Marckalada. Quando l’America aveva un altro nome

civiltà antiche

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    Marckalada. Quando l’America aveva un altro nome

    16.00

    Paolo Chiesa

    In un’opera scritta da un frate milanese del Trecento, Galvano Fiamma, si nasconde una breve menzione di una terra chiamata Marckalada, situata a ovest della Groenlandia. I marinai che viaggiano per i mari del Nord ne parlano come di una terra ricca di alberi e animali. È la prima menzione del continente americano nell’area mediterranea, un secolo e mezzo prima del viaggio di Colombo. Ma chi è Galvano Fiamma. Cosa si sapeva davvero in Italia delle regioni al di là dell’oceano? Per rispondere a queste domande sarà necessario interrogare molti suggestivi personaggi: gli esploratori vichinghi che dall’Islanda approdarono sulle coste americane; il prete del porto di Genova, che tracciava carte geografiche; i mercanti che dal Mediterraneo si recavano al Nord per acquistare pellicce e uccelli da preda; gli imbarcati sulle galee genovesi scomparse nell’Atlantico mentre cercavano di raggiungere l’India navigando verso ovest. Il risultato è una ricerca appassionante come una spy story, una trama internazionale ricca di colpi di scena.

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    Mare nostrum. I Romani, il Mediterraneo e la Sicilia tra il I e il V secolo d.C.

    24.00

    AA.VV.

    Il tema dell’annuale simposio scientifico, “Mare Nostrum. I Romani, il Mediterraneo e la Sicilia tra il I e il V secolo d.C.”, ha consentito ai partecipanti di prendere in esame la complessità della situazione dell’Isola e del bacino del Mediterraneo durante l’età romana imperiale, periodo in cui in Sicilia si consolida una situazione poleografica diversa, sostanziata in età augustea dalla deduzione delle colonie, e si creano nuovi assetti territoriali, dovuti anche all’immissione nella proprietà fondiaria dei nuovi coloni e dell’aristocrazia romana, la cui conseguenza sono il costituirsi di un nuovo paesaggio, profondamente diverso dal precedente, e di un nuovo assetto economico di cui sono protagonisti i cittadini romani, che fossero italici, trasferitisi in Sicilia in età repubblicana o nella prima età imperiale, o esponenti delle “borghesie municipali” delle città ellenistiche.

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    Mitologia nordica

    20.00

    Ognuno degli otti capitoli che lo compongono è dedicato ad un argomento particolare, o ad un gruppo di argomenti tra loro collegati da qualche affinità: origine della mitologia nordica nell’ambito culturale indoeuropeo, cosmogonia, mondo dell’Edda, concetto di destino (Schicksal) ed eterno ritorno, scienza sacra e simboli, Loki e la vendetta, parole magiche, Ragnarøkkr (crepuscoli degli Dei) e fine del mondo. Ciascuno di questi capitoli è seguito da “escursioni”, che consentono all’Autore di confrontare tra loro le diverse stesure dei testi antichi – solo per la Snorra Edda gli studiosi fanno riferimento a trascrizioni da Otto Codici diversi – di comparare le saghe nordiche con i miti di altre civiltà, di proporre congetture e considerazioni sui personaggi, gli eventi, e i loro significati.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 394

    Stampato nel 1987 da Settimo Sigillo

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    Mitologia nordica

    10.00

    Ognuno degli otti capitoli che lo compongono è dedicato ad un argomento particolare, o ad un gruppo di argomenti tra loro collegati da qualche affinità: origine della mitologia nordica nell’ambito culturale indoeuropeo, cosmogonia, mondo dell’Edda, concetto di destino (Schicksal) ed eterno ritorno, scienza sacra e simboli, Loki e la vendetta, parole magiche, Ragnarøkkr (crepuscoli degli Dei) e fine del mondo. Ciascuno di questi capitoli è seguito da “escursioni”, che consentono all’Autore di confrontare tra loro le diverse stesure dei testi antichi – solo per la Snorra Edda gli studiosi fanno riferimento a trascrizioni da Otto Codici diversi – di comparare le saghe nordiche con i miti di altre civiltà, di proporre congetture e considerazioni sui personaggi, gli eventi, e i loro significati.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 394

    Stampato nel 1987 da Settimo Sigillo

    Condizioni del libro: La copertina presenta una piega in alto a destra

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    Parole Sorgive

    25.00

    Giacomo Devoto

    L’oggetto indagato da Devoto è sostanzialmente la grande famiglia indoeuropea e poi quella italica, che dalla prima discende, con linguaggio chiaro e profondo al contempo e con notevole sensibilità storica. Lo scopo del libro è capire che il futuro e passato che “si protende in avanti” e che, quindi, rievocare il passato italico significherà “richiamarne alla vita dell’avvenire l’idea e il modo di essere”.

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    Preistoria e storia della regioni d’Italia. Una introduzione

    20.00

    Giacomo Devoto – Gianna G. Buti

    Il professor Giacomo Devoto presentò, in questo volume tratto dall’enciclopedia “Tuttitalia”, una vasta panoramica dei problemi preistorici riguardanti tutte le regioni d’Italia. Egli affrontò l’argomento dell’antica storia italica seguendo il suo metodo gnoseologico, che sommava le emergenze storico-archeologiche ai risultati della linguistica. Ogni zona della penisola viene studiata e analizzata con la sua stessa attenzione, con il medesimo interesse culturale, qualunque ne sia l’estensione territoriale e la consistenza economica.

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    Prospettive indoeuropee

    12.00

    I quattro saggi quì pubblicati da Locchi, ci aiutano a determinare il rapporto con il passato indoeuropeo della nostra civiltà. Il tema della linguistica indoeuropea, gli studi di Dumazil e di Benveniste, la struttura della famiglia nella società indoeuropea, la sua identità in rapporto con il mondo moderno ci dimostrano l’ampiezza e la profondità dell’Autore nell’approccio con il “fatto indoeuropeo”. Gli Indoeuropei come “nuovo” passato che continua ad essere presente e che molti scelgono di rivendicare come retaggio.

    Brossura 12,5 x 19 cm. pag. 96

    Stampato nel 2010 da Settimo Sigillo

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    Reges augures. Il sacerdozio regale nella roma delle origini

    25.00

    Mario Polia

    Nei vent’anni trascorsi dalla pubblicazione di Imperium. Origine e funzione del potere regale nella Roma arcaica hanno visto la luce resoconti di nuove importanti scoperte archeologiche, sono stati pubblicati nuovi studi e, per quanto riguarda l’Autore, nuove intuizioni hanno dischiuso nuove prospettive di indagine. Per queste ragioni abbiamo ritenuto più che conveniente procedere a una nuova edizione di questo studio, aggiornata nel contenuto, notevolmente ampliata e in vari punti opportunamente corretta.

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    Rune: origine, mito e comunità. Analisi e indirizzi archetipici per il Fare Sacro

    15.00

    Francesco Perizzolo

    La tradizione è l’Origine che ritorna sempre, in forme diverse, di ciclo in ciclo. I princìpi costitutivi del cosmo, cioè del Sacro, si manifestano dal piano metafisico a quello fisico, attraverso tutte le dimensioni. Gli archetipi costitutivi del cosmo sono ciclicamente celati e manifestati: le 24 rune antiche ne sono la rappresentazione simbolica. Ciascuna runa convoglia un significato che non è univoco e nemmeno binario, e che è una sorta di sfera semantica: messi insieme, tutti questi elementi descrivono il Sacro costitutivo e ordinatore cosmico. Come l’universo si contrae ed espande continuamente, essi non muoiono né si estinguono. È il Mito, radicato nell’Origine, a raccontare il Sacro e le sue manifestazioni ricorrenti. Dopo aver indagato con i primi due testi le rune alla luce del sistema Uthark, della Vǫluspá e del Poema Runico Anglosassone, questo terzo capitolo procede attraverso poemi e testi mitologici alla ricerca degli elementi sacri e fondanti la comunità radicata della Gens/Kinþiz.

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    Rune. Sacro e identità. Analisi e indirizzi archetipici di Verticalità, Continuità e Ciclicità

    16.00

    Francesco Perizzolo

    Lo scopo della presente opera non è affatto quello di inventare l’ennesimo manuale sulle rune, ma quello di usarle per tracciare un sentiero che possa riportare all’Origine. Un lavoro che  ha il merito di riuscire a sfrondare questo universo verticale da tutta una serie di deviazioni, di corruzioni e di mistificazioni create ad arte per mettere a tacere le vibrazioni del verbo runico, con un lavoro di importanza accademica che non si limita alla radice linguistica, verbale e simbolica, ma compie un viaggio negli antichi poemi della Tradizione norrena. Queste pagine hanno il potere di riportarci al cuore pulsante della nostra stirpe, rammentandoci che “la Tradizione è la sorgente delle energie fondatrici”.

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    Runes. L’ecriture des ancien germains Vol. 2. Runes Vikings et Traditions Runiques

    34.00

    Stephen Pollington

    Questo secondo volume, come il primo, è una versione ampliata dell’edizione originale pubblicata da Anglo-Saxon Books nel 2016 con il titolo Runes: Literacy in the Germanic Iron Age. È infatti integrato dalle scoperte più recenti e dagli ultimi lavori dei runologi. Permette quindi di analizzare e comprendere i diversi filoni di ricerca riguardanti l’uso delle rune nel Nord Europa. L’autore affronta tutte le teorie avanzate e fornisce una nuova analisi delle iscrizioni runiche. La comprensione di queste iscrizioni ricorrenti in tutto il Nord Europa permette anche di ricostruire l’universo mentale degli antichi tedeschi. Quest’opera permette di comprendere meglio i diversi usi delle rune, la vita quotidiana degli antichi scandinavi, i loro riti, ma anche la mitologia nordica. Il set è corredato da citazioni, riferimenti e 140 foto a colori che illustrano le spiegazioni.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 288 riccamente illustrato con foto a colori

    Testo in lingua francese

    Stmpato nel 2023 da Heimdal

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    Saghe degli Dei germanici

    20.00

    Severin Ruttgers

    Entrato nello NSDAP nel 1932, egli fece proprie le parole di Alfred Rosenberg: “Il primo dovere dell’educazione non è fornire conoscenze tecniche ma la formazione del carattere, vale a dire il rafforzamento dei valori che riposano nel più profondo dell’anima germanica che devono essere accuratamente mantenuti”. Ed è per questo che Rüttgers – nella sua prolifica attività di docente, autore, editore e traduttore – non ha mai mancato di sottolineare la centralità del “mito” nella vita dei popoli, e, nella fattispecie, per quello tedesco. Tra le pagine di Germanische Göttersagen si potranno di certo seguire le avventure di Odino, Thor oppure di Loki e altre divinità, ma soprattutto sarà possibile percepirne la contemporaneità e ciò, per dirlo con le sue parole, “mille anni o più dopo che l’ultimo boschetto sacro è stato abbattuto e l’ultimo altare sacrificale rovesciato. Così profondamente radicata nei cuori germanici è l’antica fede”.

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    Sardegna nuragica

    15.00

    Giovanni Lilliu

    Con questo breve testo, ricco di illustrazioni, Giovanni Lilliu ripercorre le tappe evolutive fondamentali della civiltà nuragica. Il mondo dei nuraghi presentato nelle forme di insediamento nel territorio, nei caratteri propri dell’architettura, dell’arte, della religione, dell’economia, del comportamento sociale – si rivela quanto mai ricco, dinamico e articolato nello spazio e nel tempo.

     

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    Siculi. Popolo ario venuto dal Nord. La grande migrazione dei Siculi in Sicilia dall’Italia peninsulare (XIII-XI sec. a.C.)

    20.00

    Alessandro Bonfanti

    Il viaggio nella più remota preistoria degli Indoeuropei è giunto fino alla fine dell’età paleolitica, quando nella patria ancestrale (Urheimat) collocata nel Nord dell’Europa ebbero inizio le prime grandi scissioni tribali e le consecutive migrazioni (Völkerwanderungen). Le varie facies culturali che si affermarono, progredendo via via in altre ancorane sono la diretta testimonianza, non solo dal punto di vista archeologico, dunque della sola cultura materiale, ma soprattutto antropologico, confermando inequivocabilmente la comune origine e lo stesso genoma. Da tutto ciò emersero anche i Siculi, i quali dal loro originario stanziamento nel cuore dell’Europa settentrionale, tra i fiumi Elba e Vistola, facenti ancora parte del macrogruppo proto-illirico fino a tutta l’età neolitica, si riversarono dapprima nei Balcani, poi in Italia nella successiva età eneolitica, occupandone gran parte, dalle attuali regioni di Emilia-Romagna, Marche, Umbria, fino alla Maremma toscana e al Lazio.

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    Solstizio d’inverno. Dialoghi alla luce del Sole di Mezzanotte

    18.00

    AA.VV.

    Il libro è suddiviso in due parti. La prima si compone della trascrizione del simposio tenutosi la notte del solstizio d’inverno 2020, un dialogo filosofico che ha ruotato attorno al concetto del Sole di Mezzanotte con uno sguardo prospettico sulle dinamiche innescate dal ciclo della post-modernità. Proprio per affrontare tale fase il filosofo russo Aleksandr Dugin ha indicato e descritto la via per conseguire un radicale affrancamento da questo ciclo mortifero, definendo altresì la figura che questo compito può assolvere: il Soggetto Radicale. La conversazione a cinque voci – oltre ad Aleksandr Dugin, Rainaldo Graziani, Lorenzo Maria Pacini, Andrea Scarabelli, e Luca Siniscalco – ha delineato alcune coordinate teoriche utili alla realizzazione del Soggetto Radicale, non solo per salvarlo dalle mortifere spirali del ciclo, ma anche e soprattutto per renderlo attivo di fronte alle tenebre calate sull’intera umanità. La risoluzione del duello fra la luce (solare) e le tenebre trova piena manifestazione nella simbolica ritualità che fin dai primordi l’uomo ha celebrato vegliando, attorno al fuoco, la notte del solstizio d’inverno; ed è per questa ragione che proprio in tale ricorrenza si è voluta tenere la conversazione qui riprodotta. Per la stessa ragione si è ritenuto utile comporre, nella seconda parte del libro, un’Appendice che propone un’analisi del senso e della ritualità celebrativa del solstizio, in un quadro simbolico che, riconciliando “paganesimo” e cristianità, ricollega il solstizio invernale al Natale cristiano, lumeggiandone l’essenza trascendente piuttosto che la formula storica entro cui il mito solstiziale si è inverato.

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    Storia Antica- Karales. Un’antica città marittima nel cuore del Mediterraneo

    30.00

    Fra il I ed il III secolo d.C. l’antica città marittima di Karales, l’odierna Cagliari, ebbe un ruolo di primo piano, tale da porre la Sardegna al centro dei traffici economici e culturali del Mediterraneo romano. Un’importanza ed un benessere testimoniato dalle significative vestigia, ancora apprezzabili nel tessuto urbano moderno. Il grande anfiteatro, le necropoli, i quartieri della marina, posti in luce da recenti ed impegnativi scavi archeologici, il porto commerciale e militare, i reparti dell’esercito e della marina, la loro organizzazione ed il loro equipaggiamento, rivivono nelle suggestive sequenze di questo film. Una ricostruzione a tutto tondo che ricorre ad immagini inedite e ad alcune ricostruzioni in realtà virtuale di altissima qualità.

    Brossura, 24 x 22 cm. pag. 168 illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2000 da Askos

    Condizioni del libro: usato in perfette condizioni

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    Storia dei Longobardi

    30.00

    Emerich Schaffran

    Chi non conosce la leggenda longobarda di Alboino e Rosmunda? Chi ignora quale immensa influenza hanno esercitato proprio i Longobardi sullo sviluppo dell’arte in Europa? Tuttavia, troppo poco si sa di questa talentuosa tribù germanica, ed è dunque per questo che si deve essere particolarmente grati al professor Schaffran  per essersi assunto la cura di presentare l’intera storia dei Longobardi dalla loro prima apparizione fino alla caduta del loro regno fondato da Alboino in Italia nel 774. Essa tiene conto non solo del percorso politico, bensì anche di quello culturale e artistico  e nello spirito della nuova concezione della storia, indaga le cause profonde degli avvenimenti alla luce di un’attenta analisi delle caratteristiche razziali e tribali dei Longobardi.

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    Storia e tradizione degli europei – 30.000 anni d’identità

    18.00

    L’ex combattente d’Algeria, poi cospiratore antigollista e agitatore politico, trasformatosi infine in storico militante, delinea un tracciato delle vicende della nostra vecchia Europa. Venner non s’accontenta però di una scontata versione cronologica di fatti più o meno noti. Egli si prefigge di farci uscire dall’empasse odierno, che ci ha portati fuori dalla Storia. Di conseguenza, il nucleo della sua analisi s’appunta su un certo modo di vedere il mondo, quel politicamente corretto che è l’antitesi della solarità espressa in passato dall’Europa ancestrale, omerica, romana, cavalleresca. A darcene conto basta questo passo incendiario: “Concentrando tutto il sacro in un solo Dio esteriore alla creazione, perseguitando gli antichi culti reputati idolatri, il cristianesimo fece dell’antica Europa una tabula rasa. Preparata dalla desacralizzazione cristiana della natura, veniva aperta la strada alla ragione calcolatrice, alla volontà di potenza delle scienze e della tecnica, alla religione del Progresso, sostituto profano della Provvidenza”.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 338

    Stampato nel 2019 da L’Arco e la Corte

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    Stranieri. Storie e immagini dell’altro nella cultura romana

    23.00

    Mario Lentano

    La scelta di Romolo, che dopo aver sconfitto i Sabini in guerra ne fa altrettanti cittadini romani, è solo il primo caso di un’attitudine all’incorporazione di genti ed etnie diverse che caratterizza Roma sin dalla sua fondazione: nei secoli successivi il processo continua fino a comprendere tutti gli abitanti di un impero esteso su tre continenti. Chiamando a raccolta saperi diversi, il volume esplora alcuni momenti di questo percorso, raccontando storie di uomini e donne, ma anche vicende di dee e dèi venuti da lontano e accolti nel pantheon di Roma, e giungendo al rapporto con gli stranieri più estremi, stanziati nel cuore dell’Asia, eppure coinvolti in uno scambio commerciale capace di stabilire relazioni e cancellare distanze.

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    Sulle tracce degli indoeuropei. Dai nomadi neolitici alle prime civiltà avanzate

    27.00

    Harald Haarmann

    È da oltre tremila anni che in Europa, così come in Persia e in India, si parlano lingue indoeuropee. Ma quali sono le origini di questa importantissima e affascinante famiglia linguistica? E come ha fatto a diffondersi così rapidamente? Il celebre studioso Harald Haarmann offre qui un’accurata panoramica sullo stato attuale delle nostre conoscenze relative all’origine delle lingue e delle culture indoeuropee, mettendo in relazione i lasciti linguistici con i ritrovamenti archeologici e le più recenti ricerche sulla genetica umana e sulla storia del clima. L’autore illustra i sistemi economici, le forme sociali e le idee religiose comuni ai primi parlanti delle lingue indoeuropee dal Mediterraneo orientale fino alle rive dell’Indo. Particolare attenzione è dedicata ai percorsi migratori e ai processi di fusione con le civiltà preindoeuropee, senza le quali non si possono capire gli sviluppi culturali successivi.

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    The Art of War in Ancient Assyria. The Sargonid Dynasty at War from Sargon II to Ashurbanipal (722 – 627BC)

    45.00

    Roland Sennewald

    Nel VII secolo a.C., gli Assiri fondarono il primo grande impero della storia sotto la guida di una linea di potenti re della dinastia Sargonide. Il suo potere si basava su un esercito ben equipaggiato e altamente organizzato guidato dallo stesso Gran Re. Questo esercito comprendeva fanteria e cavalleria, carri, artigiani, ingegneri e genieri. Nelle sue fila servivano nativi assiri e mercenari stranieri, soldati regolari combattevano al fianco di soldati locali arruolati per l’occasione, truppe vassalli e contingenti alleati. Una ricchezza di risorse, ma anche bottini conquistati in guerra e un raffinato sistema di tributi facevano sì che l’esercito assiro potesse contare su equipaggiamenti e rifornimenti di altissimo livello. Poiché l’Assiria era già entrata nell’età del ferro al momento della sua ascesa, armi e armature venivano fabbricate sia in bronzo che in ferro. Per più di un secolo i vicini dell’Assiria si dimostrarono incapaci di resistere al suo insaziabile desiderio di conquista ed espansione. Al culmine del suo potere, l’impero assiro si estendeva dalle rive del Mediterraneo ai monti Zagros e dall’Armenia al Golfo Persico. Anche l’Egitto cadde temporaneamente sotto il giogo assiro. Sulla base di reperti archeologici, questo volume fornisce una panoramica dettagliata dell’esercito assiro dal suo apogeo alla caduta di Ninive.

    Brossura, 20 x 27 cm. pag. 150 con 8 tavole a colori a piena pagina e 7 a doppia pagina. Inoltre sono presenti altre 80 immagini (b/n e a colori) e una mappa.

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2022 da Zeughaus Verlag

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    Thule – Il sole ritrovato degli iperborei

    28.00

    Jean Mabire

    “Se gli uomini desiderano trovare un giorno il mondo degli iperborei e divenire simili agli dei, è verso Nord che devono spiegare le loro vele e agitare i loro remi. Laddove il settentrione e l’occidente si incontrano, il sole non tramonta”. Il percorso che jean Mabire racconta in queste pagine non è un semplice viaggio, ma una vera e propria ricerca, profonda e personale di Thule delle nostre origini. Lo spirito di Thule non è venuto meno con la scomparsa di Atlantide e di Iperborea in seguito a qualche cataclisma cosmico, esso continua a vivere nei segreti degli ordini cavallereschi e dei gruppi iniziatici, il più famoso dei quali è senza dubbio la famosa “Società di Thule” che svolse un ruolo molto importante nelle vicende della rivoluzione di Monaco nel 1919, e che raccolse attorno a se un gruppo eterogeneo di individu, tra cui Hitler e altri futuri gerarchi del Nazionalsocialismo.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 360

    Stamapto nel 2016 da L’Età dell’Acquario

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    Tipologia razziale dell’Europa

    26.00

    Il libro dello studioso tedesco è un utile strumento per debellare i pregiudizi antirazzisti che nella società contemporanea sono profondamente radicati e difficili da estirpare. Günther opera una classificazione razziale della popolazione europea dividendola in cinque gruppi principali: razza nordica, razza occidentale, razza dinarica, razze estide, razza baltico-orientale. Per razza deve intendersi un gruppo umano le cui caratteristiche si ripetono generazione dopo generazione, si tratta quindi di un concetto che non coincide con quello di popolo e meno ancora con quello di lingua: il fatto che su un territorio si parli una lingua indoeuropea è indice che su quel territorio ci deve essere stato il predominio di una classe dirigente nordica. Günther analizza le caratteristiche psicosomatiche dei vari tipi razziali corredando il volume con disegni e fotografie. La razza nordica si distingue per le caratteristiche di disciplina e di coraggio che la rendono idonea a funzioni di comando e di organizzazione. Tuttavia i nordici denotano una scarsa capacità di adattamento a società miste in cui i caratteri di altre popolazioni tendono a dissolvere istituzioni fondate sulla gerarchia. Così la storia dei Greci, dei Romani, dei Persiani, mostra come inizialmente la classe dirigente nordica abbia costruito civiltà complesse e raffinate, ma come sia poi decaduta in conseguenza della mescolanza con elementi meridionali e levantini.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 224 illustrato con numerose foto b/n

    Stampato nel 2003 da Ghenos

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    Vicino, lontano. Come i Greci vedevano il mondo

    19.00

    Danielle Jouanna

    Partendo da Omero e viaggiando con Alessandro Magno, Danielle Jouanna ci accompagna alla scoperta di un mondo, il nostro, attraverso l’immagine che ne avevano i Greci. È l’alternanza di terra e mare, l’esplorazione di luoghi sempre più lontani e fantastici, mentre gli scienziati tentano le prime misurazioni. Dal paese degli Iperborei alle Colonne d’Ercole, con descrizioni dettagliate e racconti immaginari, i Greci cirivelano una volta di più il fascino della nostra piccola Terra.

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