Africa Orientale Italiana 1940-1941. La fine di un impero

Pierluigi di Colloredo Mels

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    Africa Orientale Italiana 1940-1941. La fine di un impero

    29.00

    Pierluigi  Di Colloredo Mels

    La guerra combattuta nell’Africa Orientale Italiana e nei territori confinanti è l’unico teatro operativo della Seconda Guerra Mondiale in cui in Regno d’Italia abbia operato senza l’intervento dell’alleato germanico. Le operazioni belliche sono trattate dettagliatamente, con un ampio uso di cartine per meglio seguirne lo sviluppo, approfondendo la conquista del British Somaliland, l’offensiva britannica e le battaglie di Cassala, Agordat e Cheren, la conquista britannica della Somalia e di Addis Abeba, la resistenza del Duca d’Aosta nel ridotto dell’Amba Alagi, il ruolo di Orde Wingate e della resistenza etiopica, l’estrema eroica resistenza del ridotto di Gondar, con Uolchefit e Culquabert, dove Carabinieri, zaptié e Camicie Nere scrissero l’ultima pagina della storia dell’effimero impero mussoliniano.

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    Albert Kesselring. Una biografia militare dell’Oberbefehlshaber Sud 1885- 1960. Tomo I

    29.00

    Pierluigi Romeo di Colloredo Mels

    La campagna combattuta in Italia dal settembre 1943 al maggio 1945 tra l’esercito tedesco ed i suoi avversari angloamericani è stata tra le più dure della Seconda Guerra mondiale. L’invasione di quello che Churchill aveva definito il ventre molle dell’Euoropa si tramutò presto in un incubo, dimostrandosi molto più lunga, difficile e sanguinosa di quanto i comandi alleati avessero mai potuto prevedere. Il maggior ostacolo all’invasione alleata fu il genio militare del Feldmaresciallo Albert Kesselring. Kesselring fu il protagonista di una delle più grandi ritirate fatte combattendo negli annali della storia militare, un comandante che, di fronte a un nemico di gran volta superiore nel numero e nell’equipaggiamento, che aveva il dominio indiscusso del mare e dell’aria, senza poter contare su rinforzi di alcun genere, aveva opposta una resistenza ininterrotta, passo dopo passo, dalle coste meridionali della Sicilia sino alla valle del Po, in battaglie divenute leggendarie: Salerno, Cassino, Anzio e Nettuno, Rimini, la Linea Gotica. Nel primo dei due tomi si analizzerà la formazione di Kesselring, il suo ruolo alla testa della Luftflotte 2 durante la Blitzkrieg in Polonia, nei Paesi Bassi, in Francia e durante la battaglia d’Inghilterra sino all’invasione dell’Unione Sovietica, il ruolo svolto come Oberbefehlshaber Süd sul Fronte mediterraneo, dalla battaglia dei convogli allo sbarco in Sicilia, e la prima parte della campagna d’Italia, da Salerno sino alle battaglie di Cassino. Completano il presente lavoro più di cento fotografie, anche inedite, e una ricca cartografia.

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    Albert Kesselring. Una biografia militare dell’Oberbefehlshaber Sud 1885- 1960. Tomo II (1944-1960)

    29.00

    Pierluigi Romeo di Colloredo Mels

    La campagna combattuta in Italia dal settembre 1943 al maggio 1945 tra l’esercito tedesco ed i suoi avversari angloamericani è stata tra le più dure della Seconda Guerra mondiale. L’invasione di quello che Churchill aveva definito il ventre molle dell’Europasi tramutò presto in un incubo, dimostrandosi molto più lunga, difficile e sanguinosa di quanto i comandi alleati avessero mai potuto prevedere.Il maggior ostacolo all’invasione alleata fu il genio militare del Feldmaresciallo Albert Kesselring.Kesselring fu il protagonista di una delle più grandi ritirate fatte combattendo negli annali della storia militare, un comandante che, di fronte a un nemico di gran volta superiore nel numero e nell’equipaggiamento, che aveva il dominio indiscusso del mare e dell’aria, senza poter contare su rinforzi di alcun genere, aveva opposta una resistenza ininterrotta, passo dopo passo, dalle coste meridionali della Sicilia sino alla valle del Po, in battaglie divenute leggendarie: Salerno, Cassino, Anzio e Nettuno, la Linea Gotica,Nel secondo dei due tomi tratteremo dello sbarco di Anzio, dell’attentato di via Rasella e della rappresaglia delle Ardeatine, del ripiegamento da Roma e delle battaglie lungo la Linea Gotica, della lotta antipartigiana, del ruolo di Oberbefehlshaber West e del dopoguerra, con il processo di Venezia con la condanna a morte poi commutata…Completano il presente lavoro più di cento fotografie, anche inedite e una ricca cartografia.

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    Am Arsch der Welt – Le quattro battaglie di Cassino, 1944

    29.00

    Una storia rapida, ed allo stesso tempo completa ed accurata, delle quattro battaglie combattute a Cassino tra il gennaio ed il maggio 1944, che vuole essere un tributo alla tenacia ed al dolore dei soldati tedeschi ed alleati che si affrontarono sulla linea Gustav, in cui insieme alla narrazione storicamente approfondita si fondono brani di documenti dell’epoca e le testimonianze dei protagonisti e dei testimoni. Perché la storia militare, oltre che storia di strategie, di tattiche, di comandanti, di frecce sulle cartine, è anche storia di uomini, di carne, di sangue. Una nuova opera dell’autore di Camicia nera! Storia militare della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale dalle origini al 25 luglio e di Südfront. Il Feldmaresciallo Albert Kesselring nella campagna d’Italia 1943- 1945, impreziosita con una ricca documentazione iconografica.

    Brossura, 18 x 25,5 cm. pag. 180 illustrato con circa 45 foto e 4 cartine b/n

    Stampato nel 2018 da Soldiershop

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    Camicia Nera! – Storia militare della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale dalle origini al 24 luglio

    29.00

    Camicia Nera! È l’unica storia militare della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale dalle origini al 25 luglio del 1943 e allo scioglimento di quella che fu la Guardia Armata della Rivoluzione Fascista nel dicembre dello stesso anno che sia stata scritta dopo il classico e oggi introvabile “Storia dei reparti combattenti della MVSN” pubblicato negli anni Settanta da Lucas e De Vecchi. L’autore, considerato il più autorevole storico della MVSN a livello internazionale, traccia la storia della Milizia e delle guerre cui ha partecipato dal 1923 con la riconquista della Libia, sino all’Etiopia, alla Spagna ed ai vari fronti della Seconda Guerra Mondiale, approfondendo quelle battaglie, da passo Uarieu a Guadalajara, dalla presa di Santander alla difesa dell’Uolchefit, da Sidi el Barrani al Don, in cui le Camicie Nere si distinsero in modo particolare, sfatando luoghi comuni ed evitando aprioristiche denigrazioni ed apologie. Questo lavoro, vuole essere un’introduzione ad un argomento tanto controverso quanto praticamente dimenticato, con un ampio supporto di organigrammi e documenti. In appendice una ricca raccolta di testi di inni e canzoni della MVSN, materiale fondamentale per la comprensione di come la Milizia si autorappresentasse nella propaganda

    Brossura, 17,8 x 25 cm. pag. 252 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

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    Caporetto l’utile strage

    25.00

    A cent’anni dalla battaglia più famosa e controversa della storia del primo novecento italiano, una sua nuova interpretazione controcorrente sulla base dei documenti e degli ordini emanati dal Comando Supremo. Il ruolo di Cadorna, le tattiche innovative dei tedeschi in aiuto all’Austria, eroi e vili nell’analisi precisa della campagna che va dallo sfondamento dell’Isonzo alla prima battaglia d’arresto sul Piave. Questo lavoro cambierà il modo di interpretare l’evento Caporetto e le azioni di chi vi partecipò facendolo entrare ad oggi nel linguaggio comune come sinonimo di disastro e disfatta.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 128 con varie foto e cartine b/n

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

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    Cesare

    29.00

    Pierluigi di Colloredo Mels

    In questo libro vogliamo presentarne la vita e le imprese civili e militari di Cesare tramite le voci dei contemporanei e degli storici latini e greci di poco posteriori, in primis tramite gli scritti di Cesare, che oltre che condottiero e statista fu uno dei massimi storici e letterati della letteratura universale, insieme a Svetonio, Plutarco, Nicolao di Damasco, Plinio, Appiano, Cassio Dione.

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    Croce di ghiaccio – CSIR ed ARMIR in Russia 1941-1943

    29.00

    In questo libro sono trattati gli avvenimenti militari che videro coinvolti prima lo C.S.I.R. e poi l’ARM.I.R.; vengono pertanto analizzate le prime operazioni svolte dalle truppe italiane in Russia. Per seguire poi le operazioni dell’8ª Armata nell’avanzata verso il Don, la prima battaglia difensiva dell’agosto 1942, ed infine l’offensiva sovietica del dicembre dello stesso anno, la ritirata e la reazione ai tentativi avversari di accerchiamento del Corpo d’Armata Alpino nel gennaio del 1943. Lo straordinario corredo iconografico comprende più di 100 rare e inedite fotografie, ritraenti gli uomini e i mezzi del C.S.I.R. e dall’ARM.I.R. in azione, i luoghi dei combattimenti e i volontari cosacchi nel R.E.I. Incluse diverse mappe a colori illustranti le varie fasi della campagna.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 236 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

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    Cùil Lodair – Il sangue del Clan. La battaglia di Culloden Moor e la fine della Scozia

    25.00

    La battaglia combattuta a Culloden Moor il 16 aprile 1746 tra le truppe giacobite scozzesi del principe Carlo Edoardo Stuart, il Giovane Pretendente, e quelle britanniche di William Augustus di Hannover, duca di Cumberland, figlio di re Giorgio II di Gran Bretagna fu l’ultima battaglia combattuta sul suolo britannico, e dopo di allora nulla sarebbe più stato come prima: la Gran Bretagna libera dalla minaccia delle rivolte giacobite iniziate nel 1689 avrebbe iniziato il percorso indisturbato verso il più grande impero coloniale della storia e la rivoluzione industriale, mentre la Scozia avrebbe sofferto la distruzione violenta del millenario sistema sociale basato sui clan e del tradizionale modo di vita gaelico, la repressione e lo spopolamento, senza riprendersi mai più completamente.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 84 con numerose illustrazioni a colori

    Stampato nel 2016 da Soldiershop

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    Da Sidi el Barrani a Beda Fomm 1940-1941 – La Caporetto di Mussolini

    29.00

    Pierluigi Romeo di Colloredo Mels

    La sconfitta subita in Egitto e Cirenaica dall’esercito del Maresciallo Rodolfo Graziani ad opera della Western Desert Force, culminata nell’annientamento della 10a Armata a Beda Fomm nel febbraio del 1941, costituisce la più grave disfatta dell’esercito italiano nel corso della propria storia, peggiore anche di quella avvenuta il 24 ottobre 1917 nella battaglia di Caporetto: un esercito di 150.000 uomini lasciò in mano ad un nemico di sole 36.000 unità ben 133.298 prigionieri, 420 carri armati, 845 cannoni e 564 aeroplani nell’arco di due mesi esatti, dal 9 dicembre 1940 al 9 febbraio 1941, subendone l’iniziativa strategica e la superiorità morale. Per l’Italia la sconfitta in Cirenaica costituì un duro ridimensionamento e la fine della guerra parallela, con la subordinazione strategica al Reich tedesco. Ma come per Caporetto, il Regio Esercito, lungi dall’essere sconfitto, si riprese subito anche e soprattutto grazie all’aiuto del Terzo Reich ed all’esempio fornito dalle unità del Deutsches Afrika Korps. Il volume analizza le forze in campo, le pressioni politiche fatte da Roma su Graziani per spingerlo ad attaccare, e le operazioni militari, dall’invasione italiana dell’Egitto all’operazione Compass con la quale Wavell ed ‘O Connor respinsero gli italiani in Cirenaica sino alle decisive battaglie di Bardia, Tobruk, el Mechili e Beda Fomm.

    Brossura, 17,8 x 25,5 cm. pag. 140 con numerose foto e cartine b/n

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

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    Diavoli bianchi! Il battaglione Alpini Sciatori “Monte Cervino” 1941-1943

    19.00

    Pierluigi Romeo di Colloredo Mels

    Il battaglione Alpini Sciatori Monte Cervino costituisce sicuramente un’eccezione nel non esaltante quadro delle Forze Armate italiane nella Seconda Guerra Mondiale.Formato da personale di altissima specializzazione- maestri di sci e guide alpine- provenienti dalla Scuola Alpina di Aosta il battaglione ricevette un equipaggiamento decisamente superiore a quello degli altri militari italiani: dalle tute mimetiche agli scarponi con la suola in gomma isolante vibram sino al numero di fucili mitragliatori MAB 38 distribuiti in misura senza paragoni rispetto agli altri reparti. Soprannominati dai sovietici Satanas Bielij “diavoli bianchi” per le loro tute invernali, gli Alpini del Cervino appartennero orgogliosamente al miglior reparto del Regio Esercito, ed il più decorato in rapporto alla propria forza: 4 medaglie d’Oro, 43 d’Argento, 69 di Bronzo, 81 Croci di Guerra; e può essere considerate il miglior reparto da montagna non soltanto degli eserciti dell’Asse ma con ogni probabilità del mondo durante il conflitto mondiale…

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    Emme rossa! – Le camicie nere sul fronte russo 1941-1943

    29.00

    Emme rossa! è la prima opera che sia stata mai dedicata alla storia di tutte le Unità della MVSN che combatterono in Russia, dai Raggruppamenti 3 Gennaio e 23 Marzo alla Legione di volontari croati in camicia nera, nel contesto della storia militare della Milizia e degli avvenimenti del fronte orientale dal 1941 al 1943. Di ogni reparto è ricostruita la struttura organizzativa e l’attività bellica. In appendice, le motivazioni delle Medaglie d’Oro al Valor Militare e gli inni dei Battaglioni M sul fronte orientale. L’appendice fotografica, cortesia dell’Ufficio Storico dello SME, include rare foto della Legione croata, e molte foto inedite ritraenti Legionari in azione.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 242 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2016 da Soldiershop

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    Etrusca Disciplina. L’indissolubile rapporto tra Etruria e Roma

    29.00

    Pierluigi Romeo di Colloredo Mels

    Contrariamente ad un luogo comune ancora oggi diffuso, gli Etruschi non scomparvero con la conquista romana, ma anzi imperatori come Augusto e Claudio favorirono la rinascita e lo studio dell’Etrusca Disciplina, l’arte di interpretare il futuro e la volontà degli dei secondo quanto rivelato agli uomini dal fanciullo divino Tagete e dalla lasa Vegoia.

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    Eylau 1807 – L’aquila nella tormenta

    29.00

    La battaglia di Preussisch- Eylau, combattuta in condizioni climatiche estreme, sotto bufere di neve e temperature di molto sotto lo zero tra la Grande Armée e i russi di Benningsen l’otto febbraio 1807, è stata definita la più epica delle battaglie di Napoleone, quella che vide la carica di cavalleria più grande della storia, guidata da Murat alla testa di oltre diecimila cavalieri, ma anche la più controversa. Per la prima volta, dopo i trionfi di Ulm, Austerlitz e Jena Napoleone venne fermato: per tutta la giornata la vittoria restò in bilico, e solo a notte fonda la ritirata russa lasciò Napoleone padrone del campo di battaglia; ma sarà necessaria un’altra battaglia a Friedland, quattro mesi dopo, per spingere lo zar Alessandro I a chiedere la pace. Ad Eylau iniziò il crepuscolo del sole sorto sui campi di Austerlitz, un crepuscolo che tinse la neve di un color rosso sangue, foriero di ben più gravi avvenimenti. Dopo aver analizzato gli eserciti in campo e la loro organizzazione ed esposte le campagne di Ulm, Austerlitz e Jena nel 1805- 1806, si approfondirà la campagna di Polonia sino alla battaglia di Eylau, narrata approfonditamente, ora per ora, sulla base dei documenti e delle testimonianze dei protagonisti, sino a giungere alla vittoria di Friedland. Completa il lavoro la descrizione del campo di battaglia di Eylau- Bagrationovsk oggi. Tutti concordano sul fatto che fu un olocausto, combattuto in condizioni atmosferiche quasi impossibili, ma si trovano d’accordo su ben poche altre cose.

    Brossura, 18 x 25,5 cm. pag. 100 riccamente illustrato con tavole a colori

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

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    Frecce Nere – Le camicie Nere in Spagna 1936-1939 1ª Parte

    29.00

    Dell’impiego in linea del Corpo Truppe Volontarie, inviato da Mussolini in aiuto ai nazionalisti di Franco a partire dal 1936, la storiografia e la pubblicistica corrente concentri la propria attenzione su un periodo di un mese, sino al marzo del 1937, quando avvenne la battaglia di Guadalajara, enfatizzando l’unico insuccesso del C.T.V. (presentato comunemente come una sconfitta catastrofica, cosa che non fu), ma trascurando i rimanenti venticinque mesi, forse per non dover dire che dalla primavera del 1937 al 1939 gli italiani in Spagna furono sempre vittoriosi, surclassando tutte le formazioni militari nemiche ed alleate in una delle pagine più ricche di successi della storia militare italiana. Questo libro di Pierluigi Romeo di Colloredo, uno dei più autorevoli storici della M.V.S.N., autore di Passo Uarieu, le Termopili delle Camicie Nere in Etiopia, I Pilastri del Romano Impero. Le Camicie Nere in Africa Orientale 1935-1936, e di Emme Rossa! Le Camicie Nere in Russia 1941-1943 vuole restituire ai legionari italiani il ruolo che spetta loro nella storia della Guerra Civile Spagnola.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 252 con varie foto e cartine b/n

    Stampato nel 2016 da Soldiershop

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    Giarabub 1941. Un oasi, una battaglia, una leggenda

    29.00

    Pierluigi di Colloredo Mels

    La sconfitta subita in Egitto e Cirenaica dall’esercito del Maresciallo Rodolfo Graziani, culminata nell’annientamento della 10a Armata nel febbraio del 1941, costituisce la più grave disfatta dell’esercito italiano nel corso della propria storia, peggiore anche di quella avvenuta il 24 ottobre 1917 e passata alla storia con il nome di battaglia di Caporetto. Ma, come dopo Caporetto, non mancarono durante la ritirata episodi eroici, come a Pozzuolo del Friuli, così anche in Cirenaica si ebbe un episodio che in tanto sfacelo salvò l’onore del soldato italiano: la difesa di Giarabub.

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    Giugno 1940 – La battaglia delle Alpi

    29.00

    La battaglia sulle Alpi Occidentali fu il primo importante scontro sostenuto dall’Italia nella Seconda Guerra Mondiale. Il Regio Esercito schierava sulle Alpi occidentali, dalla Svizzera al mare, dal Monte Bianco alla riviera ligure, due Armate: la 4a a nord e la 1a a sud; a queste si contrapponeva – da parte francese – l’Armée des Alpes, asserragliata nella cosiddetta Maginot delle Alpi. Un argomento solitamente tralasciato o scientemente alterato, per sottolinearne solamente le carenze mostrate dal Regio Esercito, che non furono certo poche. Si trattò di una dura guerra di montagna, in territorio difficilissimo, con le più alte montagne d’Europa, e scarso di vie di comunicazione, una guerra da combattere contro tre nemici: le agguerrite truppe francesi da montagna, formate da uomini dei luoghi stessi che conoscevano il terreno palmo a palmo, le fortificazioni della Piccola Maginot e il clima – l’inverno alpino – che ancora, a giugno, non aveva cessato di imperversare. Ad ottant’anni dai fatti si è esaminato in modo completo il breve conflitto italo-francese, senza concessioni a retorica di nessun segno, cercando di vedere anche oltre le edulcorate ricostruzioni francesi tese ad inventarsi una vittoria mai ottenuta contro gli italiani, a cominciare dalla leggenda del coup de poignard italiano.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 202 illustrato con numerose foto b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

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    Gli eserciti sul Piave 1917-1918

    12.00

    Pierluigi Romeo di Colloredo

    Agile collana di monografie dedicata alla storia militare, l’uniformologia, il modellismo e il wargame. Si prendono in esame avvenimenti, eserciti, personaggi, armi, battaglie e tattiche di guerra, per questa ragione ogni monografia è ampiamente illustrata con fotografie e disegni in bianco e nero e quasi sempre una sezione centrale a colori, raffigurante uniformi e distintivi. Il punto di forza della serie è che prende in esame tutti i periodi storici, così da accontentare un notevole numero di appassionati.

    Brossura 21 x 29,5 cm. pag. 44 con 55 illustrazioni b/n + 4 pag. di tavola a colori

    Stampato da Chillemi

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    Guadalajara 1937 – La disfatta che non ci fu

    20.00

    Questa è un’analisi dettagliata e puntuale di quella che la propaganda antifascista spacciò per “la prima disfatta del fascismo”. Nel presente lavoro si esaminano lo svolgimento della battaglia, le operazioni, le perdite delle due parti, basandosi sulle cifre e sui documenti d’archivio e i diari di guerra delle unità del C.T.V. conservati presso l’Archivio storico dello Stato maggiore dell’Esercito. Ne esce un quadro della battaglia ben diverso da quanto preteso dalla propaganda repubblicana.

    Brossura 14 x 21 cm., pagg. 157 di cui pagg. 12 ill. b/n

    Stampato nel 2015 da Italia Storica

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    Guadalajara 1937 – La disfatta che non ci fu

    25.00

    Questa è un’analisi dettagliata e puntuale di quella che la propaganda antifascista spacciò per “la prima disfatta del fascismo”. Nel presente lavoro si esaminano lo svolgimento della battaglia, le operazioni, le perdite delle due parti, basandosi sulle cifre e sui documenti d’archivio e i diari di guerra delle unità del C.T.V. conservati presso l’Archivio storico dello Stato maggiore dell’Esercito. Ne esce un quadro della battaglia ben diverso da quanto preteso dalla propaganda repubblicana.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 157 con circa 18 foto e 3 cartine b/n

    Stampato nel 2015 da Italia Storica

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    Guerra chimica in Etiopia 1935-1936

    29.00

    Pierluigi  di Colloredo Mels

     Le armi chimiche, iprite e fosgene vennero usate tanto sul Fronte Nord che sul Fronte Sud, per un totale di 132 azioni di Sbarramento C (C per chimico), che costituirono il 2,7 % dell’attività bellica della Regia Aeronautica, e una volta con l’artiglieria nel corso della battaglia dell’Amba Aradam, con il tiro di proietti ad arsina. Tuttavia, l’uso dei gas non fu distruttivo e determinante per le sorti della guerra come spesso oggi preteso, per motivi tecnici e ambientali che verranno analizzati nel presente lavoro.  Questo studio si propone un’analisi il più possibile obbiettiva  sulla base della documentazione d’archivio e dei diari storici delle unità aeree, oltre che dall’analisi della storiografia postbellica, inquadrandoli nel contesto del conflitto italo-etiopico e nella dottrina tattica del primo dopoguerra.

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    I Cavalieri della Croce Nera

    18.00

    Pierluigi Romeo di Colloredo

    Tra gli ordini monastico-militari nati durante le Crociate l’Ordine dei Cavalieri dell’Ospedale della Casa di Santa Maria dei Teutonic iè, insieme a quello del Tempio, il più noto e meno compreso, vittima dei miti nazionalistici opposti di tedeschi e polacchi e russi. Furono i cavaluieri tetonici ad aprire alla Storia le terre dell’Europa settentrionale bagnate dal Baltico, con conseguenze che durano ancor oggi, cosi come i castelli, le fortezze e le città da loro costruite. Il presente volume contiene la prima traduzione mai effettuata in italiano dell’Ordensbuch, comprendente gli Statuti e la Regola dell’ordine Teutonico nella più antica versione nota, quella medio tedesca del 1264, documento fondamentale per comprendere la vera essenza dell’Ordine, insieme ad una approfondita analisi della storia dei teutonici e del ruolo svolto nella conquista e nell’evangelizzazione del Baltico dal XIII al XVI secolo.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 160

    Stampato nel 2009 da Associazione Italia

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    I cavalieri della Croce nera

    25.00

    Pierluigi  di Colloredo Mels

    Libro dedicato agli Ordini monastico-militari nati durante le Crociate l’Ordine dei Cavalieri dell’Ospedale della Casa di Santa Maria dei teutonici è, insieme a quello del Tempio, il più noto e il meno compreso, vittima dei miti nazionalistici opposti di tedeschi, polacchi e russi. Furono i cavalieri teutonici ad aprire alla Storia le terre dell’Europa settentrionale bagnate dal Baltico, con conseguenze che durano ancor oggi, così come i castelli, le fortezze e le città da loro costruiti.

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    I goumiers in Italia – Lazio 1944: realtà e leggenda dei più famigerati combattenti della campagna d’Italia

    29.00

    Nella Seconda Guerra Mondiale, Goumiers e Tabor, i marocchini del Corps Expéditionnaire Francais d’Italie, lasciarono un ricordo tremendo nelle menti e nelle carni della gente di Ciociaria, Lazio e Bassa Toscana, per la loro ferocia in combattimento e lo stupro usato come arma di repressione e offesa, offuscando quelli parimenti terribili dei combattimenti sulla Linea Gustav (comunque combattimenti tra truppe regolari). L’autore, con documenti e fotografie, ripercorre comunque l’intera vicenda bellica in Italia di questi soldati berberi con djellaba e bournus, capaci di impressionare (negativamente) sia i militari Tedeschi che Alleati. A oltre 70 anni dalla fine del conflitto, non è mai arrivata dai “cugini” francesi, una sola parola di scusa per quei terribili e barbari episodi…..

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 217 con foto e cartine b/n

    Stampato nel 2018 da Soldiershop

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    I pilastri del Romano Impero. Le camicie nere in Africa Orientale 1936-1936

    28.00

    Pierluigi Romeo Di Colloredo Mels

    La Conquista dell’Impero segnò il battesimo del fuoco della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. Per la prima volta grandi unità di Camicie Nere furono impiegate organicamente in combattimento, a sottolineare il significato politico che il Regime voleva dare alla guerra. Questo libro inquadra l’impiego delle unità della MVSN nel quadro degli avvenimenti militari della guerra d’Etiopia del 1935-1936. Il maggior momento di gloria delle Camicie Nere, ed il più propagandato, fu la cosiddetta Prima Battaglia del Tembien, che vide il maggior sforzo offensivo etiopico, con le forze abissine in procinto di aprirsi la strada di Macallè. Solo la resistenza di Passo Uarieu riuscì ad arginare prima, ed a respingere poi, la minaccia. Il presente studio analizza quindi la conquista dell’Amba Uork, la battaglia dello Scirè, la presa dell’Amba Aradam, Mai Ceu e la caduta di Addis Abeba, senza trascurare l’impiego della M.V.S.N. sul fronte somalo, la Coorte della Milizia Forestale, e le Milizie Speciali in Africa Orientale. Nelle appendici sono riportati brani delle lettere del Capomanipolo Medico Luigi Chiavellati, Medaglia d’Oro alla memoria, il memoriale segreto sulla battaglia preparato per Mussolini dal sottosegretario alla Guerra Generale Baistrocchi, il diario del Centurione Romolo Galassi, caduto sull’Amba Uork, gli organigrammi e le motivazioni delle decorazioni a reparti ed a combattenti della M.V.S.N. per gli eventi trattati. Il testo è integrato da rare e inedite fotografie di CC.NN. in azione, mappe e tavole a colori che ritraggono i luoghi dei combattimenti.

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    I pretoriani di Mussolini – Storia militare delle Camicie Nere 1923-1943

    12.00

    Agile lavoro sulla storia militare della Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.), i cui membri erano noti anche come Camicie Nere. Un testo che ci consegna una viva istantanea di quei combattenti che si consideravano i “Pretoriani di Mussolini”.

    Brossura 14,5 x 20,5 cm. pag. 96 con 26 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2009 da Chillemi

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    I soldati lunghi. I granatieri di Sardegna nella guerra 1915-1918

    20.00

    Il 24 maggio 1915 ebbe inizio la Grande Guerra, quel grandissimo evento della storia d’Italia. Fu un’indimenticabile grandiosa vicenda della Patria, che unita, gettò tutte le sue forze nella lunga lotta e poi, duramente colpita a Caporetto, risorse con innovata energia e poi raggiunse la decisiva vittoria portando le bandiere italiane sino ai suoi confini naturali. In quella lotta tremenda di quattro anni, la Brigata Granatieri di Sardegna, con i suoi due eroici reggimenti scrisse, nel grande quadro dell’eroico sacrificio della nostra Fanteria, le più belle ed alte pagine della sua storia secolare. La salda Brigata combatté sin dai primi giorni della guerra nelle insanguinate alture del Carso, in quella tormentata lotta eroica contro le forti, preparate posizioni austriache, difese da incessante fuoco d’artiglieria, protette dagli asperrimi reticolati. Questo libro racconta questa tutta l’epica storia dei nostri “soldati lunghi” durante la prima guerra mondiale.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 194 illustrato con varie foto b/n

    Stampato nel 2015 da Associazione Italia

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    I vichinghi in Italia. Dalla distruzione di Luni a Harald Hardrada

    29.00

    Pierluigi di Colloredo Mels

    Sui vichinghi esiste una vastissima letteratura, che copre ogni aspetto della vita e della storia dei popoli scandinavi dall’VIII al X secolo dopo Cristo. Meno conosciuto è il fatto che anche l’Italia venne toccata da guerrieri norreni: sia come pirati che come mercenari componenti la Guardia imperiale degli imperatori bizantini, i Variaghi. Dal sacco di Luni, Pisa e Fiesole ad opera dei Vichinghi di Hastein e Bjorn Ragnarsson nell’860- 861 alle imprese del futuro re di Norvegia Harald Hardrada e della Guardia Variega in Sicilia e nel Meridione, in questo libro per la prima volta viene narrata in modo storicamente e filologicamente impeccabile l’epopea italiana degli Uomini del Nord, il cui ricordo è sopravvissuto nelle saghe e nelle iscrizioni runiche, analizzando le testimonianze delle cronache e delle saghe medievali, le iscrizioni runiche sulle stele rinvenute i Svezia che menzionano la Puglia (Langobardia minor) e quelle sul leone del Pireo oggi a Venezia.

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    La battaglia di Montaperti vol. 1 – Storia e cronaca di una battaglia del duecento

    29.00

    Opera unica su due volumi, realizzata da tre grandi esperti della storiografia e della iconografia del medioevo italiano! Con decine di immagini a colori e moltissime tavole a tutta pagina. La battaglia combattuta a Montaperti tra i guelfi di Firenze e i ghibellini di Siena, con cui combatterono molti cavalieri tedeschi, mandati da re Manfredi di Hohenstaufen, e gli esuli fiorentini di parte ghibellina capeggiati da Farinata degli Uberti nel settembre del 1260 fu una delle più grandi del Medio Evo europeo. L’esercito senese inquadrava 18.000 fanti e 400 cavalieri senesi, oltre a 800 cavalieri tedeschi e ghibellini, più 200 mercenari. I fiorentini, erano 3.000 cavalieri e 30.000 fanti. I caduti fiorentini, escludendo gli alleati guelfi, furono oltre 10.000, una cifra spaventosa su una città di 75.000 abitanti, il 13% della popolazione maschile valida, buona parte dei quali massacrati a battaglia conclusa. La battaglia fu ben più che un episodio come tanti altri delle contese municipali tra le due città toscane: dal trionfo dei fuorusciti derivò la rovina del Popolo Vecchio, il governo nato con la costituzione fiorentina del 1250, e il conseguente ritorno ghibellino sotto le bandiere senesi e sveve, mentre si rialzarono per un momento le estreme fortune della casa di Hohenstaufen

    Brossura, 17,8 x 25,4 cm. pag. 88 con illustrazioni a colori

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

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    La battaglia di Montaperti vol. 2 – Storia e cronaca di una battaglia del duecento

    29.00

    Opera unica su due volumi, realizzata da tre grandi esperti della storiografia e della iconografia del medioevo italiano! Con decine di immagini a colori e moltissime tavole a tutta pagina. La battaglia combattuta a Montaperti tra i guelfi di Firenze e i ghibellini di Siena, con cui combatterono molti cavalieri tedeschi, mandati da re Manfredi di Hohenstaufen, e gli esuli fiorentini di parte ghibellina capeggiati da Farinata degli Uberti nel settembre del 1260 fu una delle più grandi del Medio Evo europeo. L’esercito senese inquadrava 18.000 fanti e 400 cavalieri senesi, oltre a 800 cavalieri tedeschi e ghibellini, più 200 mercenari. I fiorentini, erano 3.000 cavalieri e 30.000 fanti. I caduti fiorentini, escludendo gli alleati guelfi, furono oltre 10.000, una cifra spaventosa su una città di 75.000 abitanti, il 13% della popolazione maschile valida, buona parte dei quali massacrati a battaglia conclusa. La battaglia fu ben più che un episodio come tanti altri delle contese municipali tra le due città toscane: dal trionfo dei fuorusciti derivò la rovina del Popolo Vecchio, il governo nato con la costituzione fiorentina del 1250, e il conseguente ritorno ghibellino sotto le bandiere senesi e sveve, mentre si rialzarono per un momento le estreme fortune della casa di Hohenstaufen

    Brossura, 17,8 x 25,4 cm. pag. 88 con illustrazioni a colori

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

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    La battaglia dimenticata – Monte Celio 12 aprile 1498

    25.00

    Scrive Michael Mallet, il maggiore storico europeo della situazione militare italiana del Rinascimento, nel suo fondamentale studio sulla guerra nel Rinascimento italiano: Uno dei principali interlocutori della discussione umanistica che costituisce la cornice dell’Arte della Guerra di Machiavelli è Fabrizio Colonna. Il Colonna a suo tempo fu uno dei più illustri comandanti militari e uno dei principali autori della vittoria definitiva che la Spagna riportò nelle guerre d’Italia. Il medesimo autore poche pagine prima aveva affermato che il condottiero umbro Bartolomeo d’Alviano, capitano generale della Repubblica di Venezia, dopo aver sconfitto le truppe dell’imperatore Massimiliano I d’Austria nel 1508, aveva riportata una vittoria tale che aveva innalzata la fama del d’Alviano all’altezza dei fratelli (Prospero e Pompeo) Colonna e di Gian Giacomo Trivulzio (…). I condottieri ora nominati furono reputati tra i migliori del loro tempo. Eccettuato il Trivulzio, Fabrizio, Prospero, Pompeo Colonna e Bartolomeo d’Alviano avevano in comune l’aver combattuto nella battaglia tra Colonnesi e Orsini sotto Monte Celio il 12 aprile 1498. Oltre a loro vi si erano distinti condottieri come Antonello Savelli – che morì per le conseguenze delle ferite riportate nei combattimenti – Francesco Orsini duca di Gravina, che sarà strangolato da Cesare Borgia a Senigallia nel 1503 insieme a Paolo Orsini, Vitellozzo Vitelli e Olivierotto da Fermo.

    Brossura, 18 x 25,5 cm. pag. 80 con illustrazioni a colori e b/n

    Stampato nel 2016 da Soldiershop

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    La carne del carnaro – Un giorno nella vita di Gabriele D’Annunzio venerdì 12 settembre 1919 la marcia su Fiume

    18.00

    In questa ricerca, Pierluigi Romeo di Colloredo racconta, ora per ora, una “giornata particolare” per l’Italia. A pochi mesi dalla fine della Grande Guerra, Gabriele d’Annunzio si pone a capo di una colonna di ribelli e occupa, senza colpo ferire, la città di Fiume, rivendicandone l’annessione all’Italia in aperta ribellione alla Società delle Nazioni. Sembra impossibile immaginare una simile impresa all’inizio del XX secolo – il secolo del telegrafo e del telefono, della guerra meccanizzata e della politica internazionale. Eppure Gabriele d’Annunzio c’è riuscito. Anche in quell’occasione ha saputo imporre i suoi sogni agli altri uomini. Romeo di Colloredo restituisce il ritmo incalzante di quell’incredibile giornata ricostruendone ogni tappa attraverso l’intreccio delle voci dei protagonisti. Il lettore potrà vivere la perfezione drammatica con cui d’Annunzio ha saputo piegare gli eventi alla sua volontà, al tempo stesso, preparandone una narrazione dal ritmo epico.

    Brossura, 15,5 x 22,5 cm. pag. 124 con numerose foto e documenti b/n

    Stampato nel 2017 da Associazione Italia

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    La carne del Carnaro: Un giorno nella vita di Gabriele D’Annunzio. Venerdì 12 Settembre 1919, la marcia su Fiume

    19.90

    Pierluigi  Di Colloredo Mels

    Venerdì 12 settembre 1919, Gabriele D’Annunzio occupa Fiume. La vicenda fiumana segna una svolta fondamentale nella storia politica dell’Italia uscita dalla Grande Guerra delusa e umiliata nelle proprie aspettative territoriali, ma anche nella vita del Poeta. Se molto è stato scritto e detto di Fiume e della Reggenza del Carnaro, mancava sino ad oggi uno studio completo della marcia che condusse D’Annunzio da Ronchi, alla testa di duecento Granatieri, sino a Fiume, occupata senza sparare un colpo alla testa di diecimila legionari, che singolarmente o ad interi reparti, unirono al Comandante le proprie sorti.  Per la prima volta viene analizzato il ruolo della Massoneria Italiana ed internazionale, insieme agli interessi esoterici del Vate, un aspetto, poco noto ma fondamentale per comprendere le scelte e le decisioni di Gabriele D’Annunzio

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    La guerra italo-etiopica 1935-1936

    12.00

    Agile collana di monografie dedicata alla storia militare, l’uniformologia, il modellismo e il wargame. Si prendono in esame avvenimenti, eserciti, personaggi, armi, battaglie e tattiche di guerra, per questa ragione ogni monografia è ampiamente illustrata con fotografie e disegni in bianco e nero e quasi sempre una sezione centrale a colori, raffigurante uniformi e distintivi. Il punto di forza della serie è che prende in esame tutti i periodi storici, così da accontentare un notevole numero di appassionati.

    Brossura 21 x 29,5 cm. pag. 49 con 100 illustrazioni b/n + 16 tavole a colori

    Stampato da Chillemi

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    Le camicie nere sul fronte russo 1941-1943

    19.00

    Pierluigi Romeo di Colloredo

    Le Camicie Nere vennero inviate sul Fronte Orientale per costituire la punta di lancia ideologica della lotta tra il fascismo ed il comunismo sovietico: riassunta da Mussolini con lo slogan: O Roma o Mosca. Dopo i buoni risultati ottenuti nel 1941 dalla 63a Legione Tagliamento, altre unità vennero inviate in Russia nel corso del 1942 venendo a costituire i Raggruppamenti 3 Gennaio e 23 Marzo, che erano in pratica due brigate che, insieme alla Legione Croata della MVSN, si distinsero nel corso dell’avanzata verso il Don e il Volga e nel corso delle battaglie difensive dell’estate-inverno 1942, e che subirono fortissime perdite nel corso della ritirata italiana dell’inverno del 1942-43.

    Brossura, 18 x 25,5 cm. pag. 98 riccamente illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

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    Le guerre etrusche 482-264 a.C.

    29.00

    Pierluigi di Colloredo Mels

    I conflitti che opposero Romani ed Etruschi durante l’età repubblicana segnarono la fine dell’Etruria come potenza indipendente e la sua assimilazione nel mondo romano. La guerra più lunga fu quella contro Veio, la più potente città etrusca che sorgeva venti chilometri a nord di Roma, il cui racconto sfuma spesso nella leggenda. Fu una lotta mortale, cui pose fine un assedio che secondo la tradizione durò trent’anni, come quello di Troia, e che vide come protagonista Furio Camillo. Veio, la più tenace nemica di Roma, venne distrutta e i suoi abitanti venduti come schiavi. Seguirono poi una serie di guerre che portarono alla sottomissione di Tarquinia, Vulci, Rosellae, Chiusi, sino alla decisiva battaglia del lago Vadimone (309 a.C.). La lotta tra gli Etruschi, alleati volta a volta con Celti e Sanniti in chiave antiromana, vide come ultimo episodio l’assedio e la distruzione di Velzna- Volsinii nel 264.

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    Le guerre Sannitiche 343-290 a.C.

    29.00

    Pierluigi Romeo di Colloredo Mels

    “Da questo momento bisogna parlare di conflitti di ben altre proporzioni sia per le forze messe in campo dai nemici sia per la lontananza della loro terra di provenienza e per la durata di quelle guerre. Nel corso dell’anno si presero infatti le armi contro i Sanniti, un popolo potente per risorse e per dotazioni militari. Dopo la guerra, dall’esito incerto, con i Sanniti, si combatté contro Pirro e dopo di lui fu la volta dei Cartaginesi. Quale serie di formidabili eventi! Quante volte i Romani giunsero a rischiare il massimo perché lo Stato potesse essere innalzato alla grandezza che ora a stento si regge”. (Tito Livio, Storia di Roma dalla fondazione, VII, 29)La narrazione di Livio costituisce la documentazione più importante sulle Guerre Sannitiche, il conflitto più lungo (350- 280 a.C.) e difficile affrontato da Roma durante la conquista dell’Italia. Per narrare le guerre combattute tra i Romani ed i Sanniti abbiamo ritenuto di integrare la narrazione degli eventi che di tali campagne e della battaglie combattute tra i due popoli italici fa Tito Livio nei libri dal VII al X della sua storia Ab Urbe Condita, e che viene presentata al lettore con un inquadramento rigorosamente basato sulle odierne conoscenze archeologiche e storiche. Fu l’urto feroce e decisivo tra due popoli giovani in fase di espansione e di pari forza; soltanto uno di essi sarebbe sopravvissuto come potenza. Si tratta di un argomento tanto importante quanto le guerre puniche o le guerre di conquista di Cesare, anche se non altrettanto noo; ma sicuramente segnò l’Italia per i secoli a venire e sino ai giorni nostri quanto e più di quegli eventi. Le guerre sannitiche è il testo più completo ad oggi pubblicato sull’argomento, con un ricco corredo iconografico ricco di fotografie dei luoghi, dei reperti archeologici e con una numerosa cartografia.

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    Luigi Cadorna – Una Biografia Militare

    29.00

    Uno studio obiettivo e assai approfondito della conduzione della guerra da parte di Cadorna porta alla smentita di tanti luoghi comuni spacciati per verità storiche: si scoprirà che l’esercito italiano, unico esercito alleato costantemente all’offensiva dall’inizio della guerra, fu quello che fece le maggiori conquiste territoriali, che le perdite italiane furono inferiori a quelle francesi ed inglesi, che le fucilazioni e gli atti d’indisciplina nell’esercito italiano furono molti meno di quelli avvenuti in Francia, che gli italiani nel 1917 avevano superato tecnicamente l’avversario, cui erano inferiori nel 1915, che Cadorna fu l’unico generale alleato a ragionare in termini di guerra di coalizione e non di guerra parallela. Sotto Cadorna l’esercito italiano inquadrò circa tre milioni di uomini, quanti mai né prima né dopo, e combatté le più grandi e sanguinose battaglie della propria storia arrivando ad essere una macchina militare mastodontica, lenta e possente, capace di rialzarsi senza l’aiuto alleato e vincere una guerra, dopo aver subito una catastrofica disfatta. Anche la figura dello spietato macellaio, del fautore di una disciplina crudele ed ottusa tanto cara alla storiografia progressista viene ridimensionata sulla base della corrispondenza con il governo, riportata in appendice. In questo lavoro la figura di Cadorna è vista come appare dai documenti d’archivio, dalla corrispondenza privata, dai giudizi di amici ed avversari, per restituirne un ritratto imparziale basato su una documentazione spesso inedita, che cerca di ristabilire la verità al di là di apologie e denigrazioni.

    Brossura, 17,8 x 25,3 cm. pag. 252

    Stampato nel 2018 da Soldiershop

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    Mentana 1867 – La disfatta di Garibaldi

    29.00

    .Nel 1867 Garibaldi era considerato uno dei migliori generali europei. I risultati ottenuti nella disperata difesa di Roma del 1848-49 e la ritirata da manuale da lui effettuata, la campagna del 1859 alla testa dei Cacciatori delle Alpi, la conquista della Sicilia e dell’Italia Meridionale nel 1860-61 con le vittorie di Calatafimi, Milazzo e Volturno, ne avevano innalzata la fama a livelli internazionali, tanto che Abraham Lincoln nel 1862 gli offrì il comando delle armate unioniste nella Guerra Civile Americana, offerta declinata dal Generale. Ma Garibaldi aveva un obbiettivo costante, la liberazione di Roma, obbiettivo sintetizzato nel motto: ROMA O MORTE. Cinque anni dopo esser stato fermato dai soldati regi all’Aspromonte, un anno dopo aver battutogli Austriaci in Trentino nell’unico successo italiano nella Terza guerra di Indipendenza, nel 1867 Garibaldi condusse in condizioni quasi disperate, con truppe raccogliticce e scarsamente armate insieme ad un piccolo nucleo di Camicie rosse veterane la campagna dell’Agro Romano, dove, dopo il successo di Monterotondo ed esser arrivato a due km dalle mura di Roma, avrebbe subito a Mentana la sua prima disfatta, ad opera dei volontari di Pio IX e dei fucili Chassepots del corpo di spedizione francese inviato da Napoleone III in sostegno al vacillante regime del papa-re.

    Brossura. 18 x 25,5 cm. pag. 190 con alcune illustrazioni e cartine b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

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    Novara 1849 – La marcia di Radetzky

    29.00

    Pierluigi Romeo Di Colloredo Mels

    La campagna culminata con la battaglia di Novara del 23 marzo 1849, oggi quasi del tutto dimenticata come tutto ciò che riguarda il Risorgimento italiano, pose fine agli avvenimenti militari della Prima Guerra d’Indipendenza dopo solo tre giorni dal riaccendersi delle ostilità tra Austria e Regno di Sardegna, iniziate con la rottura dell’Armistizio firmato dopo Custoza. Il 20 marzo l’esercito sabaudo aveva varcato il Ticino a Boffalora, avanzando fino a Magenta, con l’obiettivo di strappare agli austriaci una Milano dalla quale ci si attendeva una nuova insurrezione. Ma il giorno dopo i sardi vennero travolti dalla controffensiva asburgica e furono sconfitti a Mortara, dove gli austriaci fecero 2000 prigionieri. Quello che la mattina del 23 marzo affrontò le truppe di Radetzky nei dintorni di Novara, era un esercito cresciuto troppo in fretta nei mesi precedenti, mal finanziato, scarso di quadri e dotato di pessimi servizi logistici. Lo comandava un generale polacco, Chrzanowski, che conosceva poco il Paese e quasi per nulla la sua lingua, con i soldati che si sentivano demotivati, e trascinati in guerra dalla pressione congiunta della Camera dei deputati e di Carlo Alberto, ansioso di riscattare la sconfitta di Custoza. Per il Generalfeldmarschall Joseph Radetzky von Radetz fu una vittoria folgorante, malgrado il valore veramente strenuo dei soldati piemontesi, cui fece riscontro la straordinaria incapacità dei comandanti. La battaglia costò più di 5.000 uomini per parte tra morti, feriti, prigionieri e dispersi.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 180 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

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    Passo Uarieu. Le Termopili delle camicie nere in Etiopia

    27.00

    Pierluigi di Colloredo Mels

    Nel gennaio 1936, la Divisione 28 Ottobre si spinse sino a Passo Uarieu. I guerrieri abissini, mal valutando la possibilità di resistenza della difesa di Passo Uarieu, si gettarono in massa contro le posizioni difensive italiane, per travolgerle e lanciarsi sulla strada di Hauzien. Asserragliati, i legionari della 28 Ottobre con i resti di due Battaglioni del Console Generale Diamanti resistono eroicamente, e per tre giorni, privi di acqua e di viveri, sbarrano il Passo. Alle ore 12.30 del 24 l’arrivo del XXIV Battaglione eritreo induce i legionari ad una sortita ed il nemico fugge per non cadere tra due fuochi. Il Gruppo Camicie Nere del Console Generale Diamanti e la 28 Ottobre vengono citati dal Duce all’Ordine del Giorno della Nazione. Un capitolo tratta inoltre la questione relativa all’impiego dei gas da parte dell’aeronautica italiana nei combattimenti in Etiopia. In appendice, oltre ad alcuni resoconti della battaglia, sono elencate le decorazioni al Valor Militare concesse e le cantate dei Legionari.

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    Roma contro Roma – L’anno dei quattro imperatori e le due battaglie di Bedriacum

    27.00

    La morte di Nerone nel giugno del 68 dopo Cristo getta l’Impero di Roma nel caos e in una guerra civile senza precedenti. È l’anno dei Quattro Imperatori. Pretoriani e legionari eleggono i propri imperatori che si affronteranno in una lotta senza quartiere: Galba, Otone, Vitellio, Vespasiano. Un piccolo villaggio presso Cremona sarà per due volte il luogo dove si deciderà per due volte, a pochi mesi di distanza, il destino di Roma e del suo impero: Bedriacum. Qui, il 14 aprile del 69 l’imperatore Otone viene sconfitto da Vitellio, e questi, il 24 ottobre sarà disfatto da Antonio Primo, comandante le truppe di Vespasiano in una feroce battaglia notturna che vede impegnate ben dieci legioni e che si concluderà con l’assedio e la distruzione di Cremona, in un bagno di sangue senza precedenti nella storia romana. Da questo bagno di sangue ha inizio il regno di Vespasiano e dei Flavi, e l’epoca di maggiore sviluppo dell’Impero, che raggiungerà la sua massima espansione. Un lavoro destinato a fare testo su due delle battaglie più importanti della storia dell’Impero Romano.

    Brossura, 17,5 x 25 cm. pag. 80 illustrato con numerose foto a colori

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

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    Roma Marzo 1944. Via Rasella e Fosse Ardeatine

    32.00

    Pierluigi di Colloredo Mels

    Roma, marzo 1944 è una trattazione completa ed esauriente sui giorni più tragici vissuti dalla città di Roma nel XX secolo: il 23 ed il 24 marzo del 1944, i giorni che videro l’attentato di via Rasella con il massacro della 11. Kompanie dlel Bozen e la tragica rappresaglia delle Fosse Ardeatine, descritti minuto per minuto attraverso la voce dei protagonisti: Rosario Bentivegna, Carla Capponi, Herbert Kappler, Eugen Dollmann, Alber Kesselring e gli altri coprotagonisti, tedeschi e gappisti, per cercare di ricostruire come andarono veramente le cose. Uno studio che utilizza documenti, atti processuali e testimonianze, ponendoli a confronto tra loro e mettendo in dubbio presunte verità date per assodate da settant’anni, approfondendo il contesto politico e militare degli avvenimenti, i contrasti interni alla resistenza romana, il doppiogioco e le delazioni, la storia il ruolo del terzo Battaglione del Polizeiregiment “Bozen”, l’atteggiamento della popolazione romana, i bombardamenti alleati su Roma, sino al dopoguerra ed ai processi contro i responsabili, senza adagiarsi su verità di comodo, oltre ogni retorica.

    Il lavoro è arricchito da numerose cartine ed oltre cento foto dell’epoca e then and now

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 284 con varie foto b/n

    Stampato nel 2023 In Proprio

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    Storia dello squadrismo 1919 – 1923. Violenza Politica e guerra civile nel primo dopoguerra

    35.00

    Pierluigi di Colloredo Mels

    Nelle parole di Gaetano Salvemini sta tutta la realtà della guerra civile che investì l’Italia dopo il primo conflitto mondiale, con la delusione dei reduci per la Vittoria mutilata, la minaccia della rivoluzione bolscevica e l’occupazione delle fabbriche nel Biennio rosso. La nascita dei Fasci di Combattimento il 23 marzo 1919 fu la scintilla che accese l’incendio che avrebbe arso la Penisola e che vide nello squadrismo fascista il fenomeno politico e militare più importante, che portò all’ istituzionalizzazione della violenza politica. Dello squadrismo fascismo saranno qui affrontate la storia, dalla nascita alla normalizzazione con la creazione della Milizia, l’organizzazione, le donne nella Milizia, i protagonisti e le violenze, senza atteggiamenti apologetici o assolutori né aprioristiche condanne decontestualizzate dalla realtà del secolo scorso.

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    Sudfront – Il feldmaresciallo Albert Kesselring nella campagna d’Italia 1943-1945

    24.00

    La campagna combattuta in Italia dal luglio 1943 all’aprile-maggio 1945 tra l’esercito tedesco ed i suoi avversari angloamericani è stata tra le più dure della seconda guerra mondiale. L’invasione di quello che Churchill aveva definito il ventre molle dell’Europa si tramutò presto in un incubo, dimostrandosi molto più lunga, difficile e sanguinosa di quanto i comandi Alleati avessero mai potuto prevedere. Il maggior ostacolo all’invasione Alleata fu il genio militare dell’Oberbefehlsaber Süd, il Feldmaresciallo Albert Kesselring. In seguito comandante dell’Heeresgruppe C quale Oberbefehlsaber Südwest, Kesselring fu il protagonista di una delle più grandi ritirate fatte combattendo della storia militare, un comandante che, di fronte a un nemico di gran volta superiore nel numero e nei mezzi, che aveva il dominio del mare e dell’aria, senza poter contare su rinforzi di alcun genere, aveva opposta una resistenza ininterrotta, passo dopo passo, dalle coste meridionali della Sicilia sino alla valle del Po, in battaglie divenute leggendarie: Salerno, Cassino, Anzio e Nettuno, la Linea Gotica, fino a quando le sue truppe vennero travolte dalla disfatta generale tedesca nel 1945.

    Brossura, 15,5 x 22,5 cm. pag. 214 illustrata con 61 foto e 4 cartine b/n

    Stampato nel 2018 da Associazione Italia

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    Talianski karashoi – La campagna di Russia tra mito e rimozione

    15.00

    Il volume, affronta il mito della Campagna di Russia come si è andato stratificando nella memoria collettiva italiana. L’analisi è tavolta per forza di cose polemica, vengono citati più volte autori, come Nuto Revelli, che hanno sempre presentato i soldati italiani come una massa mal addestrata e per nulla motivata. Lo studio dimostra come tale interpretazione sia tanto faziosa quanto inattendibile storicamente. Sostiene anche che gli italiani condussero in Russia una “guerra ideologica”, ben consapevoli di ciò e moralmente motivati, come dimostra l’esame diretto delle fonti, dai rapporti mensili sul morale dei soldati delle varie divisioni, alla corrispondenza privata, e che combatterono bene, uscendo vittoriosi da tutti gli scontri contro l’Armata Rossa dall’estate del 1941 all’inverno del 1942, quando i sovietici sfondarono il fronte italiano sul Don. Una parte del testo è dedicata alla trattazione della presunta strage tedesca di Leopoli, dove sarebbero stati trucidati i soldati di una divisione italiana. In realtà fu una menzogna creata dal KGB verso la fine degli anni ’50 in piena Guerra Fredda.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 111 con 4 tavole a colori 10 illustrazioni a colori

    Stampato nel 2010 da Associazione Italia

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    Talianski Karashoi. La campagna di Russia tra mito e rimozione

    22.00

    Pierluigi Romeo di Colloredo

    Il volume, affronta il mito della Campagna di Russia come si è andato stratificando nella memoria collettiva italiana. L’analisi è tavolta per forza di cose polemica, vengono citati più volte autori, come Nuto Revelli, che hanno sempre presentato i soldati italiani come una massa mal addestrata e per nulla motivata. Lo studio dimostra come tale interpretazione sia tanto faziosa quanto inattendibile storicamente. Sostiene anche che gli italiani condussero in Russia una “guerra ideologica”, ben consapevoli di ciò e moralmente motivati, come dimostra l’esame diretto delle fonti, dai rapporti mensili sul morale dei soldati delle varie divisioni, alla corrispondenza privata, e che combatterono bene, uscendo vittoriosi da tutti gli scontri contro l’Armata Rossa dall’estate del 1941 all’inverno del 1942, quando i sovietici sfondarono il fronte italiano sul Don. Una parte del testo è dedicata alla trattazione della presunta strage tedesca di Leopoli, dove sarebbero stati trucidati i soldati di una divisione italiana. In realtà fu una menzogna creata dal KGB verso la fine degli anni ’50 in piena Guerra Fredda.

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    Vittorio Veneto 1918 – L’ultima vittoria della grande guerra

    16.00

    Ad un secolo esatto dalla più importante vittoria militare italiana della Prima Guerra Mondiale, si è pensato di offrire agli appassionati di storia militare un resoconto, sintetico ma completo, della terza battaglia del Piave (24 ottobre-3 novembre 1918), meglio nota come battaglia di Vittorio Veneto, e dell’armistizio di Villa Giusti, che segnò la fine dell’Impero pluricentenario degli Asburgo e l’ascesa dell’Italia nel novero delle maggiori potenze mondiali. Abbiamo cercato con questo agile lavoro di fornire uno strumento a chi sia appassionato della Grande Guerra o semplicemente curioso di saperne di più, che vada oltre l’agiografia da una parte e la dissacrazione antinazionale dall’altra, smentendo nel contempo alcune leggende ancor oggi diffuse, come quella che vorrebbe che a Vittorio Veneto ci sia stata una passeggiata militare, che non ci fu, perché gli austroungarici, a dispetto di alcuni ammutinamenti di reparti, si batterono bene, soprattutto all’inizio della battaglia e in particolar modo sul Grappa, tanto da infliggere dure perdite agli attaccanti.

    Brossura,15,5 x 22,5 cm. pag. 154

    Stampato nel 2018 da Associazione Italia

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