Afghan Wheels and Tracks. UK and US Vehicles

Afghanistan

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    Afghan Wheels and Tracks. UK and US Vehicles

    24.00

    Craig Allen

    Con oltre 140 immagini, questo libro pone in evidenza i veicoli corazzati (inglesi e americani) da combattimento e veicoli da pattuglia protetti impiegati nella guerra in Afghanistan. Sebbene il conflitto fosse principalmente una guerra di fanteria, la produzione di veicoli protetti specializzati divenne una priorità urgente a causa della minaccia rappresentata dagli IED e dalle mine preesistenti. Mentre molti veicoli di più datata produzione furono impiegati con le opportune modifiche, l’insurrezione vide l’introduzione di molti nuovi modelli come Jackal, Mastiff e Foxhound. Il libro si concentra sui modelli del Regno Unito e degli Stati Uniti, ma presenta anche una selezione di progetti di altre nazioni partecipanti, tra cui Francia e Canada. Verranno inoltre esaminati i veicoli logistici specializzati, utilizzati per il rifornimento delle basi operative lontane nella valle del Sangin.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 96 riccamente illustrato a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2023 da Key Publishing

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    Afghanistan missione incompiuta (2001-2015). Viaggio attraverso la guerra in Afghanistan.

    32.00

    Nico Piro

    Nell’agosto del 2021 Kabul è caduta, i talebani sono tornati al potere dopo vent’anni dall’invasione americana che li aveva spazzati via. Non è accaduto in un giorno ma al culmine di 20 anni di errori. Tra ipocrisie, bugie, omissioni e militari mandati a combattere un conflitto senza poterlo chiamare guerra. La produzione di oppio ai massimi storici, una ricostruzione mai decollata, la “nuova” classe dirigente diventata tra le più corrotte al mondo, i talebani sempre più forti, le trattative di pace allo stallo, il governo “democratico” sull’orlo del collasso.  Sullo sfondo un Paese ricco di tesori archeologici e di un’affascinante storia millenaria, la cui immagine è stata troppo spesso ridotta a bombe e pascoli di capre. Ecco la storia di un conflitto durato più della Seconda guerra mondiale che dal 2001 al 2015 è costato 1.000 miliardi di dollari agli Usa, 5 miliardi di euro all’Italia, 26.270 vittime civili, 2.357 soldati americani uccisi, 1.130 caduti della coalizione, 57 morti italiani

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    Afghanistan. Eterno crocevia di interessi e guerre

    12.00

    Alberto Rosselli

    L’Afghanistan non è mai stata una terra facile da conquistare, o da “pacificare” (come in voga attualmente). Il Paese è infatti costituito principalmente da montagne e steppe abitate da tribù da sempre ostili a qualsiasi tentativo teso ad imporre il controllo di un’autorità centrale. E’ una lezione che solo recentemente l’Occidente sta imparando, pur non assimilandola del tutto, dopo oltre 20 anni di guerra e guerriglia mascherata e missione di peacekeeping, anche se prima sono stati i sovietici a seguire, seppur con scopi politici e ideologici diversi, questa errata traccia.

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    Crawling Out of Hell – The True Story of a British Sniper’s Greatest Battle

    15.60

    Il caporale Dean Bailey aveva solo 22 anni quando fu mandato in Afghanistan come comandante della sezione tiratori scelti. Desiderando l’opportunità di vedere finalmente un po d’azione dopo un tour deludente in Iraq, aveva ora la possibilità di mettere alla prova il suo addestramento nel tiro di precisione. Con sua grande delusione, i talebani dimostrarono di non essere in grado di affrontare l’avversario in campo aperto e le loro tattiche di imboscata mordi e fuggi significavano che il più delle volte Dean ei suoi uomini stavano all’interno dei compound fortificati, in attesa di eventuali chiamate. Durante una di queste missioni, caddero in una imboscata, il plotone di Dean viene attaccato da tutti i lati e il suo compagno viene colpito. Dall’alto del suo veicolo, cerca di colpire i nemico, consentendo ai suoi uomini di fuoriuscire dal retro del veicolo colpito. Dean riceve un colpo diretto dai talebani e viene trascinato via dal veicolo in fiamme e viene riportato in Inghilterra con poche aspettative di sopravvivere al volo di ritorno. La battaglia che il tiratore inglese dovette affrontare, fu la più difficile della sua vita….

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    Etnologia e Psyops in Afghanistan. Esperienze dalla provincia di Herat

    15.00

    Gianfranco Manchia

    L’Italia ha partecipato alla missione NATO in Afghanistan a seguito dell’attentato alle Twin Towers dell’ 11 settembre 2001. Tra gli assetti presenti sul territorio è stata assegnata una task force dell’Esercito italiano addestrata alle Operazioni Psicologiche, enucleata dal 28° Reggimento “Pavia”, di stanza a Pesaro, specializzato nella Comunicazione Operativa. la complessità geopolitica e socioculturale del territorio afghano ha richiesto anche la partecipazione di personale esperto nel settore etnoantropologico e nello studio della religione islamica. Questo saggio vuole esporre le premesse teoriche e le attività svolte sul campo di un’appartenente alla riserva selezionata dell’Esercito italiano, in qualità di etnologo. Con un dettagliato racconto in prima persona si espongono alcuni eventi accaduti sul territorio della provincia di Herat, fornendo i retroscena di alcuni avvenimenti parzialmente riportati dalle fonti giornalistiche, completando con alcune microstorie il mosaico di quanto accaduto in Afganistan.

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    Fuga da Kabul. Il ritorno dei Talebani in Afghanistan

    15.00

    Giorgio Battisti – Germana Zuffanti

    Il ritiro dall’Afghanistan è un evento epocale che si presta e si presterà nei prossimi mesi e anni ad ampie analisi e discussioni, come avvenuto per il Vietnam dopo la caduta di Saigon. Ma motivare o capire questo fallimento, non è affatto semplice. Durante l’esperienza sul campo – ben quattro missioni in Afghanistan subito dopo l’11settembre e fino al 2016 – il generale Battisti ha avuto modo di comprendere bene a fondo la realtà di questa regione chiave per la geopolitica mondiale. Battisti insieme alla giornalista Zuffanti offrono al lettore uno sguardo approfondito e critico sulla realtà dell’Afghanistan e della nuova leadership. Partendo dalla storia del Paese e grazie al un punto di vista privilegiato, si narrano le ragioni del disastro militare, i fatti salienti della creazione dello stato Afghano fino all’estate del 2021 e cosa aspettarsi da questo Paese indomabile e refrattario alle ingerenze internazionali.

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    I Carabinieri in Afghanistan

    23.00

    Carmelo Burgio – Pietro Compagni

    Il 27 agosto 2021, con il decollo dell’ultimo C-130J che riportava a casa gli uomini della JETF e il Console Tommaso Claudi, si concludeva il ventennale impegno italiano in Afghanistan. Il ritiro del contingente internazionale, la debole resistenza delle forze governative afghane e il conseguente ritorno al potere dei talebani ha portato con sé molte domande sui risultati conseguiti dall’ISAF in quel teatro operativo. Al di là della facile retorica che ha animato la discussione sul tema afghano, l’autore prova a mettere ordine riportando dati, analisi e operazioni messe in campo nell’anno trascorso come comandante della CTAGP. All’interno del Comando di questa Task Force multinazionale l’esperienza maturata dai baschi rossi e neri dell’Arma si rivelò determinate nell’addestramento dell’Afghan National Police. In un territorio martoriato da continui attentati e da bande armate capeggiate da locali “Signori della guerra” diveniva infatti fondamentale poter combinare capacità ti piche delle forze di polizia con le più moderne tecniche di Counter Insurgency e di addestramento militare. In quest’ottica i Carabinieri dimostrarono le loro capacità anche in ambito operativo, attraverso le indagini volte a sgominare le cellule terroristiche infiltrate nelle Forze Armate afghane e le missioni degli uomini del GIS operanti nella celebre Task Force 45. Un impegno dunque completo e complesso quello dell’Arma in Afghanistan, che porterà i suoi operativi ad essere tra gli ultimi ad abbandonare questa terra tormentata

     

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    Il gomito del diavolo

    18.60

    Paolo Riccò – Meo Ponte

    Afghanistan, 2013. La Brigata italiana, responsabile del settore West della missione ISAF, sta attuando il piano di ripiegamento delle forze italiane verso la base di Herat, quando al generale Paolo Riccò, vice del Capo di Stato Maggiore per le operazioni, viene affidata una missione che in molti giudicano spregiudicata e altamente rischiosa per il luogo e le modalità con cui dovrà essere condotta. Contando solamente su un manipolo di uomini, il comandante italiano deve supportare e coadiuvare le forze afghane incaricate di riprendere il controllo del Gomito del Diavolo, un tratto della Ring Road di primaria importanza per i rifornimenti condotti dal nord-ovest al sud del Paese. A rendere il risultato dell’operazione ancora più incerto c’è la diffidenza nei confronti delle truppe italiane da parte del generale Mark A. Milley, comandante di tutte le forze americane e di quelle della NATO impiegate in Afghanistan. Milley senza troppe remore fa intuire la sua scarsa confidenza nella nostra capacità di assolvere al compito. Grazie a una strategia che nessun altro avrebbe avuto il coraggio nemmeno di pensare, il generale porta a termine con successo una delle operazioni più rischiose della missione in Afghanistan.

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    Inferno a Kabul. La vera storia del ritiro occidentale dall’Afghanistan

    15.00

    Chiara Giannini – Simone Platania

    Cosa c’è dietro al frettoloso ritiro della coalizione internazionale dall’Afghanistan? E i vent’anni che le nostre Forze armate hanno passato in quella terra sono davvero serviti a qualcosa, visto il drammatico epilogo? Un libro in cui il lettore troverà le risposte a queste e altre domande nel racconto degli ultimi giorni nell’inferno di Kabul vissuti dall’inviata di guerra Chiara Giannini ma anche nell’analisi fatta da esperti e veterani di ciò che è stato a sarà di una terra in cui la guerra è parte integrante della cultura civile. La vera storia della fuga degli interpreti afghani, dell’impegno per salvarli dei militari italiani, delle donne rimaste a subire il regime del nuovo Emirato talebano ma soprattutto di quello che resterà sempre un clamoroso errore occidentale.

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    La guerra nascosta. L’Afghanistan nel racconto dei militari italiani

    19.00

    Massimo De Angelis – Giampaolo Cadalanu

    La missione era nata da subito all’insegna dell’ipocrisia: «Siamo intervenuti in difesa di un alleato NATO dopo l’11 settembre», mentirono i politici. L’attacco all’Afghanistan fu invece parte dell’operazione Enduring Freedom, a iniziativa americana, non autorizzata dall’ONU. La NATO subentrò solo più tardi. Spedendo i primi soldati fuori da Kabul, in zona di combattimenti, nel 2003, il ministro della Difesa dell’epoca dichiarò: «È una missione a rischio, ma le sue finalità sono comunque di peace-keeping». In realtà già da fine 2001 i piloti del gruppo Lupi Grigi decollati dalla portaerei Garibaldi erano impegnati nelle missioni di bombardamento sull’Afghanistan insieme agli aerei americani: ne compirono 278. Non c’era pace da mantenere laggiù, lo dimostra anche l’esistenza di una unità come la Task Force 45, formata dall’élite delle forze speciali italiane, quotidianamente impegnata in azioni di combattimento, ma la cui esistenza all’inizio non era nemmeno ammessa dal governo. Numerosi ‘operatori’ della fantomatica TF-45 raccontano nei particolari le operazioni di guerra, portate a termine spesso senza poter contare sul supporto degli aerei italiani. In vent’anni di intervento la guerra ha portato con sé corruzione, ruberie, appetiti economici, tradimenti.

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    Operazione Medusa. La battaglia cruciale della guerra in Afghanistan

    12.00

    Rusty Bradley – Kevin Maurer

    Nel 2006 i talebani e i loro alleati si preparano a riconquistare la provincia di Kandahar, nel sud del paese. Una vittoria segnerebbe una svolta in grado di ridisegnare i confini del Medioriente. Per fermarli, la coalizione della NATO mette in atto la più grande offensiva della sua storia: l’operazione Medusa. Lo scontro è imminente e l’esodo in massa dei civili preannuncia l’inizio della carneficina. Inviato per supportare l’attacco della coalizione principale, il capitano Bradley osserva le forze NATO venire rapidamente inghiottite dal contrattacco dei talebani. Per contrastare la disfatta, l’unica speranza è conquistare un pezzo di terra in posizione sopraelevata, che consenta efficaci attacchi aerei. Bratley e il suo piccolo distaccamento assaltano la collina, disposti a tutto pur di garantire alle forze della NATO un fondamentale vantaggio tattico. Nel bel mezzo di un pericolosissimo scontro a fuoco, Bradley e i suoi affronteranno un’impresa impossibile…

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    The Paras in Afghanistan

    24.00

    Craig Allen

    Scritto da un ex-Para e fotografo di guerra, questo libro, attraverso più di 200 foto a colori, fornisce al lettore una visione dei Paras sia in battaglia che nella loro quotidianità, durante gli anni di conflitto in Afghanistan, mostrando i soldati, il loro equipaggiamento, armi e veicoli.  Nel 2021, l’impegno ventennale dell’esercito britannico in Afghanistan si è concluso con scene caotiche all’aeroporto internazionale di Kabul. Il reggimento paracadutisti era stato coinvolto fin dai primi giorni del conflitto ed era lì alla fine per garantire la sicurezza per l’evacuazione finale. Gli anni del conflitto hanno visto i Paras sopportare alcune delle condizioni operative più difficili dalla Seconda Guerra Mondiale. Nel 2008, i paracadutisti britannici sono stati schierati in Afghanistan, combattendo i talebani in aree come Kandahar e Musa Qala.

    Brossura, 17 x 24,5 cm. pag. 128 quasi completamente illustrato con foto a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2022 da Key Pub Group

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