Seconda Guerra Mondiale/Corazzati – 26. Panzer-Division – Campagna d’Italia 1943-1945

100.00

Daniele Guglielmi

Cronologia completa della 26a Panzer Division, unica unità tedesca presente quasi ininterrottamente sul suolo italiano, durante le vicende della Campagna d’Italia dal 1943 al 1945. Una accurata ricerca storica e fotografie inedite arricchiscono questo testo che non può mancare nello scaffale di un appassionato di storia militare della Seconda Guerra Mondiale. Fu costitutita ufficialmente a Mons, in Belgio, il 14 settembre 1942 con unità di vari reparti e comandi, in maggior parte della 23.Infanterie-Division che aveva subito gravi perdite sul fronte orientale, sotto il comando del General der Panzertruppen Smilo Freiherr von Lüttwitz. Il personale proveniva principalmente dalla regione tedesca del Brandenburgo. La 26.Panzer-Division discese la penisola divisa in due lunhe colonne, che in alcune occasioni furono attaccate da aerei e costrette a cambiare le zone di raduno. In seguito allo sbarco alleato in Calabria, la divisione iniziò la propria ritirata partecipando a tutti i combattimenti nel Lazio, dopo l’8 settembre, in Campania dopo lo sbarco alleato a Salerno, sul fiume Volturno, risalendo poi verso l’Alto Molise e gli Abruzzi. Ai primi giorni di novembre l’unità, forte di 12.400 uomini e di centinaia e centinaia tra carri armati, veicoli blindati ed altri mezzi di trasporto, raggiunse Isernia ritirandosi poi sulla “Linea Barbara” tra i monti Cervaro e Rossa. Iniziò a questo punto l’impiego della divisione come “Feuerwehr” ovvero come “pompiere del fronte” che accorreva dove scoppiava un “incendio”. Passata sotto il comando del I.Fallschirmkorps nel giugno 1944, l’unita’ fu raggruppata ad Orvieto continuando a combattere in azioni di retroguardia. Proseguendo nella ritirata generale delle truppe tedesche la divisione combattè in Toscana, toccando Siena e Volterra. Da qui si spostò verso la costa tirrenica transitando da Lari, Pontedera, Ponsacco e Fucecchio. Nel febbraio del 1945 la divisione si trovava dispersa tra la zona a sud-est di Bologna e Ferrara. Ricostituita con reparti e mezzi provenienti da altre unità disciolte, la 26.PD costituiva al momento l’elemento tedesco piu’ forte in Italia con i suoi 13.500 uomini e alcune centinaia di carri. Il 30 aprile la notizia della resa delle truppe tedesche in Italia raggiunse il grosso dell’unità nei pressi di Trento e Bolzano. Il personale venne riunito nel “Gruppe 26” e internato a Ghedi per essere poi trasferito nei campi di prigionia in Italia centrale e in Egitto. Il volume è introvabile da diversi anni presso l’editore.

Rilegato, 22 x 30,5 cm. pag. 183 con foto b/n e disegni tecnici in scala

Stampato nel 2001 da Ritter

Esaurito

Descrizione

Daniele Guglielmi

Cronologia completa della 26a Panzer Division, unica unità tedesca presente quasi ininterrottamente sul suolo italiano, durante le vicende della Campagna d’Italia dal 1943 al 1945. Una accurata ricerca storica e fotografie inedite arricchiscono questo testo che non può mancare nello scaffale di un appassionato di storia militare della Seconda Guerra Mondiale. Fu costitutita ufficialmente a Mons, in Belgio, il 14 settembre 1942 con unità di vari reparti e comandi, in maggior parte della 23.Infanterie-Division che aveva subito gravi perdite sul fronte orientale, sotto il comando del General der Panzertruppen Smilo Freiherr von Lüttwitz. Il personale proveniva principalmente dalla regione tedesca del Brandenburgo. La 26.Panzer-Division discese la penisola divisa in due lunhe colonne, che in alcune occasioni furono attaccate da aerei e costrette a cambiare le zone di raduno. In seguito allo sbarco alleato in Calabria, la divisione iniziò la propria ritirata partecipando a tutti i combattimenti nel Lazio, dopo l’8 settembre, in Campania dopo lo sbarco alleato a Salerno, sul fiume Volturno, risalendo poi verso l’Alto Molise e gli Abruzzi. Ai primi giorni di novembre l’unità, forte di 12.400 uomini e di centinaia e centinaia tra carri armati, veicoli blindati ed altri mezzi di trasporto, raggiunse Isernia ritirandosi poi sulla “Linea Barbara” tra i monti Cervaro e Rossa. Iniziò a questo punto l’impiego della divisione come “Feuerwehr” ovvero come “pompiere del fronte” che accorreva dove scoppiava un “incendio”. Passata sotto il comando del I.Fallschirmkorps nel giugno 1944, l’unita’ fu raggruppata ad Orvieto continuando a combattere in azioni di retroguardia. Proseguendo nella ritirata generale delle truppe tedesche la divisione combattè in Toscana, toccando Siena e Volterra. Da qui si spostò verso la costa tirrenica transitando da Lari, Pontedera, Ponsacco e Fucecchio. Nel febbraio del 1945 la divisione si trovava dispersa tra la zona a sud-est di Bologna e Ferrara. Ricostituita con reparti e mezzi provenienti da altre unità disciolte, la 26.PD costituiva al momento l’elemento tedesco piu’ forte in Italia con i suoi 13.500 uomini e alcune centinaia di carri. Il 30 aprile la notizia della resa delle truppe tedesche in Italia raggiunse il grosso dell’unità nei pressi di Trento e Bolzano. Il personale venne riunito nel “Gruppe 26” e internato a Ghedi per essere poi trasferito nei campi di prigionia in Italia centrale e in Egitto. Il volume è introvabile da diversi anni presso l’editore.

Rilegato, 22 x 30,5 cm. pag. 183 con foto b/n e disegni tecnici in scala

Stampato nel 2001 da Ritter