Come siamo andati in Libia. La Guerra Italo-Turca tra politica e cronaca (1911-12)

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    Come siamo andati in Libia. La Guerra Italo-Turca tra politica e cronaca (1911-12)

    15.00

    Luca Giansanti

    Il volume offre una sintesi delle vicende politiche e diplomatiche che hanno portato l’Italia ad intraprendere e condurre quella che il maggiore storico italiano, Gioacchino Volpe, definì l’Impresa di Tripoli, assegnando ad essa una importanza decisiva nel lento farsi nazione dell’Italia liberale. Il titolo del volume riprende quello di un’opera di Gaetano Salvemini, fervido oppositore della guerra libica, il quale raccolse in volume una serie di suoi scritti e lavori dai quali sarebbero emerse in modo nitido tutte le falsificazioni e mistificazioni della campagna interventista sia dal punto di vista politico, che economico e militare.

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    Dall’Impero del Mikado all’Impero dello Zar

    18.00

    Luigi Barzini

    Il reportage di un giornalista del Corriere della Sera, che fu testimone in prima persona del conflitto russo-giapponese del 1904-1905. Il suo resoconto della battaglia di Mukden (23 febbraio-11 marzo 1905) fu l’unico pervenuto in Europa, e venne dettato al Corriere in un telegramma di quattordicimila parole

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    Freikorps – I Freiwilligen Freikorps in Germania, Alta Slesia e Paesi Baltici 1918 – 1923

    30.00

    Quando si parla dei Freikorps, nell’accezione che questo termine ha avuto fra il 1918 e il 1923, la prima parola che ci viene alla mente è “epopea” e, in effetti, di un’epopea si è trattato. Quando nel novembre del 1918, le logore, stanche, ma militarmente ancora invitte truppe tedesche del Fronte Occidentale rientrarono in Patria, trovarono una situazione ben diversa da quella che speravano e avrebbero meritato. Ovunque regnavano il disordine, l’anarchia e i “Consigli” più vari. Non vi era che l’imbarazzo della scelta: operai, soldati, marinai e magari, perché no?, calzolai e postelegrafonici… In questo quadro presero vita i Freikorps. Il volume illustra la composizione, l’armamento, i comandanti, i membri di spicco e i teatri operativi in cui hanno agito i singoli Freikorps.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 238 completamente illustrato in b/n + 6 tavole a colori

    Aleegato DVD con rari filmati

    Stampato nel 2013 da Effepì

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    I Boeri e la guerra sudafricana

    25.00

    Federico Rampel

    Una testimonianza in diretta della prima guerra moderna che, all’inizio del Novecento, inaugurò la lunga serie di orrori che costellarono il secolo scorso. In questo conflitto videro la luce i primi campi di concentramento. In questo conflitto, si attuò, sistematicamente per la prima volta, la deportazione dei civili per annullare l’entroterra di sussistenza ai reparti combattenti.

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    I Corpi Volontari 1905 – 1915. Tiro a Segno Nazionale Volontari Ciclisti e Automobilisti Alpini Studenti e Corpi Minori

    24.00

    Andrea Viotti

    Il volume, riccamente illustrato con foto dell’epoca e artwork a colori, illustra uniformi, copricapo, disntintivi, ecc., dei corpi volontari dal 1905 al 1915. In dettaglio vengono esaminati gli equipaggiamenti dei seguenti Corpi: Tiro a Segno Nazioanle; Volontari Ciclisti e Automobilisti; Alpini, Studenti e Corpi minori.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 166 ricamente illustrato con foto b/n e illustrazioni a colori

    Stampato nel 2022 da Museo dell’Araba Fenice

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    Il regio esercito nell’Adriatico Nord-Orientale 1920-1940. Storie dimenticate di soldati e genti di confine

    24.00

    Paolo Stendardo

    Chi ricorda i reggimenti di Trieste, Pola, Fiume e le loro caserme? Che ruolo ebbero fanti e bersaglieri nella città di Zara? Perché Clana, Castua e Mattuglie furono importanti ai fini militari?  A queste e ad altre domande che abbracciano l’arco di un ventennio si è cercato di dare risposta, un periodo turbolento soprattutto nella fase iniziale, nel quale acquista centralità il Trattato di Rapallo e poi quello di Roma che definirono il confine orientale e la questione di Fiume. Le vicende dei soldati italiani non furono mai fine a sé stesse ma intimamente legate a quelle dei luoghi in cui operarono. Ritrovarne le tracce, dopo ottant’anni, non è stata cosa semplice: un lavoro di analisi e confronto di diari, documenti, fotografie, carte stradali e piante di città dell’epoca, per concludersi con sopralluoghi nei luoghi trattati per verificare e comprendere. La storia di questi soldati è parte integrante di quella delle popolazioni della Venezia Giulia e della Dalmazia.

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    L’11° Reggimento Bersaglieri nella guerra italo-turca. Con elenco di tutti decorati al Valor Militare (1911-1913)

    16.00

    Filippo Lombardi – Alberto Galazzetti

    E’ un reparto di lunga tradizione dell’Esercito Italiano. Venne costituito a Caserta nel 1883 ma i suoi battaglioni vantano vita ancora più lunga. Oggi l’11 Reggimento Bersaglieri ha sede a Orcenigo superiore ed è inquadrato nella 132° Brigata Corazzata “Ariete”.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 150

    Stampato nel 2021 da Marvia

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    La Comune di Kronstadt. Crepuscolo sanguinoso dei Soviet

    15.00

    Ida Mett

    Il primo marzo 1921 migliaia di marinai e soldati di Kronstadt, città-fortezza al largo di Pietrogrado, si ribellano contro la miseria e la dittatura dei bolscevichi. “Tutto il potere ai soviet, non ai partiti!”, proclamano gli insorti, considerati fino a quel momento “orgoglio e gloria della rivoluzione russa”. La rivolta di Kronstadt si consuma in poco più di due settimane, sconfitta non senza difficoltà dai cannoni e dalle baionette dell’armata rossa. Con La Comune di Kronstadt, scritto nel 1938 ma pubblicato solamente dopo la Seconda Guerra Mondiale, Ida Mett torna a riflettere su questo cruciale episodio chiedendosi se è possibile costruire il socialismo senza libertà. È una questione focale per la storia del Novecento, che tocca il rapporto tra utopia e potere, tra mezzi e fini, e che percorre le pagine di questo libro, al tempo stesso appassionata ricostruzione dei fatti e vibrante pamphlet di denuncia politica.

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    La Guerra Italo-Turca e le rivolte senussite 1911-1931

    12.00

    La storia militare Guerra Italo-Turca e le rivolte Senussite, le battaglie, gli eserciti, i personaggi, le armi, le tattiche di guerra. La storia è sempre scritta dai vincitori, ma nel caso della Libia è una storia scritta male e che ancora oggi grida vendetta. E’ la storia di una terra sfruttata prima dagli stranieri e poi dai suoi stessi figli, ancora oggi gli viene negata la sua identità culturale e storica. Berberi, fenici, greci, cartaginesi, garamanti, romani, vandali, arabi, normanni, ottomani, karamanli, senussi, italiani, alleati, Idris I e poi il colpo di stato di Mu’ammar el-Gheddafi, che però, secondo un’imbarazzante leggenda, farà solo da passaggio al ritorno degli eredi di Sayyid Hasan, divenuto re di Libia nel 1969 ed incarcerato da Gheddafi per lunghi anni fino a farlo diventare paralitico. La nostra storia inizia così.

    Brossura, 21 x 29,5 cm. pag 48 + 4 tavole a colori 86 foto b/n

    Stampato nel 2009 da Chillemi

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    La rivoluzione in Ucraina. Memorie

    35.00

    Nestor Makhno

    Le memorie di Makhno si snodano dall’infanzia nella campagna ucraina fino alla lotta armata nella guerra civile in Russia, prima contro la controrivoluzione nazionalista, poi contro la dittatura bolscevica. Attraverso i ricordi di un contadino semianalfabeta – come Makhno si autodefiniva – in questa autobiografia si possono comprendere molte delle dinamiche politiche e sociali che infiammano la Russia e l’Ucraina di oggi. Con uno stile ironico Makhno racconta gli incontri con Lenin, le azioni militari nella guerra civile, la dura e povera vita di un rivoluzionario intransigente. Un affresco dell’inizio del XX secolo che si concluderà per lui con l’esilio in Francia e la morte prematura a soli quarantacinque anni

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    La spada del proletariato. Il ruolo sociale dei soldati in Russia dal 1905 al 1945

    26.00

    Andrea Giumetti

    L’idea alla nascita di questo volume è stata quella di raccontare il ruolo che l’Armata Rossa ebbe nelle vicende dell’Unione Sovietica di Lenin e Stalin, cercando di non perdersi né in narrazioni politicizzate, né in esasperanti tecnicismi militari, ma piuttosto analizzando i retroscena e le conseguenze socio culturali che stavano alla base delle vicende narrate, nella speranza che questo possa servire a scacciare alcuni dei fantasmi e delle superstizioni che oggi come allora l’Occidente tesse attorno alla Russia.

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    Latin America War Vol. 20. The Chaco War 1932-1935. Fighting in Green Hell

    13.00

    Antonio Luis Sapienza – Jose Luis Martinez Pelaez          Prezzo di copertina: 26.00 8sconto 50%)

    Collana della casa editrice Inglese Helion, dedicata ai moderni conflitti che hanno avuto come teatro l’estremo oriente a partire dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri. Le monografie sono caratterizzate da circa una sessantina di pagine contenenti una ricca iconografia costituita da, 130/140 fotografie in b/n e 16 pagine fuori testo che contengono tavole, cartine e immagini varie a colori. La presente monografia si occupa in dettaglio della Guerra del Chaco tra il 1932 e il 1935 tra Bolivia e Paraguay.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 64  con foto b/n con foto b/n + 8 pagine fuori testo con profili di mezzi a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2020 da Helion

    Condizioni del libro: piccola piega nella copertina e nelle pagine in alto a destra

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    Le Guerre Irregolari degli Stati Uniti. Operazioni contro-insurrezionali tra Ottocento e Novecento

    24.00

    Massimo Di Marzio

    Il tema principale della pubblicazione è la storia delle operazioni contro- insurrezionali condotte dall’Esercito statunitense tra l’Ottocento e i primi anni del Novecento. Il saggio intende focalizzarsi sull’aspetto dottrinale del tema, evidenziando come, sebbene gli Stati Uniti si siano sempre concentrati sulla preparazione per la condotta di conflitti convenzionali implementando un esercito sul modello prussiano, in realtà abbiano condotto principalmente small wars che richiedevano un addestramento per le operazioni contro-insurrezionali. Attraverso l’analisi della Guerra Civile, della conquista del West e del conflitto nelle Filippine, si evidenzia questo gap tra la dottrina formale e quella informale, dando risalto al ruolo che hanno avuto i comandanti di minori unità nel cercare di colmarlo.

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    Leoni senza confini. Eroi e combattenti italiani al tempo di Crispi e Giolitti. Dalle sabbie infuocate d’Africa alla lontana Cina (1885-1914)

    18.00

    Alessandro Mella

    Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, in epoca umbertina e vittorioemanuelina, il nostro paese si affacciava al resto del mondo secondo le consuetudini geopolitiche dell’epoca. In tempi in cui le relazioni internazionali si misuravano anche sulla capacità degli stati di intervenire oltre i propri confini o di consolidare la propria influenza in Africa od in Asia. Anni difficili in cui, tra tante contraddizioni, emersero anche figure di enorme valore personale. Italiani che combatterono e fecero del loro meglio sugli altipiani etiopi, le coste somale e perfino ai piedi della Grande Muraglia, in Cina, distinguendosi in circostanze spesso difficili ed estreme come del resto furono quei contesti controversi. Erano i tempi di Crispi e Giolitti e Alessandro Mella ha provato a raccogliere e raccontare alcuni di questi frammenti della Grande Storia. Completano il testo uno studio sulle medaglie commemorative conferite ai veterani.

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    Libia WW2 1911/1940. Foto inedite Vol. 6

    20.00

    Lorenzo Bovi

    Si parte con alcune stupende immagini scattate dai tedeschi a Caserta e poi con una impressionante serie di scatti reperiti da Alessandro Fontanesi al bellissimo forte (ridotta) italiano di Faidia. Ancora foto al castello turco di Ghegab, ad Agedabia, a Gambut con Rossi Matteo e a Bir Dufan. Un interessante articolo sui carri armati M 13/40 a Beda Fomm, sul forte di Mechili, sugli Autocannoni da 90/53 sempre con splendide fotografie inedite. Si chiude quindi con le bellissime foto ai due monumenti ai confini della Libia, con gli Alianti tedeschi DFS 230 in Africa e col Centro rurale “Umberto Maddalena” ed il carro armato Vickers Mk VI.

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    Missione in Siberia. i Soldati italiani in Russia 1915 – 1920

    42.00

    Paolo Formiconi

    Fra il 1914 e il 1915 molte migliaia di soldati austro‐ungarici di lingua italiana furono catturati dall’esercito russo sul fronte della Galizia. La loro liberazione fu offerta dallo zar al governo italiano che, nel 1916, inviò in Russia una Missione militare per censire gli “irredenti”, come furono chiamati, e organizzare il loro rimpatrio. Bloccati in Russia dall’inverno e poi dalla rivoluzione russa del marzo 1917, gli “irredenti” affrontarono da allora una anabasi che dalla Russia li avrebbe condotti avanti e indietro attraverso la Siberia e la Cina, seguendo le trame del gioco dell’Italia nell’intervento straniero in Russia, al quale molti di loro presero parte, arruolati nel Corpo di Spedizione in Estremo Oriente. La storia degli “irredenti” si snoda così per oltre tre anni, non senza incomprensioni con le istituzioni della loro “nuova Patria”, attraverso quella della Russia della rivoluzione e della guerra civile, concludendosi solo col ritorno in Italia nel 1920

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    Missione Speciale in Estremo Oriente 1918-1920. Dai diari dei protagonisti

    25.00

    Andrea Gigliotti

    La “segretissima” missione militare italiana in Estremo Oriente tra l’estate del 1918 e la primavera del 1920. Ricostruita dal diario del sergente Felice Bottai di Lucolena. L’autore integra la storia con memorie tratte dai diari di altri soldati che parteciparono alla missione del CSIEO. Le potenze occidentali decisero di intervenire militarmente per il timore che il Bolscevismo potesse diffondersi in altri paesi d’Europa. L’Italia inviò poche migliaia di uomini tra i quali gli ex prigionieri di guerra austro-ungarici di etnia italiana con compiti di polizia e sorveglianza della Transiberiana, unica arteria per Vladivostok. All’inizio del 1920 il governo Nitti ordinò il ritiro delle truppe ancora in Russia.

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    Nazionalbolscevismo. Piccola storia del rossobrunismo in Europa

    14.00

    David Bernardini

    Chemnitz, l’enorme statua del volto di Karl Marx troneggia in una strada nel centro dell’ex Karl-Marx Stadt. È il luogo dove da alcuni anni migliaia di neonazisti si danno appuntamento, per poi minacciare e aggredire immigrati e militanti di sinistra. La scena è per certi versi surreale: l’icona del socialismo diventa il muto testimone della nuova arroganza neonazista, in una confusa miscela di simboli di destra e sinistra, che gli osservatori definiscono da alcuni anni “rosso-brunismo”. Dietro a questa parola c’è però una lunga storia carsica di movimenti, circoli, gruppi e giornali, che affonda le proprie radici nei due eventi che hanno plasmato il Novecento: la Prima guerra mondiale e la Rivoluzione russa. Questo libro ripercorre la storia e il pensiero politico del nazionalbolscevismo dalla prima democrazia tedesca (la Repubblica di Weimar) ai nazimaoisti degli anni Sessanta/Settanta, dall’ecologismo razzista degli anni Ottanta al nazionalcomunismo teorizzato nel decennio successivo come alternativa al cosiddetto “villaggio globale”. Si tratta di vicende poco note che però ribollono tra le pieghe degli eventi, nelle interazioni tra la classe e la nazione, tra il socialismo e il nazionalismo, nel tentativo sempre fallito ma sempre rinnovato di andare oltre le definizioni di destra e sinistra, verso una nuova sintesi autoritaria per un’Eurasia unita. A lungo patrimonio pressoché esclusivo di un pulviscolo ideologico a destra del fascismo, queste idee ora sono uno dei tanti filoni che nutrono quel fenomeno nazio-nalpopulista che sta trasformando la vita di tutti noi.

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    Nestor Machno: Bandiera Nera sull’Ucraina

    17.00

    A quasi cento anni dagli eventi è ora possibile ricostruire nella sua complessità la storia della Rivoluzione russa. Grazie all’apertura degli archivi segreti dell’URSS, sono infatti riemersi quei movimenti sociali che hanno segnato in maniera cruciale le vicende rivoluzionarie prima dell’avvento del regime bolscevico. Un’attenzione particolare, anche per le dimensioni del fenomeno, è stata data all’anarchico ucraino Nestor Machno e al movimento contadino, denominato machnovscina, che tra il 1917 e il 1921 coinvolse una vasta regione dell’Ucraina. Fu proprio questa grandiosa jacquerie libertaria la vera protagonista della rivoluzione in quella parte dell’ex impero russo. E lo fu tanto per i suoi esperimenti di autogestione e democrazia diretta, quanto per quella guerriglia partigiana che combatté vittoriosamente contro occupanti austro-tedeschi, nazionalisti ucraini, revanscisti zaristi. E contro l’Armata Rossa, che dopo un’alleanza tattica con l’esercito contadino, una volta vinta la guerra civile annientò i machnovisti bollandoli come “banditi”. Oggi i documenti ci raccontano un’altra storia di quella epopea controversa e affascinante.

    Brossura 12,5 x 19 cm. pag. 232 con 4 foto b/n

    Stampato nel 2022 da Eleuthera

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    Nikudan! Proiettili umani

    25.00

    Tadayoshi Sakurai

    La guerra russo-giapponese segnò per davvero l’inizio del Novecento, con la sconfitta per la prima volta di una grande potenza europea, la Russia, per mano di una piccola nazione esotica, il Giappone. Questo libro è la testimonianza del valore dei soldati nipponici che combatterono a Port Arthur, disposti, ben prima degli eroici Kamikaze, a sacrificare volentieri la propria vita pur di sconfiggere il nemico. Dalla sua prima pubblicazione a oggi, il volume conta settanta edizioni in tutte le lingue del mondo.

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    Risorgimento. Le uniformi del Regio Esercito Italiano 1898-1902

    20.00

    Questo libro è la rielaborazione di un’opera edita dalla Rivista Militare nel 1986 da tempo esaurita e ricercata dagli appassionati. Presenta una serie di splendide immagini fotografiche raffiguranti ufficiali, sottufficiali, graduati e militari di tutti i corpi che costituivano il nostro esercito nelle varie tenute stabilite dall’Ordinanza del 1880 rimasta in vigore fino al 1902. Le foto sono ricavate da 67 lastre fotografiche ritoccate a mano con la tecnica dell’acquerello, nel perfetto rispetto dei colori originali delle uniformi in esse ritratte. Il lavoro di schedatura delle fotografie e quello di individuazione dei vari corpi è a opera di Stefano Ales.

    Cartonato 24 x 25 cm. pag. 70 interamente illustrate a colori

    Stampato nel 2011 da Albertelli

    Condizioni del libro: nuovo

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    Scosse d’assestamento. «Piccoli» conflitti dopo la grande guerra

    16.00

    Fabio Bozzo

    Winston Churchill, inesauribile fonte di massime ed aforismi, definì i conflitti successivi alla Prima Guerra Mondiale “Scosse di assestamento”. In effetti dopo il cataclisma geopolitico del ’14-’18 la pace fu ben lungi dal tornare, sia in Europa che nel mondo. Sebbene i conflitti esplosi un po’ ovunque siano stati tutti caratterizzati da una propria storia, lì unì un filo conduttore, ovvero la distruzione dell’antico equilibrio mondiale ed il sostanziale fallimento degli sforzi posti in atto da parte della comunità internazionale di costruirne uno nuovo. Tutto questo trasformò il primo dopoguerra in un periodo di ricorrenti crisi economiche e di “finta pace”, che inesorabilmente preparò la strada alla seconda e peggiore catastrofe. In questo libro vengono analizzati alcuni dei più importanti eventi bellici degli anni ’20 e ’30 del XX secolo, guerre non sempre conosciute al grande pubblico, ma le cui conseguenze furono determinanti nel porre le radici del secondo conflitto mondiale e, di conseguenza, di tutta quella fase storica conclusasi solo con la caduta del Muro di Berlino.

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    Scosse d’assestamento. «Piccoli» conflitti dopo la grande guerra

    16.00

    Fabio Bozzo

    Winston Churchill, inesauribile fonte di massime ed aforismi, definì i conflitti successivi alla Prima Guerra Mondiale “Scosse di assestamento”. In effetti dopo il cataclisma geopolitico del ’14-’18 la pace fu ben lungi dal tornare, sia in Europa che nel mondo. Sebbene i conflitti esplosi un po’ ovunque siano stati tutti caratterizzati da una propria storia, lì unì un filo conduttore, ovvero la distruzione dell’antico equilibrio mondiale ed il sostanziale fallimento degli sforzi posti in atto da parte della comunità internazionale di costruirne uno nuovo. Tutto questo trasformò il primo dopoguerra in un periodo di ricorrenti crisi economiche e di “finta pace”, che inesorabilmente preparò la strada alla seconda e peggiore catastrofe. In questo libro vengono analizzati alcuni dei più importanti eventi bellici degli anni ’20 e ’30 del XX secolo.

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    Soldati italiani 1821-1910

    39.00

    Luca Cristini

    La prima parte di questo volume raccoglie una serie di tavole realizzate da Quinto Cenni, e in parte dal figlio Italo, realizzate attorno al 1910, epoca cui fanno riferimento anche le immagini proposte. Vi sono raffigurati soldatini italiani prima dello scoppio della Grande Guerra, e anche poco prima della Guerra di Libia. Molte immagini mostrano le manovre dell’armata nelle campagne italiane. Nella seconda parte mostriamo invece una raccolta varia di illustrazioni di Quinto Cenni, raffiguranti temi del Risorgimento, dai moti del ‘21 a Garibaldi ecc. ed ancora altre dedicate all’esercito italiano negli anni che vanno dal 1870 al 1900.

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    Storia dei Freikorps. I combattimenti dei Freikorps dalle rivolte spartachiste in Germania alle battaglie nel Baltico contro l’Armata Rossa

    32.00

    Dominique Venner

    In quest’opera lo storico francese Dominique Venner narra l’epopea dei Freikorps, i corpi franchi nati dalle ceneri dell’Esercito Imperiale nella Germania in preda al caos dopo l’Armistizio del novembre 1918. Questi volontari, pronti a tutto per mantenere in piedi il Reich vacillante e le sue frontiere minacciate a est ed ovest, di volta in volta cinicamente usati e rigettati dai politici della Repubblica di Weimar, repressero nel sangue le rivolte spartachiste a Berlino e Amburgo e abbatterono le “Repubbliche dei Soviet” di Monaco di Baviera e nella Ruhr, per poi combattere contro l’avanzata dell’Armata Rossa nei Paesi baltici. Traditi e rinnegati per l’ennesima volta dal governo tedesco, parteciperanno a tentativi di golpe, all’assassinio del ministro degli esteri Walther Rathenau, e saranno essenziali nella nascita del Nazismo, offrendo a Adolf Hitler i suoi primi seguaci – ma anche alcuni dei suoi più feroci oppositori, come le SA di Ernst Röhm.

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    The German Reichswehr: Uniforms and Equipment of the German Army from 1919 to 1932

    105.00

    Adolf Schlicht – Jurgen Kraus

    L’intero abbigliamento e l’equipaggiamento dell’Esercito del Reich dal 1919 al 1932 è presentato in questo volume completo di testi e immagini. Il fatto che la Reichswehr fosse un esercito completamente nuovo nella Repubblica di Weimar, avrebbe dovuto riflettersi anche nelle uniformi. Nella fase sperimentale della Reichswehr provvisoria nel 1919/20, furono quindi intraprese strade completamente nuove in distintivi insoliti oggi in gran parte sconosciuti. Con la creazione della Reichswehr definitiva nel 1920, l’uniformologia trovò la sua forma definitiva con un ritorno a forme più tradizionali. Basandosi sulle uniformi dell’esercito tedesco nella Prima Guerra Mondiale, venne realizzata, per la prima volta, un’uniforme moderna con un sistema di insegne completamente nuovo. la componentistica, inclusi i badge e l’equipaggiamento personale, sono descritti in dettaglio, per cui la presentazione può essere basata su un’ampia ricerca di fonti. Tutti i capi di abbigliamento appaiono vividamente al lettore e al collezionista, attraverso foto a colori di ottima qualità. A tal fine, è stato possibile valutare per la prima volta il patrimonio del Museo dell’esercito bavarese, che comprende anche una significativa collezione di uniformi originali. Sono inclusi anche oggetti del Museo di storia militare di Rastatt e di collezioni private. Inoltre, numerose foto coeve mostrano come venivano indossati i pezzi, molti dei quali continuarono ad essere utilizzati fino al secondo conflitto mondiale.

    Brossura, 24 x 29 cm. pag. 464 riccamente illustrato con oltre 1000 foto a colori e b/n

    Testo in lingua inglese

    Stamapto nel 2005 da Verlag Militaria

     

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    The Russian Civil War, 1918–1921. An Operational-Strategic Sketch of the Red Army’s Combat Operations

    69.00

    A. S. Bubnov

    Storia completa delle operazioni militari della guerra civile russa, disponibile per la prima volta in inglese. La guerra civile russa è stata uno dei più fatidici conflitti militari del XX secolo, una sanguinosa lotta durata tre anni il cui esito ha visto l’istituzione di un regime comunista totalitario all’interno dell’ex impero russo. Questo lavoro è il terzo volume della storia ufficiale sovietica in tre volumi della guerra civile russa, che apparve durante il 1928-1930, appena prima dell’imposizione dell’ortodossia stalinista. Mentre i volumi precedenti erano incentrati sulle minuzie dello sviluppo organizzativo e dell’arte militare dell’Armata Rossa, questo volume fornisce una descrizione e un’analisi approfondita delle principali operazioni della guerra civile lungo i numerosi fronti, dal Caucaso settentrionale, al Don e al Volga; dall’area del Mar Bianco, agli Stati baltici e, ancora, l’Ucraina, la Siberia e la Polonia. Offre delle validissime argomentazioni per le ragioni politiche alla base della strategia militare dei bolscevichi e del successo finale contro i loro avversari bianchi. Questo lavoro rappresenta un documento certamente di parte con un preciso pregiudizio politico, ma, allo stesso tempo una semplice storia militare che riesce a evidenziare come si sono realmente svolti i combattimenti.

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    Tra agraristas e cristeros. Un norvegese nella guerra cristera

    18.00

    Nils Per Imerslund

    A ridosso del 1926 i messicani e gli stranieri trapiantati in Messico, convinti che la tregua conseguente all’ultima rivoluzione potesse essere duratura, non credevano plausibile l’insorgere di una vera rivolta, motivando tale sicurezza con la scarsezza di uomini valorosi, pronti all’agire. Eppure, di lì a poco, ciò sarebbe accaduto, dando origine a una sangunosa guerra. Quella che vi presentiamo con questo romanzo è la guerra cristera vista attraverso gli occhi di un aventuriero norvegese, Nils, che viene a trovarsi nel mezzo di questo conflitto appena adolescente. L’autore norvegese, gioventù vissuta in Messico con la famiglia, ha partecipato alla Guerra di Spagna al fianco della Falange e poi con la Waffen SS Nord in Ucraina e Finlandia.

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    Una feroce compassione

    10.80

    Angelo Paratico          Prezzo di listino  18.00.00 (sconto 40%)

    Gino Montecorvo fu un ufficiale dell’esercito italiano, reduce dalla sconfitta di Adua e poi inviato a Pechino nel 1900, per liberare le legazioni assediate dai feroci Boxer. Il suo misterioso diario riapparve a Hong Kong nel 2011 e creò una crisi internazionale fra Cina, Mongolia e Hong Kong. Durante la spedizione in Cina, Gino conobbe una donna che cambiò il corso della sua vita e che lo convinse a stabilirsi a Macao e aprirvi un’attività commerciale indipendente. La coppia divenne custode di un secreto, legato alla storia della Mongolia.Si tratta di storia e, solo in parte, di finzione. Questo libro è il frutto di accurate ricerche, durate anni, svolte dall’autore, un profondo conoscitore dell’Oriente. L’Olocausto sofferto dalla Mongolia non è ben conosciuto e studiato in Occidente. Il 4 febbraio 1921, Urga, la capitale della Mongolia, fu occupata da un esercito composto da zaristi russi e mongoli, guidati dal barone Roman von Ungern-Sternberg. Liberarono il Bogd Khan dal Monastero di Manjusri, sterminando la guarnigione cinese. Successivamente, a causa delle azioni di Ungern-Sternberg, alcune unità dell’esercito sovietico invasero la Mongolia e presero Urga, il 6 luglio 1921. Fucilarono Ungern-Sternberg il 15 settembre 1921, mentre tentava una ritirata in Tibet, su invito del Dalai Lama. Nel 1924 gli aguzzini bolscevichi diedero inizio all’Olocausto mongolo, radendo al suolo i monasteri, bruciando antiche biblioteche dedicate allo studio del pensiero buddista, fucilando migliaia di lama, distruggendo preziose opere d’arte sacra. Quegli assassini non riuscirono a trovare e distruggere un oggetto contenente l’anima di Gengis Khan e che possiede il potere di ricreare lo Stato mongolo.

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    Ungern Khan – Il dio della guerra

    18.00

    La leggendaria storia del Barone Roman Fedorovic von Ungern-Sternberg o Ungern Khan, conosciuto al pubblico grazie a Hugo Pratt, che introduce la figura del nobile pazzo, erede dell’Ordine Teutonico, lucidamente visionario e misticamente ispirato, che alla guida di una composita divisione di cavalieri asiatici si scaglia contro l’Armata Rossa. Ungern Khan è un uomo fuori dal tempo. Non combatté per lo zar, non combatté per i Romanoff, rifiutò di collaborare conb l’Armata Bianca, ma sfidò il bolscevismo in quanto abbattitore di un mondo passato nostalgicamente rimpianto. Un uomo per cui “La contro-rivoluzione era solo un pretesto”. Un mito eterno.

    Brossura, 19 x 27 cm. pag. 94 illustrato colori

    Stampato nel 2017 da Ferrogallico

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    Walter Flex e il suo tempo. Una generazione in armi

    15.00

    Nicola Cospito

    Il primo Novecento, senza dubbio, è una stagione turbolenta ed incendiaria: dalle lotte operaie alle agitazioni nazionali, dall’impeto futurista ai vasti mutamenti sociali, dalle “tempeste d’acciaio” della Grande Guerra all’avvento delle masse. Una nuova epoca si impone, tra l’impeto di un radicale eroismo anti-borghese e l’energia vitale di un nichilismo attivo che tutto vuole rivoluzionare. Nella Germania di quel tempo – attraversata dalle profonde tensioni ideali e dall’ardente spirito dei Wandervögel – si erge la figura di Walter Flex, scrittore e poeta tedesco destinato a cadere in battaglia nel 1917. Simbolo di un’intera generazione, Flex incarna la fierezza della gioventù e il misticismo religioso; la rivolta contro il mondo moderno e la riscoperta del retaggio identitario; la condanna del liberalismo, del marxismo e dell’Illuminismo; la centralità del modello comunitario e la necessità di compattare la “coscienza di popolo”; la potenza rigenerante di un patriottismo alieno allo sciovinismo; la sensibilità del romantico e la tempra del soldato

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