Budapest 1944/45. Tragedia en el Danubio

Budapest

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    Budapest 1944/45. Tragedia en el Danubio

    27.00

    Eduardo Manuel Gil Martinez

    L’avanzata sovietica su Budapest e il suo feroce assedio è stato paragonato a quello di Stalingrado, da vari storici. I tedeschi tentarono di salvare la città, inviando unità d’élite equipaggiate con i nuovi carri armati Tiger II, nell’ambito dell’operazione “Panzerfaust”, diretta dal comandante delle forze speciali delle SS tedesche Otto Skorzeny, il cui obiettivo era mantenere il regno d’Ungheria come alleato della Forze dell’Asse. Adolf Hitler, che considerava di vitale importanza mantenere Budapest come punto di partenza per una successiva avanzata e, allo stesso tempo, mantenere in suo possesso i fondamentali pozzi petroliferi ungheresi, ordinò al suo esercito uno sforzo considerevole, mantenendo viva la speranza che Le armi di ultima generazione che cominciavano ad essere prodotte in serie nelle fabbriche tedesche e la volontà di ferro del popolo tedesco, fossero sufficienti per cambiare le sorti della guerra. Le unità dell’esercito ungherese si unirono a questo sforzo, disposte a difendere la capitale della loro nazione a tutti i costi. Sul fronte opposto, l’Armata Rossa si preparava ad attaccare la prima grande città storicamente appartenuta al suo nemico; Ricordiamo che l’Ungheria faceva parte degli imperi tedesco e austro-ungarico durante la Prima Guerra Mondiale. La battaglia sarebbe stata molto dura e rappresento l’ultimo combattimento difensivo tedesco di grandi dimensioni della guerra.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 188 riccamente illustrato con foto b/n e alcune foto e immagini a colori

    Testo in lingua spagnola

    Stampato nel 2023 da Almena

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    Fortress Budapest: The Siege of the Hungarian Capital, 1944-45 Vol. 1 e 2

    110.00

    Kamen Nevenkin

    Questo poderoso volume, in due tomi, del ricercatore bulgaro Kamen Nevenkin, analizza la storia militare che vide contrapposte le forze germaniche e ungheresi, contro le armate sovietiche che ormai erano padrone di buona parte del territtorio unghesese, proprio per il controllo della capitale Budapest. Studiando e analizzando enormi quantità di dettagli, importanti e spesso intriganti e utilizzando una quantità senza precedenti di fonti e materiali d’archivio, la maggior parte dei quali erano precedentemente inaccessibili, l’autore fornisce un resoconto approfondito dell’operazione che durò ben 108 giorni. In quel quadro più ampio l’autore si concentra principalmente sull’assedio di Budapest, durato più di 50 giorni, e sulla guerra che imperversava entro i confini della capitale ungherese. Il lettore troverà tutti i dettagli rilevanti riguardanti la forza e l’organizzazione delle forze sovietiche. I singoli capitoli trattano del sistema difensivo della città trasformata in fortezza: le azioni di combattimento avvenute nelle rispettive aree di Pest, Buda e Isola Margit; le sortite delle unità aeree sovietiche contro la città; gli sforzi di rifornimento aereo da parte germanica per sostenere le truppe assediate e, naturalmente, il tentativo di rottura dell’assedio stesso. L’ampia gamma di illustrazioni presentate in questa monografia in due volumi completa perfettamente il contenuto narrativo. Utilizzando riproduzioni di dettagliati schizzi di mappe contemporanee, i lettori possono esplorare facilmente i settori fortificati all’interno del sistema difensivo. Questa edizione contiene fotografie inedite della lotta per Budapest, molte delle quali illustrano anche aspetti storici dello sviluppo urbano e dell’architettura della città. È quindi ragionevole suggerire che questa monografia prenderà il suo posto tra le opere di riferimento su questa epica battaglia.

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    From the Realm of a Dying Sun. Volume II: The IV. SS-Panzerkorps in the Budapest Relief Efforts, December 1944–February 1945

    45.00

    Douglas E. Nash

    Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Corpo delle Waffen-SS si espanse progressivamente, sino a contare 38 divisioni sul finire della guerra, raggiungendo una forza di oltre 900.000 uomini. Non soddisfatto di permettere alla sua nascente forza di essere comandata in combattimento dall’Alto comando della Wehrmacht, Heinrich Himmler iniziò a creare un proprio Comando generale a partire dalle SS-Panzerkorps nel luglio 1942. Con l’aumentare delle divisioni delle waffen-SS, aumentaro anche il numero dei comandi che sul finire della guerra annoverava bel 18 Corpi e due “eserciti” pianificati verso il termine del conflitto. Mentre le storie dei primi tre corpi delle SS sono ben note, il IV SS-Panzerkorps – che non ha mai combattuto sul fronte occidentale e a Berlino ma ha partecipato a molte delle battaglie chiave combattute sul fronte orientale durante l’ultimo anno di guerra – è stato abbastanza trascurato. Attivato durante le fasi iniziali della difesa di Varsavia alla fine di luglio 1944, il corpo, composto sia dalla 3. che dalla 5. Divisioni SS-Panzer (Totenkopf e Wiking, rispettivamente) venne costituito nel corso della battaglia e trascorse gli ultimi dieci mesi di guerra combattendo senza soluzione di continuità. dalla battaglia per Varsavia, al tentativo di soccorso di Budapest, nell’operazione Risveglio primaverile, nella difesa di Vienna e nel ritiro in Austria dove si arrese infine alle forze americane nel maggio 1945. Il IV SS-Panzerkorps di Herbert Otto Gille era rinomato per la sua tenacia, il morale alto e, soprattutto, per la sua determinazione, sia che si trattasse di un duro contrattacco o di una difesa ostinata in situazioni di enorme criticità in cui le sue divisioni erano irrimediabilmente in inferiorità numerica. Spesso coinvolto in accese controversie con il suo quartier generale superiore della Wehrmacht per la sua apparentemente disinvolta condotta delle operazioni, il corpo di Gille rimase fino alla fine una delle formazioni sul campo più affidabili e formidabili del Terzo Reich.

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    L’ angelo di Budapest. I giorni della rivolta

    22.00

    Gabor Tallai – Attila Futaki

    San Diego, 1988. John Angel sembra il classico self made man americano che da semplice tassista di origini ungheresi è diventato un grande imprenditore dell’industria automobilistica statunitense… ma la notizia della nomina di un nuovo ambasciatore russo in Ungheria risveglia vecchi demoni riportando l’uomo al tempo in cui veniva ancora chiamato Janos Angyal e il suo nome evocava la leggenda… Angel il rivoluzionario, insieme a tanti altri giovani ungheresi, infiammava la rivolta di Budapest del 1956 contro i carri armati degli invasori sovietici. Dopo anni, per Angel è arrivato il momento di tornare in patria per chiudere i conti con la storia.

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