Descrizione
Adolf Hitler
Nei discorsi qui raccolti, Hitler chiamava a sé gli arditi del pensiero e del pennello, della parola e della visione, della previsione e del ricordo – perché l’effusione estetica ritornasse improntata a ingenuità e schiettezza. Perché l’arte fosse nuovamente l’occasione in cui l’animo ben intonato esprima meraviglia e venerazione di fronte al miracolo extramorale e vero della bellezza: si manifestasse in un vaso di fiori alla finestra davanti a un cielo viennese, nell’idillica cura minuta dell’artigiano, nel demone di bragia del guerriero, nella felice grazia degli amanti, nella fertile generosità di una madre che allatta, nell’increspatura di un lago in cui sia appena disceso il candido ventre del cigno. L’arte poteva così incidere in opere immortali, e comunicare, anche al contemplatore distratto, l’identità di bellezza e potenza, e quanto la politica dovesse custodire quella per crescere in questa.
Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 78 + 32 di illustrazioni b/n e colori
Stampato nel 2009 da Edizioni di Ar
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