Nettuno. Il “Barbarigo” e in linea marzo 1944

Barbarigo

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    Nettuno. Il “Barbarigo” e in linea marzo 1944

    19.90

    Massimiliano Afiero

    Il Battaglione Barbarigo fu tra le prime unità italiane ad essere impiegata sul fronte di Nettuno per contrastare lo sbarco alleato avvenuto nel gennaio del 1944 sulla costa laziale, nei pressi delle località di Anzio e Nettuno (allora riunite in un solo comune chiamato Nettunia). Il 19 febbraio 1944, gli uomini del Barbarigo partirono per Roma, a bordo di autobus civili: il battaglione era strutturato su un Comando e quattro compagnie, per un totale di 980 uomini tra ufficiali e marò. Come armi c’erano i mitra MAB, alcuni fucili mitragliatori Breda 30 e qualche mitragliatrice Breda 37. Non faceva parte della dotazione l’artiglieria, mancavano le mitragliere pesanti e anche l’equipaggiamento, lasciava a desiderare. Di fronte ai marò era schierata la First Special Service Force, un reparto d’élite misto canadese e statunitense. Pur senza grande esperienza di guerra, i marò del Barbarigo, sotto l’incessante fuoco nemico che pioveva da terra, dal mare e dal cielo, su un terreno fradicio, subendo continue perdite, riuscirono a mantenere le loro posizioni con grande spirito di sacrificio. Restarono in linea per ben tre mesi, durante i quali impararono il mestiere delle armi sul campo.

    Brossura, 17,5 x 25 cm. pag. 70

    Stampato nel 1944 da Soldiershop

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    O Mare non rendermi le mie Navi non rendermi i miei Morti dammi la Gloria: Barbarigo

    30.00

    Questo lavoro vuole essere un omaggio a quei ragazzi che come gli universitari Risorgimentali di Curtatone e Montanara cercarono di sbarrare la strada della Patria a quello che, allora, era il nemico dell’Italia. La maggior parte di essi, seppur molto mitivati, possedevano un addestramento militare sommario. Infatti era passato troppo poco tempo dal momento del loro arruolamento. Nonostante si trovassero di fronte un’unità di professionisti, quali la First Special Force, riuscirono a respingere i molteplici attacchi. La loro epopea proseguì poi a Tarnova contro i Partigiani di Tito e sulla linea gotica sul Senio, nuovamente contro gli anglo-americani. Una ennesima pagina epica dei reparti di terra della Decima Flottiglia Mas.

    Brossura, 24 x 22,5 cm. pag. 210 completamente illustrato con foto b/n e a colori

    Stampato nel 2020 da Sarasota

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    R.S.I. – Duri a morire. Storia del battaglione Barbarigo 1943-1945

    55.00

    L’Autore, Marò “Honoris Causa” del Barbarigo, ci offre un testo prezioso per conoscere la storia di questo valoroso Battaglione della Decima, sempre pronto al combattimento, sensibile alla giustizia, desideroso di manifestare, con i fatti, la volontà di riscatto dell’Onore della Nazione gettato nel fango dal tradimento dell’8 settembre. Il Barbarigo non ha timori reverenziali, non teme il tedesco, non si intriga nella politica. Dalla testimonianza dei suoi componenti si ha un’immagine di vitalità, mai venuta meno neanche nei momenti tristi della consegna delle armi al termine del conflitto. Uno dei classici lavori sulla Decima mas.

    Rilegato, 22 x 28,5 cm. pag. 176 illustrato con numerose foto e cartine b/n

    Stampato nel 1997 da Albertelli

    Condizioni del libro: condizioni perfette

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    Un Alpino nel Battaglione Barbarigo

    29.00

    Pierluigi Tajana

    Queste sono le memorie di Pierluigi Tajana, artigliere da montagna in Grecia-Albania e poi comandante della 4a Compagnia Mortai del Battaglione Barbarigo della Decima Flottiglia MAS. Le vicende di Tajana, da lui narrate con grande brio, ci trasportano dalla Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Artiglieria Alpina di Bra, dove l’anticonformista Tajana muove i primi passi tra le anacronistiche regole del Regio Esercito, alla Grecia-Albania. Rientrato in Italia, in seguito allo sfascio del Regio Esercito all’8 settembre 1943 si arruolerà nel Battaglione Barbarigo della Decima MAS, comandandone la Compagnia Mortai nel Goriziano nel 1944/1945, e nei disperati combattimenti contro gli Alleati sul fronte Sud nell’aprile 1945. Dopo la difficile ritirata oltre il Po, e la resa con l’onore delle armi del Barbarigo a Padova, sarà inviato al POW Camp 211 in Algeria, dove, tra le altre vicende che lo vedranno protagonista, riceverà notizia del cosiddetto “massacro di Sétif”, una serie di brutali rappresaglie eseguite dall’esercito francese contro la popolazione civile algerina nel maggio 1945.

    Brossura, 17,5 x 25 cm. pag. 162 con varie foto b/n

    Stampato nel 2020 da Soldiershop

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