La spada giapponese. Dimora degli dei

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    La spada giapponese. Dimora degli dei

    34.00

    Natsuo Hattori – Tomohiro Nakamori

    Di tutte le armi, nessuna possiede l’aura che circonda la spada giapponese. Da molto prima che scienziati ed esperti di metallografia arrivassero a sviscerare i segreti dell’acciaio, oscuri forgiatori hanno saputo mettere a punto sistemi di lavorazione complessi e raffinatissimi, capaci di coniugare qualità inconciliabili come durezza e resistenza, qualità del taglio e flessibilità. In quelle lame, così perfette da non sembrare neppure terrene, gli antichi credevano dimorasse uno spirito divino, scorgevano un potere in grado di sconfiggere il male. L’arte di quei remoti maestri spadai si è tramandata nei secoli, attraverso generazioni e generazioni di forgiatori, arricchendosi ogni volta del personale apporto di ciascuno, per generare ancora oggi supremi capolavori di bellezza e potenza

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    La via della spada – Honjo Masamune – Excalibur

    32.00

    La Honjo Masamune è la katana più nota di cui si abbia traccia storica, forgiata dall’artigiano Masamune (XIV d.c.) da arma di combattimento dei samurai è divenuta simbolo dello shogunato Tokugawa. Ereditata dalle generazioni degli shogun ha attraversato i secoli fino alla Seconda Guerra Mondiale, periodo in cui se ne perdono le tracce. Excalibur è la più famosa delle spade di re Artù. Il nome di caliburn è proposto per primo da Goffredo di Monmounth, la dizione chalybs richiama il nome dei fabbri e artigiani greci i calibi. Si deve sempre a Goffredo di Monmouth la descrizione di un’altra spada, la ‘morte gialla’ da quest’arma può essere nata la leggenda di una lama con poteri sovrannaturali. La sua leggenda è più antica di Excalibur, risale all’era precedente la venuta di Cristo e in particolare al tentativo d’invasione romana della Britannia ad opera di Giulio Cesare. Si scopre così come il Giappone e l’Inghilterra abbiano una spada all’origine dalla propria identità nazionale. In appendice si riporta il celebre trattato di scherma dei primi del ‘400, il Flos Duellatorum di Fiore dei Liberi.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 150 con numerose illustrazioni b/n

    Stampato nel 2015 da Arbor Sapientiae

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