La Difesa dell Razza. 1941. Studi Incrociati

Stefania Labruzzo

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    La Difesa dell Razza. 1941. Studi Incrociati

    25.00

    a cura di Stefania Labruzzo

    Antologia di articoli pubblicati su La Difesa della Razza per l’anno 1941 in materia di politica razziale in base a studi italiani e tedeschi. Sommario: Il problema dei meticci in Europa; Simboli eroici della tradizione ario-romana: l’ascia; La razza di Cro-Magnon attraverso i secoli; La letteratura razziale tedesca in tempo di guerra; La razza e la filosofia della vita; Roma e il natale «solare» della tradizione nordico-aria; L’influenza della città sulla forma della testa; Considerazioni sulla criminalità degli ebrei; La classificazione delle razze umane Filosofia, etica, mistica del razzismo; Fronte unico ario; La politica della razza e il nuovo ordine europeo; Caratteri fisiognomici e identità razziale; Antropologia,Filosofia, etica, mistica del razzismo; Le razze dell’Asia meridionale e orientale; Filosofia, etica, mistica del razzismo; I caratteri del tipo giudaico; Il certificato prematrimoniale; La razza e i capi; Sangue e spirito.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 180 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2024 da Thule

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    La difesa della razza – 1939. Studi incrociati

    18.00

    a cura di Stefania Labruzzo

    (Antologia di articoli pubblicati su La Difesa della Razza per l’anno 1939 in materia di politica razziale in base a studi italiani e tedeschi)Elenco degli articoli presenti in questa uscita: Cohn, Meyer & Salomon, ditta ariana; La razza dell’anima; Il concetto di razza in Germania e in Italia; La razza aquilina; Bibliografia essenziale sul razzismo; Razzismo e civiltà; L’organizzazione del lavoro in Germania; Razza e lavoro; Le rivendicazioni coloniali germaniche; Tacito e il problema della razza; Nord e Sud. Superamento di una opposizione; Germania e Italia; Gruppi etnici italiani e tedeschi; Italiani e tedeschi. Tipi e sottotipi etnici; Italia e Germania per l’arte della propria razza; Le basi scientifiche e filosofiche del razzismo tedesco; Autarchia. La risposta della Germania e dell’Italia all’assedio capitalistico; Eredità e libertà morale; Psicologia criminale; I giudei e le quattro Internazionali; Jacob Wassermann; Fichte e lo spirito della rivoluzione francese; La terra e la razza in Germania.

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    La difesa della razza – 1940. Studi incrociati.

    22.00

    a cura di Stefania Labruzzo

    Antologia di articoli pubblicati su La Difesa della Razza per l’anno 1941 in materia di politica razziale in base a studi italiani e tedeschi. Da evidenziare la presenza di articoli di Eugen Fischer, Ludwig Ferdinand Clauss e Johann von Leers.Sommario: La realtà della razza; L’anima della razza; Della letteratura tedesca; Come è stata preparata la guerra; Origine del popolo ebraico; Germania e Inghilterra: due popoli in lotta Gli etiopi sono una razza?; I bastardi di Rehoboth; I meticci della Renania; I meticci della Polinesia; Il meticciato nell’America del Sud; Gli incroci negro-cinesi; Le pieghe delle palpebre nelle razze umane Eredità e destino; Non si può parlare ragionevolmente di razza? La propaganda razziale nel III Reich; Gli studi di patologia ereditaria in Germania Gli studi sull’ereditarietà in Germania; Il razzismo di Federico Nietzsche; La donna italiana nell’arte tedesca.

    Brossura 14,5 x 21 cm. pag. 144

    Stampato ne 2024 da Thule Italia

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    La difesa della razza. 1938. Studi incrociati

    22.00

    Stefania Labruzzo  (a cura di)

    Se il 1936, con l’Asse Roma-Berlino, e il 1939, con il Patto d’Acciaio, furono teatro di un deciso avvicinamento politico-militare tra l’Italia fascista e la Germania nazionalsocialista, è indubbiamente nel 1938, con l’emanazione delle leggi razziali da parte di Benito Mussolini, che entrambe le nazioni raggiunsero una perfetta intesa sul piano ideologico. Differentemente dal popolo tedesco, quello italiano, che, fino a tre anni prima – all’apertura delle ostilità con l’Etiopia – poteva ingenuamente intonare “Pupetta mora, africanina. Saprai baciare alla garibaldina”, veniva a trovarsi impreparato di fronte a una realtà pressoché sconosciuta: la purezza della razza. È a questa tangibile mancanza di conoscenza, a questa forte lacuna etico-culturale-identitaria che il regime fascista sentì la necessità pressante di porre rimedio.

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