Camouflage & Markings of German Armor in Italy. From Anzio Landing to the Alps, January 1944 – May 1945

49.00

Jeffrey Plowman

Rispetto ai combattimenti dell’Europa nord-occidentale o alle epiche battaglie dell’Unione Sovietica, le battaglie per il possesso della penisola italiana sembrano impallidire. Tra l’altro, il terreno della penisola italiana era spesso inadatto all’uso offensivo dei reparti corazzati, mentre era del tutto adatto all’utilizzo di questi in un ruolo difensivo. Ciò spinse gli Alleati a cercare un modo per aggirare questo problema, che prevedeva lo sbarco di truppe ad Anzio-Nettuno nel gennaio 1944. Qui i tedeschi furono pronti a rispondere e presto contennero gli Alleati su una stretta testa di ponte e da cui non furono in grado di evadere fino a giugno di quell’anno. Non solo questa era la prima volta che i carri “Tigre” venivano impiegate nell’Italia continentale, ma era la prima volta che il cacciacarri pesante Elefant entrava in azione contro gli Alleati. In questa occasione fece la sua comparsa anche lo Sturmpanzer 43 o Brummbär, un cannone semovente di supporto della fanteria. Mentre i tedeschi continuavano la loro ritirata nella penisola italiana, veicoli come Sturmgeschütz IV, Jagdpanzer IV e Hetzers furono utilizzati contro gli Alleati. I tedeschi, utilizzarono anche alcuni dei cannoni d’assalto Semoventi di costruzione italiana. In concomitanza, i tedeschi utilizzarono alcuni tipi di corazzati più datati con unità di polizia nelle retrovie, spesso in operazioni antipartigiane. Questi includevano il PzKpfw III Ausf. N con il suo cannone da 75 mm L/24, l’autoblinda italiana AB41 e il carro armato P 26/40, insieme ad alcuni carri armati russi T-34/76. Questa proliferazione di tipi di veicoli ha visto anche un allontanamento dagli schemi rigidi di camouflage tedeschi, utilizzando una serie di varianti e spesso mantenendo nei mezzi italiani catturati gli schemi originali.

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Jeffrey Plowman

Rispetto ai combattimenti dell’Europa nord-occidentale o alle epiche battaglie dell’Unione Sovietica, le battaglie per il possesso della penisola italiana sembrano impallidire. Tra l’altro, il terreno della penisola italiana era spesso inadatto all’uso offensivo dei reparti corazzati, mentre era del tutto adatto all’utilizzo di questi in un ruolo difensivo. Ciò spinse gli Alleati a cercare un modo per aggirare questo problema, che prevedeva lo sbarco di truppe ad Anzio-Nettuno nel gennaio 1944. Qui i tedeschi furono pronti a rispondere e presto contennero gli Alleati su una stretta testa di ponte e da cui non furono in grado di evadere fino a giugno di quell’anno. Non solo questa era la prima volta che i carri “Tigre” venivano impiegate nell’Italia continentale, ma era la prima volta che il cacciacarri pesante Elefant entrava in azione contro gli Alleati. In questa occasione fece la sua comparsa anche lo Sturmpanzer 43 o Brummbär, un cannone semovente di supporto della fanteria. Mentre i tedeschi continuavano la loro ritirata nella penisola italiana, veicoli come Sturmgeschütz IV, Jagdpanzer IV e Hetzers furono utilizzati contro gli Alleati. I tedeschi, utilizzarono anche alcuni dei cannoni d’assalto Semoventi di costruzione italiana. In concomitanza, i tedeschi utilizzarono alcuni tipi di corazzati più datati con unità di polizia nelle retrovie, spesso in operazioni antipartigiane. Questi includevano il PzKpfw III Ausf. N con il suo cannone da 75 mm L/24, l’autoblinda italiana AB41 e il carro armato P 26/40, insieme ad alcuni carri armati russi T-34/76. Questa proliferazione di tipi di veicoli ha visto anche un allontanamento dagli schemi rigidi di camouflage tedeschi, utilizzando una serie di varianti e spesso mantenendo nei mezzi italiani catturati gli schemi originali.

Brossura, 20,5 x 29 cm. pag. 80 completamente illustrato con foto b/n e profili di mezzi a colori

Testo in lingua inglese

Stampato nel 2022 da da Model Centrum Progress

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