico, dal Mediterraneo fino all’India. L’eredità di Annibale si spinge fino all’origine della struttura imperiale che sorgerà in maniera decisiva proprio dopo le guerre puniche.

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    L’eredità di Annibale. Roma e l’Italia prima di Annibale Vol. 1

    25.00

    Arnold J. Toynbee

    In quest’opera Toynbee analizza la storia delle guerre puniche secondo il cosiddetto approccio della “storia comparata”, di tipica derivazione spengleriana. Secondo l’autore, infatti, la storia è sempre universale e nessun evento può essere analizzato individualmente ma va considerato parallelamente ai mutamenti del contesto. Ogni civiltà nasce dal vigore originario di una “risposta” alla “sfida” dell’ambiente fisico-sociale e attraversa fasi di sviluppo e decadenza. In quest’ottica il mondo greco e quello romano rappresentano un’unica civiltà, quella ellenica. Dalla descrizione del Mediterraneo prima del conflitto con Cartagine all’analisi degli effetti dell’invasione di Annibale nell’assetto economico, sociale e politico della penisola italiana, la civiltà romana è vista in stretto rapporto a tutte le civiltà del mondo ellenistico, dal Mediterraneo fino all’India. L’eredità di Annibale si spinge fino all’origine della struttura imperiale che sorgerà in maniera decisiva proprio dopo le guerre puniche.

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    L’esercito romano – Armamento e organizzazione Vol. III. Dal III secolo alla fine dell’Impero d’Occidente

    29.00

    Giuseppe Cascarino

    Questo terzo volume, realizzato in collaborazione con Carlo Sansilvestri, affronta un periodo storico ricco di eventi epocali e di cambiamenti, anche se caratterizzato da una minore disponibilità di fonti e di informazioni rispetto all’alto impero. L’esercito romano del tardo impero continuò a costituire una formidabile macchina da guerra, virtualmente imbattibile e fonte di ispirazione sia per gli alleati che per i numerosi nemici che minacciavano le frontiere dell’Impero. In Occidente cessò di esistere formalmente solo quando, con la graduale dissoluzione del potere politico di Roma, venne meno il punto di riferimento ideale e istituzionale, continuando tuttavia ad esportare e ad ispirare l’arte della guerra in Europa per tutto l’alto medioevo. Come per i precedenti volumi il testo analizza nel dettaglio l’organizzazione, le tattiche di battaglia, l’armamento e le condizioni di vita dei soldati romani dell’epoca, avvalendosi di oltre 200 disegni originali, schemi e tabelle, ed è accompagnato da 16 tavole a colori, con- tenenti tra l’altro la ricostruzione degli scudi riportati nella Notitia Dignitatum.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 292 con 174 disegni b/n + XVI tavole a colori

    Stampato nel 2009 da Il Cerchio

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    L’esercito romano ai tempi di Giulio Cesare

    22.00

    Il fondamento e il nerbo dell’esercito romano, per tutto il tempo della repubblica, fu la fanteria, la cui unità tattica era la legione (legio), composta esclusivamente di cittadini romani. La cavalleri a era un’arma che semplicemente collaborava con la fanteria e le macchine, che corrispondevano alla nostra artiglieria, erano usate soprattutto nelle operazioni di assedio. Accompagnato da un bel dizionario di termini militari, questo saggio esamina nel dettaglio l’intero esercito romano, dai requisiti necessari per essere ammessi nella legione alle armi in dotazione, dalle tattiche di battaglia alle disposizioni dell’accampamento, attingendo alle opere dei principali storici latini e di Cesare in particolare.

    Brossura 14 x 21 pag. 140 diverse illustrazioni al tratto

    Stampato nel 2012 da Effepi

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    L’esercito romano da Romolo a Re Artù vol. 2 – da Augusto a Caracalla 30 a.C. 217 d.C.

    25.00

    In questo libro di 80 pagine, secondo di una serie di tre, gli autori raccontano l’incredibile avventura che portò un villaggio di pastori a diventare la più grande potenza militare che il mondo anticoa bbia mai conosciuto. La storia delle legioni e la descrizione delle tattiche e delle battaglie sono accompagnate danumerose immagini e da 16 tavole a colori.

     

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    L’esercito romano da Romolo a Re Artù vol. 3

    20.00

    Inizia la decadenza dell’impero ed anche il suo esercito è sottoposto a continui mutamenti, per adeguarsi ai Barbari che, sempre più potenti, invadono i territori di Roma. Caduto l’Impero d’Occidente, con Giustiniano e Arturo la tradizione dei soldati romani rivivrà ancora momenti di gloria. Il periodo del tardo Impero e della sua caduta,raccontato attraverso le battaglie e le vite degli ultimi Magistres Militum, 16 splendide tavole a colori e numerose illustrazioni.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 80 interamente illustrate in b/n + 16 tavole a colori

    Stampato nel 2012 da Soldiershop

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    L’ultimo limes Vol. 2. La Dacia. L’ultima conquista e la prima rinuncia dell’impero

    29.00

    Martine Chantal Fantuzzi

    La prima impresa estera militare che Traiano intraprese, nel 101 d.C., fu quella di conquistare la Dacia per porre fine all’erogazione dei fondi che Roma si vedeva costretta a versare annualmente, in nome di una fragile alleanza stipulata nell’89 da Domiziano con Decebalo, il rei dei Daci, il quale, nonostante i finanziamenti stava presumibilmente arruolando un esercito in funzione antiromana. Traiano decise così di conquistare la Dacia per azzerare un rischio che l’Impero, nel massimo della sua espansione, non poteva più permettersi di temere. L’operazione militare condotta da Traiano non fu solo motivata dalle ricchezze del territorio dacico, ma anche e soprattutto dalla necessità di debellare un serio pericolo per la sicurezza dell’Impero. In questo secondo volume vengono trattati la riorganizzazione della nuova colonia appena conquistata e viene analizzato l’esercito romano in tutti i suoi aspetti, e nello specifico i combattimenti coi daci. Chiude la serie dei due volumi una ricca e completa bibliografia.

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    L’esercito romano da Romolo a Re Artù vol. 1. da Romolo all’avvento di Ottaviano, VIII sec. fine I sec

    25.00

    Marco Lucchetti – Luca Cristini

    In questo libro di 80 pagine, primo di una serie di tre, gli autori raccontano l’incredibile avventura che portò un villaggio di pastori a diventare la più grande potenza militare che il mondo antico  abbia mai conosciuto. La storia delle legioni e la descrizione delle tattiche e delle battaglie sono accompagnate da numerose immagini e da 16 tavole a colori.

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    L’ultimo limes. Vol. 1. Il trionfo di Traiano l’imperatore-soldato

    29.00

    Martine Chantal Fantuzzi

    Il trionfo di Traiano l’imperatore-soldato La prima impresa estera militare che Traiano intraprese, nel 101 d.C., fu quella di conquistare la Dacia per porre fine all’erogazione dei fondi che Roma si vedeva costretta a versare annualmente, in nome di una fragile alleanza stipulata nell’89 da Domiziano con Decebalo, il rei dei Daci, il quale, nonostante i finanziamenti stava presumibilmente arruolando un esercito in funzione antiromana. Traiano decise così di conquistare la Dacia per azzerare un rischio che l’Impero, nel massimo della sua espansione, non poteva più permettersi di temere. L’operazione militare condotta da Traiano non fu solo motivata dalle ricchezze del territorio dacico, ma anche e soprattutto dalla necessità di debellare un serio pericolo per la sicurezza dell’Impero. Le guerre di Dacia si fecero, in due riprese, dal 101 al 106 d.C., e si conclusero con l’annessione della provincia romana di Dacia all’Impero, e con l’estensione dell’Impero stesso al suo ultimo limes

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    La caduta dell’impero romano. Una storia infinita

    23.00

    Bertrand Lancon

    La caduta dell’Impero romano continua a fare scorrere fiumi d’inchiostro: essa ha suscitato in questi ultimi anni un numero di pubblicazioni senza precedenti. La si tratta a torto come un enigma storico che si potrebbe risolvere identificandone le cause, mentre è proprio la longevità dell’Impero romano a essere enigmatica. Tuttavia, se tale caduta affascina, è perché essa è uno specchio che riflette le paure contemporanee di declino e crollo, oggetto di un vero e proprio boom in seno all’ “impero americano” e all’Unione Europea

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    La flotta di Roma imperiale. La strategia gli uomini le navi

    11.00

    Giuseppe Luigi Nonnis

    La potenza di Roma è stata costruita non solo dalle legioni, la più perfetta macchina da guerra che il mondo abbia mai conosciuto, ma anche dalle flotte che andarono a costituire la marineria romana fin dai tempi repubblicani. In questo denso e approfondito volume, l’autore esamina, attraverso l’incrocio di tutte le fonti disponibili – letterarie, archeologiche, epigrafiche, numismatiche – l’evoluzione della flotta capitolina, la sua composizione, gli armamenti in dotazione, la tipologia delle imbarcazioni, con particolare attenzione al personale di bordo – i classiarii – che servirono sotto le insegne della repubblica prima e dell’impero poi.

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    La grande storia delle legioni romane. Segreti, tattiche, armi e battaglie del più formidabile esercito dell’antichità

    14.90

    Raffaele D’Amato

    In questo libro, Raffaele D’Amato ripercorre la secolare storia dei legionari romani, analizzando l’evoluzione della struttura della legione, il perfezionarsi dell’equipaggiamento e mettendone in luce la grande adattabilità tattica, chiave di volta delle vittorie romane in battaglia. Dalle armi e armature portate dai primimilites alle strategie utilizzate; dai metodi di costruzione dei castra alla realizzazione di strade e acquedotti nei territori conquistati: un viaggio avvincente all’inseguimento dell’aquila delle legioni, per scoprire quanto davvero l’esercito romano abbia costituito un unicum nella storia dell’umanità. Le legioni romane: una macchina da guerra perfetta e letale, Storia e organizzazione, L’armamento delle legioni, I simboli: il genius legionis e gli stendardi.

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    La legion romana (VII). El ocaso del Imperio

    14.00

    AA.VV.

    Speciali della Rivista spagnola Desperta Ferro. Ogni volumetto ha circa 100 illustrazioni, in gran parte a colori, tra disegni, mappe e foto di luoghi e reperti. Sesta parte di una storia della legione romana dalle origini alla caduta dell’Impero.

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    La Legione II Partica di Settimio Severo. I motivi di una scelta (Romanzo)

    15.00

    Romano Del Valli

    Tra romanzo e realtà questo libro vuole presentare un’ipotesi, basata su circostanze reali, sui motivi che indussero l’imperatore Settimio Severo a scegliere la Legione Seconda Parthica, unica nella storia di Roma, come sua “guardia del corpo legionaria” e stanziarla in Italia nei Castra Albana, sui cui resti sorgerà l’attuale Albano Laziale. Anche gli imperatori successivi,sino a Massenzio, le confermeranno la loro fiducia, testimoniando così la sua importanza e duratura fama. Sette giovani illiri si arruolano nella nuova legione alla ricerca di gloria, avventura, bottino. La realtà che li attende sarà diversa e sorprendente… L’amicizia tra reclute, il rude approccio con veterani e ufficiali, la faticosa e pericolosa vita dei legionari tra Pannonia e Mesopotamia, tra guerre e vicende individuali, fanno da sfondo all’avvincente affresco di un’epoca fondamentale nella storia di Roma, quella di Settimio Severo, imperatore dal 193 al 211.

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    La Prima Guerra Punica – Il primo epico scontro tra Roma e Cartagine

    24.00

    La Prima Guerra Punica, è un momento essenziale nella storia del Mediterraneo e di tutti i popoli che su di esso si affacciano perché dalla vittoria in Sicilia, Roma trasse la consapevolezza di poter estendere i confini del suo impero anche oltremare, cosa che comincoò subito a fare. Nella storia romana, infatti, la guerra per la Sicilia, benché non risolutiva nella lotta contro Cartagine, fu, come evidenziato con enfasi dallo stesso Polibio, la prima campagna condotta da Roma fuori da quelli che allora erano considerati i confini dell’Italia, con tutte le nuove problematiche politiche, strategiche, tattiche e logistiche che questo comportò.

    Brossura, 14,5 x 20,5 cm. pag. 190 con circa 55 tra foto e cartine b/n

    stampato nel 2015 da Chillemi

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    La vita segreta dell’esercito romano. Che cosa succedeva davvero tra le file della più micidiale macchina da guerra della storia?

    12.00

    Guy de La Bedoyere

    I legionari senza segreti: in azione, tra combattimenti, ribellioni e marce trionfali, e nella vita quotidiana, al fronte e per le strade delle città. L’esercito romano è stato la più grande macchina da combattimento del mondo antico. L’impero dipendeva dai suoi soldati non solo per vincere le guerre, difendere le frontiere e controllare i mari, ma anche per far funzionare lo Stato. Legionari e ausiliari romani provenivano da tutto il mondo, anche dall’esterno dei confini. Furono utilizzati come esattori delle tasse, poliziotti, geometri, ingegneri civili e, da veterani, come valenti artigiani e politici. Alcuni riuscirono persino a diventare imperatori. Questo libro porta il lettore nel cuore di ciò che significava far parte dell’esercito romano, attraverso le parole degli storici e quelle degli stessi uomini, conosciute grazie alle loro dediche religiose, alle lapidi, e persino alle lettere private e ai graffiti. Una preziosa finestra su come gli uomini d’arme, le loro mogli e i loro figli hanno vissuto, godendo di un posto in prima fila nella storia

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    Le battaglie dei cimbri e dei teutoni (113-101 a. C.). Roma e la prima invasione barabarica

    32.00

    Alberto Peruffo

    Una volta sconfitta e rasa al suolo l’arcinemica Cartagine, Roma si stava espandendo in tutto il mar Mediterraneo, mare che sarebbe poi diventato un lago romano. Proprio in quel momento una grave e inaspettata minaccia si palesò ai confini della Repubblica. Oltre i passi alpini popoli nordici, giunti dalla lontana penisola dello Jutland in Danimarca, erano infatti intenti a una massiccia migrazione armata che andrà a sconvolgere gli equilibri etnici e politici dell’Europa centrale, a quei tempi abitata da popolazioni di stirpe celtica. Cimbri e Teutoni furono le principali popolazioni protagoniste di questa epopea che, in poco più di un decennio, devastò e terrorizzò vaste aree dell’Europa di allora.

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    Le coorti nell’esercito romano di età repubblicana

    29.00

    Gabriele Brusa

    Le coorti romane di epoca repubblicana costituiscono un vero e proprio enigma storiografico, a propria volta legato a importanti quesiti a proposito dell’organizzazione e della fisionomia militare generale delle armate di Roma. Questo libro riprende in esame la documentazione antica, tentando di risolvere il problema della nascita di questa unità tattica, e di definirne le caratteristiche in rapporto al più ampio contesto delle guerre di Roma dalle origini fino alle campagne di Giulio Cesare. In questo studio, che tenta di offrire un quadro coerente e completo delle coorti romane, alleate e pretorie, le teorie moderne sono rimesse in questione, per giungere alla formulazione di un’ipotesi fondata su una visione di lunga durata, che prevede una grande continuità negli eserciti romani repubblicani, sempre all’insegna della flessibilità tattica.

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    Le grandi battaglie dell’esercito romano

    16.00

    Se Roma, da piccolo villaggio di pastori, riuscì a divenire un grande Impero, dominando per oltre mille anni il mondo mediterraneo, gran parte del merito va attribuito al suo esercito, che costituì una potente e micidiale “macchina” bellica. L’esercito romano fu l’efficace strumento dell’espansione di Roma sino alla creazione di un Impero che andava dalle Colonne d’Ercole alle sabbie della Nubia, dal Reno al Danubio alle regioni del Mar Nero e agli altipiani del Caucaso. Roma seppe fronteggiare e vincere moltissimi popoli, ma la sua superiorità militare non dipendeva tanto dalla consistenza numerica delle sue truppe, quanto da un’organizzazione, preparazione e specializzazione uniche rispetto agli altri eserciti antichi. La storia di Roma sembra essere così una successione senza fine di guerre, spedizioni militari, battaglie e conquiste a cui parteciparono generali e imperatori. Alcuni di loro sarebbero passati alla storia per il loro genio militare, come Scipione l’Africano, Mario, Cesare, Augusto e Traiano. Zama, Magnesia, Pidna, Campi Raudii, Alesia e Adamclisi sono nomi di località che evocano battaglie vittoriose e successi militari eclatanti. Ma Roma subì anche tragiche sconfitte, come quelle registrate sul fiume Alba, presso le Forche Caudine, a Canne, ad Arausio e a Teutoburgo, che avrebbero potuto mettere a repentaglio le conquiste fatte. La grandezza dell’Impero fu anche quella di fare tesoro delle sconfitte e degli errori compiuti e di sapersi risollevare da drammatici insuccessi militari.

    Brossura, 15,5 x 20,5 cm. pag. 205 con varie illustrazioni b/n

    Stampato nel 2015 da Odoya

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    Le monete di Roma. Augusto il principato

    38.00

    Daniele Leoni

    Il racconto riprende dal periodo che vide il Principe raggiungere il potere in seguito alla vittoria su Marco Antonio e Cleopatra, fino alla sua morte. Di estrema importanza riveste la visione del Princeps e lo straordinario stravolgimento che questa nuova figura comporta all’interno della politica romana, dell’espansionismo, nella nuova Età Aurea, concetto fondamentale all’interno della propaganda augustea, nella riorganizzazione politico-architettonica di Roma e di tutto l’impero e, ovviamente, la sua eredità. Tra i principali personaggi che in quegli anni parteciparono all’ascesa di Augusto, un particolare spazio è dedicato ad Agrippa, senza dimenticare le altre figure come Mecenate, Livia e la figlia Giulia. Il tutto, come sempre, supportato dalle eccezionali immagini storiche impresse sulle monete del periodo.

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    Le monete di Roma. Augusto il principato

    38.00

    Daniele Leoni

    Sesta monografia della collana “Le Monete di Roma”, secondo volume dedicato all’imperatore Augusto. Il racconto riprende dal periodo che vide il Principe raggiungere il potere in seguito alla vittoria su Marco Antonio e Cleopatra, fino alla sua morte. Di estrema importanza riveste la visione del Princeps e lo straordinario stravolgimento che questa nuova figura comporta all’interno della politica romana, dell’espansionismo, nella nuova Età Aurea, concetto fondamentale all’interno della propaganda augustea, nella riorganizzazione politico-architettonica di Roma e di tutto l’impero e, ovviamente, la sua eredità. Tra i principali personaggi che in quegli anni parteciparono all’ascesa di Augusto, un particolare spazio è dedicato ad Agrippa, senza dimenticare le altre figure come Mecenate, Livia e la figlia Giulia. Il tutto, come sempre, supportato dalle eccezionali immagini storiche impresse sulle monete del periodo.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 240 illustrato con numerose foto

    Stampato nel 2021 da Dielle Editore

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    Le origini di Roma. La fondazione dell’urbe tra verità e leggenda

    18.00

    Raymond Bloch

    Le origini di Roma, come oggetto d’indagine o topos letterario, non hanno mai smesso di suscitare grande e sempre nuovo interesse. Questo volume affronta il tema della nascita della città, che ha saputo consolidare il proprio dominio regionale e poi estenderlo all’intera penisola italiana, con una tenacia e perseveranza superiori a quelle di tutti i nemici e con un’organizzazione politico-militare capace di farla prevalere persino sulla mirabile civiltà etrusca. Bloch ricostruisce la genesi della civiltà romana, evitandone un’immagine mitica e letteraria e calandola all’interno del contesto politico, culturale e sociale delle popolazioni protoitaliche. Le origini di Roma intende fornire al lettore un’analisi critica e completa della genesi di Roma riconoscendo, con ampio riferimento alle fonti archeologiche, da un lato, il debito verso la cultura greca ed etrusca e, dall’altro, la specificità intrinseca del popolo romano.

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