I tracciati delle trincee sul fronte dell’Isonzo vol. 3 – Le alture di Monfalcone parte 2ª

18.00

“Linea arretrata”, “degli argini”, “dei capisaldi precarsici” sono nomi ricorrenti in questo secondo volume che riguarda la grande retrovia, polmone indispensabile per le attività condotte nel settore Monfalcone dai eparti italiani del VII C.d.A. che operò sul fronte a mare fino alla ritirata nell’ottobre 1917. 
Di questo particolare tratto del fronte carsico, stretto fra l’altopiano e il mare, è descritta anche la sistemazione difensiva costiera realizzata per impedire eventuali sbarchi avversari, colpire bersagli lontani con l’ausilio delle batterie della Regia Marina e sostenere le operazioni terrestri delle fanterie. 
La seconda parte del libro è dedicata ai cimiteri militari di Monfalcone – dalla loro origine sino alla difficile gestione nel primo dopoguerra a fronte della necessità di una indispensabile rinascita urbana -, e ai cippi e ai monumenti commemorativi legati al conflitto. La realizzazione di questi manufatti comportò dei problemi di una certa rilevanza considerata la dimensione limitata dell’area geografica che comunque fu teatro delle gesta di ben otto Medaglie d’Oro e di innumerevoli atti di abnegazione e sacrificio dall’una e dall’altra parte.
 Gli argomenti sono trattati con il criterio del confronto tra le diverse fonti documentali, modalità che rappresenta la linea-guida degli interventi di recupero e utilizzo delle memorie materiali del Parco tematico della Grande Guerra sulle alture di Monfalcone.

Brossura 21 x 30 cm. pag. 118 interamente illustrate a colori

Stampato nel 2010 da Gaspari

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Descrizione

Marco Mantini, Silvo Stok            

“Linea arretrata”, “degli argini”, “dei capisaldi precarsici” sono nomi ricorrenti in questo secondo volume che riguarda la grande retrovia, polmone indispensabile per le attività condotte nel settore Monfalcone dai eparti italiani del VII C.d.A. che operò sul fronte a mare fino alla ritirata nell’ottobre 1917. 
Di questo particolare tratto del fronte carsico, stretto fra l’altopiano e il mare, è descritta anche la sistemazione difensiva costiera realizzata per impedire eventuali sbarchi avversari, colpire bersagli lontani con l’ausilio delle batterie della Regia Marina e sostenere le operazioni terrestri delle fanterie. 
La seconda parte del libro è dedicata ai cimiteri militari di Monfalcone – dalla loro origine sino alla difficile gestione nel primo dopoguerra a fronte della necessità di una indispensabile rinascita urbana -, e ai cippi e ai monumenti commemorativi legati al conflitto. La realizzazione di questi manufatti comportò dei problemi di una certa rilevanza considerata la dimensione limitata dell’area geografica che comunque fu teatro delle gesta di ben otto Medaglie d’Oro e di innumerevoli atti di abnegazione e sacrificio dall’una e dall’altra parte.
 Gli argomenti sono trattati con il criterio del confronto tra le diverse fonti documentali, modalità che rappresenta la linea-guida degli interventi di recupero e utilizzo delle memorie materiali del Parco tematico della Grande Guerra sulle alture di Monfalcone.

Brossura 21 x 30 cm. pag. 118 interamente illustrate a colori

Stampato nel 2010 da Gaspari

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