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The CIA War in Kurdistan. The Untold Story of the Northern Front in the Iraq War
€35.00Charles Faddis
Una visione convincente dei mesi di preparazione segreta della CIA per l’invasione dell’Iraq del 2003. Scritto dal leader del team della CIA presente in Iraq prima della guerra, questa è una nuova e unica prospettiva su una guerra che rimane controversa e divide le opinioni. All’inizio del 2002 Sam Faddis è stato nominato a capo di una squadra della CIA che sarebbe entrata in Iraq, con lo scopo di preparare il campo di battaglia e facilitare l’ingresso di forze militari convenzionali (40.000 soldati americani). Questa forza, costruita attorno alla 4a divisione di fanteria, in collaborazione con le forze curde e con l’assistenza della Turchia, avrebbe ingaggiato l’esercito di Saddam nel nord come parte di un’imminente invasione. Faddis si aspettava di essere sul campo in Iraq entro poche settimane e che l’intera campagna sarebbe probabilmente finita entro l’estate. Nel corso dell’anno successivo praticamente ogni aspetto di quel piano per la condotta della guerra nel nord dell’Iraq venne meno. La 4a divisione di fanteria non arrivò mai né altre forze convenzionali in numero considerevole. I turchi non solo non fornirono supporto, ma fecero di tutto per impedire alle forze americane di raggiungere il successo. Un esercito arabo che doveva assistere le forze statunitensi, venne meno prima di arrivare sul campo. Da solo, in inferiorità numerica, Faddis, che lavorava con i peshmerga curdi, ha comunque aperto la strada a una vittoria brillante e in gran parte incruenta nel nord e alla caduta dell’Iraq di Saddam. Quella vittoria, consegnata a Washington e al Dipartimento della Difesa su un piatto d’argento, è stata poi sperperata. La resa delle forze irachene nel nord venne respinta. Tutte le istituzioni governative esistenti furono, in nome della de-baathificazione, smantellate. Tutti gli input del team di Faddis, che era stato nel paese per quasi un anno intero, sono stati ignorati. Le conseguenze di queste azioni furono e continuano ad essere catastrofiche.