Operazione Eiche. Gran Sasso, 12 settembre 1943 la liberazione di Benito Mussolini

Otto Skorzeny

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    Operazione Eiche. Gran Sasso, 12 settembre 1943 la liberazione di Benito Mussolini

    28.00

    Massimo Lucioli

    L’operazione “Eiche”, che portò alla liberazione di Benito Mussolini detenuto all’interno dello Sport Hotel di Campo Imperatore, iniziò il 27 luglio 1943 per espresso ordine di Adolf Hitler. Le indagini della SD e di Herbert Kappler che portarono alla scoperta del luogo di detenzione di Benito Mussolini. Il ruolo dell’ispettore generale di Polizia Saverio Polito . Chi, e perchè, ordinò di portare al seguito dei paracadutisti il generale di polizia Fernando Soleti.  Compiti, meriti e demeriti di Otto Skorzeny. ll ruolo dei Fallschirmjager e quello degli uomini dello SS Jager-Bataillon 502 alias Versuchs-Bataillon III /1. Fallschirmjäger-Division. Perchè i carcerieri di Mussolini non opposero resistenza, e perchè il tenente dei Carabinieri Alberto Faiola non eseguì l’ordine di Badoglio di uccidere Mussolini? L’avventuroso volo di Heinrich Gerlach e del suo Fieseler Storch rientrato a Pratica di Mare con Mussolini e Skorzeny praticamente senza carburante. I rapporti tesi tra i vertici della Luftwaffe e le SS ad operazione conclusa e molto altro ancora….

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    Otto Skorzeny

    23.00

    Quella di Otto Skorzeny è sicuramente una delle figure più controverse ed appassionanti della Seconda Guerra Mondiale, alla quale molti storici hanno dedicato articoli e libri, per esaltare o denigrare le sue azioni che nel bene o nel male furono comunque straordinarie: la liberazione del Duce sul Gran Sasso, l’operazione “Panzerfaust” nell’ottobre del 1944, l’operazione ‘Grifone’ durante l’offensiva nelle Ardenne fino all’eroica difesa della testa di ponte di Schwedt sull’Oder. Non bisogna però dimenticare tutte le altre missioni, di minor successo, che furono concepite grazie al lavoro coordinato dell’unità di Skorzeny con la sezione “S” (sabotaggio) dell’Amt-VI del Sicherheitsdienst, il servizio di sicurezza delle SS, che fu creata presso l’unità di stanza a Friedenthal, come il tentativo di lancio di paracadutisti in Persia per tentare di sollevare le tribù locali contro gli inglesi o il tentativo di sabotare il canale di Suez attraverso un aviolancio di esperti in esplosivi, così come tutte le altre missioni oltre le linee nemiche dove furono impegnate le varie SS-Jägdverbande create ed organizzate dallo stesso Skorzeny. Tutte queste missioni non sarebbero state possibili senza la preparazione fornita dalle speciali scuole di addestramento, che partendo da quella di Friedenthal si svilupparono su tutto il territorio tedesco dal 1943 in poi.

    Brossura, 17,5 x 25,2 cm. pag. 128 illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2018 da Soldiershop

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    Otto Skorzeny – Vivere pericolosamente

    39.00

    Il 25 Luglio 1943, Otto Skorzeny è convocato al Quartier Generale del Führer. È Hitler in persona che lo riceve e gli ordina: “Ho una importantissima missione per Lei. Mussolini, mio amico e nostro fedele collaboratore, è stato tradito dal suo stesso sovrano e posto agli arresti. Non voglio né posso lasciare nei guai l’uomo più importante d’Italia”. Con queste parole incomincia l’operazione che porterà Skorzeny sul Gran Sasso dove, a capo di un gruppo di arditi, libererà Mussolini prigioniero. È certamente l’impresa più sensazionale che abbia compiuto Skorzeny nella sua vita avventurosa. Ma non è la sola. Fedele al motto vivere pericolosamente, questo compatriota di Hitler, si è trovato coinvolto in quasi tutti gli avvenimenti straordinari che hanno caratterizzato la storia del Terzo Reich: dall’ Anschluss alle campagne militari della Seconda Guerra mondiale. Questa sua autobiografia si chiude con gli avvenimenti post-bellici, la consegna agli americani il 15 Maggio 1945 fino al 1948, quando, il 27 Luglio, dopo l’ennesimo trasferimento “sceglie la libertà”.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 432

    Stampato nel 2019 da Settimo Sigillo

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    Waffen -SS – Vivere pericolosamente

    45.00

    Il 25 luglio 1943, Otto Skorzeny è convocato al quartier generale di Hitler. Lo riceve di persona e gli comunica che intende affidargli il compito di liberare Benito Mussolini, l’uomo più importante per l’Italia e suo amico personale, gli dice anche che deve momentaneamente rinunciare a qualsiasi altra incombenza per dedicarsi a questa importante missione. Con questa premessa nasce l’impresa che portò alla liberazione del Duce, tenuto allora prigioniero sul Gran sasso. Questa è certamente l’impresa più avventurosa compiuta da Skorzeny nella sua vita, ma non è la sola. Fedele al motto “Vivere pericolosamente”, questo compatriota di Adolf Hitler, è infatti nato a Vienna, si è trovato coinvolto in molte operazioni segrete che hanno caratterizzato la vita del III Reich. Il 6 maggio 1945, l’Ammiraglio Donitz, capo del governo del Terzo Reich, firma l’armistizio con gli alleati, non ricevendo più ordini, Skorzeny, con il suo gruppo, si consegna agli americani il 15 maggio, iniziando un calvario di detenzione che lom porterà a “visitare” molte prigioni alleate.

    Brossura, 10 x 19 cm. pag. 600

    Stampato nel 1976 da Il Borghese e Ciarrapico

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni

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