Il liberomuratore tra esoterismo e tradizione

29.50

“In una prospettiva metastorica la ‘figura’ del Libero Muratore verrà interpretata come una sorta di ‘tipo ideale’ di riferimento, dietro al quale potremo riconoscere un archetipo che ciclicamente si ripresenta, l’archetipo dell’ “Iniziato”. Dall’Epopte dei Misteri Eleusini, all’Ermetico dei primi secoli d.C.; dal Mago e dal Neoplatonico rinascimentale al Rosacroce; dall’Alchimista al Libero Muratore, torna infatti alla luce, ciclicamente e in particolari momenti storici, una stessa tipologia umana, un individuo che presenta alcune caratteristiche comuni e, soprattutto, una simile ‘visione del mondo’. L'”Iniziato” rappresenta così un carattere umano che ciclicamente ritorna in ‘figure’ differenti che però si ripresentano sempre con delle caratteristiche simboliche sostanzialmente simili; se l’Ermetico compirà la sua opera nella ricerca di una purezza assoluta e l’Alchimista opera sulla convinzione di poter concepire, a partire anch’esso da una materia imperfetta e impura, una sostanza perfetta e capace di trasferire ad altre sostanze la sua perfezione, il Libero Muratore si rappresenta come una pietra rozzamente sgrossata che andrà levigata con un duro lavoro su se stessi. Ma, va ricordato, sia l’opera alchemica che l’adempimento del percorso liberomuratorio ed ermetico si compiono in presenza del trascendente, i percorsi iniziatici ermetici, alchemici e massonici, infatti, non potranno mai essere il frutto di una conoscenza teoretica o sperimentale, ma, al contrario, il risultato di un lavoro, l’opus, in cui lo spirito torna alla materia, animandola e nobilitandola.”

Brossura, 15 x 21 cm. pag. 368

Stampato nel 2014 da Settimo Sigillo

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Descrizione

Fabio Venzi

“In una prospettiva metastorica la ‘figura’ del Libero Muratore verrà interpretata come una sorta di ‘tipo ideale’ di riferimento, dietro al quale potremo riconoscere un archetipo che ciclicamente si ripresenta, l’archetipo dell’ “Iniziato”. Dall’Epopte dei Misteri Eleusini, all’Ermetico dei primi secoli d.C.; dal Mago e dal Neoplatonico rinascimentale al Rosacroce; dall’Alchimista al Libero Muratore, torna infatti alla luce, ciclicamente e in particolari momenti storici, una stessa tipologia umana, un individuo che presenta alcune caratteristiche comuni e, soprattutto, una simile ‘visione del mondo’. L'”Iniziato” rappresenta così un carattere umano che ciclicamente ritorna in ‘figure’ differenti che però si ripresentano sempre con delle caratteristiche simboliche sostanzialmente simili; se l’Ermetico compirà la sua opera nella ricerca di una purezza assoluta e l’Alchimista opera sulla convinzione di poter concepire, a partire anch’esso da una materia imperfetta e impura, una sostanza perfetta e capace di trasferire ad altre sostanze la sua perfezione, il Libero Muratore si rappresenta come una pietra rozzamente sgrossata che andrà levigata con un duro lavoro su se stessi. Ma, va ricordato, sia l’opera alchemica che l’adempimento del percorso liberomuratorio ed ermetico si compiono in presenza del trascendente, i percorsi iniziatici ermetici, alchemici e massonici, infatti, non potranno mai essere il frutto di una conoscenza teoretica o sperimentale, ma, al contrario, il risultato di un lavoro, l’opus, in cui lo spirito torna alla materia, animandola e nobilitandola.”

Brossura, 15 x 21 cm. pag. 368

Stampato nel 2014 da Settimo Sigillo

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